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Donazioni organi, Ianno’ (Libero pensiero): “Quali risultati?”

Dal Gruppo Torino Libero Pensiero di Palazzo Civico riceviamo e pubblichiamo

Il Comune di Torino nel 2017 ha attivato, in collaborazione con il Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti, la registrazione della dichiarazione di volontà sulla donazione di organi e tessuti all’Ufficio Anagrafe.

“Una manifestazione di volontà indice di civiltà, un atto gratuito, anonimo e solidale – sottolinea il consigliere Giuseppe Iannò, che ha presentato un’interpellanza per fare il punto della situazione – che ha salvato con un trapianto tante persone e si è trasformato in un messaggio di speranza. Sarebbe auspicabile promuovere una campagna culturale a partire dal mondo della scuola e della famiglia, per rendere ogni cittadino consapevole, che il donare sia un gesto che può realizzare un grande sogno: quello della vita.”

La dichiarazione di volontà a donare organi e tessuti è regolamentata dalla legge n.91 del 1° aprile 1999 e dal decreto ministeriale dell’8 aprile 2000 e l’art. 23  con una disposizione transitoria, introduce il principio del consenso o del dissenso esplicito. A tutti i cittadini viene data la possibilità (non l’obbligo) di esprimere la volontà in merito alla donazione dei propri organi.

Dal 2017, i cittadini torinesi maggiorenni possono esprimere la volontà in tema di donazione organi anche agli sportelli dell’Anagrafe di tutto il territorio cittadino, all’atto di richiesta di emissione della carta d’identità elettronica, dichiarazione modificabile in qualsiasi momento da parte di chi l’ha effettuata. Analoga offerta è proposta dal Sistema Nazionale Trapianti, con la possibilità di esprimere la volontà presso le ASL o l’AIDO.

Quanti sono stati i torinesi che nel quinquennio, hanno aderito alla donazione di organi? Il personale degli Uffici Anagrafici è adeguatamente formato su questo tema delicato, per illustrare tale facoltà di scelta al cittadino? L’Amministrazione Comunale ha intenzione di sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza su questa importante tematica di civiltà?

Tutte domande a cui ha risposto l’Assessore Tresso e nell’ordine:

alla data del 22 ottobre sono state rinnovate 447036 Cie, in 142605 pari al 32% ha espresso parere positivo, 85072 pari al 19% parere positivo, 219359 pari al 49% non si espressa e all’Aido hanno aderito in 227717. L’Amministrazione comunale sensibile al tema pensa di adottare totem informativi e volontari per spiegare un argomento, che spesso spaventa.

Gallo (PD): “Nuovi ospedali in Piemonte: un iter lastricato di dubbi“

“La strada per arrivare ai fondi INAIL è lunga e incerta”.

“La Commissione Sanità, che avrebbe dovuto chiarire le intenzioni della Regione Piemonte sui sei nuovi ospedali che dovranno essere realizzati in Piemonte nei prossimi anni, ci ha lasciato tanti dubbi e nessuna certezza. L’Assessore alla Sanità, infatti, ha annunciando che ogni Asl, in base alla propria capacità di indebitamento, partirà con la progettazione solo preliminare delle sei strutture previste e, qualora non avesse possibilità di farlo, la Regione interverrà, attingendo ai 30 milioni di euro stanziati nella Variazione di Bilancio. Non sappiamo, quindi, come e se effettivamente si sarà in grado di procedere al completamento dell’iter progettuale che consentirebbe di accedere, successivamente, ai fondi INAIL e, quindi, al ristoro delle spese di progettazione. Un percorso lungo e lastricato di incognite!” dichiara il Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Quanti interventi andranno effettivamente avanti? Dopo la progettazione preliminare, infatti, il secondo step sarà, ancora una volta, determinato dalla capacità di indebitamento delle Asl, sulla quale non abbiamo informazioni. O meglio sappiamo che ci sono ASL con capacità di indebitamento maggiore di altre, ma non possiamo contare su dati precisi. Qualora le ASL fossero in difficoltà, interverrebbe ancora la Regione, attraverso l’indebitamento. L’unica certezza che, al momento abbiamo, è che avevamo ragione noi, nell’affermare i 30 milioni stanziati nella Variazione di Bilancio non bastano per arrivare alla conclusione dell’iter di progettazione di tutte le strutture. Ci troviamo soltanto al primo di una serie di step e non sappiamo se effettivamente le risorse ci permetteranno di vedere realizzati tutti gli ospedali che i cittadini piemontesi attendono” prosegue Gallo.

