Più di 40 mila i vaccinati nelle Rsa
Sono oltre 40mila le persone vaccinate contro il Covid 19 nelle Rsa del Piemonte, 19 mila sono operatori e 21 mila sono ospiti delle varie strutture.
Questo è quanto emerge dalla relazione del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, svoltosi nella quarta Commissione presieduta dal vicepresidente Domenico Rossi.
La relazione – stimolata anche dalle domande dello stesso vicepresidente Rossi e del consigliere Daniele Valle (Pd) – ha illustrato ai Commissari le varie funzionalità della piattaforma di monitoraggio nelle RSA “Covid 19” e la sua evoluzione volta a migliorare il trattamento dei dati.
Nel corso della seduta sono stati presentati anche alcuni dati della piattaforma del Sistema informativo regionale delle vaccinazioni che monitora, oltre alle dodici Asl e le sei Aziende ospedaliere, anche le varie residenze per anziani.
Il dato complessivo emerso è appunto che la maggior parte dei 25 mila dipendenti e buona parte dei 30 mila pazienti delle residenze per anziani sono stati vaccinati contro il Covid 19. Nello specifico, si tratta esattamente di 40.152 vaccinati, di questi 19.012 sono unità di personale mentre, i rimanenti 21.140 sono ospiti delle Rsa
Nonostante la pandemia le richieste di nuovi mutui crescono del +5,9% nel 2020, sostenute dalle surroghe. Forte invece la contrazione dei prestiti personali (-24,5%) e finalizzati (-15,3%)
L’anno appena concluso è stato fortemente condizionato dall’instabilità causata dalla pandemia, che ha influenzato la propensione degli italiani a richiedere un finanziamento per sostenere consumi e progetti di spesa. È quanto emerge dal Barometro del Credito alle Famiglie (fonte: EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF), che rispetto all’anno precedente segnala una contrazione del
-24,7% per le richieste di prestiti personali e del -13,5% per i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, a fronte di un incremento pari a +2,8% per le richieste di mutui e surroghe, con queste ultime che hanno determinato la performance positiva del comparto.
Il 2020 si è caratterizzato anche per un andamento contrastato degli importi medi richiesti, che per i mutui immobiliari si sono attestati a 133.577 euro (in crescita del +2,0% rispetto all’anno precedente), contro i 6.706 euro dei prestiti finalizzati (-1,5% rispetto al 2019) e i 12.498 euro dei prestiti personali (-2,3%).
LA SITUAZIONE IN PIEMONTE
Crescono le richieste di mutui, prestiti in calo
Per quanto riguarda il Piemonte, dallo studio di CRIF emerge come nell’anno appena concluso il numero di richieste di nuovi mutui e surroghe abbia fatto registrare un +5,9%, con aumento generalizzato in tutte le province. L’accentuazione più forte ad Asti e Novara, dove l’incremento è stato rispettivamente pari a +14,3% e +11,9%. Tiene Torino, dove la crescita è stata del +6,8%, poco sotto Alessandria (+8,3%), ma sopra Biella (+2,1%), Verbano Cusio Ossola (+3,8%) e Vercelli (+4,5%). L’unica contrazione è stata registrata a Cuneo (-6,3%)
Decisamente peggiore la performance dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali auto e moto, arredo, elettronica ed elettrodomestici, ma anche viaggi, spese mediche, palestre ecc.) e dei prestiti personali, che in tutte le province mostrano una pesante flessione che riflette la debolezza dei consumi, specie di beni durevoli. Nello specifico, per quanto riguarda i prestiti finalizzati, il Piemonte segna un -15,3% complessivo. La provincia di Alessandria fa segnare la contrazione più accentuata, con -20,6%, precedendo Asti (-15,8%) e Novara (-15,5%).
Dinamica analoga per i prestiti personali, dove la regione registra un calo complessivo delle richieste del -24,5%, con tutte le province che segnano una flessione oltre il -10%. In Regione la contrazione più accentuata si registra a Cuneo (-31,4%), Verbano Cusio Ossola (-26,7%) e Torino (-25,8%).
