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Trino, Locatelli (Prc-Se): “il rischio di una Chernobyl piemontese? No grazie”

“Soltanto una visione perversa  può portare  un  sindaco a legare lo sviluppo del proprio territorio alla realizzazione di un deposito nazionale di scorie nucleari” dichiara Ezio Locatelli della direzione nazionale nonché segretario provinciale di Torino Prc-Se. E’ quello che sta capitando  a Trino Vercellese, il primo comune a ospitare una centrale elettronucleare poi chiusa nel 1990.

Il sindaco di questo comune, esponente di centrodestra, vicino a Fratelli d’Italia,  candida il proprio comune a diventare deposito nazionale delle scorie radioattive con la motivazione che <dopo anni di spopolamento questo può essere per noi una grande occasione di rilancio del territorio>.  “Idea a dir poco assurda”, continua Locatelli. “Non si può nel bel mezzo di un territorio conosciuto per le sue risaie,  a poca distanza dal fiume Po’, realizzare un deposito grande come due campi di calcio ad altissimo rischio ambientale. Un territorio, va ricordato,  che è stato in soli sette anni, per la precisione nel ’93, ’94, 2000, teatro di alluvioni  catastrofiche che misero a repentaglio la sicurezza ambientale in presenza di decine di barre di combustibile  radioattive residuate dalla stagione nucleare e del rischio di esondazioni di acque contaminate. Allora si parlò di una Chernobyl piemontese mancata per un soffio.  Questo rischio di contaminazione rimane inalterato.  Che adesso ci sia un sindaco che dica che <solo con i soldi derivanti dalla realizzazione di un deposito di rifiuti nucleari possiamo a vedere un futuro> è semplicemente intollerabile. Tanto più che i soldi dovrebbero essere quelli del recovery fund. Questi ci vogliono portare al disastro ambientale. Fermiamoli”.

Canoni idrici, Pd: “Sull’ambiente non possiamo permetterci errori”

Raffaele Gallo (Pd): “Una legge che lascia alla Giunta il potere di decidere tutto” Alberto Avetta (Pd): “Gli impianti devono poter svolgere la doppia funzione, produrre energia e garantire ai Piemontesi acqua potabile gratuita nei periodi di crisi idrica”

 

“A parole siamo tutti ambientalisti ma poi emergono le contraddizioni. Siamo in presenza di una proposta di legge che dispiegherà i suoi effetti per i prossimi 40 anni in un ambito strategico per il futuro di tutti: il cuore di questo provvedimento non può essere esclusivamente di natura economica ma deve garantire la massima attenzione ai profili ambientali. In particolare dobbiamo farci trovare pronti qualora dovessimo affrontare una crisi idrica nei prossimi anni: per questo, in tema di prelievo di acqua dagli invasi, le esigenze di approvvigionamento ad uso potabile debbono essere considerate e dichiarate prioritarie. Sull’ambiente non ci possiamo permettere di commettere errori, soprattutto quando facciamo leggi che impattano sui prossimi decenni e quindi sul futuro e sulla qualità di vita di tutti i piemontesi, anche di quelli che vivono in città e che pensano di essere estranei a questi temi. E invece non è così”. Lo affermano il Capogruppo Raffaele GALLO (PD) e il Consigliere regionale Alberto AVETTA (PD), relatore del disegno di legge che norma le “assegnazioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico”.

“In attesa che il Governo nazionale dia corso alla più volte annunciata armonizzazione della materia, in Commissione Ambiente abbiamo svolto un importante lavoro emendativo, correggendo una proposta di legge che aveva molti punti critici. Ma non basta, perché normare le concessioni idroelettriche non vuol dire solo adeguarsi alle regole nazionali ed europee in materia di concorrenza; significa trovare un punto di mediazione tra le esigenze di sviluppo economico e quelle di tutela ambientale. Con i nostri emendamenti, ad oggi non accolti, avremmo rafforzato il ruolo del Consiglio regionale rispetto alla Giunta garantendo la massima condivisione e trasparenza nelle scelte; invece questa legge affida alla Giunta il potere di decidere tutto, peraltro esponendo al rischio di ricorsi amministrativi. In Consiglio proveremo a correggere quel che ancora non funziona e lo faremo nell’interesse di tutti i Piemontesi e dell’ambiente straordinario in cui viviamo”

