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Se i partiti la buttano in caciara

Vi ricordate quando Giggino (Di Maio) e Gigione (Di Battista ) incontravano i gilet Gialli? Richiamo dell’ambasciatore Francese in Italia.  

Anche allora intervenne il nostro Presidente della repubblica per calmare gli animi.
Diciamocelo proprio, è stato un buon Presidente il nostro Mattarella,  tutto sommato, peccato il suo diniego nel restare, ed essere rivotato come Napolitano.  Certo non sarà facile l’elezione di un nuovo Presidente.
Matteo Renzi apre a Matteo Salvini.  Vorrebbe un candidato comune. Del resto è notorio che tra i due c’è sempre stata una reciproca simpatia. Difficile che passi la legge Zan. Riforma della  legge elettorale in Alto Mare . La legge sull’immigrazione è ancora quella di Salvini , Toninelli e Meloni che votarono favore.
Riforma procedura penale,  saltato tutto compresa la prescrizione. E persino Paolo Mieli firma il referendum sulla giustizia di Salvini e Radicali. Ergo: i parlamentari vanno a Roma alle camere e commissioni,  giusto per fare due chiacchiere e prendere il gettone di presenza. Lo psicodramma pentastellato continua,  la Meloni non ci sta all’unificazione del centro destra e vuole essere la prima, mentre Letta è stato visto piangente che  si chiedeva : ma chi me lo ha fatto fare di fare di fare il segretario del PD? Quasi quasi  quasi torno a Parigi. Chiaretta al 94^ posto nella graduatoria di popolarità. Certamente prima nell’essere la peggiore Sindachessa da 150 anni di Torino. Lorusso che punta sul voto ex pentastellato e Damilano che corteggia il cattolico dottor Calgaro vice di Chiampa,  fondatore Pd e tanto arrabbiato con l’attuale partito. Le altre formazioni politiche? Sia di destra che di sinistra, contano poco o nulla. Grandi paroloni per buttarla in caciara. Ne vedremo delle belle,  niente da dire sullo spettacolo che i fatti ci riserveranno.
Assisteremo con quel distacco di chi, da alcuni anni non ha più illusioni.
Patrizio Tosetto

Più di cento comuni firmano la petizione contro il gioco d’azzardo

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Questa mattina, a Torino, davanti a Palazzo Lascaris, si è svolto un Presidio promosso da Avviso Pubblico e da Ali – Legautonomie Piemonte per presentare una nuova proposta di legge sul gioco d’azzardo con l’obiettivo di provare a fornire un contributo al Consiglio Regionale in una logica propositiva. 

Si tratta di una norma che in realtà rappresenta una proposta di mediazione, volta a sospendere almeno momentaneamente le ostilità emerse nel Consiglio Regionale in attesa di una soluzione condivisa.

La proposta nasce a seguito del confronto emerso all’interno del Consiglio delle Autonomie Locali, relativamente al Disegno di Legge regionale 21 maggio 2021, n. 144 “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, terminato con l’espressione di un parere negativo da parte del Consiglio stesso, e dal successivo dibattito che vede coinvolto il Consiglio Regionale, con la presentazione di centinaia di migliaia di emendamenti.

Un’idea nata dal confronto con i sindaci e le amministrazioni locali, che si trovano a fronteggiare, in prima battuta, gli effetti del gioco d’azzardo patologico.

“Siamo sindaci e amministratori locali, rispettosi delle istituzioni democratiche e della loro autonomia e sovranità, a fronte del mandato ricevuto dai cittadini, nell’approvare leggi e provvedimenti giudicati utili nell’interesse pubblico” si legge nella petizione firmata da oltre 100 comuni del territorio. “Tuttavia, così come rimarcato in sede di CAL, il disegno di legge n. 144 è assolutamente lesivo delle prerogative dei comuni e complessivamente riduce gli strumenti di prevenzione e di controllo che la vigente legge ci riconosce”.

