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Quando il covid mette in risalto il disastro della politica

Giggino ne ha detta una delle sue e come Gesù Cristo ha moltlicato i pani e pesci lui ha moltiplicato i contratti a tempo determinato.

Ridicolo,  è oramai lo zimbello di tutti. Sono pronto a offrire la cena (passato il coronavirus) a chi mi segnala un problema che in due anni e mezzo ha risolto. Di Battista dimostra che i pentastellati sono roba sua. Anche lui cerca occupazione stabile in Parlamento. E Beppe Grillo tace. Il moderno Savonarola sconta la sua condanna a morte. E Zingaretti? Dato per disperso, ovviamente come segretario del PD.

Ci pensa Anna Rossomando, oramai segretaria in pectore. Non è facile avere a che fare con i pentastellati e con Conte Presidente del Consiglio e grande levantino. Oramai irraggiungibile nelle sue gaffes. Siamo al terzo commissario per la sanità calabrese che salta. Poi Gino Strada continua ad essere perplesso. Contrarissimi Meloni e Salvini.
Ovvio, no? Strada è per l’accoglienza:  vade retro satana. Se in Italia la confusione è somma il Piemonte non vuole essere da meno. Cirio è deciso nel sostenere che siamo in realtà zona arancione e non rossa. Sui numeri del contagio il primo che si alza dice la sua, un impazzimento totale in sanità e in politica. Damilano  possibile candidato sindaco  del centro destra si pente di aver parlano troppo presto. Nel Pd c’è chi dice che la candidatura di Saracco il rettore è tramontata. Rilanciata quella di Salizzoni e se proprio non ci sta, utilizziamo l’usato garantito: Sergio Chiamparino, per gli amici il Chiampa Nazionale. Lui puntualizza: ma non esiste proprio. Troppo stanco. Largo ai Giovani.

 

E l’ex assessore Pentenero addirittura convoca una conferenza stampa per dire che l’unico candidato possibile è Saracco. Al netto delle primarie, che al di là del corona virus, è inutile farle. Anche la vicepresidente del senato Anna Rossomando, di fatto si schiera. Con il suo stile garbato: probabilmente è meglio si candidi Saracco. Invece di parlare di primarie bisogna parlare di programmi supportati da progetti. Appunto, primarie e Saracco per tutta la vita. Poi rincara la dose. Alla domanda decide Torino o Roma? Torino, sentita Roma. Esplicita al 100 x 100.%

 

E Calenda che farà? Lui dice che farà la sua strada sia a Roma che a Torino. Non è detta l’ultima parola. Nelle sue file è arrivato Alberto Nigra. Magari non è quello di 20 anni fa. Non ha però perso lo smalto . È unbuon tessitore con solidi e buoni rapporti sia a Torino che nella Capitale. Ed ecco che Ritorna il rapporto stretto tra Roma e Torino. Il pd romano è in crisi. Non che quello torinese stia meglio. Ma almeno non ha la colpa d’aver pugnalato alla schiena Fassino. A Roma viceversa la Raggi non sarebbe arrivata se il pd non avesse pugnalato alle spalle Ignazio Marino. Torino e Roma su una cosa sono accomunate: il totale fallimento politico dei pentastellati. Direi di più. Anche il totale fallimento esistenziale dei pentastellati. A Roma come Torino la Raggi e l’Appendino sono decisamente cadute nel ridicolo. Con il processo per i fatti di Piazza San Carlo almeno Chiara ha avuto il buon gusto di non presentarsi. Mi sa che Calenda e Nigra qualche carta l’hanno da giocarsi.

