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La politica torinese ricorda Angelo Burzi

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Il Natale del mondo politico torinese è stato turbato dal suicidio dell’ex assessore e consigliere regionale Angelo Burzi

Fu tra i fondatori di Forza Italia in Piemonte e assessore al Bilancio ai tempi del Governatore Enzo Ghigo. Ecco alcuni commenti di esponenti politici torinesi.

Enzo Ghigo, Presidente della Regione Piemonte dal 1995 al 2000: “Provo un profondo dolore per la scomparsa di Angelo. Politico di razza, autentico liberale, persona dalle grandi intuizioni. Il suo contributo nella fondazione di Forza Italia, così come nei miei anni di Presidente del Piemonte è stato determinante nel creare un modello di governo regionale virtuoso che, ancora oggi, ci viene riconosciuto anche dagli avversari politici. Rapportarsi con lui, come con tutte le persone di viva intelligenza è stato, a volte, sì impegnativo, ma sempre costruttivo e stimolante: molte delle sue idee e proposte poi da me accolte e realizzate hanno lasciato un segno positivo per la comunità piemontese. Da uomo orgoglioso qual era, è stata sicuramente per lui dolorosa la vicenda giudiziaria che lo ha coinvolto in un periodo storico in cui, con indubbie storture commesse da alcuni, anche molti politici retti e onesti sono stati travolti, convinti in buona fede, secondo le regole allora vigenti, di non aver mai commesso illeciti. Sono vicino ai suoi cari e lo ricordo con grande stima e affetto”.

Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: “Ho appreso con grande dispiacere della tragica scomparsa di Angelo Burzi. È stata una persona con la quale era sempre intenso il dialogo ed il confronto politico. Era un punto di riferimento per l’area liberale, come assessore, consigliere regionale e promotore del dibattito politico cittadino”.

 “Angelo era intelligente e soprattutto di grande onestà e rettitudine. Ha vissuto con profonda ingiustizia Rimborsopoli, sulla quale credo sia ora necessario un approfondimento. In questi anni ho cercato di stargli accanto, ma ciascuno reagisce a modo proprio. Angelo non si dava pace della ingiustizia con cui è stata gestita quella vicenda, una delle pagine più incredibili della recente storia giudiziaria”. Così l’ex governatore del Piemonte Roberto Cota.

Franco Maria Botta, già assessore regionale all’Urbanistica, collega di Burzi in Giunta regionale: “Caro Angelo, un uomo intelligente e colto come te ha vissuto le vicende giudiziarie di questi ultimi anni come una profonda ingiustizia. Nel giorno di Natale hai compiuto un atto estremo di protesta per affermare la tua innocenza e smuovere le coscienze. Mi inchino e prego per te”.

«Ho saputo della tragica scomparsa di Angelo Burzi. Sono vicina ai familiari, ed a chi gli è stato vicino in questi anni. A loro esprimo sentite condoglianze ed i sentimenti del più profondo cordoglio», commenta la vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli.

“Siamo uniti nel dolore per la tragica scomparsa di Angelo Burzi. È stato e resterà per sempre un punto di riferimento per l’area liberale che compone il nostro partito. Non è solo stato solo uno dei fondatori di Forza Italia a livello locale ma anche il primo e l’unico a creare al suo interno una scuola di formazione politica degna di questo nome. Con lui non sprecavi mai tempo e avevi sempre  qualche cosa da imparare. In un’epoca di mediocrazia e superficialitá, con Angelo ogni tua certezza era sempre messa in discussione, perchè ti insegnava che ogni scelta, azione, dichiarazione deve essere il frutto di serio studio e approfondimento. Era un uomo d’altri tempi, una persona perbene, un coraggioso testone idealista. E proprio per il profondo rispetto delle sue idee e convinzioni non c’è più, starà a noi difenderle e tramutarle in azione politica”. Ad affermarlo in una nota Marco Fontana, coordinatore cittadino di Forza Italia a Torino.

“La terribile morte di Angelo Burzi avvenuta la notte di Natale ci lascia sgomenti. Con lui scompare uno dei protagonisti della storia politica piemontese degli ultimi decenni. Vorrei esprimere pubblicamente ai suoi familiari le mie condoglianze e la mia vicinanza in un momento così tragico”, dichiara Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva.

