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Il “centro” senza i Popolari non esiste

Il dibattito attorno ad un polo o partito di “centro” è destinato ad infittirsi nelle prossime
settimane. Se ne parla, se ne sente la necessità e, soprattutto, è utile in un contesto politico in cui
continua ad essere presente una forte e massiccia radicalizzazione del conflitto politico con una
scarsa propensione a declinare seriamente la cosiddetta “politica di centro”.

E questo perchè,
purtroppo, continua a correre quel trasformismo che è stato la cifra distintiva della stagione
politica che si è aperta con le elezioni del marzo 2018. Un trasformismo che continua a
manifestarsi in modo persin plateale. È appena sufficiente scrutare i passaggi, sempre più
disinvolti, del partito dei 5 stelle per rendersene conto. È altresì vero che le stesse coalizioni che si
vogliono mettere in piedi sono la semplice sommatoria di partiti “contro” qualcuno e quasi mai
“per” un progetto politico di lunga durata e guidato da una prospettiva realmente alternativa
rispetto alla parte avversa, cioè ai potenziali avversari. Sono scelte dettate dal puro tatticismo
dove la valenza politica e programmatica è sempre spostata in avanti. E pertanto quasi
inesistente. Ed è per questo semplice motivo che, forse, è giunto il momento di far decollare un
progetto che spezzi il vortice della spirale trasformistica da un lato e che, soprattutto, sappia
introdurre dall’altro alcuni elementi decisivi che qualificano una vera cultura di governo.

Ora, è un fatto largamente risaputo che il “centro” continua a far parlare di sè, e anche molto, e
che alcuni capi di piccolissimi partiti se lo vogliono intestare. Quasi per decreto oppure per strane
e singolari autoinvestiture. Certo, fa effetto che il capo di un piccolo partito personale e forse il più
lontano da qualsiasi vocazione inclusiva – oltre ad essere fortemente contestato per la sua persin
plateale incoerenza politica ripetutamente declinata in questi ultimi anni – e cioè, Renzi, pensi
curiosamente di rappresentare il “centro” politico nel nostro paese. Per non parlare, forse più
legittimamente e anche comprensibilmente, di Calenda o addirittura dei radicali. Chi ha sempre
seguito, o ha militato o si è riconosciuto nelle formazioni politiche di “centro” nel passato o in
tempi più recenti, non può che guardare con stupore se non con allegria a tutti coloro che in
questa fase turbolenta e caotica pensano di rappresentare culturalmente e politicamente – e quasi
in modo esclusivo – un’area di “centro” o, meglio ancora, una cultura politica di centro nell’attuale
contesto pubblico italiano.

Ma, al di là dei tentativi di vari capi partito o di sigle e cartelli elettorali di intestarsi simpaticamente
l’intera rappresentanza di un’area politica che è sempre stata decisiva nei vari snodi che hanno
caratterizzato la storia democratica del nostro paese, è del tutto evidente che questo campo
politico potrà decollare solo nel momento in cui sia visibile e percepibile al suo interno anche il
ruolo e la funzione della cultura popolare e cattolico sociale. Cioè la cultura cattolico democratica
e cattolico sociale. Senza questa presenza culturale, ancorchè non esclusiva, qualsiasi ipotesi di
ricostruire un’area politica di “centro” è semplicemente destinata al fallimento. E questo ancora al
di là della scarsa affidabilità politica di chi pensa, fantasiosamente, di rappresentare per diritto
divino il “centro”.

Al contempo, è del tutto ovvio che la variegata e articolata area cattolico popolare e sociale non
può continuare ad andare in ordine sparso. E questo perchè nel momento in cui la geografia
politica italiana è destinata ad essere attraversata da profondi cambiamenti – come in parte è già
avvenuto ad appena poco più di un mese dall’avvento di Draghi al Governo – è quantomai
necessario che si verifichi anche una unità forte e convinta di chi, all’interno della tradizione
cattolico popolare, pensa di scommettere su una nuova avventura politica che non può che avere
successo. Politico ed elettorale. Fuorchè qualcuno pensi, carnevalescamente, che l’ex partito del
“vaffaday” possa ambire a rappresentare un’area di centro in virtù di una doppia se non tripla
piroetta trasformistica dei suoi capi o “elevati”. No, perchè da quelle parti, per dirla con una felice
battuta di Donat-Cattin degli anni ‘80, “sono capaci, capacissimi, capaci di tutto”. Ma sempre 5
stelle restano. E cioè, un’ideologia fondamentalmente ispirata all’anti politica,
all’antiparlamentarismo e al populismo.

