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Flor, la natura in mostra ai Giardini Reali

Venerdì 27, sabato 28, domenica 29 maggio

FLOR22 PRIMAVERA

LE EMOZIONI DELLA NATURA IN MOSTRA AI GIARDINI REALI

Dopo la Reggia di Venaria e la Palazzina di Caccia di Stupinigi, l’inebriante spettacolo di FLOR conquista un’altra residenza sabauda, tra fiori, piante, ceramiche, cultura del verde, ma anche l’attesissima mostra “I Fiori del re”, l’installazione “Comunità multispecie” e numerosi laboratori “educational” per i più piccoli

 

Per la prima volta nella sua storia FLOR si tuffa nei magnifici Giardini Reali, la “Piccola Versailles” torinese, in pieno centro, per un’edizione primaverile all’insegna dei profumi e dei colori della Natura, nel solco delle grandi esposizioni internazionali di orticoltura che si svolsero sullo sfondo di Palazzo Reale tra Ottocento e Novecento.

 

L’appuntamento è da venerdì 27 a domenica 29 maggio (dalle 9 alle 20 tutti e tre i giorni) quando i sontuosi Giardini Reali, da pochi anni riaperti al pubblico dopo un lungo periodo di chiusura, accoglieranno oltre 100 florovivaisti provenienti da ogni angolo d’Italia, a cui si aggiungono artigiani, ceramisti, agricoltori per un totale di circa 200 stand da visitare alla ricerca di eccellenze e curiosità.

Riconosciuta come una delle principali mostre-mercato florovivaistiche d’Italia per la quantità e la qualità degli espositori presenti, negli ultimi anni FLOR si è ulteriormente evoluta, trasformandosi in un vero e proprio festival del verde e della sostenibilità e affiancando alla classica formula di mercato di fiori e piante un palinsesto di iniziative culturali ed espositive sempre più ampio, intrigante ed educativo, a cominciare dalla mostra “I Fiori del re” per passare ai numerosi e interessantissimi laboratori “Flor Educational” destinati ai più piccoli.

Flor22 Primavera è stato ideato e organizzato da Associazione Società Orticola del Piemonte (www.orticolapiemonte.it ) grazie alla preziosa collaborazione dei Musei Reali di Torino, con l’intento comune di valorizzare i Giardini Reali, un patrimonio non soltanto di Torino e italiano ma dell’Umanità.

“Il nostro impegno per il verde e per la sostenibilità urbana ha portato negli ultimi anni a un cambiamento di filosofia per FLOR, reso ancora più necessario dalla pandemia che ci ha costretti a ripensare i nostri stili di vita – ha affermato Giustino Ballato, ideatore e organizzatore di Flor e Presidente della Società Orticola del Piemonte – Con tutte le nostre iniziative florovivaistiche, di cui FLOR è l’indiscussa regina, vogliamo continuare a raccontare la bellezza e la ricchezza della Natura e, allo stesso tempo, desideriamo far riflettere, emozionare, divertire, educare i nostri fedeli appassionati, guidandoli a una maggiore attenzione verso tutto quello che di magnifico, incontaminato e puro ci circonda”.

LA MOSTRA MERCATO FLOROVIVAISTICA

Dal Piemonte alla Sicilia, dalla Lombardia alla Toscana passando per la Liguria, il Veneto e il Lazio. Sono circa 100 i florovivaisti provenienti da almeno 10 regioni d’Italia, con qualche chicca internazionale direttamente da oltralpe, dalla Slovenia e dall’Olanda, che porteranno le proprie eccellenze floreali per offrire un vero e proprio spettacolo naturale primaverile e permettere a tutti i green lovers e ai semplici curiosi di trovare ogni tipologia di pianta: dalle più “classiche” a quelle insolite e curiose.

Un’ampia proposta che sposa perfettamente la tendenza sempre più in voga negli ultimi anni da parte del pubblico di Flor: arricchire i propri appartamenti, balconi e terrazzi con una grande quantità di piante e fiori per un ritorno alla natura anche in un contesto urbano. Una necessità sempre più impellente che il lungo periodo di pandemia ha acuito sensibilmente.

Il vortice di profumi e colori in mostra da FLOR22 comprenderà infinite varietà di rose, orchidee, iris, ortensie, arbusti da fiore, piante aromatiche e da frutto. Ma anche piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche, rampicanti e tropicali, da secco e da sole intenso, da ombra, bonsai, fioriture annuali, bulbose e graminacee.

Un insieme di proposte affascinanti per abbellire spazi urbani, giardini, terrazzi e balconi e stuzzicare la curiosità degli esperti di giardinaggio e di tutti gli appassionati che stanno affinando il loro pollice verde.

 

Non soltanto fiori ma, come da tradizione, anche una selezione di alcuni dei più apprezzati ceramisti, artigiani e agricoltori, che porteranno a un totale di quasi 200 gli stand presenti a Flor22 Primavera

Oltre le piante, spazio anche a idee di oggettistica per il giardinaggio e per l’arredamento degli spazi esterni, libri, sementi e prodotti naturali, prodotti agricoli, decorazioni per la casa e il giardino, e spezie di ogni tipo.

