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L’ipnosi, un potente presidio terapeutico che nulla ha a che vedere con la magia

L’ipnosi non si è ancora scrollata di dosso del tutto l’alone di tecnica magica che, da sempre, l’avvolge.

Ancora all’inizio del 1900 è possibile ritrovare le tracce delle antiche credenza, nel tentativo di spiegare quale fosse la visione di un essere umano da parte di un medico,il dottor Gerard Anaclet Encosse, che assunse il nome mistico di “Papus,  già citato in un precedente articoloche, si interessò a tale tematica, per tuttala vita.

I suoi insegnamenti, erano sempre dispensati in circoli ristretti , chiusi al pubblico ordinario , in società segrete di derivazione essenzialmente massonica.

Si tratta di tecniche, oggi ben conosciute, dispensate all’uomo ordinario che desideri elevarsi spiritualmente raggiungendo con gradualità   stati mentali e fisici in grado di permettergli di compiere azioni meravigliose ;

Un esempio dello stile con cui tali metodiche venivano diffuse lo  possiamo leggere nella prefazione del libro “Come si diventa Alchimista  “ di Jollivet Castelot accademico di Francia , da cui traggo brevemente alcune frasi:

In questa ininterrotta lotta con le distrazioni della vita ordinaria e con  gli schemi del  mondo psichico, la volontà dovrà trovare aiuto    in ciascuno dei tre organismi che  compongono  l’essere umano.

L’uomo intellettuale dovrà utilizzare  la sua facoltà di meditazione, attraverso la  quale genererà consapevolmente idee: l’uomo animico  si svilupperà , eliminando   le emozioni personali ed acquistando il potere di provare le emozioni dell’Universale; l’uomo  fisico dovrà chiudere infine la porta alle sensazioni esterne mediante l’auto ipnosi…

.

Vi è dunque citata l’auto ipnosi,procedimento all’epoca ormai ben conosciuto e praticato in numerosi studi medici e non , ancora di incerta attribuzione.

Vengono chiamati in causa inoltre altri organismi, o corpi, che comporrebbero l’essere umano ovvero l’uomo animico, l’uomo intellettuale e l’uomo fisico.

I primi due sono entità empiriche, descritte come visibili solo da alcuni “Iniziati” alle scienze esoteriche magiche, tenute rigorosamente nascoste agli occhi dei profani, la cui conoscenza e descrizione consentiva di spiegare alcune manifestazioni ben riproducibili, ma incomprensibili in base alle sole conoscenze dell’epoca.

L’ipnosi di inizio secolo si trova per  la prima volta in una condizione assai particolare : rimane infatti sospesa  fra l’indirizzo positivista ,razionale, via via che gli studi e le scoperte fisio-anatomiche  imporranno nuove vedute e chiariranno le teorie empiriche ,derivanti dalla impossibilità di  comprendere la vera essenza dei fenomeni osservati e che costringevano pertanto a colmare le lacune con spiegazioni  che chiamavano in causa l’intervento divino  e le manifestazioni magiche ,legando tutta una serie di fenomeni concreti  a teorie irrazionali ma che , nella loro irrazionalità , avevano una qualche ragione di esistere e possono essere spiegate perché provenivano da secoli di insegnamenti che avevano trasmesso quello che oggi siamo soliti definire  “credenze provenienti dal superstizioso mondo magico dei primitivi “, ma non solo da questo ,infatti tale modo di pensare  è da considerare anche derivante da teorie elaborate  da prestigiosi personaggi  del Rinascimento quali furono ad esempio; Marsilio Ficino e Giordano Bruno .

Per  poter dunque comprendere il modo in cui gli studiosi dei tempi  passati , anche  in epoche relativamente vicine a noi, tentassero di dare una spiegazione alla fenomenologia  ipnotica ed alle sue manifestazioni  è necessario esaminare il modo cui veniva concepito l’essere umano , che veniva considerato come composto da tre entità principali, distinte fra di loro di cui l’unica visibile rappresentata dal corpo fisico , entità solida ,tangibile ,con la prerogativa di poter facilmente essere sottoposta a verifica in ogni suo aspetto ed altre due entità corporali , dette “sottili “ ,invisibili ai più  e pertanto non accettabili dagli scienziati positivisti  che non erano e non sono ancora oggi  in grado di verificarne scientificamente tale teoria ,tutt’ora conosciuta , apprezzata  e diffusa dalle correnti spirituali della New Age.

Sono due interpretazioni del pensiero riguardo la costituzione dell’essere umano , una giunta a noi attraverso i libri scritti da Papus il quale , nato da padre francese e da  madre spagnola,  a Corona ,in Spagna , il 13 luglio 1865  e morto a Parigi nel 1916 , trascorse  la sua giovinezza  a Parigi, dove si laureò  in medicina. Ancor prima di terminare i suoi studi, si era imposto il compito di lottare contro lo scientismo dell’epoca diffondendo una dottrina formatasi alle sorgenti dell’esoterismo occidentale. Encausse si fece chiamare Papus assegnandosi il nome di uno spirito corrispondente al Genio della Medicina del Nyctameron di Apollonio di Tiana e di questi studi fu un capofila incontestato. Non voleva assolutamente essere considerato un taumaturgo o un ispirato, ma fu tra i primi a presentarsi come uno scienziato, uno sperimentatore. Deve le sue idee a Saint-Yves di Alveydre, a Wronski e soprattutto ad Eliphas Lévi ed a Fabre di Olivet., eruditi, filologi e cultori d’occultismo.

Peraltro, il pensiero di Louis-Claude di Saint-Martin lasciò  su lui una traccia profonda a partire da 1889 circa, poco dopo la sua rottura (nel 1888) con la Società Teosofica di M.me Blavatsky. Nel 1889 si affiliò all’ordine Kabbalistico della Rosa-croce fondato da Peladan e Stanislas de Guaita quell’anno. Autore tra i più prolifici, nella sua breve vita riuscì a pubblicare oltre duecento titoli e fu fra i più validi Maestri della scuola occultista francese.

Fu personaggio assai conosciuto all’epoca, la sua fama raggiunselo Zar Nicola II che, nel 1905 , lo invitò in Russia.  Dove ebbe modo di mettere ulteriormente in luce le sue capacità di conferenziere abilissimo .Rimase a lungo nel cuore degli allievi che lo avevano frequentato e seguito ,colpiti dal suo notevole carisma , cui attribuiva fantastiche possibilità ,sconfinanti nelle potenzialità descritte negli antichi testi di Magia, in cui è descritta una metodica che oggi sappiamo presentare un’alta validità terapeutica, che ben poco ha di magico, ma permette di svelare alcune potenzialità dell’essere capaci di sbalordirci se le confrontiamo con l’ordinaria realtà quotidiana.

