La lista Sinistra Ecologista, attraverso i portavoce Jacopo Rosatelli e Alice Ravinale, presenterà il programma e le liste dei candidati e delle candidate per il comune e le circoscrizioni giovedì 2 settembre ore 11 presso CORTILE CAP 10100 corso Moncalieri 18, Torino.
“Il progetto del Parco della Salute deve essere sospeso e rivisto da cima a fondo: si tratta di un progetto che di fatto toglie risorse a quello che deve essere il vero obiettivo, cioè il rilancio della Sanità pubblica, su cui costruire una vera rete di Sanità territoriale. Col Parco della Salute andrebbe avanti la corsa alla privatizzazione, accentrando l’offerta sanitaria intorno a prestazioni specialistiche ad alto costo, a scapito di una vera azione di prevenzione della malattia. La riduzione dei posti letto che esso prevede è assolutamente inaccettabile ed è la punta dell’iceberg di un progetto che va cambiato radicalmente”, così Daniela Alfonzi e Fausto Cristofari esponenti di ifondazione Comunista nonché candidati in Sinistra in Comune per Angelo d’Orsi.
Proseguono Alfonzi e Cristofari: “Ricordiamo che già nel mese di giugno una lettera inviata ai Ministeri interessati (Salute, Economia e Finanze) dall’Ordine dei Medici e dall’Ordine delle Professioni Sanitarie di Torino, nonché da ANAAO e altri Sindacati dei Medici, sottolineava le criticità del progetto: riduzione dei posti letto da 2.300 a 1.040; separazione delle strutture ad alta e medio-bassa complessità; limitata espansione possibile della struttura; costruzione prevista su terreni pesantemente contaminati. La lettera si concludeva chiedendo di prevedere una struttura estesa, flessibile, modulabile, ampliabile e realizzata su un’area adeguata.
Ora il candidato del centro-sinistra Lo Russo annuncia che incontrerà il ministro Speranza per discutere (anche) del Parco della Salute. Articolo 1, promotrice dell’incontro, dice di voler dare “un forte contributo alla realizzazione del progetto, conciliando le posizioni in campo”.
Non è questo che occorre. Si tratta di orientarsi sulla base dei reali bisogni della popolazione, schierandosi apertamente per lo sviluppo della Sanità PUBBLICA, che deve essere adeguatamente finanziata, a partire dai fondi del PNRR e costruendo una rete pubblica di Case della Salute in ogni quartiere.
Perciò non possiamo accettare il progetto attuale di Parco della Salute, che deve essere rifatto radicalmente.
Questa è l’impostazione che intendiamo seguire, e che è alternativa a qualsiasi ipotesi di mediazione, allo stato dei fatti, produrrebbe al massimo limitati aggiustamenti, lasciando intatti i problemi di fondo”.
Daniela Alfonzi e Fausto Cristofari, candidati in
SINISTRA IN COMUNE per Angelo d’Orsi
Enrico Letta: “Il Pd parla a tutta la città”
“Siamo oggi alla Falchera, quartiere periferico di Torino Nord, per ribadire che il Pd non è il partito della Ztl: noi parliamo a tutta la città. Non è più tollerabile che nelle nostre città ci siano cittadini di serie B e serie C”.
“Per noi il tema della prossimità è una priorità – ha aggiunto -e vogliamo lavorare in questa direzione, anche per superare i limiti che abbiamo avuto nel passato e per rimarcare la differenza con la controparte. Senza l’attenzione a tutto il territorio, le città implodono invece di disegnare un nuovo futuro”.