“La nostra preoccupazione è molto forte – conclude il Presidente Pd – anche sul tema dell’equilibrio complessivo del bilancio sanitario “.

Operazione anti-droga al Ferrari di Susa, Grimaldi (Verdi Sinistra): Assurdo sequestro di due ore

“Dirigente e URS spieghino”

 

“Allarme bomba? Sospetta presenza di armi? No. Un controllo antidroga.  È inaccettabile che una scuola sia messa sotto sequestro per due ore non per un allarme terrorismo, o per l’incolumità della comunità, ma per un’operazione anti-droga di stampo repressivo, violando spazi che ragazzi e ragazze dovrebbero vivere come propri, senza alcuna utilità nel segno della prevenzione e della riduzione del danno” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, in merito a quanto avvenuto ieri all’IIS Ferrari di Susa dove, dopo dei controlli all’ingresso della scuola, i carabinieri, facendo suonare l’allarme antincendio, hanno fatto irruzione nell’edificio mentre le classi si trovavano nelle zone di raccolta per la prova di evacuazione.

“Un blitz in piena regola, in cui le forze dell’ordine hanno imposto che tutti gli allievi rientrassero in classe sequestrandoli all’interno degli spazi e vietando loro di andare in bagno” – prosegue Grimaldi. – “Diversi studenti si sono sentiti male o sono stati presi dal panico. Perché tutto ciò, dirigente? La questura e l’Ufficio scolastico regionale spieghino. Se non lo faranno presenterò un’interrogazione ai Ministri competenti perché non avvengano più delle operazioni spettacolari nelle nostre scuole.  Il contrasto alle organizzazioni criminali e la lotta al traffico di droga non si fa in questo modo”.

Il populismo c’è ancora. Purtroppo

Pensavamo che la malapianta del populismo fosse ormai arrivata al capolinea.

