piemonte- Pagina 21

#pepesandwich, il panino con il peperone al posto del pane

www.instagram.com/fierapeperone   www.facebook.com/fiera.peperone

L’organizzazione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola ha lanciato sui social network il #pepesandwich, una nuova idea per la realizzazione di panini e sandwiches con l’utilizzo del peperone al posto del pane.

Croccante, buono, facile da preparare e più salutare di un classico panino, viste le numerose proprietà nutraceutiche del peperone, gluten free e con basso apporto di carboidrati e calorie.

Ognuno può decidere di farcirlo a piacere e mangiarlo dove desidera, anche per strada…

 


La Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola ha recentemente lanciato sui social network una nuova idea culinaria: il #pepesandwich, il peperone-panino realizzato sostituendo il pane con il peperone.

Un “panino” salutare e facile da preparare, gluten free e con un minor apporto di carboidrati, calorie e sale.

Due fette di peperone sono resistenti, adatte a sostituire il pane e danno al sandwich una bella croccantezza.

Ognuno può decidere di farcirlo a proprio piacimento e mangiarlo quando e dove desidera, anche per strada.

 

Sull’account www.instagram.com/fierapeperone e sulla pagina www.facebook.com/fiera.peperone sono stati pubblicati dei post con fotografie di deliziosi peperoni-panini. L’organizzazione della Fiera si augura che l’idea possa piacere e che numerose persone provino a prepararseli, magari postandone le foto con l’hashtag #pepesandwich per creare occasioni di condivisione con tutti gli interessati a nuove e gustose ricette di questo “nuovo” panino.

 

Una buona idea per chi cerca di perdere peso e di aggiungere ingredienti più sani alla propria alimentazione.

Una buona idea anche per le persone intolleranti al glutine, che spesso hanno difficoltà a trovare un pane gluten free che non abbia ingredienti elaborati, che non costi troppo e che abbia un buon sapore.

Un’ottima idea anche per vegani, vegetariani e per chi segue la dieta chetogenica punta alla drastica riduzione dei carboidrati.

 

È necessario utilizzarle peperoni crudi o solo leggermente grigliati se non si vogliono perdere le loro numerose proprietà nutrizionali e nutraceutiche, tra le quali:

– sono ricchissimi di vitamina A e soprattutto di vitamina C, tanto che un solo peperone è abbastanza a garantirne il fabbisogno giornaliero, con conseguente capacità di aumentare la resistenza alle infezioni, di irrobustire i muscoli e combattere i radicali liberi grazie alle proprietà antiossidanti, oltre a ritardare l’invecchiamento e combattere le malattie cardiache;

– grazie al contenuto di vitamina B6 e di magnesio, migliorano l’assorbimento del ferro, aiutando anche a combattere i sintomi della sindrome premestruale;

– uno studio li ha indicati utili nella riduzione del rischio di contrarre alcune forme di tumore, ad esempio quella al cervello, causata probabilmente dalle nitrosammine che il peperone inibisce;

– uno studio ha dimostrato che la loro sostanza luteolina è utile a rallentare l’invecchiamento delle cellule del cervello e a migliorare la memoria;

– hanno un’alta capacità di reintegrare l’acqua, essendone composti al 92%, e sali minerali quali fosforo, magnesio, ferro, calcio e potassio. Sono quindi ottimi diuretici e ottimi per combattere la ritenzione idrica e aiutare a purificare il corpo dalle scorie;

– contengono la capsaicina, molto più ricca nei peperoncini, con proprietà antibatteriche, antidiabetiche, analgesiche e antitumorali;

– uno studio pubblicato sul Journal of Food Science ha rilevato che, per il loro contenuto di beta-carotene, capsantina, quercetina e luteolina, prevengono il colesterolo cattivo;

– hanno solo 20 calorie ogni 100 grammi e pochissimo grasso;

– il loro alto contenuto di fibre aiuta a produrre sazietà, mentre combatte la stitichezza;

