“Il partito di Centro e la ‘politica di centro’ devono andare avanti. Con o senza Calenda. Del resto,
la politica non si può fermare di fronte alle pregiudiziali ideologiche o, peggio ancora, ai pregiudizi
di carattere personale. Un progetto politico è credibile, e si può realisticamente percorrere, solo se
non prevalgono queste degenerazioni e queste derive. E la prospettiva centrista, riformista e
democratica è oggi quantomai essenziale e necessaria. Un Centro plurale che deve vedere la
presenza decisiva e determinante di più culture politiche. A cominciare da quella cattolico
democratica e popolare. I pregiudizi personali, e ideologici, sono esterni ed estranei a questo
progetto che prosegue perchè è semplicemente importante ed indispensabile per la qualità della
nostra democrazia contro ogni forma di radicalizzazione della lotta politica che può sempre
degenerare nella deriva degli “opposti estremismi”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari.
Merlo. 25 aprile, festa di tutti i democratici
Cattolici decisivi, come altre culture politiche democratiche.
“La festa del 25 aprile è importante e decisiva nel nostro paese perchè è una data che segna la
ripartenza della democrazia e la riconquista delle libertà. Di tutte le libertà. Una festa che, come
ovvio, non può essere divisiva e nè, men che meno, appannaggio di qualche partito o di qualche
cultura politica a scapito di altre. È la festa di tutti i cittadini democratici, a qualsiasi fede politica e
culturale appartengano.
E, per quanto riguarda i cattolici, possiamo dire ad alta voce e con forza che sono stati decisivi e
determinanti – ovviamente con donne e uomini di altre culture politiche democratiche – per
riconquistare la democrazia nel nostro paese. E, dopo la vittoria contro il fascismo, per diventare
autorevole classe dirigente politica e di governo a livello nazionale come importanti leader e
statisti della Democrazia Cristiana. È sufficiente citare 4 di questi leader per rendersi conto di cosa
è stata la Resistenza, la riconquista della libertà, la salvaguardia della democrazia e la garanzia
della governabilità per i cattolici nel nostro paese dopo il 25 aprile 1945: Tina Anselmi, Benigno
Zaccagnini, Carlo Donat-Cattin e Albertino Marcora.
Insomma, il 25 aprile come festa di tutti i cittadini democratici perchè è una data che ha registrato
una partecipazione politica plurale per raggiungere lo stesso obiettivo politico”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari
“Se Luigi di Maio presentasse domanda per lavorare in uno degli organismi Ue, la sua richiesta verrebbe respinta. Per essere assunti da Bruxelles occorrono infatti i requisiti minimi della laurea triennale o dell’esperienza lavorativa qualificata e della conoscenza fluente di due lingue dell’Unione. Restiamo sorpresi e sconcertati dalla decisione di nominare come rappresentante Ue nel Golfo una persona che, come dell’ex Ministro degli Esteri italiano, non avrebbe i requisiti minimi per lavorare nell’ultimo ufficio delle istituzioni comunitarie. Se l’Alto rappresentante
Borrell non aveva a disposizione profili adeguati per fare una scelta più consona, glieli forniamo noi”.
Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), che ha inviato una lettera all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrel, in cui chiede conto dei criteri con cui è stato nominato Di Maio e segnala una decina di curricula di giovani con titoli accademici nel campo della politica e delle relazioni internazionali, superiori a quelli di Di Maio.
“Quanto accaduto è un bruttissimo messaggio ai giovani di tutta Italia che credono ancora nella meritocrazia e nella competenza. Non è accettabile – conclude Tovaglieri – che un incarico così importante e delicato sul piano geopolitico sia affidato a una persona priva persino di quei minimi titoli accademici che vengono richiesti ai comuni cittadini europei per lavorare nelle istituzioni comunitarie”.
Decisivo il ruolo dei Popolari.
