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Riavetti (Pd): “Trasformazione in atto della rete ospedaliera?”

RICHIESTA DI CHIARIMENTI ALL’ASSESSORE ALLA SANITÀ 

27 dicembre 2022 – “Ho appreso dagli organi di informazione notizie, che per il momento non sono state smentite, che mi spingono a porre alcune domande sull’organizzazione della sanità in provincia di Alessandria. Ho rilevato, infatti, che entro la fine del 2022 dovrebbe essere nominato il collegio commissariale impegnato a realizzare la nuova Azienda Sanitaria Ospedaliera Infantile Regina Margherita, autonoma rispetto alla Città della Salute di Torino. Oltre all’autonomia aziendale si evidenzierebbe per l’Infantile torinese l’obiettivo del riconoscimento ad Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico. Ho letto, inoltre, che tra i possibili Commissari, è stato indicato il nome del Direttore Generale del Santi Antonio e Biagio di Alessandria, fatto di per sé poco significativo (se non per la qualità del professionista), ma potenzialmente indicativo rispetto ad una possibile traccia di lavoro che vorrei fosse cancellata dalle mappe della Regione Piemonte” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Qualora infatti – prosegue Ravetti – nelle valutazioni regionali fosse inserita la possibilità di eliminare l’Ospedale Infantile “Cesare Arrigo” dalla gestione dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria per assegnarlo alla nuova Azienda Sanitaria Ospedaliera Infantile di Torino, mi farò promotore di un un’azione istituzionale e politica decisamente contraria. Purtroppo, in passato, ho dovuto rilevare che le “voci di corridoio” spesso anticipano le scelte ufficiali e, quindi, se fosse in atto la trasformazione dell’Azienda ospedaliera di Alessandria in Azienda Ospedaliera Universitaria vorrei conoscere nei particolari gli effetti, i limiti e i vantaggi. Non ho maturato pregiudizi in tal senso, anzi, ma sarebbe quantomeno normale un confronto in modalità aperta, oltre che nei tempi giusti”.

“Vorrei, pertanto – conclude Ravetti – fare chiarezza e porre alla Giunta regionale, nelle sedi opportune, due domande importanti per la nostra Provincia: “È prevista la trasformazione dell’ospedale in Azienda Ospedaliera Universitaria? Nel frattempo si può escludere che l’infantile sarà gestito dai torinesi? Alla ripresa dei lavori istituzionali, inoltre, chiederò una comunicazione ufficiale da parte dell’Assessore alla Sanità per avere aggiornamenti sulle magnifiche sorti progressive dei lavori del nuovo ospedale. Del futuro di Alessandria si discuta ad Alessandria. Almeno questo!”.

Pd in crisi, partiti in affanno. E Torino diventa sempre più “ex”

E’ proprio messo male questo PD. Tra presunte corruzioni in Europa e una modesta nevicata che manda in tilt il traffico. Sembra che proprio non ne azzecchi una.

