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Pronti per l’autunno?

La creatività dei visionari della moda e del beauty, dopo la clausura forzata dei mercati, investe in nuove formule, nuove combinazioni di abiti, accessori, bellezza e benessere, lontani dagli eccessi e dai lussi del passato.

Cosa non può mancare nel guardaroba e nella beauty routine al rientro dalle vacanze?

 

Il trench. Per lei e per lui diventa un vero e proprio impermeabile alle correnti passeggere della moda, il colore cammello, intramontabile, fa da padrone in un momento in cui sprecare è un lusso che non ci si può più concedere. Resta quindi, con il tipico aplomb inglese, il re dell’autunno.
Il blazer. È il fidanzato che tutte le donne vorrebbero: ha le spalle larghe, abbraccia sempre ed è impeccabile in ogni occasione. Il capo di questa stagione va a spasso con i pantaloni in vinile, di pelle, ma anche in velluto o jeans. Per l’uomocontinua il trend compassato della classica giacca, portata con disinvoltura su un jeans vintage, per confermare una moda “cheap and chic”.
Il tartan. Moda al quadrato remixata con tweed e maglioni oversize, l’onda lunga scozzese gioca quest’anno con catene, fantasie plaid, frange e scarpe stringate. Dalle camicie unisex alle mantelle da far scivolare sopra i cappotti, un ritorno agli anni Cinquanta con qualche rivisitazione moderna e rock.
Le spalline. Tipiche degli anni Ottanta tornano prepotentemente negli armadi. Le maxi spalle, soprattutto nel guardaroba femminile, trovano un posto particolare: arricciate, tonde o squadrate, fuori misura, purchè ci siano, sugli abiti e sulle giacche.
Idratare. Non da meno, dopo le vacanze e per tutto l’autunno, la parola d’ordine per un viso curato ecompatto è idratare, cominciando con i sieri creati apposta per lei o per lui e terminando con una crema giorno all’acido ialuronico per rimpolpare e alla vitamina C per levigare. Dal più “cheap”, ma efficacissimo, creato Collistar, (Concentrato acido glicolico e niacinamide) al top, per gli amanti della “ricercato” proposto da Sisley (Sisleyum for man trattamento globale rivitalizzante e Sisleya L’integral Serum concentrè).
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Daniela Roselli

Otium Pea Club, rooftop panoramico alla sommità di Green Pea

Un contesto wellness in cui il relax si coniuga alla creatività’. Ne parliamo con il suo direttore Pier Rosito

 

Otium. Questo il fil rouge che accompagna la filosofia di un nuovo esclusivo Member Club torinese che fa da contraltare alla produttività, vale a dire al “negotium” in senso latino, di Green Pea, la nuova creatura del patron di Eataly, Oscar Farinetti, che inaugurerà entro l’anno a fianco di Eataly al Lingotto.

Otium Pea Club, il nuovo rooftop panoramico alla sommità di Green Pea, non poteva che vantare un custode, come hanno avuto sempre dei custodi, o meglio dei “supervisori”, i templi greci ed i riti che vi si svolgevano, di cui è anche presente la citazione nelle pagine di Aristotele. Custode ne sarà  Pier Rosito, CEO e founder di To be, che farà del binomio innovazione-ozio creatvo il valore aggiunto di questa nuova creatura.

Essa sorgerà alla sommità di Green Pea, il nuovo centro che prenderà vita entro la fine dell’anno in via Nizza 230, negli spazi in cui era presente il parcheggio riservato ai clienti di Eataly e della Eight Gallery.

Se di produttività e negotium si tratta, nel caso di Green Pea, per l’imprenditore albese il tutto sarà nel segno del green e del rispetto dell’ambiente e dei materiali scelti, sia per quanto riguarda le proposte di arredamento, totalmente ecosostenibili, sia nel campo della vendita dei capi di abbigliamento, realizzati in cotone bio, sia per quanto concerne le proposte dei mezzi di trasporto ( auto e scooter elettrici o a biometano), e l’offerta di energia eolica e solare.

