Abbiamo vinto una battaglia di buonsenso
Bruxelles – Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione europea alla fine hanno dovuto concordare e apportare significative modifiche alla direttiva Case Green, una revisione sostanziale alla direttiva proposta due anni fa dalla Commissione europea che voleva imporre nuovi standard di efficienza energetica per gli edifici, in tempi e modi irrealizzabili.
Abbiamo vinto una battaglia di buonsenso in cui mi sono esposto personalmente – dichiara l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza – organizzando una petizione da sottoporre al Parlamento Europeo che è stata un successo, con la raccolta di migliaia di firme contro quello che era visibilmente un madornale errore. Bene quella che è una evidente retromarcia unanime dell’UE.
Il testo della direttiva, che tanto il centrodestra e la Lega si sono impegnati per far modificare, è il frutto di un compromesso che fornisce ora linee guida più generali e con modifiche significative – spiega Panza -: di fatto si è stabilito di lasciare il compito di decidere quali edifici ristrutturare e con quali tempi agli Stati membri, è stato eliminato l’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici residenziali, requisito che ora si applicherà solo agli edifici pubblici e non residenziali di grandi dimensioni, con ampie eccezioni. Inoltre, l’obbligo di abbandonare i combustibili fossili nelle caldaie è stato posticipato dal 2035 al 2040.
Una sconfitta evidente per la linea estremista green dell’UE, bene la correzione con obiettivi più pragmatici e l’approccio realistico: è questa l’Europa che vogliamo – conclude Panza.
Così in una nota l’europarlamentare della Lega Alessandro Panza.
Conte propone Appendino come vice presidente di M5S
Il leader del Movimento 5Stelle, l’ex premier Giuseppe Conte, ha proposto l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino come vice presidente nazionale del partito. Commenta l’interessata su Facebook: “Il Movimento 5 Stelle è la mia casa.
Mi ha fatto avvicinare alla politica sognando un’Italia più giusta e sostenibile e mi ha accolta quando ero poco più di una ragazza, interessata semplicemente al bene della mia città.
In questi 15 anni abbiamo condiviso vittorie e sconfitte.
Nei momenti difficili con tutta la comunità di attivisti e rappresentanti ci siamo fatti forza. E li abbiamo superati.
Hanno profetizzato tante volte che eravamo destinati a sparire, invece siamo ancora qui, orgogliosi della nostra comunità politica.
Ed oggi sono davvero felice ed onorata di essere stata proposta da @giuseppeconte come vicepresidente del @movimento5stelle”
Ma l’Ulivo si farebbe con i 5 stelle?
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
C’è poco da fare. Quando la politica langue e il populismo rischia ancora di avere il sopravvento, malgrado il leggero cambiamento rispetto alla stagione che abbiamo vissuto dopo l’esplosione del grillismo anti politico e demagogico, il ritorno del passato, seppur rivisto ed ammodernato, è sempre una tentazione molto forte ed insidiosa. Ed è sempre dietro l’angolo. Sotto questo versante, è tornato d’attualità – anche se lo era già da tempo – l’Ulivo. Che, è bene non dimenticarlo, è stata una grande intuizione politica, culturale, sociale e programmatica. Un progetto che è stato possibile anche perchè si sono unite in una riconosciuta e spiccata cultura di governo alcune storiche culture politiche attraverso le rispettive soggettività politiche. Ovvero, il cattolicesimo popolare e sociale, la sinistra democratica ex e post comunista, il filone laico, socialista e ambientalista e la tradizione liberal democratica. Un impasto, appunto, culturale e politico che ha reso possibile il decollo di un progetto di governo altrettanto credibile e serio. Dopodichè, per svariate e ben note motivazioni, quella stagione si è spenta progressivamente e gli stessi obiettivi politici dei vari partiti sono cambiati anche in modo radicale. Ora, per restare all’oggi, forse è opportuno avanzare due sole ri flessioni. Soprattutto quando si parla di riproporre l’Ulivo o qualcosa di simile per cercare di battere la coalizione di centro destra. La prima attiene al perimetro politico di quella alleanza. E questo perchè l’Ulivo non era l’Unione. Cioè non era un pallottoliere. Non era una coalizione che sommava il diavolo e l’acqua santa, come si suol dire. Perchè si trattava di un’alleanza di governo che partiva da una vera, convinta