– fanno bene alle donne in gravidanza e alla crescita dei bambini grazie al loro contenuto di acido folico

 

 

Carmagnola è una città molto bella e ricca di storia, divenuta nota anche per la coltivazione del peperone, raccolto manualmente rispettando il severo disciplinare di produzione del Consorzio dei Produttori e apprezzato per caratteristiche uniche di qualità e genuinità delle sue cinque tipologie riconosciute: il Quadrato, il Quadrato Allungato, il Trottola, il Tumaticot e il Corno di Bue (il lung), quest’ultimo incluso tra i presidi Slow Food e tra i prodotti del Paniere della Provincia di Torino.

 

Dal secondo dopoguerra ha avuto inizio il lavoro di promozione del Peperone che è divenuto un vero e proprio marchio del territorio. Risale al 1949 la prima mostra dedicata al peperone, all’interno della tradizionale Fiera Autunnale, che nel 1959 assunse il nome di “Sagra del Peperone” e dall’anno 2010 si fregia del riconoscimento di “Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale”.

Il grande lavoro svolto dall’amministrazione comunale ha fatto crescere esponenzialmente la Sagra in termini di dimensioni e qualità, trasformandola nella più grande manifestazione italiana dedicata ad un prodotto agricolo e in un vero e proprio festival che negli ultimi anni ha proposto eventi gastronomici, culturali, artistici ed esperienze creative e coinvolgenti per tutte le età.

Dal 2017 è stata rinominata “Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola” e dal 2014 al 2018 sono state condotte qualificate ricerche universitarie sui suoi effetti economici, sociologici e turistici che hanno stimato un impatto economico sul territorio di più di 25 milioni di euro sui cinque anni di rilevazione.

 

Dal 28 agosto al 6 settembre 2020, il protrarsi dell’emergenza e delle disposizioni anti Covid-19 hanno impedito alla 71^ edizione della Fiera di svolgersi sulla base dei consolidati format degli ultimi anni.

 

È stata un’edizione “Speciale e Diffusa”, si è svolta in parte sotto forma digitale e in parte “in presenza” ed ha ottenuto tantissimi apprezzamenti da parte di addetti ai lavori, dei cittadini e dei visitatori per l’organizzazione responsabile e per le iniziative proposte, molte delle quali indirizzate alla valorizzazione del territorio della provincia di Torino e dei suoi prodotti.

Scuola, potenziata la didattica a distanza

SCUOLA – DA LUNEDÌ 8 MARZO IN PIEMONTE POTENZIATA LA DIDATTICA A DISTANZA

CON DUE FASCE DI INTERVENTO: 

DAD AL 100% PER TUTTE LE SCUOLE IN ALCUNE AREE PIÙ CRITICHE DELLE PROVINCE DI ASTI, CUNEO, TORINO, VERCELLI E VCO 

E DAD DALLA SECONDA MEDIA IN SU NEL RESTO DEL PIEMONTE

Le misure più restrittive riguardano anche materne ed elementari dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta

Vietato in tutto il Piemonte l’utilizzo delle aree gioco e sport in parchi e giardini pubblici

 

A partire da lunedì 8 marzo, in attuazione del Dpcm del 2 marzo, viene potenziata la didattica a distanza su tutto il territorio piemontese secondo due fasce di rischio.

 

FASCIA DI RISCHIO 

 

In tutti i comuni appartenenti ai seguenti distretti sanitari del Piemonte è sospesa l’attività didattica in presenza, con attivazione della didattica a distanza al 100%, nelle scuole di ogni ordine e grado (ad eccezione di nidi e micronidi, dell’attività scolastica per i disabili e dei laboratori).

La misura si rende necessaria alla luce di quanto previsto dall’ultimo Dpcm nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta, con un tasso di incidenza uguale o superiore ai 250 casi ogni 100.000 abitanti o dove si è registrato un raddoppio dei nuovi casi nel corso dell’ultima settimana, rispetto al periodo precedente.