Rodolfo Alessandro Neri

Benvenuti a Casa Martini

Immerso nel verde delle campagne, nella piccola frazione di Pessione, c’è Casa Martini- stabilimento storico del brand, che festeggerà l’anno prossimo 150 anni. Qui è nato il cocktail italiano più famoso del mondo: il Martini. La sede è un palazzo nobiliare del 1700, circondato da un vasto stabilimento, una palazzina più recente sede degli uffici, grandi giardini e uno store ricco di bottiglie e oggetti da cocktail.

Quella che stiamo per vivere sarà un’esperienza di gusti, sapori e odori in grado- anche grazie alle numerose evocazioni che suscita- di raccontare la storia ultracentenaria di un marchio conosciuto in tutto il mondo. Ad accoglierci c’è il Brand Home Ambassador, Nicola Piazza.

A Casa Martini, si ha la possibilità di scegliere fra tre tipologie differenti di visite: la prima è il “Martini Discovery Tour” che comprende la visita libera al museo con audio-guida, una parte dedicata alla visione del plant accompagnati dai membri dallo staff ed, infine, la degustazione di tre prodotti targati Martini. Il secondo è il “Privileged tour” ovvero una visita interamente guidata dei musei, del plant compresa di degustazione finale. Infine vi è la “Only museum” che prevede la visione del solo museo, scelta preferita dai turisti di passaggio.

La prima parte del Discovery tour accompagna il visitatore alla scoperta del prodotto, in lungo viaggio che parte dai componenti essenziali del cocktail, ricercati e studiati da qualsiasi parte del mondo. Tale peculiarità rende questo azienda “glocal” grazie al suo mercato internazionale, ma alle sue origini saldamente piemontesi. Infatti, il 60% delle piante arriva da Pancalieri e la filiera produttiva è interamente condotta a Pessione, anche se le bottiglie sono esportate ovunque.

Ci addentriamo alla scoperta del prodotto, partendo dalle erbe, parte fondamentale del successo del gusto Martini. La scelta e lo studio delle stesse è affidato a Ivan Tonutti, master Herbalist con sede a Ginevra. Insieme al suo team, seleziona la materia prima e crea rapporti di partenariato con i produttori. Questo permette di conoscere direttamente i patner e interagire con loro, oltre ad avere la tracciabilità completa del processo. Il team si occupa, inoltre, di ricercare nuove materie prime in giro per il mondo. La stessa ricerca e cura viene applicata ai vini: solitamente si opta per un gusto neutro. Quello prescelto è il fiore, ottenuto dalla prima pressatura dell’uva. Questa base è essenziale per il Vermut. Si passa poi alla visione della lavorazione delle spezie, macerate accuratamente in periodi differenti, per estrarre il gusto amaro, segno riconoscimento dell’ “effetto aperitivo” ed in grado di attivare il senso di fame. L’unico colorante aggiunto alle bevande è il caramello, caratteristico del nel Martini Rosso. Il tutto finisce in grandi serbatoi in cui il prodotto inizia a decantare per concludersi con due stabilizzazioni a freddo e una filtrazione.

Il tour continua nella zona dedicata alla “Vermut Experience” in cui il visitatore ha la possibilità di creare il proprio cocktail, grazie ad una serie di prodotti base forniti direttamente da Martini. Alla sera, invece, si può provare la “Martini cocktail experience” un’oretta focalizzata alla creazione di tre drinks personalizzati.

Passiamo poi all’altra parte del museo, dedicata al racconto storico dell’origine dell’Azienda. Una grande sala costellata di quadri e iconografi introduce il visitatore alla conoscenza dei tre fondatori della Martini: Teofilo Sola, Luigi Rossi, Alessandro Martini. Il nome del brand ha attraversato la storia di queste famiglie, per giungere definitivamente alla denominazione “Martini- Rossi” quando i Rossi sono divenuti soci di maggioranza. Il riferimento alla famiglia Martini, negli anni, non si è perso ed è stato preferito in quanto era già entrato nella cultura nazional- popolare italiana. I restanti pannelli sono ricche di medaglie e onorificenze, testimoni di un brand che non ha mai sbagliato un colpo.

Una delle sale è dedicate alle etichette delle bottiglie, altro grande segno di riconoscimento della Martini. L’evoluzione si percepisce dalla differenza tra la prima e l’ultima: inizialmente ricche di informazioni criptate sotto forma di immagini fino ad arrivare all’ultima, minimalista e essenziale, ormai sinonimo della fama mondiale acquisita dal brand.

Anche le pubblicità hanno fatta la storia lanciando star divenute famose a livello internazionale. Per tale ragione, un’intera sala del museo è dedicata alla storica cartellonistica, riconoscibile a chiunque di noi. Unica è anche l’idea della terrazza Martini, un’esperienza in luoghi esclusivi della città con viste panoramiche accompagnati da cocktail inimitabili. La più famosa è’ quella di Milano, oltre quella presente proprio qui a Pessione.

Martini è stata rivoluzionaria anche per la scelta di sponsorizzazione delle macchine della Formula Uno, con la successiva creazione della Martini Racing, un vero e proprio dipartimento aziendale dedicata alle corse, che si occupa a 360° del settore.

Il tour si conclude con la visita degli stabilimenti produttivi introducendo lo spettatore nel vivo della produzione del Martini: una vera e propria cittadina fatta di fabbriche snodate tra micro-viali. Al suo interno vi sono grossissime cisterne in grado di produrre milioni di bottiglie, nel rispetto dei meccanismi produttivi originari.

Questa esperienza finisce nel bellissimo bar, curatissimo nel design, in grado di far vivere davvero il gusto del prodotto, frutto di una storia centenaria, di un grande impegno e una genialità che non finisce di stupire, rendendolo il Martini un prodotto Made in Italy unico nel mondo.

