lifestyle- Pagina 95

Il bello e il buono: arte e cibo con il “Classico brunch”

La colazione della domenica diventa un’esperienza nuova che fonde arte, gusto e musica grazie alla sinergia fra Fuzion Food, il laboratorio gastronomico di chef Domenico Volgare e Casa Fools, dinamico teatro di Vanchiglia. Un percorso tematico ispirato all’oriente dove i piatti dialogano con un’accurata selezione musicale commentata da Luigi Orfeo, regista teatrale e lirico

 Parte domenica prossima 8 novembre l’ultima iniziativa torinese per rispondere al lockdown: entro le ore 20 di sabato 7 novembre sarà possibile ordinare “Il Classico Brunch” innovativa proposta di food delivery “culturale” nata dalla collaborazione fra due laboratori creativi di Torino: Fuzion Food il ristorante fusion dello chef Domenico Volgare e Luigi Orfeo di Casa Fools, teatro di quartiere gestito da due anni dall’intraprendente compagnia dei Fools.

La colazione domenicale diventa infatti un’occasione unica e nuova per saziare il palato e la mente: non un semplice brunch in delivery, ma una vera e propria esperienza gastronomica e culturale da vivere in casa e in tutta sicurezza. Uno speciale menù di sette piatti (5 salati e 2 dolci) ispirati alle tipicità servite a colazione in Oriente ed elaborati per l’occasione da Domenico Volgare sarà consegnato assieme a un Qr code. Attraverso il codice si potrà accedere a una specialeplaylist “raccontata”, con cui accompagnare le sette portate del bruchfrutto dell’attenta selezione di Luigi Orfeo, attore e regista di Opera Lirica che da alcuni anni porta avanti un accurato lavoro di studio e ricerca musicale. I brani della playlist che, attingendo dal repertorio classico fino al contemporaneo, richiamano i paesi asiatici di cui si stanno assaporando ricette e ingredientisaranno intervallati da audio introduttivi in cui Luigi Orfeo racconterà dettagli, curiosità e aneddoti legati ai pezzi, per far scoprire tesori “nascosti” della musica Coreana o cantanti italiani dalle sorprendenti origini vietnamite e celebri intermezzi lirici presenti in alcuni capolavori del cinema.Un modo per avvicinare il grande pubblico a frammenti della musica italiana e internazionale, continuando a vivere se pure dentro le mura di casa un’esperienza all’insegna del relax e del gusto.

Il Classico Brunch è un’iniziativa per far vivere pillole di gusto e poesia. Un percorso degustativo mentre si ascolta musica classica. Con questo brunch voglio continuare il format dell’experience che i miei clienti vivevano nel mio locale, portandola nelle loro case e facendo vivere loro un momento in cui l’arte, la cultura e il bello del cibo si fondono insieme. Sono andato a scovare delle ricette orientali legate alla colazione che non avevo mai sperimentato per rendere ancora più unica l’esperienza. Tutto questo ovviamente è stato possibile grazie alla collaborazione con Luigi Orfeo e Casa Fools, una sinergia che ci ha permesso di trasformare la difficoltà attuale in una risorsa.” commenta Domenico Volgare, a cui si aggiungono le parole di Luigi Orfeo: “In un momento di estrema difficoltà e arresto abbiamo voluto mettere in atto una reazione proattiva alla stasi che ha investito tutte le attività della Città: chiusi teatri e ristoranti non si ferma il desiderio di diffondere e condividere la bellezza e la creatività”.

Per prenotare “Il Classico Brunch”
Chiamare il +39 346 2124 341 (prenotazioni entro le ore 20:00 di sabato 07 novembre)
Servizio di consegna disponibile dalle ore 11:00 alle 15:00 di domenica 8 novembre
costo €25 a persona, comprende:
– 5 piatti salati + 2 piatti dolci + thé macha in omaggio
– servizio fruibile in modalità take away o delivery