Pietro Micca e l’inversione dei poli
E’ proprio vero che in politica, specialmente in questi periodi, si avverte di tutto, quasi si fosse all’inversione dei Poli. Così avviene che a Torino di fronte alla statua dedicata a Pietro Micca appaia uno striscione firmato Torino Tricolore per ricordare l’eroe di origine biellese nell’anniversario della sua eroica morte avvenuta durante l’assedio di Torino all’inizio del diciottesimo secolo, nel corso della Guerra di successione al trono di Spagna che vedeva i Savoia appartenenti ad una vasta coalizione contro Francia e Spagna. “Sono passati piu di trecento anni da questa impresa – ha dichiarato in una nota Torino Tricolore – eppure ancora oggi non dimentichiamo questo gesto temerario che ha bloccato l’avanzata dei francesi e probabilmente cambiato l’esito della battaglia.“E’ per noi di vitale importanza non dimenticare – prosegue la nota – chi ha dato tutto per difendere la propria nazione, anche a costo della vita. Micca e? un esempio di coraggio, proprio quel coraggio che contraddistingue i piemontesi e gli italiani”: A leggere le note c’è da rimanere stupiti per la presa di posizione, assolutamente legittima, di un movimento sovranista e c’è da chiedersi ma i piemontesisti, che in Micca dovrebbero avere un simbolo, cosa avranno da dire ?
M.iar
Politica in alto mare
Caos nel centro sinistra anche sulla scelta dei presidenti di quartiere
Tutti vogliono un quartiere sicuro per essere eletti. Anche se mi sembra che solo la zona centro è sicura. Manco Barriera di Milano, per il Pd è sicura. L’uscente Carlotta Sslerno Presidente dei Moderati veleggia in consiglio comunale per, eventualmente diventare vicesindaco. Deve tutto a Mimmo Portas che fa le bizze, minacciando in giorno si e l’altro pure di passare al centrodestra. È fatto così, se non lo si accontenta si arrabbia molto, moltissimo.
Per ora ha avuto quello che voleva e sono trent’anni che gioca in proprio. Ha costruito una bella aziendina che tutti chiamano Moderati.
Estremamente redditizia. Chi si vuole candidare pare debba pagarsi tutto con una congrua sottoscrizione ai Moderati. Mimmo Portas è “padrone” indiscusso. Abile. Molto abile, si fa eleggere nelle liste del PD ed aderisce al gruppo di Italia Viva pur rimanendo se stesso. Tutto questo gratis. Parco nelle spese ed attento nelle entrate. Chiamalo fesso? Assolutamente no.
Anzi, direi decisamente bravo per se’ e per i suoi, tra cui Carlotta Salerno. Perché il PD Torinese gli va dietro? Semplice: è disperato. Con Lo Russo si gioca il tutto per tutto. Se vince è Bingo. Se perde, a naso, tutti a casa.
E magari è la volta che qualcosa cambia… Dio solo sa quanto questa sinistra ne ha bisogno. Ne ha bisogno Torino come l’Italia.
Dirlo è più facile che farlo. Ma almeno , cavolacci tentare. Eppure no. Contro Damilano le solite cose. E’ troppo condizionabile da Salvini e Meloni. Sarà, ma a me sembra che l’emergente nazionale e locale sia il Ministro Giorgetti. Pure Cirio se ne è accorto e lasciate le sue aspettative verso Fratelli d’Italia veleggia alla corte del varesino Giorgetti, e molti sostengono che anche Damilano ascolterà solo lui. Effettivamente molti di Fratelli d’Italia sono imbarazzanti con quella che alcuni pensano sia “voglia di fascismo”, di no vax e di complottisti da quattro soldi. Ed i leghisti locali non vogliono essere da meno. Accettano nelle loro file anche chi ha sostenuto che è colpa di Anna Franck se è morta in un campo di concentramento perché ha provocato i camerati nazisti con la sua presenza. Solo nello scriverlo mi viene il voltastomaco. E per una volta anche Guido Crosetto mi ha deluso. Continuo a stimarlo ma a tutto c’è un limite. Equipara il caso di Durigon con i 24mila euro trovati nella cuccia del cane diMonica Cirinna’ . Ora, che lei non ci faccia una bella figura è indubbio.
Ma si deve ancora capire il perché. Poi l’arresto del fratello per camorra fa tremare i polsi. Mentre su Durigon c’è poco da capire. Il parco a Latina ha un nome e cognome. Volere sostituire Falcone e Borsellino con Arnaldo Mussolini sa, decisamente di filo fascismo. Manco Salvini è riuscito nel difenderlo. E i pentastellati? Cuccioli, loro.