I 21 distretti individuati nelle province di Asti, Cuneo, Torino, Vercelli e Vco sono i seguenti: AT – Asti sud (Nizza M.to);

CN1 Nord-est (Fossano), CN1 – Nord-ovest (Saluzzo), CN1 – Sud-est (Mondovì), CN1 – Sud-ovest (Cuneo), CN2 – Alba, CN2 – Bra;

TO3 – Centro-Collegno, TO3 – Pinerolese-Pinerolo, TO3 – Sud-Orbassano;

TO4 – Chivasso-San Mauro, TO4 – Ciriè, TO4 – Cuorgnè, TO4 – Ivrea, TO4 – Settimo Torinese;

TO5 – Carmagnola, TO5 – Moncalieri, TO5 – Nichelino;

VC – Vercelli;

VCO – Domodossola, VCO – Verbania.

 

FASCIA DI RISCHIO 2

(in allegato l’elenco dei singoli comuni in Fascia 2)

 

Nel resto del territorio piemontese, alla luce della situazione di eccezionale peggioramento dimostrata dai numeri dei contagi in forte crescita e da una capillare presenza della variante inglese (che ha una elevatissima velocità di diffusione e colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione), a partire da lunedì 8 marzo l’attività didattica proseguirà in presenza per nidi, micronidi, materne, elementari e prima media, mentre dalla seconda media in su – incluse scuole superiori e atenei universitari – le lezioni si svolgeranno in dad al 100% (sempre ad eccezione dell’attività scolastica per i disabili e dei laboratori).

Al fine di limitare la possibilità di occasioni di assembramento, a partire da martedì 9 marzo, in tutto il Piemonte non sarà consentito l’utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport, come ad esempio scivoli, altalene, campi di basket, aree skate, in aree pubbliche e all’interno di parchi e giardini pubblici (fatta salva la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità).

Inoltre domani sabato 6 marzo, l’accesso alle attività commerciali sarà consentito ad un solo componente per nucleo familiare (ad eccezione della necessità di portare con sé minori, disabili o anziani).

Inoltre si raccomanda fortemente per le attività di ristorazione la vendita con consegna a domicilio, rispetto all’asporto.

Tutte le misure saranno valide fino al 20 marzo incluso.

Covid, il bollettino di venerdì 5 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.283 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 317 dopo test antigenico), pari al 6,0% dei 37.508 tamponi eseguiti, di cui 22.809 antigenici. Dei 2.283 nuovi casi, gli asintomatici sono 850 (39,2%).

I casi sono così ripartiti: 512 screening, 1.122 contatti di caso, 649 con indagine in corso; per ambito: 35 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 213 scolastico, 2.035 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 259.913, così suddivisi su base provinciale: 22.403 Alessandria, 13.120 Asti, 8.745 Biella, 35.152 Cuneo, 20.053 Novara, 137.691 Torino, 9.689 Vercelli, 9.769 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.240 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.051 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 185 (3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.223 (+52 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 18.080.

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.112.690 (+37.508 rispetto a ieri), di cui 1.190.744risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.461

Sono 24 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.461 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.420 Alessandria, 604 Asti, 382 Biella, 1.114 Cuneo, 787 Novara, 4.323 Torino, 428 Vercelli, 318 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

229.964 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 229.964 (+915 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.938 Alessandria, 11.874 Asti,7.834Biella, 31.408 Cuneo, 17.973 Novara, 121.153 Torino, 8.391 Vercelli, 8.468 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.128 extraregione e 1.797 in fase di definizione.

Piemonte ancora arancione ma sull’orlo della zona rossa

Il Piemonte rimane al momento arancione, anche se gli indicatori  peggiorano.

I dati del Ministero della Salute fissano  l’indice Rt del Piemonte a 1,15 nel caso dell’Rt puntale che era a  1.02 nel report precedente. Invece a  1.18 nel caso dell’Rt medio (era  fissato a 1.03). La soglia di 1,25 determina automaticamente il passaggio alla zona rossa. Intanto sale la pressione sugli ospedali, dove l’occupazione delle terapie intensive è passata dal 23 al 29 per cento.