Si richiama al tema dell’otium creativo l’ “Otium Pea Club”, un ambiente capace di unire ad un’estensione di 1500 metri quadrati una vista unica sull’intero arco alpino e sulla collina torinese. Diventerà un luogo di relax per eccellenza anche grazie alla presenza di una piscina di 20 metri, riscaldata anche d’inverno, affiancata da idromassaggio, sauna, bagno turco e sale dedicate ai massaggi. La cura del corpo non sarà l’unica prerogativa del Club, ma verrà coniugata con la sua filosofia di base, l'”ozio creativo”, capace di unire i momenti di relax a quelli della degustazione di buon cibo e cocktail, accanto alla possibilità di usufruire di una variegata proposta wellness.

E perché no, anche le aziende e le società, nonché i privati, potranno scegliere questa location per organizzarvi meeting ed eventi, che potranno godere di una giusta tranquillità unita alla visione di panorami unici.

I soci potranno, attraverso il pagamento di una quota annuale, accedere alla Spa ed al Lounge bar, mentre l’offerta wellness sarà aperta al pubblico su prenotazione.

Il rooftop rimarrà aperto dalle 10.00 del mattino all’1.00.

Mara Martellotta

Maurizio Molinari Maestro di “Bere il territorio”

Si conclude in settembre il percorso del progetto culturale promosso dall’associazione Go Wine e rinviato nella scorsa primavera a causa del Covid

 

MAURIZIO MOLINARI è “Il Maestro” DELLA XIX EDIZIONE DEL CONCORSO LETTERARIO “BERE IL TERRITORIO”


La premiazione ad Alba giovedì 10 settembre, Sala Fenoglio

 

Maurizio Molinari, direttore di Repubblica e direttore del Gruppo Editoriale Gedi (La Stampa, il Secolo XIX, Repubblica, 13 testate locali…) è “Il Maestro” del Concorso letterario Bere il territorio, promosso dall’associazione Go Wine e giunto nel 2020 alla XIX° edizione.
Il riconoscimento verrà assegnato giovedì 10 settembre p.v. alle ore 18 presso la nuova Sala Beppe Fenoglio di Alba.
Inizialmente prevista a inizio aprile (quando Molinari era ancora direttore de La Stampa ndr) la cerimonia finale di premiazione si svolgerà in settembre in due parti: “Il Maestro” giovedì 10 settembre, gli altri premiati domenica 27 settembre nel corso della Festa del Vino di Alba, promossa da Go Wine.

Molinari, giornalista e saggista, ha lavorato per La Stampa dal 1997 al novembre 2015 allorquando è stato nominato direttore del quotidiano torinese. In questo lungo periodo è stato per oltre un decennio corrispondente da New York. Dal 23 aprile scorso ha assunto la direzione di Repubblica, oltre ad essere direttore editoriale del gruppo editoriale Gedi (presidente John Elkann, amministratore delegato Maurizio Scanavino).

Il riconoscimento non va solo alla figura di un direttore di grandi quotidiani italiani, ma alla sua parallela e copiosa attività di saggista e scrittore. “Assedio all’Occidente. Leader, strategie e pericoli della seconda guerra fredda” è l’ultima pubblicazione uscita per i tipi de La nave di Teseo nel 2019.

Giunge così al termine l’iniziativa che Go Wine ogni anno propone allo scopo di diffondere una cultura positiva del consumo del vino di qualità.
Il riconoscimento al “Maestro” è stato istituito a partire dalla terza edizione e si propone di premiare importanti figure della cultura italiana, che possano essere di riferimento per i più giovani o testimoni di un particolare rapporto con l’identità dei luoghi e della civiltà materiale che li caratterizza.

