politica- Pagina 398

Mes, Ruffino (Fi): “Di Maio non sa fare i conti”

Il ministro Luigi Di Maio ha liquidato il ricorso al Mes perché i risparmi che si otterrebbero sugli interessi valgono “solo” (sic) 300 milioni ogni anno.

Io aggiungo: moltiplicati i 10 anni della durata si ottiene la discreta somma di 3 miliardi. Il ministro degli Esteri non ha grande dimestichezza con i conti. Dimentica infatti che ha stravolto gli equilibri del Parlamento imponendo il taglio di 345 parlamentari che fanno risparmiare alle casse dell’erario “solo” (questa volta lo dico io) 50 milioni ogni anno. Per ottenere dal taglio dei parlamentari gli stessi risparmi del Mes occorrono 60 anni, cioè 12 legislature. Di Maio ha avuto cattivi insegnanti di matematica.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Servono ancora le circoscrizioni?

/

Se ne parla da sempre delle tanto vituperate circoscrizioni, non solo a Torino. Chi voleva eliminarle, chi accorparle, ora sono 8 ma erano 10 e si voleva ridurle a 5.Vengono percepite come un qualcosa di scarsa utilità e verso la quale si manifesta una pressoché assoluta mancanza di interesse per la maggior parte dei cittadini.

Vediamo quali sono le funzioni che svolgono le circoscrizioni; da un lato esse sono uno strumento di partecipazione, consultazione e coinvolgimento dei cittadini e, dall’altro, rappresentano un’articolazione organizzativa dei comuni per lo svolgimento di alcuni servizi e di altre attività amministrative delegate. Ora, riguardo al primo aspetto è innegabile che la partecipazione dei cittadini si sia ridotta alla mera elezione dei propri rappresentanti all’interno dei consigli.

Le circoscrizione non sono state un effettivo veicolo di partecipazione anche per via della inefficacia degli strumenti di cui i rappresentanti-Consiglieri hanno a disposizione. Decentramento amministrativo, poi, si è limitato spesso ad un’articolazione minima dei servizi amministrativi di base, come per esempio i servizi di anagrafe, strutture che i processi in corso di digitalizzazione della pubblica amministrazione renderanno ben presto obsolete. Il consigliere di quartiere, inoltre, quasi sempre non riesce a dare risposte alla complessità dei bisogni (scuola, welfare, sanità, sport) perché altri sono i soggetti demandati a risolvere tali criticità; e così la sua attività si esaurisce, nel migliore dei casi, in un’attività di ascolto e, nel peggiore dei casi, in quella di semplice referente “nullafacente”.

Cosa si può fare? Trasferire più competenza ed indipendenza ai consigli di quartiere aumentando i budget a disposizione del comune, il quale dovrebbe individuare e cancellare tutti gli sprechi che ancora ci sono. Trasformare e riorganizzare in municipalità le circoscrizioni, adottandole di facoltà decisionali e non solo di parere. Senza tutto questo sono inutili ed una perdita di tempo. Servono soltanto per agganciare voti soprattutto per i candidati consiglieri comunali, i quali,per la maggior parte, scompaiono dal territorio appena vengono eletti, lasciando da solo il “povero” consigliere di quartiere inerme ad ascoltare e ricevere le arrabbiature degli abitanti.