L’importo medio richiesto, andamento disomogeneo per provincia
Relativamente all’importo medio dei mutui richiesti, si registra un aumento generalizzato con le sole eccezioni rappresentate da Vercelli (-5,0%) e Biella (-3,8%). Rispetto alla rilevazione sull’anno 2019, la provincia di Verbano Cusio Ossola vanta la crescita più marcata (+5,3%) che porta il valore ad assestarsi a 139.961 euro, guidando la classifica regionale davanti a Cuneo, con 132.033 euro, e Torino, con 122.889 euro (44esima nel ranking nazionale).
Per i prestiti finalizzati, invece, l’importo è in calo in tutte le province, con la flessione più significativa a Biella (-9,4%). Il valore richiesto più elevato si registra a Cuneo, con oltre 7.400 euro malgrado una flessione del -0,9% rispetto al 2019, contro i 7.386 euro di Asti, i 7.245 euro di Novara e i 7.139 euro di Alessandria.
Infine, per quanto riguarda l’importo medio dei prestiti personali richiesti, il Piemonte registra una flessione media del -5,1%, con Cuneo in controtendenza (+2,2%) e un valore richiesto che ammonta a 12.277 euro. Al secondo posto Alessandria, con 12.045 euro e una flessione del -3,1%% rispetto al 2019.
Fonte: CRIF
Per maggiori informazioni: www.crif.it
La Regione Piemonte adotterà un Piano di assistenza territoriale “con la costituzione di servizi a gestione infermieristica nell’ambito distrettuale delle Asl e con il potenziamento della figura dell’Infermiere di famiglia e di comunità, al fine di implementare i servizi di assistenza territoriale e domiciliare”.
Lo prevede l’emendamento, presentato dalla prima firmataria Francesca Frediani (M4o), sottoscritto dai gruppi Luv, Pd e M5s e approvato all’unanimità dalla Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco.
L’emendamento è stato accolto dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi nell’ambito della discussione sul Ddl 127, “Sviluppo delle forme associative della Medicina generale”, che ha sottolineato come in effetti la misura sia coerente con l’azione del governo regionale sul potenziamento territoriale.
La discussione sul provvedimento, che prevede di stanziare 10 milioni di euro rispettivamente per il 2021 e il 2022 per riconoscere all’assistenza primaria il ruolo cardine dell’assistenza territoriale per garantire la continuità delle cure, la presa in carico della cronicità e una migliore accessibilità alle prestazioni, è giunta oggi all’articolo 4 bis, vedendo anche l’approvazione di due emendamenti all’articolo 3, proposti da Domenico Rossi (Pd), sugli obiettivi assegnati ai componenti delle forme associative.
La discussione in Commissione, che vede alcuni temi ancora aperti soprattutto in merito alla norma finanziaria, riprenderà domani.
‘Pragelato, ritorna la speranza’
Giovedì 4 febbraio alle 15,30 presso l’atrio di Palazzo Vittone a Pinerolo, Piazza Vittorio Veneto, si terrà la conferenza stampa dal titolo ‘Pragelato, ritorna la speranza’.
Saranno presentate le prossime gare: Coppa Italia di sci fondo e The Green Ice Challenge (regolarità su ghiaccio con vetture stradali), entrambe previste nel weekend di San Valentino. Saranno inoltre illustrate le prossime iniziative che vedranno, ancora una volta, protagonista il territorio Olimpico di Pragelato”. Saranno presenti gli amministratori comunali e gli organizzatori delle manifestazioni sportive. Interverranno Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato e Mauro Maurino, Vice Sindaco.
Ravetti (Pd): “Volontari per il piano vaccinazioni”
“PROPORRO’ A ICARDI DI VALUTARE IL COINVOLGIMENTO DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO DEL SOCCORSO NEL PIANO VACCINAZIONI. OCCORRE FARE IN FRETTA!”
“Preoccupa ogni giorno di più la necessità di prevedere modifiche ai piani vaccinali, dettata dai ritardi con i quali le case farmaceutiche distribuiranno i Vaccini anti-Covid, ritardi che richiedono una diversa logistica e l’impiego massiccio di personale per raggiungere anche i numerosi piccoli Comuni e per evitare disagi agli anziani. In questo quadro chiederò all’Assessore Icardi di valutare la possibilità di utilizzare le Associazioni di volontariato impegnate in azioni di soccorso, come, per esempio, Croce Rossa, Verde, Misericordie, per la somministrazione dei vaccini anche a domicilio” spiega il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.
