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Patenti nautiche, Maccanti: “Grazie a Lega visite mediche come patente guida”

 “Le visite mediche per le patenti nautiche potranno essere eseguite anche nelle sedi delle scuole nautiche, delle autoscuole e delle imprese di consulenza, così come avviene per le patenti di guida.

Un risultato ottenuto grazie a un emendamento della Lega approvato al dl Semplificazioni, nelle more dell’applicazione del nuovo regolamento e dell’approvazione della direttiva ministeriale. La risposta a un settore che attendeva da mesi un atto concreto. Con l’approvazione di questo emendamento ancora una volta la Lega interviene a sostegno di un settore fortemente penalizzato dall’emergenza pandemica semplificando la vita a imprese e cittadini”.

Lo dice in una nota la deputata Elena Maccanti, capogruppo della Lega in Commissione Trasporti e prima firmataria dell’emendamento.

Tav: Fregolent (Iv), con Draghi sbloccato impasse

“Sulla Tav con il governo Draghi è stato superato l’impasse creato dai precedenti esecutivi, è stata data nuovamente centralità all’Osservatorio smantellato dall’ex Ministro Toninelli e sono stati garantiti tutti i presupposti per portare a termine la Torino – Lione nei tempi previsti”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, capogruppo Iv in Commissione Ambiente sul parere della Camera dei Deputati approvato il 15 luglio, e che da sostanzialmente il via libera al Dl Opere.

“Il documento varato dalle Commissioni Trasporti ed Ambiente della Camera rafforza infatti gli strumenti a disposizione del Commissario straordinario per portare a termine il tratto italiano dell’opera, coinvolgendo pienamente i territori interessati e con l’obiettivo di poter beneficiare delle risorse aggiuntive messe a disposizione dall’Unione europea”: conclude Silvia Fregolent.

Igor Boni, ambientalista al fianco di Lo Russo

IGOR BONI: “SCELTA DEI VERDI INCOMPRENSIBILE. DOPO AVER LOTTATO INSIEME PER LE PRIMARIE ORA SE NE VANNO. MIO PROGRAMMA AMBIENTALISTA AL SERVIZIO DI STEFANO LORUSSO”

Commenta Igor Boni (già candidato alle primarie del centrosinistra):
“Con i Verdi più che con altri ci siamo trovati a lottare per mesi per ottenere le primarie. Ce l’abbiamo fatta a convincere molti compagni di viaggio della coalizione che erano a dir poco restii e cercavano improbabili strade alternative. Ora, dopo questi mesi di lotta comune che ha portato alle primarie del centrosinistra, loro scelgono altre strade con motivazioni francamente incomprensibili. Durante un intero anno di campagna ho messo sempre al primo posto il progetto di una nuova Torino sostenibile, una città che sappia riprogettarsi nel nome di una riconversione di stampo ambientale, per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici sui cittadini e per contribuire alla costruzione di un nuovo modello di città, di area metropolitana, che sappia consumare meno energia, che conservi le risorse naturali, che abbia maggiore consapevolezza sui rischi che stiamo correndo. Una Città che attui progetti di miglioramento e trasformazione urbana nel nome della sostenibilità, anche con l’utilizzo delle migliori innovazioni scientifiche e tecnologiche. Questo enorme patrimonio di conoscenza, di progetti, di visioni, è al servizio di Stefano Lorusso con il quale ci siamo confrontati nelle primarie ma che oggi è il mio candidato da far vincere. Senza ambiguità e senza dubbi ma con la volontà di costruire insieme i prossimi 10/20 anni che guardino all’ambiente e all’Europa”

O. Napoli: “Il centrodestra esite ancora?”

Fino a qualc­he giorno fa nell’ar­ia di Montecitorio risuonava il richiamo al “partito unico” di centrodestra, per la verità senza l’e­co di Salvini e di Meloni.

Ormai da alcune settimane il ce­ntrodestra è di nuovo il terreno dello scontro che coinvolge non solo Me­loni e Salvini ma anche forza Italia. Dopo lo stop, oggi si crea un altro capitolo di rottura con il rischio di spaccatura sia al comune di Bologna che alla regione Calabria. la coalizione di centrodestra avrebbe dovuto ascoltare di più le richieste di  Fdi anche se  all’opposizione.

