politica- Pagina 398

 FdI: “Contrari a qualsiasi liberalizzazione del gioco d’azzardo”

Il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia della Regione Piemonte prende posizione sulla Pdl 99: “Fermo restando il rispetto per il diritto di impresa e nella giusta e legittima diversa sensibilità delle forze partitiche che costituiscono la maggioranza, è opportuno anche da parte nostra chiarire il pensiero del nostro partito, fermamente contrario a qualunque forma di liberalizzazione o aumento delle disponibilità per quanto concerne le misure che regolano il gioco d’azzardo”.

D’altro canto, Fratelli d’Italia da sempre ha le idee chiare in merito alla battaglia contro la ludopatia. La Pdl 99, in questo momento e in questo contesto politico sociale ed economico, “non può avere il nostro sostegno – commentano il presidente Paolo Bongioanni e il segretario regionale, Fabrizio Comba –. Chiediamo al relatore di fermarsi e di non dividere in un frangente tanto delicato le forze di maggioranza su una tematica che non può certo essere considerata prioritaria per i piemontesi. Siamo sicuri che la maggioranza saprà trovare la giusta sintesi. Avevamo già detto e continuiamo a ripetere che un rinvio in commissione per consentire ulteriori approfondimenti sarebbe auspicabile”.

Una convinzione espressa “nel rispetto dei cittadini e delle singole persone e, soprattutto, affinché le forme di malavita organizzata non mettano le mani su strumenti in grado di riverberare poi in modo devastante i propri effetti sul tessuto sociale del nostro territorio”.

Il documento è stato sottoscritto anche dagli assessori Elena Chiorino e Maurizio Marrone e dal consigliere Davide Nicco.

Nasce il Comitato per la Buona Destra di Torino Borgo Po

Caro direttore, continuando il proprio percorso di crescita territoriale, la Buona Destra ha il piacere di comunicare l’apertura di un nuovo Comitato cittadino: il Comitato per la Buona Destra di Torino Borgo Po.

Nonostante i pochi mesi trascorsi dalla sua nascita, la Buona Destra può già contare più di 130 Comitati Territoriali sparsi nel nostro Paese e questo nuovo Comitato andrà ad affiancare i diversi Comitati già presenti ed attivi in Piemonte ed a Torino.

Una crescita costante nei numeri che sottolinea quanto una visione moderna, liberale e moderata nella dialettica e nella proposta politica sia apprezzata dai cittadini, sfiduciati da quanto la politica contemporanea ha fin qui offerto.

Secondo Federico Raimondo Mele, Referente del nuovo Comitato per la Buona Destra di Borgo Po, “la politica deve tornare ad affrontare ogni problema con razionalità, con un atteggiamento costruttivo e guardando al futuro. La realtà è complessità, non semplificazione; è diversità, non omologazione. Per questo non cercheremo mai il nemico di turno come sono soliti fare i populisti ed i sovranisti, ma soluzioni concrete per immaginare e costruire la Torino di domani”.

“Non ci affideremo a slogan lanciati solo per inseguire un consenso effimero”, continua Mele, “ma attraverso il dialogo e l’ascolto del territorio proporremo soluzioni in grado di risolvere le istanze che via via raccoglieremo”.

“Qui in Borgo Po”, conclude Mele, “abbiamo già registrato numerose adesioni e stiamo dialogando con le diverse realtà presenti in zona”.

“L’apertura di questo nuovo Comitato Torinese”, interviene Claudio Desirò, referente del Coordinamento Regionale Piemontese, “è il segnale che il percorso che abbiamo intrapreso 6 mesi fa sia quello corretto. Registriamo costantemente nuove adesioni che vanno dal cittadino incuriosito da una nuova realtà politica ad amministratori locali che vedono nella Buona Destra una proposta credibile e concreta”.

“Tra qualche mese”, continua Desirò, “si svolgeranno le elezioni amministrative a Torino, un crocevia fondamentale per il futuro della nostra città. Da osservatori al momento esterni, constatiamo che la dialettica politica è ancora concentrata sui rapporti di forza interni alle coalizioni. Non si sente parlare di idee, di progetti, di programmi che sarebbero indispensabili per una città caduta in una profonda crisi già prima dell’avvento della Pandemia”.