 

“I FIORI DEL RE” E IL PALINSESTO CULTURALE

 

Accanto alla mostra florovivaistica, come da tradizione FLOR ospiterà un palinsesto di iniziative culturali a tema green, con l’intento di emozionare e sensibilizzare il pubblico presente.

 

Una delle iniziative più intriganti e attese di questa edizione primaverile ai Giardini Reali sarà la mostra “I Fiori del Re”, che ricostruirà la collezione botanica delle serre di Palazzo Reale come venne sviluppata nell’Ottocento durante il regno di Carlo Alberto di Savoia e quello di Vittorio Emanuele II.

Saranno centinaia le piante in esposizione, per un viaggio a ritroso nel tempo fino ai fasti reali della famiglia Savoia. Un insieme di piante curiose, sorprendenti ed esotiche: dalle varietà provenienti da oltre oceano a quelle selezionate dal vivaismo europeo, e altre quasi estinte, rintracciate dai curatori della mostra grazie a un’attenta ricerca attraverso i vivai di tutta Italia. Molte saranno le “chicche” tutte da ammirare nelle loro curiose magnificenze, come per esempio la Gloxinia, una pianta molto in voga nell’800 e ora praticamente scomparsa, l’Amorphophallus rivieri con la sua forma fallica e i fiori che superano un metro d’altezza, o ancora l’Hibiscus mutabilis i cui fiori cambiano colore nell’arco della stessa giornata passando dal bianco al rosa chiaro al magenta. Oppure la Freylinia Lanceolata, una pianta proveniente dal Sudafrica ma coltivata per la prima volta nel 1817 nel Monferrato, in Piemonte, nel giardino del Conte di Freylino da cui prende il nome.

Spazio poi a collezioni di fucsie, begonie, camelie, azalee e rododendri ma anche rosai, tropicali dai fiori sgargianti o dalle foglie variegate, felci, piante del caffè e palme da dattero.

Curatrice della mostra “I Fiori del Re” è Rossella Vayr. Tutti i contenuti sono a opera di Silvia Fogliato, autrice del libro “Orti delle meraviglie. I giardini botanici e la diffusione planetaria delle piante” (DeriveApprodi, 2021). Il coordinamento dei vivaisti coinvolti nella mostra è stato di Mario Mariani di Central Park.

 

Dalla storia e la geografia del vivaismo si torna alla stringente attualità con l’iniziativa “Flor Academy”, realizzato in collaborazione con il blog “Verdi e contenti” (www.verdiecontenti.it). Uno spazio dedicato ai vivaisti presenti a FLOR22 per raccontarsi, presentare le proprie piante in vendita ed esposizione e per dialogare con il pubblico presente: un’occasione per conoscersi direttamente, conversare di fiori e natura e offrire suggerimenti utili a coloro che desiderano creare un giardino nella propria abitazione.

 

Nel cuore dei Giardini Reali ci sarà poi spazio per l’installazione “Comunità Multispecie”, a cura della progettista Veronica Buratto di “Suingiardino”: un “giardino che non è un giardino”, uno spazio accogliente non solo per gli umani ma anche per le piante e gli animali. Un’intera area trasformata in grande aula all’aperto, a costituire fonte di apprendimento, con la presenza viva di piante, insetti, uccelli e piccoli animali che riprenderanno i propri spazi nel cuore della città. Sparse tra le aree restituite alla comunità multispecie, anche le strutture leggere in legno dedicate ai bambini e al loro apprendimento e gioco nella natura.

 

“FLOR EDUCATIONAL”

 

In occasione di FLOR22 torna “Flor Educational”, una programmazione di ben 25 laboratori immersi nel verde pensati per i più piccoli, con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni ai segreti della Natura e far conoscere più da vicino l’affascinante mondo dei fiori, delle piante e degli animali.

 

Laboratori creativi per esaltare le capacità manuali dei più piccoli. Ad esempio per dare vita a piattini d’argilla, fiori fantastici e golosi, pellicole fatte con la cera d’api per conservare i cibi, arnie – hotel per le api, piccole serre partendo da una semplice bottiglia di plastica, cesti in vimini, fino addirittura alla progettazione di un vero e proprio giardino.

Laboratori di scoperta attraverso il gioco e l’apprendimento per saperne di più sulle tinture naturali che possono nascere dai fiori, su come diventare “medici delle piante”, su come creare una pozione magica perfetta, sui nomi delle piante e la loro importanza nel mondo della Natura, sui segreti dell’orto e, ancora, sui cereali, sui semi e sugli alberi.

Altri laboratori metteranno invece i piccoli partecipanti a contatto con gli animali: dagli asinelli per una divertente passeggiata in giro per i Giardini Reali alle splendide e colorate farfalle fino alle laboriose e instancabili api e ai lombrichi.