Vincenzo Grassano

Dal terrorismo alla democrazia perfettibile

Gli anni ‘70 a Torino furono tragicamente segnati dal terrorismo rosso. A mia memoria non ci furono eclatanti fatti prodotti da quel terrorismo.
Violenza di strada questo sì. Da Corso Francia 19 (sede del Msi) ogni tanto partivano squadre ben fornite per andare a fare danni in giro. Noi, giovani studenti, vedevamo il fenomeno crescere.
All inizio, francamente non capivamo perché non accettavamo.  Nel 74 arrestarono Curcio e Franceschini a Pinerolo. Ma chi erano? Solo chi era stato a Trento o Reggio Emilia ( forse ) qualcosa capiva. Dopo veniamo a conoscenza che dopo le riunioni a Palazzo Nuovo con il Filosofo Toni Negri raccoglievano soldi per le armi. A metà anni ‘70 , nei cortei di protesta comparvero i primi manici di piccone e chiavi inglesi e tutto fu tragicamente chiaro: comunisti assassini, perlomeno si su autodefinirono comunisti ed erano sicuramente  degli assassini.
Il 16 novembre sparano a Carlo Casalegno che morì il 29. Era colpevole di dire ciò che pensava. In particolare sosteneva che per combattere i terroristi non c’era bisogno di leggi speciali. Bastava applicare le esistenti.
Il figlio Andrea fondatore, dirigente e giornalista di Lotta Continua scrisse: non ci sto più nel giustificare chi in nome della rivoluzione diventa ed è solo un assassino. Dal 77 al 79 furono gli anni più duri  degli anni di piombo.
Furono gli anni anche della consapevolezza sociale e politica del fenomeno terroristico.
Sempre Andrea Casalegno una decina di anni fa disse: si puo’ diventare ex terroristi, si può diventare pentiti e collaborare con la giustizia, ma si rimane sempre assassasini. Il fine non giustifica i mezzi. Anzi, direi di più: i mezzi negano il fine. Altra considerazione. Chi dava legittimità morale a questi comportamenti?
Chi, ad esempio, parlava di compagni che sbagliano, o contro Stato e contro le Br o ne’ con lo Stato ne’ con le Br. Insomma, pur di non voler buttare via l’acqua sporca si buttava via il bambino negando l’esistenza dell’ideologia che accompagnava gli omicidi. Un salto di qualità avviene, perlomeno personalmente,  diventando io studente universitario. Scoprivo altri orizzonti.  Cerco di spiegarmi. Conoscevo altri ragazzi o ragazze come me che semplicemente la pensavano diversamente. Giovani liberali come Tullio Monti o giovani democristiani come GianPiero Leo o Beppe Accattino. Inoltre diventando Presidente della Consulta giovanile del comune di Torino capivo di aver più affinità con Donatella Genisio (democristiana ) che Silvio Viale di lotta continua. A Palazzo Nuovo non potevo andare perché fisicamente minacciato dagli Autonomi che mi volevano morto.
La violenza ed i terroristi ci facevano capire la diversità tra nemico ed avversario politico.
Ad ottobre perse la vita Roberto Crescenzio  che aveva la sola colpa di sorseggiare un aperitivo. I responsabili ammisero di avere qualche molotov in più e si inventarono che il bar Angelo Azzurro era frequentato da fascisti.
Mesi dopo fu rapito ed ucciso Aldo Moro.
Questi terroristi,  questi violenti,  erano anche utili idioti in mano, magari a distanza, dei vari servizi segreti dal Kgb  alla Cia passando da quelli inglesi e forse israeliani.
Io non riesco e  non voglio liberarmi di un sentimento di disprezzo verso questi personaggi. Debbo e voglio riconoscere, comunque,  che appartengono a quell’album di famiglia ammesso e teorizzato da Luciana Castellina decisamente più autorevole del sottoscritto. Quegli anni non sono passati invano ed hanno portato una intera generazione sulla sponda della democrazia. Verissimo che questo sistema è migliorabile. Che forse esiste un sistema migliore. Ma almeno per oggi non è dato sapere. Democrazia e confronto sono ancora unici strumenti e condizioni per potere e volere cambiare qualcosa ed eventualmente qualcuno. Il 29 novembre moriva Carlo Casalegno partigiano e combattente di questa democrazia che magari  non è perfetta ma sicuramente è perfettibile.
Patrizio Tosetto

Costanzo (M5S): “Con la manovra sostegno all’occupazione”

“La Legge di Bilancio, che a giorni arriverà in Parlamento, contiene alcune misure fondamentali per il mondo del lavoro e per dare supporto alle famiglie.

 

Innanzitutto il rifinanziamento del  Reddito di Cittadinanza,  misura fortemente criticata da destra a sinistra ma che in questa pandemia, purtroppo, ha dimostrato come una politica di sostegno ai più deboli sia quanto mai necessaria. Dopo essere riusciti a raggiungere 3,5 milioni di persone, con circa 362mila contratti di lavoro stipulati finora, puntiamo ad assicurare questo strumento di sostegno economico fino al 2029 con un fondo da 4 miliardi”. È quanto afferma in una nota la deputata Jessica Costanzo in commissione Lavoro alla Camera.

“Fondamentali anche gli interventi annunciati per dare stimolo all’occupazione, messa a dura prova dalla crisi generata dalla pandemia. È per questo positivo il forte segnale che arriverà dalla decontribuzione al 100% per il biennio 2021-2022 per le imprese che assumeranno lavoratrici donne e fino al 2023 per quelle che assumeranno giovani sotto i 35 anni”, continua.