“Come Buona Destra”, conclude Desirò, “ci stiamo concentrando sulle proposte concrete e stiamo dialogando con i diversi partiti politici di area moderata. Crediamo che un atto coraggioso delle forze politiche di quest’area potrebbe rappresentare una svolta per la Città facendo nascere una piattaforma liberale e moderna che, così come accade in tutta Europa, possa proporsi come guida della comunità allontanandosi da logiche di schieramento che coinvolgono forze populiste e sovraniste. Dopo 5 anni di decrescita infelice pentastellata consegnare la Città ad una nuova amministrazione in stile populista o sovranista rappresenterebbe un colpo di grazia definitivo sulle aspettative future dei torinesi ed una grave colpa politica di tutti quei partiti che avrebbero potuto fare ma non avranno fatto”.

Claudio Desirò

Referente Buona Destra Piemonte

Federico Raimondo Mele

Referente Buona Destra Borgo Po

Boni: “Torino rientri nell’Osservatorio sulla Torino-Lione”

Dichiara Igor Boni (candidato alle primarie del centrosinistra per Torino):

“Torino rientri nell’Osservatorio tecnico sulla Torino-Lione e smetta di essere contro il futuro e lo sviluppo. Non ci sono sconti da fare per trovare improbabili alleanze con chi ha contribuito ad affossare questa città. La linea ad alta velocità Torino-Lione, che è solo un segmento della metropolitana d’Europa nel suo asse est-ovest, è uno dei principali volani di sviluppo di questi territori, di questa città. Per questo si devono fare le opere e non si deve perdere l’occasione del polo di Orbassano per evitare di vedere passare un’occasione senza poter trarne il massimo vantaggio in termini di ripresa economica, di commercio e, quindi, di lavoro. Chi continua a sostenere una posizione contro la TAV non può essere compagno di strada di chi vuole il rilancio sostenibile di Torino. Chi usa la violenza, per questo motivo o per qualsiasi alto motivo, è parte del problema e non della soluzione”.

Post di Carosso contro Speranza, Grimaldi (LUV): “Inopportuno”

“Un esponente delle istituzioni non dovrebbe diffondere forme di propaganda deliranti”

“Nessun esponente della Lega dovrebbe permettersi tali bassezze, figuriamoci una figura istituzionale come Fabio Carosso, per di più Assessore e Vicepresidente della Regione. Suggerire l’assurdità che i lockdown abbiano avuto delle motivazioni politiche è semplicemente grottesco, come il titolo di Libero” – è il commento del Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, a un post del collega Carosso che rilancia una prima pagina del quotidiano Libero, dal titolo: “Speranza getta la maschera: ho chiuso per imporre la cultura di sinistra”. Grimaldi ha chiesto spiegazioni in Aula, incontrando da un lato consenso da parte delle opposizioni e sdegno per il gesto del Vicepresidente, dall’altro silenzi imbarazzati da parte della maggioranza.

“Si può sostenere o meno il Governo Draghi, io stesso non lo sostengo pur stimando Roberto Speranza e il suo lavoro” – prosegue Grimaldi, – “ma non si possono fiancheggiare forme di propaganda deliranti. Dopo mesi dolorosi e pesanti per tantissimi, l’ultima cosa che serve è un’assurda accusa al Ministro della Sanità di aver agito non per salvaguardare la salute dei cittadini, ma per imporre una fantomatica ‘cultura di sinistra’. Carosso chieda scusa e cancelli immediatamente il post”.

Petrarulo (Fi): Corsi Regio Parco e Mamiani, basta incidenti

E’ dell’8 aprile l’ultimo, purtroppo mortale, di una serie di incidenti che si sono verificati nell’incrocio tra i Corsi Regio Parco e Mamiani.

Questa tragedia è stata definita da alcuni giornali come “preannunciata” dal momento che in quella zona mancano provvedimenti di messa in sicurezza della strada, nonostante le numerose sollecitazioni del territorio.

Il Capogruppo del Gruppo Forza Italia Raffaele Petrarulo ha presentato in data odierna un’interpellanza alla Sindaca per sollevare questo grave problema di sicurezza a cui è necessario trovare una soluzione.
“Provvedimenti necessari devono essere presi urgentemente  afferma Petrarulo- ” il Comune studi e metta in atto al più presto delle soluzioni per prevenire che altri incidenti gravi si verifichino!”

Gallo (Pd): “Covid Hotel, un altro flop della Giunta Cirio”

“Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata finalizzata a capire quale sia esattamente la situazione dei Covid Hotel in Piemonte e come vengano utilizzati per far fronte alla pandemia, isolando i pazienti ancora positivi, ma dimessi dagli ospedali, e chi ha contratto il Covid, ma non può osservare la quarantena a casa.

