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Una Proposta di Legge per garantire un’effettiva e piena bigenitorialità

La presentano i Moderati: il testo mira a garantire, anche dal punto di vista delle comunicazioni ai genitori, la piena applicazione nei fatti dell’affido condiviso come tutela del benessere dei minori. La Regione si dovrà impegnare inoltre a far sì che i Comuni piemontesi istituiscano il Registro della bigenitorialità.

Il Gruppo Consiliare dei Moderati ha presentato in Consiglio Regionale del Piemonte una Proposta di Legge sul tema delle “Comunicazioni relative a minori con genitori separati e situazioni equiparabili e promozione del Registro di bigenitorialità”. Il testo della Proposta di Legge prevede che le comunicazioni della Regione e quelle degli enti e delle aziende del sistema regionale sanitario e sociale, relative ai minori, siano indirizzate a entrambi i genitori, ciascuno presso il proprio indirizzo di residenza. Fondamentale anche l’elemento dell’istituzione del Registro della Bigenitorialità presso ogni Comune del Piemonte, Registro al quale potranno essere iscritti i figli di genitori con residenze diverse. La Regione dovrà promuovere inoltre l’attivazione di protocolli di intesa con le istituzioni scolastiche, nonché con gli enti locali, relativamente alle comunicazioni di competenza e riconoscere il principio della bigenitorialità in merito alle comunicazioni riguardanti i vari campi della vita del minore. Si rileva infatti frequentemente una carenza di informazioni a discapito del genitore non affidatario, danneggiando in particolar modo l’interesse del minore. Un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori è un diritto del minore. Su istanza di uno dei due genitori, tutte le Associazioni sportive, ricreative e  culturali provvederanno a indirizzare a entrambi i genitori tutte le comunicazioni relative alla pratica sportiva, ricreativa, culturale e agli eventi connessi.

Riteniamo, come Moderati, urgente intervenire sulla gestione delle comunicazioni e delle procedure amministrative riferite ai figli minori, al fine di garantire a entrambi i genitori un’informazione completa e contestuale sugli eventi della vita del proprio figlio. Per bigenitorialità si intende il diritto del figlio a fruire dell’apporto educativo e affettivo di entrambi i genitori. La genitorialità è da intendersi quale impegno che si assume nei confronti del figlio e non dell’altro genitore.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Prospettive marxiste

Marcello Ingrao, 50 anni, nato a Novara, cresciuto a Vercelli, ma residente a Casale Monferrato. Un cognome che è una garanzia a sinistra, nonostante suo padre si chiamasse Pietro Ingrao come il ‘nume tutelare’ del Pci, anche se non vi è nesso di parentela.

Attualmente è editore della rivista ‘Prospettiva Marxista’ che sta portando avanti alcune interessanti iniziative editoriali.

Come è nata questa iniziativa editoriale ?

E’ nata nel gennaio del 2005 dall’esigenza di diversi compagni provenienti da esperienze politiche precedenti, una parte notevole da Lotta Comunista da cui ci si è separati non condividendo più alcuni aspetti di analisi strategica.

L’esigenza era quella di dare vita ad una rivista che facesse da perno ad un processo formativo di militanti sulla base del marxismo.

C’è un collegamento con partiti politici ?

No, operiamo in un’area di contatti con formazioni politiche, con realtà del sindacalismo di base, con altre riviste teoriche.

Scusi ma oggi, anno 2021, dirsi marxisti o comunisti non è anacronistico ?

La nostra formazione politica, la nostra scuola politica, non ha mai considerato l’Urss la realizzazione del comunismo, in questo senso siamo sempre stati critici. Il nostro è un comunismo anti-stalinista. La narrazione della fine del comunismo non è reale. Nel 1989 è crollata una forma di capitalismo di Stato. Nel rispondere alla domanda se è anacronistico la risposta è no perché: il comunismo non è morto e tanto meno non lo è alla luce delle contraddizioni emerse dal capitalismo. La critica marxista è ancora più attuale di quello che era ai tempi di Marx e di Engels.

A questo punto direi di parlare di Prospettiva Marxista …

E’ una rivista che esce ogni 2 mesi di carattere teorico e di analisi economico-politica.  Abbiamo poi 3 iniziative editoriali, i libri di nostra elaborazione, pubblicati come redazione, il ‘Filo Rosso’ che ha visto l’uscita del ‘Soviet dei disoccupati’ e del ‘Testamento di Lenin’, la Biblioteca che sinora ha editato uno scritto di Lenin sulla Polonia e  ‘Il fascismo in Italia. Leningrado 1926’.

