Si è svolta oggi una riunione congiunta tra la Conferenza dei Capigruppo e gli Uffici di Presidenza delle sette Commissioni regionali, convocata dal Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco, per dare nuovo impulso all’attività legislativa.
“L’incontro è stato estremamente produttivo – ha dichiarato Nicco – e ho chiesto ai Presidenti delle Commissioni di dare assoluta priorità all’attività legislativa rispetto ad altre iniziative, come audizioni, informative e sopralluoghi. Ho sollecitato la definizione di tempi veloci per completare l’iter dei progetti di legge attualmente in esame nelle varie Commissioni”.
Grazie alla disponibilità e alla collaborazione dei Presidenti delle Commissioni è stato possibile individuare tempi aggiuntivi e incrementare il numero di riunioni calendarizzate. A fronte di ciò vi è già un impegno a portare a termine in brevissimo tempo ben sei norme, attualmente in discussione, che potranno così approdare in aula: dai rifiuti speciali, alla sicurezza stradale, alle attività estrattive, all’attività dell’IRES, ai beni confiscati alle mafie.
“La prima – evidenzia Nicco -, il disegno di legge n. 45 sulle truffe affettive, a prima firma del consigliere Magliano, sarà verosimilmente discussa già martedì prossimo”.
La prossima settimana si tornerà a legiferare su un provvedimento interamente prodotto dall’Assemblea.
“Voglio ringraziare tutti i Capigruppo ed i presidenti di Commissione per la grande disponibilità e consapevolezza dimostrata – ha concluso il Presidente –. È fondamentale che il Consiglio regionale proceda con determinazione, dando la giusta priorità all’attività legislativa per rispondere in modo efficace alle esigenze del territorio”.
Il gruppo Stati Uniti d’Europa per il Piemonte ha ospitato “BAstage”, le proposte di Italia Viva contro la precarietà lavorativa dei giovani. Il pacchetto di proposte legislative, presentato ieri in Sala delle Bandiere, punta a contrastare una delle emergenze più critiche della Regione Piemonte: l’alto tasso di disoccupazione giovanile e i bassi redditi, che ostacolano la costruzione di un futuro stabile per le nuove generazioni.
“La nostra regione registra una disoccupazione giovanile più elevata rispetto alle grandi regioni del Nord, e oggi meno di un’assunzione su tre riguarda gli under 30” – ha dichiarato la consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa per il Piemonte) durante la conferenza stampa di presentazione delle proposte di legge. “Questi dati dimostrano l’urgente necessità di politiche mirate a favorire l’accesso dei giovani al mondo del lavoro”.
Alla conferenza stampa erano presenti il vicepresidente di Italia Viva, il senatore Enrico Borghi, e la presidente regionale del partito, la senatrice Silvia Fregolent, insieme a rappresentanti di associazioni giovanili. Proprio la senatrice Fregolent ha illustrato i contenuti principali delle quattro proposte di legge, panciate a Roma il 5 marzo scorso:
• Abolizione dei tirocini extracurricolari per evitare il loro utilizzo come forma di lavoro non retribuito;
• Regolamentazione dei tirocini curricolari, con una durata massima dai 3 ai 6 mesi, un’indennità obbligatoria di almeno 350 euro al mese e la copertura assicurativa INAIL;
• Dimezzamento dell’IRPEF per i lavoratori tra i 25 e i 35 anni;
• Reddito di formazione fino a 1.500 euro al mese per i giovani under 35 disoccupati che scelgono di frequentare corsi di formazione professionale o universitari.
Chiara Costumati, studentessa lavoratrice intervenuta all’evento, ha raccontato le difficoltà di chi studia lontano da casa “Studiare come fuori sede è possibile solo per chi ha una famiglia abbiente in grado di mantenerti alle spalle. Persone come me si alternano tra università e lavoretti nel fine settimana. Serve un impegno per garantire pari opportunità a tutti i giovani, indipendentemente dalle condizioni economiche”.
Il senatore Enrico Borghi ha sottolineato l’importanza dell’occupazione giovanile e femminile per la crescita del Paese: “Se l’Italia rinuncia all’occupazione di giovani e donne, si condanna a non crescere. Senza il contributo al PIL dato dal PNRR, l’Italia sarebbe già in recessione. Serve che la politica si occupi dei giovani, perché solo investendo su di loro possiamo costruire un futuro più solido per l’Italia”.
