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Azione Piemonte, Ruffino “Definite linee strategiche per le prossime amministrative. Bartoli Commissario a Torino”

 

“Oggi ad Asti si è tenuto il Direttivo Regionale di Azione Piemonte. Alla presenza dei segretari provinciali e del presidente di Azione Piemonte, Giovanni Barosini, abbiamo definito le linee strategiche in vista delle prossime elezioni amministrative a Torino e nei principali comuni dell’area metropolitana”.

Lo ha dichiarato Daniela Ruffino, segretaria regionale di Azione Piemonte in occasione del Direttivo Regionale.

“Nel corso della riunione – ha proseguito – ho nominato Sergio Bartoli, consigliere regionale di Azione e presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte, Commissario di Azione per la città di Torino.
Abbiamo inoltre inserito nel Direttivo Regionale di Azione Claudia De Cicco, esperta in tematiche ambientali, che porterà un contributo qualificato su questioni fondamentali per il futuro del territorio”.

Ruffino si è rivelata “soddisfatta della giornata di lavoro e del clima propositivo che ha caratterizzato l’incontro. La nomina di Sergio Bartoli rappresenta un passo importante per rafforzare la presenza e l’azione politica del nostro movimento a Torino. La sua esperienza e il suo impegno sui temi ambientali saranno fondamentali per affrontare le sfide amministrative che ci attendono. Stiamo costruendo una squadra solida, preparata e radicata, in grado di offrire ai cittadini un’alternativa seria e concreta.”

Il neo commissario di Azione a Torino Sergio Bartoli ha dichiarato:
“Ringrazio per la fiducia ricevuta. Torino merita un progetto politico serio, pragmatico e orientato alle soluzioni. Lavorerò con determinazione per costruire una squadra forte e radicata sul territorio, capace di dare voce alle esigenze reali dei cittadini.”

Ravinale e Marro: “Proteggere l’agricoltura piemontese e i consumatori”

“No alla deregolamentazione UE sui nuovi OGM”

Le consigliere regionali di AVS Alice Ravinale e Giulia Marro intervengono nel dibattito, di livello europeo e i cui negoziati sono stati avviati il 6 maggio, sulla deregolamentazione delle nuove tecniche genetiche in agricoltura (NGT), presentando un ordine del giorno in Consiglio regionale per chiedere alla giunta di tutelare gli interessi degli agricoltori e dei consumatori piemontesi, e non quello di poche multinazionali, rappresentando al Governo e alle istituzioni europee le loro preoccupazioni.

 Il Piemonte è direttamente coinvolto nella questione: proprio nella nostra regione – a Manta, in provincia di Cuneo, territorio di origine della consigliera Marro – è stato ipotizzato il primo campo sperimentale piemontese per i nuovi OGM/NGT, segnando un precedente preoccupante. L’Italia è tra i Paesi europei che stanno accelerando maggiormente sullo sviluppo e la sperimentazione in pieno campo di queste tecnologie, spesso su iniziativa di enti legati all’agricoltura industriale e alle multinazionali agrochimiche e sementiere, i cui interessi difficilmente coincidono con quelli della sostenibilità ambientale e della sovranità alimentare.

Le consigliere si sono fatte portavoce delle associazioni, tra cui ASCE e Pro Natura,che si occupano di tematiche agricole, con l’obiettivo di stimolare un confronto serio e partecipato in ambito regionale.

