Lega, Molinari riconfermato segretario regionale
Preioni e il gruppo regionale Lega Salvini Piemonte si congratulano con l’onorevole Riccardo Molinari per la riconferma a segretario regionale: “un plebiscito per chi continuerà a guidare la Lega piemontese verso altri grandi successi”
Il gruppo regionale Lega Salvini Piemonte esprime le sue più vive congratulazioni a Riccardo Molinari per la sua riconferma a segretario nazionale del Piemonte. Una acclamazione unitaria e senza divisioni che conferma la totale fiducia in una guida che, insieme a quella del nostro leader Matteo Salvini, ha permesso alla Lega piemontese di raggiungere risultati mai tanto lusinghieri nella sua storia. Un partito che ha in sé una vocazione di buon governo, come dimostra il suo ruolo maggioritario nella guida della Regione, e che oggi si prepara a nuove sfide, a iniziare dalla tornata elettorale del prossimo anno. Un partito che ha scelto la città della Carta di Chivasso per il suo congresso regionale: un luogo simbolo per confermare la sua tradizione autonomista e federalista. Capisaldi di un pensiero politico che Riccardo Molinari ha posto al centro della sua azione di segretario regionale. E che saranno principi ispiratori nell’azione di governo che la Lega continuerà ad avere in Piemonte e nei tanti Comuni guidati dai suoi amministratori.
Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni a nome di tutti i consiglieri regionali del Carroccio.
Tronzano: “Il Prae non è scempio ambientale”
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dell’Assessore Andrea Tronzano
“Il Piano regionale delle attività estrattive (più conosciuto come PRAE) è uno strumento che serve al territorio, perché regola, tutela e salvaguarda sia l’ambiente che ci circonda, sia le aziende estrattive che operano al suo interno”
Come Amministrazione regionale tuteliamo l’ambiente e il nostro territorio e il PRAE è uno strumento che ci aiuta in tal senso, oltre a creare sviluppo, occupazione, stabilità e certezze. Quando però non ci sono argomenti concreti con i quali contrapporsi alla linea di chi governa è facile sparare a zero, mistificare la realtà e ripetere come un mantra una versione dei fatti sperando che questa diventi realtà. E’ un modo di fare politica che non mi appartiene e che non dovrebbe costituire il bagaglio culturale di persone che sono chiamate ad amministrare. La quantità di disinformazione che abbiamo letto sui giornali in questi giorni portata avanti dal PD su un tema importante come quello ambientale è spiacevole. Noi siamo persone serie che cercano di tenere insieme interessi compatibili: tutela ambientale e sviluppo dell’occupazione.
Il Piano regionale delle attività estrattive (più conosciuto come PRAE) è uno strumento che serve al territorio, perché regola, tutela e salvaguarda sia l’ambiente che ci circonda, sia le aziende estrattive che operano al suo interno. Il tema è semplice: il Piano consente di monitorare, tutelare i corsi d’acqua, di ripulirli per evitare pericoli, e di fare in modo che le cave, da strumento operativo aziendale, diventino luoghi di rinaturazione. Basta vedere lungo l’Asse del Po ciò che è stato realizzato.
Inoltre, per quanto riguarda il tema dei volumi estraibili, non dobbiamo dimenticare che “volume estraibile” non è sinonimo di “volume effettivamente estratto”. Come più volte ribadito, le nuove autorizzazioni saranno rilasciate solo laddove i volumi già autorizzati risultino in procinto di esaurirsi.
Il Prae è uno strumento di programmazione territoriale introdotto dalla Legge Regionale 26 del 2016, voluta dall’allora Giunta Chiamparino, che però poi, stranamente, vista la sua importanza, non vi diede corso. Il lavoro da fare è immane, un percorso delicato e complicato e se si parte con pregiudizi è impossibile portarlo a compimento; noi stiamo lavorando senza “tifare” per nessuno, ma solo per l’ambiente coniugato in modo sostenibile allo sviluppo. Stiamo colmando un vuoto operativo.
Abbiamo fatto decine di riunioni con tutti i soggetti coinvolti, persino, per rispetto istituzionale e per il principio che ci guida di leale collaborazione, con i consiglieri stessi del PD. Peccato che in quelle occasioni non siano state sollevate tante obiezioni. E sapete perché? Perché in quegli incontri come amministrazione abbiamo privilegiato il confronto e l’informazione. Un’attività che abbiamo svolto per mesi e che è assolutamente tracciabile.
Certo, il Piano prima di essere approvato definitivamente necessita della massima condivisione. Se vi sono aspetti da chiarire, saranno chiariti, ma nella logica con cui il piano è stato realizzato: tutela e salvaguardia dell’ambiente in primis e confronto e dialogo con le aziende del comparto. Fare terrorismo culturale su questi temi, più che aumentare il livello di attenzione, provoca paura e questo di sicuro non aiuta il territorio ad avere regole chiare e precise.
