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Europa, giovani, lavoro: Italia in difficoltà

Sul Mef, ammettiamolo siamo in alto mare. Le sicurezze ostentate dal governo sono  di facciata. Abbiamo cannato sui tempi non rispettandoli. Tipico da parte nostra, diciamocela così. Non cambieremo mai ed oggi speriamo nella clemenza comprensiva dell’Europa.
Giorgina dopo aver detto: spacco di qua, spacco di là, mogia mogia gira il mondo con il cappello in mano per portare a casa qualcosa.  Povero Antonio Tajani, fa solo la bella statuina.  Qualche viaggetto a Bruxelles e finisce tutto lì. Chi non dorme la notte sono Lo Russo Sindaco e Cirio Governatore.
E come si diceva una volta: manco la messa si dice se non ci sono i piccioli. Poi… in altre parole se questi soldi non arrivano siamo rovinati. Lo capiscono i nostri politici? Penso di sì  ma giocano la loro parte fino in fondo.
Per il governo tutto sotto controllo, poi la nuova figuraccia della maggioranza: non passa l’assestamento di bilancio, dilettanti allo sbaraglio.  Tanto rimarranno li per cinque anni. Per l’opposizione tutto fuori controllo. Altra domanda: il nostro paese è allo sfascio?
Magari totalmente allo sfascio direi di no. Ma decisamente in difficoltà si. Da decenni direi.
Ora ci si mette il nostro ministro Piemontese Guido Crosetto, ricordandosi d’essere un industriale e manager di Stato afferma: meglio non prendere i soldi dall’Europa se poi non riusciamo a spendere. In altre parole non siamo pronti sia nel varare le riforme sia nel gestire la massa di soldi che dovrebbero arrivare. Speriamo che l’Europa, con noi sia magnanima. Ma non tutta l’Italia è così ” persa” alla ignavia . Mia figlia si sta laureando in Magistrale Economia e Management. Titolo provvisorio: Sistemi innovazione Italia.
Se ho capito bene come le start up incidono nell’innovazione industriale e tecnologica.
Bene , in questi mesi ha contattato molte imprese italiane. Le risposte sono arrivate numerose e partecipate dal centro nord.
Purtroppo dal Sud ed isole totale assenza di risposte. Purtroppo un’Italia a due velocità.
Per ora nulla di nuovo. Inoltre dal Sud arrivano notizie che se confermate sono inquietanti. Ho sentito circolare una storia di una persona tornata  nel suo paese natale.
Precisamente nel napoletano, dove ha  incontrato un compagno di classe davanti all’ufficio postale. Era con 5 , 6 persone. Che ci fai qui?
“Chiedo per loro al direttore delle poste di finanziarli  per la costruzione di una start up. Ma sono pensionati! Allora? La maggioranza dei soldi li incasso io, tanto non si restituisce niente. Anche questa è l’Italia.
Altre cose non tornano. Da un lato oltre un milione di persone percepiscono il reddito di cittadinanza e dall’ altro Confindustria sostiene che ci vogliono almeno 500mila persone professionalmente qualificate per soddisfare la richiesta di lavoratori.
Altro che incontro tra domanda ed offerta.
Insomma anche su questo i nostri conti non tornano. Molto arrabbiati i Sindacati sul decreto lavoro.  Aumenterebbe il precariato e nel mentre siamo il Paese europeo che cresce di più. Anche qui qualcosa non torna.
Chiaramente la nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è in difficoltà.
Difficoltà in Italia, persino gli stretti parenti le giocano contro. Ma è una donna dalle mille risorse. Si rifà girando il mondo. Ora persino Zelensky viene A Roma. Vero, viene soprattutto per il Papa. Ma anche Lei ed il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella giocano la loro parte.  Dunque speriamo che i soldi arrivino se no ( difatto) siamo rovinati.