Merlo. Città metropolitana Torino, deve fare il compito della ex Provincia

”L’alternativa è solo il declino”

“Una volta completato il Consiglio Metropolitano di Torino attraverso un sistema elettorale ridicolo e persin grottesco frutto della sciagurata e pessima legge Del Rio del 2014 in un clima dominato dell’antipolitica e del populismo grillino, adesso si apre la vera sfida politica per un ente che in questi 10 anni di gestione Fassino e Appendino è stato semplicemente grigio ed incolore.

Ecco perchè, se c’è un compito – specifico, coerente e definito a livello politico e amministrativo – che chiede la stragrande maggioranza degli amministratori locali, soprattutto quelli dei comuni della seconda cintura torinese, resta quello di assolvere alle funzioni e alle competenze istituzionali – seppur ridimensionate, purtroppo – che prima esercitavano concretamente ed efficacemente le Province. Tutto il resto appartiene solo al mondo delle chiacchiere, della demagogia e della propaganda spicciola. Certo, accanto alle attuali competenze specifiche della Città metropolitana che assomigliano, seppur lontanamente, a quelle delle antiche ed efficaci Province, restano quelle di programmare uno sviluppo coerente ed organico dell’intero territorio metropolitano senza fermarsi, com’è concretamente capitato in questi ultimi 10 anni, al solo obiettivo di rafforzare il ‘torinocentrismo’. Sotto questo versante, i primi annunci programmatici del Sindaco Stefano Lorusso sono sicuramente positivi ed incoraggianti.

Solo dando una risposta concreta ed efficace a queste due esigenze sarà possibile rilanciare e riqualificare la Città metropolitana di Torino. L’alternativa, purtroppo, è continuare a galleggiare e a a praticare una gestione burocratica e banalmente protocollare”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

Decolla il partito di centro a livello nazionale

Giorgio Merlo eletto Presidente Nazionale

Riceviamo e pubblichiamo 

“Noi Di Centro” è il nuovo partito di centro promosso da Clemente Mastella e da moltissimi amministratori locali ed esponenti politici di quasi tutte le regioni italiane e presentato con una grande manifestazione nazionale al Teatro Brancaccio di Roma sabato 4 dicembre scorso. Il Presidente nazionale del nuovo partito è Giorgio Merlo. Segretario nazionale Clemente Mastella.
L’obiettivo politico del nuovo partito, come è emerso dal dibattito con la relazione di Merlo e l’intervento di Mastella e dal resoconto dei vari organi di informazione nazionali, è quello di dar vita ad una sorta di “Margherita 2.0”, ovvero un soggetto politico di centro che sappia declinare un vera “politica di centro” in vista delle prossime elezioni politiche che raggruppi, al contempo, tutte le forze, i movimenti e i partiti già presenti sullo scenario politico italiano e lontani dal massimalismo della sinistra alleata con i populismo giustizialista dei 5 stelle e che dissentono da alcuni settori della destra sovranista italiana.
“Politica di centro” che si sostanzia su alcuni punti fondamentali: cultura della mediazione, cultura di governo, qualità della democrazia, credibilità della classe dirigente, rispetto delle istituzioni, rappresentanza sociale, in particolare del ceto medio sempre più in crisi, rinnegamento di qualsiasi forma di radicalizzazione dello scontro politico che ha portato alla logica degli “opposti estremismi”, senso dello Stato e stop alla demagogia qualunquista e anti parlamentare.
E la presenza politica e organizzata su scala nazionale di “Noi Di Centro” è funzionale alla costruzione di questo nuovo soggetto politico unitario. Un luogo riformista, democratico e plurale, appunto una “Margherita 2.0” che sarà destinato a cambiare tutti i vari sondaggi che vengono sfornati in queste ultime settimane. Dopodichè, come ovvio e scontato, se non cambierà la legge elettorale e se non tornerà il sistema proporzionale, anche il nuovo partito di centro stringerà alleanze con uno degli schieramenti in campo. Ma con un partito organizzato su scala nazionale e non con sigle solo funzionali alle convenienze degli attuali due schieramenti maggioritari.