“Un’altra delle nostre battaglie che prenderà forma grazie ai fondi presenti in legge di bilancio è quella per assicurare alle famiglie l’assegno unico a partire da luglio 2021. Si tratta di un contributo di circa 200 euro per ogni figlio fino ai 21 anni di età. Per i nati nei primi mesi del 2021 ci sarà comunque la proroga del bonus bebè. Un aiuto necessario per strutturare le nostre politiche a sostegno della genitorialità e per il futuro del nostro Paese”, conclude

Manovra, Ruffino (Fi): “Conte incatenato ai pentastellati”

Le sollecitazioni del presidente Mattarella, come pure gli appelli di Nicola Zingaretti e i ragionamenti di Goffredo Bettini sono parole che il vento porta via e non raggiungono le orecchie dei dirigenti del M5s. Il presidente Conte, cioè colui che dovrebbe fare un passo nella direzione di un confronto parlamentare aperto e schietto, è incatenato ai diktat dei Cinquestelle.

Crimi ha dato l’alt a ogni collaborazione con le opposizioni sulla manovra bilancio che deve essere scritta dalla maggioranza, le opposizioni, invece, dovrebbero limitarsi a fornire i loro voti per il quarto scostamento di bilancio.

     Tanta arroganza, è ovvio, è figlia dell’estrema debolezza e della confusione strategica che sta lacerando i grillini, non più movimento è sempre più simili a una brutta versione di partito. È evidente come in queste condizioni la disponibilità offerta da Forza Italia a collaborare con il governo per attraversare la crisi della pandemia e mettere l’Italia in sicurezza, è una pietra di inciampo nella logica grillina. A pagare il prezzo di questa chiusura sarà con ogni evidenza il Pd. Maggiore ancora è il prezzo che dovranno pagare gli italiani per tanta cecità politica.

Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

“Interpellanze del cittadino”, buco nell’acqua

L’ultimo atto di questo tipo è stato discusso in Sala Rossa il 30 settembre 2019: questa è la misura del crollo di una concezione di democrazia diretta alla quale gli stessi Cinque Stelle hanno dimostrato, nei fatti, di non credere. Domani si discuterà la mia interpellanza sul tema in Consiglio Comunale.

Interpellanze del cittadino? Fallimento (quasi) totale. Non se ne discutono da un anno: lunghissima è ormai la “coda” di atti presentati e ancora non calendarizzati. Il proposito di dedicare una seduta al mese a questo strumento di partecipazione resta lettera morta (e l’emergenza sanitaria non c’entra). Mi è stato riferito che, per alcune interpellanze recapitate via PEC, sono stati necessari due mesi e più per l’accoglimento e la comunicazione dell’esito al cittadino presentante. Se è questa la “democrazia diretta” della quale i Cinque Stelle tanto parlano, possiamo davvero parlare di buco dell’acqua o di ennesimo esempio di azione di facciata priva di seguito. I torinesi se ne stanno accorgendo. Si sarebbero dovute calendarizzare ogni mese sedute da cinquanta minuti a questo argomento, ma il proposito è rimasto lettera morta. Sono diverse le interpellanze “in coda”, in attesa di essere calendarizzate. Con un’interpellanza, chiederò alla Giunta quali siano le ragioni del mancato rispetto del calendario mensile e se possiamo sperare, nelle prossime settimane, che gli atti “in coda” arrivino finalmente in Aula.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Il Pd: “Gli infermieri confermano gli errori nella pandemia”

Il gruppo di lavoro regionale di indagine sull’epidemia covid19 ha audito oggi le rappresentanze sindacali degli infermieri.

Le organizzazioni hanno innanzitutto lamentato una carenza di confronto e coinvolgimento che persiste anche in questa fase della pandemia: un tema tristemente ricorrente nelle interlocuzioni con le rappresentanze sindacali.

Emerge in maniera significativa una disponibilità, oltre 500 unità, di personale OOSS e infermieristico in graduatoria per posti a tempo indeterminato (almeno nelle ASL di AT, CN, NO, AL), a cui però non si attinge preferendo soluzioni precarie consentite dalle normative eccezionali ora vigenti, a cui aggiungere quelle che sono trasformazioni di contratti interinali. Addirittura, in alcune aziende, le assunzioni a tempo indeterminato sarebbero inferiori rispetto a quelle degli anni precedenti. Un tema significativo, specie alla luce della competizione tra sistemi regionali e i sistemi pubblico e privato, per accaparrarsi personale: siamo dell’idea che occorra spingere sulle assunzioni con maggior decisione.

Le OOSS si sono, infine, a lungo soffermate sulle difficoltà di accesso al tampone nel corso della prima ondata e sulla difformità, ancora presente, nell’applicazione dei protocolli di screening per gli operatori nella seconda ondata: alcune ASL e ASO non hanno ancora effettuato neanche il primo controllo previsto dal 3 settembre.