Valeria Rombolà

Foto di Antoni Roseti

Il meglio dell’arte floreale italiana in mostra alla Reggia di Venaria

Dal 15 al 18 settembre 2022
Dopo il successo della prima edizione del 2021, la Reggia di Venaria, grandioso complesso monumentale barocco alle porte di Torino, apre nuovamente i suoi sontuosi spazi barocchi per ospitare Corollaria Flower Exhibition, la prima rassegna italiana dedicata all’arte floreale.
Da giovedì 15 a domenica 18 settembre florovivaisti, fioristi e flower designer da tutta Italia mettono in mostra le innumerevoli forme di bellezza che possono assumere i fiori, tra installazioni artistiche e decorative, in una profusione di colori, profumi, piante, foglie ed emozioni.
Un grande evento organizzato in un contesto unico al mondo, per far scoprire e riscoprire a professionisti, flower designer, fioristi, scuole, appassionati, turisti e semplici curiosi le ultime tendenze del settore e tutto l’incanto e la bellezza del mondo floreale, con un focus particolare sul “fiore reciso”.
Sono 7 le sale della Reggia di Venaria vestite a festa con l’esuberanza e la vivacità dei fiori e della Natura: il Rondò Alfieriano, la Cappella di Sant Uberto, l’Anticamera dei Valletti a Piedi, la Sala di Diana e le Sale 17, 19 e 31.
Ad animarli alcuni dei più importanti artisti floreali italiani, con le loro geniali installazioni e con spettacoli creativi, in un caleidoscopio di colori, profumi e forme sorprendenti e intriganti.
Il Rondò Alfieriano si inebria con l’esplosiva installazione “Boooommmm!!!” a cura di Flauerpauer, Associazione nata nel 2021 dall’idea di alcuni coltivatori e compositori di piante e fiori per diffondere, con la creazione di grandi allestimenti, di corsi e di interventi, la cultura della coltivazione sostenibile, della bellezza dei fiori, del rispetto della natura e dell’ambiente.
Attraverso il potere salvifico dei fiori e della Natura, “Booommmm!!!” vuole raccontare il difficile momento storico che stiamo vivendo in un modo ottimistico: attraverso l’esplosione di nuove possibilità e la capacità di tutte e tutti noi di raccogliere le sfide che gravano sul futuro e trovare nuovi modi di convivenza tra le persone e con la natura. L’installazione punta a far esplodere in tutti quanti il desiderio di mettersi sulla via dei fiori con attenzione, cura e bellezza!
In tutti gli altri saloni, invece, spazio a “Emozioni floreali tra arte e musica”, un insieme di installazioni creative proposte dai professionisti di Federfiori, la Federazione Nazionale dei fioristi italiani, coinvolgono il pubblico in un turbinio di emozioni attraverso un itinerario appassionante in cui la Natura si incontra con la musica, si fonde con essa e guida i visitatori in un viaggio multisensoriale unico nel suo genere. Tra le installazioni in mostra, anche le opere che hanno partecipato alla “Coppa Italia” di arte floreale, tra cui l’opera vincitrice della manifestazione del Floral designer Nicola Puricelli, e quelle che hanno preso parte alla fase finale del Campionato Europeo dell’arte floreale dello scorso agosto in Polonia, presentate dal Floral designer e insegnante

Federfiori Fabrizio Panone, la cui arte mischia i fiori alla flora con materiali talvolta imprevedibili.
Non solo opere artistiche ma anche dei veri e propri floral – show: sabato 17 e domenica 18 settembre (dalle ore 11 e 30 alle ore 13.30 entrambi i giorni) i professionisti di Federfiori si esibiscono per il pubblico con alcune affascinanti dimostrazioni di arte floreale in un connubio costante tra fiori e musica.
Anche FLOR quest’anno è tra i protagonisti di Corollaria con il nuovo marchio FLORCASA, attraverso un’installazione dal nome “Insieme” che esplora le possibilità di costruire “comunità multispecie”, cioè spazi all’interno dei quali far convivere in armonia umani, piante e animali.
Sabato 17 settembre, dalle 18:30 a mezzanotte, Corollaria sarà la protagonista di Una Notte alla Reggia di Venaria | Corollaria Flower Edition, una serata targata Club Silencio all’insegna della cultura e del mondo floreale, con visita, music, food & drink. Durante la serata si potrà vivere la magia di alcuni spazi della Reggia arricchiti delle installazioni decorative, i Giardini, il Gran Parterre, la Corte d’Onore, la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto, il Rondò Alfieriano,
l’Anticamera dei Valletti a Piedi e la Sala di Diana, e intrattenersi con divertenti quiz culturali a
tema accompagnati dalla selezione musicale di Tapeout. L’evento è a cura di Club Silencio, organizzazione torinese che intende avvicinare i giovani al patrimonio storico-artistico e culturale italiano attraverso innovative manifestazioni serali all’interno di musei ed edifici storici. Maggiori informazioni presto disponibili su www.clubsilencio.it
L’ edizione 2022 di Corollaria è organizzata da Associazione Società Orticola del Piemonte, che dal 2009 organizza a Torino la mostra florovivaistica FLOR, in collaborazione con Asproflor, l’associazione di produttori florovivaisti italiani, e Federfiori Confcommercio, la Federazione Nazionale dei fioristi italiani.
Si avvale della collaborazione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude che gestisce la Reggia di Venaria, residenza sabauda e sito UNESCO, cornice d’eccellenza per raccontare il fiore e tutte le sue declinazioni.
Per maggiori informazioni sull’evento, sulle prenotazioni e sulle modalità di partecipazione consultare il sito www.corollaria.it e www.lavenaria.it

Tour “Fatto-a-mano” in Borgo Campidoglio

Sabato 24 settembre mattina

Conoscete Borgo Campidoglio? Si tratta di un ‘unicum’ assoluto in Torino. Una sorta di
‘paese’ nella città. Non così lontano dal centro, vicino al polmone verde del Parco della
Pellerina si offre ai nostri occhi come un reticolato affascinante di vicoli, stradine e case
basse, di cui molte in fase di recupero anche residenziale che vantano origini antiche e
trasformazioni importanti. Da spazi ad uso agricoli nell’Ottocento, a vocazione operaia
più avanti fino all’attuale configurazione di decisa impronta artigianale e artistica . Un
luogo di aggregazione importante che contiene il Museo MAU, Museo di Arte Urbana
un percorso a cielo aperto tra oltre 180 opere dipinte sui muri . E poi tante botteghe
artigianali che andremo a visitare insieme.