Alice Ravinale, prima firmataria dell’ordine del giorno presentato, dichiara: “Facciamo nostre le posizioni espresse nella Dichiarazione congiunta sulla deregolamentazione dei Nuovi OGM organismi geneticamente modificati – “Proteggere le piccole e medie aziende sementiere, gli agricoltori e dei settori bio e OGM free nell’Unione Europea”, sottoscritta da oltre 200 agricoltori, piccoli e medi selezionatori (breeders) europei, ONG e organizzazioni internazionali attive in particolare nel settore delle politiche del cibo e della tutela dell’ambiente, tra cui anche Slow Food: la proposta di regolamento della Commissione Europea oggi in discussione sarebbe dannosa, posto che elimina tutte le valutazioni di rischio sui nuovi OGM e non ne prevede l’etichettatura e la tracciabilità. In un momento in cui agricoltori, consumatori e comunità locali chiedono maggiore trasparenza e controllo democratico sul cibo che producono e consumano, l’Europa sembra cedere il passo a logiche industriali e brevettuali che minano biodiversità e diritti di chi lavora la terra. Il Piemonte, coinvolto direttamente con i test a Manta, deve opporsi con forza, anche in difesa del comparto bio e delle tante filiere di qualità Doc/Dop e Igt. Difendere il nostro territorio significa difendere chi ogni giorno se ne prende cura con pratiche agricole sostenibili e libere da vincoli brevettuali.”

In linea con questa iniziativa istituzionale, Giulia Marro ha sostenuto la richiesta di audizione avanzata da numerose realtà del territorio – tra cui ARCI Cuneo Asti, Legambiente, Ecoresistenze, Ultima Generazione, Collettivo Terra, Collettivo Statale 590 e altre – affinché possano portare un contributo competente alla discussione in Commissione, che segue l’audizione dell’Associazione Rurale Italiana già svolta il 30 aprile.

Per approfondire il tema, il 25 maggio presso il salone municipale di Valgrana (Via Roma, 38) si terrà un incontro-dibattito dal titolo “Le nuove tecniche genetiche in agricoltura: cosa mettiamo nel campo e nel piatto”. Un incontro pubblico per informare i cittadini e accendere i riflettori su un tema che riguarda direttamente la qualità del cibo, la salute collettiva e il futuro dell’agricoltura. Con il cambiamento climatico che colpisce sempre più duramente l’agricoltura, è fondamentale che le persone partecipino attivamente al dibattito e si mobilitino per difendere un modello agricolo sostenibile, equo e libero da logiche brevettuali. Per questo è importante partecipare a questo incontro: solo con una cittadinanza informata e partecipe è possibile garantire il diritto al cibo e sostenere chi lavora la terra tutelando ambiente, territorio e biodiversità.