Drammatica, inoltre, è la gestione della differenziazione dei percorsi, che, anche in questa seconda fase, non riescono separare quelli puliti da quelli sporchi. Mancano le aree grigie negli ospedali e sul territorio gli infermieri passano da servizi in contesti Covid, come le RSA dove vengono inviati, a servizi in contesti puliti, magari sul territorio. Occorre garantire al personale un accesso periodico e diretto ai servizi di diagnosi del Covid19, per garantire la sicurezza dei lavoratori e l’operatività del sistema ospedaliero e l’Unità di crisi deve farsi carico di verificare la puntuale applicazione delle sue disposizioni da parte delle aziende.

Raffaele Gallo. Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale

Domenico Rossi, Vicepresidente Commissione Sanità

Daniele Valle, Coordinatore Gruppo di indagine sul Covid19

Container per senza fissa dimore. Petrarulo interroga

“Apprendiamo dai quotidiani locali che sono stati allestiti 30 container, per i senza fissa dimora, vicino allo Stadio della Juve: con questi nuovi 60 posti letto si arriva ad un totale di 800 in tutta la città.  Con l’arrivo del freddo e l’aggravarsi della pandemia, la situazione, senza controlli sanitari accurati non limitati alla sola misurazione della temperatura, rischia di trasformarsi in una bomba a orologeria”. 
Così il Capogruppo del Gruppo consiliare Lista Civica Sicurezza e Legalità Raffaele Petrarulo che ha richiesto le comunicazioni urgenti della Sindaca nella prossima seduta del Consiglio Comunale, che però non sono state accettate,  per sapere come mai “non si siano previsti almeno test veloci, all’ingresso, per gli utenti, visto il grave momento sanitario che stiamo vivendo.  Questo rifiuto ci preoccupa molto, perchè sono state respinte a scapito di un intervento importante a maggior tutela sia di tutti coloro che usufruiscono di tali possibilità sia di coloro che prestano il loro servizio in tali strutture quali volontari e agenti di Polizia Municipale lì allocati”.

Locatelli (Prc-Se): “gioiamo per la rimessa in libertà di Nicoletta”

 “No alla repressione e alle reclusioni ingiuste dei NoTav”

Da oggi la compagna Nicoletta Dosio è tornata in libertà dopo aver scontato la condanna a un anno di reclusione per aver partecipato, nel lontano 2012, a una pacifica protesta No Tav.  “Una condanna ingiusta, assurda così come ingiuste e assurde sono le innumerevoli misure restrittive emanate nei confronti di attivisti Notav rei di aver difeso la Valsusa da un’opera distruttiva e inutile” sostiene Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. “Un’opera – continua Locatelli – che si vuol portare avanti, costi quel che costi, ricorrendo non solo a operazioni truffaldine ma fomentando la repressione di chiunque faccia opposizione. L’AV Torino Lione, come ogni altra grande opera, fa parte dell’espansionismo del capitale. Contro questo espansionismo che non si fa scrupolo di distruggere un intero territorio è giusto  condurre una ferma opposizione.  Oggi è un giorno di gioia per la fine di una reclusione ingiusta, una reclusione che Nicoletta ha affrontato con grande dignità e a testa alta, nella consapevolezza delle insopprimibili ragioni del movimento NoTav. In ogni caso il suo ritorno in libertà non cancella l’ingiustizia nei confronti suoi e di tanti altri attivisti perseguiti o messi in carcere per la loro disobbedienza attiva a un’opera speculativa. Non c’è repressione che possa fermare una lotta giusta. Libertà per tutti i NoTav. Avanti con lotta

Lega, beffa le per autoscuole: “aperte ma non possono lavorare”

“La decisione del ministro De Micheli di sospendere gli esami di guida in Piemonte, Lombardia, Calabria e Valle D’Aosta, ovvero nelle attuali zone rosse, a più di una settimana dal DPCM che invece li consentiva, è una vera e propria beffa:

le attività delle autoscuole si ridurranno del 50 per cento ma non potranno accedere ad alcun contributo perché aperte ai sensi del Dpcm e quindi escluse dai ristori. Assurdo e troppo penalizzante per un settore che ha già pagato molto e che già vive quotidianamente i ritardi delle Motorizzazioni. Perché il governo non ha ascoltato gli operatori del settore, che chiedevano almeno di non interrompere gli esami pratici per le patenti A, C e D, per cui non vi è la problematica del distanziamento come per la B? Occorre che adesso autoscuole, scuole nautiche e centri di consulenza con attività in zona rossa siano almeno inclusi tra quelle per cui sono previsti ristori”.

Lo dichiarano in una nota i deputati della Lega Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti, e Giuseppe Donina, relatore delle proposte di legge di riforma del Codice della Strada.