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Pet food e benessere animale: Innovazioni e strategie di marketing

Giovedì 28 marzo, dalle 18:00 alle 19:00, torna Parla con Me®con una nuova puntata dedicata al mondo del pet food e del benessere animale, approfondendo questa volta il ruolo della comunicazione e del marketing cinofilo nel raccontare e promuovere un settore in continua evoluzione.

Dopo il successo della prima parte, in cui si è discusso di trend, accoglienza e nutrizione per animali, ci addentriamo ora nel cuore delle strategie di comunicazione, dei nuovi linguaggi e delle innovazioni che stanno trasformando l’intero ecosistema pet, dal punto di vista di aziende, professionisti e consumatori.

Ospiti della puntata:

Paola Di Giambattista , Specialista Food & Hospitality, Chef Nutraceutico
Adriano De Sanctis , Consulente e formatore per l’eccellenza nella Dog Hospitality
Rocco Voto , Editore di Dogsportal.it | Consulente e formatore in marketing cinofilo

Anche in questa puntata ci saranno Lola e Stella, le  ospiti a 4 zampe, simbolo di un’accoglienza davvero pet-friendly, non solo dichiarata ma anche praticata.

Si parlerà di:

Come sta cambiando la comunicazione nel settore pet?
Quali strategie di marketing funzionano davvero con i petlovers?
Quanto conta oggi etica, trasparenza e sostenibilità nella scelta del pet food?
Le strutture ricettive sanno comunicare (e offrire) una vera ospitalità per cani?
E cosa possono imparare le aziende del settore da chi vive ogni giorno con e per gli animali?

Una puntata che unisce esperienze sul campo e visione strategica, pensata per chi lavora nel settore pet, nella ristorazione, nel turismo o nella comunicazione, e per chi vuole offrire un’accoglienza autentica anche agli ospiti a quattro zampe.

 Streaming diretto su :

LinkedIn Top Voice di Simona Riccio
Facebook di Simona Riccio
YouTube di ParlaConMe® : urly.it/3144rz

Per rivedere le puntate precedenti: www.parlaconmeofficial.it

📍Torino , lì 25 marzo 2025

Microturismo, viaggiare sostenibile

Destinazioni vicine, mete poco conosciute, valorizzazione delle economie locali.

Lo praticano in molti per questioni di tempo, per ragioni economiche, ma anche per non seguire le masse: è il microturismo una tendenza decisamente in crescita. È l’espressione di un interesse verso destinazioni vicine, che cambia la relazione tra il turista e le mete che visita e che da’ un nuovo senso al peregrinare per svago. Visitare piccole località, gioielli sconosciuti offre al turismo un nuovo volto che rispecchia il concetto di un ritrovato utilizzo del tempo, più dolce, che consente di annullare la frenesia del dover vedere, per credere di viaggiare veramente, troppe attrazioni e male: vince, dunque, la qualità, la bellezza di ridotte dimensioni e il relax. Ma quali sono le caratteristiche e i vantaggi del micro turismo?

Sicuramente questo e’ un modo di viaggiare sostenibile che promuove un turismo a basso impatto ambientale, rispettoso delle risorse naturali e culturali e sostiene le piccole imprese, agriturismi e artigiani, contribuendo alla crescita economica delle comunità. Un’altra prerogativa è data dalla qualità del viaggio: i visitatori possono vivere momenti unici lontano dalle folle, dalle file e da tutte quelle situazioni che possono trasformare una vacanza in un tormento da cui, talvolta, ci si deve riprendere. Lo scambio culturale ha una dimensione diversa, si possono visitare piccole cantine, ammirare siti non troppo noti ma carichi di significato e di arte, conoscere piccole comunità con tutte le loro tradizioni, dalla enogastronomia all’artigianato, dalle consuetudini d’altri tempi alla conoscenza del folclore, dei miti e delle leggende. I benefici non sono solo socio-culturali o economiche, infatti la pratica di questo tipo di turismo, riparato e lento, consente la crescita personale, sviluppa più facilmente l’empatia nei confronti di realtà ridimensionate dove ogni cosa ha una differente concezione di realta’, meno attuale forse, ma autentica. È certamente meraviglioso andare dall’altra parte del mondo a vedere luoghi esotici, spiagge sconfinate e conoscere culture completamente diverse dalla nostra, a volte rappresenta un sogno, ma l’immersione in luoghi dove si vive e si respira l’aria della ricca semplicità e della meraviglia in scala ridotta è un altro desiderio che in molti hanno riconsiderato e che stanno perseguendo.