Quest’ultima, recentissima pubblicazione,consente una lettura del fascismo da un’angolazione particolare …

‘Il fascismo in Italia’ è uno studio inerente alla scuola dei quadri di Leningrado nel 1926. Esso ci pone di fronte ad un testo elaborato e scritto da militanti politici per militanti politici. Questa pubblicazione parte da lontano, nel 1965 ,quando le Edizioni del Gallo (casa editrice del Psi) iniziavano a pubblicare gli ‘Strumenti di lavoro’. Renzo De Felice, allora direttore dell’Archivio Generale dello Stato, fornì a Cesare Bermani e a Gioietta Dallò degli scritti, una sorta di materiale didattico per i quadri dell’Internazionale Comunista che erano stati sequestrati a Roma nel novembre del 1926. Questi scritti analizzavano il fenomeno fascismo e sono una testimonianza di come i quadri comunisti dell’epoca studiassero a fondo le varie problematiche. La loro lettura è entusiasmante perché dimostra come si formassero e cosa studiassero i quadri comunisti nel 1926

In che particolare contesto storico si colloca questo testo ?

In un crinale storico drammatico: da un lato ci sono le leggi fascistissime e la lira a quota 90, dall’altro la statalizzazione dello stalinismo. Ed è anche l’anno, il 1926, della resa dei conti tra Bordiga e Stalin.

Ma non c’è solo questo …

No, perché mette in discussione una leggenda politica e storiografica, ovvero la primogenitura togliattiana delle ‘Lezioni sul fascismo’ di Togliatti apparse solo nel 1935, poi riprese da Luigi Longo e da Guido Quazza.

Chi è l’autore di questo testo tanto importante, quanto sino ad oggi sconosciuto ?

L’apparato di note ampliato rispetto all’edizione ciclostilata a tiratura limitata del 1965 ed un’appendice notevole consentono di fare luce sul probabile autore nella persona di Bruno Ricci. Socialista, romagnolo, direttore de ‘Il Lavoratore di Trieste’ e de ‘La lotta di classe’, accusato di aver ucciso Clearco Montanari e di aver tentato di uccidere Leandro Arpinati. Nel 1929 prese contatti con Mussolini al quale dava del ‘tu’. Fu una delle figure dell’area della sinistra che venne abbagliata dal miraggio del corporativismo. Su di lui è caduto un obblio dovuto al fatto di aver avuto un passato non coerente ma, per noi, non è motivo di ignorare il lavoro del 1926.

I vostri libri dove si possono trovare ?

Sicuramente alla Libreria Il Labirinto di via Benvenuto Sangiorgio a Casale Monferrato, oppure scrivendo a redazione@prospettivamarxista.org.

Prossimi lavori in programma ?

Stiamo lavorando ad un’opera biografica sulla figura dei rivoluzionari in Italia durante il Biennio Rosso.

Massimo Iaretti

La nuova politica culturale torinese nasce al Pepe. Sperando che i politici se ne accorgano

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La politica è una cosa troppo seria per lasciare che se ne occupino i politici.

Soprattutto se, per politica, non si intende solo il rattoppo delle buche per le strade o gli autovelox per far cassa. Così, convinti che anche la politica cittadina vada al di là dell’amministrazione di un immenso condominio, alcuni professionisti torinesi di differenti settori hanno iniziato a riunirsi al bar ristorante Pepe di piazza Maria Teresa ed hanno cominciato a ragionare su una diversa visione del futuro di Torino, soprattutto in ambito culturale…

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Popolo della Famiglia. “Sinistra dica No a utero in affitto”

Lucianella Presta (Pdf-Piemonte):
“La vicenda della bimba ucraina dimostra che è una pratica criminale”