 

Nel mentre i vaccini antinfluenzali in Piemonte sono ampiamente insufficienti. Ora Cirio denuncerà chi li ha forniti. Anche qui copiando il modello Lombardi, anche qui distratto su tutta la linea. Il Piemonte rimane zona rossa fino al 3 Dicembre. Purtroppo è anche ovvio. Abbiamo una sanità che fa acqua da tutte le parti. Sia quella di base sia quella ospedaliera. Trasporti pubblici inesistenti e scuole rigorosamente serrate. Per la prima volta ( penso) gli studenti si recano davanti alle loro scuole con propri banchi e propri computer. Vogliono rientrare. Il Coronavirus non ha prodotto questo disastro. Lo ha solo evidenziato. Tragicamente evidenziato. Ha esaltato  la parte buona che c’è in noi, come la parte cattiva.

Patrizio Tosetto

“DC 2020. XX Congresso”. Il libro di Carmagnola democristiano doc

 “E’ solo una nutrita platea di accidiosi quella che non crede alla possibile rinascita dei Democratici Cristiani”

In copertina, l’immagine presa da una litografia che racconta , con toni umbratili, di un centro medievale del Nord Europa, piuttosto attivo con le sue piccole figure in primo piano, sorvegliate dall’imponenza “gentile” delle architetture urbane che s’impongono al paesaggio.

“L’immagine – spiega l’autore del libro – mi sembrava utile a ricordare una dimensione comunitaria ed europea”. E già si entra nel merito del nostro incontro con Mauro Carmagnola, giornalista, democristiano da sempre (è iscritto allo Scudo Crociato dal 1976) e oggi membro della Direzione Nazionale del partito, con l’incarico di segretario amministrativo. Suo il libro “DC 2020. XX Congresso”, di recente pubblicato da “Il Laboratorio Edizioni”. Un pamphlet storico-politico-giornalistico di un’ottantina di pagine che si leggono d’un fiato. Chiare, coraggiose, ben documentate, argute, oneste. E l’incipit già la dice lunga sul perché e sul dove Carmagnola vuole arrivare, denunciare e proporre. Queste infatti le prime quattro righe: “Nei confronti di chi intende rilanciare il progetto ideale e politico della Democrazia Cristiana, una nutrita platea di accidiosi replica che non esistono oggi le condizioni storiche per la sua riproposizione”. Bella stoccata, già in partenza. “E per accidiosi – prosegue – intendo tutti quelli che, pur proclamandosi democristiani o riconoscendo la necessità, anche oggi, di un partito che abbia affinità con la Dc storica non fanno nulla per organizzarsi in tal senso. Gente che recrimina senza agire”. Categoria del genere umano assai poco amata dai tempi dei tempi e relegata nella IV Cornice del Purgatorio perfino dallo stesso Dante, anche a questi “accidiosi”, Mauro intende rivolgersi. Forte e chiaro. “La Dc ha celebrato il suo XIX Congresso nell’autunno del 2018 in piena continuità giuridica con il partito sciolto in modo non corretto da Martinazzoli nel gennaio 1994. Dopo la ripartenza giuridica e dopo l’assestamento post-congressuale, mi sembrava giusto divulgare il nuovo corso della Dc. La chiusura causata da Covid nella primavera 2020 mi ha dato il tempo di trasformare documentazioni ed idee sparse in qualcosa di maggiormente organico.