​ ​ ​ Se​ queste sono le premesse, sol­tanto un ingenuo può credere che il part­ito unico sia dietro l’angolo. Siamo in presenza di una guer­ra di potere, di occ­upazione del potere, con le idee, le str­ategie per non dire gli ideali che sono finiti nel cestino. È in un quadro simile che acquista senso e concretezza la sf­ida di Coraggio Ital­ia. Una forza di mod­erazione, europeista e liberale che vuole riportare la concr­etezza delle scelte al centro della poli­tica. Concretezza, merito e tutela dell’­interesse pubblico sono la stella polare di una battaglia po­litica che deve port­are il centrodestra a ripensarsi su basi completamente nuove. Quelle attuali cro­lleranno prima del 2023.

Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia

Ravetti (Pd): “Indignazione per il post del vice sindaco di Bistagno”

 “Sono profondamente indignato di fronte al post pubblicato dal vice sindaco del Comune di Bistagno

che per esprimere un pensiero No Vax ha utilizzato l’immagine dell’ingresso di un campo di concentramento con la scritta “Il Vaccino rende liberi”, una fotografia che rappresenta un’offesa a tutte le vittime dell’Olocausto” dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Inoltre, con questo post il vice sindaco di Bistagno sottopone ad un’inaccettabile paragone tutti coloro che si sono impegnati nella campagna vaccinale e i cittadini che hanno scelto, sottoponendosi all’inoculazione anti Covid-19, di difendere la propria salute e quella degli altri. Valuti l’interessato le proprie dimissioni!” conclude Ravetti.

Damilano a Parella

Il candidato sindaco di Torino per il centrodestra Paolo Damilano ha incontrato i commercianti di zona Parella.

“Il rilancio passa anche dalla riscoperta della nostra Torino Bellissima. Parella è un luogo del cuore da far riscoprire anche ai torinesi. – ha detto Damilano – Ci sono eccellenze del commercio che vanno aiutate e sostenute, ma soprattutto vanno messe al centro di un progetto torinese per rendere più attrattivi i quartieri, valorizzando le loro eccellenze.
Ma per farlo servirà puntare con forza su un decoro urbano che aumenti la qualità della vita e dello stare”.

Dopo il populismo ritorna la politica?

Il populismo, almeno così si spera, si avvia finalmente e lentamente al suo capolinea.

Credo che,
dopo la concreta esperienza vissuta in questi ultimi anni, possiamo dire tranquillamente che si
tratta della peggior deriva della politica italiana. Una deriva che ha contemplato in sè i peggiori vizi
che possa affrontare ed incrociare una democrazia: dall’antipolitica alla demagogia,
dall’antiparlamentarismo alla impreparazione della classe dirigente, dal trasformismo
all’opportunismo politico e parlamentare, dalla casualità all’ormai tristemente noto “uno vale uno”.

Insomma, come dicevo poc’anzi, il peggio della politica italiana. Eppure, malgrado questa deriva
profondamente antidemocratica ed illiberale, nel 2018 quasi un italiano su tre ha scelto questa
deriva. Certo, forse non per demolire le fondamenta politiche, culturali ed ideali della democrazia
italiana ma per assecondare, del tutto inconsapevolmente, una moda che era stata predicata,
teorizzata ed urlata dalla stragrande maggioranza degli organi di informazione del nostro paese.

Ora, dopo aver assaporato il gusto di questo populismo in salsa italiana, è iniziata la lenta ma
inesorabile presa di distanza da parte di coloro che, pomposamente, lo avevano coltivato ed
esaltato. È altrettanto vero, però, che questa deriva populista si è consolidata in molti settori della
nostra vita sociale e politica e non sarà così semplice archiviarla definitivamente. La controprova è
semplice: addirittura un partito di potere e governista come il Pd continua ad individuare nel
protagonista indiscusso di questo populismo anti politico, cioè i 5 stelle come tutti sanno, i
migliori alleati per il futuro governo del paese.