 

Nel novembre scorso erano 63 gli alberghi che avevano aderito alla manifestazione d’interesse per un totale di 2271, ma in realtà sono stati decisamente meno! Ecco uno dei motivi per cui gli ospedali sono sovraffollati” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“In questa terza ondata gli ospedali sono particolarmente sotto pressione, anche per i casi paucisintomatici che non richiedono ricovero in terapia intensiva, casi che, se si fossero attivati anche i Covid Hotel, avrebbero potuto essere curati, appoggiandosi a strutture extraospedaliere e consentendo così agli ospedali di occuparsi dei pazienti più gravi e di non limitare, in modo tanto ampio, i ricoveri per altre patologie, oltre che di evitare gli affollamenti” precisa Gallo

“La tabella e i dati forniti dall’Assessore Icardi – conclude Raffaele Gallo – ci certificano che dei 14 Covid Hotel in Piemonte 5 sono state le convenzioni stipulate: 2 sono in corso (di cui una stipulata solo il 9 aprile 2021), 2 sono scadute, ma prorogabili, anche se non ci è dato di sapere se sono state prorogate, e una è scaduta il 31 gennaio scorso. Questi sono numeri molto distanti dall’annuncio di novembre con 63 alberghi e 2271 camere. Possiamo concludere, quindi, che anche questa iniziativa della Giunta Cirio si è rivelata un flop”.

La Buona Destra: “Troppi atti di violenza contro la comunità Lgbtq”

La necessità di accelerare nell’iter parlamentare di approvazione del DDL Zan

Italia, 2021. Eppure. Eppure dobbiamo ancora confrontarci ogni giorno con atti di stalking, violenza e bullismo perpetrati contro appartenenti alla comunità LGBTQ. Sembra incredibile, eppure certi preconcetti culturali sopravvivono ai decenni, fuori tempo massimo e in contrasto con quanto sancito dalla nostra Costituzione. Articolo 3, per ricordarlo ai distratti: “Tutti i cittadini hanno pari dignita sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Riteniamo quanto mai necessario che la posizione dello Stato nei confronti delle diverse sfumature assunte in cronaca dall’omofobia sia chiara ed inequivocabile. Anche ricorrendo a strumenti, attuativi dei principi costituzionali, specifici per il problema.
Questa è la strada che vediamo positivamente percorrere da chi lavora affinchè il DDL Zan prosegua nel suo iter parlamentare, contemplando anche eventuali emendamenti migliorativi. Certi tipi di violenza non possono essere ulteriormente tollerati né l’approvazione di nuovi strumenti per farvi fronte possono essere procrastinati, adducendo motivazioni fantasiose e lontane dalla modernità attuale necessaria al nostro Paese.

Chi giustifica il proprio ostruzionismo raccontando di presunte limitazioni alle libertà di espressione, non ha evidentemente letto o compreso l’articolo 4 della proposta, oppure sta palesemente mentendo per supportare il proprio posizionamento nei confronti di un certo tipo di elettorato. Il DDL Zan inasprisce le pene per chi commette violenza, o incita a commetterla, a causa dell’orientamento sessuale, ma garantisce al contempo la libertà di espressione riconducibile al pluralismo delle idee ed alla libertà di opinione.

 

I recenti casi di Malika, di Jean Pierre o di Alfredo, solo per citarne alcuni, sottolineano la necessità impellente che siano velocemente sbloccati i lavori parlamentari per arrivare all’approvazione di un dispositivo di legge che punisca i reati di natura omotransfobica .
Del provvedimento Zan, riteniamo di particolarmente interesse il provare a definire un percorso verso un cambiamento sociale nella percezione della diversità. Il ddl infatti prevede la possibilità di sospensione della pena per il reo, condizionandola ad attività sociali in favore delle vittime dei reati.

Abbiamo urgente bisogno di lavorare verso una società aperta e matura. Una società in cui si giudichi nel merito una persona, senza condizionamenti derivanti dal suo orientamento sessuale.
Come Buona Destra auspichiamo che si proceda velocemente al completamento dell’iter parlamentare del DDL Zan. Auspichiamo inoltre che, a seguito dell’approvazione dello stesso, possa iniziare un percorso culturale della nostra società, che la porti ad una reale accettazione dei suoi appartenenti, senza classificazioni derivanti da idee, orientamenti o provenienze geografiche.