Un libro appunto, in cui raccontare la Dc della diaspora, quella che è sopravvissuta o nel cuore dei suoi potenziali elettori o nelle esperienze di partiti e partitini che, comunque, mantengono viva una certa idea di politica”. In concreto, ciò che Carmagnola intende proporre è “un’attualizzazione di idee e valori che, se incanalati nella contemporaneità, mantengono tuttora la loro ragion d’essere”. “Penso all’economia a servizio dell’uomo, all’interclassismo, all’europeismo, alla propensione al confronto con chi la pensa diversamente, alla cooperazione internazionale: direi a quello che ci caratterizzava ieri e che manca alla politica di oggi, molto meno moderna di quanto vorrebbe far credere”. Una Dc dunque molto più che una formazione politica, un “partito – stato, un continente” come la definiva Leonardo Sciascia. “Direi più semplicemente un partito capace di continuare gli insegnamenti dei fondatori e di offrire buoni esempi, meno assillata dal conseguimento del potere e più impegnata a sferzare un sistema complessivamente inadeguato, dando rappresentanza a chi si riconosce nei valori propri di quelle prime generazioni”. Eppure per alcuni democristiani doc, da Guido Bodrato a Marco Follini (suo il libro “Democrazia Cristiana. Il racconto di un partito”) l’era Dc è finita. Per Bodrato è stato un “fatto storico e oggi una pratica politicamente archiviata”, mentre Follini parla di voi nuovi democratici cristiani come “fantasmi della Dc”. Cosa rispondi? “Bodrato e Follini sono due autorevoli esponenti di un certo periodo della storia democristiana. Intelligentissimi, ma protagonisti di scelte non condivisibili. Il primo da eurodeputato lasciò il gruppo popolare che è oggettivamente la continuazione e l’attualizzazione delle Dc europee, alcune delle quali godono ottima salute. Follini attraversò quella fase del pendolarismo centrista e delle alleanze mutevoli che non è stata

Carmagnola e Baruffi, già Direzione nazionale Dc

compresa dagli elettori. Entrambi sono approdati al Partito Democratico, salvo, in vario modo ed a vario titolo, pentirsene. Sono la prova più evidente che ci sia bisogno di Dc”.

Quali i tuoi principali riferimenti all’interno dello storico Scudo Crociato? “Giovane doroteo, sono approdato trentenne al gruppo andreottiano restandovi fino a quando c’è stata la Balena Bianca. La lunga vicinanza a Vito Bonsignore mi ha certamente portato a condividere con lui tanti scambi di opinioni e di vedute sul partito, sulla società, sul succedersi dei tempi e delle situazioni. Alla Dc manca un’idra a quattro teste: Andreotti, Moro, Rumor e Donat Cattin. Al fotofinish, direi il Donat Cattin del preambolo ed il Donat Cattin prematuramente scomparso. Se non fosse mancato, avrebbe supportato e non lasciato solo Craxi a difendere la repubblica dei partiti, che necessitavano e necessitano tuttora di risorse, anche economiche.

Avrebbe, forse, salvato l’esperienza dei movimenti politici storici, rintuzzando Mani Pulite per quello che si è rivelata: un’operazione pericolosa per il Paese che ha dato inizio alla decadenza dell’Italia senza neppure risolvere alcun problema di moralitàpubblica. Anzi”. Se, come ironico sfottò (come non di rado capita), qualcuno ti dicesse “sei proprio un democristiano”, cosa risponderesti? “Da andreottiano accetterei gli sfottò, che direi danno una certa autorevolezza a chi li incassa con stile. ‘Certo, son proprio un democristiano’ gli risponderei. ‘E non ho di che vergognarmene’ puntualizzerei”.

Gianni Milani

Regione, Pd: “Bene il dietrofront sui medici stranieri”

“Accogliamo con soddisfazione il dietrofront della Regione sulla scelta di estromettere dai concorsi di reclutamento del personale sanitario, medici e infermieri stranieri” dichiarano il Vice Presidente della Commissione Sanità Domenico Rossi e il Presidente del Gruppo PD, Raffaele Gallo

“ Era quanto ci auguravamo” aggiungono “dopo aver preso in carico, come Partito Democratico, la denuncia fatta, nei giorni scorsi, da Asgi (l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) sull’esclusione, dai bandi regionali, di centinaia di operatori sanitari stranieri, nonostante fosse consentito dal Decreto Cura Italia di Marzo. Una scelta irrazionale in questo tempo di pandemia”.
Da ieri è ora possibile rispondere ad un nuovo avviso pubblico rivolto ai professionisti che abbiano conseguito il titolo anche all’estero.
“ Ci auguriamo” concludono gli esponenti dem “ci sia un’immediata risposta da parte degli operatori, che possa essere d’aiuto per alleggerire il carico di lavoro del personale sanitario, da troppo tempo sottoposto a turni estenuanti pur di assicurare le cure necessarie ai pazienti, e migliorare la qualità della cura per i pazienti”.