PATRIZIO TOSETTO

Popolari, perchè adesso devono esserci

La capacità del politico, da sempre, è quella di saper anticipare i tempi. Certo, se poi accanto a
questo ”dono” – perchè di questo si tratta – c’è anche una cultura politica e un retroterra ideale
robusto e qualificato, allora ci troviamo di fronte ad un potenziale leader. Potenziale, come ovvio,
perchè la leadership politica è anche il frutto e il prodotto di molteplici tasselli che non vengono
decisi a tavolino. E questo perchè, per dirla con Donat-Cattin, in politica – come, del resto, nella
vita – “il carisma o c’è o non c’è. È inutile darselo per decreto”.
Ora, nell’attuale fase politica italiana, emergono alcuni elementi che non possono essere aggirati o
banalmente elusi. Perchè dopo la vittoria della destra identitaria e di governo nella consultazione
del 25 settembre scorso e l’affermazione – un po’ a sorpresa ma non eccessivamente – di una
sinistra radicale, massimalista e libertaria con le primarie del Pd, lo spazio per un partito/
movimento/contenitore/cartello centrista emerge sempre di più. E questo non solo perchè lo
dicono i sondaggi ma anche, e soprattutto, per la semplice ragione che un sempre più aggressivo
“bipolarismo selvaggio” alimenta l’astensionismo elettorale da un lato e riduce la qualità del
confronto politico dall’altro. E se, di conseguenza, quasi si impone – oggi – la necessità di dar vita
ad un movimento politico che si candida ad intercettare e a rappresentare mondi vitali, interessi
sociali, realtà culturali e gruppi di opinione, è giocoforza che un’area come quella cattolico
popolare e sociale scenda definitivamente in campo. Ben sapendo che sia a destra che,
soprattutto, a sinistra, una presenza come quella del cattolicesimo popolare e sociale o è
“gentilmente ospitata” o è “semplicemente tollerata”. Nell’un come nell’altro caso è destinata,
comunque sia, a giocare un ruolo culturalmente marginale e politicamente del tutto ornamentale.
Ecco perchè è giunto il momento, per andare al titolo di questa rapida riflessione, per riflettere e
soprattutto per agire come cattolici popolari e sociali. E la ghiotta occasione rappresentata dalle
elezioni europee – con il sistema elettorale proporzionale – offre la possibilità di potersi misurare
direttamente con i cittadini. Certo, creando un’offerta politica che sia in grado di unire le varie
sensibilità culturali riconducibili ad una comune politica centrista, democratica, riformista e di
governo. Su questo versante, può e deve iniziare un percorso politico che non potrà che
culminare con la formazione di un partito politico con un chiaro e netto progetto politico e di
governo.
E, per fermarsi ai Popolari, forse è giunto anche il momento per uscire da un anonimato politico
che ormai dura da troppo tempo. E cioè, dalla gloriosa esperienza del Ppi a guida Franco Marini e
Gerardo Bianco per poi confluire nella Margherita e per poi esaurirsi definitivamente con
l’esperienza del Pd a guida Schlein. Al di là e al di fuori delle simpatiche, per non dire allegre,
affermazioni del “cattolico adulto” Romano Prodi e dei suoi sodali sulle capacità inclusive e sulla
vocazione “plurale” della nuova leadership del Partito democratico….
Ecco perchè, infine, adesso i Popolari e tutta l’area che non vuole più essere condannata
all’irrilevanza politica, culturale e programmatica ha il dovere di uscire allo scoperto e di mettere
democraticamente in campo le munizioni ideali per dare voce e rappresentanza ad un mondo
che non può più restare ai margini. Dopodichè, saranno le categorie dell’intelligenza politica, del
coraggio civico e della coerenza culturale ad essere determinanti e decisivi per competere
nell’agone politico contemporaneo. Senza rassegnazione, senza vittimismi e, soprattutto, senza
furbizie di potere e di solo tatticismo.

Giorgio Merlo

Ambrogio (Fdi): passerella della sinistra su trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali

 “NON SERVE NUOVA LEGGE, MA APPLICARE QUELLA ATTUALE”

“Trovo particolarmente pretestuosa l’organizzazione, a Torino, di una conferenza da parte dei sindaci di sinistra a sostegno della trascrizione dei figli delle coppie omogenitoriali. In primo luogo perché i vari esponenti della sinistra sembrano non aver ancora capito, o meglio, voluto capire, l’intero filone giurisprudenziale che si è venuto a creare proprio nel Tribunale di Torino e nella rispettiva Corte d’Appello. A questo proposito vorrei ricordare che la trascrizione automatica degli atti di nascita realizzati fuori dal nostro Paese di fatto aggira le norme attualmente in vigore sull’argomento. La legge parla chiaro: l’utero in affitto – che rappresenta a monte ciò che la trascrizione è a valle –  è una pratica vietata e, di conseguenza, la trascrizione degli atti di nascita dei relativi bambini è illegale. Non è assolutamente necessaria – come auspica il Sindaco Lo Russo – una nuova legge, è invece necessario applicare la normativa attuale, che presto sarà completata con l’adozione del disegno di legge – proposto da Fratelli d’Italia – che istituisce come reato universale l’abominevole pratica dell’utero in affitto.
Infine, non posso che constatare la mancanza di pudore degli amministratori di sinistra, che trattano un tema così delicato come la famiglia quale una mera opportunità per fare propaganda quando sanno perfettamente quale sia la realtà dei fatti.
Ci sono gli uomini di Stato, che applicano e rispettano la legge, e c’è chi invece vuole alimentare il mercimonio dei figli. Ecco, oggi abbiamo capito da che parte sta il Pd”.