Ed è per questi semplici motivi che, senza i cattolici popolari e sociali un “centro” credibile, serio
ed affidabile non può decollare nel nostro paese. È compito, semmai, di chi si riconosce in
quest’area, innanzitutto, e di chi continua a ritenere importante un luogo capace di declinare una
autentica “politica di centro” attivare adesso una iniziativa. Politica e organizzativa. E, com’è
altrettanto ovvio, dev’essere una iniziativa politica aperta a tutti, inclusiva e democratica,
riformista e plurale e capace di spezzare quella spirale trasformistica che ha avvolto il sistema
politico italiano in questi ultimi anni.

Giorgio Merlo

Il candidato Igor Boni giardiniere improvvisato

Le piante morenti per mancanza d’acqua in Galleria Subalpina sono metafora di questi tempi”

Dichiara Igor Boni, candidato alle primarie del centrosinistra torinese: 
“50 litri d’acqua per ridare vita alle numerose piante morenti in Galletia Subalpina. L’ho fatto questa mattina perché è impossibile che nel salotto torinese, in uno degli angoli meravigliosi di Torino, si lascino morire di sete tutte le piante. Spatafilli e felci quasi morti, liliacee morte; sopravvivono per ora gli aspidistri resistenti al secco e all’ombra.
Di chiunque sia la responsabilità io credo che il comune non possa e non debba disinteressarsene. Oggi ci ho pensato io ma d’ora in poi occupatevene.
Le piante morenti per mancanza d’acqua in Galleria Subalpina sono metafora di questi tempi”.

Taxi: Gariglio (Pd), con dl Sostegni sbloccheremo i fondi

“I tassisti sono sicuramente una delle categorie penalizzate maggiormente dalla pandemia in tutta Italia. 

Insieme all’assessore comunale ai Trasporti Maria Lapietra, ho incontrato a Torino una delegazione della categoria e sono emerse alcune criticità di natura burocratica che stanno bloccando a livello nazionale l’erogazione del Bonus viaggio: la misura introdotta nel 2020 e finanziata con oltre 30 milioni di euro per promuovere la mobilità delle persone fragili che usufruiscono dei taxi. Con un emendamento al Decreto Sostegni risolveremo questo problema e sbloccheremo queste risorse ottenendo un duplice scopo: sostenere le categorie deboli e promuovere l’utilizzo dei taxi”.
Lo dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio, sulla manifestazione di protesta che si è svolta oggi, venerdì 26 marzo.

Covid, Ruffino (Cambiamo!) “Recovery vero volano per ripresa”

“Servono progetti concreti per ripartenza”

“Il Recovery plan dovra’ essere il vero volano per la ripresa economica italiana. Dovremo pero’ essere bravi a presentare un piano che indirizzi i fondi europei su spese e investimenti realmente utili al Paese. Per questo auspichiamo che Draghi lasci al Parlamento il tempo per un confronto costruttivo sul documento da presentare permettendo, laddove ve ne sia bisogno, interventi e modifiche utili”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Il Recovery non deve essere solo il progetto degli annunci e delle buone intenzioni ma deve essere concreto e incisivo soprattutto per il territorio che e’ ferito dal lungo periodo di chiusure a intermittenza. Gli italiani, hanno diritto di immaginare non solo la ripresa ma anche un futuro piu’ tranquillo”, conclude

Chieri dice sì alla lingua piemontese

CHIERI CI RIPENSA E VOTA ALL’UNANIMITA’ L’ORDINE DEL GIORNO SULLA GIORNATA DELLA LINGUA E DELLA LETTERATURA PIEMONTESE.

LE DICHIARAZONI DI FURGIUELE (GRUPPO MISTO DI MINORANZA DI CHIERI E DI IARETTI (MPP)

Dietro front a Chieri. Nel mese di febbraio il Consiglio Comunale aveva respinto 14 voti a 10 la proposta di ordine del giorno del consigliere Luigi Furgiuele (Gruppo Misto di Minoranza) per chiedere alla Regione Piemonte l’istituzione di una ‘Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese’. A votare contro era stato il particolare il gruppo del Partito democratico. L’esito della votazione aveva però suscitato un vivace (ed educato) dibattito sui mezzi di informazione e a circa un mese di distanza il consiglio è tornato sui propri passi. Nella seduta del 25 marzo il ‘parlamentino’ chierese ha deliberato all’unanimità l’ordine del giorno nel frattempo ripresentato da Furgiuele. “E’ un grande risultato – riflette il presentatore del documento – per diversi motivi. Innanzi tutto questo permette alla nostra Città di essere annoverata tra i Comuni piemontesi promotori di questa iniziativa offrendo lustro alla nostra comunità cittadina. Inoltre la Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese potrebbe, se ben attuata, rappresentare un rilancio non solo dal punto di vista culturale, sociale, identitario, ma anche turistico e commerciale, in quanto Chieri con il suo enorme bagaglio storico e culturale rappresenterebbe ancora di più una meta di visitatori ed un polo attrattivo. Per questo motivo sono soddisfatto dell’unanimità del voto ringrazio la maggioranza e le minoranza in Consiglio comunale per avere supportato questo documento”.