Si sono messi in testa di superare il Pd nel primato del Partito più allo sbando. Magari ci riescono in un amen. Ma questa non è la città che solo conosciamo. C’è una Torino, un Italia che pensa anche agli altri , e non solo a se stessi. Ad esempio a Settimo Torinese dove il centro accoglienza Beppe Fenoglio non si ferma mai. Ora tocca agli agli Afgani. Ragazze e ragazzi sempre presenti veramente encomiabili. Loro sì , veramente encomiabili, i politici no. Loro no, decisamente non encomiabili. Retorica? Buonismo ? No, solo dare un perché ad un’esistenza decisamente traballante. Poi l’Afghanistan ci ricorda che la mamma dei cretini è sempre incinta. Solo che se è, diciamo così inadatto Biden Presidente Usa, giusto per usare un eufemismo, la stupidità riguarda tutti noi. Purtroppo.
Patrizio Tosetto
Di ALA.DE.GRANHA
L’usato sicuro ha un suo perché. Anche in politica. Così, dopo aver blaterato per mesi sulla competenza a prescindere (a prescindere dalla simpatia, nel caso), la gauche caviar torinese ha avuto la tentazione di riesumare il vecchio Sergio Chiamparino.
Ex sindaco, ex presidente della Regione Piemonte ed ora potenziale soccorritore del candidato piddino in difficoltà, quello Stefano Lo Russo che si è sempre vantato di non essere simpatico ma che, di fronte a sondaggi preoccupanti, vorrebbe farsi trainare dall’ex sindaco che, al di là di tutto, ha sempre giocato sulla propria simpatia e sulla capacità di dialogo anche con gli avversari…
… continua a leggere:
Torino tra usato sicuro e vecchie proposte buone ma riciclate male
La Piazza raccoglie firme per la lista
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Pubblichiamo la dichiarazione dell’on. Osvaldo Napoli, capogruppo di Coraggio Italia al Comune di Torino:
È un dato di fatto che le due maggiori società farmaceutiche produttrici del vaccino anti-Covid, cioè Pfizer-Biontech e Moderna, hanno finora richiesto l’autorizzazione alla FDA americana per la somministrazione del vaccino ai soggetti over-12. È stata concessa alla Pfizer e, probabilmente, lo sarà anche a Moderna.
L’assessore piemontese Chiara Caucino ha ritenuto di anticipare le evidenze della ricerca scientifica dicendosi contraria a “sperimentare” il vaccino agli under 12. Se un politico ha bisogno di mostrare bandiera su ogni tema, Caucino è stata brava. Una strizzatina d’occhio al mondo No-vax può fare sempre comodo. Per il resto mi permetto un suggerimento banale: lasciamo che siano la ricerca e la clinica a pronunciarsi. Montare polemiche sul nulla serve solo a riempire le pagine dei giornali.
Classe dirigente e qualità della democrazia
Da anni si discute su come selezionare la classe dirigente politica nel nostro paese.
Certo, per svariati decenni la classe dirigente era la conseguenza concreta e diretta di un cursus honorum preciso e dettagliato. C’erano alcuni ingredienti di fondo che caratterizzavano quel percorso: militanza politica, radicamento territoriale, rappresentanza sociale, capacità di elaborazione politica e culturale e, soprattutto, conoscenza dei problemi. Certo, poi c’erano le eccezioni ma, di norma, il contesto politico ed ambientale in cui maturava la classe dirigente politica ed amministrativa rispettava quei canoni di fondo. Una prassi e un percorso che sono definitivamente saltati dopo l’irruzione dei partiti personali, dei cartelli elettorali e, soprattutto, dopo l’avvento del populismo di marca grillina. Metodi e prassi – o meglio sub culture – che hanno distrutto i partiti democratici e collegiali, raso al suolo le tradizionali culture politiche, azzerato la competenza e la preparazione e, infine, premiato l’improvvisazione, la casualità e la strutturale e granitica fedeltà al capo partito. Elementi, questi, che di fatto bloccano all’origine qualsiasi forma di selezione vera ed autentica di una credibile classe dirigente politica. Il tutto è condito da leggi elettorali che, come ovvio e persin scontato, riflettono la natura e il profilo dei partiti. Cioè partiti o rigorosamente personali oppure, come nel caso del Pd, articolato in una molteplicità di correnti militarmente organizzate che riproducono la natura personale del partito. Nel caso specifico, ogni corrente è un partito in miniatura.