Soprattutto a sinistra è incolpato di tutto e di più. Oramai è di moda il tiro a segno al pd e ai suoi esponenti.
Congresso? Da quello che mi risulta non riescono a trovare manco i candidati per le segreteria provinciale e regionale della nostra ragione. Altra cosa quella nazionale. Tanto affollamento, Gianni Cuperlo sbarra la strada alla Schlein che incassa l’ appoggio della madre nobile delle politiche sociali, Livia Turco. E Oramai Franceschini e Piero Fassino sono separati in casa. Il primo con la Schlein ed il secondo con Bonaccini.
Ma c’è discussione? Mi sa che è proprio quello che manca. Rifondare vuol dire chiedersi che cosa si vuole diventare. Sinteticamente, ricapitoliamo. Il pd era nato per la cosiddetta alternanza tra centro destra e centro sinistra. Poi sono arrivati i cinque stelle a sconpaginare tutto. Ciliegina sulla torta la nascita del terzo polo. Calenda e Renzi mano nella mano. Dunque? Caos assicurato. Non che nel centro destra le cose vadano meglio. Sicuramente il tutto è più ovattato, ma le divisioni sono all’ordine del giorno e non solo tra partiti diversi, ma nei partiti. Umberto Bossi ritorna alla grande.
W il nord ed abbasso Matteo Salvini chiamato ragazzino viziato. In gioco la maggioranza qualificata in Lombardia. Difatto la  Moratti non sfonda e non incassa il sì della sinistra sempre coerente nel cercare la sconfitta. Forza Italia dipende dalla briosità del Berlusca. Un giorno va ed un giorno non va. Chi sembra che abbia il controllo della situazione è il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni oramai politica non più di destra ma di centro seguendo, ad esempio, l’insegnamento di Gianfranco  Fini.
Cova sotto la cenere il malcontento? Francamente non so se cova, so che i fasci presenti in Fratelli d’Italia non sono tanto contenti. Traduzione? La legge di bilancio è un gran guazzabuglio e l’Europa impone i suoi dictat ricordando che stanno ancora aspettando le riforme tanto promesse e mai mantenute. Insomma… Insomma caos e poi ancora caos. E noi che facciamo? Quello che fanno un po’ tutti: navighiamo a vista sperando. Intanto a Torino pure la fiera Automotoretro’ si trasferisce a Parma.
Prima era la Famiglia Agnelli che si comprava la Ferrari ora sembra che l’Emilia espropri Torino. Mamma mia come siamo caduti in basso. La Fiat non esiste più e  solo i dirigenti francesi contano ed in corso Marconi girano  quattro gatti di dirigenti oramai ex dirigenti. Dunque siamo tutti un po’ ex di qualcosa o di qualcuno. Ma Torino è più ex di altre ex. Altro esempio. Ieri era la capitale del lavoro. Ora dopo il sud ha il più alto numero di percettori del reddito di cittadinanza in rapporto con la popolazione.
La richiesta di lavoratori c’è, ma di manodopera specializzata e qualificata. Una volta si sarebbe detto che non si incontrano domanda ed offerta. Mala tempora currunt?
Direi di più. Siamo oltre. Molto oltre. Stiamo precipitando e non ce ne accorgiamo.

PATRIZIO TOSETTO

Europa Verde: “un clamoroso regalo di Natale al mondo venatorio”

La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato, all’alba del 21 dicembre scorso, un
emendamento al Disegno di Legge sul bilancio della Stato che rappresenta un clamoroso regalo di Natale al
mondo venatorio.

La norma, infatti, cancella i cosiddetti “metodi ecologici”, cioè incruenti, che fino ad oggi dovevano
prioritariamente essere applicati nel controllo di specie selvatiche che creano problemi alle attività umane.
Con la nuova versione della legge, di conseguenza, la prima ed unica opzione risulta essere l’abbattimento.
Abbattimenti i quali, ricordiamo, potranno avvenire ovunque, anche in ambiti cittadini ed all’interno di aree
protette, e senza alcun vincolo di tempo: quindi anche al di fuori non solo delle tradizionali giornate di
caccia, ma addirittura della stagione venatoria. Con conseguenze sulla sicurezza pubblica e sulla
militarizzazione del territorio che non è difficile immaginare.

Ma l’aspetto che maggiormente preoccupa chi ritiene l’ambiente naturale un bene primario e collettivo, la
cui salvaguardia deve essere un preciso dovere di ogni amministratore pubblico, riguarda l’art. 19 bis, di
nuova istituzione.

Viene prevista l’adozione di un non meglio definito Piano straordinario per la gestione e il contenimento
della fauna selvatica, il quale dovrebbe occuparsi di “coordinamento e attuazione dell’attività di gestione e
contenimento numerico della presenza della fauna selvatica sul territorio nazionale mediante abbattimento
e cattura.” Di nuovo, senza alcun limite, né di tipo territoriale, né di tempo. Ma nemmeno di specie, per cui
è possibile che la norma si possa applicare non solo, come si potrebbe ipotizzare, a cinghiali ed altri
ungulati, ma anche a specie protette, quali lupi ed orsi. Le attività di controllo della fauna, infatti, vengono
esplicitamente considerate come “non costituenti esercizio di attività venatoria”, quindi nemmeno
sottoposte alle regole della caccia.

In un periodo in cui le emergenze ambientali si stanno facendo sempre più reali e il cambiamento climatico
comincia a mostrare tutta la sua gravità, ci pare assolutamente inaccettabile adottare misure che
concorrono a degradare ulteriormente il contesto ambientale nel quale viviamo e dal quale traiamo tutte le
nostre risorse. Se non modifichiamo i nostri atteggiamenti nei confronti della natura, passando da politiche
di rapina e distruzione ad una situazione di equilibrio, continueremo il nostro tranquillo avvicinamento alla
distruzione dell’unico pianeta sul quale siamo in grado di vivere.
Le scriventi Gruppi Politici e Associazioni contestano anche con forza il metodo adottato per far approvare
le norme “libera caccia”: all’interno di una legge di bilancio, con la quale n

ulla hanno a che vedere, ma la cui
approvazione risulta così molto più semplificata. Quindi, nessun confronto, nessun parere di quel mondo
scientifico che pure non si esita a evocare ogni qualvolta succede qualche disastro ambientale, salvo
dimenticare ciò che viene affermato in attesa dell’evento successivo.