Gioco d’azzardo, Sarno (Pd): “Occupiamo l’aula contro la destra spregiudicata”

“GAP:Occupiamo l’aula per fermare questa destra spregiudicata sulla salute dei cittadini”

Oggi è stato il giorno della svolta per il Disegno di Legge della Giunta regionale sul gioco d’azzardo patologico. La maggioranza sta forzando la mano riducendo gli emendamenti da 850mila a 180.
“Oggi la destra regionale sta avvilendo tutte le prerogative della minoranza, creando un precedente pericolosissimo” commenta il Consigliere regionale Diego Sarno

“Noi come promesso abbiamo dato battaglia in aula, occupandola fisicamente, e fuori dall’aula con il presidio delle istituzioni e delle associazioni contrarie a questo colpo di mano. Le associazioni che riuniscono i comuni del Piemonte hanno predisposto una nuova proposta di legge di buon senso che ha raccolto in pochissimi giorni più di 100 sottoscrizioni da parte di Sindaci di comuni di tutto il Piemonte, ai quali deve comunque andare il nostro primo ringraziamento. Altri ringraziamenti dovuti per Don Luigi Ciotti per la tenacia con cui continua a dar battaglia per ciò che è giusto e anche a Stefano Lo Russo che ha correttamente sottolineato che sia indispensabile salvaguardare l’economia e il lavoro, ma che la politica debba scegliere quale tipo di economia e lavoro supportare. Cirio e la destra scommettono sulla salute dei cittadini, noi saremo sempre convintamente dall’altra parte, a tutela di chi sta lottando contro il mostro della ludopatia”.

Maria Adelaide. Grimaldi (LUV): Icardi dica se la Giunta intende rivedere i suoi progetti

La destinazione socio-sanitaria della struttura deve essere mantenuta.

“I fatti della scorsa settimana sono molto gravi e hanno mostrato un atteggiamento scomposto della Giunta e delle forze dell’ordine nei confronti di cittadini che da anni chiedono di essere ascoltati su esigenze fondamentali che riguardano il loro territorio. Tuttavia abbiamo letto con interesse le dichiarazioni dell’Assessore Icardi, per questo, in apertura della seduta di Consiglio, chiederemo che la Giunta dia comunicazioni sulle proprie intenzioni in merito al Maria Adelaide di Torino. Come e da chi è stata assunta la decisione di inserire l’ex Ospedale nel dossier del CUS sulle Universiadi del 2025? Come è nata questa proposta, alla luce dei vincoli urbanistici sulla destinazione della struttura? È nelle intenzioni della Giunta rivedere queste decisioni? Vorremmo che l’Assessore rispondesse a queste e altre domande” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, primo firmatario di un ordine del giorno che chiede la revoca della candidatura dell’ex Ospedale Maria Adelaide per le Universiadi del 2025 e del progetto di trasformazione in residenza universitaria e il rispetto dei vincoli urbanistici.

“Se, come ha dichiarato Icardi, nulla è ancora deciso e il PNRR apre nuovi scenari” – prosegue Grimaldi – “la Regione deve rivedere i suoi progetti e agire in base ai bisogni della comunità: occorre mantenere la vocazione socio-sanitaria dell’ex Ospedale Maria Adelaide, trasformando la struttura in Casa della Salute e Ospedale di comunità, in grado di ospitare anche medici di famiglia e infermieri di comunità, e sanando la carenza di servizi sanitari che affligge da anni i più di 90mila abitanti dei quartieri di Aurora, Rossini e Vanchiglia. Per le residenze universitarie e in vista delle Universiadi basterebbe aggiornare insieme all’EDISU una mappatura dei luoghi idonei della città”.

