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Nucleare, Grimaldi (LUV-SI): “Il Governo Draghi perde l’occasione”

“Per opporsi a un passo falso dell’Europa”.

“La Camera ha bocciato la risoluzione presentata dall’Onorevole Rossella Muroni per chiedere di contrastare l’inserimento di gas e nucleare nella tassonomia ambientale europea. Un pessimo segnale, poiché il futuro dell’Europa e dell’Italia passa necessariamente per il Green Deal, ovvero per la transizione dalle fonti fossili a quelle pulite – pulite davvero – sulla quale siamo gravemente in ritardo” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e responsabile Transizione ecologica per Sinistra Italiana, Marco Grimaldi.

“Rifondare l’Europa su un’identità comune vuol dire parlare di lotta alla crisi climatica e sviluppo sostenibile, uscire dal patto legato al carbone e all’acciaio e investire sul settore strategico delle rinnovabili” – aggiunge Grimaldi. “Una tassonomia europea che includa gas e nucleare sarebbe un passo falso insostenibile e grave, una concessione ai produttori di gas – un combustibile fossile che genera emissioni di CO2 – e di energia nucleare – ovvero quella fonte per la quale in Italia, ancora oggi, non sappiamo dove stoccare in sicurezza migliaia di tonnellate di combustibile atomico, pericoloso e in gran parte fortemente radioattivo per altre migliaia di anni”.

Natalità, Ruffino (CI): Dati impietosi, politica deve dare risposte

“Anche quest’anno i dati sulla denatalità in Italia sono impietosi”. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Coraggio Italia.
“Correre ai ripari- aggiunge- non è più soltanto un segnale auspicabile, ma un doveroso impegno di cui deve farsi carico la politica”.
Per Ruffino “è chiaro che per farlo in maniera esaustiva e concreta è necessario cambiare passo su tutta una serie di servizi, a cominciare dalla carenza cronica di asili nido. Il governo deve intervenire sul tema prima possibile. Intervento che deve andare di pari passo con una chiara politica per il lavoro femminile che metta sul piatto tutta una serie di garanzie: non è possibile che le donne, tanto per cambiare le più penalizzate durante la pandemia si trovino ancora oggi in molti casi a dover decidere se avere figli o mantenere un posto di lavoro”.

PNRR e borse di studio. Due facce dello stesso diritto al futuro

Chiesto l’aumento del capitolo riguardante le borse di studio di 7 milioni di euro per garantirne la totale copertura. Per la gestione efficace del PNRR, formalizzata la capogruppo come luogo di confronto e coordinamento del Consiglio.

“Nell’ambito della discussione sulla variazione di bilancio, di nuovo abbiamo alzato la voce sulle borse di studio universitarie per ottenere la copertura del 100 per cento degli aventi diritto, aumentando il capitolo corrispondente di 7 milioni di euro, così da bonificarle entro gennaio a tutte e tutti gli studenti”.

Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno che sottolinea “Ci sarebbero stati più di 2000 studenti idonei fuori dalle borse di studio. Un dramma per chi, in difficoltà, conta su quella borsa per concentrarsi solo sugli studi non avendo famiglie capaci di sostenere i costi universitari. Auspichiamo che negli anni prossimi la maggioranza metta testa da subito su questo obiettivo: noi continueremo a farci garanti degli studenti”.

Inoltre “nella seduta odierna del Consiglio regionale è stata formalizzata la conferenza dei capigruppo quale luogo di confronto e coordinamento del Consiglio per la gestione efficace del PNRR (Piano Nazionale Ripartenza e Resilienza). Sono state inoltre rafforzate le cabine di regia sui territori delle altre province al pari della Città Metropolitana. Ora esiste un spazio per poter discutere insieme del futuro del Piemonte”.

Lo annuncia Raffaele Gallo, presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale.

“La sfida del PNRR va vinta tutti insieme. Le risorse che verranno investite sono debito per le prossime generazioni e noi vogliamo sia debito buono e discusso nelle sedi opportune – conclude Gallo – . Oggi abbiamo restituito al Consiglio la centralità nella discussione del più grande piano di investimenti per rilanciare il Piemonte dopo la Pandemia”.

Rimborsopoli, condannato l’ex governatore Cota

La Corte d’Appello di Torino ha inflitto all’ex governatore Roberto Cota una pena di un anno e sette mesi per la  Rimborsopoli degli ex consiglieri regionali del Piemonte.

La sentenza ha coinvolto anche il deputato leghista Paolo Tiramani, sindaco di Borgosesia, un anno e cinque mesi, e la parlamentare Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia, un anno e sette mesi.