Invece non è così. Qualcuno si era illuso del voto del 25 settembre. Ovvero, essendosi più che dimezzati i consensi dei 5 stelle rispetto alle lezioni del 2018, molti pensavano che la deriva populista, qualunquista e demagogica ritornasse ad essere marginale. Invece, appunto, era solo una illusione. Il populismo, invece, è ancora presente, radicato e addirittura in crescita. Lo dicono i sondaggi ma, soprattutto, si trova la conferma negli orientamenti della pubblica opinione. E l’ultima manifestazione pacifista di Roma lo ha persin platealmente confermato. Certo, non ci sono più gli insulti triviali e squallidi del passato ma il verbo populista viene declinato in modo ancora più pericoloso. Perchè adesso sappiamo come si manifesta concretamente riproponendo, del resto, tutti i tasselli che caratterizzano questa malapianta politica, culturale ed etica.
E cioè, il populismo non ha una cultura politica. Non ha una connotazione nè di destra, nè di sinistra e nè di centro. Non a caso, oggi i 5 stelle hanno scoperto di essere una “sinistra per caso”, avendo sposato un impianto seccamente assistenzialista e pauperista. Non avendo una cultura politica definita e chiara – questo è l’aspetto decisivo di ogni populismo – anche nella politica estera possono assumere decisioni originali e disinvolte. E, ad esempio, dopo aver condiviso e votato convintamente tutti gli atti parlamentari finalizzati ad aiutare concretamente il popolo ucraino, adesso riscoprono una forte venatura pacifista. Senza battere ciglio, come ovvio e scontato. Senza alcuna discussione e senza alcun approfondimento politico. Ovvero, una politica estera “à la carte”. Per non parlare delle alleanze e della costruzione delle varie coalizioni. E questo sia per il livello locale e regionale e sia per quello nazionale. Tutto è reversibile e tutto è mobile. E qui interviene un altro tassello fondamentale del populismo: ovvero la prassi trasformistica come criterio di fondo per ogni scelta politica inerente, ad esempio, la definizione delle alleanze. E anche su questo versante è appena sufficiente prendere atto del comportamento concreto che il partito di Conte e di Grillo hanno mantenuto nella scorsa legislatura. Appunto, a destra come a sinistra e con i tecnocrati non c’è alcuna differenza politica, culturale e programmatica. Le alleanze, cioè, sono intercambiabili e prive di alcuna valenza politica.
Gli esempi si potrebbero moltiplicare ma è del tutto inutile per rendere l’idea. Il populismo, cioè, vive come prima e forse più di prima. Quello che conta rilevare è che esiste un massiccio segmento di opinione pubblica che condivide una prassi politica che mina alla radice la qualità della nostra democrazia, la credibilità delle istituzioni democratiche e l’efficacia della stessa azione di governo. Una prassi e un metodo che confliggono con la democrazia dei partiti, con il valore delle culture politiche, con la qualità e l’autorevolezza della classe dirigente e con un minimo di coerenza e di lungimiranza della politica. Cioè, tutto si può fare e tutto si può negare. Anche nell’arco di pochi giorni.
Ora, di fronte ad un fenomeno del genere – appunto, il populismo demagogico, qualunquista e anti politico – è quantomai necessario emarginare politicamente questa malapianta. Purtroppo, si deve prendere atto, e per l’ennesima volta, che la sinistra storica italiana, ossia il Pd, continua a vedere in questo partito populista l’alleato decisivo e strategico per costruire una prospettiva politica progressista nel nostro paese. Le motivazioni di questa scelta politica restano misteriose – se non prendere atto che c’è una comune condivisione politica e valoriale tra i due partiti – ma sono sul tappeto. E, di fronte a questo scenario, ogni sincero democratico ha il compito e il dovere di isolare questa deriva populista, trasformista e profondamente diseducativa sotto il profilo politico e culturale. E questo perchè il populismo non può continuare a condizionare in modo decisivo il futuro del sistema politico italiano. Per il bene della nostra comune convivenza democratica.

Giorgio Merlo

Circoscrizione 7, Fdi: “Trovare una soluzione per i senza fissa dimora”

Marrone-Alessi FDI:”Siamo lieti che sia bastato un sopralluogo all’accampamento in via Varese per far sì che dalla Circoscrizione 7 arrivasse un interessamento che fino ad ora non si era visto”

A dichiararlo sono la capogruppo di Fdi in Circoscrizione 7 Patrizia Alessi e l’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che proseguono: “È inaccettabile che Circoscrizione e Comune di Torino continuino ad ignorare un fenomeno, come quello degli accampamenti abusivi nei giardini pubblici, che dovrebbe essere risolto accompagnando queste persone in un percorso di inserimento e recupero sociale.

Fino ad ora la Circoscrizione a guida centrosinistra ha bocciato le interpellanze di Fdi che chiedevano interventi e decoro, adesso ci auguriamo che, partendo dal tavolo per i senza fissa dimora in Prefettura, si possa trovare una soluzione ad un fenomeno che rischia di aggravarsi con l’arrivo dell’inverno. Le istanze del territorio devono trovare riscontri da parte del tavolo. È finito il tempo delle chiacchiere, ora servono interventi concreti per dare una risposta ai cittadini”

Moderati: a un anno dal voto

QUESTA MATTINA A TORINO 

I Moderati hanno organizzato un incontro all’hotel Fortino.

Questa mattina Mimmo Portas, Silvio Magliano, Simone Fissolo, l’assessore Carlotta Salerno e altri esponenti della forza politica torinese faranno il bilancio dell’attività politica ad un anno dalle ultime elezioni comunali.