Lucianella Presta, Coordinatore regionale del Popolo della Famiglia sottolinea e riprende le parole di Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, che commenta la vicenda della bambina commissionata tramite utero in affitto e poi abbandonata in Ucraina: “Tanti si chiedono come sia possibile che questa bimba sia stata abbandonata ‘come una cosa inutile’. La risposta la ripetiamo da militanti del Popolo della Famiglia ed è sempre ripresa nei libri di Adinolfi: è la procedura in sé dell’utero in affitto a reificare la persona umana. E se la persona diventa cosa, oggetto di transazione finanziaria, la cosa quando viene a noia si può abbandonare. Se è imperfetta si può gettare via. Nella storia dell’umanità c’è una sola equiparazione possibile: gli schiavi erano persone considerate cose. Questi campioni della modernità e del progressismo vogliono riportarci ai tempi della schiavitù, quando i ricchi potevano servirsi di persone trasformate in cose per i loro bisogni. L’utero in affitto è un abominio criminale di stampo schiavista. Chi a sinistra lo sostiene o addirittura se ne serve (come Nichi Vendola, Tiziano Ferro e la comunità Lgbt) dovrebbe solo vergognarsi e non farlo sapere in giro. Serve un no deciso della sinistra a questa pratica abominevole, cui si è contigui se si approvano le registrazioni anagrafiche dei ‘figli di due papà’ che solo da utero in affitto possono avere origine”.

Quirinale, metodo Leone o metodo Cossiga?

Quasi tutti gli italiani – almeno quelli che seguono le vicende politiche, seppur distrattamente – sanno che quando si avvicina l’elezione del Presidente della Repubblica la politica italiana entra in grande fibrillazione e il tutto si trasforma in una sorta di film a puntate dove capita tutto e il contrario di tutto.

Certo, come diceva recentemente Guido Bodrato a proposito della politica italiana, c’è sempre la categoria “dell’imprevedibilità” che rende il tutto impercettibile e possibile. Ma, per fermarsi al capitolo Quirinale del prossimo febbraio, noi sappiamo che di fronte abbiamo due metodi, abbastanza consolidati e praticati nella storia politica italiana dal secondo dopoguerra in poi. E cioè, il “metodo Leone” o il “metodo Cossiga”. Ovvero, o il Presidente si elegge al primo colpo con un una reale e fattiva convergenza politica della stragrande maggioranza dei cosiddetti “grandi elettori” oppure è il frutto di estenuanti trattative che rischiano di ingenerare operazioni politiche al ribasso e dove, veramente, può capitare di tutto. Cioè un Presidente eletto dopo giorni e giorni di trattative, sotterfugi, imboscate, agguati parlamentari e tradimenti. Con tanti saluti alla trasparenza e a tutto ciò che caratterizza a contrassegna la “buona politica”.
Certo, non possiamo dimenticare, al riguardo, cosa è realmente capitato nel 2013 con il doppio malcostume legato alle vicende che hanno bocciato prima Franco Marini – clamoroso – e poi Romano Prodi. Un nutrito gruppo di mascalzoni ha cecchinato Marini nel segreto dell’urna dopo che la riunione dei grandi elettori al Capranichetta aveva votato e indicato a larga maggioranza uno dei più autorevoli fondatori del Pd come candidato unico al Quirinale. Mascalzoni che poi si sono anche vantati del gesto attraverso post pubblicati sui social o, addirittura, dicendolo in pubblico. Un malcostume e un cinismo difficilmente riscontrabili in altri momenti della storia parlamentare italiana. Il tutto, come ovvio, fatto in nome dell’onestà, della discontinuità e del cambiamento sposando integralmente i dogmi del populismo imperante in quella fase politica. Sul caso Prodi è inutile soffermarsi perchè in quella occasione furono meno i franchi tiratori – sempre, come ovvio in larga parte del Pd – ma addirittura non si votò nell’assemblea dei grandi elettori del centro sinistra perchè vinse l’applauso da curva sud. Comunque sia, una doppia beffa che ha sfregiato il ruolo della politica, ridotto il peso delle istituzioni democratiche e soprattutto la serietà e la credibilità del Pd.
Per tornare all’oggi, in attesa di quello che deciderà Draghi e anche di quello che sceglierà di fare l’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che ha svolto il suo mandato con un alto senso delle istituzioni, con equilibrio e capacità di superare e risolvere problemi e nodi apparentemente inestricabili e con grande senso di responsabilità politica ed istituzionale – restano in piedi i due metodi indicati in partenza. Certo, per evitare voti a ripetizione e quel malcostume che ha caratterizzato la scorsa elezione a Capo dello Stato, occorrerà da un lato ridurre i candidati – uno per corrente del Pd sono eccessivi compresi i fondatori “onorari” – e, dall’altro, ricercare realmente una vera convergenza politica e parlamentare superando pregiudizi politici, pregiudiziali ideologiche e veti ad personam. Operazioni non facili perchè siamo ancora alle prese con partiti populisti e legati strutturalmente all’anti politica e alla demagogia – anche se adesso lo smentiscono comicamente e grottescamente – come quello di Grillo e di Conte che possono fare di tutto perchè appunto, come diceva in una celebre battuta Donat-Cattin nello scorso secolo, “sono capaci, capacissimi, capaci di tutto”.
Ecco perchè proprio da questo crocevia, seppur difficile, complesso e articolato, noi capiremo se la politica contemporanea conserva ancora qualche credibilità oppure se è ancora dominata dal populismo, dal trasformismo e dall’opportunismo politico e parlamentare. E questo ce lo diranno solo i fatti. Ovvero, se prevarrà il “metodo Cossiga” o se trionferà, ancora una volta, “il metodo Leone”.