L’indimenticabile gioco del trenino nella Barriera di mezzo secolo fa

Il gioco dei trenini è sempre stata la mia passione

Responsabili sono stati i miei genitori e zii paterni. Nel 1961 per Natale un grande regalo: trenino Marklin, fabbricazione e tecnologia tedesca,  il massimo. E per rendere più allettante la sorpresa dormii dagli zii.  In serata padre e zio lo montavano a casa. Arrivato per il pranzo a momenti svenni.
Accattivante la galleria dove il trenino passava. Risultato pratico: non mangiai e stetti ore ed ore ad osservarlo. C’erano piccole levette . Precisamente tre: una che avviava, una per gli scambi ed una per ridurre la velocità. Fermata tecnica in stazione e operazioni di aggancio dei vagoni.
Così quando mia madre andava a trovare i parenti in via Bra la costringevo all’andata e ritorno a fermarsi nel negozio di collezionismo in corso Giulio Cesare 110.
Appunto,  Artuffo. Partenza da via Cherubini 64. Tutto corso Giulio Cesare fino in via Bra al 9. Nelle puntatine più interessanti fermata nel negozio di libri e fumetti usati di Becutti.
Ex operaio della Grandi Motori licenziato per rappresaglia. Penso di non averlo mai sentito parlare in italiano. Tra un sigaretta e l’altra raccontava della sua attuale libertà. Erano due fratelli e Laura Becutti fu tra le prime interpreti di russo di tutta Italia. Rimase nubile e si favoleggiava di uno struggente ed impossibile amore con un Maresciallo dell’Armata Rossa. Crrscendo chiedevo e desideravo sempre nuovi accessori per il trenino. Sempre a Natale regalone da parte Fiat. Mio padre arrivava a casa con dei buoni per giostre e giochi. Anche qui scarpinata fino in corso Giulio Cesare angolo via Palestrina, tram n. 15 e fermata in via Nizza all altezza di Torino Esposizioni. Sulle giostre ero indeciso sulla scelta. Tot buoni tot giri. Non si poteva e doveva sgarrare. Infine il pacco dono. Eccolo li’ un nuovo trenino marca Lima. Non era tedesco ma andava bene lo stesso. Nei giorni successivi misi in croce mio padre perché stavolta il plastico lo volevo costruire io. Sabato pomeriggio partimmo a piedi,  obbiettivo il falegname di fiducia al fondo di via Palestrina. Direi 2 km ad andare ed altri due al ritorno che mio padre si fece con il grezzo del plastico. Che impresa, ovviamente una sua impresa. Ed io non volevo essere da meno. Per la prima volta ( forse l’unica) decisi un metodo di applicazione e lo perseguii. Il lunedì ( come il cacio sui maccheroni ) arrivo’ la proposta dell’ insegnante di applicazione tecnica. Chi si offriva  volontario per realizzare un plastico con trenino? Mi proposi entusiasta. Una  settimana di tempo per presentare il progetto per l’approvazione e 2 mesi per realizzarla. Indubbiamente diedi il meglio. Adattai il trenino Lima al progetto: Far West. Unico atto di mio padre il calcolo della pendenza per superare un guado con ponte. Lavorando ogni serata dalle 20,  in poi. Manco la televisione vedevo più. In compenso ascoltavo la radio e mi dilettavo. Materiali: pongo cikiratoto Dask ( mastice ) e il Traforo annesso con seghetto. Un esempio era la costruzione della palizzata o dei muri,  diciamo così, simile al legno. Incollavo stuzzicadenti ad un rettangolo di compensato. Tagliavo le punte e poi pitturavo di marrone testa di moro. Fatti i muri montavo piccole casette. Geniale no?
Il Dask per gallerie e monti. Il pongo per collinette ed addobbi. Sotto casa, in piazza Crispi c‘era l’ elettricista, il  decoratore e la cartoleria. Fantastico no? Nel plastico c’erano anche linee telefoniche e l’ illuminazione a gas in città. Far West, meta’ ottocento. Giuro sono stato preciso fino all’ eccesso. Purtroppo i grandi amori a volte vengono spazzati via da grandi delusioni. Puntavo al voto 10. Appunto la perfezione.
Ottenni solo 8. Per il Professore c’erano delle sbavature. Ammetto, tutto sommato, dopo oltre cinquant’anni mi brucia ancora.  Brucia ancora ma sono convinto che molto mi ha insegnato. Aveva ragione mio padre : un modo di sviluppare l’intelligenza è quello di sviluppare le attività manuali. Sbaglierò ma si imparava meglio in questo modo che non solo davanti ad un video. Non mi ha mai abbandonato l’idea di cercare andando in biblioteca per scrivere una ricerca didattica. So perfettamente dI essere, almeno in questo caso, un uomo d‘altri tempi.  Concedetemi di non riconoscermi in questo tempo , dove in cinque minuti si è già consumato tutto. Mi si lasci (cortesemente) la dolcezza dei ricordi di oltre 50 anni fa.