Politici alla ricerca di sè stessi

Così abbiamo scoperto che il sottosegretario Del Mastro avrebbe mentito.  Non lo diciamo noi bensì il suo ex sodale ed ex compagno di partito onorevole Pozzolo. Vero? Se fosse vero è imbarazzante per un sottosegretario alla giustizia avere mentito al magistrato. Se poi venisse fuori la verità: non  vale ed il magistrato diventerebbe immediatamente una toga rossa. Proprio così: impossibile dire a quelli di Fratelli d Italia che sbagliano. Si diventa immediatamente loro nemici. E del resto, sempre Del Mastro non ha detto assolutamente nulla di quel fastidioso canto di nostalgici. Forse anche Del Mastro è nostalgico? Va beh, basta che il tutto non diventi tragedia. Ma non è  il solo decisamente annaspante. Anche il Ministro Giuli, Ministro della Cultura  in piena polemica con il mondo del cinema. Non è la prima volta, infatti tutto ciò che “puzza ” di sinistra non piace ai nostri governanti. Vorrebbero che tutti governassero come fa Trump ed i suoi adepti.
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Trump  mastica amaro: hanno fatto un Papa non di suo gradimento. Capita, in fondo sono piccoli incidenti di percorso e poi che sarà mai, nei primi 100 giorni non ha portato a casa nulla. Tra un po’ il popolo statunitense dimenticherà ed il gioco sarà fatto. E non tutto è andato perduto.  Ora Trump e più ricco di prima.  Mica sono noccioline.
Ma ci sono ancora delle ideologie?  Ma ….. non so… forse anche sulle vecchie ideologie tutto è dimenticato in una sorte di oblio.  E sempre Trump, giusto per non sbagliarsi si porta avanti. Sta girando il medio oriente per affari. Affari non per gli States, affari per sé stesso giusto per alcuni suoi accoliti. Poveri i poveracci che lo hanno votato perché  volevano diventare anche loro benestanti. Poveracci due volte. Si sono illusi ed appunto perché sono poveri.
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Tajani cerca con il lanternino quel po’ di liberale che è rimasto nel nostro Paese. Per Salvini non è un problema: tutto ed il contrario di tutto pur di ottenere il 10 % dei voti. E  la Meloni ha sostituito la parola Anti-anti fascismo con la parola conservatrice. Si cambia e si matura e la nostra Giorgia non è più la coatta di Garbatella. Ma anche a sinistra la ricerca è spasmodica. La Schlein tra stile  libertario e  vecchi comunisti che le dicono: come era bello il nostro Pci.  Giuseppe Conte alla fine poco importa. 1000 no sono già un  programma. Fratoianni e Landini fanno coppia fissa ma la rivolta sociale, almeno per ora non è arrivata. Magari chi la dura la vince, anche se, almeno per ora aumenta solo povertà e lavoro povero. Già, siamo proprio messi male. E Bibì e Bibò? Alias Calenda e Renzi. Anche a loro le ideologie non sono mai interessate.  Altro che cambiamento: si facciano le cose. Il resto verrà dopo. Dunque? Basta non fare e nulla cambia. Insomma sono tutti in cerca di se stessi.
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Sul referendum una sola considerazione Indubbiamente se i referendum non passeranno sarà una ennesima sconfitta della sinistra. Nel mentre in Barriera di Milano tra morti ammazzati e feriti lo spaccio di droghe continua. Con le solite e stoppose polemiche tra destra e sinistra. Una porzione di città sta morendo e nulla cambia in Barriera e dunque tutto peggiora. Leone XIV  offre il Vaticano come terreno neutro per fare pace tra i vari contendenti nelle guerre in questo mondo. Bene, anche se continuiamo ad essere scettici. Non è che in Turchia tra Ucraini e Russi sia andata bene. La Siria diventa un partner economico di Trump e Netanyhau intensifica la guerra a Gaza. Afgani ed Indiani si scannano e chi più ne ha più ne metta.
Guerre diffuse incontrollate e incontrollabili. Perché?  Magari si è perso il perché è il percome. Appunto da Barriera di Milano al mondo si è oramai perso il senso della realtà. Chiudo, però, con una nota decisamente positiva.  Il Salone del libroè appena cominciato ed è già un successo. Magari la cultura ci salverà. La speranza è l’ultima a morire.
PATRIZIO TOSETTO

Ravetti: “Inaccettabile impedire di parlare all’Università e al Salone”

«Quanto accaduto ieri all’Università di Torino e al Salone del Libro rappresenta una brutta pagina per la nostra città: non si può accettare che si impedisca lo svolgimento di un convegno o che si debba arrivare a rinunciare alla presentazione di un libro. In tutta questa vicenda l’irrinunciabile solidarietà al popolo pastinese e l’indiscutibile condanna ai crimini di guerra dello Stato di Israele non c’entrano nulla. E non possiamo limitarci a indignazioni di circostanza. C’è una minoranza fanatica che pensa di poter tenere in ostaggio luoghi di libero pensiero come l’Università e il Salone del Libro. Alla comunità ebraica di Torino, che ricordo essere uno dei membri del Comitato Resistenza e Costituzione, va la mia piena solidarietà e vicinanza».

Domenico RAVETTI

Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte

Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte

Lega: “Un passo importante per la metropolitana di Torino”

I deputati torinesi della Lega Elena Maccanti e Alessandro Benvenuto, commentano positivamente l’esito della seduta odierna del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile che ha autorizzato lo spostamento di 24 milioni di euro necessari al completamento della Linea 1 della metropolitana di Torino: “È il risultato di un lavoro politico serio e che ha autorizzato lo spostamento di 24 milioni di euro necessari al completamento della Linea 1 della metropolitana di Torino costante – proseguono – che dimostra ancora una volta la capacità della Lega di passare dalle parole ai fatti. Non solo: grazie al nostro impegno in Parlamento, in Legge di Bilancio abbiamo stanziato ulteriori 8,5 milioni di euro, fondamentali per assicurare il completamento dell’opera. Un ringraziamento particolare va al Ministro Matteo Salvini, sempre vicino a Torino e al Piemonte, e al Sottosegretario Alessandro Morelli, che ha seguito con determinazione questo dossier. La Lega c’è, è presente sui territori e continua a lavorare per portare a casa risultati concreti per i cittadini”.

