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Camera approva dl Aiuti quater, deputati Verdi Sinistra si sporcano le mani di nero

Grimaldi: Le nostre sono già pulite, le vostre resteranno sporche per sempre.

 

“Le mani che ci siamo sporcati di nero sono già pulite, come i Van Gogh e il portone del Senato, le vostre invece, con il voto di oggi e l’approvazione delle misure ‘sblocca trivelle’, resteranno sporche per sempre: le scelte che state compiendo saranno indelebili e verranno pagate dalle generazioni future, le stesse che criminalizzate per un po’ di vernice già lavata” – dichiara il Vice-caporguppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, a seguito dell’approvazione alla Camera del decreto Aiuti quater.

“Il Governo Meloni delle villette vista mare, dal bagnasciuga in realtà vuole vedere le trivelle e, magari, qualche naufragio con spettatore” – prosegue Grimaldi. – “Non vi importa quante vittime causerà la crisi climatica, voi siete convinti di potervi garantire sempre un posto all’ombra di qualche isola superstite. Ma vi sbagliate”.

Grimaldi (Verdi Sinistra): “Il Governo aumenta la benzina e dice che lo ha fatto per i poveri”

“Il Governo ha il coraggio di dire che la finanziaria è stata orientata verso i più poveri e che questa è la ragione dell’aumento del costo del carburante e della mancata riduzione delle accise, promessa dalla destra in campagna elettorale. Hanno la faccia come il pieno” – ha attaccato  il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, ospite alla trasmissione Omnibus di La7.

 

“Hanno tagliato 950 milioni di euro per il reddito di cittadinanza, sottratto risorse  all’indicizzazione delle pensioni, senza nessun intervento per alzare i salari e contrastare il lavoro povero” – ha proseguito Grimaldi. – “C’era un’alternativa: prendere le risorse dagli extraprofitti delle grandi compagnie energetiche, 50 miliardi di euro che rappresentano una vera e propria rapina il cui costo sociale è stato pagato da imprese e famiglie. Noi vogliamo contrastare l’inflazione, introdurre un salario minimo a 11 euro. Loro hanno scelto come al solito di difendere i furbi, di fare 13 condoni, di dare una mano a Lotito e soci”.

Avetta (Pd): “La Giunta Cirio non ama i treni e chi li usa”

Il Vice Presidente della Commissione trasporti Alberto Avetta (Pd): “Molte le carenze illustrate dal COMIS durante l’audizione in Commissione: la Regione Piemonte dovrebbe ascoltare le richieste delle associazioni di utenti e pendolari.”

«Una cosa è chiara: la Giunta Cirio non ama i treni né chi li usa». Con queste parole Alberto AVETTA, Consigliere regionale Pd e Vicepresidente II Commissione Trasporti, commenta l’audizione dei rappresentanti del COMIS-Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile, che raccoglie diverse associazioni di pendolari ed utenti dell’area metropolitana torinese e delle province di Alessandria, Asti, Biella e Cuneo.

«Sono davvero tante le carenze del servizio ferroviario regionale registrate ed evidenziate dal COMIS. A cominciare dal fatto che dopo la riduzione del servizio ferroviario a causa dell’emergenza Covid-19, a differenza delle altre Regioni, in Piemonte non è stata più ripristinata la situazione precedente. Inoltre, in molte aree del Piemonte il nuovo contratto di servizio si sta rivelando peggiorativo sotto molti aspetti: servizi ridotti in particolare nei festivi e pre-festivi e carenza di passaggi nelle ore mattutine e serali, che penalizzano i pendolari per studio e lavoro. E ricordo che le associazioni dei consumatori hanno depositato un ricorso al TAR rilevando tutte le incongruenze del nuovo contratto di servizio ferroviario con le prescrizioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti che la Regione Piemonte ha inspiegabilmente preferito ignorare».

«A ciò si aggiungono i problemi annosi-aggiunge il consigliere regionale Alberto AVETTA– ad esempio la tratta Ivrea-Chivasso-Torino, che continua a distinguersi per affollamento dei mezzi (molto spesso gli utenti non vengono fatti salire sui treni per mancanza di spazio), e non si riesce a capire perché la Regione Piemonte non pensi di inserirla nel servizio ferroviario metropolitano SFM8. Inoltre, più volte abbiamo denunciato i ritardi sull’elettrificazione Rivarolo-Pont e quelli che coinvolgono il passante ferroviario della Torino-Caselle-Ceres. Così come resta senza risposta la richiesta di riattivazione della Pinerolo-Torre Pellice. Numerose sono le carenze e le criticità che si riscontrano nelle diverse aree, con servizi ridotti o inesistenti nei festivi e prefestivi (nell’astigiano come nell’acquese, nel casalese come nell’ovadese e così i collegamenti per Limone) e numerose linee sospese. E oltre ai disagi oramai permanenti per i pendolari, risulta evidente che chi vuole recarsi da turista in molte zone del nostro Piemonte deve ricorrere per forza al mezzo privato». «Il COMIS non si è limitato a una fotografia delle criticità-conclude il consigliere regionale Alberto AVETTA-ma ha avanzato proposte ragionevoli e condivisibili che la Giunta Cirio farebbe bene a considerare. Purtroppo anche oggi abbiamo avuto conferma del fatto che la Giunta Cirio non ama i treni e chi li usa (o li vorrebbe usare). Né ama i rappresentanti degli utenti, visto che, ad oggi, il COMIS non è mai stato ricevuto in assessorato, nonostante le richieste formali in tal senso».