Raffaele Gallo – Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale

Domenico Rossi – Vicepresidente Commissione Sanità del Consiglio regionale

Chieri e la “stanza degli abbracci”

Riceviamo e pubblichiamo / Io e il Consigliere Comunale Tommaso Varaldo ci siamo stupiti di leggere oggi on line che il Sindaco Sicchiero ha avuto l’idea di istituire nelle case di riposo locali una “stanza degli abbracci”.

Curioso, perché proprio questa mattina avevamo inviato e protocollato una mozione da discutere nel prossimo Consiglio Comunale del 26 novembre 2020, con oggetto proprio l’istituzione delle suddette stanze nelle Rsa di Chieri. Pensiamo, quindi, si sia trattato di un incredibile caso di telepatia e di lettura del pensiero, il fatto che il Sindaco abbia avuto la stessa nostra idea, contemporaneamente al deposito della nostra mozione. L’importante per noi è, soprattutto, che queste stanze vengano istituite e ne trovino giovamento i nostri concittadini più fragili, esposti alla solitudine ed alla malattia. Gli anziani hanno bisogno dopo mesi di isolamento di tornare a riabbracciare, in sicurezza, i loro cari. Sicchiero dice che farà appello alla Regione, noi ci aspettavamo un’azione più diretta: che proceda subito l’Amministrazione. Ho contattato personalmente un’azienda che si occupa di questi allestimenti, i costi variano dai 1.800 ai 2.000 euro cadauno. Una cifra decisamente sostenibile se si pensa che sarebbe investita per la Salute ed il benessere psicofisico dei chieresi più bisognosi. Visto la singolare contemporaneità speriamo che si replichi in futuro e che il Sindaco possa ancora proporre iniziative della minoranza al posto di cassarle a priori come è successo fino ad ora. Come sempre, cogliamo l’occasione per ribadire la nostra disponibilità a collaborare per il progetto e ne caldeggiamo la realizzazione senza attendere l’intervento regionale, vista l’urgenza e l’importanza dell’iniziativa.

Rachele Sacco – Consigliere comunale di Chieri (Progetto per Chieri – Salviamo l’Ospedale insieme)

Covid, Molinari (Lega): “bene priorità Camera a imprese e famiglie”

 “Il presidente Fico e la maggioranza hanno accolto la richiesta della Lega di anticipare la discussione del decreto Covid ad inizio prossima settimana e rinviare la riforma dei decreti sicurezza.

In questo momento gli italiani chiedono infatti di trovare soluzioni e risposte alla crisi e la Lega è pronta a dare il suo contributo con proposte concrete. Siamo contenti che finalmente si siano individuate le priorità di questo momento drammatico visto che lo stesso ministro Lamorgese ha affermato che non esiste un’emergenza immigrazione, anche se gli sbarchi sono quadruplicati e continuano a ritmo serrato. Serve quindi che la maggioranza faccia un altro atto di responsabilità e ritiri del tutto le modifiche ai dl Salvini”. Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera.

La Lega: “Il Decreto Ristori Bis contro l’agricoltura”

“Il Decreto Ristori Bis contro l’agricoltura” : questo quanto annunciato dall’Assessore all’Agricoltura del Piemonte Marco Protopapa a supporto dell’intervento del senatore Giorgio Maria Bergesio che ieri, 19 novembre, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Madama ha presentato gli emendamenti del Gruppo Lega Salvini Premier al Decreto Ristori bis.