 

 

LA PROPOSTA FOOD

 

All’interno di FLOR22 Primavera ci sarà anche un’area food dove poter organizzare dei pic -nic gustosi.

La proposta gastronomica sarà ampia e variegata: da brand torinesi di primo piano come Chiodi Latini e Alberto Marchetti agli artigiani del gusto con una selezione dei Maestri del Gusto di Torino, fino alle Associazioni come “Stupinigi è” che coinvolge produttori, allevatori, apicultori e agricoltori che operano dentro la Palazzina di Caccia di Stupinigi. La parte drink propone birre artigianali e un’ampia scelta di vini, i cui protagonisti principali saranno i vini della provincia di Torino.

 

INFORMAZIONI UTILI

 

L’ingresso a Flor22 Primavera è di 7 euro (i bambini e i ragazzi fino ai 14 anni entrano gratis).

 

Flor22 Primavera

27-28-29 maggio 2022

www.orticolapiemonte.it

 

Orari

Venerdì 27 maggio dalle 9 alle 20

Sabato 28 maggio dalle 9 alle 20

Domenica 29 maggio dalle 9 alle 20

 

 

 

 

Usseaux, Laux e la magia del lago

A 77 chilometri da Torino, nel bellissimo scenario della Val Chisone a 1400 metri di altitudine, si trovano Usseaux  e Laux con il suo lago,  la fiaba è servita.

Di Usseaux, che in celtico vuole dire alto e dove si parla ancora il patouà, un dialetto occitano alpino, si hanno le prime notizie intorno al 1060. Parte della Repubblica degli Escartons, gli “uomini liberi”, fino al 1713, in questo territorio convivono da secoli la religione cattolica e quella valdese. Francese prima e austro-piemontese al termine della battaglia di Assietta diventa italiana a tutti gli effetti nel 1861. Questo luogo di altri tempi è una comunità rurale-montana con case di legno, vita contadina e ritmi lenti. Le scritte e i numerosi murales colorati e bellissimirappresentano eloquentemente una esistenza vissuta senza fretta dove il tempo ha un valore importante e la semplicità è una virtù preziosa.

L’atmosfera alpina ci racconta di un luogo soleggiato dove abitudini e stile di vita sono molto diversi da quelli della città, il senso della comunità molto forte e le relazioniumane e sociali molto strette. In questo paese dal sapore antico la condivisione ha un significato ancora importante, c’è il forno comunitario per la panificazione, le fontane lavatoi, la chiesa parrocchiale barocca di San Pietro.  

Percorrendo la strada del colle delle Finestre, in passatosentiero militare ma divenuta famosa in seguito come tappadel Giro d’Italia, si arriva al Forte delle Fenestrelle, voluto dai Savoia ed edificato nel 1728 per controllare il valico ed evitare invasioni straniere. Da questo angolo il panorama è meraviglioso, vi si possono ammirare le cime della Val Chisone e della Val di Susa.

A pochissimi chilometri da Usseaux, sorge Laux, un borgo che con il suo laghetto verde intenso regala uno scenariodecisamente romantico e una atmosfera fiabesca.

Il lago è un piccolo gioiello che riflette le cromie meravigliose dei boschi che lo avvolgono. E’ possibile percorrerlo attorno, godersi il panorama paradisiaco e magari fare un pic-nic. Il borgo è una miniatura, un villaggio fatto di stradine, casette, la piazzetta, un torrente che attraversa la strada principale. Anche qui sono diversi i dipinti murali, raffiguranti perlopiù animali, che decorano le pareti in pietra delle piccole dimore .

Visitare questo luogo è come un sogno, una sospensione dalla vita quotidiana cittadina, una meraviglia di armonia e delicatezza, un tuffo in un racconto.

I percorsi da esplorare a piedi in mezzo ai boschi, o tra borgate e alpeggi sono diversi, il sentiero del Plaintsentif è uno dei più noti, circa 50 km all’interno dei parchi della Val Troncea e dell’Orsiera-Rocciavré. Uno dei tratti maggiormente consigliati poi è quello da Usseaux a PraCatinat. Questa zona è inserita inoltre nella pianificazione forestale del Pinerolese, Itinerari Camminabosco, che prevede interventi di cura e miglioramento delle aree verdi con tanto di certificazione PEFC, uno schema internazionale che definisce i criteri e le norme sulla “gestione forestale sostenibile”. Le azioni e la gestione per la conservazione della flora e della fauna dei nostri territoriad opera dell’amministrazione pubblica sono molto importanti, così come lo sono il rispetto e l’attenzione che ognuno di noi ha il dovere di porre attraverso una condotta riguardosa ed educata: non sporcare, non buttare rifiuti o abusare delle risorse naturali. E’ così che questi luoghi di incredibile bellezza si tutelano e si mantengono incontaminati, grazie al nostro doveroso e corretto operato.