Patrizio Tosetto

Aperto il mercatino di Natale Adisco

Come  ogni anno è tornato il consueto appuntamento natalizio di Adisco  Sezione Piemonte presso lo store di via Lagrange 5/d, aperto al pubblico.

Uno spazio dedicato interamente alla magia del Natale, nel quale si potrà vivere l’incanto delle feste e, attraverso un acquisto solidale, contribuire attivamente a nuovi progetti dell’associazione a favore dei bambini in cura presso Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

 

ADISCO  Sezione Piemonte, nata a Torino nel 1997, rappresenta una delle più importanti realtà del Terzo Settore piemontese e nazionale: le sue principali attività si concentrano sul supporto allo sviluppo della cultura della donazione del sangue cordonale, e nella ricerca sulle cellule staminali tramite erogazione di borse di studio e donazione di strumentazione sanitaria.

Inoltre, in ottica di interventi mirati verso il miglioramento e l’umanizzazione degli spazi di cura, ha contribuito alla loro rivisitazione architettonica, in particolare quelli dedicati ai piccoli pazienti dell’Ospedale Infantile Regina Margherita.

Tante, negli ultimi anni, le iniziative a supporto dell’ospedale infantile di Torino: la creazione, nel 2013, del Day Hospital di Oncoematologia pediatrica; l’apertura, nel 2016, del reparto L’Isola di Margherita, pensato per bambini e ragazzi colpiti da malattie rare o inguaribili che necessitano di un sostegno concreto a tutto campo; l’inaugurazione, nel 2018, del nuovo Pronto Soccorso Pediatrico del Regina Margherita; l’ultimo grande intervento, nel 2019, che ha messo a disposizione dell’ospedale infantile una rinnovata degenza di Oncoematologia pediatrica.

 

“Oigoloro”, un’idea innovativa e utile

Si chiama Gianluigi De Marchi, fa il consulente aziendale, è genovese, ma trapiantato da ormai quarant’anni a Pino Torinese

De Marchi è un personaggio molto noto nel mondo della finanza;ha lavorato per decenni prima in Borsa, poi in banca, successivamente in società di gestione di fondi comuni ed infine in società di consulenza.

Attualmente si definisce un “pensionato attivo”, perché continua a lavorare in proprio come consulente indipendente, elaborando perizie tecniche a favore di clienti di banche ed assicurazioni, cui offre la sua preziosa esperienza per ricuperare danni subiti a causa di investimenti o finanziamenti non correttamente consigliati dagli intermediari. E mette a disposizione del pubblico le sue conoscenze tenendo corsi presso una decina di UNITRE piemontesi.

Ma è anche fecondo scrittore di libri: nel suo “catalogo” figurano, infatti, volumi di divulgazione finanziaria (oltre trenta titoli, molti dei quali hanno venduto migliaia di copie), un libro di racconti, uno di poesie e tre romanzi.

Recentemente ha lanciato un oggetto innovativo: l’OIGOLORO, un orologio disegnato e perfettamente funzionante alla rovescia, grazie ad un motore elettrico costruito appositamente in Germania.

“Certo, può sembrare un’idea matta” dichiara l’inventore“ma in realtà questo oggetto ha una funzione utilissima, quella di poter capire l’ora quando si è davanti ad uno specchio. E le occasioni non mancano, dai parrucchieri e saloni di bellezza alle palestre, tutti locali in cui gli specchi sono numerosi. Ma anche nel bagno di casa, quando ci si fa la barba o ci si trucca è un’impresa capire che ore sono, cercando di “raddrizzare” l’immagine che si vede riflessa”.

Ma l’OIGOLORO può essere utilizzato anche come originale regalo per le ormai prossime feste natalizie o di fine anno; o anche per il compleanno della nonna, con un bel bigliettino di auguri come: “Nonnina, guarda l’OIGOLORO, per te il tempo torna indietro e ti fa ringiovanire ogni giorno…”

! ELATAN ID OLAGER LEB NU

Non è uno scherzo…

Avete mai fatto caso quanto sia difficile leggere l’ora quando siete davanti ad uno specchio?

Ora non dovete più fare sforzi, perché OIGOLORO ® risolve il problema!!!!

Mettetelo davanti allo specchio in bagno, in palestra, nel vostro salone di bellezza e, come per magia, tutti potranno leggere l’ora esatta senza sforzo.

! ELATAN ID OLAGER LEB NU

UN BEL REGALO DI NATALE !