Migranti, Ruffino (Azione): “Sovranismo in cortocircuito”

Dichiarazione dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Detto che la reazione del presidente Macron e del suo ministro dell’Interno Gérald Darmanin è stata un bel po’ sopra le righe, si è detta una verità molto parziale. La verità tutta intera è che il sovranismo per sua stessa natura è destinato a cortocircuitare perché se si afferma il principio dell’identità e della difesa dei confini nazionali risulta un po’ complicato invocare poi la solidarietà europea.

     È successo che Macron ha dato la disponibilità della Francia ad accogliere gli immigrati imbarcati sulla Ocean Viking e da questa parte delle Alpi sono arrivate dichiarazioni di vittoria. La presidente Meloni ha ringraziato, sicuramente in buona fede, Macron ma subito Marine Le Pen lo ha accusato di “lassismo”. Le Pen è una sodale politica di Matteo Salvini, in passato lo è stata anche di Giorgia Meloni. Ecco che se a prevalere sono gli spiriti identitari e nazionalisti, non solo l’Italia ma anche gli altri Paesi saranno tutti più isolati rispetto al fenomeno dell’immigrazione. Con ciò confermando che il sovranismo è il peggior nemico di se stesso.

Pd, si avvìi la progettazione del nuovo ospedale di Torino

I Gruppi consiliari di Regione  e Comune di Torino del Partito Democratico chiedono con forza l’avvio dei protocolli per la progettazione del nuovo ospedale di Torino ovest, che insieme al San Giovanni Bosco, deve dare risposta alle esigenze di tutta la parte nord ovest della città .

E’ quando è emerso unanimemente in un incontro svoltosi a Palazzo civico tra i Consiglieri democratici regionali e comunali, che esprimono forte preoccupazione per i rallentamenti legati al percorso del nuovo Parco della Salute, che, unitamente ai ritardi nella definizione del nuovo ospedale dell’Asl To 5, rendono imprescindibile un impegno concreto della Giunta regionale per l’avvio immediato della progettazione e realizzazione del nuovo Maria Vittoria.

Torino non può più rimanere ferma in termini di costruzione di nuovi ospedali.

Rimaniamo convinti che i fondi che si stanno stanziando nella legge di variazione di bilancio regionale (30 milioni di euro) non siano sufficienti a coprire tutte le progettazioni fino al livello esecutivo richiesto da Inail per l’attivazione del finanziamento dei 6 nuovi ospedali previsti in Piemonte.

Saremmo contenti, per tutti i cittadini piemontesi, se nei prossimi mesi fossimo smentiti, ma siccome nutriamo più di qualche dubbio, riteniamo imprescindibile che si parta subito dall’ospedale di Torino Maria Vittoria per dare una risposta concreta a questo territorio.

Costruire un nuovo ospedale non è una mera operazione urbanistica, ma un atto importante di politica sanitaria. Ci attendiamo dunque, sulla base del dossier fornito dalla Città, in tempi rapidi, una definizione del progetto, nelle sue dimensioni ottimali e nelle strutture mediche che dovrà ospitare,  siglato da un protocollo di intesa che impegni la Regione e coinvolga il Comune di Torino nella progettazione, sia nuovo ospedale, sia dei presidi correlati, a partire dall’attuale Maria Vittoria e dall’Amedeo di Savoia.

Se è vero, come annunciato dal Presidente Cirio, che da gennaio saranno disponibili i fondi per le progettazioni è necessario accelerare e la Regione deve fornirci, in tempi rapidi, i dettagli dell’investimento.

Depositeremo un atto politico in consiglio Comunale, in attesa del Consiglio aperto sul Parco della Salute. Tempi, modalità di finanziamento, organizzazione dei servizi, reperimento del personale devono essere chiariti al più presto, per passare alla concreta fase progettuale.

