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Giorgio Merlo, “Il Centro dopo il populismo”

In libreria dal 24 febbraio

Prefazione di Elena Bonetti

Esponente di spicco del cattolicesimo politico e
sociale del nostro paese, Giorgio Merlo evidenzia in
modo plastico la necessità, nel sistema politico
italiano, di riscoprire la categoria del Centro e, nello
specifico, l’importanza di rideclinare una concreta e
credibile “politica di centro”. E questo perché dopo la
stagione del populismo dominata dal verbo grillino, la
politica deve ritornare protagonista. E, con la politica, i
suoi istituti più rappresentativi. Ovvero, i partiti
popolari e democratici, le rispettive culture politiche e,
soprattutto, una classe dirigente autorevole,
competente e realmente rappresentativa a livello
sociale e culturale. Insomma, tasselli di un mosaico che
sono stati letteralmente spazzati dopo l’irrompere del
populismo antipolitico, qualunquista e demagogico.
La riscoperta della politica, però, richiede anche e
soprattutto la necessità di superare definitivamente
quel “bipolarismo selvaggio” che ha dominato in
modo incontrastato la dialettica democratica del
nostro paese in questi ultimi anni.

Una contrapposizione che, fatta salva la democrazia dell’alternanza tra i vari schieramenti politici,
rischia di corrodere lo stesso tessuto della nostra democrazia, esposta alla continua e permanente
delegittimazione dell’avversario politico se non addirittura del nemico. Ora, riscoprire la “cultura
di centro” nel nostro paese non significa compiere una operazione nostalgica o, peggio ancora, di
natura puramente conservatrice o consociativa. Al contrario, come emerge chiaramente dal libro,
si tratta di introdurre nel concreto confronto politico quegli elementi che storicamente hanno
caratterizzato le stagioni migliori della democrazia italiana. E cioè, dalla cultura di governo alla
cultura della mediazione, dal senso dello Stato al rispetto degli avversari politici, dal ruolo dei corpi
intermedi alla valorizzazione del pluralismo, dall’autorevolezza della classe dirigente politica ed
amministrativa al valore della competenza, dalla rappresentanza di interessi sociali e culturali
all’importanza della ricetta riformista.

Insomma, elementi decisivi che storicamente contraddistinguono la “buona politica” e che il
nostro paese ha sperimentato in molte fasi della sua storia democratica. Del passato recente e
meno recente. E, come spiega l’autore nel libro, la cultura più titolata per declinare una vera ed
autentica “politica di centro” nel nostro paese resta quella riconducibile alla tradizione del
cattolicesimo politico e sociale. E questo non solo perché in Italia quando si parla o si evoca il
Centro si pensa subito all’impegno politico dei cattolici ma anche, e soprattutto, perché non
possono essere l’attuale destra e sinistra a svolgere adeguatamente quel ruolo politico, culturale e
di governo.

Purché, come ripete l’autore, i cattolici popolari e sociali escano dall’attuale irrilevanza politica
ed organizzativa e ritrovino, al più presto, la voglia e le ragioni per ritornare protagonisti nello
scenario pubblico italiano. Come lo sono stati i grandi “maestri” e “testimoni” del passato. Una
storia, cioè, che non si può ridurre a giocare un ruolo puramente ornamentale e marginale nella
cittadella politica italiana. Per la qualità della democrazia e la credibilità delle nostre istituzioni.
GIORGIO MERLO è giornalista professionista.

 

È stato amministratore comunale e provinciale a Torino dal
1985 al 1996. Parlamentare del Ppi, dell’Ulivo e del Pd dal 1996 al 2013, è stato Vicepresidente della
Commissione Vigilanza Rai. Ha ricoperto vari incarichi locali e nazionali nella DC, nel Ppi, nella Margherita e
nel Pd. Attualmente è Sindaco di Pragelato e Consigliere Nazionale ANCI. È autore di numerosi volumi tra
cui: Settegiorni, una rivista anticonformista; Renzi e la classe dirigente; La sinistra sociale. Storia,
testimonianze, eredità; Cattolici senza partito; Sandro Fontana, l’anticonformista Popolare; Politica,
competenza e classe dirigente; Franco Marini, il Popolare. Collabora con varie testate e riviste nazionali per
riaffermare la presenza politica e culturale dei cattolici democratici e del popolarismo di ispirazione
cristiana.