“Anche per quanto riguarda la possibilità di assegnare le concessioni a società miste create ad hoc occorre scongiurare l’eventualità che nascano tante piccole società territoriali e tocca alla Regione svolgere, da protagonista, il ruolo di coordinamento per evitare che ciò accada.

Inoltre, è fondamentale garantire in via prioritaria il prelievo ad uso idropotabile di acqua dagli invasi e su questo riteniamo che la legge non sia adeguata: abbiamo la necessità che gli impianti siano in grado di svolgere la doppia funzione, ovvero poter fornire gratuitamente acqua ad uso potabile nei periodi di crisi senza compromettere la funzione di produzione idroelettrica. Infine, bisogna coinvolgere appieno i territori interessati definendo d’intesa con loro le compensazioni che non possono essere solo economiche ma devono essere soprattutto ambientali. La Giunta, al contrario, ha scelto la via più semplice, quella della monetizzazione”

Forza Italia: “Il Parlamento giudichi l’operato del presidente INPS”

“Torneró a chiedere a Conte di rimuovere il direttore dell’Inps dal suo incarico. Il presidente Tridico ha inanellato una serie di comportamenti talmente gravi che non si puó continuare a non sottoporre al giudizio del Parlamento il suo operato.
Dal collasso del sito dell’Inps e della farsa dell’attacco hacker, ai ritardi nel pagamento delle indennità per 30mila cassaintegrati fino ad arrivare alle veline date ai quotidiani sui Bonus percepiti recepiti da politici a fini pro referendum. L’aumento retroattivo del suo stipendio costituisce solo la goccia che fa traboccare un vaso che già tracimava. Una goccia peró che lancia un messaggio devastante ai cittadini: la nuova casta, quella degli amici di Conte, Di Maio e Zingaretti possono tutto anche aumentare ai propri amici lo stipendio retroattivamente. Alla faccia dei messaggi social di M5s e Pd che ululano alla luna la propria vittoria al referendum sul taglio dei costi della politica. Per noi le competenze si pagano ma ad oggi Tridico non solo non dovrebbe avere un aumento di stipendio, visti gli insuccessi collezionati, ma se avesse un briciolo di dignità dovrebbe restituire con le sue dimissioni anche lo stipendio fino ad oggi percepito”. Ad affermarlo in una nota Paolo Zangrillo, coordinatore regionale FI Piemonte e capogruppo in Commissione Lavoro degli azzurri a Montecitorio

La ripartenza è in salita

Il buontempone Beppe Grillo propone che in democrazia il voto sia sul web e i parlamentari vengano scelti sorteggiando.

Se l‘avesse detto in un suo spettacolo verrebbe pure voglia di ridere. Peccato che lo abbia detto in una riunione con il presidente del Parlamento Europeo e viene solo voglia di piangere pensando alla nostra figura barbina come italiani. Povero Nicola Zingaretti che appena vinte le elezioni deve vedere simile ed angosciante spettacolo. Matteo Salvini comincia a riflettere e comunica ai suoi che è stanco di fare comizi in giro per l‘Italia. Sono più di tre anni e c‘è un limite a tutto. Emblematico il caso della Valle d’Aosta. Lega partito maggiormente votato in Regione, non va al ballottaggio ad Aosta.
Sintesi: vittoria di Pirro. Anche il clima in Regione Piemonte non cambia. Al Governatore Cirio tutti (politicamente) tirano la giacchetta e lui non sa che pesci prendere diviso tra leghisti, in discesa, e Fratelli d’Italia in ascesa. Mi sa Che è come i buoi che tirando da parti oppose  lacerano chi è stato preso in mezzo. Comunque l’albese Cirio, forse ha salvato l‘aeroporto di Levaldigi  con l’accordo con i tedeschi. Buon per loro basti, che non lo facciano a scapito di Caselle e di una boccheggiante Torino. Mizzica, la Fiat riprende a produrre. Non più cassa e superati i contratti di solidarietà. Auto elettrica a Mirafiori e 20 apprendisti assunti.