“Ripristinare subito il contributo da 100 mln di euro a fondo perduto per le imprese della filiera agroalimentare, clamorosamente fatto sparire nel decreto ristori bis utile per riconoscere un bonus economico  per gli agricoltori delle zone rosse , estendere le agevolazioni contributive nelle aree montane e particolarmente svantaggiate, rinnovare la cambiale agraria, introdurre i  ‘voucher’” .
“Sono solo alcune delle nostre proposte di buonsenso per dare un aiuto concreto a imprese e famiglie” prosegue ancora Bergesio che sollecita il governo a fare di piu’ e piu’ velocemente.
“La Lega – in tutte le sedi – supporta e sostiene l’attivita’ delle imprese agricole, spina dorsale del nostro Paese” commenta Protopapa, che su iniziativa della Lega Salvini Premier sottolinea come: “Il lavoro degli agricoltori, con fatica ed impegno costante, garantisce alla filiera di proseguire e  sostenere economicamente  tutto il comparto e assicura la fornitura dei beni essenziali nonostante che il governo continui a penalizzare il settore a favore di interventi economici strumentali e non emergenziali”.
Un comparto quello del Piemonte fortemente penalizzato nell’ultimo anno oltre che dall’emergenza Covid, anche dalle intemperie che in alcuni territori si sono abbattute come catastrofi.
La Lega chiede che il governo emani i decreti attuativi mancanti e restituisca i fondi gia’ previsti e ad ora mancanti, necessari al sostentamento delle imprese.
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Cle. Ven.

Covid: Gariglio (Pd), incentivi e norme efficaci per salvare stagione sciistica

“L’obiettivo di governo e maggioranza è quello di consentire, non appena sarà possibile allentare le attuali restrizioni, lo svolgimento della stagione sciistica.

La risoluzione approvata all’unanimità in Commissione Trasporti della Camera va infatti in questa direzione chiedendo la definizione rapida di protocolli di sicurezza per l’utilizzo degli impianti di risalita da parte degli utenti, prorogando tutte le tipologie di revisione per le infrastrutture a fune e sostenendo anche economicamente il sistema ricettivo ed occupazionale di interi territori montani che hanno già subito perdite nella stagione estiva”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio.

“L’economia di interi territori, soprattutto dell’arco Alpino, dipende infatti dal turismo sportivo e sono necessarie misure efficaci e regole chiare per consentire agli operatori una programmazione certa degli interventi e degli investimenti”: conclude Davide Gariglio.

Costanzo (M5S): “Alla scuola ‘Olivetti’ il #PremioScuolaDigitale”

“Ivrea con la scuola ‘Olivetti’ si aggiudica il #PremioScuolaDigitale istituito dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e fa fede allo spirito innovativo olivettiano” lo dichiara in una nota la parlamentare  torinese Jessica Costanzo (Movimento 5 Stelle).

“Hanno partecipato al premio 784 scuole del primo ciclo e 536 scuole del secondo coinvolgendo 35.000 studentesse e studenti e oltre 2500 docenti in tutta Italia – spiega la parlamentare pentastellata – L’Istituto “Olivetti” di Ivrea si è aggiudicato il primo premio nella sezione del secondo ciclo grazie al progetto ‘PERLA’ (Programmable Exercises for Rehabilitation of Legs and Arms) che ha visto  gli studenti creare un ausilio capace di mobilizzare le articolazioni di quelle persone che, per problemi dovuti a incidenti, patologie degenerative o, semplicemente, a causa dell’età, hanno difficoltà nei movimenti di braccia e gambe”. Spiega Costanzo.
Grazie a due braccioli automatizzati, che vengono applicati su una sedia a rotelle e sono realizzati con materiali riciclati e di basso costo, gli utilizzatori potranno riacquistare capacità motorie di base.
“Ancora più importante – spiega Costanzo – che il progetto sia stato sviluppato in collaborazione con un fisioterapista (ex studente della scuola) e una persona con disabilità, promuovendo quindi una visione aperta e collaborativa di società e comunità propria dello spirito olivettiano” conclude Costanzo.