Le Associazioni chiedono quindi con forza che il provvedimento venga ritirato e si riservano, in caso
contrario, di adottare tutte le misure, anche legali, ritenute utili per evitare questa ulteriore concessione
alle istanze dei settori più retrogradi del mondo venatorio.

Federazione Regionale di Europa Verde Verdi del Piemonte

Federazione Nazionale Pro Natura
Lega Ambiente Piemonte
LIPU OdV Asti
OIPA ITALIA OdV
SOS Gaia
Quattropassianordovest
Comitato per la salvaguardia del Lago di Arignano

Regione, Lega: il bilancio di un anno

 Noi abbiamo sempre sostenuto il presidente Cirio: dica se vuole ricandidarsi o no

Si chiude il 2022, un altro anno di buongoverno a maggioranza Lega per il Piemonte. Un anno che ci ha restituito una nuova normalità dopo il buio della pandemia e che ha impresso nuovo vigore alle attività della Lega Salvini Piemonte in Consiglio regionale

Il nostro – ricorda il presidente Alberto Preioniè il gruppo che ha presentato più proposte di legge con 11 testi, approvando al contempo alcuni dei provvedimenti più caratterizzanti dell’intera consiliatura. Dopo tre anni di caparbie battaglie è entrato infine in vigore il Disegno di legge ‘Allontanamento Zero’ dell’assessore leghista alla Famiglia Chiara Caucino, per rivedere dalle fondamenta il sistema degli affidi in Piemonte rimettendo al centro il benessere del minore e la sua rete famigliare e per correggere storture e abusi che hanno purtroppo avuto una ribalta nazionale con il “caso Bibbiano”. È diventata legge anche la nuova disciplina urbanistica presentata dal consigliere leghista e presidente della Seconda commissione Valter Marin, per un recupero inedito e completo dell’intero patrimonio edilizio esistente, mentre il consigliere Andrea Cane ha presentato e fatto approvare dall’aula di Palazzo Lascaris la sua proposta di legge per la tutela e la diffusione della lingua piemontese. E grazie all’impegno del nostro presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia oggi il Piemonte ha anche la sua Festa, che si terrà il 19 luglio di ogni anno, nel glorioso anniversario della vittoria dell’Assietta del 1747″.

Solo alcuni esempi di una azione politica che grazie alla Lega ha continuato a sostenere la Regione nella non semplice gestione dell’eredità post pandemica, guardando innanzitutto alle famiglie, ai ceti produttivi e a quei comparti, come il turismo, la cultura, lo sport, che si sono dimostrati vivaci volani a supporto della ripresa. Nessun territorio del Piemonte è rimasto indietro, come dimostrano le azioni messe in campo per incentivare la riscoperta delle Terre Alte e delle zone più marginali (i bandi per il ripopolamento delle borgate, a favore delle botteghe dei servizi o per il mantenimento delle scuole di montagna, solo per citarne alcuni) e per invertire una desertificazione che sembrava irreversibile. La lunga marcia di un buongoverno regionale che è pronto a raccogliere le sfide e le opportunità offerte dal 2023.

Proprio in questi giorni – anticipa il vicecapogruppo del Carroccio Andrea Cerutti -, il gruppo Lega ha elaborato un emendamento al Disegno di legge 225 inerente l’infanzia, deliberato dalla giunta lo scorso 24 ottobre e già assegnato alla Quarta commissione, per stanziare almeno 10 milioni di euro per allargare la gratuità degli asili nido a fasce sempre più ampie della popolazione, come già accade in Lombardia. Una manovra che, dopo il primo intervento dell’assessore all’Istruzione Elena Chiorino sull’ampiamento dei giorni e degli orari di erogazione del servizio, vuole sostenere direttamente le famiglie e la genitorialità con risorse certe e già individuate nelle finanze regionali e nei fondi europei“.