Il riconoscimento de “Il Maestro” è stato nelle precedenti edizioni attribuito a Luigi Meneghello, Niccolò Ammaniti, Claudio Magris, Lorenzo Mondo e Gianmaria Testa, Sebastiano Vassalli, Dacia Maraini, Alberto Arbasino, Enzo Bettiza, Franco Loi, Francesco Guccini, Pupi Avati, Raffaele La Capria, Gustavo Zagrebelsky, Maurizio Maggiani, Luciano Canfora, Marcello Fois.

La Giuria del concorso Bere il territorio si compone della cortese presenza di: Gianluigi Beccaria (Università di Torino), Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Stampa) e Massimo Corrado (Associazione Go Wine).

Sostengono questa iniziativa la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e una selezione di aziende vinicole italiane che sostengono i progetti culturali Go Wine.

Al presente link la foto di Maurizio Molinari

 

MODO mobilità dolce: avete già visto il video?

E’ online lo spot video proposto da UrbanLab per raccontare la città che cambia. Il titolo della campagna, “MODO”, composto utilizzando le iniziali delle parole centrali del progetto, è da interpretarsi nel significato di “maniera, abitudine, atteggiamento, condotta”, in riferimento a una nuova modalità di approccio alla mobilità quotidiana.

Ricorrente è il concetto di “scelta”: la scelta di una modalità di trasporto alternativa comporta una forte assunzione di responsabilità personale, segno della volontà di contribuire al cambiamento positivo attraverso le nuove “buone abitudini”.

Il video è raccontato dagli Eugenio in Via Di Gioia.

Nasce a Torino Decantico, il primo portale dove fare il corso da sommelier

Sempre più persone sono interessate al mondo del vino. Spesso, però, rinunciano a frequentare corsi da sommelier perché  distanti o organizzati secondo tabelle di marcia serrate, difficili da conciliare con impegni e lavoro. Spesso, poi, sono molto costosi. 

 

Marco Gallo, classe 1991, diploma come sommelier professionista nel 2017 e una laurea in Economia e Direzione delle Imprese all’Università di Torino, ha così avuto l’idea. «Serviva una piattaforma che guardasse avanti: abbiamo iniziata a svilupparla prima della pandemia, ma il lockdown ci ha ulteriormente convinto che fosse l’idea giusta».

Si tratta di Decantico, https://www.decantico.com/, un sito che permette di frequentare il corso da sommelier online, cercando di non perdere l’emozionalità del percorso, ma sfruttando le potenzialità della rete. Prendiamo il corso uno: 15 lezioni da 30 minuti. Al momento dell’acquisto arriva a casa anche una bella scatola con dieci mini bottiglie. «Ogni corso è un capitolo e può essere stoppato, riascoltato, rivisto, mentre si degustano i vini. Alla fine di ognuna delle 15 lezioni c’è sempre un test» spiega Marco, dal 2019 membro della commissione di assaggiatori dell’International Taste and Quality Institute di Bruxelles dove ogni anno sommelier selezionati da tutta Europa assegnano certificati di qualità a prodotti provenienti da tutto mondo.

A realizzare Decantico, primo portale in Italia del genere, è stato il torinese Richard Rizzo, che firma anche la direzione creativa di tutto progetto, nato in via Madama Cristina a Torino.

Ecco, così, che nel primo corso si parla di vino ma anche di vigne, di enologia, di vinificazione, con una panoramica sulla professione.

«Nella mia vita ho incontrato tante persone che lavorano in bar o ristoranti e per lavoro non riescono a frequentare i corsi da sommelier e vedo sempre più ragazzi interessanti. Il mondo del vino ha bisogno di guardare avanti e con questa piattaforma digitale si frequenta il corso quando e dove si preferisce, lo si stoppa mentre si assaggia, lo si rivede». Marco, che nella vita lavora in banca, ben capisce le esigenze di chi lavora o non riesce a impegnare una o due sere a settimana. Il suo mentore è Pietro Sattanino, due volte miglior sommelier del mondo e riconosciuto come uno dei massimi esperti del mondo enologico.