Il processo si riferisce ai fondi per il funzionamento dei gruppi politici  in consiglio regionale fra il 2010 e il 2014.

L’appello bis si è tenuto  dopo la decisione della Corte di Cassazione che aveva annullato la sentenza precedente.

A proposito di Rimbosopoli, in altre Regioni italiane, invece,  i consiglieri regionali non sono stati condannati.

Malamovida, Ambrogio incontra i residenti di Vanchiglia

“Ieri ho incontrato i residenti di Vanchiglia, durante il sit-in organizzato sotto il Comune, e ho ribadito piena vicinanza e solidarietà. Fratelli d’Italia denuncia da tempo gli effetti negativi della mala movida ed è tempo che l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità. Non bastano i tavoli tra assessori e le task-force: chiediamo provvedimenti concreti e strutturali che riescano a conciliare il diritto alla salute dei cittadini e le esigenze lavorative degli esercenti della zona, posto che, spesso e volentieri, gli schiamazzi e il degrado provengono da Santa Giulia, punto di ritrovo di spacciatori e delinquenti lasciati – troppo spesso – in tranquillità”.

Paola Ambrogio

Ecobonus? Così com’è, all’accessibilità serve a poco

Le spese per interventi quali l’installazione ex novo di ascensori, invece di essere considerate a parte, vanno a fare cumulo con gli altri lavori ai fini del tetto massimo di 96mila euro fissato dalla normativa. I tempi per una modifica ci sarebbero e ci auguriamo che il Parlamento possa apportare le necessarie migliorie. Presenterò un Ordine del Giorno per chiedere alla Giunta di sostenere in tutte le sedi l’introduzione di un monte-spesa a parte per gli interventi di abbattimento di barriere architettoniche.



Ecobonus e Sismabonus grandi occasioni: ma lo sono davvero da tutti i punti di vista? Non per l’accessibilità del nostro patrimonio edilizio. Le detrazioni per le spese per l’eliminazione delle barriere architettoniche, infatti, vanno a fare cumulo sia con quelle per gli interventi di recupero strutturale sia per quelle relative al Sismabonus. Unico resta anche il tetto di spesa di 96mila euro.

Questo criterio – esplicitamente confermato dall’Agenzia delle Entrate con riferimenti all’Articolo 12-bis del Tuir (DPR 917/1986) e alle Circolari 7/E/2021 – di fatto sancisce una drastica riduzione, rispetto alle possibilità teoriche, della possibilità per le persone con disabilità di eliminare le barriere architettoniche negli stabili presso i quali risiedono.

Un esempio tra i vari possibili: se un cittadino alle prese con la ristrutturazione del proprio stabile intendesse procedere all’installazione ex novo di un ascensore per garantire piena accessibilità alla struttura, dovrebbe sapere che questa spesa sarà cumulata, ai fini del tetto da 96mila euro, con gli altri lavori. Temiamo che l’occasione per rendere accessibili migliaia di edifici vada sprecata.

La partita non è, tuttavia, ancora chiusa e siamo fiduciosi sul fatto che il Parlamento possa ancora intervenire. Faccio miei gli appelli di chi sta scrivendo al Ministero per le Disabilità e presenterò un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale del Piemonte per chiedere, sul tema, un impegno esplicito in tutte le sedi opportune, con l’auspicabile voto favorevole dei colleghi Consiglieri a Palazzo Lascaris, da parte della Giunta Cirio.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Crisi, Grimaldi (LUV): Piemonte fra regioni peggiori per posizioni perse

“Rispetto al reddito pro capite europeo. Ma chi governa pensa a tutt’altro”

Da 35esimo e 84esimo. Il Piemonte è secondo solo all’Umbria per le posizioni perse per andamento del reddito pro capite rispetto alla media europea fra il 2000 e il 2019. l’Italia, il cui reddito pro capite era nel 2000 di oltre un quarto sopra la media europea, oggi è sotto del 5%. Tutte le regioni italiane hanno perso posizioni, ma il Piemonte ne ha perse 49” – spiega il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, commentando il Rapporto annuale Svimez sull’andamento dei quattro maggiori Paesi dell’UE (Germania, Francia, Italia e Spagna).