Il 2023 – aggiunge ancora il capogruppo Preioni sarà anche l’anno in cui entrerà in vigore il nuovo disegno di legge in materia di regolamentazione del nomadismo e contrasto dell’abusivismo. Un testo innovativo che, grazie al nostro assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca, istituisce in Piemonte aree di transito per i nomadi nelle quali si potrà soggiornare per un massimo di tre mesi e per una sola volta l’anno. Zone adeguatamente controllate, dove si pagherà un canone per la sosta e nelle quali i nomadi potranno fermarsi previo il rispetto di una serie di vincoli comportamentali e di obblighi penali e nei confronti dell’educazione dei minori. Già nei primissimi mesi del 2023 verrà poi recepita la mia proposta elaborata di concerto con l’assessore alla Sanità Luigi Icardi per rivedere le retribuzioni delle prestazioni aggiuntive dei medici ospedalieri e per fermare l’ormai insostenibile ricorso ai gettonisti: non 60 euro ma 100 euro per ogni ora di lavoro in più“.

Il vicecapogruppo della Lega Salvini Piemonte Riccardo Lanzo, presidente della commissione Autonomia, non ha infine dubbi: occorre proseguire l’iter avviato dal Piemonte in termini di Autonomia, di concerto con il Governo.

La prima richiesta, tramite la Commissione, per il 2023 sarà quella di audire il ministro Roberto Calderoli direttamente a Torino affinché possa illustrare le riforme e interloquire con i commissari – spiega Lanzo -. Nello stesso tempo, sempre con la Commissione, organizzeremo un tour per spiegare il funzionamento dell’Autonomia stessa e quali saranno i suoi benefici, ascoltando le esigenze degli Enti Locali che devono essere sempre attivamente coinvolti“.

Al vaglio della Commissione ci sarà anche la Legge elettorale e le modifiche statutarie che andranno a cambiare aspetti profondi del Consiglio regionale: “Una grande responsabilità e un grande lavoro ci aspettano in questo 2023 e siamo come sempre pronti a raccogliere la sfida e a dare risposte che possano migliorare la qualità della vita dei concittadini” conclude il vicecapogruppo Lanzo.

Con questa coalizione – ricorda il presidente Preioniabbiamo conquistato il Piemonte e ora guidiamo un governo formato da partiti votati dagli italiani che hanno messo fine a un commissariamento di fatto durato ben undici anni. Noi siamo un ‘super centrodestra’ che, nella forma attuale, è riconosciuto, radicato, apprezzato e che in Piemonte deve essere sordo alle tentazioni di imbarcare altre forze politiche che a livello nazionale sono all’opposizione e che sono guidate da ex esponenti o addirittura da ex segretari del Pd. La Lega, invece, era, è e continuerà a essere il sindacato del territorio: un’identità che è garantita da una storia lunga 36 anni e che non va confusa con altro“.

Noi abbiamo convintamente sostenuto la candidatura di Alberto Cirio alla guida del Piemonte – chiarisce ancora il presidente Preioniperché eravamo certi, e continuiamo a esserlo, che il suo nome fosse e sia un valore aggiunto. Ora ci aspettiamo che ci dica cosa voglia fare. Abbiamo gestito al meglio la pandemia e la crisi energetica, ora vogliamo governare la ripresa. Siamo quindi contrari a qualunque segnale che non esalti questa sua capacità di guida di un centrodestra compatto. Anche perché dall’altra parte c’è poco o nulla“.

Nel Pd non riescono neanche a fare un congresso – denuncia infatti Preionio a scegliere un segretario, mentre noi eleggiamo candidati unitari in tutte le provincie. Non hanno neppure un candidato a guidare la Regione, non hanno un’idea di programma elettorale se non andando dietro alla sinistra radicale e a quelli che bloccano le autostrade e imbrattano le opere d’arte per il clima e non riescono che pensare a una coalizione di governo, perché Renzi li ha già rottamati una volta e i grillini vogliono abbattere la Tav, il terzo valico e il termovalorizzatore costruito da Chiamparino. Noi siamo la politica della concretezza e loro non sono più credibili in nulla. Addirittura votano sempre e convintamente contro qualunque legge regionale che tuteli l’identità del Piemonte e dei suoi valori, dalla Festa dell’Assietta alla Giornata degli Alpini alla legge sulla lingua piemontese. Ma questo i piemontesi lo sanno benissimo e soprattutto non lo dimenticano“.

Libertà di educazione, Voucher: “premiato l’impegno dei Moderati”

Siamo da sempre per la libertà di educazione: alla Giunta, che ringraziamo, riconosciamo il merito di aver rispettato il nostro Ordine del Giorno dello scorso aprile.