e coerente convergenza programmatica tra le varie forze politiche. Elemento, questo, che giusti fi cava la natura di governo dell’Ulivo. In secondo luogo, e di conseguenza, non si può oggi pensare di riproporre una esperienza come l’Ulivo sommando partiti un po’ meno riformisti di ieri, come l’attuale Pd a guida Schlein con un movimento schiettamente populista, anti politico e demagogico come quello dei 5 stelle. Cioè il partito di Grillo e di Conte. Con una deriva, oltretutto, profondamente trasformistica ed opportunistica. Semmai, e se così fosse, somiglierebbe più ad una sorta di pallottoliere – o ad una ‘santa alleanza’, appunto – costruita unicamente per battere il nemico di turno ed irriducibile ma con una scarsa, se non nulla, cultura di governo. Ecco perchè, quando si parla di “ritorno dell’Ulivo” non basta individuare burocraticamente un “federatore” – l’ennesima fi gura che scorrazza nella politica italiana e nel potere da svariati decenni – ma è necessario elaborare un progetto politico autenticamente di governo che faccia della cifra riformista la sua bussola di riferimento. Ed è proprio su questo versante che si gioca la scommessa della costruzione di una vera e credibile alleanza di governo. Ma adesso, però, serve un “di più” di politica e di cultura politica che, è bene sottolinearlo con forza, è l’esatto contrario del populismo anti politico e demagogico del grillismo. Di ieri e di oggi.
Giorgio Merlo
“Mentre tutti i fatti reali parlano di una fuga di Stellantis dall’Italia, Urso e Cirio vaneggiano di un milione di veicoli prodotti in Italia in futuro. Basta annunci, gli investimenti siano vincolati ad impegni concreti su produzione, occupazione e transizione”.
“Mentre Urso e Cirio vaneggiano di un milione di veicoli prodotti in Italia in un futuro immaginario e Stellantis a parole ribadisce la centralità di Torino all’interno del gruppo, nella realtà Stellantis scommetterà sull’idrogeno ma in Francia, la Panda elettrica sarà prodotta in Serbia e stabilimenti oggi produttivi vengono messi in vendita su piattaforme online. Sembra il teatro dell’assurdo” dichiarano Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, e Silvana Accossato, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Consiglio regionale.
“Ieri alla prima riunione del Tavolo sviluppo automotive al MIMIT, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministro Adolfo Urso ha parlato di portare la produzione di veicoli in Italia a 1,5 milioni, ricordiamo che nel 2022 in Italia sono state prodotte 450 mila autovetture.
Intanto sappiamo che la Panda elettrica sarà prodotta nello stabilimento di Kragujevac in Serbia, sicuramente non in Italia e non a Torino. Così come abbiamo appreso dell’investimento di Stellantis nello sviluppo dei motori a idrogeno, benissimo, ma anche qui non in Italia, bensì a Saint-Font, nell’est della Francia.
Solo un mese fa il gruppo Ipi ha pubblicato online su Immobiliare.it l’annuncio di vendita del complesso produttivo ex Bertone di Grugliasco, oggi Maserati, ma ancora ieri al tavolo ministeriale il rappresentante di Stellantis ha ribadito a parole la centralità di Torino all’interno del gruppo” affermano Grimaldi e Accossato.
“I lavoratori e le loro famiglie sono stufi dei tanti annunci che si sono susseguiti negli anni e che purtroppo troppo spesso si sono rivelati fuffa. Il Governo assuma finalmente un ruolo centrale e decisivo nel rilancio dell’industria dell’automotive e della produzione di auto in Italia, vincolando gli investimenti ad un chiaro impegno di Stellantis sulla produzione, sull’occupazione e sulla transizione” ha concluso Grimaldi (AVS).
‹‹A Cirio dico “meno selfie sorridenti con Tavares ed Elkan e qualche impegno concreto in più per il futuro industriale del Piemonte”. Bisogna assolutamente invertire quella rotta che oggi nei fatti non vede nessuna novità per Mirafiori su nuove produzioni ma solo la continuazione della cassa integrazione per i lavoratori. Pensiamo che sia da perseguire l’idea lanciata dalla FIOM di portare a Torino altre aziende costruttrici di auto›› ha concluso Accossato (LUV).
Marco Grimaldi
Alleanza Verdi Sinistra
Camera dei deputati
Silvana Accossato
Capogruppo Liberi Uguali Verdi
Consiglio regionale del Piemonte
Giachino: “pochi passi avanti per la Tav”
Merlo: Piemonte, giornata importante e decisiva per i nostri territori. Da Meloni e Cirio risorse per
la crescita e lo sviluppo. Ottime notizie per Pragelato.