La pandemia ha fatto detonare una crisi che persisteva da anni e continuava ad aggravarsi” – prosegue Grimaldi. – “La nostra regione è ancora al centro di un processo drammatico di deindustrializzazione e chi la governa non sembra minimamente interessato al problema. Così, il Governo Draghi dovrebbe rendersi conto che il PNRR non basterà a salvarci se affiancato da una manovra economica che di espansivo ha pochissimo. Serve molto, molto più coraggio. Piena e buona occupazione, alzare i salari, combattere la precarietà. Invece di rimproverare ai sindacati scarso spirito di unità nazionale, bisognerebbe porre fine alla vergogna dell’assenza di un minimo salariale dignitoso. Per questo saremo a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero generale convocato da CGIL e UIL”.

Montaruli (Fdi): “Case di comunità scippate da Governo incapace”

“Torino rischia di perdere due Case di Comunità finanziate con i fondi del Pnrr, passando dalle previste 18 a 16, i dati provengono dall’Asl. Era questa la Sanità che voleva il Governo dei migliori? Chiederò conto al ministro Roberto Speranza di come sia possibile che si sia verificato questo episodio grave, soprattutto in pandemia, soprattutto con le periferie in affanno, soprattutto con l’arrivo in Italia dei fondi destinati proprio a sanare tutte le spaccature che l’emergenza da Covid-19 ha creato e in alcuni casi messo in evidenza se già vi fossero. In particolare esistono quartieri come Lucento e Vallette, Borgo vittoria e madonna di campagna , che devono avere le case di Comunità che gli spettano e che invece oggi si vedono sacrificate al contrario dei problemi nazionali” commenta in una nota il deputato torinese di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Tagliate 11 case di comunità, (FdI): “Decisione molto grave per il territorio”

Il presidente Bongiorno del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia: “Il Governo ha dimostrato scarsa attenzione nei confronti della nostra terra, dove strutture di questo tipo sono fondamentali”

Dopo essere rimasta nell’aria per alcuni giorni, la notizia ha assunto i crismi dell’ufficialità: in Piemonte le case di comunità che saranno finanziate con la liquidità derivante dal Pnrr saranno 82 e non 93, come originariamente previsto. Undici strutture in meno, dunque – ha commentato con amarezza Paolo Bongioanni, presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia : l’ennesimo taglio alla sanità che penalizza la nostra regione, tra l’altro proprio dopo che nelle varie sedi istituzionali, come maggioranza, abbiamo evidenziato la necessità obbligata di investire sulla medicina di territorio, che diventa fondamentale per un servizio preciso e puntuale ai cittadini, alla luce anche della situazione epidemica che non è conclusa, né superata”. Di fatto, pare non esservi modo di arginare la sfoltita che i vertici amministrativi della nostra nazione hanno inteso effettuare in questo settore, peraltro preannunciata nella proposta di ripartizione programmatica del Ministero della Salute diffusa a ottobre, in cui si leggeva: In sede di definizione delle procedure di attuazione degli interventi del Pnrr, almeno il 40 per cento delle risorse allocabili territorialmente, anche attraverso bandi, indipendentemente dalla fonte finanziaria di provenienza, sia destinato alle regioni del Mezzogiorno. A tal proposito, Paolo Bongioanni, presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Piemonte, ha inteso far udire la propria voce e diffondere il proprio pensiero contrariato circa lo scenario concretizzatosi in queste ore. In particolare, ha asserito: “Il taglio decretato dal ministro Roberto Speranza in riferimento alle case di comunità, che a livello regionale saranno undici in meno rispetto a quanto inizialmente preventivato, costituisce non soltanto un grave e innegabile danno, ma denuncia anche la scarsa attenzione da parte del Governo nei confronti della nostra terra e soprattutto della provincia di Cuneo. Stiamo del resto parlando, in questo caso, di un’autentica subregione, sulla cui superficie strutture intermedie di tale natura in ambito sanitario sono a dir poco fondamentali. Una mancanza di considerazione che si riflette anche negli appelli e nelle richieste fin qui inascoltati e inerenti ai problemi legati al gelo che ha distrutto le produzioni frutticole nella scorsa primavera e alle criticità permanenti connesse allaviabilità: basti pensare che ad un anno e due mesi dalla tempesta Alex ancora nulla è stato fatto per quanto concerne il ripristino dei collegamenti del sud Piemonte con la Francia, con la Riviera di Ponente e con il Monegasco”. Infine, in relazione al nuovo piano dell’edilizia sanitaria e socio-sanitaria, la nota lieta è costituita “dai fondi INAIL, che permetteranno una serie di interventi importanti per una cifra di 1,28 miliardi di euro, 500 milioni dei quali saranno destinati alla Granda per Cuneo e il triangolo FossanoSaviglianoSaluzzo”.