La locandina pubblicitaria dell’OIGOLORO

Insomma, un oggetto utile e divertente dai mille usi, seri o scherzosi, che può essere richiesto direttamente all’inventore al numero 3356912075 oppure via mail demarketing2008@libero.it

“Sofia e i fantasmi del Castello”. Ad Halloween è giocosa “caccia al tesoro”

Con la Fondazione Cosso, al Castello di Miradolo. Sabato 31 ottobre, dalle ore 17,30 San Secondo di Pinerolo (Torino)

Bella pensata. Come, di solito, sono tutte quelle progettate dalla pinerolese “Fondazione Cosso” nella propria suggestiva sede del Castello di Miradolo, in via Cardonata 2, a San Secondo di Pinerolo. Dove, al quesito di come celebrare la tradizionale festa di Halloween, si è pensato a giusta ragione che l’evento dovesse soprattutto essere organizzato in modo tale da far divertire i bambini e le loro famiglie.

Detto fatto. La Fondazione, presieduta da Maria Luisa Cosso, propone così per il prossimo sabato 31 ottobre, a partire dalle 17,30, una “caccia al tesoro teatrale” nello storico Parco del Castello, realizzata in collaborazione con la Cooperativa “Theatrum Sabaudiae Torino” e l’Associazione “Le Vie del Tempo”. L’attività, pensata per le famiglie con bambini dai 5 ai 12 anni, vuole essere un’occasione per scoprire in maniera giocosa la storia dell’antica dimora (risalente al XV secolo, ma ampliata e ridisegnata nel 1866 su volere del marchese Maurizio Massel di Caresana) e dei conti Cacherano di Bricherasio, che vantarono il titolo di “viceré” dei Savoia e ricevettero in dono l’edificio, quale dote della giovane Teresa Massel convolata a nozze con il conte Luigi Cacherano di Bricherasio, dal cui matrimonio nacquero Sofia ed Emanuele, diventati ben presto personaggi di spicco nel mondo culturale, sociale ed economico torinese di inizio Novecento. “Quando sul Parco calerà la sera– affermano gli organizzatori – i personaggi che anticamente hanno abitato il Castello prenderanno vita per un divertente viaggio nel tempo”. Sarà un percorso a tappe, in cui ci si potrà trovare misteriosamente faccia a faccia con i fantasmi di Sofia (in vita, mecenate e filantropa, ma anche promettente pittrice allieva di Lorenzo Delleani) o del fratello Emanuele, fra i soci fondatori della F.I.A.T., il cui atto costitutivo venne firmato proprio nella residenza torinese della famiglia Bricherasio, come raffigurato in un celebre dipinto commissionato allo stesso Delleani. Un percorso ricco di sorprese e di incognite, tutte da scoprire, dove Sofia ed Emanuele potranno anche avvicendarsi – perché no? – con la mamma, la marchesa Teresa Massel o pur anche con la bisnonna “Babet” o forse con altri illustri personaggi del tempo frequentatori assidui del Castello, come gli artisti Lorenzo Delleani (di cui s’è detto) o Leonardo Bistolfi o ancora lo scrittore Edmondo De Amicis e il capitano di Cavalleria Federico Caprilli, intimo amico dei Bricherasio.

Prenotazione obbligatoria allo 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

Costi:
Attività: 12€, comprensivo di ingresso al parco e dolce sorpresa finale. Gratuito sotto i 5 anni.
Informazioni aggiuntive:
In caso di pioggia l’attività è annullata. Occorre portare con sè una torcia. Non sono consentiti coriandoli o stelle filanti ma le famiglie sono invitate a presentarsi mascherate!
Per una visita in sicurezza
Per garantire la tutela dei visitatori ed evitare al massimo il rischio di contagio, la Fondazione Cosso si è dotata di un protocollo anti – Covid-19, in accordo con il proprio responsabile per la sicurezza. L’accesso e la permanenza nella proprietà, sia negli spazi interni sia nel parco, è regolato da una serie di raccomandazioni per la sicurezza di tutti.

g. m.

Una dolce tentazione alle fragole

Sono ottime gustate al naturale, fresche e delicate appena spruzzate di limone, abbinate alla panna pero’…. seducenti e golosissime

 

Profumate, succose e zuccherine con quel tocco rosso vivace, le fragole  mettono allegria in tavola. Ricchissime di vitamine, ottime per l’organismo, le fragole sono senza dubbio uno dei frutti piu’ amati da grandi e piccini. Sono ottime gustate al naturale, fresche e delicate appena spruzzate di limone, abbinate alla panna pero’…. seducenti e golosissime. Eccovi un’idea semplice e veloce per un dolce morbido ed avvolgente!