Programma
Ore 10 – punto di ritrovo davanti alla Chiesa di S. Alfonso (Corso Tassoni angolo via Cibrario) . Da lì partirà il nostro giro guidato presso il Museo di Arte Urbana (MAU) a cura di CulturalWay e diverse botteghe artigiane
Ore 12 – A fine visita, aperitivo 20 euro a persona

Per info
Organizzazione tecnica ONEIROS Incoming By IL MONDO in VALIGIA di C. & D. Viaggi sas per conto di www.fatto-mano.it info@fatto-a-mano.it adelaidevalle58@gmail.com chiara.caratto65@gmail.com
Agenzia Il Mondo in Valigia – Via Caraglio 6/b – 10141

Moda, a Roma il 17 settembre sfilata in Campidoglio con due sartorie piemontesi

ROMA – Importante appuntamento con la moda sartoriale a Roma. Al termine di una kermesse di due giorni a Villa Malta con convegni e vari eventi, sabato 17 settembre lo “stile sartoriale” dei maestri dell’Accademia nazionale dei sartori sfilerà in piazza del Campidoglio a Roma. Luogo simbolico in quanto qui nel 1575 nacque l’Universitas Sutorum, la cui eredità è raccolta proprio dai Sartori, che festeggia 75 anni di attività. Una storia raccolta, tra l’altro, nel recente e monumentale volume di Giampiero Castellotti sul maestro Sebastiano Di Rienzo, a lungo presidente dell’Accademia, edito da De Luca.

Il defilè della grande sartoria sarà diviso in tre momenti: la presentazione delle collezioni di grandi maestri sarti senior, quella dei maestri sarti junior, under 35 e le dieci migliori promesse nella sartoria da donna, con il premio “Manichino d’oro”.

Due le sartorie in rappresentanza del Piemonte: Maria Paola Ponzano in strada Casalcermelli ad Alessandria e Daniel Robu in via Botticelli a Torino.

Fino al 15 ottobre “Reggia Libera Tutti!” Alla Venaria, letture ad alta voce e giocose lezioni

Dal 10 settembre al 15 ottobre, ogni sabato, ore 15

Il programma è allettante. Il titolo è gioioso e giocoso e ci riporta ad uno dei giochi più popolari tra le bimbe ed i bimbi di ogni generazione. “Reggia Libera Tutti!” è la nuova rassegna organizzata dalla Reggia di Venaria, nell’ambito del programma “Play.  Un anno tutto da giocare”, dedicato per l’appunto al tema del “gioco” nell’ambito della programmazione annuale di mostre ed eventi. La nuova piacevole proposta s’incentra su un ciclo di incontri, letture e riflessioni curato dal nostrano scrittore Giuseppe Culicchia.  Sei gli appuntamenti ospitati nella “Cappella di Sant’Uberto”ogni sabato pomeriggio (ore 15) dal 10 settembre al 15 ottobre, in cui scrittori e scrittrici di rilievo nazionale – tra cui un “Premio Strega” ed un “Premio Bancarella” – racconteranno al pubblico della Reggia, leggendoli e commentandoli, autori e libri che a vario titolo hanno a che vedere con il tema del gioco. In buona sostanza, senza pretenziose e altisonanti aspettative, l’idea è quella di simpaticamente invitare alla (ri)lettura di grandi classici della letteratura, da Dostoevskij alla Morante passando per Tolstoj, Roth, Soriano, Tolkien ed affrontando tematiche importanti che vanno dal gioco d’azzardo ai giochi di guerra, da quello amoroso al calcio, dai cosplayer (quei personaggi un tantino bizzarri che amano indossare i costumi di personaggi cinematografici o dei fumetti e dei cartoni animati) al mondo salvato dai ragazzini, in un frangente storico in cui davvero ce n’è bisogno. “L’auspicio – dicono gli organizzatori – è anche quello di sollecitare ciascuno di noi, in modo particolare in tempi problematici come quelli che stiamo vivendo, a riflettere sull’importanza di una cosa che non va mai data per scontata: la libertà”.

Sei, si diceva, gli appuntamenti, ad iniziare dal prossimo sabato 10 settembre con lo scrittore, giornalista e blogger parmigiano Paolo Nori che, in un incontro dal titolo “Rien ne va plus: le jeux sont fait”, intratterrà il pubblico su “Il giocatore”di Fedor Dostoevskij. A seguire, sabato 17 settembre, la Reggia ospiterà lo storico (noto volto tv) Alessandro Barbero con “Napoleone non giocava a Risiko” e una piacevole rilettura di “Guerra e pace” di Leone TolstojSabato 24 settembre, sarà la volta del “Premio Strega 2014” (con “Il desiderio di essere come tutti”,  Einaudi), il casertano Francesco Piccolo che, attraverso “Il gioco delle coppie: l’animale che ci portiamo dentro”, dialogherà su “Zuckerman scatenato” di Philip Roth.

Ad ottobre sono attesi alla Venaria due torinesi, Gianluca Favetto e Margherita Oggero, e la romana Loredana Lipperini. Con “Il gioco più bello del mondo: dribbling e corner”, Favetto esplorerà, sabato 1° ottobre“Fùtbol” di Osvaldo Soriano, mentre la Oggero ( “Premio Bancarella 2015”, con “La ragazza di fronte”, Mondadori ), attraverso il filo della “Palla avvelenata: purché non caschi la Terra”, a suo modo rileggerà, sabato 15 ottobre,“Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante e la Lipperini, sabato 8 ottobre, attraverso “Siamo tutti fanwriter”, disquisirà su “Il Signore degli Anelli” di J. R. R. Tolkien.

Per ulteriori info: lavenaria.it

g.m.