Maria La Barbera 

Il Club Ronchiverdi apre la piscina estiva e prepara l’inaugurazione della prima terrazza Martini

Al Club Ronchiverdi di corso Moncalieri 466 si è aperta la stagione estiva sabato 21 maggio scorso, decisamente in anticipo rispetto agli anni precedenti, con l’apertura della piscina estiva immersa nel verde, ai piedi della collina. Il caldo eccezionale di questi giorni ha permesso all’acqua di raggiungere la temperatura stabilita dai regolamenti per la balneazione a cielo aperto. La piscina, probabilmente una delle primissime in città, aprirà dalle 11 alle 19. “Eravamo pronti già da dieci giorni, la manutenzione era stata fatta – spiegano presso i Ronchiverdi – aspettavamo solo che il caldo aumentasse, cosa che, inaspettatamente, è avvenuta molto prima rispetto agli anni precedenti”. Ma non è tutto, il 25 maggio vi sarà anche il primo party a bordo vasca e a fine settimana avverrà l’inaugurazione della prima “Terrazza” Martini piemontese in un Club.

Mara Martellotta

Mobilità sostenibile: Rivoli si dota dei monopattini elettrici

A partire dal 20 maggio a Rivoli è possibile noleggiare i monopattini elettrici degli operatori Bird e Dott.

 

L’Amministrazione Comunale, facendo seguito ad un bando avviato dalla città Metropolitana, ha deciso di dotarsi di questo servizio, mirato a ridurre l’impatto sull’ambiente dei piccoli spostamenti urbani e offrire ai cittadini un’alternativa per il collegamento con i centri vicini.

Anche Rivoli provvede ad avere  un servizio di mobilità dolce, complementando il trasporto pubblico ed incentivando l’intermodalità.

Il servizio coprirà l’ area urbana della Città di Rivoli fatta eccezione per alcune zone con livelli di pendenza, caratteristiche del selciato ed altre particolarità che renderebbero l’ uso dei monopattini improprio e pericoloso.

Sappiamo  quanto sia importante l’ interconnessione con i Comuni vicini, soprattutto per motivi di studio e lavoro. – afferma il Sindaco Andrea Tragaioli – Con questo presupposto abbiamo valutato di dotarci di questo servizio di sharing. La micromobilità inoltre, non ha impatto sull’ ambiente. Confidiamo nel fatto di avere così un’alternativa al traffico veicolare in Città, con  risultati anche nella riduzione dell’inquinamento atmosfericoSarà fondamentale però il rispetto di alcune regole per evitarne usi impropri e tutelare la sicurezza. “

“Un nuovo servizio per i cittadini rivolesi che potranno spostarsi in Città e verso Torino utilizzando la mobilità dolce. – aggiunge l’ Assessore Alessandra Dorigo – Sarà necessario però che ciò avvenga rispettando alcune norme: i monopattini dovranno essere presi nelle 30 apposite aree predisposte dal Comune e rimane, per legge, il divieto di sosta sui marciapiedi. Daremo ai cittadini la possibilità di scegliere come muoversi in Città. Con l’ auto, in bici o in monopattino ma sempre in sicurezza. Alcune vie ad alto scorrimento o con una pendenza importante infatti, sono state escluse dall’ utilizzo.

Sono state a tal proposito attrezzate, circa trenta aree di deposito per la consegna dei mezzi da noleggiare, che si prevedono inizialmente nel numero di due per ogni operatore per un totale di 120 mezzi. Nei mesi successivi all’avvio del servizio, sarà fatta una verifica dell’utilizzo effettivo dei mezzi nelle diverse postazioni, per incrementarne o ridurne la quantità  a disposizione degli utenti.

Le due società applicheranno i propri listini per il noleggio, il cui utilizzo sarà soggetto al regolamento approvato dal comune di Rivoli. Il medesimo prevede l’assicurazione del mezzo ed alcune regole per il rilascio dei monopattini all’interno delle postazioni individuate sul territorio, con l’applicazione di penali in caso di abbandoni incontrollati.

I mezzi saranno inutilizzabili  nei tratti di territorio che sono stati vietati al transito, grazie all’individuazione sulla mappa delle aree inaccessibili, nelle quali i monopattini non saranno alimentati e non

potranno viaggiare.

Passione bambole

L’Associazione No Profit Malaika Angels Onlus propone una mostra di bambole antiche dal 26 al 29 maggio presso i saloni della Prefettura di Torino

 

Dal 26 al 29 maggio, l’Associazione Malaika Angels Onlus organizza “Passione bambole”, una mostra ad ingresso gratuito di bambole antiche (biscuit, francesi e tedesche e italiane pannolenci – Lenci), presso i prestigiosi saloni della Prefettura di Torino.

Le bambole sono rappresentative del periodo storico che va dal 1890 al 1930. Sono state costruite dai più famosi artisti dell’epoca: Jumeau, Schmitt et fills Sfbj, Unis, PetitCollin, Simon&Halbig, Kammer&Reinhardt, Si, Schoenau Hoffmeister,  Steiner, Lenci, Bodoni, Furga.