Ingredienti:

1 Pan di Spagna pronto

1 cestino di fragole fresche

200ml di panna fresca da montare

1 cucchiaio di zucchero a velo

 Per la farcia: 

200ml. di latte

2 tuorli

60gr.di zucchero

20gr.di farina

½ bustina di vanillina

1 limone

Preparare la crema. Portare ad ebollizione il latte con la scorza del limone grattugiata e la vanillina. In una ciotola sbattere i tuorli con lo zucchero, e la farina, versare sul composto, sempre mescolando,  il latte precedentemente filtrato. Cuocere a bagnomaria per 8-10 minuti, lasciar raffreddare.Preparare il guscio da farcire: mettere il pan di Spagna sul piatto da portata, scavarlo aiutandovi con un cucchiaino e farcirlo con la crema.Montare la panna con lo zucchero a velo, stenderla sino a coprire tutta la crema. Affettare le fregole pulite e decorare il dolce a piacere. Conservare in frigo.

Paperita Patty

Rinascente ospita i brand vincitori dei Torino Fashion Week digital Awards

Fino al 12 novembre Rinascente Torino ospita i brand vincitori dei Torino Fashion Week digital Awards selezionati dal prestigioso store e da CNA Federmoda e Banca Cooperativa di Cherasco BCC: Gerardo Orlando, special guest dell’evento, Afrozan, Nicole Baratta ed Elena Imberti, Laura Artuffo, Barbara Montagnoli. Hangover ha invece selezionato MED, che esporrà per 2 mesi all’interno dello showroom, mentre gli stilisti Alberto Miceli, La Churaca, Miruna Modart Flower, Ambra Dodaj, Filoco, Maria Rita Ferlito saranno presso Mondo store per 1 mese.

Quest’anno Torino Fashion Week ha creduto nel digitale ed ha vinto. Le sfilate che ha organizzato a porte chiuse in Rinascente dal 3 al 9 ottobre, e che sono state trasmesse in live streaming sul sito www.torino-fashion-week.eu, hanno fatto registrare 1.051.310 di contatti, così suddivisi: sito 418.838, Facebook 411.083, Instagram 221.389.

L’edizione 2020 ha promosso la moda balcanica con gli stilisti di Help e Dress for Success Serbia. Help è un’organizzazione internazionale con sede a Bonn che si occupa di assistenza in caso di emergenza e aiuta chi ha bisogno di raggiungere l’autosufficienza. Dress for Success Serbia è un’associazione no-profit internazionale che supporta le donne in difficoltà economica o disoccupate a sviluppare la fiducia in loro stesse e a raggiungere l’indipendenza attraverso una rete di supporto. I 40 designers hanno presentato una capsule per raccontare la moda balcanica dei diversi paesi: Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Kosovo, Macedonia e Croazia.

La quinta edizione della TFW ha dato anche grande risalto al made in Italy e i protagonisti sono stati stilisti italiani o stranieri che vivono a Torino o in Italia e che contribuiscono attivamente a sostenere l’economia nazionale. Dopo Le DangeRouge e Ginevra Von Drom, Sel.Dì, Laura is Glue, Elsa Lopreiato e Med, in passerella il 3 ottobre, lunedì 5 e martedì 6 hanno sfilato i fashion designer di CNA Federmoda Atelier Barbara Montagnoli, Elena Imberti e Nicole Baratta, Olesea Suharenco, Giannaesse, La Curaca, Maria Rita Ferlito, Verman’s Style, Regina Guasco Atelier e Miruna Mod’art Flowers, Miss Little C, Nazarena Vesentini. Il 7 ottobre è stata la volta dei vincitori del Torino Fashion Week Awarads 2019 ovvero Adelyur Fashion, Aurora Leopardi, Scialabà Jewels e Atelier Beaumont. L’8 ottobre, per la moda inclusiva, sono state protagoniste le borse create dagli studenti dell’Accademia Italiana di Moda e Couture di Torino, Lineapelle – la business experience ideata e promossa dalla conceria italiana, la più importante fiera mondiale della pelle e di tutto il settore che le gravita attorno – e U.I.L.D.M. sezione di Torino (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). Oltre a loro gli stilisti Amichcouture e Kajal.