Mi piacerebbe un confronto leale, scevro da qualsiasi logica di parte, ma da quanto leggo sarà difficile. Mi aspetto però, con il conforto dei tecnici, che alla fine il lavoro paghi e che finalmente la nostra regione possa dotarsi di uno strumento utile che vada a vantaggio dei piemontesi, delle amministrazioni pubbliche e del settore estrattivo, che crea migliaia di occupati.
Un piano dettagliato per la difesa e per il rilancio della Sanità pubblica, la più grande emergenza del Paese tra liste d’attesa lunghissime, Pronto Soccorso nel caos, carenza di medici e infermieri. Martedì 27 giugno Azione presenterà a Torino le sue proposte, e le relative coperture, per riformare il Sistema Sanitario Nazionale in crisi: appuntamento presso il Salotto delle Idee del Collegio Artigianelli, in corso Palestro 14. Interverrà il professore Walter Ricciardi, responsabile Sanità di Azione.
Alle 17.45 il Prof. Ricciardi incontrerà Fabio Guglierminotti, leader dell’Associazione 160CM , nata per promuovere l’utilizzo di terapie integrative per la Sclerosi Multipla.
Un punto stampa per le interviste si terrà alle 18.15 prima dell’inizio dei lavori.
Domenica 25 giugno al Pala Lancia di Chivasso, in via Favorita 120, si terrà il Congresso regionale della Lega Piemonte, atto conclusivo di un percorso ‘a tappe’ che ha visto nei mesi scorsi in tutto il Piemonte il rinnovo delle segreterie comunali e provinciali, con la partecipazione attiva dei circa 1.270 militanti del Carroccio piemontese, in un clima di grande unità che si riproporrà domenica.
Il congresso è convocato per le ore 10 in prima convocazione, e per le 12 in seconda convocazione, e vedrà l’elezione del Segretario Regionale, del Consiglio Direttivo Regionale e dei Delegati Federali.
L’on. Riccardo Molinari, Capogruppo della Lega alla Camera e Segretario Regionale uscente, ripropone la propria candidatura, con l’obiettivo di guidare la Lega Piemonte verso il decisivo election day del giugno 2024, in cui si andrà alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo, del Consiglio Regionale, di numerosi consigli comunali e, con buona probabilità, anche per il ripristino dell’elezione ‘diretta’ dei consigli provinciali.
“In questi 7 anni di mandato – afferma l’on. Riccardo Molinari – la più grande soddisfazione è essere riuscito, insieme a tutti i militanti e dirigenti, a creare uno spirito unitario della Lega Piemontese, partendo da una forte divisione. Questo è un merito che voglio condividere con tutti i militanti piemontesi, una straordinaria prova di maturità che pone la Lega Piemonte ad esempio per tutto il Partito. Abbiamo iniziato nel 2016 con due consiglieri regionali e due parlamentari, senza sindaci di città importanti e ora abbiamo più di 500 eletti in tutte le istituzioni, dal Parlamento europeo fino ai più piccoli comuni. Compito del congresso, oltre ad eleggere i nuovi organi direttivi, sarà confermare la nostra linea politica, attenta ai temi sociali, alle autonomie locali, alla difesa del sistema di welfare pubblico e del lavoro, al sostegno alla libera iniziativa privata schiacciata spesso da una burocrazia asfissiante, nella migliore tradizione liberale e sociale piemontese, ma soprattutto pragmatica: siamo qui per dare risposte concrete alla nostra gente e ai nostri territori”.
Il congresso sarà trasmesso in diretta web su:
https://www.facebook.com/LegaPiemonteUfficiale
https://www.facebook.com/RiccardoMolinariOfficial
Violante: “La democrazia non è gratis”
Ogni anno la Fondazione dedica una delle sue passeggiate alla lettura di un saggio e quest’anno sarà la volta del Presidente Luciano Violante che venerdì 23 giugno alle 18.30, leggerà e racconterà, in sei tappe, il suo ultimo libro “La democrazia non è gratis” pubblicato da Marsilio.
Le democrazie liberali sono in crisi e sotto attacco: ma quanto costa davvero mantenere le conquiste del passato in un mondo segnato dalla pandemia e dalla guerra permanente? Che prezzo siamo disposti a pagare perché i diritti universali non si trasformino in privilegi particolari? Da un protagonista della vita istituzionale del nostro paese, un duro j’accuse che chiama tutti in causa.