Ogni tanto qualche buona notizia. Poco ma cerchiamo (con difficoltà) di essere ottimisti.
Subito controbilanciata dai fatti assolutamente negativi: le infrastrutture ferme e la De Michelis Ministra non propone nessun commissario Tav. Mamma mia, 13 di mesi di questo governo passati per nulla e la Castelli? Lei pensa a Roma e alla rielezione della Raggi con l’appoggio del PD. Altra fregnaccia. Mai come quella del suo capo Grillo. Diciamola cosi. Si attesta al secondo posto. Non credo che Di Maio e   Toninelli la possono raggiungere. E la nostra Chiaretta? Si dice in giro che vorrebbe fare la Ministra. Mi sa che tra il dire il fare c’è di mezzo il mare. Ci sarebbero due possibilità.  Rimpasto molto difficile ed elezioni anticipate, direi fortemente da escludere.

Nei pentastellati tutto si è squagliato tranne che i gruppi delle Camere. Se si votasse il 95 % dovrebbe trovarsi un altro lavoro. Durissimo per tutti e  in particolare per loro. La Casaleggio Associati è già  in crisi perché molti non versano più il mensile. Concretamente si terranno tutti i soldi possibili per affrontare tempi più bui.  La ripartenza è in salita. Politicamente, socialmente ed economicamente. In alto mare la riforma elettorale. Frenano sulla modifica dei Decreti Sicurezza. Sul Mes  manco vogliono sentirne parlare.  Sta cominciando, più precisamente ricominciando, il gioco di  equilibrio per galleggiare. Il Presidente Conte rincuora  tutti con lunghe interviste dove parla tanto e dice poco. Fa invidia ai dorotei di antica memoria.

Del resto la scuola levantina si riconosce subito. Niente da dire, per Nicola Zingaretti dura come il ferro. Ci si mette anche l’ Europa con il cosiddetto superamento del Trattato di Dublino sull’immigrazione. Anche qui tante parole e fatti nessuno. In via teorica sarebbe facile. Una volta sbarcati i profughi vengono ricollocati sulla base di parametri ben precisi. Gli Stati che si oppongono non hanno più i contributi europei. Ma si sa  che semplicità e logica non fanno più parte delle nostre vite.
Concretamente a Torino come a Roma e come in Europa si continua nel navigare a vista.

Patrizio Tosetto

La Festa in rosso fa tappa a Bussoleno

Domenica 27 settembre a Bussoleno terza iniziativa della Festa in Rosso itinerante. Dibattito + pranzo sociale

Riceviamo e pubblichiamo / “Alle ore 10,00 presso piazza del Mulino Varesio a Bussoleno ( in Credenza in caso di tempo avverso) incontro pubblico ” A che punto è la lotta No Tav” sarà l’occasione per fare il punto sull’avanzamento dei lavori del cantiere e organizzare prossimi momenti di lotta. Invece che investire in sanità, istruzione e trasporto pubblici, nella tutela del territorio e dell’ ambiente, si sprecano montagne di soldi in un’opera  che risponde unicamente ad interessi speculativi. Chi osa contrastare tutto questo è vittima di ingiusta repressione così come accaduto pochi giorni fa a Dana”.

Interverranno:
– Mario Cavargna (presidente Pro Natura Piemonte)
– Maurizio Poletto (responsabile CGIL Valsusa)
– Valentina Cancelli (Gruppo Clima Valsusa)
– Emanuele D’Amico (avvocato, LegalTeam NoTav)
– Massimo Zucchetti (docente universitario)
– Paolo Ferrero (vicepresidente sinistra europea)
COORDINA:
Ezio Locatelli (segretario provinciale Prc-Se Torino)

Ruffino (Fi): “In Forza Italia è mancato il territorio”

Quando Forza Italia sapeva ascoltare il territorio e valorizzare le energie nuove che si facevano largo, il risultato elettorale arrivava, puntualmente.