Foto: Daniele Ratti

Le città più colorate

Allegre, eccentriche e piene di personalità

Colori, contrasti, allegria e creatività, diverse sono le città in Europa e nel mondo che si contraddistinguono per le tinte forti ed esuberanti, per il carattere energico e accattivante. Tra le più variopinte spiccano Citta del Capo, in Sud Africa, con il suo quartiere multiculturale Kaap Boo dove casette basse di tutti i colori caratterizzano il panorama urbano spesso utilizzato anche come set fotografico e cinematografico. Breslavia, in Polonia, un’altra città multicolor, soprattutto la piazza centrale del mercato, Rynec, deliziata da decine di palazzi di varie tinte da dove partono graziosissime stradine piene di locali e di vita. Longyearby, piccolissima cittadina Norvegese e centro abitato più a nord del mondo, è molto apprezzata per i colori delle sue pittoresche villette a schiera che hanno come sfondo un magnifico scenario glaciale. E’ il posto ideale dove osservare l’aurora boreale e il più natalizio del mondo considerato che qui si trova la casa di Babbo Natale con la sua gettonatissima buca delle lettere. Buenos Aires, famosissima capitale Argentina, con il suo quartiere la Boca, considerato un museo open air, la via degli artisti con i suoi conventillos, piccolissime case in legno, decorata allegramente, unicamente creativa e dalla storia singolare. Sembra infatti che in passato gli abitanti di questo quartiere, non avendo abbastanza denaro per acquistare un colore unico per le pareti esterne delle case, abbiano chiesto aiuto in giro ottenendo tinte diverse che hanno dato vita a questo originale posto dal gusto un po’ retrò. Poi ancora St. John’s, in Canada, dove le graziose palazzine policrome vengono paragonate alle caramelle gommose Jellybean, Stoccolma con un centro storico antico e coloratissimo, Jodhpur, in India, con i suoi quartieri blu, il colore che un tempo contraddistingueva la casta dei Brahmini, e ancora Santorini, Reykjavík, Galway, Lisbona e Porto. In Italia ne abbiamo moltissime, romantiche, poetiche e festose. Burano è considerata la più variopinta, con i sui deliziosi nidi che si affacciano sui canali, gialli, verdi, viola, azzurri e fucsia. Il paesaggio è spensierato, magnetico e quasi candito , la più famosa e visitata è Casa deo Bepi suà. Le Cinque Terre, in Liguria, ci regalano sfumature radiose e brillanti con Vernazza, Monterosso, Manarola, Corniglia e Riomaggiore, la più cromatica. Procida, incantevole isola del Golfo di Napoli, protagonista e fonte di ispirazione di artisti e scrittori, luogo di magia dove il tempo sembra felicemente immobile. E poi ancora Vipiteno, in Trentino alto Adige, sito fiabesco eletto tra i borghi più belli d’Italia, le intramontabili e uniche Napoli, Positano e Portofino, la adorabile e garbata Comacchio.

Maria La Barbera

Dal 15 al 25 settembre torna il grande evento italiano dedicato alla mixology

TORINO COCKTAIL WEEK:

IL MEGLIO DELLA MIXOLOGY INTERNAZIONALE

SOTTO LA MOLE

PRESS KIT:  TORINO COCKTAIL WEEK

 

 

Masterclass, degustazioni di cocktail innovativi, spirits nights ed eventi in oltre 25 cocktail bar della città insieme ai bartender di fama internazionale, in arrivo a Torino

 

Torino, 8 settembre 2022Bartender nazionali e internazionali ospiti nella capitale del Vermouth per oltre una settimana di degustazioni e divertimento aperta a tutto il pubblico di appassionati del settore e non, che vedrà protagonisti i migliori locali e cocktail bar di Torino. Alla quarta edizione Torino Cocktail Week torna, dal 15 al 25 settembre, con un percorso itinerante dedicato all’arte della miscelazione immersi tra distillati di alta qualità e atmosfere suggestive.

 

Dopo il grande successo dell’edizione 2019, durante la quale sono stati serviti un totale di 19mila cocktail con la presenza di oltre 25mila partecipanti, Torino Cocktail Week è pronta ad inebriare ancora una volta la città della Mole inserendosi nel palinsesto degli appuntamenti dedicati al mondo del bere bene e di qualità. In programma un calendario ricco di eventi, degustazioni, masterclass e night esclusive, in aggiunta alla creazione di nuovi cocktail dedicati a ogni diversa serata a tema.

 

Un’occasione unica per scoprire anche gli ultimi trend per i più esperti del settore Spirits&Beverage e della Liquoristica, attraverso momenti dedicati anche alla scoperta delle nuove frontiere della sostenibilità, per lasciarsi sorprendere dal gusto di cocktail iconici, insoliti e innovativi, elaborati dai più grandi nomi della miscelazione a partire da Luca Cinalli, barman di fama mondiale, Edoardo Banfi, trainer della Campary Academy, i pluripremiati bartender Federico Tomasselli, Mario Farulla e Carola Abrate.

 

Novità di quest’anno rispetto alle passate edizioni, Torino Cocktail Week cambia e si rinnova presentando un format del tutto nuovo per venire incontro alle esigenze dei brand e rendere il pubblico più consapevole con approfondimenti e appuntamenti tematici sul mondo della mixology.

«Diffondere la sperimentazione oltre ad una cultura del bere consapevole e responsabile è da sempre  l’obiettivo della manifestazione che dalla sua prima edizione offre esperienze uniche, originali e coinvolgenti intorno agli spirits di qualità», racconta Emanuele Romagnoli, ideatore della Torino Cocktail Week e di altri format legati al settore culturale ed enogastronomico tra cui Ozio Intelligente e Torino Wine Week. «Torino è una città all’avanguardia nella ricerca rispetto al settore mixology / enogastronomico, in particolare a partire dagli ingredienti – aggiunge – per questo non mancheranno workshop ed eventi rivolti ai professionisti del settore e non per favorire l’incontro tra brand, locali, e pubblico di appassionati».

 

Venticinque i cocktail bar che compongono un vero itinerario alla scoperta del territorio, selezionati per questa edizione dal comitato tecnico composto da Salvatore Romano, imprenditore nel settore del beverage e punto di riferimento per la mixology a Torino, e Marco Giuridio, per più di 20 anni barman in alcuni dei più importanti cocktail bar di Torino, Milano, Bologna, Rimini e numerose esperienze all’estero, ora Brand Ambassador Fairspirits e consulente del settore Beverage con Raise Your Bar,  recentemente ha pubblicato il suo primo libro: “Cosa Beviamo Stasera?” di La Corte Editore.

 

In occasione dell’edizione 2022, ogni locale proporrà inoltre il suo personalissimo e distinto signature cocktail, trasformandosi per una settimana nella location di guest bartending, con masterclass e degustazioni di prodotti promossi dai brand partecipanti all’evento.

 

Tra gli appuntamenti più attesi, la Cocktail Marathon da Combo, la straordinaria serata di anteprima proposta da Cocktail Week all’interno degli spazi di Combo nella serata di sabato 17 Settembre. Per l’occasione verrà infatti proposta una competizione tra otto cocktail bar in gara, che proporranno un cocktail signature originale per una sfida all’ultimo ‘sorso’ tra colpi di jigger e shaker, dove sarà il pubblico stesso a decretare il vincitore.

Con la Vermouth Competition, ospitata al Porto Urbano, sarà invece incoronata la migliore interpretazione del liquore più famoso della città, competizione a cui parteciperanno tutti i cocktail bar del capoluogo torinese, e solo uno sarà il vincitore. A seguire, sempre a Porto Urbano, si potranno degustare le creazioni originali proposte dal bartender di fama mondiale Luca Cinalli.