Tanti Comuni, pochi Segretari

Per i piccoli Comuni piemontesi è difficilissimo trovare candidati per quel ruolo, il mio impegno in Regione a loro supporto


C’è in tutto il Paese carenza di queste fondamentali e imprescindibili figure istituzionali: particolarmente penalizzati i Comuni di piccole dimensioni (numerosissimi in Piemonte), per i quali è proibitivo trovare aspiranti candidati. Con un Ordine del Giorno presentato a Palazzo Lascaris chiedo alla Giunta di intervenire, facendo prorogare di ulteriori 12 mesi la possibilità per i Vice Segretari Comunali di assumerne le funzioni dei Segretari e velocizzando le procedure di reclutamento.

Ci sono, su tutto il territorio nazionale, più Comuni che Segretari Comunali: un gap che il Decreto Prefettizio del settembre 2019 quantifica in quasi 2.000 unità e che tende ad aggravarsi, con i ritiri, di circa 200 unità ogni anno. Risultato: per i Comuni è difficile, difficilissimo, trovare candidati a ricoprire il fondamentale ruolo del Segretario. Una difficoltà che aumenta, evidentemente, per i Comuni di piccole dimensioni: la situazione è dunque particolarmente grave in Piemonte, dove i Comuni con meno di 5.000 abitanti sono più di mille.

Con un mio Ordine del Giorno appena depositato a Palazzo Lascaris chiedo alla Giunta Regionale di intraprendere iniziative nei confronti dei Ministeri competenti per velocizzare le procedure di reclutamento dei Segretari Comunali. Chiedo inoltre una proroga di ulteriori 12 mesi della possibilità di affidare ai Vice Segretari, ove non sia possibile reperire un Segretario Comunale di ruolo, le funzioni di quest’ultimo. Tale soluzione è attualmente consentita per 12 mesi al massimo e solo a determinate condizioni di inquadramento, formazione e anzianità.

Avere in organico un Segretario Comunale è un obbligo previsto dalla normativa in vigore. La funzione svolta dal Segretario Comunale – che sovrintende allo svolgimento delle funzioni dei Dirigenti e dei Responsabili, coordinando la loro attività così da consentire l’attuazione del programma amministrativo del Comune – è centrale ed essenziale per una corretta gestione delle attività dell’Ente Pubblico. Per molti Sindaci, la situazione è attualmente insostenibile. In mancanza di un Segretario di ruolo, è spesso il Vice Segretario ad assumerne le funzioni. La normativa, peraltro, rende difficoltoso un riconoscimento anche economico dei maggiori oneri e delle più gravose responsabilità in carico ai Vice Segretari che svolgono le funzioni dei Segretari.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Toponomastica, FI: “Le donne vittime di violenza non siano invisibili”

FLASH MOB  DI AZZURRO DONNE TORINO: RIZZOTTI, BILETTA, SCANDEREBECH E CARITA’ 

Si è svolto oggi alle 12 in Piazza Arbarello angolo Via Barbaroux un flash mob promosso da Azzurro Donne Torino. Le donne di Forza Italia hanno manifestato per non lasciare invisibili nella toponomastica torinese le troppe donne vittime di violenza ingiustamente decedute.