L’evento è stato caratterizzato da sfilate in streaming, talk on line con prestigiosi speakers internazionali del settore moda, 4 giorni di B2B, e-commerce per i fashion designers e un’importante partnership con CBI Camera Buyer Italia. La quinta edizione si è trasformata in digitale grazie ad una Web APP che ha proposto i diversi incontri ed ha connesso i protagonisti dell’evento, i buyers e i viewers in ogni parte del mondo. Con Torino Fashion Week 2020 è nato quindi un HUB della moda emergente e si è delineato il nuovo futuro del fashion show. Grazie all’APP i viewers – ovvero il pubblico, i buyers e gli operatori del settore – hanno potuto seguire sia le sfilate sia la consegna del premio, entrare virtualmente nel backstage e conoscere gli stilisti emergenti, i designer internazionali e i marchi di nicchia attraverso le interviste. Nuova, veloce e facile da utilizzare, la Web APP include una ricca sezione e-commerce in cui i consumatori hanno la possibilità di acquistare online i capi dei fashion designers emergenti, mentre i buyers e i rivenditori possono ordinare gli outfit della nuova stagione ed hanno tutta una serie di servizi dedicati.

Naturalmente non è mancata l’anima business del format con webinar destinati alle PMI, alle start up e agli imprenditori del settore tessile e fashion e una serie di incontri internazionali online dedicati al B2B e organizzati tramite la piattaforma b2match. Come ogni anno si è tenuto infatti il Torino Fashion Match organizzato da Unioncamere Piemonte nell’ambito della rete Enterprise Europe Network e del Sector Group Textile and Fashion di cui l’ente è partner. La rete EEN, creata dalla Commissione Europea per supportare l’attività imprenditoriale e la crescita delle imprese europee, in particolare delle PMI, si articola in circa 600 punti di contatto organizzati in consorzi dislocati in oltre 50 Paesi. A conferma del successo del B2B Torino Fashion Match, nel 2019 l’evento ha ricevuto il premio come miglior Best Practice tra tutte le attività di B2B svolte nell’ambito dei 17 Sector Groups della rete EEN. La Commissione Europea e la sua Agenzia per le Piccole e Medie Imprese lo hanno premiato per l’impatto innovativo, per la visibilità mediatica che offre alle imprese e alla rete stessa e per il potenziale di networking che genera favorendo la nascita di collaborazioni internazionali.

AgriFlor, ultimo appuntamento del 2020 tra piante e vino

 

Domenica 25 ottobre, dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto a Torino, la piccola mostra mercato florovivaistica ospiterà anche alcune degustazioni con piccoli produttori vitivinicoli in collaborazione con la Torino Wine Week

Dopo le edizioni di FLOR Torino e FLOR Milano, torna per il quinto mese consecutivo la mostra mercato tematica Agriflor, in programma domenica 25 ottobre dalle 9 alle 19 in Piazza Vittorio Veneto a Torino: un’ultima occasione per regalarsi una pianta colorata per il proprio appartamento in vista dei lunghi mesi invernali.

 

Agriflor, come già avvenuto nelle passate edizioni, rispetterà in pieno le disposizioni imposte per contrastare Covid19, con ingressi scaglionati, controllo della temperatura e garantendo il giusto distanziamento tra i banchi per evitare assembramenti.

 

L’appuntamento di domenica 25 ottobre permetterà un ulteriore piccolo tuffo nella bellezza con i colori e i profumi dell’autunno, grazie alla presenza di circa una trentina di stand: i florovivaisti con le proprie eccellenze, tra cui le rose e le orchidee di Vivaio Pozzo, le aromatiche di Happy Plant, le carnivore de il Faunista e ancora rampicanti e piante grasse. E i piccoli produttori con le loro specialità artigianali e a km 0 come miele, liquori, erbe aromatiche, marmellate e pane e con le prime chicche stagionali come, per esempio, le nocciole.

 

Non solo fiori e piante ma anche degustazioni di vini pregiati e particolari. Grande novità di questa ultima edizione del 2020 di Agriflor sarà, infatti, la presenza di alcuni piccoli produttori vitivinicoli locali, in collaborazione con la Torino Wine Week che si svolge negli stessi giorni nel capoluogo piemontese.

Tra gli ospiti anche l’Associazione Tutela e Valorizzazione Baratuciat e vitigni minori: un’occasione per degustare insieme ai produttori dell’ottimo vino immersi nei colori e nei profumi della Natura in pieno centro città.