Zambaia (Lega ): “Una piazza, una via o un altro luogo per i Diritti umani “

Approvato dall’aula del Consiglio regionale l’Ordine del giorno “Promuovere l’intitolazione, nei comuni piemontesi, di piazze dei diritti umani e civili”.

“Un atto di indirizzo – ha spiegato all’aula il consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte Sara Zambaia, vicepresidente del Comitato per i diritti umani e civili – presentato appunto su impulso del Comitato regionale, con un unico grande obiettivo: cercare di rendere concreto l’ideale dei diritti umani. Temi dei quali ci occupiamo quotidianamente, ma che spesso sono avvertiti come una entità astratta dalla società”.

“Eppure parliamo di diritti tangibili – ha aggiunto Zambaia -, perché riguardano la sfera più intima dell’individuo e il destino di interi popoli o nazioni: basti pensare alle condizioni delle donne iraniane, di quelle afgane o di quelle dei Paesi africani. Un significato che abbiamo racchiuso in questo Ordine del giorno inviando un messaggio ai nostri amministratori locali, perché intitolino simbolicamente una piazza, una via o un qualunque luogo del loro comune ai diritti umani, in modo che siano fissati nel tempo nel loro profondissimo e universale significato”.

Pd: accelerare apertura seggiovie comunali “Frais-Sausea” e “Chiomonte-Frais”

“LA REGIONE INTERVENGA VELOCEMENTE PER CONTRIBUIRE E ACCOMPAGNARE IL PERCORSO

“Anche a partire dal dettagliato lavoro svolto dalla Consigliera comunale di Chiomonte Lucrezia Bono con una lunga, pur semplice nelle richieste, interrogazione rivolta al sindaco Garbati il mese scorso, ho interrogato l’Assessore regionale competente per avere chiarimenti in merito all’annosa vicenda che riguarda le seggiovie comunali “Frais-Sausea” e “Chiomonte-Frais” che, dalla loro prima apertura al pubblico nell’inverno 2011, ci risulta abbiano funzionato a singhiozzo. La “Frais-Sausea” è ferma dal marzo 2018, mentre la “Chiomonte-Frais” addirittura dal settembre 2017, (fatti salvi alcuni giorni di apertura tra agosto 2020 e agosto 2022). Abbiamo, altresì, appreso che dal 2018 il Comune di Chiomonte non effettua gare di appalto per la gestione di questi impianti e che gli impianti privati sono gli unici a essere stati aperti durante le ultime stagioni invernali, aperture contraddistinte, tra l’altro, da una totale incertezza fino a pochissimi giorni dall’inizio della stagione. Negli ultimi quattro anni, comunque, le seggiovie pubbliche sono rimaste sostanzialmente chiuse e a poco è servita la mozione presentata dalla consigliera Bono per sbloccare la situazione, respinta dalla maggioranza che governa Chiomonte” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Diego Sarno.

 

“Gli impianti di risalita – prosegue l’esponente dem – non permettono solo la fruizione di un servizio di interesse generale come la possibilità di dedicarsi all’attività sciistica, ma costituiscono anche la base dello sviluppo del turismo montano e, conseguentemente, dello sviluppo economico dei territori interessati. La situazione della stazione sciistica del Pian del Frais è molto grave e non si può escludere che comporti un ingente danno erariale. Questa stazione è da considerarsi un bene comune dell’intera Valle di Susa, di Torino e della Regione Piemonte, ma è riduttivamente assoggettata all’ amministrazione comunale di Chiomonte e ai soggetti privati che, attualmente, non stanno garantendo aperture certe e continuative”.

 

“Oggi – conclude il Consigliere Sarno – in risposta alla mia interrogazione, la Giunta regionale si è assunta l’impegno di istituire un tavolo al quale portare l’amministrazione comunale e i soggetti privati per addivenire finalmente alla riapertura delle seggiovie. E’ un passo avanti, ma alle parole dovranno seguire i fatti e in tempi rapidi: vigileremo affinché questo accada, augurandoci di non dover ricorrere nuovamente ad un’interrogazione”.