Ecco perchè non sarà affatto facile invertire la rotta sul tema, spinoso e decisivo, della selezione della classe dirigente. Un tema antico e noto alle cronache politiche se è vero che già all’inizio della seconda repubblica si paventava il rischio che il tempo dell’investitura dall’alto precedeva quello della legittimazione democratica dal basso. E proprio la fedeltà è diventata il criterio di fondo attorno al quale si gioca l’intero capitolo della selezione della classe dirigente. Una fedeltà al capo che prescinde dalla politica, dalla discussione, dal confronto e da tutto ciò che qualifica la politica, rafforza i partiti e rilancia la partecipazione democratica. Un compito e una sfida che nella politica italiana non possono più attendere e che richiedono da parte dei partiti, o di ciò che resta di loro, un soprassalto di orgoglio. Certo, non sono sicuramente le primarie lo strumento per centrare questi obiettivi. Un escamotage burocratico e protocollare che ha dimostrato la sua strutturale inefficacia e la sua inutilità se si vuole realmente favorire una selezione mirata e qualificata della classe dirigente. E, forse, è anche giunto il momento affinchè le storiche e nobili tradizioni culturali del nostro paese riscoprano sino in fondo la loro ricchezza e la loro specificità per rilanciare quei valori e quelle modalità concrete che hanno contribuito per decenni a fare della politica non solo un esercizio di esaltazione del capo e delle sue gesta ma un luogo di elaborazione e di costruzione della politica. Per questi motivi la selezione della classe dirigente diventa, ora più che mai, un tema decisivo per la stessa qualità della nostra democrazia.
Giorgio Merlo
LE PAROLE DEI CANDIDATI
“Siamo molto soddisfatti della squadra che si è creata, a dimostrazione della fiducia che c’è attorno al nostro progetto rosso-verde” dichiarano Jacopo Rosatelli e Alice Ravinale, portavoce del gruppo che ha fra i suoi promotori il consigliere regionale Marco Grimaldi.
La testa di lista è formata da 6 persone. Apre la 21enne Sara Diena, la più giovane, una delle leader dei Fridays for future torinesi, a seguire. l’insegnante, collaboratore de “il manifesto” e dirigente Arci Jacopo Rosatelli, l’avvocata Alice Ravinale, l’attivista lgbtqi+ Emanuele Busconi, l’insegnante architetta e già assessora all’istruzione Federica Patti e Beppe Piras, architetto e anima del “Bike Pride” per la mobilità sostenibile.
“Per testimoniare la nostra fortissima impronta ecologista ci teniamo a sottolineare la presenza della giornalista Claudia Apostolo, per anni inviata del settimanale Rai Ambiente Italia, delle docenti universitarie Silvana Dalmazzone e Cristina Caimotto, e del fondatore del comitato Torino Respira Roberto Mezzalama, che fra l’altro è anche autore di uno dei libri più importanti sulla crisi climatica in Italia uscito quest’anno per Einaudi”, affermano i portavoce della lista.
“La prossima Giunta dovrà curare le ferite economiche e ambientali e, allo stesso tempo, offrire una nuova prospettiva di rilancio di Torino come capitale della qualità della vita e del progresso civile e sociale in Italia e in Europa, sapendo coinvolgere le sue energie migliori come abbiamo provato a fare noi. Ecco quaranta persone di generazioni diverse e impegnate socialmente e politicamente in modo diverso, ma tutte unite da due valori: giustizia sociale e giustizia climatica” afferma il consigliere regionale Grimaldi, che ricorda il contributo dei partiti Sinistra Italiana e Possibile.
“Per rappresentare i bisogni della cittadinanza candidiamo persone che sono quotidianamente a contatto con la gente, che ne conoscono i problemi, ma anche che ne condividono l’impegno nelle tante associazioni di volontariato, nei sindacati, nei circoli ricreativi che in questo periodo di pandemia hanno dato il meglio di loro stesse”, concludono i portavoce Rosatelli e Ravinale.