«Le 4.603 domande per il Voucher di iscrizione alle Scuole Paritarie saranno soddisfatte»: buone notizie in arrivo sul fronte della libertà di educazione. Con l’incremento di 3,2 milioni di euro per i Voucher scuola la Giunta rispetta gli impegni presi coprendo il 100% delle domande legate al Voucher “iscrizione e frequenza”. Un ottimo risultato, che premia la costanza delle nostre battaglie in Aula e che rappresenta una risposta al grande aumento di richieste e alla crisi economica in atto. Notizie positive anche dal fronte del Diritto allo Studio, con la copertura di tutte le richieste di Voucher per materiale didattico e trasporti fino a un ISEE pari a 6.464 euro. L’approvazione, lo scorso aprile, del nostro Ordine del Giorno collegato al Bilancio aveva impegnato la Giunta Cirio a reperire 3 ulteriori milioni di euro per il triennio in corso per garantire una reale parità scolastica: è stato così possibile aumentare il numero di studenti beneficiari di Assegni di Iscrizione e Frequenza di diverse centinaia.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Tornano nel Pd i “cattolici indipendenti di sinistra”?

Diciamoci la verità senza fronzoli ed ipocrisia. Un partito come il Pd, comprensibilmente e anche giustamente, si appresta a ridefinire la propria identità culturale e il proprio profilo politico dopo la disfatta elettorale del 25 settembre scorso e le note vicende giudiziarie che arrivano dall’Europa.

Una “mission” che non potrà che essere, come sostengono quasi tutti i suoi dirigenti, i militanti, i simpatizzanti e soprattuto gli elettori, come rilevano tutti gli istituti demoscopici, un vero e autentico “partito di sinistra”. Ovvero, un partito che sia in grado rilanciare, riaggiornare e rimodellare nella società contemporanea l’antica filiera della sinistra storica italiana. Cioè quella che corre lungo il solco della storia del PCI/PDS/DS/Pd. Pur sapendo che si tratta di un’operazione nè semplice e nè facile perchè ci sono nel cammino del Pd due diverse e speculari competizioni politiche ed elettorali. L’una sul versante progressista con la “sinistra per caso” interpretata e declinata dal partito populista, anti politico e demagogico per eccellenza, cioè i 5 stelle. E l’altra sul versante centrista con la presenza del cosiddetto “terzo polo”. Anche se si tratta di un partito ancora in forte evoluzione sperando di superare il profilo di partito – o partiti – “personale” che oggi lo caratterizza.
A fronte di questa situazione, è del tutto ovvio che la presenza, il ruolo e la funzione dei Popolari e dell’area cattolico sociale diventa del tutto irrilevante se non addirittura ininfluente ai fini dell’elaborazione del progetto politico complessivo del Partito democratico. E, al riguardo, ci sono almeno due condizioni che lo confermano in modo persin plateale.
Innanzitutto il capitolo della prospettiva politica, culturale e programmatica del Partito democratico. È noto a tutti, come ricordavo poc’anzi, che dopo la sconfitta elettorale l’unica via d’uscita è quella di trasformare definitivamente ed irreversibilmente il Pd in un partito autenticamente ed organicamente di sinistra. Una prospettiva di sinistra, come ci ricorda giustamente Luca Ricolfi, che si trova oggi ad un bivio alla vigilia del congresso del partito: e cioè, o dar vita ad un partito della sinistra liberale che sia però in grado di ricomporre tutta l’area ex e post comunista nel nostro paese oppure scegliere una strada che privilegia una sinistra più radicale e libertaria. Ma, al di là degli slogan che riassumono la competizione politica in atto, quello che è certo è che il futuro del Pd sarà quello di essere un partito di sinistra.
In secondo luogo, e per fermarsi alla contingenza, assistiamo ad un dibattito all’interno del Pd alquanto singolare dove i 3, 4 o 5 candidati alla segreteria nazionale sono tutti espressione della cultura storica della sinistra italiana che non possono che perseguire, coerentemente e legittimamente, una prospettiva e un progetto politico di sinistra. E quindi, e di conseguenza, cosa centra il ruolo, la storia e la stessa “mission” dei Popolari e dei cattolici sociali in un contesto del genere è francamente difficile da spiegare e da declinare. Pubblicamente e anche privatamente. Anche perchè, come tutti ben sappiamo, un vero e serio centro sinistra – soprattutto dopo l’esperienza concreta del Pd – è credibile di fronte agli elettori e alle rispettive aree sociali e culturali solo quando il centro e la sinistra si uniscono in una alleanza di governo ma con una soggettualità e una personalità politica autonoma. Il famoso “trattino” che unisce il centro e la sinistra in un progetto di governo. Per fare un solo esempio, ricordo l’esperienza dell’Ulivo.
Insomma, anche su questo versante si tratta di scegliere se la tradizione del popolarismo di ispirazione cristiana intende giocare una partita vera sul campo rilanciando la sua personalità e la sua originalità culturale e politica o se, come pare, si riduce ad essere la nuova versione – seppur aggiornata e rivista – dei “cattolici indipendenti di sinistra” degli anni ‘70. Dove sono garantiti quasi per legge una percentuale di eletti – come è avvenuto puntualmente alle recenti elezioni politiche con l’auto nomina dei capi corrente degli ex popolari del Pd e dei loro cari nella quota proporzionale – e forse qualche “premio di consolazione” alla carriera a futura memoria negli assetti di partito per qualche altro notabile. Ovvero, per dirla con un vecchio slogan, una operazione che “fa fine e non impegna”.
Ecco perchè, a fronte di questo quadro, sta emergendo in quasi tutta la periferia italiana la voglia di un rinnovato “protagonismo” politico, culturale, programmatico e soprattutto organizzativo dei Popolari e dei cattolici sociali. Un protagonismo che non ha come obiettivo esclusivo e prioritario quello di commentare ciò che capita nel campo della sinistra italiana. E cioè, la vecchia filiera del PCI/PDS/DS/PD.