La chicca del percorso offerto da Decantico è poi la lezione finale, virtuale, ma one-to-one. A disposizione per domande e dubbi, 24 ore su 24, c’è anche un tutor. Si riceve, alla fine, un certificato di sommelier 100 per centogarantito dai wine-master di Decantico.

 

Il corso numero uno ‘’Decantico Master” è già online, il secondo arriverà nel mese di settembre ed è dedicato ai vini d’Italia, della Francia e del resto del mondo, il numero 3 è tutto su abbinamenti cibo/vino. L’altra rivoluzione di Decantico è il prezzo: un corso costa il 50 per cento in meno rispetto a molte proposte frontali, poiché abbatte corsi di aule, spostamenti, personale.

Ma oltre ai corsi professionali Decantico Master (da 14-15 lezioni), esistono anche quelli Decantico Taster, per appassionati, con una formula light da due, tre, quattro lezioni.

Il rito dell’aperitivo serale sulla terrazza elegante di Torino

Lo storico albergo nel cuore di Torino torna ad accogliere i suoi ospiti con ulteriori nuove attenzioni per assicurare serenità, benessere e relax. Riapre anche il Bar in Terrazza dove, su prenotazione, anche chi non soggiorna in hotel potrà accedere per l’aperitivo serale.

Le grandi sale, le confortevoli camere e suite e la Terrazza panoramica del Turin Palace Hotel sono allestite  per ricevere nuovamente i propri ospiti. Una riapertura dallo scorso giugno nel segno della migliore accoglienza e del desiderio di offrire rinnovate occasioni di relax e serenità a quanti sceglieranno di soggiornare nella storica struttura torinese. 

Si può così  riammirare il “cielo sopra Torino” stando comodamente seduti sulle poltroncine e sui divani che vestono i 500 mq della Terrazza del Turin Palace Hotel. Dalle ore 17 sino all’1.00, su prenotazione, sorseggiando un cocktail e spizzicando divagazioni sfiziose appositamente preparate dallo chef de Les Petites Madeleines Giuseppe Lisciotto, gli ospiti potranno così ammirare dall’alto le bellezze di Torino.

 

“Siamo fiduciosi che le eccellenze del nostro territorio risveglieranno nei viaggiatori la voglia di muoversi, scoprire e stare insieme. Torino è bellissima e mai come in questo periodo può essere visitata con tranquillità, rilassatezza e sicurezza. Sensazioni che siamo pronti ad offrire, con tutte le accortezze necessarie, anche nel nostro Hotel” commenta Piero Marzot, del Turin Palace Hotel.

Anno zero. Scirocco

Oggi soffia lo Scirocco. Il cielo è terso. Di un azzurro, però, sbiadito. E la luce del tardo pomeriggio assume riflessi aurei. È la sabbia rossa del deserto, portata dal vento. Domattina la troveremo come una coltre sulle automobili parcheggiate all’aperto.

Viene da sud est lo Scirocco. Dalla martoriata Siria, sfiorando la Zacinto di Foscolo. E dalla Libia, anche. Dove lo chiamano Ghibli. È un vento strano. Barocco, lo definisce Guccini, che lo chiama anche “lurido”. Perché sporca le strade. E turba gli animi.

È infatti un vento nocivo, secondo la tradizione popolare. Non solo perché porta afa soffocante, e l’umidità intensa di cui si carica attraversando il Mediterraneo. Ma anche, e soprattutto, perché tende i nervi come corde di violino. Evoca fantasmi. Porta angoscia. Dicono che i neurolabili soffrano molte crisi in giornate come questa…

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Anno Zero. Scirocco

Ecco gli eventi del weekend al Parco Nazionale Gran Paradiso

Aperto il Centro visitatori “Acqua e Biodiversità” di Rovenaud, dal venerdì al lunedì. L’accesso sarà possibile solo con prenotazione della visita guidata (compresa nel prezzo dell’ingresso), per un massimo di 12 persone. 