Chieri si mobilita sulla crisi umanitaria nei Balcani

Il Consiglio Comunale approva un ordine del giorno presentato in merito

Avviare corridoi umanitari, soccorrere i profughi della “Rotta Balcanica” ( migranti e richiedenti asilo – sono migliaia – provenienti per lo più da Afghanistan, Pakistan, Siria e Iraq in fuga da violenze e conflitti per raggiungere l’Unione Europea), supportare le realtà del volontariato e del Terzo Settore del Piemonte, che si sono mobilitate per fornire aiuti, sollecitare le istituzioni regionali, nazionali ed europee ad adoperarsi per trovare soluzioni durature basate sul rispetto dei diritti umani: è quanto previsto nell’Ordine del Giorno sulla “Crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina”, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio comunale di Chieri (tre voti contrari e due astenuti), primi firmatari i consiglieri FrancoBosco (Sicchiero per Chieri Si), Manuela Olia (Partito democratico) e MariellaTagliavia (Chieri Ecosolidale).
“Ringrazio il Consiglio comunale, i consiglieri di maggioranza e di minoranza, che hanno approvato questo Ordine del Giorno che assume una posizione netta e chiara commenta il sindaco Alessandro Sicchiero – sul dramma che si sta consumando al confine tra Croazia e Bosnia, coerente con la tradizione di solidarietà e di aiuto umanitario che contraddistingue Chieri e il Piemonte. Siamo di fronte a una drammatica emergenza umanitaria e ad una sistematica violazione dei fondamentali diritti umani di migliaia di persone, che sta avvenendo nel cuore dell’Europa. Non possiamo restare indifferenti di fronte a donne, uomini e bambini braccati nei boschi, presi a bastonate, derubati, torturati, violentati. Credevamo che uomini armati in divisa nera che inseguono con i cani, tra la neve, altri uomini, fossero scene di un’epoca lontana”.
g. m.

Lo sport riparte da Torino, sorteggiati i gironi dell’EuroBaseball 2021

Ieri nel Circolo Canottieri Esperia di Torino si è svolto il
sorteggio dei gironi dei 36’ Campionati Europei di Baseball, che si
disputeranno dal 12 al 19 settembre sui campi di Avigliana, Settimo
Torinese e Torino.
L’Europeo torna in Italia dopo 22 anni assenza e vede allo start 16
nazioni partecipanti, di cui 12 già definite mentre le restanti 4
saranno stabilite al termine delle qualificazioni che si svolgeranno fra
29 giugno ed il 4 luglio a Mosca (Russia), Utena (Lituania), Belgrado
(Serbia) e Bratislava (Slovacchia).
Alla diretta streaming condotta da Matteo Gandini, che ha visto
l’introduzione di Didier Seminet (Presidente della Confederation of
European Baseball) e di Andrea Marcon (presidente della Federazione
Italiana Baseball Softball), hanno partecipato Andrea Tronzano
(assessore bilancio della Regione Piemonte), Andrea Archinà (Sindaco di
Avigliana), Daniele Volpatto (Assessore allo Sport di Settimo Torinese),
  e Marco Chessa (consigliere del Comune di Torino), che hanno estratto a
turno i nomi delle squadre partecipanti.
Nel mentre sono intervenuti in video anche  Michael Schmidt (Executive
Director WBSC) e Gianfranco Porqueddu (presidente del CONI Piemonte).
Questo dunque il tabellone di EuroBaseball 2021
GIRONE A: ITALIA – AUSTRIA – BELGIO – QUAL. UTENA
GIRONE B: SPAGNA – CROAZIA – GERMANIA – QUAL. BELGRADO
GIRONE C: ISRAELE – REGNO UNITO – FRANCIA – QUAL. MOSCA
GIRONE D: OLANDA – SVEZIA – REPUBBLICA CECA – QUAL. BRATISLAVA

Contagi, trend in aumento dei casi totali

“Prosegue in Piemonte il trend in salita dei casi totali di contagio. In proporzione aumenta il numero di sintomatici al tampone molecolare e cominciano a risalire i posti letto occupati in terapia intensiva, collocandosi di poco sotto la soglia di guardia del 30% prevista dal Ministero; sono in salita anche i ricoveri ordinari, la cui soglia di guardia stabilita è al 40%”.