L’Associazione Malaika Angels è una ONLUS nata a Torino, il 19 novembre 2013, con lo scopo essenziale di combattere la povertà, in Italia e nei paesi più poveri del mondo, garantendo sostegno sanitario, nutrizionale e scolastico.

“Con questa Mostra, il nostro intento è diretto non solo alla raccolta fondi per la realizzazione di futuri progetti, costruzione scuola e costruzione di un centro farmaceutico – alimentare, ma anche a far conoscere ai bambini, il fantastico mondo dei giochi infantili, appartenente ad un’epoca ricca di arte e romanticismo”, afferma il Presidente, Caterina

La durata della vita, la melatonina, la ghiandola pineale e gli antichi Egizi

La nostra vita, pur essendosi allungata rispetto alle epoche passate, nonostante le conquiste della Medicina, continua ad avere connotazioni di grande fragilità, unite ad una durata assai limitata. Fin dal nostro primo giorno di vita, cresciamo, raggiungiamo la maturità, poi inevitabile comincia il declino che condurrà all’esito finale della nostra esistenza. Questa regola vale per tutte le creature presenti in questa dimensione fisica. Non sono ammesse varianti, almeno al momento non ne conosciamo.

La durata della vita media viene calcolata e studiata da esperti specialisti, in particolare dai geriatri che dedicano la loro vita a regalare una qualità di vita ottimale agli anziani, affinché l’ultimo tratto della loro esistenza sia il meno complicato e più leggero possibile.
Idea ben radicata da sempre è quella di poter prolungare la vita terrena come è dimostrato da antiche tradizioni dai cui insegnamenti si evince come possano esistere metodi tali da far sì che l’uomo possa sfuggire al suo destino e possa prolungare la propria vita mantenendo le caratteristiche della gioventù per un periodo la cui lunghezza è, per noi, inimmaginabile. La letteratura relativa a questo argomento è sterminata e, dall’esame di tali testi, sembrerebbe che gli uomini siano stati in possesso di un sapere, una conoscenza medica che ormai è svanita nella nebbia di epoche passate, un sapere dapprima protetto da caste sacerdotali la cui conoscenza era impenetrabile. Tale conoscenza sarebbe poi andata perduta in seguito a cataclismi naturali in grado di distruggere città intere con i loro templi e alle guerre che hanno funestato da sempre le nostre civiltà. Il problema di fondo è che tentare di cogliere l’essenza degli insegnamenti, traendoli da quanto si è salvato ed è giunto fino a noi, è una impresa pressoché impossibile poiché, purtroppo, le istruzioni restano nascoste da un segreto velato da un linguaggio criptico, volutamente ermetico, che solo pochi iniziati sarebbero in grado di decifrare.
Citerò a titolo di esempio quanto scrive Artefio, un antico Maestro della Scienza Ermetica, un Alchimista le cui parole sono giunte fino a noi e che ci stupisce fin dalla lettura delle prime righe del suo manuale, il “Libro segreto di Artefio, antichissimo filosofo arabo”, in cui rivela che, grazie a Dio e a una mirabile quintessenza, è riuscito ad ottenere la Pietra Filosofale lavorando secondo i principi dei Maestri che l’hanno preceduto. Afferma, inoltre, di aver raggiunto l’età di mille anni e si ritiene in dovere di comunicare tale segreto all’umanità, e lo fa inserendo le opportune informazioni nel suo testo.
E come lui molti altri famosi Alchimisti garantiscono che sia possibile prolungare per un incredibile numero di anni la nostra vita, ma provando a interpretare il contenuto di quanto ci hanno tramandato. È possibile rendersi conto che la difficoltà a decodificare lo scritto è enorme poiché ci si scontra contro un muro impenetrabile. Quindi nulla di concreto riguardo queste notizie? L’umanità è condannata a restare solo un periodo relativamente breve su questa terra?
La vecchiaia e la morte rappresentano un destino ineluttabile, o è forse possibile agire in maniera tale da riuscire a aggirare il tragico traguardo finale? Nel libro “La fonte della giovinezza” (ed.Rizzoli, 1996) due autori contemporanei, il dottor Walter Pierpaoli e William Regenson affermano che il nostro essere educati ad osservare la vecchiaia come una sorta di malattia inarrestabile non sia sostanzialmente corretto, poiché sarebbe possibile, sia pure entro certi limiti, invertire la tendenza del nostro destino. Secondo quanto scrivono, dopo trent’anni di ricerche nei laboratori di mezzo mondo, sarebbero giunti ad una conclusione straordinaria: nel cervello si trova una ghiandola delle dimensioni all’incirca di un pisello che sarebbe da considerare come un vero e proprio orologio dell’invecchiamento dell’essere umano: la ghiandola pineale.