Gli orari delle visite guidate tra cui è possibile selezionare quella prescelta sono: al mattino ore 9.30 e 10.30; al pomeriggio ore 15.00 e 16.30Per l’ingresso compreso di visita è previsto un costo di € 5,00 per gli adulti; € 4,00 per ragazzi da 11 a 18 anni e per i maggiori di 65 anni; gratuito fino a 10 anni, disabili e loro accompagnatori. Il pagamento verrà effettuato direttamente al centro (solo contanti).

 

Escursioni

A Caccia di Stelle Cadenti 07/08

Uomo & Natura: yoga in Vetta… per Tutta la Famiglia! 07/08

Mondo Verde 08/08

Il Paesaggio Racconta: Passeggiata con l’Interprete Ambientale 8/08

Gli Eroi del Nuovo Mattino – Free Climbing e Parco 08/08

Wilderness e Uomo 08/08

Notti Magiche 08/08

Spirito Alpino 09/08

Uomo e Natura: Mindfulness Trekking 09/08

Torrenti Selvaggi 09/08

Il Bosco Incantato di Sylvenoire: Passeggiata “Immersiva” 09/08

 

Sabato 8 agosto – Centro “L’uomo e i coltivi” di Campiglia Soana

Prodezze vegetali
Conferenza narrata di Anna Cassarino, scrittrice e artista
Una “favolosa storia vera della natura” per risollevarsi dal peso della quotidianità, perché tutto è vero anche se sembra una favola. La grande vitalità che dimostrano le piante fa intuire quante risorse siano in grado di mettere in atto per affrontare le difficoltà. Conoscerle ci farà capire che sono in grado di ridurre i tanti problemi ambientali, purché le si lasci vivere e “lavorare”.

Eccola, la meglio gioventù di Barriera

Eccola, la meglio gioventù. Perlomeno un pezzo della meglio gioventù della Barriera di Milano anni 70 ed 80.

Circolo Risorgimento in piena Barriera rivitalizzato e reinventato, avamposto in terra di confine. Via Poggio e davanti, come legge del contrappasso la sede della Lega Nord. In fondo qualcosa in comune c’è, come Gipo Farassino, uomo di Barriera prima comunista e poi leghista.

Al circolo del Risorgimento c’era la 32^ sezione del PCI e storicamente sede dell Anpi e presidio di un antifascismo di vecchio stampo.

Bravi i ragazzi che gestiscono. Buona la cucina, qualcosa di più sulla qualità del vino sfuso si può fare. Eccoci qui, impossibile essere insensibile al richiamo di Laura Tori che nel circolo ha visto i natali, nel senso letterale del termine visto che 60 anni fa ne erano animatori madre e padre. Ma non solo Barriera. Flavia Bianchi e Claudio Malacrino architetti. Da più di 45 anni fidanzati e poi sposati con splendida famiglia e splendidi figli. E la passione per la politica e l’architettura.


L’assicuratore filosofo Elvio Balboni che ha fatto e testimoniato un pezzo di storia della Zona ovest, la Stalingrado di Torino. Appassionato di montagna e di Studi (appunto) filosofici e sociologici.

Davide Padroni funzionario e Presidente del Cna, grande capo degli studenti in zona centro del 1^ liceo artistico. Abitava in corso Palermo e lui la Barriera la “annusava ” tutti giorni. Le sorelle Pani talmente simili da assomigliarsi come gemelle. Mai una parola fuori luogo e mai un urlo, tra le animatrici della locale sezione. In ordine sparso. Riccardo Tecchiati, responsabile sicurezza in consiglio regionale del Piemonte, comunista doc.  Chissà se i leghisti sapessero che la loro sicurezza è in mano ad un “mangiatore di bambini”. Roberto Ferraris insegnante da Pinerolo, alias Sciampo per la fluttuante capigliatura di ieri e di oggi. Politicamente direi tra PD e Rifondazione.