Si tratta, quindi, di scegliere. E questo perchè, come direbbe Aldo Moro, “tempi nuovi si annunciano” e non possono essere affrontati con strumenti vecchi e modalità superate dalla storia politica di questi ultimi anni. Una scelta che deve avvenire alla luce del sole, senza polemiche politiche e, men che meno, diatribe personali. E il futuro dei Popolari e dello stesso popolarismo, per usare una metafora calcistica, non può essere quello delle riserve che toccano la palla in panchina solo per darla ai giocatori in campo. In attesa di qualche riconoscimento dei titolari. Non è questa l’eredità che abbiamo ricevuto dal magistero dei grandi leader e statisti del pensiero popolare, cattolico sociale e cattolico popolare del passato.

Giorgio Merlo

Forza Italia: “accordo price cap risposta ai gufi delle sinistre”

“L’accordo raggiunto in Consiglio Energia sul Price Cap è la miglior risposta ai gufi delle sinistre. Ringrazio per il grande lavoro svolto il ministro Gilberto Pichetto, uno dei pochi esponenti che è sempre stato ottimista sul raggiungimento di una intesa soddisfacente, capace di salvaguardare i consumatori italiani ed europei. Ora resta da evitare che speculazioni interne ed extra Russia contribuiscano ad un nuovo caro energia: il pericolo è sempre dietro all’angolo e non ce lo possiamo permettere. E’ il momento di una Europa e di un mondo solidale e che non fa business sulla pelle dei cittadini”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia in Commissione Ambiente ed Energia del Senato Roberto Rosso.

Dal Comune: odg di sostegno all’affitto e per la morosità incolpevole

LEGGE DI BILANCIO: CONSEGUENZE DRAMMATICHE SULLE FAMIGLIE PIU’ FRAGILI

 