Nel corso della conferenza, la consigliera Nallo ha posto l’attenzione anche sulla questione dell’occupazione femminile a Torino. “La nostra città è scesa dal quarto al sesto posto tra le grandi aree metropolitane per tasso di occupazione femminile”, ha evidenziato. “La Giunta regionale continua a ignorare il problema, limitando il ruolo delle donne alla sola dimensione familiare, senza introdurre politiche efficaci di conciliazione vita-lavoro”.
Il gruppo Stati Uniti d’Europa promette di portare il dibattito in Consiglio Regionale, con l’obiettivo di promuovere misure concrete per garantire stabilità occupazionale ai giovani e alle donne, rendendo il Piemonte un territorio più attento alle nuove generazioni.
MINACCE A PG LUCIA MUSTI, ROSSO E FONTANA: LA SOLIDARIETA’ NON BASTA
«L’attacco ad un magistrato di Torino compiuto dal nuovo Patito comunista Italiano a tutela dei No Tav ci convince ancora di più che stiamo combattendo una battaglia giusta contro Askatasuna e che a dispetto degli strali della neo segretaria regionale di Azione lo sgombero di Askatasuna è doveroso. Se lei vuole dialogare con chi mette a ferro e fuoco la città di Torino, con chi minaccia agenti delle forze dell’ordine e magistrati rei solo di essere servitori dello Stato si accomodi, noi come Forza Italia staremo sempre dall’altra parte. Torniamo a domandare al Primo Cittadino di Torino se di fronte a questo nuovo attacco alle Istituzioni democratiche il Sindaco non abbia intenzione di riconsiderare la scellerata idea di legalizzare Askatasuna. Il rischio di un ritorno alla stagione delle Br si sta concretizzando sotto i suoi occhi sarebbe sufficiente che osservi i legami sempre più stretti tra autonomi, anarchici, No Tav e collettivi studenteschi. Chiediamo una risposta ferma e rimarchiamo alla Pg Lucia Musti tutta la nostra solidarietà sicuri che non si farà intimidire dalle frange estreme e meno estreme della sinistra torinese». Ad affermarlo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente segretario Provinciale e Cittadino di Forza Italia a Torino a seguito delle minacce lanciate da N-Pci (nuovo Partito comunista italiano) al Pg Lucia Musti.
Binzoni replica a Canalis: “Nessuna impunità con il Governo Meloni. Preoccupa piuttosto il doppiopesimo della sinistra, che fa finta di nulla quando a venir bruciati sono i manichini raffiguranti il Presidente del Consiglio”
Riguardo ai presunti saluti romani durante la sfilata del Carnevale, credo occorra fare chiarezza – afferma Alessandra Binzoni, vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – prima di emettere frettolose sentenze di condanna”.
“Detto questo – aggiunge Binzoni – a Pinerolo non c’è nessun allarme fascismo, solo una sinistra senza argomenti. Stesso discorso vale per le affermazioni della Canalis, non c’è alcun clima di impunità, né da parte del Governo né tantomeno da parte di Fratelli d’Italia”.
“Piuttosto, è notizia di pochi giorni fa, al Carnevale di Poggio Mirteto è stato dato alle fiamme un fantoccio raffigurante il Presidente del Consiglio Meloni. Cos’ha da dire al riguardo, da donna e da democratica la consigliera Canalis?”
“Quest’ultimo è un fatto gravissimo, che dimostra il doppiopesimo della sinistra, sempre pronta a perdonare azioni di odio ed intolleranza quando rivolte all’avversario politico, per loro nemico da abbattere a qualunque costo ed in qualunque modo”.
“L’evocazione continua del pericolo fascismo da parte della sinistra rischia unicamente di alimentare la violenza e di portare indietro l’orologio della storia alle pagine tristi e terribili del terrorismo” conclude il vice Capogruppo Binzoni.
Gaza, Grimaldi (AVS): Italia ed Europa si dissocino
Mario Carletto, storico esponente della politica piemontese, è scomparso. L’annuncio è stato dato dalla moglie, dai figli e dai familiari. Nato a Torino il 20 agosto 1942, è stato sindaco di Volpiano dal 1973 al 1980 e poi dal 1985 al 1990. Membro della Democrazia Cristiana, fu eletto nel Consiglio regionale del Piemonte nel 1980, ricoprendo incarichi nelle commissioni di bilancio, industria, ambiente ed enti locali. Rieletto nel 1985, divenne assessore regionale al Personale e Assistenza, poi all’Urbanistica fino al 1994. Ha anche presieduto la I Commissione permanente, occupandosi di bilancio, finanze e affari istituzionali.
Stop ai lavori in consiglio regionale?
