L’assessore regionale Maurizio Marrone ha commentato sui social il recente incremento della presenza dei militari di “Strade sicure” in zone di Torino come Barriera di Milano e san Salvario contro lo spaccio di droga. “Da quando al governo dell’Italia c’è Giorgia Meloni le richieste del territorio vengono ascoltate. Tolleranza zero per lo spaccio di droga!”. Marrone lancia anche una stoccata al Pd: ” Chissà come rilancerà il PD che da una parte chiede più presidi delle forze armate e dall’altra frigna contro la “militarizzazione”? Ma, soprattutto, che ci importa?”
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ieri ha commentato con fair play la notizia della candidatura di Gianna Pentenero come sua avversaria del Centrosinistra alle elezioni regionali di giugno 2024. “E’ una persona che ha una grande conoscenza della macchina amministrativa regionale. È il miglior presupposto per una campagna elettorale fatta sul rispetto delle persone e degli avversari”. Intanto le prove di “campo largo” tra Pd e M5S in Piemonte stentano a decollare nonostante l’invito di Pentenero al dialogo tra le due forze politiche. Le distanze su temi come la Tav e le tensioni del passato tra Lo Russo e Appendino sembrano non lasciare speranze per un’alleanza.
Elezioni regionali, +Europa: “Valutare le opzioni”
“Bene che il PD sia uscito dall’ impasse che lo teneva bloccato da mesi con la proposta di Gianna Pentenero come candidata alla guida del Piemonte rivolta agli altri soggetti della coalizione di cui, lealmente, facciamo parte. Auspichiamo che presto venga convocato il tavolo della coalizione per confrontare questa proposta con eventuali altre indicazioni”. Così il coordinatore regionale di+Europa Flavio Martino in una nota a commento della conclusione dell’ Assemblea regionale del PD di questa mattina. “Lavoriamo per allargare la coalizione il più possibile verso l’ area liberaldemocratica fino a rendere contendibile la guida della nostra regione a Cirio e Marrone”, ha concluso.
La decisione dell’assemblea regionale del Pd è arrivata in queste ore. Sarà l’assessora comunale di Torino al Lavoro e alla Polizia municipale Gianna Pentenero (che in passato ha già ricoperto ruoli in Regione) la candidata del centrosinistra alla presidenza del Piemonte. Toccherà a lei sfidare il presidente uscente e ricandidato Alberto Cirio.
Il Centro o è inclusivo o non è
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Diciamoci la verità. Del Centro, nel nostro paese se ne parlerà ancora a lungo per la semplice
motivazione che in Italia storicamente si governa “dal centro” e “al centro”. E, di conseguenza,
anche chi teorizza o pratica la radicalizzazione del conflitto politico se approda al Governo è
costretto, piaccia o non piaccia, a coltivare – seppur maldestramente – una ‘politica di centro’.
Per questi motivi quando si parla del Centro, o di un partito di Centro, il dibattito non è destinato a
cadere. E adesso, seppur all’interno di una cornice ancora caratterizzata da un forte impianto
bipolare, la domanda di Centro è più forte del passato. Anche solo di un passato recente. Ma
questo luogo politico, pur senza rimpiangere nostalgicamente il passato, deve rispondere ad
alcuni ingredienti di fondo che, del resto, sono emersi in modo palese anche dal recente voto in
Sardegna e, in maggior misura, in Abruzzo. Ed è abbastanza evidente che questo trend è
destinato a rafforzarsi anche in vista delle prossime elezioni europee.
E gli ingredienti di fondo di quest’area politica sono sempre quelli che hanno caratterizzato per
svariati decenni la cosiddetta “politica di centro” all’interno un contenitore centrista. E cioè,
cultura di governo, capacità inclusiva, leadership diffusa, cifra riformista, disponibilità al confronto
e al dialogo, rifiuto della radicalizzazione, cultura della mediazione, senso dello Stato e cultura
delle alleanze. Ingredienti che, collegati insieme in modo virtuoso e dinamico, contribuiscono a
consolidare un vero e proprio progetto politico di Centro.
Ora, è altresì evidente che non possono essere singoli partiti personali e guidati da un capo
indiscusso ed indiscutibile gli strumenti più idonei per declinare concretamente, ed efficacemente,
un luogo politico centrista. Perchè, appunto, l’area centrista è credibile solo se è inclusiva e se, al
contempo, non radicalizza il confronto con gli altri attori politici. Al riguardo, è abbastanza facile
spiegare il trend positivo, seppur non inarrestabile, di Forza Italia alle ultime elezioni regionali e la
continua caduta – o meglio il non decollo – dei partiti di Renzi da un lato e di Calenda dall’altro. E
la ragione di fondo risiede anche e soprattutto nel nuovo corso di Forza Italia e di chi la guida in
questa fase politica, ovvero Antonio Tajani.
Insomma, senza scomodare pesanti analisi politologiche e senza avventurarsi in mille analisi del
voto, le ragioni di questo trend questa volta sono tutte politiche e quindi abbastanza facili da
decifrare. E cioè, per poter ricostruire – o costruire – una vera area centrista nel nostro paese,
anche in un sistema bipolare e maggioritario, sono necessari indubbiamente il progetto politico
ma anche, e soprattutto, uno “stile” politico e un “metodo” di comportamento che sono alternativi
al populismo anti politico e demagogico, al massimalismo radicale ed estremista e al sovranismo
oltranzista.