Durante il flash mob sono state apposte alcune targhe di nomi di donne accanto a targhe di vie già esistenti. Insieme a diverse donne di Forza Italia hanno tra l’altro partecipato all’iniziativa la Senatrice Maria Rizzotti, la Consigliera Regionale Alessandra Biletta, la Vice Capogruppo di Torino Federica Scanderebech e la Coordinatrice Provinciale e Cittadina di Azzurro Donne Monica Carità.
Dichiara Monica Carità (Coordinatrice Provinciale e Cittadina di Azzurro Donne Torino): “Nomi di grandi donne, per non dimenticare né loro né le loro storie e affermare, ancora una volta, la parità dei diritti. È una lotta che porto avanti ogni giorno in ogni ambito della mia vita lavorativa e politica. Nomi di donne che vorrei aggiungere al mosaico della toponomastica cittadina in ricordo di vite spese per l’uguaglianza e l’autodeterminazione femminile”.
La manifestazione arriva dopo che il Consiglio Comunale ha bocciato una mozione presentata e sottoscritta dalla Vice Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale a Torino Federica Scanderebech e proposta dalla Coordinatrice Provinciale di Torino Azzurro Donna e Coordinatrice Regionale del Dipartimento Pari Opportunità del Piemonte Monica Carità. La mozione bocciata proponeva di dare la giusta rilevanza alle donne vittime di violenza nella toponomastica cittadina dando un segnale forte e chiaro, “noi non dimentichiamo”.  Il movimento di Azzurro Donne Torino intende estendere questo ed altri progetti concreti a favore delle donne vittime di violenza a tutto il territorio nazionale. In questo caso non si tratta di colori politici ma della necessità di dar voce ad un messaggio di solidarietà che non deve per nessuna ragione passare inosservato.
Conclude la Coordinatrice FI Monica Carità: “Bocciando la nostra proposta di mozione si è dimostrato una mancanza di solidarietà e di attenzione a tutte le donne che hanno subito violenza ed a coloro che si impegnano nella lotta a sostegno di esse e del loro ricordo” –  aggiunge Carità (Azzurro Donne) – “A poche settimane dalla chiusura dei lavori comunali di quest’amministrazione, nonostante il voto contrario della mozione, Azzurro Donne Torino, nella persona della Consigliera Comunale Scanderebech, indirizzerà alla Commissione Toponomastica di Torino la richiesta di intitolazione di vie, strade, sedimi stradali a queste 7 note donne della storia che hanno pagato con la loro vita il ribellarsi al patriarcato: IPAZIA – Astronoma e filosofia, TINA LAGOSTENA BASSI – Avvocato e politica Italiana, STEFANIA MORO, INDIRA GANDHI – primo ministro, FRANCA RAME – attrice italiana, GIOVANNA D’ARCO, ARTEMISIA GENTILESCHI – pittrice, ed ANITA GARIBALDI”.

Appendino 94^ nella classifica dei sindaci del Sole 24 Ore

Luca Zaia e Antonio Decaro si confermano anche nel 2021 gli amministratori locali dal più elevato indice di gradimento in Italia,

rispettivamente con il 74% dei consensi per il presidente della Regione Veneto e con il 65% per il sindaco di Bari, nella rilevazione annuale realizzata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 5 luglio. Dietro di loro, però, dodici mesi dopo, il quadro dei leader più popolari risulta in forte movimento. Tra i governatori si segnala lo scatto di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, PD) che, con una crescita del 6%, raggiunge quota 60% e scalza dal secondo posto Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, Lega), il quale tra l’altro deve condividere il terzo gradino del podio con Vincenzo De Luca (Campania, PD) entrambi al 59%; nei top five, al quarto posto il governatore ligure Giovanni Toti (centrodestra) al 56% e al quinto posto Alberto Cirio (Piemonte, centrodestra) al 52,5%. Tra i sindaci emerge il secondo posto di Luigi Brugnaro (Venezia, centrodestra) al 62% segnando un balzo di +7,9%, seguito al terzo da Giorgio Gori (Bergamo, centrosinistra) ex aequo con Marco FIORAVANTI (Ascoli Piceno, centrodestra) entrambi al 61% ma con il Sindaco di Bergamo in crescita del 5,7%.

 

E’ quanto emerge dalla nuova edizione della tradizionale indagine annuale “Governance Poll”, effettuata da Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore e pubblicata lunedì 5 luglio. Un sondaggio che coglie i trend degli amministratori locali 16 mesi dopo lo scoppio della pandemia, in una fase che oggi non è più dominata dai contagi e dalla crisi economica, ma dalle prospettive di ripresa di tutte le attività grazie al crescendo della campagna di vaccinazione.

 

Nel caso dei governatori, se il confronto si sposta dal risultato 2020 a quello del giorno di elezione spiccano le performance di Luca Zingaretti (Lazio) che guadagna +10 punti, di Nello Musumeci (Sicilia, +9,2) e dello stesso Bonaccini (+8,6). In ribasso, invece, le quotazioni di Donatella Tesei (Umbria), rispetto sia allo scorso anno sia al giorno delle elezioni.