Recenti studi hanno dimostrato che la ghiandola non lavora per tutta la vita, ma per un periodo limitato; la sua azione si svolge attraverso una sostanza simil-ormonale, la melatonina, che viene secreta mentre dormiamo con picchi di produzione in giovane età poi, con il trascorrere degli anni, la ghiandola pineale rallenta la produzione di melatonina fino ad atrofizzarsi e questo, secondo numerosi studi, verrebbe interpretato dal nostro cervello, come un comando ad invecchiare.
Il supporto fornito all’organismo dall’assunzione di melatonina, teso a ristabilire i dosaggi tipici delle età giovanili sotto controllo medico, afferma Pierpaoli, potrebbe rallentare di molto l’invecchiamento, anche aumentando di molto la resistenza alle malattie e mantenere vigorosa la funzione sessuale. Secondo alcuni ricercatori la melatonina può rinforzare il sistema immunitario, essendo un potente antiossidante in grado di proteggere le cellule dai danni ossidativi senza innescare i radicali liberi.
La grande disponibilità di antiossidanti, è possibile che permetta una ottimale prevenzione dei danni cellulari, consentendo la salute degli occhi, consentendo una ottimale prevenzione del glaucoma e la degenerazione maculare legata all’età.
La sua efficacia è stata riconosciuta nell’attenuare i sintomi della SAD (Seasonal Affective Disorder) un disturbo stagionale causa di stati depressivi, che si manifestano particolarmente in autunno ed è assai efficace anche contro gli stati ansiosi, regalando una qualità migliore del sonno, condizione essenziale per placare l’ansia permettendo uno stato ottimale di rilassamento.
La ricerca, sia pure avanzata, ancora oggi non ha ancora tratto conclusioni definitive, ma conferma in linea di massima i vantaggi segnalati dall’assunzione della melatonina.
Ora lo studio della pineale non è solo interessante per il fatto che la sua azione potrebbe allungarci, e di molto, la vita, ma perché secondo altri studiosi la valutazione anatomica della ghiandola pineale ci ricollegherebbe nientemeno all’indubbio avanzato patrimonio di conoscenze degli antichi Egizi, i quali, è possibile, fossero al corrente dei benefici derivanti dall’attività di tale ghiandola.
Osservando una sezione del cervello, facilmente reperibile nei trattati di anatomia, per renderci conto di quale sia l’aspetto di tale organo, vediamo che la ghiandola pineale rimane al di sotto della formazione anatomica conosciuta come “corpo calloso”, fra questo ed il ponte midollare. Il tutto ricorda in maniera quanto mai sorprendente il geroglifico dell’occhio di Ra. Sembrerebbe addirittura esserne quasi uno schema magistralmente eseguito da qualche antico sacerdote che dominava in modo impeccabile sia la conoscenza dell’anatomia dell’encefalo, che il funzionamento della piccola ghiandola. I benefici effetti della produzione di melatonina erano forse noti? Non è possibile affermarlo con certezza, è sicuro che alla ghiandola in esame, oltre ai vantaggi fin qui segnalati, viene attribuito un ulteriore significato simbolico da numerosi studiosi del passato, a cominciare da Cartesio secondo il quale la ghiandola è il punto privilegiato dove la Mente ed il Corpo interagiscono fra loro mediante un’azione che verrebbe rallentata dall’atrofizzarsi della pineale in età relativamente giovane. E’ interessante notare che, per molte correnti filosofiche, questo processo di atrofia non è del tutto irreversibile. Infatti, si pensa che questa ghiandola possa essere riattivata tramite l’utilizzo di determinate tecniche per lo più provenienti dall’oriente, quali la ripetizione di mantra oppure attraverso tecniche meditative avanzate ed anche attraverso la stimolazione di alcuni chakra. Scopriamo così che di questa ghiandola, a cui solo negli ultimi decenni la medicina sta dedicando un’occhio di riguardo, era già nota da tempi immemori e che alla “Fonte della giovinezza” , di cui troviamo traccia in opere d’arte, racconti e leggende, si sarebbero abbeverati anche i Rosacroce i quali affermano nella loro “Cosmogonia di Max Heindel, dando prova di sapere molto bene di cosa stanno parlando che, risvegliando la pineale, l’uomo avrà recuperato la facoltà di percepire i Mondi superiori su una scala più elevata di prima, perché questa facoltà sarà in relazione col sistema nervoso volontario, e quindi sotto il controllo della sua Volontà. Mediante questa facoltà di percezione interiore tutte le sorgenti della Conoscenza gli saranno aperte, ed egli avrà al suo servizio un mezzo per acquisire informazioni, a paragone del quale gli altri metodi di investigazione sono solo giochi da fanciulli, potendo disporre di una vita la cui lunghezza sarà di gran lunga superiore a quella di cui oggi possiamo usufruire.