Nadia Conticelli, capogruppo PD Comune di Torino

Raffaele Gallo, capogruppo PD Consiglio regionale del Piemonte

ASL To5, tutelare ospedali esistenti

Abbiamo appreso dall’Assessore Genesio Icardi e dal Presidente Alberto Cirio che entro fine anno la Regione prenderà una decisione in merito al sito del nuovo ospedale dell’ASL To5
Poi però il Ministero mette in discussione il sistema delle Case di Comunità. Ora io sono meno favorevole a queste ultime, ma sostengo che prima di pensare alle novità e al futuro riassetto della sanità locale dovrebbero dirci cosa intendono fare di ciò che esiste e di come è la situazione delle strutture già attive. Il “Maggiore” di Chieri sembra essere abbandonato, senza investimenti e con sempre più difficoltà soprattutto sulle emergenze. Per Chieri e il Chierese è fondamentale sapere ora cosa si farà con il nostro ospedale, che cosa diventerà e quali servizi continuerà ad erogare. Questo chiediamo alla Regione e ovviamente chiediamo che non sia ridimensionato o che lentamente sia svuotato in vista di future strutture ma che sia, invece, mantenuto e se possibile migliorato nelle attrezzature ma più di tutto nel personale viste le preoccupanti carenze.
Rachele Sacco Consigliere Comunale di Chieri. Lista Progetto per Chieri – Salviamo l’Ospedale Insieme

Fascicolo Sanitario Elettronico, Magliano: “dovrebbe già essere pienamente attivo”

“Ora la Giunta acceleri”

Risposta piuttosto interlocutoria alla mia interpellanza sul tema, in Consiglio Regionale: sarebbe ora, invece, di stringere i tempi per garantire a tutti i piemontesi il pieno accesso a una tecnologia che risulti finalmente completa e pienamente funzionante. Chiederemo al più presto l’audizione dell’Assessore Icardi in Commissione Sanità. Ci auguriamo inoltre che alla promessa, da parte dell’Assessorato, di ascoltare le istanze delle Associazioni di categoria e gli Enti del Terzo Settore seguano i fatti.

La situazione è presto riassunta: a oggi, se un piemontese accede al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico, non sempre vi trova la documentazione nella sua interezza. Riteniamo, come Moderati, che questa tecnologia possa fare la differenza e pertanto stimoliamo la Giunta – che ha appena risposto in Consiglio Regionale alla mia interpellanza sul tema, protocollata undici mesi fa – ad accelerare i tempi. Sul tema, chiederemo che sia quanto prima audita la Giunta in Commissione Sanità.

Il Piemonte è tra le Regioni pilota per l’investimento nazionale del PNRR relativo proprio al Fascicolo Sanitario Elettronico e sarebbe imperdonabile sprecare l’occasione che questo comporta. L’obiettivo è fornire il prima possibile ai cittadini un Fascicolo Sanitario Elettronico completo, superando i fattori che al momento impediscono una corretta e completa alimentazione di questa tecnologia. Chiederemo di audire quanto prima l’Assessore Icardi in Commissione Sanità. Occorre poi capire come colmare i ritardi che si stanno verificando presso alcune delle nostre strutture (ASL Città di Torino, AOU Città della Salute, Aziende sanitarie private), sia in ambito pediatrico sia in ambito di medicina generale. Vogliamo evitare di ritrovarci, dopo ingenti investimenti, con uno strumento non completamente efficace e non compatibile con tutte le strutture del territorio. La Regione ha investito 19,4 milioni di euro nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e ha lavorato e sperimentato per due anni per la creazione della piattaforma digitale.

Manterremo alta l’attenzione anche in merito all’attuazione del percorso con relativa identificazione di tre aziende pilota (ASL Città di Torino, ASL Torino 3 e AOU di Novara). Il Fascicolo Sanitario Elettronico è lo strumento attraverso il quale il cittadino può tracciare e consultare tutta la storia della propria vita sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari per garantire un servizio più efficace ed efficiente. Da maggio 2019 i cittadini piemontesi, attivando sul portale regionale il proprio Fascicolo Sanitario, possono ritirare tutti i referti e le immagini degli esami effettuati senza dover tornare in ospedale o in ambulatorio, prenotare esami e visite specialistiche, consultare i verbali degli accessi in Pronto Soccorso, le lettere di dimissioni ospedaliere e il report delle vaccinazioni effettuate, visualizzare e quindi stampare le prescrizioni del medico di famiglia o dello specialista.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.