Collana: Il crogiolo
Formato: 15×21
Pagine: 160
Prezzo: € 16,00

Ambrogio (Fdi): “Legambiente, giù le mani dalla montagna!”

NICHILISMO AMBIENTALISTA DESERTIFICA PIU’ DEL CLIMA: TECNOLOGIA E CICLO CHIUSO NEVE, NO DECRESCITA INFELICE
“Le posizioni di Legambiente sul turismo invernale, emerse dal dossier presentato a Torino, con
tanto di patrocinio della Città Metropolitana, hanno l’amaro sapore di nichilismo ambientalista: la
politica dei ‘no’ desertifica più del clima, giù le mani dalla montagna!”.
Così Paola Ambrogio, Senatrice di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino, che aggiunge:
“Fa specie, ma non è una novità, che a parlare di gestione consapevole della risorsa idrica siano
gli stessi che si sono opposti, nel tempo, ai bacini montani di accumulo, agli investimenti privati per
calmierare gli sprechi della rete idrica e alla pulizia degli alvei fluviali, che ora avrebbe favorito il
minimo deflusso vitale. La verità è che l’ambi
entalismo tradizionale è finito in un cortocircuito
ideologico che, di fatto, lo rende poco credibile”.
“La sfida non è definire cosa si può o non si può fare, ma capire come si può fare meglio e in modo
sostenibile. In tal senso, occorre favorire il rin
novamento tecnologico degli impianti di risalita e di
innevamento, privilegiando soluzioni meno energivore, e la nascita di un ciclo chiuso della neve in grado di autoalimentarsi: non credo che una stazione sciistica che accumuli autonomamente l’acqua necessaria all’innevamento e utilizzi energia rinnovabile debba essere demonizzata. La montagna e le comunità montane hanno dato tanto: ora è il momento di sostenerle, non di ucciderle
definitivamente”.

8 marzo, la minoranza in Regione: “Fdi si infastidisce per gli interventi delle consigliere”

 La festa della donna in Consiglio regionale è stata festeggiata tra insulti, umiliazioni e dileggio nei riguardi delle Consigliere dei partiti di minoranza.

Durante le prime determinazioni della proposta di legge di modifica dello Statuto della Regione in settima commissione consiliare, il Presidente del gruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Bongioanni, prima se ne è andato mentre la Presidente Frediani gli stava rivolgendo delle domande, poi ha apostrofato la presidente Disabato con le parole “Fatti furba”, fino a minacciare di querela la Vice Presidente Canalis.

Insomma, a Fratelli d’Italia sembra che gli interventi delle colleghe di sesso femminile creino fastidio e giustifichino maleducazione ed esternazioni ingiuriose.

Chissà cosa ne pensa la Presidente Meloni, che sostiene di aver promosso un modello di potere femminile.

A giudicare dalla seduta odierna questo modello non è stato interiorizzato dai rappresentanti del suo partito.

Monica Canalis

Sarah Disabato

Francesca Frediani

Silvana Accossato

Il Consiglio regionale condanna le violenze anarchiche

L’Aula di Palazzo Lascaris condanna le violenze e le devastazioni della manifestazione di sabato scorso a Torino.