Esprime soddisfazione l’assessore alle infrastrutture strategiche della Regione Piemonte Enrico Bussalino: “Con la delibera approvata oggi dal CIPESS, si compie un passo determinante verso il completamento della linea 1 della metropolitana di Torino, un’infrastruttura strategica non solo per il capoluogo, ma per l’intera regione.
Questa azione garantisce la piena realizzazione di un’opera fondamentale per la mobilità sostenibile e lo sviluppo del territorio.
Parallelamente, gli uffici tecnici della Regione stanno dialogando con il Ministero delle Infrastrutture per il trasferimento degli ulteriori 8,5 milioni previsti dalla legge finanziaria, a conferma di una collaborazione istituzionale solida ed efficace.

Grazie a questo lavoro sinergico tra Regione, Ministero e istituzioni locali, diamo continuità a un progetto che migliorerà concretamente la vita dei cittadini e contribuirà alla crescita di tutto il Piemonte.”

 

Forza Italia: “Il Pd in Barriera scende in piazza contro se’ stesso”

“Siamo alle comiche finali, il Pd e tutto il network ad esso connesso dal sindacato fino a Libera, (è normale che una associazione scenda in piazza con un partito?!), che chiedono politiche alla loro stessa amministrazione in risposta all’insicurezza che si vive nel quartiere. Se la notizia non fosse comparsa su alcuni giornali, si penserebbe ad una fake news o di essere su Scherzi a Parte”. Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, segretari provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino.

“Gli organizzatori affermano che è necessario che il Comune avvii una consultazione pubblica delle realtà che operano nel quartiere (servizi pubblici, istituzioni scolastiche, associazioni e comitati, organizzazioni di rappresentanza, comunità religiose) per individuare alcune misure e interventi che forniscano risposte immediate di supporto alla popolazione. Queste parole sono una sentenza: chi governa il Comune di Torino non ha fatto nulla per Barriera e quindi per tentare un recupero sui cittadini del quartiere gioca il doppio ruolo di opposizione e maggioranza. Surreale, ipocrita ma soprattutto schizofrenico. Ormai l’Amministrazione Lo Russo è in totale affanno. Prima sopprime una fermata della Metro 2 nel cuore della Circoscrizione e tenta di boicottare la Commissione che sanciva l’intervento determinante nostro e del centrodestra per il suo ripristino, poi, nonostante sia schiacciata  su politiche di estrema sinistra, tenta di riesumare la Lista Castellani: un progetto che porta in dote principalmente le oltre 200 aziende che sono fallite con il Toroc da loro gestito. Ora si traveste anche da minoranza nel quartiere più tossico e insicuro della città che amministra e che ha contribuito a rendere tale. Torino merita di meglio e siamo convinti che l’alternativa sia sotto gli occhi di tutti: Forza Italia!” concludono i due azzurri.

Isde: “Sul 5G ci vuole un approccio precauzionale”

Audizione a Palazzo Lascaris in Commissione Ambiente presieduta da Sergio Bartoli

“Al momento non esistono studi medico-scientifici a lungo termine in merito agli effetti delle tecnologie 5G: questa mancanza di evidenze rende cruciale adottare un approccio precauzionale”.
Lo ha affermato Luisa Memore, medico dell’International (ISDE), ascoltata nel corso della Commissione Ambiente, presieduta da Sergio Bartoli sul tema dell’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici. L’ISDE ha manifestato contrarietà all’innalzamento dei limiti di esposizione della popolazione a campi elettromagnetici ad alta frequenza (CEMRF) da 6 V/m a 15 V/m, entrato in vigore il 30 aprile 2024 con decreto ministeriale.