Ma non solo, sono in programma le attesissime “Spirits nights”: serate a tema in cui verranno proposte delle drinklist ispirate allo spirits protagonista della serata, accompagnate anche da musica live, djset, esibizioni circensi e altre performance per un’esperienza di nightlife da non perdere.

Durante tutta la settimana sarà inoltre possibile per i partecipanti votare le originali creazioni dei cocktail bar aderenti tramite un QR code presente in tutti i locali: IL COCKTAIL TOUR CONTEST. Sarà quindi possibile alla fine della settimana eleggere il vero e proprio cocktail bar vincitore della gara di miscelazione.

Gran finale previsto alla Nuvola Lavazza Sabato 24 Settembre con la Grande Notte del Gusto, evento conclusivo della Cocktail Week, in cui proposte gastronomiche si alterneranno alle migliori proposte dei cocktail della settimana, per concludere con dj set di Recall.

 

 

IL PROGRAMMA DELLA TORINO COCKTAIL WEEK

 

15 SETTEMBRE

PAZZA IDEA: EVENTO INAUGURALE DELLA COCKTAIL WEEK 2022

LOCATION: Porto Urbano

Pazza idea sarà un viaggio nelle sonorità e nella miscelazione anni 80/90. Evento inaugurale della Torino Cocktail Week, ci porterà ai Murazzi, da Porto Urbano dove la vita notturna torinese e nata e sta rinascendo seguendo un nuovo filone di elevata qualità mixology/gastronomica.

 

 

16 SETTEMBRE

SORSI A TEMA : RUM CARAIBICI

LOCATION: DISPENSA

E’ un momento dedicato all’approfondimento della conoscenza del mondo Spirits e Liquoristica. Si svolge in slot da 30/40 minuti, dalle ore 14 alle ore 18.15. Si può prenotare un tavolo per condividere questa esperienza in compagnia di amici o semplicemente unendosi ad un tavolo già in parte prenotato. Durante i 40 minuti i partecipanti verranno accompagnati da un tecnico della TCW all’interno di un percorso di assaggio di 3 referenze. Avranno così modo di approfondire la conoscenza di quello che stanno degustando grazie alla preparazione dello Spirits Specialist che li seguirà. Concluderanno con un cocktail preparato sul momento, sempre in linea con il tema del giorno.

 

 

17 SETTEMBRE

COCKTAIL COMPETITION & COCKTAIL MARATHON

LOCATION: COMBO

Una esclusiva serata a colpi di cocktail. A sfidarsi sono i migliori bartender della città che potranno essere osservati all’opera nella fase di miscelazione dei drink. Grazie alla propria competenza e ispirazione, i cocktail bar proporranno ognuno un cocktail dedicato, rendendo la serata un’autentica maratona di miscelazione.

 

SORSI A TEMA : LIQUORISTICA ITALIANA 

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

 

18 SETTEMBRE

SPRITZ SUNDAY

LOCATION: OFF TOPIC

In occasione dell’Open Day di Off Topic, una speciale domenica in compagnia della Cocktail Week: Partecipando allo Spritz Sunday sarà possibile imparare le tecniche direttamente dai bartender della TCW e realizzare il proprio spritz con mille varianti diverse, accompagnati dai concerti live della domenica di Off Topic.

 

SORSI A TEMA : IL MONDO DELL’AGAVE

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

 

19 SETTEMBRE

VERMOUTH COMPETITION + GUEST BARTENDING LUCA CINALLI

LOCATION: PORTO URBANO

Il Vermouth diventa protagonista in questa esclusiva sfida a colpi di jigger e shaker. Otto tipi diversi di vermouth per otto cocktail bar, ognuno con una creazione originale. Chi vincerà lo deciderà una giuria di esperti del settore capitanata da Luca Cinalli e un campione del pubblico. A seguire, la guest bartending di Luca Cinalli che proporrà una drinklist esclusiva per la serata.

 

SEMINARIO MIXOLOGY CON LUCA CINALLI

LOCATION: PORTO URBANO

Seminario sul Vermouth con Luca Cinalli – riservato ai bartender

 

 

20 SETTEMBRE

COCKTAIL & TAPAS

LOCATION: EATALY

 

PISCO NIGHT

LOCATION: PEPE

Una serata in compagnia di Pisco Porton. Il distillato nazionale peruviano sarà il protagonista di un evento speciale durante il quale verrà proposta una drinklist esclusiva con cocktail a base di Pisco, oltre a speciali tapas in abbinamento a cura di Pepe.

 

 

21 SETTEMBRE

SAKE NIGHT 

LOCATION: PORTO URBANO

In compagnia di Sake Company, Torino Cocktail Week accende i riflettori sullo spirit giapponese proponendo una drinklist di cocktail studiati per l’occasione, perfetti per essere abbinati al sakè. Non mancheranno inoltre gustose tapas, a cura di Porto Urbano.

 

 

22 SETTEMBRE

MASTERCLASS CAMPARI

LOCATION: VILLA SASSI / CLOUD 9

Una speciale masterclass con degustazione e food pairing proposta negli straordinari spazi di Villa Sassi – Cloud 9. L’ambassador Edoardo Banfi, trainer della Campari Academy, ci porterà in guesto viaggio degustativo che durerà dall’aperitivo al dopo cena

 

APERITIVO LAB BY CARPANO @LA SANTA

LOCATION: LA SANTA WINE AND SPIRITS

Insieme a Sara Cannizzaro, Ambassador di Fratelli Branca Distillerie, i consumatori potranno scoprire il mondo Carpano, la storia dell’aperitivo e i grandi classici come Americano e Negroni.

 

23 SETTEMBRE

ONE NIGHT IN NEW YORK ALLE OGR

LOCATION: OGR

One Night in New York è la straordinaria serata di anteprima proposta da Cocktail Week all’interno degli spazi di OGR. Per l’occasione verrà proposta una drinklist customizzata per brindare con stile alla capitale della miscelazione mondiale.

 

SORSI A TEMA: WHISKY SCOZZESI

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

 

24 SETTEMBRE

LA NOTTE DEL GUSTO ALLA NUVOLA LAVAZZA / TORINO COCKTAIL WEEK CLOSING PARTY

Una straordinaria serata di conclusione della Torino Cocktail Week, ospitata negli spazi di Nuvola Lavazza. Alle creazioni mixology si alterneranno proposte di street food, accompagnate dal dj set di Recall.