Sull’esito della votazione interviene anche Massimo Iaretti, consigliere con delega all’Identità Piemontese del Comune di Villamiroglio (Alessandria) e presidente del Movimento Progetto Piemonte, promotore dell’iniziativa inseme ad Emiliano Racca di Saluzzo: “Quanto deciso a Chieri rappresenta un passo importante per il cammino iniziato a Villamiroglio il 2 marzo del 2020 che ci sta portando a contattare tutti i comuni piemontesi al fine di portare avanti dal basso, attraverso le istituzioni, una iniziativa che non ha colore partitico ma che vuole valorizzare l’identità del Piemonte e le sue culture. E i primi effetti si stanno già sentendo perché alcuni comuni della Città Metropolitana di Torino ci hanno chiesto una copia dell’ordine del giorno per poterla adottare”.

Migranti, Brescia (M5S): “600 mila euro in arrivo a Bardonecchia”

“Grazie a un mio emendamento alla legge di bilancio, sono stati stanziati 5 milioni di euro per i comuni più coinvolti dalla gestione dei flussi migratori.

Con l’intesa della Conferenza Stato-Città, dopo il gran lavoro del Viminale, registriamo il primo via libera al riparto tra 48 comuni. Bardonecchia riceverà circa 600mila euro.” lo annuncia Giuseppe Brescia, presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato del MoVimento 5 Stelle, che ha scritto una lettera al sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato.

Nella lettera Brescia ha scritto ad Avato: “Con questo stanziamento intendiamo riconoscere l’impegno e gli sforzi fatti dai comuni come il suo. Valuteremo insieme questa misura e decideremo se renderla un contributo strutturale a fronte di un fenomeno altrettanto strutturale come l’immigrazione.”

In uno scambio di mail molto cordiale, il presidente Brescia ha assicurato al sindaco che non appena possibile visiterà Bardonecchia.

Bardonecchia è tra i 12 comuni di frontiera terrestre destinatari in totale di 2,3 milioni di euro.

Lega negazionista? Adduce: “Accusa vergognosa del Pd smentita dai fatti”

Caro direttore, per l’ennesima volta il Partito Democratico di Rivoli prova a far scoppiare una polemica sterile, di bassa politica, basata sul nulla e smentita da una serie di fatti che andrò ad argomentare.

Gli amministratori del PD hanno protocollato un’interrogazione in Consiglio Comunale dove affermano che la Lega faccia propaganda negazionista sul tema Covid-19, basandosi su un volantino anonimo apparso sulla bacheca della Lega in Piazza Martiri. 

Un’accusa forte questa (invito gli amministratori del PD a chiedere scusa alla Lega). Sulla bacheca della Lega, in entrambe le facciate, come potrete vedere nella foto allegata anche dagli stessi amministratori del PD, è presente anche un comunicato dell’Asl To3 che parla proprio del piano vaccini per il Covid. Se fossimo negazionisti non lo avremmo mai attaccato, perché nella vita ci vuole anche coerenza. Non solo. La sottoscritta, come Segretario di questa bellissima realtà politica, ma anche come Amministratore pubblico, ha sempre dato il buon esempio e ha sempre invitato la cittadinanza a rispettare tutte le norme vigenti per il contenimento del contagio da Covid-19. Tra l’altro, ricordo agli amministratori del PD che la bacheca della Lega è stata più volte oggetto di atti vandalici al limite della vigliaccheria: non per ultimo, purtroppo, quello dell’imbrattamento con simboli anarchici. Se la loro tesi fosse vera, allora la Lega sarebbe anche anarchica, visto che quei simboli si trovano su quella bacheca. Ma così non è. Siamo un partito molto rigoroso e preciso sui temi relativi a valori, principi etici e morali.

Capisco che attaccare la Lega sia ormai considerato uno sport nazionale, utilizzato da tempo anche dal PD cittadino, in mancanza di argomenti concreti sui quali incentrare l’opposizione politica.
Attaccateci su argomenti veri, su notizie fondate e verificate, non sul nulla cosmico. Se per il PD è così importante presentare un’interrogazione con oggetto una falsità (in cui siamo al limite della diffamazione, perché dire che la Lega stia facendo a Rivoli una propaganda negazionista è totalmente falso), allora abbiamo un problema grave, direi.
In un momento di grave crisi economica e sociale, in piena emergenza sanitaria, con persone che non sanno come arrivare alla fine del mese, attività lavorative a rischio chiusura, cosa fa il Pd? Presenta interrogazioni di questo calibro. Bene, anzi male, ma ne prendiamo atto. Invitiamo il Segretario del Partito Democratico di Rivoli, nonché collega amministratore a pensare, in un momento così complicato e difficile per tutti, ad occuparsi non di foglietti anonimi, ma di cose serie e concrete per la Città, come presumiamo e speriamo sia in grado di fare.

