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Tav: Maccanti – Benvenuto (Lega), commissariamento grazie a pressing Lega al governo

 “Esprimiamo grandissima soddisfazione per il prossimo commissariamento della tratta nazionale della Tav annunciato dal ministro Giovannini, frutto dell’insistente lavoro della Lega e del pressing di noi parlamentari.

Finalmente, dopo l’inspiegabile esclusione nell’elenco delle opere strategiche da parte del Pd e dei 5Stelle durante il Conte1, oggi con la Lega al governo è stata giustamente inserita. Una vittoria del nostro Movimento e un significativo cambio di passo rispetto al precedente esecutivo ma, soprattutto, un traguardo davvero importante non solo per il Piemonte ma per tutto il Paese. Adesso è d’obbligo proseguire senza indugi e senza ulteriori perdite di tempo anche per non rischiare di perdere gli ulteriori finanziamenti Europei.

Lo dichiarano in una nota i deputati piemontesi della Lega: Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti, e Alessandro Benvenuto, componente della Commissione Ambiente e Infrastrutture.

Grimaldi: “Attendo di entrare, CPR peggio delle carceri, vanno chiusi”

Poco dopo aver saputo della morte di Moussa Balde, nella notte del 23 maggio, ho mandato richiesta al Prefetto per visitare il Centro di Corso Brunelleschi”

Ciò accadeva martedì 25. A oggi, dopo una settimana, non mi è ancora stata concessa l’autorizzazione a entrare, nonostante abbia fornito i documenti miei e della mia collaboratrice, un attestato della Regione sul mio status di consigliere e la garanzia di presentarmi in possesso di tampone. Le procedure di autorizzazione impediscono di fatto a soggetti istituzionali del territorio di effettuare un sopralluogo in tempi celeri*. Non è che una delle tante violazioni di diritti che si consumano in quei luoghi, ora pretendiamo di entrare” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi.

“Moussa Balde era chiuso nei così detti ospedaletti** del CPR di Torino, vere e proprie celle di isolamento non previste dalla normativa” – prosegue Grimaldi. – “La sua condizione di persona offesa è stata immediatamente dimenticata, non è stato informato sulla possibilità di sporgere denuncia e su altri diritti di cui avrebbe goduto, all’ingresso nel CPR è stato privato del telefono cellulare, non è stato sottoposto ad alcuna valutazione preliminare sulle sue condizioni psichiche. Diciamo ormai da anni che i C.P.R. sono luoghi di privazione dell’umanità e della dignità, dove persone che non hanno commesso alcun reato se non quello (amministrativo) di non possedere documenti, vengono abbandonate e dimenticate in condizioni peggiori che in carcere, senza alcuna conoscenza dei propri diritti e del proprio destino. Vanno chiusi immediatamente”.

*Lo stesso Garante regionale dei detenuti ha fatto presente due anni fa al Prefetto che il DL 13/2017 consente ai consiglieri regionali la visita senza autorizzazione e preventiva comunicazione, richiamando l’articolo 67 dell’Ordinamento Penitenziario, superando quindi le distinzioni del Regolamento sui CIE del 2014.

**Il consigliere Grimaldi aveva già denunciato quei luoghi nel 2019, dopo la morte di Hossain Faisal, giovane bengalese senza fissa dimora segnato dalla vita di strada e da difficoltà psicologiche e comportamentali.

Tav: Gariglio (Pd), con Commissario nuove risorse dall’Ue

“Con il prossimo commissariamento della tratta italiana della Torino – Lione, richiesto da mesi dal PD, viene data finalmente una accelerazione decisiva al completamento della Tav”:

è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Trasporti di Montecitorio, sull’annuncio del governo.
“Sarà ora necessario procedere rapidamente alla progettazione del tratto da Bussoleno a Torino ed utilizzare le ulteriori risorse messe a disposizione dall’Unione Europea”: conclude Davide Gariglio.

Lettera aperta ai cristiani di Torino

Caro Direttore, nel prossimo autunno noi torinesi andremo alle urne per rinnovare il Consiglio Comunale e scegliere il nuovo Sindaco.

Nella scheda elettorale ritroveremo lo Scudo-Crociato della Democrazia Cristiana, il partito che si ispira alla Dottrina sociale della Chiesa.
Se nella Chiesa, come sosteneva il cardinal Ruini, si è fatto strada “un pluralismo marcato”, non si può escludere, tra le altre, l’opzione a favore di chi assume come riferimento l’intero messaggio sociale del Cristianesimo.