In memoria di Angelo Burzi Commemorazione a Palazzo Lascaris

Il Consiglio regionale ha commemorato questa mattina l’ex assessore e consigliere regionale Angelo Burzi, scomparso il 24 dicembre 2021.  

Il presidente Stefano Allasia ha ripercorso nel suo discorso la lunga carriera politica di Burzi, tra i fondatori del movimento Forza Italia in Piemonte, di cui è stato coordinatore per la provincia di Torino dal 1994 al ‘95.
Eletto nel 1995 in Consiglio regionale, è stato capogruppo di Forza Italia sino al maggio ‘96 e quindi presidente della Commissione speciale per la revisione dello Statuto regionale sino al maggio ‘97, quando è diventato assessore al Bilancio e al Personale. Incarico, quest’ultimo, che ha svolto anche nella settima legislatura, fino al marzo 2002.
Nelle elezioni 2005 è stato rieletto in Consiglio regionale ed ha ricoperto l’incarico di capogruppo FI-PdL.

Angelo Burzi,

Eletto nella nona legislatura nella circoscrizione di Torino nella lista Il Popolo della Libertà, nel maggio 2012 ha costituito il Gruppo consiliare Progett’Azione di cui è stato presidente.
Terminata l’esperienza di consigliere, è rimasto attivo in politica senza ruoli ufficiali, collaborando a lungo con gli eletti, e creando un think tank, la Fondazione Magellano, un pensatoio per rilanciare Torino.
“Coloro che hanno conosciuto Angelo Burzi – ha detto il presidente Allasia – autentico liberale e persona dalle grandi intuizioni, e quelli con cui ha lavorato, lo ricordano per il suo impegno ininterrotto in difesa dei valori di uguaglianza e di giustizia sociale, quale esempio di etica, per la grande correttezza professionale che ha esercitato con chiarezza e passione nei momenti più rilevanti dell’attività politica, della vita consiliare della nostra Regione.
La sua estrema decisione – ha sottolineato Allasia – quella che non avremmo mai voluto prendesse, è stata coerente con il suo carattere forte, definitivo, non incline al compromesso”.
Il presidente si è rivolto infine alla moglie Giovanna, presente in Aula insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni ed ex colleghi, per rinnovare a lei e alle figlie di Burzi, Eleonora e Giulia, le condoglianze e i sensi di sincera vicinanza a nome dell’Assemblea regionale.

Un’idea per Bonaccini! 5 minuti ciascuno per rigenerare e ricostruire il PD

Riceviamo e pubblichiamo

 

Sabato 14 gennaio, ore 9.30

Teatro Stalker – Piazza Montale 18 – Torino

I Comitati per Stefano Bonaccini Segretario

MICROFONO APERTO PER UN NUOVO PARTITO DEMOCRATICO

Un’idea per Bonaccini!

5 minuti ciascuno per rigenerare e ricostruire il PD

 

Sabato 14 gennaio, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, il Teatro Stalker , in piazza Montale 18, a Torino, ospita la prima iniziativa pubblica dei Comitati Bonaccini della provincia di Torino, che hanno scelto per l’occasione una piazza della periferia torinese e un luogo di cultura.

Si tratta di un momento di libero confronto, un “microfono aperto” dove tutti –  amministratori, mondo dell’associazionismo, iscritti, militanti, simpatizzanti e non iscritti –  avranno a disposizione 5 minuti per illustrare le loro idee da sottoporre al candidato Segretario Stefano Bonaccini, il cui passaggio a Torino è previsto per fine gennaio nell’ambito del suo tour fra i 100 Comuni.

Info: bonaccinitorino@gmail.com

Un suicidio ogni 5 giorni tra chi indossa una divisa. Magliano: Dati drammatici


Dati drammatici emergono dall’audizione, in Commissione regionale , dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di Polizia: tra Forze dell’Ordine e Forze Armate si sfiorano i 70 suicidi l’anno (dato nazionale), tre volte tanto rispetto al resto della popolazione. Anche le Istituzioni possono e anzi devono fare la loro parte di fronte a questa situazione: sostengo convintamente la richiesta, avanzata dagli auditi stessi, di un nuovo percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale promosso dalla Regione Piemonte per questo tema specifico.