Il Segretario della Lega di Rivoli Laura Adduce

Intelligenza artificiale, Maccanti: “Lega rimedia a errori del governo precedente”

 “Il centro di Intelligenza artificiale deve nascere a Torino e deve trovare spazio nel Pnrr. Abbiamo ereditato un piano così raffazzonato che è una corsa per rimediare agli errori del precedente governo.

Se il centro di AI l’avessero previsto con una legge ora sarebbe tutto fatto, invece il governo Conte lo aveva previsto con una semplice nota di Palazzo Chigi solo per aiutare la sindaca grillina e il precedente governo si era addirittura dimenticato di finanziarlo in legge di bilancio. Ora faremo la nostra parte inserendo la sede di Torino nel parere al Pnrr in Commissione Trasporti Poste e Telecomunicazioni. Una corsa contro il tempo per rimediare ai gravi errori di chi ci ha preceduto”.

Lo dice in una nota la deputata piemontese della Lega Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti.

Oulx, Locatelli (Prc-Se): “Un atto di cinismo lo sgombero”

 Via i volontari e migranti dalla casa cantoniera

Non sono bastate le oltre 11 mila firme raccolte a sostegno dell’attività di assistenza ai migranti diretti in Francia svolta 24 ore su 24 dalla casa cantoniera occupata di Oulx, in Alta Valsusa, un’attività sorta in risposta alla politica dei respingimenti che accumuna Francia e Italia. Questa mattina, alle prime luci dell’alba , la casa cantoniera è stata sgomberata da polizia e carabinieri. In mezzo alla strada, al freddo, sono finite una quarantina di persone, tra cui molte donne e bambini,  a cui i volontari dell’Alta Valsusa stanno cercando in queste ore di offrite un riparo. Quello di questa mattina è un atto cinico condotto in ossequio a leggi e accordi internazionali che non hanno in alcuna considerazione la vita e la dignità umana delle persone, in specie di quelle più in difficoltà. Per i poteri costituiti l’accoglienza dei migranti è una attività tendenzialmente extralegale, soprattutto se condotta fuori dai canoni orripilanti dei centri di permanenza. Contro questa politica dei respingimenti ci siamo mobilitati insieme ad altre centinaia di solidali italiani e francesi appena tre settimane fa al confine tra Italia e Francia.  Solidarietà ai compagni dell’Alta Valsusa che svolgono attività di accoglienza legale ed extralegale. Continuiamo la battaglia per il diritto al riconoscimento di una vita dignitosa di tutte e tutti.

Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista di Torino

Costanzo: “Smarino a Torrazza, il ministero sceglie di essere troppo MITE”

“Il nuovo super-Ministero della Transizione Ecologica non sembra partire col piede giusto. In risposta alla mia interrogazione che chiedeva conto dell’impatto ambientale sul territorio del comune di Torrazza Piemonte del deposito di smarino conseguente alla realizzazione del tunnel di base della linea Torino-Lione, il Ministero non ha fatto altro che ripercorrere lungamente i passaggi storici che hanno portato ai motivi della mia interrogazione, senza praticamente entrare mai nel merito o sbilanciarsi, anzi, rimandando le risposte al prossimo Piano di Utilizzo di Telt.
Molto preoccupante è che nella risposta il ministero faccia riferimento al parere favorevole del comune di Torrazza Piemonte sulla soluzione proposta dalla società TELT, senza però ricordare che il carico ambientale del comune era già stato considerato eccessivo sia nell’istruttoria che lo stesso Ministero fece nel 1996, decretando di dimezzare i volumi di rifuti, sia nella delibera delo scorso giugno della Città Metropolitana di Torino che dava parere negativo alla realizzazione di una nuova cella della discarica a Torrazza Piemonte.
Nessuna risposta alle domande poste dunque: nè sull’aumento dei costi dovuti al cambio di progetto che prevede uno spostamento del sito di deposito da ovest a est, nè se esistano degli studi sull’impatto sanitario derivante sia dallo scarico dello smarino sia dalla dispersione in atmosfera delle polveri di rocce macinate. Data la delicatezza dei rilievi mossi, mi sarei aspettata una assunzione di responsabilità che evidentemente il nuovo ministero ha preferito delegare”.

Così in una nota la deputata Jessica Costanzo, della Commissione Lavoro.