Formalizzata la candidatura di Boni alle primarie

Benedetto Della Vedova, segretario nazionale di +Europa ha inviato una nota formalizzando la candidatura alle primarie del centrosinistra torinese di Igor Boni.

Commenta Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani e membro dell’Assemblea nazionale di +Europa):
“La formalizzazione della candidatura alle primarie è il primo passaggio per aprire un confronto in questa città che ha bisogno di un dibattito democratico aperto, per costruire il nuovo progetto di città per i prossimi 10 o 20 anni.
Non ci sarà possibilità di rinnovamento, di idee nuove e trasformazioni lungimiranti senza il pieno coinvolgimento dei cittadini di questa città, che per anni si sono sentiti raccontare di una partecipazione che gli è stata regolarmente negata. In questa fase difficilissima, dove oltre 100.000 persone hanno perso o perderanno il posto di lavoro nell’area torinese, sono convinto che nessuna riunione ristretta possa condurre a soluzioni. Io, che ho fatto politica per strada da oltre 30 anni, dialogando e discutendo di persona con migliaia di persone in ogni angolo della città credo di rappresentare un modo altro, diverso di fare politica.
Ho la piena consapevolezza che da solo non ho le capacità per risolvere i problemi gravissimi che Torino vive (chiunque creda di poter affrontare da solo questa sfida mente o non si rende conto della realtà). Ma so di essere capace di costruire una squadra di competenze, di passioni, di conoscenze senza avere paura di affiancarmi le migliori capacità e intelligenze. Oggi non c’è bisogno di un uomo solo al comando a cui aggrapparsi ma di una responsabilità collettiva da costruire”

Gallo (Pd): “Sostenere percorsi per minori disabili”

 “Sono perfettamente consapevole della pressione alla quale è sottoposto, attualmente il nostro sistema sanitario, impegnato a combattere la pandemia da Covid 19. Tuttavia, ritengo della massima importanza che le persone colpite da gravi patologie e da disabilità continuino a essere garantite e seguite, come ho più volte sottolineato nelle scorse settimane.

Malattie come la sordità infantile, per esempio, richiedono una diagnosi precoce che non può essere sospesa o rinviata, pena un recupero comunicativo e linguistico deficitario che trasformerebbe bambini nati sordi in adulti con gravi difficoltà linguistiche e relazionali” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Ho presentato, quindi – prosegue Gallo – un’interrogazione a risposta immediata con la quale chiedo all’Assessore alla Sanità di conoscere, nel dettaglio, come l’Amministrazione regionale intenda agire affinché venga attuato un piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, come quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall’emergenza in atto e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica”.

“Ribadisco, infatti – afferma Raffaele Gallo – che l’attività di interi reparti e ambulatori specialistici , come quella svolta dal Centro Infantile di Audiologia ed Otologia dell’Ospedale Martini di Torino, non può essere toccata dall’emergenza, che i servizi specialistici, a maggior ragione quelli infantili, devono restare fruibili, che screening, monitoraggio e assistenza per ipocusia infantile, esattamente come per altre patologie importanti, non devono essere interrotti e che l’assistenza deve essere garantita in quanto necessaria per il futuro dei nostri bambini, ma anche per non congestionare ulteriormente la sanità pubblica, al termine dell’emergenza”.

“L’Assessore Icardi – conclude Gallo – nulla sua risposta, ha affermato che alcuni percorsi continuano a essere garantiti. Ci chiediamo se siano sufficienti per supportare i minori disabili che devono essere seguiti costantemente con interventi mirati. Nel caso dell’ipocusia infantile l’attività dell’ospedale Martini, diventato Covid Hospital, è stata ricollocata presso il Regina Margherita per quanto concerne gli interventi di chirurgia che dovrebbero riprendere la prossima settimana, e presso il Maria Vittoria per le attività ambulatoriali U e B. Tuttavia, per casi tanto delicati la garanzia delle prestazioni indifferibili e urgenti non ci sembra sufficiente”.