“Ritengo, infatti – prosegue Ravetti – che prevedere una diversa forma di somministrazione dei vaccini con personale adeguatamente formato e in grado di assistere in modo corretto gli anziani potrebbe essere importante per ridisegnare il piano vaccinale, tenendo, naturalmente, conto delle corrette e opportune modalità di conservazione delle dosi di vaccino”.
“Se Icardi fosse d’accordo con me – conclude il Consigliere Ravetti – allora sarebbe importante definire, celermente, un accordo aggiuntivo nel piano vaccinale piemontese. In giornata mi confronterò con l’Assessore e, qualora fosse necessario, depositerò un atto di indirizzo a supporto di questa proposta”.
Martedì 2 febbraio 2021, in diretta streaming, il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la Sindaca della Città Metropolitana, Chiara Appendino, il Sindaco del Comune di Grugliasco, Roberto Montà, il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco e il Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina hanno siglato il protocollo di intesa per la valorizzazione dell’insediamento del Polo Scientifico di Grugliasco.
In apertura della presentazione, Cristina Prandi, Vicerettrice per la ricerca dell’Università di Torino e Sandro Petruzzi, Direttore della Direzione Edilizia e Sostenibilità dell’Università di Torino hanno illustrato il progetto del polo. Il nuovo insediamento ospiterà i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino di Chimica, Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, che, insieme all’adiacente complesso edilizio dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e di Scienze Veterinarie, concorreranno ad articolare un nuovo modello di Campus Universitario Metropolitano.
Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo ha concluso la presentazione confermando l’impegno di Intesa Sanpaolo quale soggetto aggiudicatario dell’appalto insieme a Itinera S.p.A (Capogruppo), Costruzioni Generali Gilardi S.p.A. di Torino, Euroimpianti S.p.A. e Semana S.r.l., a finanziare la progettazione e la realizzazione del nuovo Polo.
Il protocollo sottoscritto oggi si pone l’obiettivo di migliorare i servizi per la popolazione universitaria e favorire i processi di innovazione sociale e di sviluppo economico nell’ottica della massima integrazione fra territorio e Atenei, attraverso le seguenti linee di azione strategica:
• la mobilità e l’accessibilità, con particolare attenzione a forme di mobilità sostenibile e dal basso impatto ambientale;
• la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, attraverso collaborazioni che prevedano il coinvolgimento attivo di imprese, accademia, settore pubblico e società civile, con particolare attenzione alla nascita di coworking, start-up, incubatori di impresa, laboratori nonché spazi per insediamenti a disposizione delle imprese per rinforzare e sviluppare sinergie e collaborazioni con il tessuto imprenditoriale del territorio anche mediante l’individuazione di possibili sinergie con sistemi di rappresentanza dei datori di lavoro e delle Fondazioni bancarie;
• la formazione, con particolare attenzione allo sviluppo di sinergie con il sistema produttivo (mediante strumenti quali apprendistati di alta formazione, dottorati industriali e/o in apprendistato), all’integrazione con il sistema scolastico territoriale e con gli istituti di secondo grado, alla possibilità di sviluppare Percorsi di Specializzazione Tecnica Post Diploma (I.T.S.) riferiti alle aree considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, realizzati secondo il modello organizzativo della Fondazione di partecipazione in collaborazione con imprese, università/centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali, sistema scolastico e formativo.