Comitato per la Buona Destra del Piemonte

“Il lavoro agile raddoppia il valore nel Bilancio del Piemonte”

Andrea Cane (Lega Salvini Piemonte): “un futuro di opportunità da cogliere”

“Un bilancio che, pur pagando il disavanzo ereditato, guarda al futuro – dichiara il Consigliere regionale Andrea Cane dopo il voto in aula del documento previsionale triennale – con grande e rinnovata attenzione alla sanità, al lavoro e la formazione all’interno dei quali è presente anche il il Fondo regionale per il lavoro agile o smart working, che ha solo un anno di vita ma ha raddoppiato il primo valore finanziato con altri 500 mila euro che si aggiungono a quelli della Legge regionale dello scorso anno”.
“Quando iniziammo a parlare in Consiglio regionale di smart working o lavoro agile nell’estate 2019 – prosegue l’esponente della Lega Salvini Piemonte, primo firmatario dell’emendamento che aveva portato alla creazione del Fondo – nessuno avrebbe immaginato l’accelerazione spinta dall’emergenza pandemica che ci aspettava. Durante la fase più acuta del lockdown il lavoro agile ha coinvolto il 97% delle grandi imprese, il 94% delle PA italiane e il 58% delle PMI. In Piemonte un terzo dei lavoratori dipendenti ha lavorato da casa e a settembre 2020, tra rientri consigliati e obbligatori, in media i lavoratori nelle grandi aziende private hanno lavorato da remoto per la metà del loro tempo. Il lavoro agile oggi in Piemonte è declinato in tante nuove opportunità da cogliere, dall’holiday working appena lanciato dall’assessore al Turismo Vittoria Poggio sino al progetto di ripopolamento e di riqualificazione dei borghi montani di cui sono promotore, denominato ‘Coworking in Valle’, che riprenderà a pieno regime non appena le condizioni pandemiche lo permetteranno”.

Le “Proposte per Torino” di Insieme

Housing sociale: da esperimento a pratica diffusa online mercoledì 14, ore 21

Si è costituito a Torino il gruppo di Insieme, il nuovo partito di ispirazione cristiana avviato lo scorso 4 ottobre sulla scia del cosiddetto “Manifesto Zamagni” (per info www.insieme-per.it).

In linea con la natura programmatica del partito, che si rivolge a tutte “le persone di buona volontà” che ne condividono le proposte concrete, è stato elaborato un ampio documento – “Proposte per Torino e per la sua Area metropolitana”, allegato a questa mail – con il contributo di una ventina di persone, esperte in campi diversi e interessate a dare risposte ai tanti problemi di una città in continuo declino.

Parte ora una serie di incontri di approfondimento su temi specifici trattati nel documento, che comincia con: Housing sociale: da esperimento a pratica diffusa.

Se ne parlerà mercoledì 14 aprile, dalle ore 21, in un incontro online introdotto da Alessandro Risso per Insieme Torino, con i contributi di:

Guido Montanari – assessore urbanistica e vicesindaco di Torino 2016-2019;

Nanni Tosco – già presidente Ufficio Pio Compagnia di San Paolo;

Emanuele Ferragatta – presidente Synergica, gestore Don Orione Housing;

Guido Geninatti – presidente Co-Abitare, gestore Opera Barolo Housing;

Alberto Berger – presidente UCID Bolzano, esperto di impresa sociale.

Seguirà il dibattito con domande e interventi dei presenti.

Chi fosse interessato a partecipare può richiedere il link per collegarsi alla riunione scrivendo a insieme.torino.2021@gmail.com

Napoli (Cambiamo!): “Cirio rivisiti i progetti del Recovery plan”

La giunta regionale piemontese ha “fotografato”, diciamo così, la bellezza di 1273 progetti da inserire nel Recovery Plan nazionale per un totale di circa 27 miliardi di spesa. Mi fermo sulle cifre:

 

disponendo l’Italia di 191 miliardi circa, fra aiuti e prestiti, quei 27 miliardi rappresentano qualcosa come il 14-14,5% e il Piemonte è una delle 20 Regioni. Con questo non intendo discutere la bontà dei progetti raccolti dalla giunta Cirio.

     Osservo soltanto che non potendo essere tutti accolti, quelli de Piemonte come di altre Regioni, mi chiedo se non sia più proficuo riesaminare la massa dei micro-progetti per valutare la loro congruità rispetto ai progetti quadro del governo, evitando così di registrare, una volta approvato il Recovery, la sollevazione di quanti ritengono frustrate le loro legittime aspettative. Se ogni Regione presentasse 1200 progetti, non oso immaginare la dispersività delle risorse per finanziare 24.000 progetti sparsi sul territorio. Con quale scarso beneficio per le popolazioni locali  e per il Paese nel suo complesso è facile immaginare.

Osvaldo Napoli, capogruppo di Cambiamo! in Consiglio comunale di Torino