Magistrato e a lungo protagonista della vita delle istituzioni, fervente studioso della storia e della cultura classica, Luciano Violante analizza alcune preoccupanti tendenze per fare luce sui rischi reali e smascherare i falsi idoli. Il punto di partenza è il grande malinteso che l’autore individua come causa della situazione attuale: aver limitato il concetto di democrazia a un elenco di diritti da garantire, rimuovendone la naturale contropartita, i doveri a cui adempiere.
In caso di maltempo l’evento non sarà annullato ma si svolgerà al coperto, nel teatro della Fondazione o nelle Cantine storiche di Fontanafredda.
Il programma delle passeggiate prosegue con Flavia Cercato che, venerdì 30 giugno sempre alle 18:30, leggerà e racconterà in sei tappe nel Bosco dei Pensieri il suo romanzo, che ne segna l’esordio come scrittrice, “Il destino dell’ortica”. Un racconto corale che abbraccia la vita di cinque donne, una saga familiare che ruota intorno a Roma e al quartiere Coppedè.
Nella riunione di ieri 21 Giugno su proposta del Vice Segretario Nazionale Avv. Alberto Marchetti e del Presidente Nazionale On. Enzo Palumbo e con la piena condivisione del Segretario Nazionale On. Avv. Fabio Gava, la Direzione Nazionale ha nominato all’unanimità l’Avvocato Arnaldo Gadola quale Vice Presidente Nazionale di Democrazia Liberale, affidandogli anche l’incarico di Responsabile dell’Ufficio Stampa del Partito.
L’Avv. Gadola, che è anche iscritto all’Ordine dei Giornalisti elenco Pubblicisti dal 1993, in passato ha ricoperto importanti incarichi politici nel Partito Repubblicano Italiano ed è stato recentemente V. Segretario Nazionale del Popolo delle Partite IVA, anche candidandosi alla Regione Campania, al Senato ed alle ultime elezioni al Parlamento Europeo nella Circoscrizione Meridionale.
L’ingresso del neo V. Presidente nazionale rappresenta un ulteriore rafforzamento della struttura organizzativa e politica di Democrazia Liberale, la quale si candida sempre più significativamente a rappresentare l’area liberale su tutto il territorio nazionale.
Arnaldo Gadola ha così commentato la sua nomina: “Ringrazio tutta la Direzione Nazionale di Democrazia Liberale ed in particolare il Presidente Nazionale Enzo Palumbo, il Segretario Nazionale Fabio Gava e il Vice Segretario Alberto Marchetti per la fiducia accordatami e sono pronto a mettere tutte le mie capacità al servizio del progetto politico di Democrazia Liberale, a partire dall’immediato coinvolgimento di donne e uomini che, su tutto il territorio nazionale, possano essere in grado di impegnarsi per il Partito, con entusiasmo e competenza, attuando specifiche iniziative politiche per diffondere in maniera sempre più incisiva gli ideali liberaldemocratici che ci contraddistinguono. “.
Ora nessuno lo può più negare Torino è in declino e le strategie degli ultimi 30 anni non hanno avuto successo. Chiamparino e Fassino avevano dichiarato che il processo di trasformazione da ONE COMPANY TOWN era stato un successo. Purtroppo non è così e i dati di Banca d’Italia dimostrano quanto ha perso Torino rispetto al Piemonte e quanto ha perso rispetto alle altre Città Metropolitane.
Oggi l’ente pagatore della Regione Piemonte ha solo 51 unità di personale per erogare milioni e milioni di euro di contributi PAC ed adeguarsi ai nuovi compiti assegnati dall’UE. Siamo preoccupati per l’avvicinarsi della scadenza del 15 ottobre.
21.6.2023 – Se entro il 15 ottobre Arpea, l’ente pagatore regionale dei contributi Pac, non fa istanza di riconoscimento dei regimi di spesa, rischia di perdere la propria funzione e 40.000 imprese agricole piemontesi rischiano di non ricevere i contributi PAC.
A fronte delle 66 unità di personale indicate nel 2009, quando è stata costituita l’Agenzia Arpea, oggi l’ente è decisamente sottodimensionato rispetto alle sue mansioni e a quelle aggiuntive assegnate recentemente dall’UE.
Con questa carenza di personale si rischia seriamente di perdere il riconoscimento ad operare, con forti danni per l’agricoltura piemontese.
Nel rispondere al mio Question time , la Giunta Cirio ha affermato di essere in attesa di verifiche da parte degli uffici di Giunta in merito all’aggiornamento della dotazione organica.
Rassicurazioni generiche che non sgombrano completamente il campo da dubbi e preoccupazioni.
L’auspicio è che la Giunta si sbrighi a fare le assunzioni e a mettere in condizione l’ente di continuare ad assistere l’agricoltura piemontese.
Monica CANALIS – Consigliera regionale PD e Vicepresidente III Commissione del Consiglio regionale