Possono esserci forze politiche che, in misura maggiore o minore, accettano taluni aspetti della Dottrina sociale, ma solo la Democrazia Cristiana fa integralmente proprio il suo insegnamento, efficacemente sintetizzato nel Compendio, dove – a sostegno di un’ispirazione permanente e non episodica – l’autore maggiormente citato resta San Tommaso.
Questo rafforza la scelta a favore di una presenza pubblica non effimera ed ancillare, supportando la concezione del partito come occasione per una testimonianza integrale, non parziale.
Dal pluralismo delle scelte dei credenti si è passati repentinamente all’auspicio secondo cui “sta al singolo cattolico essere capace di portare avanti i valori fondamentali all’interno del partito”, senza che questa ulteriore metamorfosi abbia sortito i risultati attesi.
Affermava giustamente Luigi Sturzo: “La mia esperienza mi ha sempre provato che i cattolici che entrano in partiti strettamente politici, non solo perdono il senso dell’apostolato sociale che si trova nei partiti di ispirazione cristiana, ma si attaccano troppo agli aspetti materiali e utilitari della politica (…) questi cattolici diventano spesso una minoranza isolata in mezzo a una maggioranza troppo materialista e realista”.
La profonda crisi degli attuali partiti, dove i credenti non sono riusciti a diventare “sale e lievito”, ha portato all’immiserimento della vita pubblica italiana.
Essa si è allontanata dai fondamenti cristiani ed è ostaggio di modesti contendenti agnostici. La crescente denatalità minaccia l’estinzione del Paese e contribuisce a deprimere ulteriormente un’economia nazionale asfittica, priva di scelte innovative e coraggiose. Il tessuto sociale regista disgregazione e rancore, mentre lo slancio del volontariato, spesso di matrice cristiana, riesce con fatica a lenire ferite ed ingiustizie crescenti. Il degrado culturale, anche nei suoi fenomeni popolari, assume toni sempre più ostili, irridenti, di ostentata avversione nei confronti dei simboli, della sensibilità e della tradizione cristiana.
Gli appelli ad un indefinito rinascimento, fondati su presupposti deboli ed effimeri, cadono nel vuoto.
La consapevolezza di non riuscire a rappresentare adeguatamente il messaggio sociale del cristianesimo non può costituire un alibi per sottrarsi all’impegno politico, “la più alta forma di carità”, come affermava San Paolo VI.
L’impegno politico, non canalizzato in un partito organizzato e popolare, resta subalterno ad una visione padronale ed oligarchica della politica, supina e compiacente nei confronti del pensiero unico, estraneo ai veri bisogni popolari.
Come diceva il cardinal Bagnasco, introducendo l’incontro di Todi, il fondamento della presenza sociale e civile dei cristiani “è quel guardare fermamente al volto di Cristo che con la forza del suo Spirito sprigiona dinamismi virtuosi d’intelligenza e di dedizione. Qualora si sbiadisse questo primato, i cristiani sarebbero omologati alla cultura dominante e a interessi particolari”.
Riprendendo Luigi Amicone intendiamo cultura e politica non “supplementi d’anima pia”, ma “coscienza critica e sistematica della realtà. In pratica: scuole libere, opere di carità, giornali, musica, letteratura, scienza”. E non solo.
Questa premessa si collega strettamente al ruolo delle amministrazioni locali, soprattutto quelle dei grandi centri del Paese, dove i Consigli comunali rappresentano il luogo immediato dell’indirizzo della società e la sede delle scelte in materia di educazione infantile, assistenza sociale, ambiente, salute, sicurezza, programmazione, uso e promozione del territorio.
Anche a Torino.
Dove giudichiamo negativamente le scelte degli ultimi venticinque anni, coincidenti con l’assenza della Democrazia Cristiana.
Ad eccezione dell’effimera stagione dell’evento olimpico, per il quale la città ha pagato un conto salato e sproporzionato, riteniamo che una politica estranea all’ispirazione cristiana abbia avuto conseguenze pesanti e negative.
Scandite da una triste sequenza:
la deindustrializzazione che ha privato del lavoro i ceti più deboli, limitando le prospettive delle generazioni più giovani, avvalendosi addirittura della compiacenza dell’amministrazione comunale;
l’illusione determinata da modelli di sviluppo alternativi impraticabili o perseguibili molto marginalmente (turismo ed effimero);
la disattenzione nei confronti di quanto era rimasto (sistema fieristico, cultura e formazione di qualità);
il perseguimento degli interessi di una minoranza a discapito degli altri (Sistema Torino);
la disattenzione verso servizi e fiscalità favorevoli alle famiglie e la prevalenza dello statalismo sul privato sociale;
il passaggio dall’eccesso progettuale (mai concretizzato) al completo immobilismo;
l’estraneità, se non l’ostilità, nei confronti dei temi propri dell’etica cristiana (difesa della vita, attenzione ai più deboli, sostegno alle famiglie con figli e libertà di educazione).