• la transizione verso un’economia circolare, quale modello progressivamente alternativo all’attuale modello economico lineare in coerenza con la “nuova agenda strategica 2019-2024” che guiderà i lavori del Consiglio europeo e gli orientamenti per i programmi di lavoro delle altre istituzioni dell’UE;
• la riduzione dell’impronta ambientale, nella progettazione del Polo Scientifico e delle strutture ad esso connesso (residenze, viabilità, etc…);
• il miglioramento degli Stili di Vita e del Benessere della comunità, sviluppando, con il Polo Scientifico, un modello replicabile in altri contesti e che possa funzionare da raffronto e stimolo per le politiche ambientale del contesto territoriale ad esso vicino;
• l’integrazione dei sistemi informativi e delle infrastrutture necessarie per favorire l’intermodalità e l’interoperabilità;
• la residenzialità degli studenti, ritenendo fondamentale la necessità di riuscire a calmierare il mercato degli affitti per gli studenti e del personale universitario;
• i servizi ai futuri fruitori (studenti e visiting professors), anche valutando la possibilità di compiere congiuntamente studi di approfondimento che li vedano direttamente coinvolti, con l’obiettivo di realizzare servizi (a destinazione commerciale, culturale, sportiva, verde…) che dovranno essere rispondenti alle esigenze dell’utenza e, contemporaneamente, il più possibile fruibili dai cittadini, per facilitare l’integrazione fra territorio e Atenei;
Il nuovo Polo Scientifico si estenderà su una superficie di 121.660 mq e porterà a un significativo aumento della popolazione universitaria a Grugliasco dalle attuali 5.000 unità fino alle oltre 10.000. La copertura economica dell’intervento è garantita da un contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca di 42.5 milioni e dall’anticipazione finanziaria del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Nel progetto sono previsti 22.000 mq per aule per didattica e per lo studio, spazi comuni e servizi per studenti mentre 47.500 mq saranno l’estensione degli spazi per la ricerca. Alle attività sportive multiple affidate al Cus Torino (basket, volley, pallamano, lotta, ginnastica artistica/ritmica, ecc.) saranno dedicati 7.300 mq inclusa la pista di atletica leggera al coperto (discipline della velocità, salto in alto, lungo e con l’asta). Punto di snodo e di interazione fra l’attività universitaria e la città una grande piazza attrezzata di 7.200 mq, spazi per la ristorazione, caffetteria e aree relax all’interno degli edifici (a gestione diretta dell’Università) e il nuovo parco urbano di 40.000 mq. A completamento dell’opera la passerella sulla ferrovia, la viabilità di accesso e l’implementazione del sistema delle piste ciclabili.
Agli spazi dedicati alla didattica ed alla Ricerca saranno disponibili ulteriori 50.000 mq destinabili a specifiche iniziative connesse allo sviluppo economico in raccordo con le aziende. Un pool straordinario di risorse tecniche e strumentali, strutture di ricerca di base e laboratori di ricerca avanzati saranno disponibili per una base ampia di potenziali utenti e contribuiranno al rafforzamento del trasferimento tecnologico dagli Atenei verso le imprese, a sviluppare progetti di innovazione offrendo al sistema di imprese l’accesso a strumenti (open access), laboratori (joint lab), tecnologie e professionalità avanzate, costruire partnership strategiche capaci di attrarre finanziamenti pubblici (bandi europei, nazionali e regionali) e privati (da fondi di investimento, venture capital, etc) e non ultimo contribuire a formare competenze professionali indispensabili da inserire nel mondo produttivo.
Il progetto di riunire in unico campus Dipartimenti differenti, permetterà di sviluppare maggiore sinergia tra i ricercatori in settori interdisciplinari, come l’Agrifood, la Chimica Verde, l’Energia Sostenibile, le Scienze dei Materiali, la Bioeconomia e la Sostenibilità Ambientale nell’ottica di un concetto di moderna “one health” che correla salute umana, animale ed ambientale. Allo stesso tempo la filiera della sanità animale potrà costituirà un ponte ideale tra le attività in questo campo e quelle nella costruenda Città della Salute.
“La firma del protocollo d’intesa per la valorizzazione del Polo di Grugliasco – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – è parte di una strategia che ha come obiettivo la caratterizzazione di UniTo come ‘Università di prossimità’. Lavoriamo, infatti, per confermarci un Ateneo di assoluto prestigio internazionale che affonda però saldamente le sue radici nelle specificità del territorio, nella vocazione ad innovare e a creare valore. Quindi ponendosi come driver principale di sviluppo economico e culturale. Il Polo scientifico di Grugliasco, in particolar modo, nasce per costituirsi come rete di opportunità per tutti e per mettere a sistema il sapere scientifico in un settore chiave per lo sviluppo delle nostre città come quello della sostenibilità ambientale. Quando questo progetto sarà realizzato, avremo offerto all’area metropolitana di Torino e al Piemonte un Polo didattico e di ricerca d’eccellenza, che ottimizzerà la qualità dello studio e del fare ricerca secondo un modello già applicato e risultato vincente, anche con vantaggio per le aree nelle quali sono inseriti. Quello che insieme oggi stiamo mandando è un segnale importante, che dà prospettiva ad una visione di lungo periodo del nostro territorio, esempio virtuoso reso possibile dalla sinergia e dall’unione di intenti con le altre grandi istituzioni pubbliche e private e con il mondo delle imprese”.