17 marzo 2025 – “I lavori del Consiglio Regionale sono in stallo perché la maggioranza, e non le opposizioni, è a corto di argomenti. È il sintomo di una mancanza di progettualità che denunciamo da anni e della difficoltà di fare sintesi: siamo di fronte al governo degli annunci e delle veline, in cui soluzioni, atti e azioni concrete per il Piemonte e per i piemontesi passano in secondo piano” afferma il segretario del PD del Piemonte e consigliere regionale, Domenico Rossi.
“Per superare lo stallo, basterebbe guardare ai provvedimenti proposti dall’opposizione. Soltanto il Partito Democratico da inizio legislatura ha presentato 38 Progetti di Legge che attendono di essere portati all’attenzione del consiglio. Sono tanti gli argomenti su cui già da domani possiamo andare in aula: il Pdl sugli insediamenti logistici a rilevanza sovracomunale; il contrasto alla violenza economica sulle donne che subiscono violenza di genere; l’installazione di impianti a fonti rinnovabili sulle aree agricole di elevato interesse agronomico; la promozione e il sostegno delle Comunità energetiche rinnovabili; l’istituzione della giornata regionale della libertà di coscienza, di religione e di pensiero; la proposta sugli Hikikomori. O ancora cominciare l’iter per la proposta sulla disciplina dell’attività di lobby e sulla partecipazione alle politiche regionali. Ma tante altre sono le proposte di colleghe e colleghi” aggiunge Rossi.
“Ci domandiamo perché, se davvero esiste tutta questa continuità di governo e se i provvedimenti erano praticamente pronti, sono mesi che la maggioranza e la giunta Cirio non presentano nulla in Consiglio regionale?” dichiara la capogruppo PD a palazzo Lascaris, Gianna Pentenero.
“Durante la campagna elettorale, il presidente Cirio aveva fatto tante promesse, assicurando che interventi fondamentali come la legge urbanistica e il piano sanitario fossero già pronti. Però oggi questi provvedimenti non si vedono neanche in bozza e senza una spiegazione seria ai cittadini piemontesi” incalza la rappresentate Dem.
“L’attività del Consiglio regionale ormai va avanti tra ritardi, disorganizzazione e mancanza di efficienza. Non si riesce nemmeno a rispettare la programmazione trimestrale dei lavori, in cui sono previsti anche progetti di legge delle minoranze, e il confronto democratico viene costantemente evitato. La maggioranza sembra proprio impegnata a svuotare di contenuto i lavori dell’aula, cercando di limitare al minimo ogni possibilità di dibattito. Ne è un esempio il tema dello jus scholae, dove è intervenuto direttamente il presidente Cirio per non lasciare spazio ai consiglieri di maggioranza. Forse non tutti la pensavano come lui stesso aveva dichiarato sui giornali?” aggiunge la rappresentante Dem.
“Ancora peggio va nelle commissioni. Vengono convocate spesso inutilmente – conclude Pentenero – visto che i consiglieri della maggioranza sono assenti e fanno così mancare il numero legale. Risultato: i lavori si bloccano e non si riesce ad approfondire temi cruciali per il Piemonte”.
Tuttavia, recandomi personalmente in loco a seguito di segnalazioni di diversi cittadini, ho potuto constatare che la realtà è ben diversa da quella narrata durante l’inaugurazione. Nonostante il ripristino del muro pericolante e la riapertura di una piccola porzione del parco, Villa Genero versa ancora in uno stato manutentivo precario e lontano dall’essere realmente riqualificata.
Tronchi d’albero abbandonati, cestini divelti, tombini ostruiti, statue imbrattate e danneggiate, porfidi dissestati, pali metallici lasciati nel parco, muretti ceduti e un tempietto storico ancora murato e pericolante sono solo alcune delle problematiche irrisolte che dimostrano come questo intervento sia stato più una trovata propagandistica che una vera riqualificazione.
Per questo motivo, ho depositato un’interpellanza in Consiglio Comunale per chiedere conto all’Amministrazione di quali siano i veri piani per il recupero e la valorizzazione di Villa Genero. Non è accettabile che un’area dal potenziale straordinario venga lasciata in queste condizioni e che i cittadini vengano illusi con inaugurazioni prive di contenuto reale.
Chiedo dunque all’Amministrazione di intervenire concretamente per restituire dignità a Villa Genero, prevedendo un piano di manutenzione serio e l’inserimento del parco nei circuiti turistici della città, affinché possa davvero diventare un fiore all’occhiello di Torino e non restare l’ennesimo esempio di incuria.