Sono alcuni dei dati comunicati dall’assessore regionale Luigi Icardi questa mattina in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, nel corso dell’informativa sulle prospettive epidemiologiche di evoluzione della curva pandemica e sull’andamento della campagna vaccinale. All’incontro sono intervenuti, per approfondimenti tecnici, Carlo Dipietrantonjper il Sermei, il vicedirettore della Sanità regionale Bartolomeo Griglio e Antonio Rinaudo per il Dirmei.

“Nel periodo dal 14 dicembre al 21 febbraio – ha spiegato Dipietrantonj – sono stati registrati 56.834 casi, che corrispondono in media a 812 casi al giorno, con un indice di andamento stazionario del numero dei casi. Nell’ultima settimana, tra il 22 e il 28 febbraio, si osserva invece un incremento del numero di casi del 45% e la distribuzione dei casi per classe di età evidenzia che in quest’ultimo periodo poco più del 25% sono ultrasessantacinquenni mentre il 57% ha una età compresa fra 25 e 64 anni”.

Rispondendo a Marco Grimaldi (Luv) sui dati relativi al tracciamento, Icardi ha osservato che “viene eseguito dal Sisp e i dati sono comunicati al Ministero e resi pubblici, mentre il contact tracing, particolarmente oneroso dal punto di vista dell’impiego di tempo e del personale rappresenta uno strumento importante per tenere sotto controllo, per esempio, i focolai sviluppatisi in questi giorni in Piemonte”.

A Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Daniele Valle, l’assessore ha spiegato che, “per evitare il più possibile la diffusione delle varianti del virus, si è deciso di non attendere i sette giorni necessari per individuare la sequenza del virus, ma di procedere tempestivamente alla definizione delle zone rosse sulla base dei pre-test”.

A proposito dei contagi delle fasce di età 11-13 e 14-18 anni, rispondendo a Francesca Frediani (M4o) e Sarah Disabato (M5s), Icardiha osservato che “è un dato di fatto che, con l’applicazione della Dad, i contagi in queste fasce decrescono. Il contagio non sarà a causa dell’ambiente scolastico, ma potrebbe essere determinato dall’utilizzo dei trasporti o dall’adozione di comportamenti sociali e antropologici tipici dell’età”.

Rispondendo al presidente Stecco, Dipietrantonj ha osservato che “al momento non è facile fare previsioni, anche se è da tempo che non si contavano più di mille contagi al giorno”.

Sulla campagna vaccinale, invece, Icardi ha annunciato che “per il mese di marzo sono attese mezzo milione di dosi di vaccino e, se le consegne verranno rispettate, possiamo immaginare che entro la fine del mese tutti gli ultraottantenni e il personale scolastico potrà aver ricevuto almeno la prima somministrazione. Al momento – ha aggiunto – abbiamo individuato 136 punti vaccinali distribuiti sul territorio e contiamo di raggiungere per fine mese le 20mila vaccinazioni giornaliere, oggi sono 13-14mila”.

“Se le cose andranno come previsto e considerando che presto potremo disporre di nuovi vaccini – ha aggiunto Rinaudo – possiamo ipotizzare di coprire almeno con la prima dose, entro dicembre, l’intera popolazione regionale”.

Rispondendo a Diego Sarno – intervenuto per il Pd con Rossi, Valle, Alberto Avetta e Monica Canalis – e a Carlo Riva Vercellotti(Fi) sulle prossime vaccinazioni, Rinaudo ha dichiarato che “a breve si inizieranno a vaccinare le 6.000 persone disabili che vivono nei centri e nelle comunità regionali e gli over 60 che presentano particolari patologie”.