Non è accaduto alle regionali dell’altro giorno e ora, smaltita la delusione per quella che con un eufemismo viene chiamata battuta d’arresto, dobbiamo chiederci, al netto degli errori di linea politica, che cosa è mancato.

È mancato prima di tutto il territorio, sono cioè mancate quelle forze giovani costrette, dopo anni di frustrante attesa, a cercare miglior fortuna in altri lidi. Perché l’emorragia di consensi è il risultato, prima di tutto, della liquefazione della classe politica sul piano locale.

Forza Italia è stato un grande partito, per oltre un ventennio è stato la biografia di questo Paese grazie alle intuizioni politiche del presidente Berlusconi. Ridotte le sue energie, stanno ora emergendo i limiti vistosi di chi avrebbe dovuto amministrare un patrimonio di consensi e di credibilità che evaporano, invece, fra un’elezione e l’altra. Ripeto: una forza politica, per essere credibile e autorevole, deve sapere dove stanno le sue radici, coltivarle e curarle ogni giorno. Senza il retroterra del territorio, qualunque partito, e Forza Italia non sfugge alla regola, è destinato all’estinzione. Impariamo tutti a coltivare il sentimento dell’umiltà e a tirarci su le maniche per costruire quella forza moderata, liberale e riformista indispensabile non solo al centrodestra ma all’Italia.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

 

L’esito del voto guardando a Torino

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / I risultati delle elezioni regionali rivelano che il Pd tiene le sue posizioni e anche il centro- destra  riesce ad ottenere buoni risultati, anche se non riesce a vincere in Toscana, in Campania e in Puglia. Le amministrative rivelano risultati a macchia di leopardo.

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La guida del centro – destra da parte di Salvini appare non condivisa dall’elettorato  liberale e moderato e la stessa Lega sembra aver perso attrattività, almeno al centro e al Sud. Le autonomie regionali appaiono molto rafforzate e i candidati presidenti  si sono rivelati determinanti, come rivelano Zaia, De Luca ed Emiliano.
Il contraccolpo sul governo è tale da stabilizzarlo, malgrado il crollo dei Cinque Stelle. Il risultato del referendum a favore del si’ appariva scontato perché la furia anti-casta ha avuto modo di esprimersi, al di là del ragionamenti dei sostenitori del No. Siamo di fronte ad un governo che non ha la maggioranza nel Paese, perché il cedimento dei pentastellati toglie un numero  consistente di consensi. In queste condizioni pensare ad un governo che duri fino alla scadenza della legislatura appare un fatto anomalo rispetto ad una maggioranza netta di regioni governate dal centro-destra. Sarà difficile trovare un’intesa tra governo centrale e governo regionale. Soprattutto preoccupa un governo che governa con con decreti legge che snaturano la lettera e lo spirito della Costituzione. Nel 2021 si voterà per il Sindaco di Torino. Appendino appare dopo la condanna fuori gioco. La lezione del 20 settembre andrà riletta per le elezioni torinesi. Occorrerà trovare candidati validi che finora non ci sono stati. Ma occorreranno anche e soprattutto  alleanze che sia nel centro – sinistra sia nel centro – destra siano diverse da quelle viste per le regionali. Torino ha sensibilità particolari. I partiti debbono riflettere e proporre idee e schieramenti capaci di far uscire dallo stagno la città.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Non autosufficienze, Artesio e Grimaldi: “c’è un’anomalia in questa Regione”

“E’ un’Assessora che crede che gli autosufficienti non siano malati”

“Nel presentare il piano regionale per la non autosufficienza 2019/21 l’Assessora regionale al welfare, Chiara Caucino avrebbe definito Torino una ‘anomalia’, il cui difetto consisterebbe nel concorso della sanità pubblica al il 50% del costo delle cure domiciliari, mentre, secondo l’Assessora, il sostegno pubblico dovrebbe derivare esclusivamente dal fondo nazionale per le non autosufficienze, una voce assistenziale e con budget predeterminato, a prescindere dagli andamenti dei casi e dalla situazione piemontese”.