Così Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere comunale di Torino.

Andrea Cane (Lega ): “Dalla Regione fondi al Canavese per la messa in sicurezza”

 

Dalla Regione Piemonte arriva un nuovo stanziamento di fondi per il Canavese per  la manutenzione di ponti e messa in sicurezza di torrenti, oltre che opere di consolidamento.

“Per i Comuni canavesani – indica il responsabile Enti Locali della Lega Andrea Cane – grazie alla legge 38/78, che prevede contributi a sostegno dei Comuni e delle Unioni di Comuni colpiti da calamità naturali, arriverà uno stanziamento a Pont Canavese con 90mila euro per la messa in sicurezza versante meridionale del complesso monumentale Torre Tellaria; a Cuorgnè che avrà 60mila euro per i primi interventi di messa in sicurezza della parete rocciosa sovrastante via del Castello; altri 60mila euro arriveranno a San Colombano di Belmonte per opere sul rio Boasca. Vistrorio conterà su 80mila euro per opere sul torrente Chiusella e ancora Usseglio potrà movimentare il materiale d’alveo in corrispondenza del Ponte Ciamberlin con 20mila euro. Da sempre questa Amministrazione regionale a maggioranza leghista mette la sicurezza dei piemontesi davanti a tutto, il Canavese, troppe volte devastato dagli eventi atmosferici, è un territorio su cui sono stati concentrati sforzi notevoli di cui come rappresentante vado fiero”.

Magliano (Moderati): “Una Culla per la vita in ogni reparto pediatrico”

Ho ottenuto l’inserimento all’ordine del giorno  del Consiglio Regionale del mio atto che chiede più informazione e più capillare presenza sul territorio regionale di queste strutture: le “Culle per la vita”, che sono attualmente cinque soltanto in Piemonte, possono rappresentare – come dimostrano recenti fatti di cronaca – un’alternativa a gesti estremi di disperazione, garantendo alla donna o alla coppia la certezza che in breve tempo il neonato incontrerà persone e sanitari pronti a prendersene cura. Eppure, l’informazione sul tema è ancora inadeguata.

Vogliamo un Piemonte nel quale le “Culle per la vita” siano non soltanto oggetto di una campagna di informazione finalmente puntuale e capillare, ma presenti in ogni reparto di Neonatologia e Pediatria del territorio: lo chiedo in Consiglio Regionale del Piemonte con un OdG inserito nell’ordine del giorno della seduta odierna. Se approvato dall’Aula, il mio atto impegnerà la Giunta a programmare sul territorio piemontese una capillare campagna di informazione, che coinvolga anche i Comuni, sulle “Culle per la vita”. Riteniamo infatti fondamentale una piena consapevolezza, da parte delle madri e delle coppie piemontesi, di questa possibilità. La presenza di una “Culla per la vita” in ogni reparto di Neonatologia e Pediatria piemontese, secondo punto dell’impegnativa del nostro atto, sarebbe ideale affinché a tutte le mamme piemontesi e ai loro bambini siano assicurate le stesse possibilità di accoglienza e vita. La “Culla per la vita” rappresenta un’alternativa a gesti estremi di disperazione, come dimostrano casi anche recenti di cronaca, garantendo che in breve tempo il neonato accolto nella “Culla per la vita” incontrerà persone e sanitari pronti a prendersene cura: eppure, questa possibilità di accoglienza e di vita non è sempre adeguatamente promossa e dunque non sempre conosciuta. Una situazione che speriamo possa cambiare, anche grazie all’Ordine del Giorno dei Moderati a Palazzo Lascaris.