Di fronte ad un quadro del genere, però, la vera sfida politica e culturale resta un’altra. Ameno per
tutti coloro che non hanno mai nè condiviso e nè sposato la causa populista come arma decisiva
per risolvere i nodi politici nel nostro paese. Con un populismo che corre verso il burrone, occorre
avere la forza politica e culturale, appunto, per tentare di invertire la rotta cercando di recuperare
dal passato quegli ingredienti che possono rilanciare la radici, seppur fragili, della nostra
democrazia e la credibilità delle nostre stesse istituzioni democratiche. E i tasselli che devono
trovare spazio in questo contesto sono quelli decisivi per centrare l’obiettivo del ritorno della
democrazia e dei suoi istituti principali. Li possiamo esemplificare con alcuni titoli: il ruolo dei
partiti e della loro organizzazione democratica; il ritorno delle culture politiche per giustificare
l’esistenza stessa dei partiti; respingere al mittente l’esperienza squallida e decadente dei partiti
personali, del capo o del guru; battere la concezione della politica fluida o liquida funzionale alla
sola crescita dei follower del capo; praticare una politica che sia in grado di coniugare
radicamento territoriale, rappresentanza sociale e militanza politica. E, infine ma soprattutto,
ritornare ad avere una classe dirigente politica che non sia più la grigia ed indistinta sommatoria
della improvvisazione, della casualità, della inesperienza e della cronica incapacità. E questo solo
per odio contro il passato e contro tutto ciò che ricordi la nobiltà della politica e della sua valenza
culturale e storica.

Ecco perchè dobbiamo essere pronti. Pronti come cattolici democratici, come cattolici popolari e
come cattolici sociali. E questo perchè tutti noi sappiamo che il populismo è il nostro vero ed
irriducibile avversario. Chi pensa di convivere con quella deriva non può coltivare il ritorno della
qualità della democrazia e, per quanto ci riguarda, non può pensare di riproporre il nostro
patrimonio culturale ed ideale. Per questi motivi la fine, speriamo al più presto, del populismo ci
deve vedere nuovamente protagonisti, con altre esperienze culturali come ovvio, del
cambiamento e del rinnovamento della politica italiana.

Giorgio Merlo

Elezioni comunali, le grandi manovre dei partiti

Il Covid avanza tra i giovani. Rientrano dall’estero e risultano positivi. Rimangono all’estero in quarantena perché risultati positivi.

 Il sovraffollamento nei locali di ritrovo fa la differenza. E la politica si divide sul green pass. Sinistra favorevole e destra contraria. Vedremo cosa deciderà Mario Draghi. Oramai il Presidente del Consiglio più popolare d’Italia. Effettivamente, siamo stravolti dai litigi tra Conte e Grillo e le riappacificazioni davanti ad un buon piatto di pesce Sono patetetici i grillini che vantano vittorie inesistenti. La loro non prescrizione buttata nel cestino.  Con Pier Camillo Davigo indagato.  Vien proprio voglia di dire : chi la fa l’aspetti. Ora fa compagnia al suo sodale,  magistrato Storari. Scusate: mi voglio proprio vedere lo “spettacolo”. Meloni furibonda,  tagliata fuori dai giochi delle nomine RAI. Anche qui,  non le va bene mai niente ed è l’unica (ancora) nel difendere il diritto di non vaccinarsi.  Per la libertà? Ma no, solo per calcolo. Se hanno diritto di non vaccinarsi, noi abbiamo diritto di non frequentare chi non si vaccina. Stiano per conto loro.  Che noi li vogliamo evitare come la peste perché non vogliamo prendercela la peste. La romana di Garbatella non sfonda a Torino e Lorusso incassa l’ok di Calenda.  Lorusso  che è certo di vincere al ballottaggio con i voti dei cinque stelle. Magari succede veramente. Buon per lui. Il Pd primo partito, non ci sono dubbi in proposito. Dunque grande ressa per candidarsi. Ritorno di Nadia Conticelli,  la pasionaria di Barriera di Milano. Ha rotto con la componente Gallo, lei fassiniana di ferro ed i più la danno alla corte di Anna Rossomando. Claudio Cerrato stanco ed appagato di 10 anni di Presidente di circoscrizione vuole fare il grande salto in consiglio. I consiglieri uscenti con Enzo Lavolta che punta ad altro.  Insomma se Lorusso vince c è posto per tutti.  Se perde sono guai seri. E in Barriera di Milano ne vedremo delle belle. Forse Fratelli d’Italia non sfonda ed i leghisti sono pronti ad essere il partito di maggioranza relativo. La vera sfida è  cosa farà  la Presidente di quartiere Carolina Salerno, probabile capolista dei Moderati ed aspirante Vice Sindaco.  Lei da una vita braccio destro di Mimmo Portas.
Grandi listone con Radicali , più Europa,  Calenda e se ho capito bene anche Italia Viva.  Con Grimaldi  che magari si fa una lista per se stesso. Insomma crescete  e moltiplicatevi nel centrosinistra.  Da non dimenticare Ida Curti che non ha smesso di sperare nel posto di vice sindaco. Una sua vecchia aspirazione di un decennio fa. Tra i suoi sponsor Giudo Passoni. Il tutto non guasta mai.  Mi sa, comunque, che ci sono  tanti pretendenti per pochi posti. Pentastellati al via con le consultazioni on – line. Ma forse bastava qualche telefonata.  Obbiettivo superare,  almeno,  il 10 %. Bontà loro.
Personalmente sento pochi che, votandoli 5 anni fa, lo rifaranno. Magari sono come i votanti della dc.  Nessuno lo dichiarava ma poi vinceva le elezioni. Capisco: il paragone è molto azzardato. Ci sono i Verdi che gli danno una mano.  Dopo aver partecipato alle  primarie del Pd votando Lavolta ora la lista con il candidato cinquestelle.  Anche loro un po’ “alticci” politicamente parlando.  Rifondazione ed altri comunisti vari mi sembrano  al palo. Decisamente più lineare il centrodestra con Damilano.  Vero, continuano  anche loro nel bisticciare,  ma sono cose di Regione Piemonte.  Altro discorso,  altra corsa. E Giachino è sempre pronto, nonostante l’età. Io ci sono stato e ci sarò sempre per la “creatura” Tav. Poi Damilano contrattacca. Al secondo turno i moderati,  tutti I moderati voteranno per me. Insomma se Lorusso viene appoggiato dai pentastellati,  rischia di perdere l’altra faccia della luna. Le grandi manovre non sono finite e probabilmente non finiranno presto. Grandi manovre fino all’ultimo dunque? Proprio così,  gente che va e gente che torna.  Tanto quello che si dice oggi non vale per domani.
Ne vedremo delle belle.
Patrizio Tosetto