Direi a metà. Claudio Mercandino giornalista a Repubblica partendo dall’Unità. Non incline al compromesso ha sbattuto la porta andando via da Repubblica diventando battitore libero. Mi è sempre stato simpatico.

Roberto Martin per 40 anni grande capo della coop Astra, felicemente in pensione. Ricordava quando quelli di Prima Linea lo minacciarono puntandogli una pistola. E li denunciò vivendo per un po’ sotto scorta del partito. Allora si facevano le cose sul serio. Non poteva mancare chi ha dedicato una vita al sindacato.

Serena Moriondo, dolcissima era e dolcissima è rimasta. Figlia d’arte nel sindacato  padre e madre ferventi ed attivisti) ha “vagato” da Torino, Rom , Asti tornado nella natia Torino.

Quando parla del figlio 20enne studente di Filosofia a Vercelli letteralmente si illumina. “Ammetto che questo sindacato mi ha un un po’ deluso e la pensione è vissuta con liberazione. Ma non mollo e continuo nell’impegnarmi”. In fondo Umberto Radin ora grande capo della categoria dei lavoratori del commercio.

Attivissimo durante il coronavirus per difendere la salute dei lavoratori dei supermercati. Ora alle prese con il normale il lavoro da casa. Intelligente ed arguto. Mi sfotte: “mi scavalcavi sempre a sinistra ed oggi vuoi l’esercito a presidio della Barriera. Io ci sono tornato e ci vivo benissimo”. Ed io replico : contenti voi che abitate in una “piccola Svizzera”, contenti tutti. Stimandoci siamo sempre stati due galli nello stesso pollaio.

Credo, e spero, che chi non ho citato non se ne abbia a male. Non credo proprio, anche in considerazione del bel clima che si respirava. Di nostalgia sicuramente.

Ma non di quelle laceranti ed angoscianti, preludio alla tragedia.

Siamo stati la meglio gioventù non solo per quello che eravamo ma anche, se non sopratutto, per quello che siano diventati. Respiravo un senso di complessivo appagamento. Sicuramente non ci si ritrova in questo presente. Sicuramente non lo si accetta.

Contemporaneamente non si vuole, o non si può mollare. Non si può e non si vuole portare il cervello all’ammasso.

Superati i 60 si continua nel leggere, studiare, sapere, confrontarsi come in passato, con la maggiore maturità del caso. Sempre al netto degli errori fatti.

Ci mancherebbe altro, viceversa saremmo stati perfetti, e la perfezione non è di questa terra.

Non eravamo perfetti e non lo siamo manco ora, come non lo saremo mai. Ci univa la politica e l’ idea di cambiare. Noi siamo cambiati, probabilmente in meglio. Siamo cambiati perché era nelle cose, siamo cambiati per necessità e possibilità.

Siamo cambiati in meglio per i nostri cari e, possibilmente, un po’ per noi stessi. Qualcuno disse dopo la Bolognina che  non sapevamo che cosa volevamo essere, ma sapevamo che cosa non potevamo più essere: quello che eravamo stati. Sono passati trent’anni. Sembra che siano passati secoli. Ma noi siamo ancora qui. Non è poco.

Ritrovarsi è d’obbligo. Non tanto e non solo per quello che eravamo, ma anche per quello che siamo diventati.

 

Patrizio Tosetto

Il 26 luglio torna il Pranzo in silenzio

Nella magica cornice del Giardino delle Rose al Castello di Moncalieri

Domenica 26 luglio alle ore 12.30, al Giardino delle Rose del Castello di Moncalieri (TO), torna in scena il Pranzo in silenzio di Play with Food – La scena del cibo e Le Sillabe. L’appuntamento è in collaborazione con il Comune di Moncalieri. Il pranzo sarà preparato dai Cuochivolanti, con i vini di Osteria Enoteca Rabezzana.