E le stelle stanno a guardare…

Se Cronin avesse voluto scrivere un trattato sull’astrologia, lo avrebbe tranquillamente potuto intitolare così; invece usò questo titolo per un romanzo di grande successo e perse l’occasione.

Gli amanti della letteratura sono certamente contenti che sia avvenuto così e gli astrologi hanno sicuramente tirato un sospiro di sollievo per il pericolo scampato.

Sì, perché che le stelle stiano a guardare è normale; ma se Cronin avesse approfondito l’argomento ed avesse proseguito dicendo che più che guardare non fanno, perché non hanno alcun influsso sulla nostra vita, sarebbe stato un disastro per astrologi, cartomanti, chiromanti e simili che sulla dabbenaggine altrui campano, prosperano e si arricchiscono.

Purtroppo molti credono all’oroscopo e non credono in se stessi; molti pensano che Plutone influenzi negativamente la loro vita e non fanno niente per vivere meglio; molti si rivolgono ad un astrologo per sapere il loro stato di salute e non interpellano il medico; e così via. Il fatto è che da millenni si tramandano passivamente credenze e superstizioni prive di ogni valore scientifico e smentite da secoli.

Pensiamo ad esempio al fatto che con 6 miliardi di abitanti del mondo e 12 segni zodiacali, mediamente 500 milioni di persone sono Capricorno, altrettanti Acquario e così via. Astrologicamente sono tutti uguali ed a leggere certi “profili zodiacali” si rimane affascinati dalla precisione. I nati sotto il segno Pinco Palla sono generosi, amanti della famiglia, estroversi, ottimisti. Fantastico, neanche un depresso, uno spacciatore di droga, un pedofilo!

Strano che questo valga per tutti coloro che sono nati in 30 giorni definiti, siano essi tedeschi o cinesi (attenzione però, perché laggiù i segni non sono mensili, ma annuali, cioè tutti i nati nel 1975 sono Cane o Scimmia…).

E poi riflettiamo sui pianeti che influenzano la nostra vita. Se migliaia di anni fa il pianeta Marte fosse stato chiamato Bacco, il suo passaggio nelle costellazioni avrebbe influenzato la vita degli uomini in maniera diversa: certamente gli astrologi avrebbero sostenuto che, anziché stimolare l’aggressività (Marte= dio greco della guerra), avrebbe stimolato l’uso di alcolici (Bacco = dio greco del vino). Ve li immaginate i seriosi esperti di oroscopi a scrivere previsioni come : “Capricorno. Il passaggio di Bacco nel vostro segno vi renderà un po’ brilli; guidate con prudenza e occhio all’etilometro in autostrada…”

E così Mercurio, nome affibbiato al primo pianeta del sistema solare, influenza il denaro (perché Mercurio è dio greco del commercio), Venere (affascinante e misterioso pianeta) influenza gli innamorati perché il nome richiama la dea greca dell’amore; e giù giù fino al lontanissimo Plutone (dio degli inferi) che lancia influssi negativi per tutti.

A proposito di Plutone e degli altri due pianeti più lontani del sistema solare (Nettuno ed Urano) dobbiamo ricordarci che sono stati scoperti solo tra il 1700 e l’inizio del 1900, grazie agli strumenti scientifici. Per millenni sono stati elaborati oroscopi “precisissimi” che, ovviamente, non tenevano in alcun conto degli infausti influssi di questi corpi celesti. Così come gli oroscopi di oggi non tengono ovviamente conto di eventuali altri pianeti lontanissimi (molti scienziati stanno cercando il decimo pianeta che, sulla base di certe irregolarità dell’orbita di Nettuno, potrebbe esistere in qualche angolo del sistema solare). E non tengono neppure conto del fatto che Plutone, in base a recenti calcoli, è stato declassato ad asteroide o “pianetino” e, quindi,non può più influenzare le nostre vite!

Che le previsioni basate sulle stelle siano prive di validità lo dice il buon senso, ma lo dicono soprattutto i fatti.

Anni fa la rivista Micromega ha pubblicato un’analisi di previsioni fatte da celebri astrologi per il 1998 di cui cito le più divertenti.

“Ci sarà un forte aumento del marco svizzero”: a parte il fatto che non è mai esistito il marco, ma il franco svizzero (forse è colpa di Mercurio che non ha letto bene il sole 24 Ore?), la quotazione è rimasta stabile.

“Nesta farà la fortuna della Nazionale”: guarda caso, si è infortunato alla prima partita dei Mondiali e non ha più giocato.