Sergio Bartoli, presidente V Commissione Ambiente

Anche perché, ha proseguito la dottoressa “l’esposizione prolungata e non adeguatamente regolamentata ai campi elettromagnetici (per esempio dei telefoni cellulari con il 5G) potrebbe avere gravi effetti sulla salute umana, provocando potenzialmente tumori e malattie croniche, impatti sul sistema nervoso e sullo sviluppo del feto, problemi cardiaci ed effetti sulla salute mentale. Le onde elettromagnetiche influenzano anche la vita degli insetti impollinatori (tra cui le api) e la realizzazione delle previsioni metereologiche con i messaggi di allerta”.
Sono intervenuti il consigliere Alberto Unia (M5s), Alice Ravinale (Avs), Gianna Gancia (Lega), Mauro Fava (Fi), Simona Paonessa (Pd) che hanno messo in risalto l’influenza dell’uso indiscriminato delle onde elettromagnetiche anche in campo sociale (soprattutto con i più giovani), sanitario e ambientale.

Fdi, contributi scuole e asili di montagna, Binzoni: “Bene il sostegno della Regione”

, un prezioso supporto alla didattica e una misura contro lo spopolamento”

Sono molto soddisfatta per il rinnovo da parte della Regione Piemonte dello stanziamento – 433 mila euro per l’anno scolastico 2025/2026 – a favore delle scuole e degli asili di montagna” dichiara Alessandra Binzoni, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale

La lotta allo spopolamento montano – sottolinea Binzoni – richiede un approccio integrato. Il mantenimento ed il miglioramento della didattica rappresenta un servizio primario importante per le famiglie che vivono in aree a forte marginalità e costituisce un prezioso argine contro lo spopolamento dei nostri borghi di montagna”.

Ringrazio gli assessori allo Sviluppo e Promozione della Montagna e all’Istruzione della Regione Piemonte che hanno lavorato su questo tema per la sensibilità e l’attenzione dimostrata. Non faremo mancare il nostro impegno a garantire un adeguato livello di servizi per migliorare la qualità della vita e per rendere le montagne piemontesi sempre più attrattive” conclude il vice Capogruppo Binzoni.

Sicurezza stradale, Pd: “Regione scarica i costi sui Comuni”

I consiglieri regionali Nadia Conticelli e Alberto Avetta (Pd): “Come si può pensare di stanziare solo 200mila euro?”

 

«La nuova legge regionale relativa alla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali avrà un’unica conseguenza: quella di scaricare i costi e le responsabilità sulla Città Metropolitana, sulle Province e sui Comuni, in particolare su quelli più piccoli che hanno in gestione strade extraurbane. La Giunta Cirio ha voluto far fare al Piemonte la figura del primo della classe (siamo la prima e unica Regione ad adottare un provvedimento del genere), lasciando però il cerino acceso in mano ai sindaci». Lo affermano i consiglieri regionali Nadia CONTICELLI ed Alberto AVETTA (Pd), intervenendo nel dibattito relativo al disegno di legge regionale “Disposizioni in materia di gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali regionali, provinciali e comunali”. «Questa legge rischia di generare significativi scompensi nel sistema di gestione delle strade provinciali e comunali, perché impone a Province e Comuni molte nuove incombenze che richiederanno più personale e più risorse, mentre lo stanziamento della Regione è di appena 200mila euro. Fondi del tutto insufficienti. Basti pensare che la Città Metropolitana di Torino, che gestisce 2.900 km di strade, dovrebbe investire ogni anno 12 milioni di euro per le sole asfaltature. Come si può obbligare gli enti locali ad assumere più personale, a garantirne la formazione, ad effettuare controlli e ispezioni, a valutare e certificare la sicurezza delle strade e a intervenire laddove sia necessario senza garantire i soldi necessari a finanziare queste attività? La Giunta Cirio ha approvato una legge che non garantirà più sicurezza sulle strade piemontesi ma aumenterà oneri e responsabilità a carico dei sindaci».

cs