Forza Italia: “Uniti nel dolore per la morte di Burzi”

FONTANA (FI): UNITI NEL DOLORE PER LA TRAGICA SCOMPARSA DI ANGELO BURZI

“Siamo uniti nel dolore per la tragica scomparsa di Angelo Burzi. È stato e resterà per sempre un punto di riferimento per l’area liberale che compone il nostro partito. Non è solo stato solo uno dei fondatori di Forza Italia a livello locale ma anche il primo e l’unico a creare al suo interno una scuola di formazione politica degna di questo nome. Posso solo ringraziare di aver avuto l’onore di conoscerlo, di averci collaborato insieme in Società Aperta, di averci lavorato al Gruppo consiliare regionale, quindi aver condiviso il progetto della costituenda Fondazione Magellano e infine di averlo continuate a frequentare come amico – dopo il suo ritiro dalla scena politica attiva – perchè con lui non sprecavi mai tempo e avevi sempre  qualche cosa da imparare. In un’epoca di mediocrazia e superficialitá, con Angelo ogni tua certezza era sempre messa in discussione, perchè ti insegnava che ogni scelta, azione, dichiarazione deva essere il frutto di serio studio e approfondinento. Era un uomo d’altri tempi, una persona perbene, un coraggioso testone idealista. E proprio per il profondo rispetto delle sue idee e convinzioni non c’è più, starà a noi difenderle e tramutarle in azione politica”. Ad affermarlo in una nota Marco Fontana, coordinatore cittadino di Forza Italia a Torino.

Giachino scrive a Cirio: “Come andrà il Pil piemontese?”

Caro Presidente Cirio,

Ho letto la Tua bella intervista a MF, l’importante quotidiano finanziario. Mi auguro di tutto cuore che si avveri la Tua previsione di una crescita del PIL piemontese del 3% anche se ho dei dubbi perché proprio per usare il metodo che dici Tu, il bottom up, dal 1996 al 2019 il Piemonte ha perso 18 punti rispetto alla Lombardia e ben  8 rispetto alla media nazionale e questo significa che oramai la nostra Regione si colloca dopo il decimo posto tra le 20 regioni italiane.

Anche quest’anno cresceremo meno della media nazionale ( 6,1 rispetto a 6,3 ) perché Torino negli anni 90 ha dato troppo presto per esaurita la fase industriale e il sistema piemontese non ha saputo difendere il settore Automotive col Governo e col Parlamento perché siamo in ritardo nella costruzione della TAV e della linea 2 della Metro e perche’ non abbiamo fatto ancora le cose che servono per prenderci le ricadute logistiche del porto di Genova-Savona. La logistica che vale il 9% del PIL nazionale da noi in Piemonte vale appena il 6%

Meno male che grazie al Commissario MAUCERI i lavori del Terzo Valico hanno accelerato e in quei cantieri lavorano 5.000 persone.
Ecco perché dopo aver messo la faccia per salvare la TAV insieme alle madamin e alle imprese ora sono molto amareggiato che siano stati persi 2 anni nei lavori della TAV. Se anche in Val di Susa avessimo 5.000 in più a lavorare la economia della Valle e del PIEMONTE sarebbe diversa.
Ecco perché sarebbe stato importante organizzare anche a Torino un Maxi Convegno come ha fatto il nostro comune amico Giovanni TOTI allargato a tanti esperti nei vari settori per il PNRR. Se Torino e il PIEMONTE sono in declino, salvo la nostra Granda, ne hanno responsabilità anche le istituzioni locali.

Giunti a metà della legislatura regionale avendoTi sostenuto convintamente con la Lista “SITAVSILAVORO per il PIEMONTE” Ti scrivo perché “conto molto” sulla Tua esperienza Europa e sulla determinazione, tipica della nostra terra,  a generare un forte cambio di passo nella economia regionale usando al meglio i fondi PNRR e i fondi europei perché non mi pare che la nuova Amministrazione cittadina abbia le Idee forti e le competenze per il rilancio della economia e del lavoro.  Quando Lo Russo  dice che Torino ha grandi problemi ma anche grandi eccellenze ( Politecnico ,Università , Centri di ricerche e alcune belle aziende nel settore ICT, del settore aerospazio ) non capisce che le eccellenze che ci sono rimaste non riescono a rimpiazzare tutto ciò che abbiamo perso negli anni scorsi e ciò che perderemo se non riusciremo a difendere le fabbriche FIAT e dell’indotto .