 Rodolfo Alessandro Neri

 

 

Tradizioni a Piverone

PIVERONE – Domenica 22 maggio alle ore 16.00 si terrà presso “La Cripta” di via Flecchia, l’inaugurazione della Mostra Permanente del percorso storico archeologico “Tracce Pietra su Pietra Mattone su Mattone” ideata da Alfredo Samperi; alle ore 16.30 presso il “Verde Parco” – Strada S. Pietro – si terrà l’inaugurazione della riproduzione dell’opera “IL SUONATORE” di Alfredo Samperi. Per l’occasione sarà possibile visitare il Museo Etnografico “LA STEIVA”. All’iniziativa parteciperà in modo attivo il Gruppo Folcloristico Piverone, nato nel 1973 e attivo sul territorio ancora oggi. ” Il gruppo è nato con la presenza di sei soci, tra cui Alfredo Samperi – afferma Serena Favàro Presidente del Gruppo Folcloristico – nel giro di pochi anni abbiamo avuto diverse adesioni e ad oggi siamo circa sessanta componenti di età compresa tra i sette e gli ottanta anni. I settori sono quattro: ballerine, musici, sbandieratori, e tamburi e ci esibiamo con abiti di fine Ottocento – prosegue la Presidente Favàro – ci occupiamo anche di riscoprire, ricreare e far conoscere le nostre tradizioni tra cui il Museo LA STEIVA. Come gruppo siamo conosciuti in Italia e in Europa in quanto abbiamo siglato diversi gemellaggi”. Dunque il Gruppo folcloristico “LA STEIVA” ha fatto conoscere Piverone e il Canavese nei diversi festival internazionali svoltisi in Francia, In Ungheria, in Austria, in Germania, in Svizzera e continua a portare in giro nel mondo le antiche tradizioni contadine, storiche e culinarie di un territorio immerso nella quiete e nel verde.

Stress o ansia?

Tutti noi sentiamo quotidianamente parlare di stress, di ansia, talvolta anche di attacchi di panico. Sono tutte risposte dell’individuo a situazioni percepite come potenzialmente minacciose, ma vanno distinte.

Occorre innanzitutto distinguere lo stress dall’ansia: l’ansia è una sensazione di disagio che nasce in un individuo anche senza un evento evidente. E’ il caso, per esempio, della c.d. ansia anticipatoria che si prova in previsione di eventi potenzialmente negativi ipotizzando che succeda un qualcosa, non sapendo, nel caso succeda, come sarà.
“E se non venissi confermato al lavoro?”, “Non mi risponde da due ore, sarà successo qualcosa?” e così via.
E’ evidente, quindi, come l’ansia dipenda unicamente dal carattere di un individuo e non sia riconducibile ad un evento specifico, accaduto o in corso. L’ansia è, quindi, una risposta soggettiva che dipende in parte dalla personalità e dalle modalità di reazione di un individuo e in parte da eventi reali o immaginati come possibili.
Discorso diverso merita, invece, lo stress.
Il termine stress fu coniato da Hans Selye nel 1936, prendendo a prestito il termine dallo stress dei metalli. Viene definito come “risposta aspecifica di un organismo ad ogni richiesta effettuata ad esso”. Più concretamente, ogni qualvolta siamo sottoposti ad una richiesta (verbale, fisica, sportiva, emotiva) il nostro organismo mette in atto una serie di azioni e di reazioni per adempiere al compito e per non soccombere.
Lo stress, tuttavia, non ha necessariamente una connotazione negativa. Occorre, infatti, distinguere tra due tipi di stress molto diversi tra di loro, come diversi sono gli effetti che producono sull’organismo: uno stress positivo, o eustress, che permette all’organismo di affrontare le richieste attraverso la produzione di adrenalina, cortisolo ed altri ormoni, permettendo alla mente di focalizzarsi sull’obiettivo e rendendo il soggetto più reattivo ed uno negativo, o distress, che, attraverso il rilascio prolungato nel tempo dello stesso cortisolo e di altri ormoni, può generare malesseri di vario genere fino allo sviluppo di situazioni patologiche acute e/o croniche.
A distinguere il tipo di stress non è tanto l’evento che lo provoca quanto la percezione a livello soggettivo in base al proprio carattere, alla propria personalità, agli strumenti acquisiti nel corso della propria vita, alle esperienze, al luogo, alla durata nel tempo dell’evento stressogeno.
L’eustress può essere, per fare un esempio, quello legato ad una competizione sportiva dove l’organismo si attiva a livello endocrino cercando di arrivare al giusto livello di attivazione (o arousal), attraverso la produzione di ormoni dello stress, per ottenere la performance desiderata.
Il distress prolungato nel tempo, invece, sempre attraverso la produzione ormonale, può condurre allo sviluppo di malattie anche gravi.
La risposta dell’organismo allo stress avviene in tre fasi successive:
fase 1: allarme. L’individuo percepisce un problema da risolvere che può essere rappresentato da un carico di doveri, di impegni e attiva le risorse per compierli.
Fase 2: resistenza. L’individuo tende ad adattarsi al nuovo carico di lavoro, di richieste e stabilizza il tenore psicofisico.
Fase 3: esaurimento. E’ la fase più pericolosa, perché l’organismo soggetto a stress tende ad avere sempre minori difese e iniziano a manifestarsi sintomi fisici, fisiologici ed emotivi.
La durata dell’evento stressante porta a distinguere lo stress in due categorie. Quello acuto, che si verifica una sola volta e in un lasso di tempo limitato; quello cronico, quando lo stimolo è di lunga durata.
I sintomi da stress possono essere suddivisi in quattro categorie: fisici (tra i quali cefalee, dispepsia, disturbi del sonno, disturbi della sfera sessuale e bruxismo), comportamentali (ad esempio aumento del consumo di alcolici e tabacco, fame compulsiva, attitudine alla prepotenza), emozionali (rabbia, infelicità senza motivo, tensione, solitudine), cognitivi (facilità a distrarsi, amnesie, mancanza di creatività, difficoltà a pensare razionalmente).
Ma come prevenire lo stress e curarne i sintomi? il modo migliore è rivolgersi ad uno psicologo o ad un psicoterapeuta ed insieme, attraverso l’utilizzo di tecniche e pratiche diverse, compiere il percorso idoneo a voi.
Il suggerimento che ci sentiamo di fornirvi è di non indugiare alla comparsa dei primi sintomi, perché gli effetti dello stress possono essere silenti per lungo termine e, alla loro comparsa, essere devastanti.