Pranzo in silenzio è un evento immersivo e suggestivo, un’azione collettiva che mette insieme performancedanzacucinameditazione. Un momento sospeso in cui performer e spettatori condividono cibo, pensieri e sensazioni, nel più completo silenzio, alla scoperta di un modo diverso di comunicare. Un ritrovarsi che assume un significato ancora più forte, dopo l’esperienza del lockdown e del distanziamento sociale.

Dalle note di regia di Fabio Castello: “Mangiare in silenzio per cibare corpo e anima.

Un momento in cui le parole lasciano spazio al silenzio e il silenzio diventa la parola.

Mangiare in silenzio è esercizio di consapevolezza del cibo che si mangia e del come si mangia.

L’uomo cerca il silenzio ma lo teme anche: è faticoso liberarsi dagli strumenti tecnologici che li portano a essere sempre connessi. Chi riesce a sperimentare il silenzio scopre una dimensione ‘igienica’, ‘terapeutica’. Mangiare insieme è una vera e propria meditazione con la quale si può entrare in contatto profondo con il cibo e con le persone che sono a tavola con noi. Il corpo diventa protagonista, il corpo riunisce ciò che lo spazio e il tempo hanno separato soprattutto in questo tempo dove i corpi ancora non si possono abbracciare. Mangiare in silenzio ci aiuterà a sperimentare un nuovo modo di stare insieme utilizzando altri sensi come lo sguardo, l’udito e il gusto. Un modo diverso di vivere il pasto in piena armonia con il corpo e con la mente rispettando le misure attualmente previste.”

L’appuntamento fa parte anche del calendario di anteprime del festival Play with Food – La scena del cibo, la cui IX edizione, che sarà l’occasione di festeggiare il decimo compleanno, è prevista dal 28 settembre al 4 ottobre a Torino.

“Con piacere Moncalieri Experience, il nostro cartellone culturale, include per il secondo anno il Pranzo in silenzio – esprime la propria soddisfazione l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Una proposta di alto livello in cui i protagonisti sono il cibo, il corpo che se ne nutre e lo stare insieme. Un modo particolarmente efficace, dopo i mesi di lockdown, per celebrare il diffuso desiderio di socialità, di riavvicinamento tra le persone ovviamente nel rispetto delle procedure e modalità ancora vigenti per il contenimento del virus. Alcune cose non cambiano: l’esperienza culturale fondamentale rimane quella che si svolge in presenza e il nostro compito è contribuire per suo tramite a far crescere una comunità coesa”.

Note pratiche: si comunica che l’evento sarà eseguito nel rispetto delle misure attualmente in vigore per la prevenzione della diffusione del virus Covid-19. A tal proposito, vi informiamo che la partecipazione è limitata a un massimo di 30 persone, che sarà garantita la distanza minima di almeno 1 metro tra i partecipanti, che le pratiche proposte sono individuali e si svolgono all’aria aperta e che verrà fornito spray igienizzante per le mani. Si invitano gli interessati a non partecipare qualora avessero una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi centigradi, o manifestassero altri sintomi influenzali. Si ricorda che in ottemperanza alle misure in vigore è necessario fornire nominativo e recapito di ogni singolo spettatore, e che tali dati verranno conservati dall’organizzatore per 14 gg per consentire la tracciabilità dei partecipanti.

INFORMAZIONI

dove: Giardino delle Rose, Castello di Moncalieri (TO)

quando: domenica 26 Luglio 2020 alle ore 12.30

posto unico: 18 euro

Spettacolo a posti limitati (max 30 persone)
Prenotazione obbligatoria a: prenota@playwithfood.it indicando nomecognome e recapito telefonico di ogni singolo partecipante.