Lo ha fatto con l’approvazione, a larghissima maggioranza, di due ordini del giorno: il primo, proposto dal presidente Stefano Allasia, condanna fermamente i fatti, chiede che la Giunta si costituisca parte civile e – con una modifica sollecitata da Diego Sarno (Pd) – che eventuali risarcimenti vengano destinati agli esercizi commerciali colpiti.
Il secondo, a prima firma Paolo Bongioanni (Fdi), si unisce alla condanna degli episodi e alle richieste di risarcimento, esprime solidarietà agli agenti di polizia feriti, impegna la Giunta a concertare con Ministero dell’Interno e prefettura maggiori controlli alle frontiere e rafforzare la cooperazione con Europol e Interpol per lo scambio di informazioni sui soggetti a rischio.
“Sabato si è esagerato, non è tollerabile ciò che è successo. Si è devastata una parte di città. E questo scempio deve essere condannato da parte di tutti, senza distinzioni e divisioni. È doveroso dare la nostra più ampia solidarietà alle forze dell’ordine e agli operatori commerciali. Chiediamo l’applicazione della disciplina che impedisca preventivamente lo svolgersi di manifestazioni che minano tutti i criteri di sicurezza per la città ed i cittadini”, ha spiegato Allasia, intervenuto nel dibattito in qualità di consigliere della Lega.
Per Silvio Magliano (Moderati) “dobbiamo essere tutti compatti nel dire che la libertà di espressione è sacrosanta fino a quando non sfocia nella violenza. È stata violata anche l’integrità di un simbolo della misericordia come il Santuario della Consolata. Abbiamo chiesto di immaginare un fondo che sostenga chi ha subito danni”.
“Dobbiamo avere il coraggio di constatare che qualcosa non ha funzionato nella gestione della manifestazione – ha sottolineato Mauro Fava (Fi) – le proteste erano attese e per questo era necessario prevenire e non intervenire a cose accadute. Molti fermati sono già in libertà, mandando un messaggio negativo alle forze dell’ordine che si trovano sole. C’è bisogno di una risposta forte”.
“Condanniamo fermamente quanto successo – ha spiegato Sarno – ma se parliamo di ‘parte buona’, va ricordato che diverse forze politiche sono mancate nella piazza in risposta alle violenze al liceo di Firenze di natura squadriste e neo fasciste. Su valori fondativi della nostra Repubblica, come l’antifascismo, non possono esserci divisioni e non ci può essere vicinanza a corrente alternata”. Dal Pd arriva anche l’appello di Sergio Chiamparino: “Sarebbe importante dare un segnale unanime di voto, al di là delle diverse analisi sui fatti, non ci possono essere distinguo”.
Critica su alcuni aspetti la consigliera Francesca Frediani (M40 – Up): “Vediamo la tendenza a criminalizzare ogni movimento di protesta anche pacifica. I fatti di sabato devono essere condannati, esprimiamo solidarietà a commercianti e cittadini, ma in questi atti ci sono richieste che non sono competenza della Regione, sono strumentali e non condivisibili nella loro finalità”.
“Mi unisco alla ferma condanna – ha dichiarato Giorgio Bertola (Europa Verde) – sono contrario a qualsiasi forma di violenza, anche politica, gli episodi di Torino e di Firenze sono ugualmente gravi. Ho dubbi sulle richieste di questi due atti, su quanto viene richiesto alla Giunta e sulla competenza in materia di cooperazione con le forze dell’ordine”.
Il capogruppo della Lega, Alberto Preioni ha sottolineato “il nostro voto compatto, a Torino sono successi atti criminali e i criminali devono andare in galera, non sono rivoluzionari ma delinquenti. Abbiamo visto la partecipazione dei soliti noti dei centri sociali. Confermiamo la nostra vicinanza ai cittadini onesti e chiediamo lo sgombero dei centri di illegalità”.
“Colgo l’occasione per condannare i gravi episodi e manifestare solidarietà alle forze dell’ordine e a chi ha subito danni – ha spiegato Silvana Accossato (Luv) – ma lo spirito di questo dibattito e l’epilogo della discussione dimostrano il retroterra culturale degli estensori e mi spingono a non condividere questi odg”.
In conclusione l’assessore alla Sicurezza, Fabrizio Ricca, ha confermato la solidarietà alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine e ai commercianti che hanno subito danni ingenti e ha annunciato la richiesta al ministro di vietare questo tipo di manifestazioni, che si trasformano in guerriglie urbane.

L’aula ha inoltre approvato gli odg
– n. 937 “Eliminazione del Cancro alla Cervice – HPV” presentato da Alessandro Stecco (Lega)
– n. 924 “Proposta direttiva Unione Europea obbligo per tutti gli immobili residenziali del raggiungimento classe energetica E entro il 2030” presentato da Allasia
– n. 939 “L’importanza della nomina dei componenti della Commissione Piano Regionale AIDS (PRAIDS)” presentato da Magliano
– n. 752 “Promozione di attività ed iniziative di comunicazione per una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità” presentato da Andrea Cane (Lega)

fmalagnino

Parco 5 laghi Ivrea, Avetta (Pd): “Bene le rassicurazioni ma non si perda tempo”

Il consigliere regionale: “Ci auguriamo venga rispettato il crono-programma.”