Laboratori, corsi di artigianato o enologia, inoltre, sono altre attività che arricchiscono ancora di più il “micro” turismo; e’ come accedere all’interno di un mondo vicino, ma anche lontano dalla routine e dalle abitudini quotidiane, dove lo scambio assume un valore diverso, misurato, appassionato. Questa attività in costante crescita permette poi di preservare e mantenere parte della nostra arte e della nostra cultura altrimenti poco attenzionate e quindi mal curate.

Il microturismo, dunque, affronta e vince diverse sfide; restano da perfezionare le infrastrutture o crearne di nuove e adeguare le strutture alla crescita di questa attività perché’ questa modalità di viaggiare rappresenta una valida alternativa per il futuro del settore turistico. Qualche dato?

Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel 2023 l’Italia ha raggiunto un nuovo record storico con oltre 447 milioni di presenze negli esercizi ricettivi, superando i livelli pre-pandemici del 2019. Il Nord-Est dell’Italia si conferma la ripartizione geografica preferita dai turisti, con 176,2 milioni di presenze, pari al 39,4% del totale nazionale. Di queste, oltre 100 milioni sono attribuibili a turisti stranieri.

Maria La Barbera

Benessere e movimento: a tu per tu con il running motivator e la health coach

Giuseppe Tamburino, il noto running motivator, e Sara Bocchino, health coach, hanno creato un format di “confronto itinerante” nei bar della città, davanti a un semplice caffè, per parlare di benessere mentale,  motivazione al movimento fisico e sana alimentazione. 

Ascoltano, motivano, consigliano: da sempre hanno fatto dell’armonia mente – corpo, il leitmotiv della propria attività lavorativa.
Giuseppe Tamburino e Sara Bocchino, rispettivamente ‘running motivator’ – il  motivatore alla corsa e al movimento- e  l’ ‘health coach ‘- la guida professionale verso il raggiungimento del benessere nel senso più ampio ed evoluto del del termine – , hanno pensato di portare in mezzo alla persone le proprie esperienze di vita e di sportivi, attraverso la conoscenza del corpo e della mente, veri attivatori e motori del benessere.

” Vorrei parlare con le persone, ascoltarle –  cosa che giá faccio  con coloro che decidono di intraprendere con me un percorso dedicato alla scoperta dei benefici della corsa – per dimostrare quanto il movimento fisico, anche solo a partire da una semplice camminata, sia il primo ed essenziale step per passare dal divano al parco sotto casa. E iniziare a prendersi cura di sè, per trovare quel benessere, fisico e mentale, di cui si ha estremo bisogno “, dice Tamburino.
Così, insieme a Giuseppe e a Sara, ogni secondo giovedì del mese, tramite un messaggio sui loro profili instagram – spazio su sui cui verranno pubblicate tutte le comunicazioni sull’iniziativa – sarà possibile prenotare un incontro davanti a un caffè,  e parlare semplicemente di sè, insieme a persone che il benessere, da sempre, lo comunicano nella maniera più naturale possibile e vicino alle persone di tutti i giorni:

” Verranno esplorate le sfere di salute generale, dando attenzione alle abitudini di vita e agli obiettivi di fitness” aggiunge Sara, e prosegue: “parleremo anche di alimentazione, di come gli stili adottati possano influenzare il raggiungimento o meno dell’equilibrio fra nutrimento e benessere emotivo. E riuscire a dare un input ai processi di trasformazione positiva della propria vita, da custodire con cura” .
Primo appuntamento il 10 aprile, dunque, e gli iscritti sono già in molti.
Info sui profili social di Sara Bocchino  www.instagram.com/sarabocchino e di Giuseppe Tamburino  https://www.instagram.com/runningmotivator_beppe_tambu
 Chiara Vannini