Ruffino (CI): “Opportunità di lavoro nelle carceri”

“Creare opportunità per i detenuti, valorizzando e motivando chi lavora nelle carceri, deve essere un tassello importante della riforma della giustizia”.

Interviene così la deputata Daniela Ruffino di Coraggio Italia sul tema della riforma Cartabia. “Gli episodi recenti di cronaca ci insegnano, ancora una volta, che una delle condizioni più difficili da garantire è il mantenimento del delicato equilibrio tra sicurezza e libertà”. Secondo la Ruffino “è questo il momento di riscrivere le regole della sicurezza, ridisegnare spazi di convivenza dignitosi nelle carceri e forme di integrazione sociale e lavorativa efficaci per i detenuti e per le loro famiglie. Quando parliamo di pene alternative, sappiamo bene che la riforma avrà successo nella misura in cui sapremo creare un sistema penitenziario in grado di assicurare regole e controlli da un lato, opportunità per i detenuti dall’altro, in cui il carcere deve essere anche un luogo di investimento sociale e di welfare rafforzato”.

Lega: la Regione sosterrà le attività del Mottarone

La Regione sosterrà le attività del Mottarone che in seguito all’incidente della funivia dello scorso 23 maggio stanno tuttora subendo ripercussioni negative.

Si tratta di una decina di partita Iva in tutto, tra alberghi e ristoranti, che di fatto dall’indomani della tragedia hanno diminuito gli introiti in maniera consistente, subendo un duro contraccolpo economico e d’immagine. “Ho avuto modo di incontrare i titolari di alcune delle attività turistico ricettive operanti sul Mottarone – dichiara il vicepresidente della Regione, il leghista Fabio Carosso -. L’impegno mio, del governatore Alberto Cirio e dell’assessore Vittoria Poggio, è quello di erogare al più presto dei contributi a fondo perduto a sostegno di queste realtà duramente colpite a seguito della tragedia”.

“Non potevamo lasciare soli gli imprenditori turistici che operano in vetta e che erano già sofferenti per l’emergenza Covid – commenta il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni – e per questo anche su mia proposta è stato concordato col governatore Cirio di mettere a loro disposizione contributi a fondo perduto che vadano a compensare almeno in parte le perdite. Un aiuto a chi, suo malgrado, si trova costretto da due mesi e mezzo a questa parte a lavorare in condizioni oggettivamente molto difficili. Il Mottarone – sottolinea Preioni – è uno dei luoghi più frequentati dai vacanzieri che arrivano nel Vco e per questo mi auguro che una volta che la magistratura avrà terminato il proprio compito gli sia consentito un pieno e rapido ritorno alla normalità. La recente riapertura di Alpyland – conclude Preioni – è una notizia che va in questa direzione”.

Si allega una foto del sopralluogo di quest’oggi del vicepresidente della Regione Fabio Carosso, Lega Salvini Piemonte.