«Ieri a Palazzo Lascaris il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, rispondendo ad un mio Question time relativo al progetto del parco nell’area dei 5 laghi eporediesi, ha fornito rassicurazioni al riguardo: il disegno di legge che istituirà il parco entro qualche settimana sarà portato al voto del Consiglio regionale e i problemi sollevati dalla Coldiretti sarebbero stati superati. Si tratta di un’ottima notizia. Dopo l’approvazione del disegno di legge da parte della Giunta nell’estate del 2022 non erano stati fatti altri passi in avanti. Questa inerzia ha suscitato preoccupazioni tra gli amministratori locali e anche da parte della Città Metropolitana di Torino, in vista del bilancio preventivo 2023. Ora ci auguriamo davvero che venga rispettato il crono-programma illustrato dall’assessore Carosso e si possa finalmente assistere al “parto” dei 5 laghi. La gestazione è stata assai lunga ed è giunta l’ora di far vedere la luce ad un progetto atteso da tempo e che potrà avere significative ricadute turistiche. Continueremo a monitorare con attenzione l’evoluzione del tutto». 

Marin e Preioni (Lega): “espropriazione e asservimento di pubblica utilità, tempi più brevi”

MENO BUROCRAZIA PER I COMUNI

“Così si potranno risparmiare fino a 20 milioni di euro all’anno in tutto Piemonte”

Approvata la proposta di legge numero 141 in materia di espropriazioni per pubblica utilità presentata dal presidente della commissione regionale Urbanistica, il leghista Valter Marin.

“Questa legge – ricorda Marin – prende spunto dalla mia esperienza di sindaco, quando ho toccato con mano con stupore i costi e le lungaggini burocratiche connesse alle procedure di asservimenti di opere pubbliche o di espropriazioni per pubblica utilità. Con il voto di oggi si ridurranno i tempi delle procedure, sempre nel rispetto delle norme nazionali, anche inserendo la possibile notifica del procedimento tramite Pec in sostituzione della classica notifica da ufficiale giudiziario. Questo comporta circa due terzi di costi in meno per i Comuni piemontesi rispetto a quanto previsto dalle precedenti normative”.

“Se tutte le amministrazioni della nostra regione avessero anche un solo procedimento all’anno per un esproprio o un asservimento – aggiunge il capogruppo regionale della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni – questa legge produrrebbe un risparmio medio di 20mila euro per ogni Comune, pari a oltre 20 milioni di euro per tutto il Piemonte. Un provvedimento, quello del collega Marin, nel perfetto spirito della Lega: meno burocrazia uguale meno spesa, ovvero più risorse recuperate e reinvestite per il benessere delle nostre comunità”.

Magliano chiede un fondo per i danni della violenza anarchica

La mia richiesta  in Consiglio Regionale.

Discussione sui fatti di sabato scorso: i Moderati a favore dei cittadini, in particolare dei commercianti, danneggiati dalla furia ingiustificata dei manifestanti. Ci attendiamo subito che Regione e Comune di Torino istituiscano un fondo per i danni.

I Moderati sono a favore di qualsiasi iniziativa a favore delle vittime della violenza inaccettabile e ingiustificabile di sabato scorso a Torino che hanno danneggiato anche uno dei simboli della Città, il Santuario della Consolata. Accogliamo quindi positivamente la proposta di destinare al rimborso dei danni subiti da cittadini e, in particolare, dai commercianti, eventuali risarcimenti provenienti dalla costituzione di parte civile delle istituzioni nel processo contro coloro che verranno identificati come probabili responsabili. Ma le vittime non possono attendere, ci sono attività che devono riaprire e per farlo devono riparare i danni subiti; sfortunatamente, dobbiamo accettare il fatto che i tempi della giustizia italiana sono incompatibili con queste necessità. I Moderati, quindi, ribadiscono con forza la necessità che Regione e Comune di Torino costituiscano un fondo per il rimborso dei danni che sappiamo essere ingenti al punto che in molti casi igli indennizzi assicurativi non li copriranno interamente.
Ringrazio in questo senso la Giunta regionale che, con l’intervento dell’Assessore Fabrizio Ricca, si è detta disponibile a seguire questa linea.
Sono convinto che l’esigenza di tutelare la sicurezza pubblica e perseguire i colpevoli di atti di violenza e la necessità di non fare sentire abbandonati cittadini e attività colpite da una violenza inaccettabile debbano essere perseguite di pari passo e rapidamente. A questo aggiungo l’importanza di ribadire la solidarietà e il sostegno alle forze dell’ordine. La scelta di questo pomeriggio da parte del Consiglio Regionale è un primo passo.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Giachino (Fdi): “Caro prof. Barbero, meglio disdire certe lezioni”