Per rilanciare Torino e il PIEMONTE ci va di più. Ecco perché Ti propongo di lavorare a mettere insieme le Regioni PIEMONTE, Liguria, Lombardia e Rhone-Alpe per dar vita alla “TAV VALLEY” , una Macro Regione europea con quasi 900 miliardi di PIL  , un macroarea in cui si potranno mettere in moto grandi  sinergie tra i Centri di Ricerca , le Università, i Politecnici e le grandi aziende che Vi operano e le quattro Regioni avrebbero granì possibilità di mobilitare fondi europei straordinari. Questo discorso sta nelle corde del recente Patto ITALIA FRANCIA firmato dai Capi di Stato e di Governo . Nella TAVVALLEY Torino e il PIEMONTE ritornerebbero ad essere centrali come voleva CAVOUR quando diceva che senza il collegamento ferroviario Internazionale noi eravamo una periferia relativa.

Ti ringrazio molto della attenzione a Ti auguro un Buon Natale è un 2022 di rilancio.

Mino Giachino
SILAVORO SITAV

Il Natale delle (troppe) emergenze La politica che fa?

Altro che emergenza sanitaria. Qui siamo perennemente in emergenza, punto e basta.
Quarta ondata di Covid. Chi l’avrebbe detto. Ed ora scopriamo che ogni sei mesi dobbiamo vaccinarci  per avere il green pass.

Pazienza, ce ne faremo una ragione. Dove non ce ne facciamo una ragione è l’emergenza delle morti sul lavoro. Oltre mille morti sul lavoro. Mancano i controlli. Bassi i costi e dunque poca attenzione. Emergenza emigrazione. Continuano gli sbarchi e Continuano le assegnazioni di profughi. Non sappiamo come rigirarci. Cercare di salvarli qui a Torino come nel mare è un atto dovuto. Come i senza tetto. Oltre 2500 nella nostra Città e solo 800 posti per accoglierli. E fa freddo, tanto freddo. È Natale. Un altro motivo per cercare di resistere. L’emergenza produce paure, troppe paure che molte volte si trasformano in ansia ed angoscia. Ma è Natale , come non fare gli auguri ai volontari che assistono i senza tetto. Come non augurare Buon Natale ai medici e personale sanitario. In prima linea da due anni a questa parte. Persino Buon Natale ai no vax , dannosi a sé stessi e soprattutto agli altri. Che vengano fulminati sulla via di Damasco e ritrovino la ragione persa. NON Buon Natale a chi incentiva il lavoro nero. Tragica premessa per le morti sul lavoro. Con la speranza che paghino con la galera le loro colpe. Dunque a Natale tutti buoni. Almeno per 48 ore . Con la convinzione che la solidarietà ci ritornerà moltiplicata mille. Nessuno si salva da solo.
E buon Natale al Sindaco di Torino Stefano Lo Russo. E buon Natale  al presidente Alberto Cirio. Insomma Buon Natale a tutti . Tranne per i cattivi che, fortunatamente, continuano ad essere una minoranza. Buon Natale. Come quella canzone di Venditti: Quando verrà Natale tutto il Mondo cambierà. Ripetendosi. Quando verrà Natale tutto il mondo cambierà. Sappiamo che non è vero. Ma per 5 minuti amiamo crederlo. Un po’di speranza non guasta mai.