“Penso che siglare questo protocollo oggi sia particolarmente importante perché, a quasi un anno da quando il Covid è arrivato in Piemonte, ci ricorda che dobbiamo andare avanti – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio -. Far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca, della formazione e dell’impresa è il modello d’eccellenza in cui il Piemonte crede e su cui abbiamo scelto di investire, perché è l’unico in grado di far crescere la capacità competitiva del nostro territorio di fronte agli scenari e alle sfide internazionali. Quello di Grugliasco è uno degli hub che stiamo realizzando in collaborazione con gli attori e i partner istituzionali pubblici e privati del nostro territorio, per dare una casa fisica a questo modello di interazione virtuosa. Che partirà fin da subito, però, potenziando tutte quelle sinergie che, una volta ultimato, verranno accolte e ancor più implementate all’interno del Polo scientifico di Grugliasco. Questo è il modello di sviluppo in cui crediamo ed è uno dei punti strategici su cui investiremo le risorse della futura programmazione europea 2021-2027”.
“Il protocollo d’intesa per la valorizzazione del polo universitario di Grugliasco – aggiunge Chiara Appendino, Sindaca della Città Metropolitana – è pienamente in linea con le strategie di sviluppo e il ruolo della Città metropolitana di Torino, le cui politiche sono da tempo orientate a creare relazioni virtuose fra sostegno al tessuto produttivo, all’innovazione, alla formazione e all’istruzione dei cittadini. Si tratta senza dubbio di un progetto importante e ambizioso che, oltre a consentire di ampliare e ammodernare l’attuale insediamento, potrà portare vantaggi al territorio, contribuendo a favorirne lo sviluppo economico e sociale nel rispetto della sostenibilità ambientale e anche assicurando non pochi benefici alle comunità locali sotto diversi aspetti della vita quotidiana.
“La sottoscrizione del Protocollo – afferma Roberto Montà, Sindaco della Città di Grugliasco – completa un processo avviato da molti anni e destinato a incidere notevolmente sul destino di Grugliasco. Ospitare una sede universitaria così prestigiosa produrrà effetti positivi a livello di infrastrutture, tessuto produttivo e commerciale, costruendo al contempo nuove opportunità culturali ed educative, grazie anche alla realizzazione di un polo sportivo e di intrattenimento all’altezza dei migliori campus internazionali, in collaborazione con il Cus Torino. Il valore aggiunto della collaborazione istituzionale, sancita nel protocollo, è la capacità di collocare questo investimento infrastrutturale dell’Università di Torino a servizio di un più ampio e trasversale sviluppo del sapere, della didattica e della ricerca, in connessione con il sistema economico e produttivo. Abbiamo necessità, per garantire all’area metropolitana di Torino, al Piemonte e al nostro Paese, di rafforzare modelli di cooperazione finalizzati a sostenere un proficuo rapporto tra saperi, ricerca, impresa e territorio: solo così possiamo costruire un modello di sviluppo vincente e sostenibile a vantaggio delle nuove generazioni”.
“La nascita di un Polo come quello di Grugliasco è estremamente significativa perché potranno trovarvi casa progetti e attività comuni dei due Atenei torinesi, sia per quanto riguarda la ricerca, che la didattica. Il Politecnico potrà contribuire offrendo a questo centro di eccellenza la propria “conoscenza politecnica”, in particolare nell’ambito dell’ICT a supporto dell’agricoltura e di tutte le discipline proprie delle tecnologie green, con l’obiettivo, comune con gli altri attori di questo protocollo, di generare anche con iniziative di edilizia universitaria sostenibile impatto sulla società e contribuire a uno sviluppo dei territori basato sul valore della conoscenza e della formazione”, commenta Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino.
“La firma di oggi è un passo importante per rendere Torino sempre più riconosciuta a livello internazionale come centro di innovazione tecnologica e scientifica – aggiunge Dario Gallina – Presidente Camera di commercio di Torino. – Il mondo delle imprese guarda con grande interesse alle possibili collaborazioni che possono nascere grazie al Polo scientifico in termini di trasferimento di tecnologie e di condivisione con il tessuto produttivo dei risultati della ricerca. Il nuovo Polo potrà creare importanti occasioni per l’attrazione di investimenti sul territorio con la presenza diretta di imprese e start up nell’area. Mettiamo inoltre a disposizione le competenze del nostro Laboratorio Chimico su temi come sicurezza alimentare, economia circolare, tracciabilità, educazione alimentare, nuovi materiali, con l’obiettivo di creare sinergie e collaborazioni concrete e di reciproca utilità”.
Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, conclude: “Il pieno coinvolgimento di tutti gli attori del territorio è fondamentale affinché questa operazione, tra le più importanti che Intesa Sanpaolo ha deciso di sostenere negli ultimi anni in Piemonte con un impegno di oltre 160 milioni d euro, possa esprimere al meglio le sue enormi potenzialità. L’economia green è l’opportunità del futuro. Chimica verde, agroalimentare, farmaceutica non a caso sono i settori sui quali la pandemia ha meno inciso. Il nuovo Polo deve diventare un punto di riferimento per centri di ricerca, imprese, start up e un investimento a beneficio delle nuove generazioni. Intesa Sanpaolo, quale Banca di sistema, è sempre a fianco delle imprese che vogliono investire in progetti con forte impatto economico e sociale, per esempio attraverso i suoi plafond di circular economy e i finanziamenti s-loan per investimenti ESG, nonché attraverso il supporto del suo Innovation Center”.
Il bollettino Covid di martedì 2 febbraio
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 765 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 141 dopo test antigenico), pari al 3,9% degli 19.867tamponi eseguiti, di cui 12.061antigenici. Dei765 nuovi casi, gli asintomatici sono382 (49,9%).
I casi sono così ripartiti: 158 screening, 432 contatti di caso, 175 con indagine in corso, per ambito: 55 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 62 scolastico, 648 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 228.404 così suddivisi su base provinciale: 20.421 Alessandria, 11.890 Asti, 7.871 Biella, 31.424 Cuneo, 17.922 Novara, 119.210 Torino, 8497 Vercelli, 8197 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1158 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1814 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 152( – 1 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.138( – 13rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 9.818
I tamponi diagnostici finora processati sono 2.529.031(+ 19.867rispetto a ieri), di cui 1.034.629risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 8.895
Sono 37 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 8.895 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1346 Alessandria, 577 Asti, 370 Biella, 1045 Cuneo, 741 Novara, 4.040 Torino, 405 Vercelli, 289 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
207.401 PAZIENTI GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 207.401(+867rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.064 Alessandria, 10.690 Asti,7130Biella, 28.985 Cuneo, 16.249 Novara, 108.356 Torino, 7749 Vercelli, 7466 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1057 extraregione e 1655 in fase di definizione.
Un traguardo storico per lo studio di una materia importante
Con la pubblicazione del bando e la presentazione delle tracce di ricerca è partita la 40° edizione del Progetto di Storia contemporanea, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.
Nonostante le difficoltà e le restrizioni imposte dalla pandemia del Covid-19 non si è voluto rinunciare a questo importante concorso avviatosi nel 1981 e proseguito senza interruzioni, consentendo a diverse generazioni di studenti piemontesi di comprendere e riflettere sulla storia contemporanea.
Il traguardo dei 40 anni sottolinea l’impegno dell’istituzione regionale piemontese a sostegno dello studio della storia contemporanea e della sua fondamentale importanza per capire le dinamiche sociali, storiche, antropologiche, culturali che hanno cambiato la storia del mondo. Una sorta di bussola quanto mai necessaria per formulare il proprio giudizio sulla contemporaneità e comprendere il senso di ciò che ci circonda.
Anche in questa edizione tre saranno i temi di ricerca: la guerra fascista a ottant’anni dall’ingresso dell’Italia nel Secondo conflitto mondiale; Monumenti, statue, iscrizioni: le eredità scomode del passato; Dalla “spagnola” al Covid-19, un secolo di pandemie. Scienza, società, economia e istituzioni fra progresso e disuguaglianze.
Numerose le novità introdotte in questa edizione che i tempi in cui viviamo hanno reso per certi versi straordinaria: i gruppi di partecipanti dovranno essere composti da un massimo di cinque studenti, coordinati da un insegnante ( non più dunque un numero fisso e inderogabile);l’attività di formazione si svolgerà tutta online a cura degli Istituti storici della Resistenza del Piemonte; l’iscrizione andrà solo segnalata con gli appositi moduli e la trasmissione degli elaborati dovrà avvenire per posta entro e non oltre il 15aprile 2021.