Approvato lunedì in Consiglio Comunale l’ordine del giorno a prima firma Alice Ravinale (SE), presentato insieme a Nadia Conticelli e Vincenzo Camarda (PD), Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ed Elena Apollonio (Lista Civica): è necessario che il Governo finanzi il fondo di sostegno all’affitto e il fondo per la morosità incolpevole.
“Secondo i dati ISTAT in Italia ci sono 900 mila famiglie in affitto in condizione di povertà assoluta e all’inizio del 2022 erano almeno 150.000 le famiglie sotto sfratto, stando a quanto riportato dai sindacati. L’attuale livello degli affitti sul mercato privato della casa è, per molte famiglie, letteralmente insostenibile, a causa della diffusione del lavoro povero e precario, dei livelli di disoccupazione e inoccupazione, dei salari bassi, del rincaro delle utenze e della generale situazione di inflazione e aumento dei prezzi. Eppure, la Legge di Bilancio per il 2023 ha azzerato il fondo di sostegno all’affitto, finalizzato ad aiutare e sostenere gli inquilini a basso reddito, e il fondo per la morosità incolpevole, a sostegno delle famiglie destinatarie di sfratto per morosità ma impossibilitate a pagare il canone di locazione a causa della perdita o riduzione del reddito. Allo stesso tempo, la Legge di Bilancio riduce misure a sostegno della povertà come il reddito di cittadinanza. È una finanziaria classista che colpisce le fasce deboli e che avrà effetti drammatici: sempre più persone rischiano di restare senza casa” – sottolinea Alice Ravinale, capogruppo di Sinistra Ecologista e prima firmataria dell’ordine del giorno sull’emergenza abitativa approvato ieri in Consiglio Comunale con i voti di SE, PD, Torino Domani, Lista Civica e M5S.
“Come denunciato da sindacati e terzo settore, se il taglio verrà confermato avrà un effetto devastante sulla già grave situazione di disagio abitativo presente in Italia. A Torino, in particolare, è stata fondamentale la mobilitazione di oltre 20 associazioni del Coordinamento Aurora, che hanno immediatamente manifestato all’istituzione cittadina la propria preoccupazione per una norma che se approvata avrà un impatto drammatico sulla popolazione di aree già fragili della Città”.
“Con l’atto approvato chiediamo che il Governo reinserisca i fondi com’erano previsti, e anzi li renda più strutturali”, aggiunge Ravinale. “Oltre a rifinanziare il fondo sociale per la locazione e il fondo per la morosità incolpevole, occorre un piano di investimenti per l’edilizia residenziale pubblica. Inoltre, a fronte della recente situazione di emergenza, deve essere incentivato l’utilizzo del patrimonio privato sfitto attraverso sostegni alle Agenzie Sociali per la Locazione e anche attraverso politiche fiscali mirate. Con questo atto chiediamo quindi che le politiche abitative tornino a essere una priorità nei finanziamenti nazionali. I segnali che arrivano dalla maggioranza di destra che governa il Paese, non ultimo quando detto lunedì in Sala Rossa dalla Capogruppo della Lega, che ha preferito eludere il merito della tragica questione da noi sollevata, sono preoccupanti, ma ci auspichiamo davvero che il Governo ascolti il grido d’allarme del Consiglio Comunale di Torino e ritorni sulle sue scelte”, conclude la consigliera Alice Ravinale.

Plusdotazione. La proposta di legge Gallo (PD)