“Per noi – commentano la consigliera comunale Eleonora Artesio, Torino in Comune – la Sinistra, e Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione – anomalo è pensare che le persone non autosufficienti siano bisognosi (ma solo alcuni) anziché malati (tutti)”.

“Anomalo – proseguono Artesio e Grimaldi – è ricondurre lo stato di salute e il diritto alle cure, universale e senza limiti di durata, a una condizione di indigenza (temporanea) certificata da un Isee. Anomalo è rivendicare dal Governo la valenza sanitaria delle RSA per non autosufficienti e contestualmente considerare povertà anziché malattia le stesse condizioni, se queste sono accudite al domicilio”.

“Infine, noi crediamo che sia anomalo riconoscere come sanità le compartecipazioni alle rette in RSA e non rimborsare, peraltro con minori oneri, le cure sanitarie e tutelari prestate al domicilio. Forse – concludono Artesio e Grimaldi – l’anomalia è questa Assessora”.

“Il taglio delle risorse prospettato dal piano regionale per la non autosufficienza toglierà il sostegno economico di cui necessitano le migliaia di famiglie che devono prendersi cura di una persona non autosufficiente. La Regione sostiene che tale impostazione evita la contrapposizione con il Governo – commentano Artesio e Grimaldi –, davvero molto strano che l’attuale Giunta regionale, sempre pronta ad aprire fronti di scontro con i ministri, su questo tema abbia scelto questa linea, specie perché le minoranze in Regione assicurerebbero una sicura sponda”.

Condanna di Appendino, M5S: “Umanamente vicini a Chiara”

“Siamo sempre stati convinti della buona fede dell’azione amministrativa di Chiara Appendino: lo siamo ancora.

Ci siamo confrontati tra i  consiglieri e abbiamo deciso di continuare a sostenerla fino alla fine del mandato. Umanamente siamo vicini a Chiara e all’assessore al Bilancio Sergio Rolando. E’ per tutti noi un momento duro e triste. Ma siamo pronti a fare la nostra parte, portando a termine l’impegno che abbiamo preso 4 anni fa con i torinesi” . Così in una nota la capogruppo 5stelle a palazzo Civico, Valentina Sganga.

Gallo (Pd): “Rispediamo le accuse all’assessore alla Sanità”

“Ancora una volta rispediamo al mittente le accuse dell’Assessore regionale alla Sanità” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale, Raffaele Gallo

“Lo invito ad abbassare i toni” aggiunge l’esponente dem “Il collega che presiede il Gruppo di indagine Covid, infatti, lo guida con autorevolezza e oggettività, perseguendo l’obiettivo di evidenziare e correggere le criticità sanitarie per migliorare il servizio e per dare ai cittadini una sanità migliore e in grado di rispondere alle possibili recrudescenze della pandemia”.

“Lunedì abbiamo audito i rappresentanti dei medici di base e abbiamo semplicemente evidenziato le loro richieste e le loro criticità. Ci preoccupa molto quanto emerso, ma se, al contrario tutto è già risolto allora chiediamo all’Assessore di darne evidenza in commissione, cosi saremo tutti più tranquilli: noi, i medici e i cittadini. Consigliamo, inoltre, all’Assessore di chiarirsi con le categorie: quando si parla di salute remiamo tutti dalla stessa parte, ma il  compito delle Opposizioni è evidenziare le criticità per superarle. E, per l’ennesima volta, invitiamo l’Assessore a prendere parte alla Commissione, il vero luogo preposto al confronto” conclude il Presidente del Gruppo Pd.