Ecco perchè, e mai come in questo momento, “cultura del progetto” e “cultura del
comportamento” saranno fortemente intrecciati se si vuol nuovamente dispiegare una credibile
‘politica di centro’ nel nostro paese.
Caro Direttore,
La mia lettera al Presidente Cirio che hai avuto la cortesia di pubblicare è stata utile. I pagamenti alle Associazioni delle Autoambulanze che svolgono il servizio in estemporanea e che garantiscono il servizio 118 in Città ma anche e soprattutto negli oltre 1000 Comuni piemontesi sono stati sbloccati dalla Azienda zero. Ringrazio la segreteria del Presidente Cirio e della Azienda Zero per il sollecito impegno.
Mino Giachino
“Stellantis e la fine dell’automotive in Italia”
A 7 giorni dall’inaugurazione della riqualificazione del Giardino Madre Teresa di Calcutta con la presenza del sindaco Lo Russo, dell’assessore Tresso, del presidente della Circoscrizione 7 Deri, dell’Unicef e delle scuole la situazione è INACCETTABILE, come sempre!
Il sindaco e il presidente della Circolazione 7 giorni fa in un giardino perfetto, qualche residente diceva che avevano solo da dare il lucido a terra, dicevano che lo restituivano alle persone che vivono il quartiere come un luogo più verde e vivibile.
Signor Sindaco pensava davvero quello che ha dichiarato??? Basta vedere le foto di ieri sera e di questa mattina per capire che le sue erano solo parole parole e ancora parole
Siamo stufi delle parole mai seguite dai fatti, senza la volontà politica non si risolvono le criticità di questo giardino.
Non si possono spendere 500 mila euro per poi lasciare questo luogo, che potrebbe essere molto bello, al degrado più assoluto.
Gli operatori di Amiat al mattino svolgono al meglio il loro lavoro ma tutto si vanifica senza una progettazione seria e diversa dall’attuale.
Dai balconi i residenti vedono di tutto, compresa la vendita di droghe e a volte il loro consumo, bivacchi e festicciole come ieri sera, risse quotidiane, carte da gioco buttate a terra quasi ogni sera, ecc. ;
Il 7 marzo su FB si leggevano i seguenti post. Post completamente fuori dalla realtà quotidiana-
Lo Russo: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.
Un luogo che sarà un punto di incontro e favorirà l’aggregazione e la pratica sportiva all’aria aperta, grazie anche alla piastra sportiva e alla nuova area giochi, pensata per essere accogliente e inclusiva per tutte e tutti.
L’inaugurazione di oggi è un segnale ulteriore della nostra volontà di puntare sulla zona di Aurora, e si inserisce pienamente in quella serie di progetti diffusi che stiamo mettendo in campo nelle nostre circoscrizioni in aree protagoniste di interventi particolarmente attenti anche ad aspetti di sostenibilità, inclusione e alle esigenze delle comunità e dei quartieri.
#stefanolorussosindaco
Deri: Con la riqualificazione del giardino Madre Teresa di Calcutta restituiamo alle persone che vivono nel quartiere Aurora e a tutta la città un luogo più verde e vivibile.
Dopo la rigenerazione dei giardini Michele Pellegrino e Alimonda un’altra area di Aurora è stata completamente recuperata. All’appello manca solo il giardino di via Saint Bon i cui lavori di riqualificazione partiranno tra poche settimane. Tutti gli interventi sono stati realizzati con fondi dell’Unione Europea.
Patrizia Alessi
consigliera Fdi
Roberto Castelli torna in campo
di Massimo Iaretti
Roberto Castelli torna in campo. L’ex ministro della Giustizia e vice ministro delle infrastrutture, oggi segretario federale del Partito Popolare del Nord, sarà candidato alle elezioni al Parlamento Europeo nella lista ‘Libertà’ insieme al leader di Sud Chiama Nord, Cateno De Luca, con il quale ha dato l’annuncio nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati. Lo abbiamo sentito ‘a botta fredda’.
Come mai questo ‘ritorno in campo’ ?
Il Partito Popolare del Nord sta cercando di mettere insieme realtà che hanno un minimo comun denominatore che è quello di una riforma basata sulle macroregioni, soluzione peraltro prevista dalla Carta Costituzionale. In nostri alleati mi hanno ‘imposto’ di partecipare alle Europee con una semplice costatazione: Se ci credi devi metterci la faccia.
Non è una contraddizione un Partito che ha un territorialità nelle regioni del Nord si vada ad alleare con un altro che parte dal Sud ?
Stiamo facendo un’operazione analoga a quella che in passato Bossi fece con il Movimento della Autonomie di Raffaele Lombardo. Non finì benissimo. Oggi le cose sono cambiate e a Cateno do il beneficio della buona fede e dell’impegno.
A proposito di Nord: in quali regioni siete maggiormente radicati, tenendo conto che il Partito è nato da pochi mesi ?
Ovviamente in Lombardia, dove stiamo anche aprendo una sede a Lecco, ma anche nelle Marche ci siamo, così pure in Liguria, in Friuli. Ci sono poi contatti con il Veneto. Il lavoro fatto dall’associazione Autonomia e Libertà in questi anni sta dando i suoi frutti.
E in Piemonte ?
L’idea è di partecipare alle elezioni regionali con nostre liste o con altre realtà con le quali stiamo parlando.