In definitiva nell’ultimo quarto di secolo la politica locale ha favorito il declino della città, manifestando uno scarso senso del bene comune ed una preclusione alla sussidiarietà ed ai valori tipici dell’umanesimo cristiano.
Per questo riproponiamo la Democrazia Cristiana, rivolgendoci a quanti intendono scrivere insieme a noi una pagina nuova fondata sulla condivisione e sulla promozione di una presenza ispirata all’insegnamento sociale della Chiesa.
Esso costituisce il fondamento di un programma che, partendo dalla Storia della nostra comunità – di cui siamo stati protagonisti – attraverso la Solidarietà, la Sostenibilità, i Servizi e la Sicurezza, riesca ad attrarre Investimenti e Lavoro.
Un’ispirazione capace di animare numerosi e concreti progetti, in piena sintonia con quella cultura dell’ascoltare e del fare tipica dell’azione della Democrazia Cristiana.

La Dc torinese

La Tangenziale Est è una priorità per il nostro territorio

Considero di buon senso la proposta, avanzata dall’Onorevole Giacometto, di inserire come condizione per potersi aggiudicare la gestione del sistema autostradale tangenziale torinese la chiusura a est dell’anello.

L’infrastruttura, esclusa dal Recovery Plan della Regione e della Città Metropolitana, è fondamentale per la mobilità a est di Torino, attualmente penalizzata da una rete stradale totalmente inadeguata. Come Moderati continueremo a chiedere con forza a tutti i livelli istituzionali la realizzazione di quest’opera strategica.
La Tangenziale Est serve come il pane al nostro territorio: come Moderati abbiamo a più riprese posto questo tema con forza sia in Consiglio Regionale sia in Consiglio Metropolitano. L’Osservatorio Territoriale Infrastrutture Nord-Ovest di Confindustria ha inserito la Tangenziale Est tra le opere finite in coda al dibattito pubblico e politico. Lo stesso deputato Carlo Giacometto ha lanciato un appello affinché l’opera torni ai vertici dell’agenda politica regionale e nazionale. La sua proposta di vincolare l’assegnazione del possibile nuovo bando per la gestione del sistema autostradale tangenziale torinese alla realizzazione dell’opera è ragionevole e di assoluto buon senso. I Moderati continueranno a chiedere in tutti i Consigli presso i quali sono rappresentati la realizzazione di un’opera che manca nel Recovery Plan della Regione Piemonte e della Città Metropolitana di Torino e che da troppo tempo non è al centro del dibattito politico. Lo studio di fattibilità esista dal 2009. Nel frattempo, sulle nostre strade collinari e precollinari i problemi continuano a non essere risolti. Solo realizzando questi 22 chilometri di strada potremo sgravare la locale rete di strade dai mezzi pesanti (e inquinanti). Insieme a noi, chiedono questo intervento il tessuto imprenditoriale, i residenti, le prospettive stesse di un territorio che deve affrontare tutte le criticità connesse al transito di mezzi pesanti su una rete stradale attualmente non strutturata per quel tipo di traffico.
Silvio Magliano – Capogruppo dei Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte, Consigliere della Città Metropolitana di Torino.

L’unica cosa che funziona sono i vaccini

Persino Giggino ammette che hanno sbagliato nel condannare i politici che sono stati indagati. Lettera al Foglio dopo l’assoluzione dell’ex sindaco di Lodi in quota PD.