“Le prossime elezioni regionali piemontesi sono anche un test politico importante per misurare il
peso dei vari partiti e i relativi progetti politici. Al riguardo, il tanto decantato Centro non può non
presentarsi unito e compatto alle elezioni. Ma lo può fare, appunto, solo unitariamente. E cioè, al
di là e al di fuori delle beghe che hanno investito i vertici nazionali dell’ormai ex ‘terzo polo’.
È del tutto naturale, del resto – e in vista di costruire alleanze in chiave rigorosamente anti
populista – che tutte le forze e i movimenti con un profilo centrista e democratico debbono
presentarsi sotto uno stesso tetto politico con un progetto di governo sul futuro e la prospettiva
del territorio piemontese.
Solo attraverso questo percorso politico sarà possibile ridare linfa e fiato al Centro e ad una vera e
propria ‘politica di Centro’ anche in Piemonte. E dove il ruolo e la presenza politica dei cattolici
democratici e popolari sia visibile e determinante”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Popolari.
“E l’impegno per l’azzeramento del bollo auto per le auto a metano, Gpl e ibride. Noi la pressione fiscale la abbassiamo mentre con il loro non voto le opposizioni si confermano il partito delle tasse”
Nelle dichiarazioni finali di voto, il leghista Alberto Preioni ha spiegato il sì convinto del gruppo Lega Salvini Piemonte al bilancio di previsione 2023-25 e presentato la mozione che porterà all’azzeramento del bollo per le auto a metano, Gpl e ibride in Piemonte.
“La Lega non fa marcia indietro ma si mette in corsia di sorpasso, come è nella sua storia lunga 36 anni – assicura Preioni -, e con questa mozione annuncia l’esenzione o la riduzione in assestamento di bilancio del bollo per le auto a metano, Gpl e ibride. Noi le tasse le riduciamo, specialmente quando questo può fare anche bene al nostro ambiente. Le opposizioni, scegliendo di non votare dando presenza, si confermano invece il partito delle tasse E tra qualche settimana questo assestamento potrà essere fatto grazie alle risorse garantite dalla legge sul grande idroelettrico, decine e decine milioni di euro in più resi disponibili da un successo targato Lega Salvini Piemonte”.
“Vogliamo quindi ringraziare il nostro assessore Andrea Tronzano per la pazienza e l’equilibrio che ci hanno consegnato un bilancio con i conti a posto e senza aumentare le tasse – aveva poi sottolineato Preioni -, nonostante i derivati e i 600 milioni di euro di mutui ereditati dal centrosinistra. Un centrosinistra che forse non vive nella realtà, che ci accusa falsamente di non spendere i fondi del Pnrr e che ignora l’ottimo giudizio che i piemontesi hanno di questa maggioranza. Quindi è forse meglio restare sulla realtà e non sulla fantasia spiegando cosa c’è in questo bilancio. Ovvero i 22 milioni di euro che tornano ai territori montani delle nostre provincie grazie alla legge della Lega sui Canoni Idrici, i 26 milioni per l’agricoltura, i 17,5 a sostegno delle attività turistiche, i 43 milioni sugli extra Lea con 3 milioni aggiuntivi rispetto allo scorso anno, il Fondo Sociale per la casa che straordinariamente passa da 7 a 12 milioni o i 15 milioni per l’edilizia sociale ai quali si sommano i 10 milioni delle ex Gescal”.
“Poi un altro provvedimento atteso da anni – ha continuato Preioni -, un milione e mezzo in più per la stabilizzazione dei forestali, i 5 milioni in più che portano a 42 milioni gli stanziamenti per la Cultura, con buona pace di chi sostiene che la Lega non si interessa di questo settore strategico, i 53 milioni per la qualità dell’aria, quando ci accusano di non far niente per l’ambiente, gli 8,6 milioni di euro per gli impianti e le piste degli sport invernali che generano ricadute dieci volte più grandi, un milione per le terme, risorse per le meravigliose pro loco, per i nostri eroici vigili del fuoco volontari, per gli angeli delle montagne del soccorso alpino e speleologico, per gli scuolabus per i nostri figli e per gli spazzaneve per la viabilità di montagna”.