 

SORSI A TEMA: GIN DAL MONDO

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

 

25 SETTEMBRE

SORSI A TEMA: VERMOUTH DI TORINO

LOCATION: DISPENSA

vedi sopra

Miss Italia, arrivano le piemontesi

UNDICI RAGAZZE PRONTE A RAPPRESENTARE IL PIEMONTE E LA VALLE D’AOSTA ALLE PREFINALI DI MISS ITALIA. E LA TORINESE LUDOVICA TULLIO SI AGGIUDICA LA FASCIA DI MISS PIEMONTE

Con l’elezione di Miss Piemonte, la bella torinese Ludovica Tullio, 18 anni, e di Miss Valle d’Aosta di venerdì sera nella splendida cornice del Castello di Montaldo, si sono concluse le selezioni regionali di Miss Italia iniziate a fine giugno presso il Lago d’Orta e guidate dalla torinese Mirella Rocca (anche agente per la Liguria). Saranno 11 in tutto, quindi, le bellezze nostrane pronte a partire alla volta di Fano dove, dal 16 al 18 settembre, si terranno le prefinali di Miss Italia 2022, il concorso di bellezza più prestigioso del Paese che torna, finalmente, in presenza e senza alcuna limitazione.
<Il ritorno delle prefinali in presenza è per tutti un motivo di felicità – spiega la patron Patrizia Mirigliani -. Le serate meravigliose vissute durante tutta l’estate con il pubblico accorso in massa, rappresentano un segnale importante di ripresa e di rinascita dopo gli anni difficili del Covid>.
Le tappe della gara si sono svolte attraverso 350 selezioni in tutta Italia durante le quali sono state scelte 197 prefinaliste. Ad accedere alla finalissima in programma a ottobre saranno 21 ragazze.
Ecco le fortunate che rappresenteranno il Piemonte e la Valle d’Aosta
Ludovica Tullio 18 anni, di Moncalieri con il titolo di Miss Italia Piemonte 2022 già titolata Miss Cinema 2022 che cederà il titolo alla seconda classificata Giorgia Centola.
Miss Italia Valle D’Aosta è Alessandra Boassi di 22 anni laureata in Scienze della Comunicazione ma talentuosissima.
Aveva vinto Miss Rocchetta Piemonte e passa il titolo alla seconda classificata Giorgia Palmieri di anni 24
“In pochissimi mesi abbiamo fatto un lavoro enorme per Miss italia in tre regioni, Piemonte Liguria e Valle D’Aosta. È stato bellissimo un percorso emozionante per me e per le tante ragazze che si sono candidate. Insieme abbiamo scoperto e

valorizzato luoghi del Piemonte stupendi. Questo concorso rappresenta emozioni ma anche promozione del territorio italiano”
Miss Social Giulia Giorgia Cordaro di anni 25 di Borgaro Torinese Giulia è anche Miss KissimoBiancaluna
Miss Eleganza Piemonte e Valle D Aosta Arianna Roselli 25 anni di Brandizzo Miss sport Givova Chiara Pertile 18 anni di La Loggia
Miss Miluna Melania Ferraro di 21 anni
Miss Rocchetta Giorgia Palmieri di Torino anni 24
Miss Cinema Piemonte Giorgia Centola di 19 anni
Miss Selezione Fotografica Piemonte e Valle d Aista Francesca Poma 19 anni di
Torino
Miss Sorriso Piemonte Giorgia Giobbe

Le teorie del dottor Papus sulla composizione dell’essere umano

Le singolari teorie negli scritti di un medico ottocentesco

Oggi l’ipnosi è entrata nella routine terapeutica in molte affezioni e a questo risultato si è giunti dopo secoli di studi e sperimentazioni e dopo l’elaborazione di numerose teorie sul suo modo di funzionare, alcune assai fantasiose. Fra queste l’ipotesi elaborata da un leggendario ordine segreto, le cui origini dubbie vengono fatte risalire al   XV secolo  e la cui conoscenza venne diffusa all’incirca nel  XVII secolo : I Rosacroce.

Secondo quanto narra la leggenda l’ordine venne fondato nel 1407da un pellegrino tedesco di nome Christian Rosenkreuz (13781484),  al suo ritorno in Germania. Viene narrato che  soggiornò a lungo a Damasco ed in Terra Santa, dove avrebbe studiato le scienze occulte. Sembra che l’ordine fosse limitato a soli otto membri e che si fosse estinto immediatamente dopo la sua morte, per rinascere solo nel XVII secolo. Altre fonti vogliono le origini dell’ordine assai più antiche  , risalenti addirittura all’anno 46 DC, quando il saggio gnostico alessandrino Ormus e sei suoi discepoli si convertirono al Cristianesimo ad opera di San Marco, fondendo la dottrina cristiana con i misteri egiziani: Christian Rosenkreuzsarebbe stato iniziato a quest’ordine, divenendone il gran maestro, invece di averlo fondato. In realtà quella che era conosciuta agli inizi del XVII secolo come la “Società dei Rosacroce” era probabilmente costituita da un piccolo numero di individui isolati che condividevano alcuni punti di vista, apparentemente il loro solo legame. Non esiste alcuna traccia di una società che tenesse incontri o assegnasse cariche. Secondo le numerose opere che ne parlano, i Rosacroce erano probabilmente riformatori religiosi e morali, che utilizzavano i mezzi scientifici, in particolare i testi di alchimia, come mezzi per diffondere e far conoscere le proprie opinioni. I loro scritti sono permeati di misticismo od occultismo e lasciano intuire possibili significati nascosti che potrebbero e dovrebbero essere compresi solo da chi abbia seguito gli insegnamenti di un Maestro ed abbia avuto la possibilità di essere stato iniziato.

A numerosi personaggi venne attribuita l’appartenenza alla confraternita Rosacrociana, uno per tutti il conte di Saint Germain,personaggio favoloso , dalla incerta connotazione anagrafica  dotato ,si diceva,di favolosi poteri  oggetto di conversazione in tutti i salotti  nobiliari del 1700. Attribuendo agli affiliati il privilegio dell’invisibilità veniva solamente segnalatal’impossibilità di risalire alla loro identità. Venivano definiti invisibili perché riuscivano a mantenere l’incognito. Niente li caratterizzava, tranne la modestia, la semplicità, e la tolleranza,virtù generalmente disprezzate nella nostra società vanitosa,portata alla esagerazione ridicola della personalità. In realtà oggi, l’eredità spirituale dei Rosacroce, è stata pubblicata pressoché per intero e circolano liberamente volumi in cui sono descritti e divulgati i principali insegnamenti il cui esame  rende possibile accedere a quella che un tempo fu una diversa visione della vita, consentendo di esaminare l’essere umano con occhio nuovo, pur rifacendosi  a teorie vecchie di secoli che conservano  intatto il loro fascino e colpiscono lo studioso moderno per la loro originalità, inducendo comunque spunti per nuove riflessioni.  