Simone Uggetti. Veramente pentito ?Possibile,  fare il ministro con relativo aereo fa maturare. Ma poco è risolto.  Il solito Toninelli: tanto non mi avete convinto. Prima devo leggere le motivazioni.  Pusillanime.  Altri 2 morti sul lavoro,  e dopo la tragedia del Mottarone molto in Italia non funziona. Proprio vero, del resto come si è sempre detto,  i nodi vengono al pettine. Troppa tragica approssimazione si paga salata. A Torino,  molto più modestamente l’11 e  12 primarie del PD o per meglio dire del centro sinistra o più  precisamente del popolo dem. Ovviamente fa sempre bene rimarcare che manca la quota rosa.  La raccolta di firme ha fatto chiarezza su un punto : unico candidato ufficiale del PD è Stefano lo Russo.
Enzo La Volta e Tresso hanno fatto tutto da soli. Ora dicono che se ogni sottoscrittore porta 5 amici a votare è fatta.  Igor Boni con quelle 3 o 4 tessere diverse , qualcosa porta a casa. Gran movimento in Azione perché metà non vuole andare con Damilano e Matteo Salvini lancia mille gazebo in Piemonte.
Se ho capito bene anche per il tesseramento.
Lui il mestiere l’ha imparato bene. I cinquestelle,  a Torino sono accreditati al 7 % .
Per me non superano il 5. Si accettano scommesse. E da dietro le quinte,  Guido Crosetto rassicura Damilano.  Si può fare,  si può fare. Incredibile no? Destra galvanizzata e sinistra boccheggiante.  A mia memoria è la prima volta che succede nella Capitale Subalpina dal tempi del Risorgimento. Ma come si dice: c è sempre una prima volta.
Altra cosa che si sa su Torino.  Il buco di bilancio è  stratosferico.  La quasi totale assenza di servizi.  Strada piene di buche e di rifiuti. Burocrazia in comune azzerata.  Totale immobilismo dei dipendenti.  Anagrafe boccheggiante. Sembra che l’unica cosa che stia funzionando sono i vaccini. Che poi, a detta di molti dipende dalla regione e dall’oramai mitico generale Figliolo. Molti mi hanno raccontato di essere stati sballottati in diversi punti della città molto distanti tra di loro. Ma comunque va bene così.  Non si puo avere tutto dalla vita. Ciò che sembra abbia decisamente toppato è il rapporto con i medici di base.  Chi voleva vaccinare non ha ricevuto i vaccini e chi non voleva vaccinare (magari) lì ha ricevuti buttandoli via.
Sta di fatto che Cirio ( governatore) sta molto arrabbiato con l’assessore alla Sanità.
E sul Tav siamo ancora alla fase di incontro con il ministro competente. Pazzesco.
Ed allora diciamocelo in un altro modo: è da pazzi essere ottimisti o possibilisti. Tragicamente vero.  Ma a volte la pazzia non guasta e noi speriamo che Torino posso risorgere.  Ecco la parola magica: risurrezione.  Vedremo.

Patrizo Tosetto

La maratona di Boni arriva alle Vallette

Sabato 29 e domenica 30 maggio si svolgeranno la 4ª e 5ª tappa della #BoniMarathon, 42,5 km complessivi in 8 tappe (una per circoscrizione) che accompagna la corsa alle primarie di Igor Boni.

Sabato partenza alle 11 da Piazza Palazzo di Città, si arriva a Porta Palazzo, si gira in c.so Regina poi alla Pellerina si svolta a destra in C.so Lecce fino a imboccare via Pianezza. Arrivo previsto alle  12,10 in piazza a Le Vallette.
Domenica partenza alle 11 da Piazza Palazzo di Città. Si percorre via Garibaldi fino in piazza Statuto, quindi via Cibrario, si costeggia Borgo Campidiglio fino ad arrivare su C.so Francia. Arrivo previsto alle 12 alla Tesoriera.

Dichiarazione di Igor Boni (candidato alle primarie del centrosinistra torinese):
“La corsa che unisce il Comune a ogni circoscrizione simboleggia la necessità per la prossima amministrazione comunale di connettere in modo stretto e indissolubile il luogo delle scelte con tutti i territori della città. In questo momento di crisi gravissima serve un sindaco capace di stare tra e con i cittadini. Senza paura delle critiche e con la capacità di ascoltare. Una capacità che ho messo in atto, giorno dopo giorno,  in oltre 30 anni di attività politica sul nostro territorio. Correte con me verso le primarie”

