Louis Armstrong amava dire "Se hai bisogno di chiedere cos'è il jazz non lo saprai mai"

Nuova vita per il Jazz Club, riapertura il 18 marzo

La serata inaugurale, promossa in collaborazione con l’Alliance Francaise sarà un tributo al jazz e allo swing di Fred Buscaglione, insieme a un omaggio alla poesia di Apollinaire e Aragon

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Venerdì 18 marzo rinascera’ a nuova vita, in una veste rinnovata, ma sempre rispondente al gusto sabaudo, il cuore pulsante della musica jazz a Torino, il Jazz Club, in piazzale Valdo Fusi. Fondato da Fulvio Albano, fondatore del Festival jazzistico di Avigliana e di Briancon, e Gianni Basso, è stato ora ereditato da un gruppo di professionisti appassionati di jazz, insieme allo stesso Fulvio Albano che ne cura la parte artistica. Per la serata di apertura, promossa insieme all’Alliance Francaise di Torino, istituzione storica di promozione e diffusione della cultura francese, è stato scelto un titolo emblematico “Fleurs de Musettes: swing, valse, textes et chansons, de Frehel a Buscaglione”. Sijazz2 tratta di un percorso storico attraverso il jazz e la canzone francese tra Francia e Italia, riguardanti un arco temporale compreso tra gli anni Venti e l’inizio degli anni Sessanta. Django ne sarà il centro, ma non mancherà il riferimento al secondo conflitto mondiale, come quello presente nel film intitolato “Le bal”, che presenta una declinazione muiscale che va dal jazz allo swing. I temi dei testi sono lo scorrere del tempo, gli amori perduti, la speranza e la nostalgia. A suonare il violinista Laurent Zeller, accompagnato dal duo Musettes, e dai testi letti dall’attrice Giorgia Cerrutti. Il primo sarà “Le Pont Mirabeau” di Apollinaire, anticipatore del simbolismo; il secondo è quello di Aragon intitolato ” Tu n’en reviendras pas”; il terzo, sempre di Aragon, si intitola ” L’Affiche Rouge” . In conclusione due testi di Fred Buscaglione, di swing, intitolati ” Ogni notte così ” e “Troviamoci domani a Portofino”.

Nel rinato Jazz Club non sarà soltanto possibile ascoltare musica dal vivo di qualità, eseguita da artisti internazionali, ma sarà possibile gustare una cucina altrettanto di qualità, con un’ampia scelta di menu, anche vegetariani, affidati alla creatività di Ernesto Chiabotto, un personaggio eclettico, nella vita anche farmacista e scrittore, molto amante della cucina a km. zero.

jazz1Con la riapertura del Jazz Club, a sette anni dalla sua fondazione, Torino, che anche quest’anno ospiterà il Torino Jazz Festival a fine aprile, si riconferma capitale del jazz a livello nazionale e non solo. Se certamente i primi musicisti jazz operarono a Milano, dove Mirador portò la prima batteria nel 1918, e a Roma, al seguito dell’esercito americano di stanza durante la prima guerra mondiale, sicuramente, però, è Torino a vantare il primato del primo hot club italiano, progenitore degli attuali jazz club, nato nel 1933. Con il rinnovato Jazz Club, Torino avrà un’attrazione in più da offrire ai turisti e agli appassionati di una musica che è un inno alla vita, capace di esprimere emozioni inspiegabili, a proposito delle quali Louis Armstrong amava dire “Se hai bisogno di chiedere cos’è il jazz, non lo saprai mai”.

 

Mara Martellotta