Caro Direttore, 

Dopo i gravissimi atti di violenza dei tanti gruppi che hanno manifestato sabato pomeriggio distruggendo vetrine, auto e oltraggiando gravemente la chiesa della Consolata, al posto del prof. Barbero  non sarei andato a tenere la lezione a Askatasuna.  A mio parere, disdire la presenza per condannare le violenze di sabato sera al corteo degli anarchici,   sarebbe stato molto più educativo.
La chiarezza e il rifiuto della violenza sono il primo atto educativo che ogni docente  dovrebbe avere caro.
Tra l’altro  in una ripresa tv  ho visto apparire una bandiera NoTav.
Mino GIACHINO
Responsabile logistica FDI

Assegno unico, Grimaldi (Verdi Sinistra): Le maggiorazioni vanno estese a tutte le famiglie

“C’è nel nostro quadro normativo un elemento di discriminazione che riguarda i minori orfani, le famiglie vedovili e le famiglie monogenitoriali. Parliamo di numeri molto elevati, poiché le morti precoci in Italia risultano essere oltre 700mila l’anno (dati Istat) e, secondo le fonti delle associazioni del settore, vi sarebbero centinaia di migliaia di famiglie vedovili. L’assegno unico e universale per i figli a carico, introdotto nel 2021, è stato esteso a questi casi grazie ai tavoli tecnici che hanno interagito con le associazioni, ma le nuove maggiorazioni (30 euro) producono altri elementi di esclusione” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, che ha pronta un’interpellanza sul tema.
“Purtroppo, la circolare Inps del febbraio 2023 prende atto della maggiore fragilità̀ dei nuclei vedovili ma include nell’erogazione del bonus per il secondo percettore di reddito solo i nuclei vedovili in cui il decesso del genitore lavoratore si sia verificato nell’anno di competenza in cui è riconosciuto l’assegno. Un’ulteriore stortura, perché esclude tutti i nuclei vedovili ove il decesso sia avvenuto negli anni passati nonché, chiaramente, tutte le famiglie monogenitoriali non vedovili” – prosegue Grimaldi. – “Occorre correggere questo testo, ma non solo: andrebbe istituito un tavolo tecnico interministeriale che coinvolga i Ministeri della famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, che possa raccogliere dati ufficiali e precisi sul numero delle famiglie coinvolte e delle pensioni indirette erogate ai minorenni e ai maggiorenni orfani, ai vedovi e alle vedove. Servono un lavoro organico e una nuova legge quadro per garantire tutele per questi soggetti in tutti gli ambiti della vita e rimuovere le diseguaglianze che spesso ancora esistono rispetto alle famiglie cosiddette ‘tradizionali’”.

Ruffino (Azione): “Anarchici Torino uguali ai fascisti di Firenze”

Sui disordini di Torino pubblichiamo il commento dell’on. Daniela Ruffino (Azione):

     Nessuno provi a fare il gioco delle differenze: la violenza distruttrice mostrata dagli anarchici a Torino è in tutto simile alla violenza squadrista mostrata da giovani neofascisti fuori dal liceo Michelangiolo a Firenze. La mia solidarietà va alle forze dell’ordine, ai commercianti e ai cittadini torinesi vittime incolpevoli dell’esplosione di una violenza priva di qualsiasi giustificazione o attenuante. In una democrazia sana, la violenza non ha un colore politico per la ragione che può assumere mille colori. Ma la democrazia ha la forza delle sue leggi e deve difendersi, sempre.