Nonostante la legge italiana garantisca la possibilità di partorire in ospedale senza lasciare le proprie generalità, affidando il neonato alla cura dei sanitari e aprendo la via dell’adozione, sono ancora tanti i casi di bambini abbandonati lungo le strade, nei cassonetti e sui marciapiedi. Nella sola Torino si registrano in media ogni anno dai 10 ai 12 casi di bambini nati in ospedale da madri che – per una complessità di motivazioni – non hanno voluto o potuto riconoscerli.

Le “Culle per la vita” sono concepite per permettere alle madri in difficoltà di lasciarvi, protetto e sicuro, il proprio neonato. Sono pensate per garantire un facile utilizzo e un pronto intervento per la salvaguardia del bambino. L’anonimato della mamma che ha preso la decisione di lasciare il suo bambino è rigorosamente garantito. Si trovano in luoghi facilmente raggiungibili (cinque in Piemonte: Asti, Biella, Casale, Giaveno e Torino) e sono dotate di riscaldamento, chiusura di sicurezza, rete con il servizio di soccorso medico, presidio di controllo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Italia Lib Pop: “Torino città in balìa di sé stessa”

Mentre la maggioranza di centrosinistra, per la terza volta in un mese, non ha i numeri per portare a termine i Consigli Comunali, di fatto non potendo così amministrare la Città, ed alcuni suoi Consiglieri, come Silvio Viale, siano impegnati in battaglie demagogiche e show di basso livello per imporre i prodotti alimentare a base di farina di insetti nelle mense scolastiche, i cittadini torinesi si ritrovano quotidianamente a confrontarsi con problemi di ordine pubblico e degrado, ormai diffuso in tutta la Città.
“Dagli scontri tra bande rivali per il controllo del territorio, come avvenuto in questi giorni a Mirafiori, all’arruolamento di bambini per lo spaccio, come evidenziato da La Stampa, molte zone della Città sono ormai lasciate a se stesse da un’amministrazione lontana dalla realtà e rinchiusa nelle proprie stanze, nelle quali si occupa solamente della gestione dei posti di potere”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.
Il degrado cittadino è stato evidenziato anche da un questionario Ascom, nel quale i commercianti di Torino si sono dichiarati molto preoccupati per una situazione ormai allarmante e fuori controllo.
“L’Assessore Foglietta, in risposta al mondo del commercio torinese, ha dichiarato che serve pazienza, che stanno lavorando per rilanciare la nostra Città. Peccato che ad un anno e mezzo dall’insediamento della Giunta LoRusso, di questi passi in avanti non se ne vede nemmeno l’ombra. Anzi, ad oggi si evidenziano soltanto passi indietro”, aggiunge Desirò.
La crisi dell’Amministrazione torinese è ormai evidente in ogni campo: dall’ordine pubblico al degrado, dal commercio alla gestione della mala movida, fino alla mobilità ed al traffico cittadino.
“In questi giorni stiamo assistendo a cantieri selvaggi disseminati per la Città che rendono impossibile ai cittadini lavorare e vivere il territorio. La mancanza di programmazione che porta a numerosi cantieri concentrati nelle stesse zone e negli stessi periodi è evidenza di incapacità gestionale”, continua Desirò.
Molti dei cantieri, tra l’altro sarebbe stato opportuno programmarli nel periodo estivo, con un flusso di traffico ridotto.
Ci chiediamo fino a che punto l’attuale amministrazione voglia spingersi nel rimanere cieca e sorda di fronte ad una Città in balia di se stessa, prima di optare per soluzioni diverse, ammettendo tutti gli errori fatti da Ottobre 2021 fino ad oggi.
Italia Liberale e Popolare

Case di Comunità, Ravinale (SE): Servono personale e servizi adeguati, non solo immobili

 


Presentata la mozione sulle case di comunità, depositata da Sinistra Ecologista in Comune e nelle Circoscrizioni 2, 3, 7 e 8.
205 milioni di euro: è questa la spesa prevista dalla missione 6 del PNRR per la costruzione di Case e Ospedali di Comunità a Torino e Città Metropolitana.