 

Il termometro della popolarità dei sindaci evidenzia, nel confronto tra il 2021 e il giorno delle elezioni, due gruppi di situazioni critiche. Il primo è quello dei sindaci delle grandi città del Sud alle prese con conti in dissesto e paralisi amministrative: agli ultimi tre posti della graduatoria delle 105 città capoluogo ci sono infatti Salvo Pogliese (Catania, 30% dei consensi), Luigi De Magistris (Napoli, 35%) e Leoluca Orlando (Palermo, 39%). L’altro fronte traballante è, più in generale, quello delle metropoli: Dario Nardella (Firenze, 57%) e Virginio Merola (Bologna, 54,6%) continuano a cavarsela egregiamente, ma Beppe Sala (Milano) si ferma per la prima volta sotto al 50% occupando un opaco 81° posto (-2,7%), mentre le sindache Cinque Stelle Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino) coabitano alla casella numero 94 con il 43% di gradimento, con la Raggi che cala del 24,2% e l’Appendino dell’11,6%.

 

Il logorio amministrativo – che, per esempio, ha colpito in pieno Federico Pizzarotti (Parma, 97° posto) allontanandolo dalle prime posizioni occupate qualche anno fa – non intacca il favore di Clemente Mastella (Benevento), che arriva alla fine del primo mandato da sindaco con un solido 59,5%. Le difficoltà della vita amministrativa possono essere rapidamente fatali anche per gli outsider: lo dimostra la caduta libera – dal secondo al 22° posto in un solo anno – delle quotazioni di Cateno De Luca (Messina).

 

Sul sito del Sole 24 Ore da lunedì mattina saranno disponibili le mappe interattive sull’indice di gradimento dei Presidenti di regione http://s24ore.it/presidenti e dei Sindaci http://s24ore.it/sindaci

 

 

Salute: Ruffino (CI), più risorse e strumentazioni per malati sla

“ Migliorare la qualitá della vita e fornire sostegno alle persone affette da sla o con patologie neurologiche deve essere un obiettivo prioritario all’interno delle cure erogate dal sistema sanitario nazionale.

Per far questo occorre promuovere un nuovo approccio terapeutico olistico, un nuovo stile di vita maggiormente inclusivo con politiche orientate alla cura del paziente inteso come persona. “ lo ha detto Daniela Ruffino deputata di Coraggio Italia intervenendo all’evento 160cm a Ad Andezeno.
“Tutto ció ha bisogno di risorse e strumentazioni adeguate che la scienza di ultima generazione ci offre. Lavoro in parlamento per questo e non possiamo perdere altro tempo prezioso per chi attende nuove tecnologie e strumentazioni adeguate per garantire uno stile di vita inclusivo.” Conclude

Cuorgnè: Avetta, Pd: “La Regione faccia riaprire il pronto soccorso”

Il consigliere regionale Alberto AVETTA ha presentato un’Interrogazione per sollecitare l’intervento della Regione Piemonte.

 “L’ospedale di Cuorgnè è l’unico presidio sanitario del Canavese occidentale a garantire il servizio di Pronto soccorso. Un punto di riferimento non solo per i 10mila abitanti di Cuorgnè, ma anche per i residenti delle aree limitrofe e per i numerosi turisti che affolleranno le straordinarie valli canavesane. Il Pronto soccorso era stato chiuso durante la fase più critica della pandemia. L’AslTO4, prima si è dichiarata pronta a riaprire il PS, non appena la Regione Piemonte l’avesse consentito. Ora, nonostante il via libera della Regione, la AslTO4 ha comunicato l’impossibilità di riaprire in tempi celeri il Pronto soccorso per carenza di personale. A questo punto, è indispensabile e urgente un intervento dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi, come anche sollecitato dal Sindaco di Cuorgnè Beppe Pezzetto”.