Gianluca Gavazza (Lega), Disabato (M5s) e Grimaldi (Luv) – infine – l’assessore ha ricordato che “le priorità dei soggetti da vaccinare non è decisione delle singole Regioni, ma frutto di un documento elaborato dalla Conferenza Stato-Regioni e adottato dal Governo, sulla base di un atto di indirizzo del Parlamento”.

 

Gruppo di lavoro Covid

“I Sisp si stanno preparando ad affrontare la terza ondata, in alcune province i contagi sono triplicati negli ultimi quindici giorni e la principale criticità da affrontare è quella della carenza di personale, in particolare di medici che svolgano le attività di contact tracing e le vaccinazioni”. Lo hanno riferito questa mattina ai commissari del gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza Covid i responsabili dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL del Piemonte 2 che in audizione hanno ricostruito l’attività svolta da marzo 2020, le problematiche rilevate e le successive implementazioni messe in campo.

“La prima ondata è stata gestita con grandi difficoltà arruolando risorse interne dei Dipartimenti di prevenzione e con il supporto di colleghi provenienti da altri servizi – hanno riferito -.  Nella seconda, che in un periodo brevissimo ha visto i casi passare da 15 a 100/200 al giorno, il personale è stato assunto dai bandi regionali e da quelli a livello locale e sono stati costituiti nuclei di operatori infermieristici e medici per il contact tracing, i tamponi e lo screening nell’ambito progetto “Scuola sicura”. Da gennaio però oltre la metà dei medici contrattualizzati sono entrati in specialità e servono nuove forze”.

In generale è stato riscontrata una buona collaborazione da parte di Province e Comuni, che hanno messo a disposizione personale della Protezione civile per regolare gli accessi agli hotspot per i tamponi e nei centri vaccinali.

Il presidente del gruppo di lavoro, Daniele Valle, e i consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Sarah Disabato (M5s) hanno chiesto una serie di chiarimenti rispetto alla campagna di reclutamento del personale da impiegare nei Sisp, con riferimento anche al ricorso ai medici specializzandi.

Covid, in Piemonte oltre duemila nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.167 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 271 dopo test antigenico), pari al 12,0 % dei 17.984 tamponi eseguiti, di cui 10.607 antigenici. Dei 2.167 nuovi casi, gli asintomatici sono 633 (29,2 % ).

I casi sono così ripartiti: 112 screening, 1264 contatti di caso, 791 con indagine in corso; per ambito: 33 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 241 scolastico, 1.893 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 257.630 così suddivisi su base provinciale: 22.289 Alessandria, 13.032 Asti, 8.708 Biella, 34.821 Cuneo, 19.909 Novara, 136.389 Torino, 9.607 Vercelli, 9.633 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.235 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.007 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 188 (+7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.171 (+ 31 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.785

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.075.182 (+17.984 rispetto a ieri), di cui 1.179.501 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.437

Sono 26 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.437 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.420 Alessandria, 602 Asti, 382 Biella, 1.111 Cuneo, 785 Novara, 4.311 Torino, 427 Vercelli, 314 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

229.049 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 229.049 (+ 915 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.857 Alessandria, 11.826 Asti,7.801 Biella, 31.335 Cuneo, 17.928 Novara, 120.610 Torino, 8.368 Vercelli, 8.409 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.125 extraregione e 1.790 in fase di definizione.

Scuola: da lunedì 8 marzo dad per seconde, terze medie e superiori

Venerdì verranno introdotte misure più restrittive per i gradi inferiori nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta

A partire da lunedì 8 marzo in Piemonte l’attività didattica di seconde e terze medie e delle scuole superiori si svolgerà in dad al 100%, per 15 giorni.

Venerdì 5 marzo, alla luce dei dati degli oltre 30 distretti sanitari del Piemonte, si procederà con misure più restrittive estendendo la didattica a distanza anche per gli ordini e gradi scolastici inferiori nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta (250 casi ogni 100 mila abitanti) o sono presenti gli altri parametri in attuazione del nuovo DPCM (presenza certificata di casi da variante con azioni restrittive già attuate e incremento improvviso di contagi nell’ultima settimana).

Lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, insieme all’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, in queste ore ha incontrato gli epidemiologi dell’Unità di crisi e i rappresentanti degli enti locali e del mondo scolastico.

“Il nuovo DPCM indica le situazioni in cui anche in zona gialla o arancione, come nel caso del Piemonte, è necessario intervenire sulle scuole per contenere il rischio di rapida diffusione del contagio – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Chiorino -. Oltre alla soglia di 250 casi ogni 100 mila abitanti definita dal Governo, gli epidemiologi della nostra Unità di crisi ci segnalano una allerta dove la media dell’ultima settimana è almeno doppia rispetto alle tre settimane precedenti. Il contagio in questa terza fase pandemica ha colpito maggiormente la parte occidentale del Piemonte, mentre dati migliori si registrano nella parte orientale. Pertanto sono osservate speciali le aree del Torinese, Cuneese, Vercellese e Vco. Si aggiunge poi il tema della variante inglese presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi e che ha una elevatissima velocità di diffusione e che colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione. Per questa ragione è necessario intervenire in modo rapido. Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia dagli 0 ai 6 anni, per gli studenti disabili e i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie e lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus baby sitter”.

Innovazione: 7 imprese su 10 non conoscono le opportunità di investimento

 Gli imprenditori, soprattutto se proprietari di microimprese, non sono informati sulle opportunità di investimento offerte dal loro territorio, capaci di agevolare l’innovazione. Lo studio, condotto da BitBoss, startup innovativa incubata in I3p, l’incubatore delle imprese innovative del Politecnico di Torino, nasce in relazione ad un’opportunità recentemente avviata dalla Città Metropolitana di Torino, che ha dato il via ad un’iniziativa rivolta esclusivamente alle microimprese che operano sul territorio.

Si tratta del Bando Innometro, uno strumento volto a favorire il trasferimento tecnologico dal mondo dell’innovazione e della ricerca verso le microimprese del territorio. Il bando prevede un sostegno finanziario che consiste in un contributo a fondo perduto del 50% delle spese relative ad un progetto innovativo combinato con un sistema di percorsi di affiancamento alle imprese da parte di soggetti esperti in ambito tecnologico. Purtroppo però i diretti interessati, ovvero gli imprenditori, non sono informati su questa opportunità e rischiano quindi di perdere un’interessante occasione di investimento volto all’innovazione.

Dalla ricerca condotta da BitBoss, che ha intervistato 156 piccoli imprenditori proprietari di microimprese sul territorio di Torino, è emerso come il 70,4% di loro non fosse a conoscenza dell’esistenza del Bando Innometro, dimostrandosi in seguito interessati all’opportunità offerta dalla Città Metropolitana di Torino.

“Una delle cause della scarsa crescita nel nostro Paese è data dal fatto che le microimprese, così presenti nel tessuto economico italiano, non dispongono delle risorse necessarie per innovare e molto spesso mancano di una vera e propria cultura dell’innovazione”, afferma Davide Leoncino, responsabile marketing di BitBoss.

“Le occasioni per innovare ci sono ma serve uno sforzo congiunto di istituzioni, attori dell’ecosistema dell’innovazione e dell’informazione affinché queste opportunità vengano effettivamente colte e si generi un impatto concreto sul territorio”, conclude Leoncino.

BitBoss (www.bitboss.it) è una startup innovativa incubata in I3P, l’incubatore delle imprese innovative del Politecnico di Torino. Progetta e sviluppa prodotti digitali basati sulla tecnologia, la creatività e l’innovazione e collabora ogni giorno con developer freelance sparsi in tutta Italia.

Per maggiori informazioni sul Bando Innometro si può consultare la pagina dedicata al bando sul sito di BitBoss www.bitboss.it/bando-innometro.