Infrastrutture: Ruffino (Cambiamo!), proficuo incontro con Giovannini su Tav

“Ho avuto  un rassicurante e proficuo colloquio con il Ministro Giovannini, come primo atto di un dialogo, richiesto e atteso, dal quale è emersa l’attenzione del Ministro alle esigenze dei territori piemontesi”.
Così la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino al termine di un incontro al Mit. “Non possiamo che accogliere con favore – prosegue – l’annuncio del Ministro della prossima nomina del componente ministeriale nel Cda Telt, un passaggio necessario per far sì che il Cda stesso sia pienamente operativo e possa partecipare all’attivazione delle convenzioni con il Mise e la Regione, sbloccando fondi per 32 milioni di euro. Allo stesso modo, siamo stati rassicurati sull’imminente indicazione di un Commissario per la ripartizione e la gestione dei restanti fondi di accompagnamento, pari a circa 50 milioni di euro. Si tratta di risorse che i territori attendono da troppi anni. Ho inoltre portato all’attenzione del ministro la questione delle risorse necessarie per l’adeguamento dell’Ospedale di Susa sia alle nuove necessità emerse con il Covid, sia alla tutela della salute degli abitanti del territorio. Sarà ora mio impegno stimolare, con i Sindaci e gli amministratori locali, il nuovo modo di operare annunciato dal governo affinché sia concreto e non deluda le attese ed aspettative”, conclude.

Torino Tricolore pulisce il giardino di via Breglio

Ieri pomeriggio alcuni residenti della zona e
volontari di Torino Tricolore hanno pulito dai rifiuti il giardino  comunale situato in Via Breglio, all’interno del quartiere Borgo  Vittoria, spesso oggetto di degrado.

“I cittadini ci hanno contattato, nei giorni scorsi, per informarci che
il parco che avevamo pulito mesi fa – era stata la prima azione di
Torino Tricolore, ricorda il portavoce Matteo Rossino – destava in una
situazione di degrado totale. Ennesima area della nostra città che
sarebbe dovuta essere destinata a passeggiate e relax per le famiglie ma
che, per l’ormai nota latitanza dell’amministrazione pentastelalta,
risultava pressoché impraticabile.”

“Mucchi di bottiglie, cocci di vetro taglienti, panchine fatiscenti e
rifiuti di ogni genere rendevano il luogo non solo indecoroso, ma anche
fonte di pericolo per chi frequenta abitualmente il giardino. Abbiamo
quindi deciso – continua Matteo Rossino – di ripulire l’area e
restituirla nuovamente alla cittadinanza, consapevoli dell’importanza
che hanno interventi di questo genere per rendere maggiormente vivibile
la nostra città.”

“È purtroppo evidente – conclude Matteo Rossino – che l’amministrazione
comunale non ritiene essenziale la cura degli spazi pubblici,
dimostrando anche in questo modo la sua distanza dalle reali esigenze
della collettività. Questo però non ci abbatte, ma ci sprona ad essere
ancora più attivi e presenti laddove c’è bisogno di noi.”

Gallo (Pd): “Da giugno l’ospedale Martini torna alla normalità”

 “Ho chiesto all’Assessore regionale alla Sanità notizie in merito alla riapertura ai normali servizi dell’Ospedale Martini che, a fine ottobre è stato tra i sedici presidi convertiti in Covid Hospital e il cui pronto soccorso, chiuso per questo motivo, era stato oggetto di interventi di ristrutturazione che sembrerebbero essere stati completati.

I dati epidemiologici, infatti, ci confortano sul fatto che la pandemia sembra essere rallentata e il numero sempre maggiore di vaccinazioni ci fa vedere la fine del tunnel. Pertanto, ci stupisce che un ospedale di importanza cruciale per tutta la zona nord ovest della Città Metropolitana non riattivi tutti i propri servizi” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Il Piemonte, da alcune settimane ha raggiunto la zona gialla e il calo dei contagi ci fa sperare di passare presto in zona bianca tanto che la Regione ha dato mandato di ridurre i ricoveri nei reparti Covid.  Sarebbe, quindi, di grande importanza che il Martini tornasse a funzionare a pieno regime” precisa Gallo.

“Nella sua risposta l’Assessore Icardi ha affermato che i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso dell’Ospedale Martini sono quasi conclusi e ha precisato che, pur essendo decisamente migliorata la situazione pandemica nella nostra Regione permane, tuttavia, la necessità di mantenere il Martini quale Covid Hospital, permettendo altri presidi di spostare i loro contagiati presso questo ospedale. Al momento sono ricoverati presso il Martini 76 pazienti. Nel prossimo mese di giugno progressivamente i reparti Covid del Martini verranno chiusi e ripartiranno le normali attività. Nella prima decade di luglio, salvo imprevisti, verrà riaperto il pronto soccorso. Sarà mia cura monitorare costantemente e con attenzione le fasi di riapertura di un presidio tanto importante per il territorio e prenderò contatto con l’Asl per effettuare al più presto un sopralluogo nella struttura” conclude Gallo.