<Cominciare dalla scuola per permettere a individualità e talenti di esprimersi al meglio.Il Consiglio regionale ponga al più presto il tema in aula>.
Plusdotazione: un tema del quale poco si conosce e molto può e deve essere fatto a cominciare dalla scuola.
Gli studenti plusdotati e APC (ad alto potenziale)  si differenziano dai loro pari in termini di età, esperienza e opportunità, perché hanno una maggiore attitudine e ottengono risultati eccezionali in una o più delle seguenti aree: abilità intellettiva generale, specifica attitudine scolastica, pensiero creativo, capacità di leadership, arti visive e dello spettacolo, abilità motoria.
Per cui, i bambini e i ragazzi plusdotati mostrano o hanno il potenziale per mostrare, un livello eccezionale di performance, se confrontati con i loro pari, in ambito: accademico, intellettivo, creativo, di leadership, artistico e sportivo.
Molti sono i miti e i pregiudizi che li accompagnano. Vengono chiamati geni, bambini sopra le righe; altre volte si confondono e diventano vittime di diagnosi sbagliate, alcuni non emergono, altri si sentono emarginati.  In realtà sono tanto intelligenti quanto sensibili e, spesso, soli.
Risulta fondamentale divulgare il tema della Plusdotazione a tutti i livelli, in particolare quello scolastico e specialistico, per colmare il gap culturale che ancora esiste in Italia: riconoscere ed individuare precocemente gli studenti plusdotati è un fattore di protezione importante per supportarli in un percorso di crescita serenoPer questo occorre che la politica sia presente e attenta nelle istituzioni.
Ad accendere l’attenzione nel consiglio regionale del Piemonte è Raffaele Gallo, capogruppo Pd, con una proposta di legge che è stata illustrata nel corso di un incontro di approfondimento e confronto organizzato dall’Associazione Step net ODV.
All’evento erano presenti Viviana Castelli, presidente Step Net ODV; Sara Riscazzi responsabile Comitato ScuolaStep-net ODV; la psicologa Francesca Bianchi Bosisio e Raffaele Gallo, presidente del gruppo Pd del Consiglio regionale del Piemonte.
<Bambini e i ragazzi plusdotati sono il 5-6% della popolazione. Molti sono i miti e pregiudizi che li accompagnano, per questo motivo risulta fondamentale divulgare il tema della plusdotazione a tutti i livelli, in particolare istituzionale, scolastico e specialistico – ha dichiarato la presidente Viviana Castelli –  riconoscere ed individuare precocemente gli studenti plusdotati è un fattore di protezione importante per supportarli in un percorso di crescita sereno e promuovere il loro benessere>.
Sara Riscazzi, responsabile del comitato scuola dell’associaizone Step Net ha aggiunto: <Includere in ambiente accogliente anche le alunne e gli alunni plusdotati è un obiettivo che la scuola non può mancare per assicurare benessere e successo formativo agli studenti gifted (plusdotati) finora non adeguatamente riconosciuti>
<Conoscere se stessi con l’aspirazione di conoscere le nostre potenzialità e portarle in atto – ha sottolineato la psicologa e psicoterapeuta Francesca Bianchi Bosisio – La conoscenza favorisce il nostro benessere e può essere una risorsa per il nostro ambiente>.
<La Plusdotazione – ha evidenziato il presidente del gruppo PD in consiglio regionale Raffaele Gallo – non è un disturbo ma è una complessa interdipendenza di caratteristiche biologiche, psicologiche, comportamentali ed ambientali che si esprimono in modi differenti. Può essere considerato un dono portatore di potenzialità che devono essere sviluppate durante il percorso evolutivo-formativo dei bambini/ragazzi. Va inoltre evidenziato che tali caratteristiche non sono sinonimo di “successo assicurato” anzi il non riconoscimento e il mancato supporto possono portare al sotto-rendimento, all’insuccesso e all’abbandono scolastico.>
Presentando la proposta di legge “Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28 (Norme sull’istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)” Gallo ha precisato:
<La mia proposta di legge introduce azioni per garantire e migliorare i livelli di qualità dell’offerta formativa ed educativa, quali facilitazioni per l’utilizzo a fini didattici e formativi delle strutture  presenti sul territorio, realizzazione di progetti di innovazione e sperimentazione in ambito didattico ed educativo, con particolare riferimento alle tecnologie multimediali come strumento di facilitazione dell’apprendimento, ma anche  – prosegue Raffaele Gallo – l’implementazione di appositi interventi a loro dedicati, quali progetti di screening per l’individuazione degli studenti plusdotati o APC, sportelli di ascolto o incontri formativi per i genitorie personale scolastico, acquisto di idonei strumenti didattici informatici di supporto e interventi aggiuntivi di potenziamento scolastico da parte di docenti con competenze specifiche>.
Nel dettaglio, la disposizione che modifica la norma finanziaria (articolo 37) della legge regionale 28/2007  prevede che alla copertura degli oneri finanziari derivanti dall’attuazione dell’articolo 15, comma 6 bis 8 articolo che riguarda gli interventi per l’integrazione scolastica) – quantificati in euro 250.000,00 per l’anno 2022 e in euro 500.000,00 per ciascuno degli anni del biennio successivo – si faccia fronte con le risorse iscritte all’interno della missione 04 (Istruzione e diritto allo studio), programma 07 (Diritto allo studio), titolo 1 (Spese correnti) del bilancio di previsione finanziario 2022- 2024.
La proposta di legge di Raffaele Gallo è stata incardinata in VI commissione e il suo percorso viene seguito con attenzione.

Giachino: “Torino perde tutto!” Non ci rimane che la Sindone

La prossima volta a chi tocca ? Meno male che la SINDONE è di proprietà della Chiesa!!

Ora  è ufficiale, dopo 39 anni Automotoretrò abbandona Torino: l’edizione numero 40 si farà a Parma 
 
Automotoretrò una bella manifestazione nata a Torino perché tutte le manifestazioni legate all’auto nascevano qui, abbandona Torino e l’edizione numero 40 si farà a Parma. I torinesi dovrebbero chiedere i danni alle ultime Amministrazioni per le tantissime iniziative che hanno abbandonato la Città per scegliere altre Città. E poi ci si stupisce perché tutte le ricerche denunciano il Declino economico e sociale della Città, di cui parlo da anni e che tra ieri e oggi ha trovato la conferma nella FIOM e in Boglione, neo Vicepresidente dell’Unione Industriali. Sono sbalordito di fronte a tanta impotenza amministrativa. Di questo passo dove finiremo? LORUSSO si faccia aiutare perché altrimenti qui si potrebbero chiedere i danni a chi ha fatto perdere iniziative economiche importanti che hanno grandi ricadute sul commercio, sugli alberghi e ristoranti .
 
Mino GIACHINO 
SITAVSILAVORO