Giorgio Merlo

I Moderati: Scritte su Palazzo Civico, imbrattata la casa di tutti i torinesi

Solidarietà al Sindaco Lo Russo e alle Forze dell’Ordine: siano gli stessi autori dei graffiti offensivi a cancellarli.

Scritte violente e offensive su Palazzo Civico: esprimiamo come Moderati il nostro disgusto per questo atto di vigliacco vandalismo ai danni di quella che è a tutti gli effetti la casa di tutti i torinesi. La nostra solidarietà è massima e assoluta sia nei confronti del Sindaco Lo Russo sia nei confronti delle Forze dell’Ordine, oggetto di ingiurie e minacce, dopo quasi due anni di crisi pandemica durante i quali il loro apporto è stato straordinario. Dal momento che gli autori delle scritte hanno rivendicato il loro gesto, siano loro stessi a rimediare, ripulendo le pareti dai graffiti con le quali le hanno imbrattate.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Carlotta Salerno – Coordinatrice cittadina dei Moderati, Assessora Istruzione, Edilizia Scolastica, Politiche Giovanili, Periferie e Rigenerazione Urbana (Città di Torino).
Simone Fissolo – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.
Ivana Garione – Vice Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Embraco: Italexit chiede risposte a Giorgetti

 I SENATORI ITALEXIT : «VUOLE SACRIFICARE IL FUTURO DI 700 LAVORATORI PER NON SCONTENTARE L’EUROPA?»

Nella giornata di mercoledì 10 novembre, il Sen. Martelli (Italexit) ha presentato in Senato, insieme ai Sen. Paragone e Giarrusso, un’interrogazione rivolta al Ministro dello Sviluppo Economico per richiedere urgenti aggiornamenti sulla questione Italcomp.
Italcomp è la società che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità dell’ex Embraco di Riva di Chieri e dell’ACC di Belluno creando un polo italiano della componentistica per frigoriferi in grado di competere a livello internazionale e, soprattutto, garantire un posto di lavoro ai 700 dipendenti delle due aziende. Il piano strategico, pronto da più di un anno, è stato tuttavia apertamente e ripetutamente boicottato dal Ministro Giorgetti, che in un’occasione ne ha addirittura negato l’esistenza: «Il dubbio – sostiene Italexit – è che Giorgetti sia pronto a sacrificare il futuro di questi lavoratori pur di non scontentare i diktat dell’Unione Europea contro gli aiuti di Stato alle imprese. Italcomp avrebbe infatti bisogno di fondi pubblici nella fase di avvio, dal momento che le banche inizialmente coinvolte si sono tirate indietro usando come scusa la grave condizione di instabilità globale. Questa possibilità ha subito allarmato i burocrati europei e infastidito il governo dell’Austria, ove ha sede un altro produttore di compressori: a questo punto c’è da chiedersi se Giorgetti vuole ancora fare gli interessi del suo “caro vecchio Nord” oppure se ha già giurato eterna fedeltà a Bruxelles».
Italexit ha quindi concluso con una riflessione sulla situazione del nostro Paese: «Da 30 anni in Italia manca una qualsiasi strategia di sviluppo industriale. Oggi come non mai, lo Stato avrebbe tutto il diritto di tornare a ricoprire un ruolo da protagonista e decisore nelle sorti dell’economia. Si stanno giocando partite importantissime nello scacchiere internazionale in tema di energia, innovazione, mobilità e ricerca scientifica: non si può assolutamente pensare di affidarsi solo all’iniziativa privata, relegando lo Stato a soggetto passivo che al massimo paga la cassa integrazione quando i progetti falliscono».

Manovra, Ruffino (CI): Dire basta ad accorpamento istituti scolastici

“Il Paese deve definitivamente lasciarsi alle spalle quella bruttissima pratica che ha portato in tanti parti d’Italia alla soppressione e all’accorpamento di classi e istituti scolastici”. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Coraggio Italia.