“Sono molto grato al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Presidente della Regione
Piemonte Alberto Cirio per il massiccio e qualificato stanziamento indirizzato allo sviluppo dei
nostri territori presentato ad Asti. Un miliardo e 265 milioni finalizzati a settori, in particolare il
capitolo della sanità, che rappresentano un volano straordinario per la crescita della intera
Regione. Basti pensare, per fermarsi alla sanità, che si stratta di interventi che toccano tutti gli
ospedali del torinese e del Piemonte, con lavori di ristrutturazione e ammodernamento tecnologico. Oltre ai
settore altrettanto importanti e decisivi delle infrastrutture, dell’ambiente, della qualità dell’aria e,
soprattutto, dell’assetto ideologico.
E, per quanto riguarda gli eventi internazionali, non possiamo non evidenziare il massiccio
intervento per le opere connesse legate alle Universiadi del 2025. Un finanziamento, questo, che
vede proprio Pragelato al centro dell’attenzione come ha evidenziato lo stesso Presidente del
Consiglio nel suo lucido ed apprezzato intervento ad Asti. 7,5 milioni di euro, insieme a
Bardonecchia, che rappresentano uno stanziamento decisivo per lo sviluppo futuro della ‘capitale
del fondo’. E, sotto questo versante, l’impegno e la coerenza del Presidente Cirio sono stati
determinanti.
Ecco perchè, a fronte di questi massicci stanziamenti per l’intero Piemonte, e anche e soprattutto
per i nostri territori, si tratta di una giornata positiva per la Regione. E l’unica riflessione che non si
doveva fare è quella di scambiare l’annuncio di questo massiccio investimento come una
semplice ‘passerella’ politica come hanno detto alcune sigle sindacali. Ma quando il pregiudizio
politico supera qualsiasi altra considerazione si corre il serio rischio di non riuscire più a
distinguere la legittima propaganda politica dall’azione concreta e positiva delle istituzioni. E
quella di Asti, con Meloni e Cirio, è stata una giornata che è destinata a restare nella storia di
questa legislatura regionale”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.
Ora il Governo si impegni seriamente.
Il PDF solidale con Mons. Repole
“Dopo l’interruzione della Celebrazione nella Cattedrale di Torino ad opera di eco-agitatori”
“La narrativa emergenziale climatica non può invadere anche la Messa”
“La narrativa emergenziale climatica non può invadere anche la Messa – ha dichiarato Carlo Bravi, del Popolo della Famiglia (PdF) di Torino – come è accaduto nel Duomo del Capoluogo Sabaudo la scorsa domenica 3 dicembre 2023 ad opera di eco-agitatori che hanno interrotto la Celebrazione svolta dall’ArciVescovo Mons. Repole. Tale gesto d’intromissione catastrofista ci appare altamente inopportuno su vari piani, a cominciare dalla scelta del contesto – quello appunto della Santa Messa – la cui natura supera in modo irriducibile la dimensione di assemblea comunitaria (per quanto solenne), pur presente. La Santa Messa riveste per i Cattolici il significato di ripetizione attualizzata del Sacrificio di Gesù Cristo sulla Croce e non si concilia con quel genere di interventi fuori luogo, fuori tema oltreché non concordati con il Celebrante – pur assai sensibile e disponibile sull’argomento – a cui si è assistito Domenica scorsa”.
“La manifestazione degli eco-agitatori è inopportuna – ha proseguito Bravi – anche nella scelta del destinatario delle esortazioni, perché davvero negli ultimi decenni la Chiesa Cattolica ha compiuto scelte assai forti in favore dell’attenzione all’ambiente ed alle problematiche collegate con i cambiamenti climatici, e dispone d’altra parte di limitati poteri di intervento al riguardo”.
“Il Popolo della Famiglia di Torino – ha concluso Bravi – esprime quindi censura per il gesto provocatorio degli eco-agitatori, mentre manifesta solidarietà e vicinanza al Vescovo Mons. Repole che con cortese fermezza ha gestito l’episodio. Il PdF auspica che rivendicazioni come quelle rumorosamente avanzate domenica scorsa possano trovare contesti adeguati di espressione e discussione; e soprattutto possano restare immuni da derive ideologiche oggi incombenti”.