“In questa fase in cui si sta riducendo drasticamente l’accesso universale al diritto alla salute, si tratta di strutture fondamentali per rafforzare la sanità pubblica e garantire il benessere delle persone, con presidi di prossimità e che realizzino la necessaria integrazione socio-sanitaria”, spiega la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale, che questa mattina è intervenuta, davanti all’Ospedale Evangelico Valdese di Via Silvio Pellico, per presentare alla cittadinanza la mozione sulle Case di Comunità depositata da Sinistra Ecologista in Comune e nelle Circoscrizioni 2, 3, 7 e 8 per chiedere l’avvio di un processo partecipato per definire i servizi e le funzioni di queste strutture.

“Oggi però questo investimento rischia di trasformarsi in spreco e di costruire scatole vuote”, sottolinea Ravinale, “ci sono infatti i soldi per gli immobili ma non per il personale e per le attrezzature, che vanno individuati con la massima urgenza e all’interno di processi adeguati di programmazione. E manca anche un altro elemento, per noi fondamentale: l’attivazione di processi di partecipazione e progettazione condivisa di questi presidi socio-sanitari di prossimità. Crediamo infatti che le Case di Comunità possano raggiungere il loro obiettivo soltanto se ci sarà una reale partecipazione, che consentirà di stabilire al meglio i servizi di cui la popolazione ha bisogno, valutando anche l’inserimento di centri per la salute mentale e dei consultori, a oggi ritenuti servizi facoltativi dal PNRR. Chiediamo dunque che si apra una fase dibattito pubblico, a partire dalle circoscrizioni, che permetta di superare la dimensione di progettazione puramente tecnica che ha avuto sinora il PNRR e che consenta di far diventare i futuri centri socio-sanitari un patrimonio comune e di riferimento per la cittadinanza”.

“Resta urgente inoltre – sottolinea ancora la consigliera rossoverde – che la Regione individui i fondi per la realizzazione delle due case di comunità non finanziate dal PNRR, in via Farinelli e in via Pellico e che mantenga la promessa di realizzare una Casa di Comunità presso l’ex ospedale Maria Adelaide: la vendita di quella struttura da parte dell’ASL a privati per farne una profittevole residenza universitaria o assistenziale va nella direzione sbagliata, quella di aumentare le disuguaglianze su quel territorio”, conclude.

“La Circoscrizione è l’ente più vicino alla cittadinanza”, spiega la consigliera della Circoscrizione 2 Elena Variara, prima firmataria della mozione depositata nel consiglio di Mirafiori. “Per questo motivo riteniamo fondamentale coinvolgere a più livelli gli attori del territorio, dal terzo settore alle associazioni, aprendo un dialogo con le cittadine e i cittadini per venire incontro alle esigenze specifiche dei singoli quartieri. Un dato di fatto – prosegue – è che la Circoscrizione 2 ha la popolazione più anziana di tutta Torino e dobbiamo tenerne conto in fase di progettazione, favorendo l’invecchiamento attivo e proponendo servizi socio-sanitari adeguati alle diverse fasce d’età”.

“In Circoscrizione 7 saranno numerose le case di comunità che sorgeranno entro il 2026, da Lungo Dora, a Via Cigna, a Via Cavezzale”, afferma Ilaria Genovese, consigliera della settima Circoscrizione. “Tra queste, sarà particolarmente importante partecipare attivamente alla progettazione dell’Ex Astanteria Martini che, con gli investimenti del PNRR, riaprirà e diventerà un ospedale di comunità. Il diritto alla salute deve essere accessibile, comprensibile e conosciuto; pertanto – sottolinea – crediamo sia importante investire sul ruolo dei mediatori culturali, se consideriamo che in alcuni quartieri si supera il 30 per cento di cittadine e cittadine stranieri, i cui bisogni devono essere ascoltati e presi in considerazione”.

“Monitoreremo con estrema attenzione tutti gli sviluppi”, conclude la capogruppo Alice Ravinale. “La realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità è cruciale per garantire l’effettivo accesso alle cure e l’implementazione delle cure e del diritto alla salute nella nostra città. Non perdiamo l’occasione storica dopo il Covid di investire nel sistema sanitario e di riportarlo più vicino ai bisogni delle persone”.

Crocifisso, Liardo (Fdi): “Ci insegna ad aprire le braccia per accogliere tutti”

DA PALAZZO CIVICO

Nella disputa “crocifisso sì o no” in Sala Rossa, interviene l’esponente di Fratelli d’Italia Enzo Liardo:

“L’uomo della Croce sta a difendere tutti coloro che hanno pagato e pagano di persona gli errori altrui.
Ci insegna ad aprire le braccia per accogliere tutti: coloro che non lo capiscono e pure quelli che non lo vogliono capire.
Il Crocifisso è Amore.