È stata organizzata una petizione online sottoscritta in pochi giorni da 2000 persone per chiedere l’immediata riapertura del PS presso l’Ospedale di Cuorgnè.

Alberto AVETTA  – Consigliere regionale Pd

(foto archivio)

Lettera aperta al Presidente dell’Anci Antonio Decaro

Giorgio La Pira, il “Sindaco santo”che l’Anci dovrebbe onorare in vista  del Consiglio Nazionale del 7 luglio. Vale sempre di più riconoscersi nella testimonianza di grandi figure legate al mondo delle autonomie locali

In prossimità del 70°anniversario della elezione di Giorgio La Pira a Sindaco di Firenze, Giorgio Merlo, Sindaco di Pragelato e membro del Consiglio Nazionale dell’Anci, sollecita il “parlamentino”dell’Associazione dei Comuni, che ebbe Luigi Sturzo autorevole Vice Presidente nel periodo 1916-1923, a ricordare una figura straordinaria ( anche di amministratore locale) della politica italiana del Novecento.
Caro Presidente Decaro,
Giorgio La Pira, indimenticabile esponente del cattolicesimo politico, sociale e democratico italiano, viene eletto per la prima volta Sindaco di Firenze il 6 luglio 1951. Incarico che poi venne rinnovato nel 1961. Il prossimo 7 luglio è stato convocato a Roma il Consiglio Nazionale dell’Anci per discutere temi importanti e forse decisivi per salvaguardare il ruolo, la funzione e la qualità degli amministratori locali nel nostro paese. In particolare, e nello specifico, la figura del Sindaco oggi bistrattata e a rischio su più fronti.
Ora, caro Presioddente, sarebbe altresì importante prendere spunto da questo ricordo storico anche, e soprattutto, per rinfrescare e rilanciare la “mission” concreta del Sindaco nella società contemporanea e, al contempo, ridare lustro culturale ed ideale alle autonomie locali che hanno trovato proprio nel magistero concreto di moltissimi “primi cittadini” la loro ragion d’essere.
Al riguardo, il magistero istituzionale, la figura politica e l’operato amministrativo di Giorgio La Pira come Sindaco di Firenze restano scolpiti nella memoria e nella storia politica del nostro paese. E ricordare questa data e questo Sindaco al prossimo Consiglio Nazionale dell’Anci, peraltro importante per difendere ed esaltare questo ruolo amministrativo nello scacchiere istituzionale del nostro paese, ci offrirebbe anche l’opportunità per recuperare un retroterra – quello del cattolicesimo popolare – che resta costitutivo se non addirittura decisivo per la stessa credibilità ed autorevolezza dell’autonomismo locale nel nostro paese. Del resto, ricordare La Pira significa anche riscoprire la figura dei grandi Sindaci che hanno saputo, in periodi storici difficili e complessi, dare un respiro politico e culturale al loro operato. E chi, sotto questo versante, meglio di La Pira ha saputo fare di Firenze per molti anni il faro che illuminava una visione mondiale e globale della politica? Partendo, appunto, dall’ormai celebre “agire locale” e “pensare mondiale”.
Ecco perchè, caro Presidente, forse è giunto anche il momento che l’Anci a livello nazionale esca dalla continua logica della emergenza e riscopra, sino in fondo, quelle ragioni politico e culturali capaci di individuare nei Comuni e in chi li guida pro tempore uno snodo decisivo e fondamentale della qualità della nostra democrazia e del nostro vivere civile. Ma per centrare questi obiettivi è necessaria recuperare cultura politica e respiro ideale. E ricordare il magistero politico ed amministrativo di Giorgio La Pira al prossimo Consiglio nazionale dell’Anci, sotto questo versante, ci offre anche la concreta possibilità per rilanciare il ruolo delle autonomie locali partendo dalla figura e dalla funzione del Sindaco.
Cordialmente

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.