E poi una serie di allegre notizie tipo “Il mondo finirà del 1998 perché è un numero multiplo di 666 che rappresenta Satana”; “Il mondo finirà il 17 luglio 1999” (preciso anche nel giorno, ma non è successo nulla); “Il mondo finirà il 12 ottobre 1998” (gli esperti non si erano telefonati per mettersi d’accordo sulla lieta novella).

E’ incredibile pensare che, se chiedi ad un lettore di oroscopi, se crede alla Befana ti risponde inorridito di no, che sono favole per bambini; ma è la stessa persona che è fermamente convinta che,entro giugno, Giove gli farà trovare un lavoro adeguato alle sue capacità…

Si può fare qualcosa contro questo fenomeno primitivo?

Poco purtroppo, perché l’inconscio umano ha bisogno di qualcosa cui aggrapparsi e le cose magiche, misteriose e scientificamente inattendibili sono quelle che attraggono di più.

Ma si potrebbe almeno fare una battaglia contro gli “oroscopi di Stato” diffusi con grande rilevo da tutte le televisioni che danno “credibilità” ad una materia incredibile. Passi se Telequi o Telelàdanno spazio (a pagamento…) a maghi, cartomanti, guaritori, lettori di fondi di caffè; ma se RAI1 o Canale5 spiegano ai nati sotto il segno del Toro che “la giornata sarà positiva per i nati della prima decade che realizzeranno il loro sogno d’amore” non si può che restare perplessi…

Anche perché (e tutti coloro che hanno frequentato la scuola dell’obbligo lo sanno) il fenomeno della precessione degli equinozi ha spostato il Toro a cavallo tra marzo ed aprile, e non si colloca più da molti secoli tra aprile e maggio…

PS Per chi volesse saperne di più sugli oroscopi cliccare

e visionare gli altri 11 segni zodiacali (dal n.32 al n.43)

Chi non crede negli oroscopi può cliccare

E visionare gli altri 11 segni “zoodiacali” (dal n.44 al n.55)

Gianluigi De Marchi

Grintosa e gipsy, arriva da lontano la nuova collezione di Un tè da matti

E’ ispirata ai caravan di una volta la collezione Autunno Inverno 2020 di “Un tè da matti”, presentata in anteprima in questi giorni nella bucolica cornice del giardino del Verrua a Torino

Stanno lì, adagiate su un tappeto o sedute su una poltrona vintage: le borse della designer Sara Battaglino sono le vere protagoniste di questa stagione, pezzi unici, lavorati interamente a mano con la passione di chi crede ancora nell’artigianalità e nel made in Italy.

Bordeaux, rosso, ciliegia, lichene e l’immancabile nero passpartout sono i colori che scalderanno l’autunno: un piccolo assaggio che gli appassionati hanno potuto gustare tra gli alberi e le foglie di una location splendida nel cuore di Torino.


La novità che tutte le fashion addicted vorrebbero avere nell’armadio è la pochette in cavallino, un vero e proprio capolavoro di manifattura, con chiusure uniche ricavate da vecchie serrature che, solo chi gira per mercatini e se ne intende davvero, può apprezzare. Quando le tocchi senti il profumo del pellame, la robustezza della fattura e ti innamori immediatamente di quelle forme che ricordano tanto le borse della domenica delle nostre nonne, quelle che si tiravano fuori solo nelle grandi occasioni.

Tra un pizzico di nostalgia e una rivisitazione in chiave moderna ecco sfilare la Dinah, la Leone, la Signorina e tutti i modelli i cui nomi sono presi in prestito dalla celebre favola di Lewis Carrol. L’arte, l’amore per la ricerca e l’esclusività sono il marchio di fabbrica di questo brand, nato dalle mani sapienti di Sara, che ti accoglie sempre con un sorriso raccontandoti come nascono le sue creazioni, quanta fatica e quanto studio ci siano dietro questi accessori.

Ce n’è per tutti i gusti e tutte le tasche e anche per ogni occasione: dalla clutch allo zaino, passando per la borsa a mano o a spalla, quando ne acquisti una capisci davvero perché il made in Italy faccia la differenza. Le maltratti, le usi sotto la pioggia, il vento, il sole e persino la neve (lo dico perché mi è capitato!) ma loro non mostrano i segni del tempo, sono sfoderate ma non per questo meno resistenti di un accessorio uscito dalle grandi boutique. Quello che fa la differenza è che non ci si può stancare di un Tè da matti, perché sa sempre come sorprenderti!

Daniela Roselli