Emergenza piccioni, approvato odg di Fdi

La Città Metropolitana, grazie all’ordine del giorno con primo firmatario Davide D’Agostino, raccoglie l’appello di Coldiretti sull’emergenza piccioni.

“È stato approvato oggi il mio ordine del giorno per l’adozione di un piano di contenimento dei piccioni sul territorio metropolitano, sottoscritto da tutti i colleghi del gruppo” – spiega il consigliere Davide D’Agostino, che prosegue:

“Il problema dei piccioni infatti è diventato ormai di rilevante gravità, con la chiusura di ben due istituti scolastici nella Città di Cirié a causa di una infestazione di parassiti portati proprio da una colonia di piccioni.

Sono soddisfatto che il consiglio abbia potuto raccogliere lo stimolo arrivato da centrodestra, sapendo che fino ad oggi gli uffici di Città Metropolitana hanno cercato di fare da coordinamento tra enti o soggetti privati su singole situazioni quando queste venivano sottoposte alla loro attenzione ma è evidente che servano strumenti più adeguati ed efficaci in modo tale da permettere  agli uffici di esprimere tutte le competenze e le conoscenze utili a dare la risposta corretta e più efficace su tutto il territorio metropolitano.

Ora mi auguro che si possa intervenire in maniera rapida, portando risultati”.

Andrea Cane (Lega): “Sul crocifisso parole sconcertanti”

 “giù le mani da un simbolo portatore di pace, coraggio e solidarietà”

“Trovo sconcertante la proposta dall’avvocato Bruno Segre di togliere il crocifisso dalla Sala Rossa del Comune di Torino in nome della laicità, per dare spazio a una ‘cancel culture’ che boicotta le tradizioni e rinnega la storia della nostra gente. Parliamo di un patrimonio non solo italiano ed europeo, ma dell’intero mondo che abitiamo, un simbolo portatore di pace, coraggio, solidarietà. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società. Rispettare le minoranze non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese”.

Secca la risposta alla proposta di togliere il simbolo religioso nelle sale di Palazzo civico, da parte di Andrea Cane, della Lega Salvini Piemonte, che supportato dalla Maggioranza intera composta da Lega, FI e Fdi assieme anche al Gruppo dei Moderati aveva riportato il crocefisso a Palazzo Lascaris tramite l’Ordine del Giorno ‘Difesa, rispetto e salvaguardia dell’importanza del Crocifisso’.

“La rimozione non tiene conto della nostra cultura – prosegue Andrea Cane che nella sua battaglia per il crocefisso nell’emiciclo regionale aveva ricevuto anche il sostegno dei rappresentanti del Popolo della Famiglia – che vede il crocifisso come simbolo di tolleranza, pace e rispetto. Ricordo a chi vuole usare questi argomenti per avere un po’ di visibilità, che di recente a Münster in Germania l’antico crocifisso ligneo è stato tolto per una riunione dei ministri degli esteri del G7 per parlare della pace in Ucraina. Gli stessi musulmani tedeschi hanno criticato la decisione, riconoscendo nel simbolo l’effige del superamento della violenza e della morte. Quindi ribadisco ancora una volta, a nome mio ma anche della Lega tanto che il Ministro Matteo Salvini si è esposto oggi contro la linea di Segre e della sinistra, che il Crocifisso non si tocca, anzi occorre affiggerlo dove non sia ancora presente: lo stesso non rappresenta solo una fede, ma un insieme di storia, di valori, di tradizione che sono propri della nostra cultura intesa anche a livello europeo ed occidentale in generale, che mi batterò sempre per difendere. Lo facevo circa 20 anni quando ero un rappresentante dei giovani della Lega, continuerò a farlo anche in futuro: già nel lontano 1988 Natalia Ginzburg affermava che ‘Quella croce rappresenta tutti’, oggi invece l’ipocrisia e i fondamentalismi della sinistra contemporanea si combattono solo con il buonsenso e sono certo che i cittadini del Piemonte saranno ancora una volta dalla nostra parte anche il prossimo anno, quando alle regionali del 2024 dovranno scegliere tra chi difende i nostri valori storici e chi invece li vorrebbe buttare in un cassonetto dell’immondizia”.