Per comprendere appieno quale fu il loro modo di pensare, il loro ragionare sulla vita e sulla sua evoluzione, veniva insegnato che è necessario accettare il fatto che accanto a noi esiste una componente invisibile, indispensabile per la crescita personale dell’individuo e che, se opportunamente utilizzata una volta che con conforme metodica ed adeguato stile di vita sia stata risvegliata,  permetterebbe di compiere azioni meravigliose e, per restare all’argomento che viene trattato, consentiva di comprendere alcuni meccanismi dell’ipnosi. È necessario, per proseguire in questo studio, tenere ben presente che gli appartenenti alla confraternita rosacrociana affermavano l’esistenza di mondi invisibili.

Il loro convincimento nasceva da alcune argomentazioni che possono avere, per certi versi una loro suggestiva parvenza di verità; la loro teoria poggiava sul fatto che tutti, salvo patologie,vedono gli oggetti materiali e possono sentire i suoni appartenenti al mondo fisico, ma alla quasi totalità delle persone, sostenevano gli antichi Maestri, è preclusa la possibilità di vedere quelli che i “chiaroveggenti “ definiscono i mondi superiori.

Questi mondi sono incomprensibili ai più, come la luce e i colori lo sono per il cieco. Il fatto che quest’ultimo non possa percepirli, tuttavia, non è una prova contro la loro esistenza e realtà. E non è una ragione per negare l’esistenza dei Mondi superfisici, il fatto che la maggioranza della gente non possa vederli.

Se il cieco potesse acquistare la vista, vedrebbe luce e colori. Se i sensi più elevati di questi ciechi ai Mondi superfisici, potessero essere svegliati con metodi adatti, essi pure potrebbero contemplare questi regni che ora sono per loro nascosti. Scopo della nostra vita in questa dimensione sarebbe quello di progredire, portandoci da un tipo di vita fisica-elementare ad una dimensione di vita superiore con idonei esercizi ed atteggiamenti mentali, in grado di prendere piena coscienza dei mondi superfisici.  Secondo la teoria elaborata dal medico parigino Papus(1865–1916), che sperimentò a lungo le tecniche per indurre l’ipnosi studiandola a fondo con i mezzi di cui disponeva all’epoca, con la sua azione sul corpo fisico, la tecnica eserciterebbe una interazione con la componente astrale del corpo umano, in grado di dare la facoltà a colui che si trova in un particolare stato, di interagire  magicamente con la dimensione  ignota ai più. Studiando la composizione del corpo umano secondo Papus ci si può rendere conto che la fonte cui questi si era ispirato proviene direttamente dai Rosacroce poiché sostanzialmente vengono riportati i medesimi concetti e le identiche teorie che, pur compatibilmente con lo scarso spazio che è possibile dedicare in questo articolo, devono essere illustrate, sia pure in forma assai superficiale e notevolmente semplificata.

Veniva e, forse, viene tutt’ora insegnato nelle scuole ad estrazione rosacrociana, che l’uomo è un essere completo, in grado di muoversi, sentire, parlare propagare la specie ed è l’unica creatura  ad aver il pollice  opposto al mignolo. Possiede un corpo vitale, entità eterea da cui è compenetrato, che eccede di pochi centimetri, circa quattro, il corpo fisico.

E’ molto luminoso, ha colorito fiore di pesco, quella che oggi viene descritta come “Aura”.

Il corpo vitale funziona come matrice per il corpo fisico, è deputato alla sua cura e alla sua ricostruzione. Non abbandona il corpo fisico che alla morte. Il corpo vitale, in situazioni critiche abbandona il corpo fisico, pertanto i suoi atomi diventano inerti, il corpo fisico si affloscia; l’effetto visibile è lo svenimento di un soggetto. Quando la persona rinviene, il corpo vitale penetra nuovamente nel corpo fisico, inserendosi esattamente nelle condizioni originarie. Oltre a questo ve ne è ancora un altro,definito corpo del desiderio, che eccede il corpo fisico di trenta – quaranta cm , responsabile dell’incentivazione a muoversi  e ad apprendere.

Questi corpi oltre ad essere in relazione con l’individuo cui appartengono sarebbero in relazione con i corpi vitale e del desiderio della Terra, la quale viene intesa anch’essa come organismo vivente, pertanto dotata di corpi sottili. I corpi eterei di questa sarebbero inoltre in rapporto con i corpi sottili del cosmo e dei pianeti che lo costituiscono. Secondo queste, a dir poco originali teorie, l’individuo che sia in grado di connettere il proprio corpo vitale a quello del pianeta, potrebbe tramite questo ottenere una conoscenza infinita, mediante la fusione della sua mente con la coscienza cosmica. Questo era creduto nell’antichità e di tali insegnamenti se ne ritrova traccia negli scritti di Papus,pubblicati in Francia sul finire del 1800 ed agli inizi del 1900 nelleopere che sono giunte fino a noi, da cui emerge potente l’anelito al volere “andare oltre” una dimensione umana nota e limitante,attraverso l’ipnosi. Non riuscendo a spiegare quale fosse il meccanismo di azione dell’ipnosi, ancora oggi in gran parte sconosciuto in verità, veniva attribuita a questo stato mentale una dimensione magica e divina attraverso cui erano possibili manifestazioni straordinarie, non possibili all’essere umano nel suo stato di ordinaria realtà quotidiana.

Una condizione in cui, se ben guidati da un operatore esperto, i pazienti possono letteralmente dimostrare capacità e una forza di volontà tale da poter compiere azioni di norma impossibili, ma che permettono di dimostrare come sia possibile rivivere ricordi riposti in anfratti della memoria che si pensavano ormai rimossi, o come sia possibile comandare al corpo di non sentire dolore.

Una condizione di cui varrà la pena parlare ed approfondire per meglio comprendere una condizione in cui un soggetto può venire a trovarsi, se ben guidato da mani esperte, che apre percorsi terapeutici in grado di condurre alla guarigione senza assunzione di farmaci e che, proprio per questo aspetto, in passato appariva come un aspetto della nostra vita di pertinenza della Magia.

Rodolfo Alessandro Neri