Sergio Motta

Cristiana Francesia

Agriflor seconda edizione E Susa si tuffa nel verde

Per il secondo anno consecutivo la cittadina piemontese tornerà a inebriarsi dei colori e dei profumi delle eccellenze floreali proposte dai migliori vivaisti piemontesi. L’appuntamento è Domenica 15 maggio, dalle 9 alle 19 in Via Palazzo di Città. L’ingresso è gratuito. Al via anche la seconda edizione di “Susa Fiorita” il concorso dei balconi segusini più floreali

Dopo il successo dello scorso anno, Susa accoglie nuovamente il mercatino di Agriflor, per vivere una giornata all’insegna di fiori, piante e bellezza e per assaporare alcuni dei migliori prodotti enogastronomici tipici del territorio.

Una selezione dei migliori vivaisti e piccoli produttori provenienti da tutto il Piemonte metterà infatti in mostra le proprie eccellenze floreali e agroalimentari, domenica 15 maggio, dalle 9 alle 19 nella centralissima Via Palazzo di Città,

Saranno variegate le bellezze “floreali” che si potranno ammirare e odorare girando per i banchi di Agriflor: dalle aromatiche ai bonsai, dalle rose alle piante carnivore fino a una grande varietà di coloratissime orchidee. Una particolare attenzione sarà naturalmente riservata a tutte le piante che possono essere coltivate in alta e bassa Valle, grazie anche alla presenza di alcuni vivaisti locali.

Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche quest’anno alcuni produttori agroalimentari piemontesi con le eccellenze tipiche del nostro territorio: dai formaggi al miele, dai vini come il Baratuciat alle grappe di montagna e il genepy.

Nato da un’idea dell’Associazione Società Orticola del Piemonte, già organizzatrice di Flor a Torino e di numerosi eventi florovivaistici in tutta Italia, e l’Amministrazione Comunale di Susa, Agriflor Susa sarà la prima delle manifestazioni floreali previste in Valle: a metà luglio, infatti, è in programma la quinta edizione di Flor Bardonecchia, diventata negli anni un evento irrinunciabile per gli abitanti del territorio, i turisti e gli amanti delle piante e del verde.

Giorgio Montabone Vice Sindaco e Assessore al Turismo della Città di Susa“siamo molto soddisfatti che l’esperimento fatto lo scorso anno insieme agli organizzatori abbia avuto un grande successo che ha permesso di riproporre, con entusiasmo, la seconda edizione di questa bella iniziativa di qualità che inaugura una stagione estiva segusina che sarà ricchissima di eventi e manifestazioni.

Il Centro storico di Susa si trasformerà il 15 maggio in un vero e proprio giardino che accoglierà visitatori e turisti tra i colori della primavera. Un’occasione in più per visitare Susa e le sue bellezze”!

In occasione di Agriflor partirà anche il secondo Concorso “Susa Fiorita” organizzato dall’Associazione Pro Susa in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Sarà presente infatti uno stand della Pro Loco segusina al quale potersi iscrivere. Le abitazioni, i balconi e le composizioni più belle durante l’estate contribuiranno a rendere Susa ancor più bella e saranno dunque premiate!!!

La Festa delle Rose conquista Venaria

𝟭𝟴^ 𝗘𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗙𝗘𝗦𝗧𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗦𝗘 𝗘 𝟱^ 𝗘𝗗𝗜𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗙𝗥𝗔𝗚𝗥𝗔𝗡𝗭𝗜𝗔

Sabato 14 maggio 2022 – Ore 11:00

La Città di Venaria Reale e Fondazione Via Maestra inaugurano la manifestazione sotto l’arco fiorito,

allestito in via Mensa/piazza Vittorio Veneto.

Con la partecipazione di Bandakadabra

www.comune.venariareale.to.it

www.festadellerose.it