 

 

Creare un percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale specifico per chi, lavorando in divisa, vive una situazione di disagio psicologico grave non è solo possibile, ma è la richiesta stessa dei rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali di Polizia appena auditi in IV Commissione (Sanità e Assistenza) del Consiglio Regionale del Piemonte. Dopo un biennio di effimera riduzione del fenomeno in corrispondenza della fase più drammatica della pandemia (con relativa introduzione dello smartworking), i dati relativi ai suicidi di lavoratori in divisa sono tornati nel 2022 a far registrare 70 casi a livello nazionale (6 suicidi ogni mese). Non solo lo stress lavoro-correlato a questa professione, ma il timore di perdere il lavoro in caso di avvenuta certificazione medica di una situazione di fragilità rendono necessari protocolli specifici promossi dalle Istituzioni, in grado di rappresentare un’alternativa a quanto messo a disposizione dai Corpi. L’assoluta mancanza di dati ufficiali (quelli riportati in Commissione derivano dall’analisi delle fonti giornalistiche e dal meritorio lavoro di realtà quali l’Associazione Cerchio Blu) inducono a pensare che il dato possa essere sottostimato. La possibilità di potersi affidare a percorsi indipendenti rispetto all’Amministrazione interna del proprio Corpo sarebbe fondamentale per garantire misure gratuite e percepite come “sicure” (cioè prive del rischio di perdere il lavoro) di risposta al disagio. Faccio convintamente mia la richiesta avanzata dagli auditi di questa mattina a Palazzo Lascaris, in particolare da parte del Segretario Generale Provinciale del Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri Simone Sansoni.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte

Merlo e Maurino. Olimpiadi 2026, Sì al ‘lodo’ Lorusso-Cirio

 Oval, Bob e Trampolini unica soluzione

“Adesso va sostenuto sino in fondo il ‘lodo Lorusso-Cirio’ sulla necessità di risolvere
definitivamente il post olimpico di Torino 2006 in vista dell’evento olimpico di Milano/Cortina del
2026. Certo, com’è evidente a tutti, si tratta di impianti profondamente diversi tra di loro con
criticità ed opportunità altrettanto diverse. Ma è indubbio che non si possono più disperdere
ulteriori risorse pubbliche da un lato costruendo nuovi impianti e, dall’altro, si deve lavorare per
porre fine ad un post olimpico che richiede, adesso, di una scelta definitiva. Una scelta che quasi
si impone.

Dopodichè, se l’Oval è l’impianto più gettonato – per svariate motivazioni – per essere scelto e
sfruttato in vista delle Olimpiadi del 2026, tocca alla politica nazionale, torinese e piemontese,
fare anche una scelta oculata e finale sugli altri due impianti di Pragelato e di Cesana Torinese.
Se non sarà possibile – anche qui per motivazioni facilmente comprensibili – riadeguarli e rimetterli
in funzione per le prossime Olimpiadi invernali, si rende necessario procedere allo smantellamento
per riconvertire quelle due aree con progetti, peraltro già esistenti, che siano realmente percorribili
e concretamente realizzabili.

Ecco perchè è arrivato il momento delle scelte politiche concrete sul futuro del post olimpico delle
Valli e di Torino dopo la decisione, sempre più incommentabile, di aver optato nel passato di
rinunciare allo stesso evento olimpico. Per questi motivi, semplici ma decisivi, appoggiamo ciò
che hanno detto il Sindaco di Torino Lorusso e il Presidente della Regione Piemonte Cirio”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.
Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Autonomia differenziata, no all’opposizione ideologica della sinistra

Purchè l’autonomia non neghi la sussidiarietà.

“La cosiddetta ‘autonomia differenziata’ proposta dal Governo non può essere ostacolata per motivazioni puramente ideologiche o per cause riconducibili a pregiudiziali esclusivamente politiche e di schieramento. Del resto, è la miglior cultura sturziana e del popolarismo democratico che esaltano, da sempre, il principio dell’autonomia per un nuovo assetto degli locali nel nostro paese che non siano disciplinati solo da uno spietato centralismo. Stupisce, al riguardo, i commenti di molti sindaci del Pd che si scagliano contro il disegno politico governativo sulla cosiddetta ‘autonomia differenziata’. Perchè un conto è respingere, giustamente, qualsiasi ipotesi secessionista o che crea irreversibili e definitive divisioni tra le singole regioni italiane. Altra cosa, invece, è bollare come antidemocratica e autoritaria una riforma che esalta e valorizza le autonomie locali attraverso la moltiplicazione delle competenze istituzionali su svariate materie di interesse primario dei cittadini, per sole ragioni politiche ed ideologiche. E questo perchè se si respinge la cultura autonomistica degli enti locali si persegue, inesorabilmente, un disegno politico centralista ed accentratore.
Dopodichè, è di tutta evidenza che il principio dell’autonomia, come recita la miglior cultura cattolico popolare e sociale, deve andare di pari passo con il principio della sussidiarietà. L’unica strada per battere qualsiasi deriva secessionista, antidemocratica e divisiva tra i diversi territori italiani. Nel caso specifico, tra le diverse regioni italiane.
Ecco perchè è semplicemente sbagliato opporsi in ogni modo alla riforma avanzata dal Governo su questa materia. Lo possono fare solo coloro che hanno una cultura politica centralistica ed accentratrice e, al contempo, una concezione politica dettata dall’opportunismo, dalla convenienza momentanea e da ragioni puramente ideologiche”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.