Come sempre le ricerche potranno essere condotte con la più ampia libertà dei mezzi di indagine e di espressione (elaborati scritti, fotografie, realizzazioni artistiche, mostre documentarie, prodotti audiovisivi, multimediali o altro). La valutazione degli elaborati verrà effettuata da un’apposita commissione, composta da esperti di storia contemporanea designati dagli Istituti storici piemontesi che, al termine dei lavori, provvederà a formulare la graduatoria di merito.
Ulteriore novità è rappresentata dai premi. Non potendo anche quest’anno svolgere i consueti viaggi studio nei luoghi delle memoria agli Istituti scolastici vincitori verrà attribuito un riconoscimento in denaro, vincolato all’acquisto di strumenti o materiali informatici, destinati a rimanere nella dotazione della scuola. I singoli studenti riceveranno inoltre in premio l’abbonamento a Piemonte Musei Young, la carta che permette l’accesso gratuito e illimitato all’interno di musei, giardini, residenze storiche e mostre permanenti o temporanee, aderenti al circuito artistico di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta.
M.Tr
Casale rinvia la Mostra di San Giuseppe
Dal Piemonte / La Mostra Regionale è rinviata al prossimo anno. Comune e D&N Eventi: «Una decisione dettata dal perdurare dell’emergenza»
L’edizione 2021 della Mostra Regionale di San Giuseppe di Casale Monferrato, prevista inizialmente a partire dal prossimo 12 marzo, quest’anno non si terrà.
Lo hanno deciso congiuntamente, dopo un approfondito esame dell’attuale situazione sanitaria e normativa, il Comune di Casale Monferrato e la società D&N Eventi Srl, organizzatrice dell’evento.
Il perdurare dell’emergenza, la cui evoluzione non consente ad oggi di fare previsioni nel breve e medio termine, genera, infatti, una serie di conseguenze a partire dall’incertezza di poter svolgere l’atteso evento: non si può prevedere, per esempio, se i prossimi Dpcm confermeranno, come quello attuale, il divieto delle manifestazioni fieristiche.
A questo si aggiunge l’impossibilità di strutturare una planimetria corretta in mancanza – sempre allo stato attuale – di linee guida per lo svolgimento di manifestazioni o eventi in spazi chiusi.
Un’altra condizione di criticità per lo svolgimento è stata rilevata dall’Amministrazione Comunale e da D&N Eventi Srl nell’attuale divisione delle restrizioni alla mobilità, fissata secondo la colorazione della zona di appartenenza, variabile a seconda del quadro epidemiologico risultante e, pertanto, imprevedibile allo stato attuale. Oltre a ciò, va evidenziato che il pubblico della Mostra di San Giuseppe, per larga parte proviene non soltanto dal Piemonte, ma anche dalle vicine Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, potrebbe essere quindi limitato o totalmente bloccato dalle restrizioni della circolazione da regione a regione.
Infine, per quanto attiene al mancato rinvio ad altra data nell’anno in corso, si è rilevata la difficoltà a collocare la manifestazione in una data diversa da quella storica con la partecipazione dell’altrettanto storico Luna Park.
«A un anno di distanza – ha spiegato il vicesindaco Emanuele Capra – ci ritroviamo, a malincuore, a dover rinviare ancora una volta la San Giuseppe; un evento troppo importante per la città e il territorio per essere organizzata all’ultimo momento in un clima di assoluta incertezza. La professionalità che ha contraddistinto l’organizzazione dell’evento negli anni, ci ha quindi imposto di darci appuntamento al 2022».
«È una scelta dolorosa quella che costringe a rinviare all’anno 2022 la Mostra Regionale di San Giuseppe – dicono Nicoletta Cardillo, Daniela Cattaneo e Rossella Frenna, titolari di D&N Eventi Srl – ma si è resa necessaria ed è stata presa di comune accordo con l’Amministrazione Comunale di Casale Monferrato, con la quale si è agito in piena e totale sintonia, dopo un attento esame dell’attuale situazione. La priorità era quella di poterla organizzare in totale sicurezza per il pubblico e gli espositori, ma l’attuale situazione non consente di fare previsioni a breve o medio termine, oltretutto senza un quadro normativo di riferimento preciso per l’organizzazione di eventi al chiuso. L’appuntamento è per il 2022 che sarà sicuramente l’edizione della rinascita».