“Ecco perché- aggiunge-  sono molto contenta che nella legge di Bilancio sia stata inserita una norma per ‘rafforzare il diritto allo studio in classi numerose’, introducendo la possibilità di crearne in deroga ai limiti previsti dalle leggi. Mi auguro che questa deroga funzioni anche all’inverso e cioè per quegli istituti che rischiano appunto di chiudere perché le classi non sono così numerose. Si tratterebbe di un buon modo per evitare di depauperare i territori e i piccoli Comuni che spesso vedono nella scuola uno degli ultimi presidi utile che lo Stato mette in campo contro lo spopolamento”.

Senza dimora, Grimaldi (LUV): un progetto di legge

Senza dimora, Grimaldi (LUV): Il Piemonte come l’Emilia Romagna, un progetto di legge che consenta subito alle persone senza fissa dimora di avvalersi del medico di base, per garantire a tutte e tutti il diritto alla salute, ancora di più in tempi di pandemia.

A Torino, nel 2020, circa un terzo degli utenti del Community Center dedicato al supporto ai servizi sociali e abitativi erano soggetti senza fissa dimora: per loro e per chi frequenta i dormitori comunali del Capoluogo, l’arrivo della pandemia ha reso difficilissimo l’accesso a strutture di ‘riparo’. Dormitori quasi inaccessibili, strutture di accoglienza per l’emergenza freddo chiuse per screening. Le condizioni abitative precarie e il sovraffollamento hanno inoltre rappresentato per troppi un debole presidio contro il contagio, con pericoli maggiori per la salute e il mantenimento del posto di lavoro e il rischio, inoltre, di non accedere alla vaccinazione anti Covid” – dichiara, citando il rapporto Oxfam Disuguitalia 2021, il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi, primo firmatario di una proposta di legge per garantire alle persone senza dimora, che vivono sul territorio regionale, l’esercizio effettivo del diritto alla salute tramite l’iscrizione nelle liste degli assistiti delle Aziende Sanitarie Locali regionali. Un provvedimento che avrebbe un effetto benefico anche sulla finanza pubblica e sul contenimento della spesa, dato che, in mancanza della residenza anagrafica le persone senza dimora possono accedere ai soli servizi di Pronto Soccorso, il cui costo è molto superiore a quello di ogni nuovo paziente a carico di un Medico di Medicina Generale. Oggi la conferenza dei Capigruppo ha dato il via libera affinché il testo venga valutato nella Commissione IV in sede legislativa.

Ricordo bene le telefonate, durante le fasi più difficili della crisi pandemica, con le operatrici del sociale, con chi lavorava a stretto contatto con i senza fissa dimora, senza dispositivi di sicurezza idonei” – prosegue Grimaldi. – “Come ho raccontato in Aula durante quelle ore drammatiche, gli appelli a restare a casa e a rispettare le misure igienico-sanitarie hanno dovuto scontrarsi con la realtà talvolta drammatica di migliaia di persone. Eppure, nella prima metà di febbraio, a seguito di un’azione congiunta della Polizia Municipale, della Questura e dell’azienda per la raccolta dei rifiuti, alcune persone senza fissa dimora sono state invitate a spostarsi dai loro giacigli del centro di Torino, mentre veniva chiesto loro di gettare nell’immondizia gli oggetti ritenuti non più utili. C’è chi vuole gli invisibili ancora più invisibili: fuori dal centro e chi, come noi con questa legge, vuole rimette al centro i diritti umani, gli ultimi, i dimenticati della società”.

Energia, Ruffino (CI): Rincari nefasti, Draghi intervenga al più presto

“Sul mercato dell’energia è tornata ad abbattersi la tempesta dei rincari”. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Coraggio Italia.
“I prezzi delle materie prime- aggiunge- toccano nuovi record con conseguenze nefaste sui bilanci di imprese e famiglie. Non possiamo permetterci nulla del genere né ora né nei prossimi mesi in cui i soldi del Pnrr dovranno trainare la nostra economia fuori dalle secche della crisi”.
Ruffino sottolinea che “l’esecutivo deve intervenire celermente sia a livello interno, per contrastare ulteriori possibili stangate in bolletta, sia a livello comunitario affinché la Ue porti a casa risultati concreti sulle forniture di gas. Mi auguro che il premier Draghi, cui certo non manca il peso specifico in Europa, si attivi al più presto per dare una risposta chiara ai cittadini e a chi fa impresa”.