Patrizio Tosetto

Paolo Bongioanni (FdI): “Salviamo il Tanaro con un contratto di fiume”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte: “È un bene che va tutelato, ma senza un approccio eccessivamente ideologico che comprometta lo sviluppo economico”

Tutelare l’acqua, bene prezioso, senza compromettere lo sviluppo economico. È questo l’obiettivo del contratto di fiume, un protocollo giuridico pensato per la rigenerazione ambientale del bacino idrografico di un corso d’acqua. Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, intende proporlo per il fiume Tanaro, affluente del Po che rappresenta una grandissima risorsa, ma che spesso è il primo corso d’acqua ad andare in difficoltà in caso di maltempo. “Recentemente, come Regione Piemonte, abbiamo approvato uno strumento molto importante, che è il Piano della Tutela delle Acque, indispensabile per garantire la gestione di una delle risorse più importanti, uno dei beni più preziosi, l’acqua”, spiega Bongioanni. “L’acqua è un bene di tutti, va tutelata e preservata: dobbiamo fare una riflessione sulle generazioni che verranno dopo, ma senza avere un approccio eccessivamente ideologico che vada a compromettere lo sviluppo economico”. Da qui la volontà di arrivare a una politica condivisa riferita agli assi fluviali, quei fiumi che partono dalla montagna e arrivano in pianura, immettendosi nel Po: “Ritengo che sarebbe auspicabile portare avanti un progetto, il 1.748 del piano sui fondi comunitari 2021/2027, che fa riferimento ai contratti di fiume e prevede fondi importantissimi, 32 milioni di euro. Proporrò questo progetto in riferimento al fiume Tanaro, che è una grandissima risorsa, ma è anche malato, visto che ogni volta che abbiamo piogge intense è il primo a generare problematiche e disastri. Ogni volta dobbiamo rattoppare le ferite e ci troviamo a cercare risorse per tamponare i danni, se non abbiamo da piangere vittime”. La volontà è quella di trovare i partner, gli enti coinvolti in questa operazione che dovrà comprendere la Regione Piemonte, le province di Cuneo, Alessandria e Asti e tutti i Comuni coinvolti nel tratto fluviale del Tanaro: “In questo piano – dichiara il presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Piemonte – dovranno esserci anche l’autorità di Bacino, i consorzi irrigui, l’Ecomuseo delle Rocche del Roero, l’Ente Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, Arpa Piemonte e la Riserva naturale della Confluenza del Tanaro”. I punti programmatici del contratto di fiume saranno la mitigazione e il contrasto dell’inquinamento idrico e il miglioramento dell’impatto delle attività produttive del fiume Tanaro; la tutela e la valorizzazione della biodiversità fluviale, animale e vegetale; la promozione del turismo naturalistico, outdoor, sostenibile, con itinerari cicloturistici; il recupero delle antiche strutture agricole edelle tradizioni culturali legate alla pesca; azioni di monitoraggio della qualità della risorsa idrica e della pesca ittica; piani di mitigazione delle piene alluvionali e programmi di pulizia del fiume Tanaro e dei suoi affluenti per prevenire le piene; creazione di una governance strutturale del Tanaro che dia vita a un tavolo di lavoro congiunto e stabile tra i soggetti coinvolti.

Gli obiettivi?  Ridurre l’inquinamento, migliorare la funzione culturale e turistica, acuire la capacità di prevenzione (con messa in sicurezza idrogeologica del territorio), condividere le responsabilità tra più enti, ripopolare la fauna ittica autoctona (conmaggiore capacità di pesca), ridurre le specie vegetali aliene invasive, rendere più sostenibile l’impatto delle attività produttive connesse all’attività fluviale e incrementare la capacità di intercettare risorse nell’ambito dei fondi nazionali e comunitari per l’ambiente e lo sviluppo agrirurale. “Non possiamo più permetterci di restituire all’Unione Europea i fondi assegnatici. Èun impegno che la maggioranza regionale dovrà assumersi e così faremo, nell’auspicio che quest’idea di contratto di fiume possa trovare vita entro la fine della legislatura”, conclude Paolo Bongioanni.

Maria Adelaide, Grimaldi (LUV): Col project financing Universiadi non si arriverà a Casa di Comunità

“Una vera e propria inversione a U quella odierna di Icardi sul Maria Adelaide:

 

non solo è fuori dall’elenco delle Case di Comunità finanziate con i fondi del PNRR, non è nemmeno nelle 8 strutture finanziate con fondi regionali nè rientrerà nei finanziamenti della 338 sulle residenze universitarie. Tutto il progetto è figlio di un project financing pensato da Ricca per le Universiadi, che lo guideranno in toto, con un esito prevedibile: l’ennesima megastruttura progettata da privati e che, un domani, avrebbe costi altissimi per l’Edisu nel caso la volesse riscattare con canoni annuali” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che questa mattina in Commissione ha chiesto all’Assessore alla Sanità un’informativa sul destino dell’ex Ospedale Maria Adelaide.

Destinare 1000 (come già previsto da anni) dei 13000 metri quadrati dell’immensa struttura del Maria Adelaide per una futura Casa di Comunità, con risorse nemmeno individuate, non può essere altro che una presa in giro: quello spazio non sarà mai sufficiente a ospitare davvero la completezza dei servizi che si richiede per un presidio territoriale del genere e molto probabilmente non sarà nemmeno una residenza EDISU” – prosegue Grimaldi. – “Da mesi chiediamo che il Maria Adelaide rientri nell’elenco delle Case di Comunità della Città di Torino, sulla base di esigenze territoriali risapute e più volte testimoniate dagli abitanti di Rossini, Aurora e Vanchiglia. Ecco svelato il bluff: se queste sono le premesse, di certo non sarà possibile garantire un vero servizio di prossimità per la prevenzione, la cura e la continuità sanitaria-assistenziale dall’ospedale al domicilio, in grado di ospitare gli infermieri di comunità, i medici di famiglia, laboratori analisi e altri sportelli di assistenza socio-sanitaria”.

Numero Blu Settimo: salvi otto posti, una buona notizia

SARNO (PD): “REVOCA DELLA CESSAZIONE DI OTTO LAVORATORI – UN PRIMO RISULTATO RAGGIUNTO”

23 dicembre 2021 – “Il salvataggio, seppur temporaneo, di otto posti di lavoro è una prima piccola vittoria” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

“Inoltre – prosegue Sarno – la richiesta di rimandare la data di convocazione del Tavolo tra Regione e azienda a causa della volontà dell’amministratore delegato della società di partecipare alla riunione è un ottimo segnale che suggerisce l’intendimento dell’azienda di andare verso una soluzione. Anche questa volta l’unione tra lavoratori, politica e sindacati ha portato i suoi frutti”.

“Non consideriamo questo risultato come un punto di arrivo bensì come quello di partenza. Continuiamo a tenere alta l’attenzione sulla questione perché c’è in gioco il futuro di 130 lavoratori e delle loro famiglie; il vero risultato, grazie soprattutto al Comune di Settimo Torinese, che si sta impegnando nella ricerca di una sede adatta alle esigenze aziendali, sarà quello di permettere ai dipendenti di continuare a lavorare nello stesso comune, evitando il trasferimento a Moncalieri” conclude Sarno.

 Cristofari (Prc-Se) Si faccia della Sicurezza sul lavoro un’emergenza nazionale!

 Rifondazione Comunista parteciperà ai diversi momenti di mobilitazione

La strage sul lavoro avvenuta a Torino sabato scorso rappresenta un colpo terribile per l’intera Città. Dopo il doveroso tributo ai familiari delle vittime, occorre far sì che ciò non si ripeta. La Sicurezza sul lavoro deve diventare la priorità delle priorità: intensificare i controlli, assumere gli ispettori e le ispettrici che occorrono, applicare condizioni di lavoro umane, ridurre gli orari di lavoro, fare formazione, abbattere il sistema degli appalti e subappalti. Questi gli obiettivi principali, da raggiungersi con una mobilitazione ininterrotta, che coinvolga in primo luogo i lavoratori e le lavoratrici. Su questo bisogna realizzare la più vasta unità delle forze sindacali e della Sinistra. RIFONDAZIONE COMUNISTA parteciperà a tutti i momenti di mobilitazione in tal senso, a partire dal presidio all’Ispettorato del Lavoro dei Sindacati di base di lunedì pomeriggio e dal presidio alla Prefettura di Torino indetto da CGIL, CISL, UIL per martedì pomeriggio.
Rifondazione Comunista, da sempre impegnata sul tema del lavoro stabile e sicuro, si assume l’impegno di richiamare il tema della Sicurezza sul Lavoro in ogni sua prossima iniziativa.

Fausto Cristofari, Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista Torino