Di fiori e di erbe. Mostra di erbari d’autore a Miradolo

“Di fiori e di erbe. Mostra di erbari d’autore. Da Besler a Penone, da De Pisis a Cage” è la mostra ospitata fino al 22 giugno prossimo al castello di Miradolo

 

La mostra ospitata al castello di Miradolo fino al 22 giugno prossimo reca il titolo “Di erbe e di fiori. Erbari d’autore. Da Besler a Penone, da De Pisis a Cage” e intende costruire un dialogo tra alcune pagine di erbari storici con la visione di alcuni artisti che attorno alla riflessione sulla materia e sugli elementi della natura hanno costruito opere che sono specchio del proprio tempo e del presente.

Gli erbari storici di Carlo Allioni, Basilius Bester, Carlo Lupo, Edouard Rostan, Camillo Sbarbaro , Ada e Adolfo Sella diventano controcanto alle opere di Vincenzo Agnetti, Biörn Braun, Pier Paolo Calzolari, Chiara Camoni, Adelaide Cioni, Betty Danon, Filippo De Pisis, Piero Gilardi, Wolfgang Laib, Ugo La Pietra, Christiane Lohr, Mario Merz, Helena Mirra, Richard Nonas, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Robin Rhode, Thomas Schütte, Alessandra Spranzi e Michele Zaza.

L’esposizione ospiterà oltre trenta opere provenienti da collezioni private, dal Museo Botanico dell’Università degli Studi di Padova, che conserva oltre 500 mila campioni di piante raccolte in tutto il mondo dalla fine del Settecento, dal Museo di Storia Naturale Giacomo Doria di Genova, dalla Fondazione Piero Gilardi di Torino e dal Museo Valdese di Torre Pellice. È in programma al castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo dal 22 marzo al 22 giugno prossimo ed è curata dalla Fondazione Cosso e da Roberto Galimberti, con la consulenza iconografica di Enrica Melossi.

Le opere presenti in mostra intendono indagare temi come la necessità dell’uomo di classificare e misurare il mondo che lo circonda non solo per conoscerlo meglio ma anche per svelare il mistero, per esorcizzare le proprie paure, la pazienza e la cura di gesti che, nell’apparente ripetizione, si scoprono differenti e ancestrali insieme, la fragilità di una materia che, nel suo mostrarsi effimera, sembra sfidare il tempo. Filippo De Pisis ha iniziato la sua carriera come botanico flâneur raccogliendo un erbario di piante essiccate formato di circa 1100 campioni raccolti in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio dal 1907 al 1917, donato poi al museo Botanico patavino. L’accuratezza nella conoscenza e nella raccolta delle sue piante si riflette nella sua arte pittorica e in particolare nel tema dei fiori, che è stato sviluppato in numerose varianti e con le più diverse tecniche espressive. Dai più semplici e popolari ai più nobili, i fiori sono ritratti quasi sempre recisi, quindi destinati a una breve vita, simbolo della caducità della bellezza. Wolfgang Laib ha studiato medicina all’Università di Tubinga prima di dedicarsi alla pratica artistica creando sculture e installazioni che sembrano collegare passato e presente, l’effimero e l’eterno, utilizzando materiali organici semplici e altamente simbolici, come il polline. La sua più gradevole opera in polline è stata installata nell’atrio del MOmA di New York nel 2013. La contaminazione tra natura e musica si trova nella serie “Green Sounds” del 1978 dell’artista concettuale Betty Danon. Uscita volontariamente dai circuiti tradizionali dell’arte negli anni Ottanta, ha condiviso il suo lavoro con artisti di tutto il mondo attraverso la Mail Art. ‘In Kew, A conversation in green’, Adelaide Cioni, in forma di video-installazione, riporta la struttura delle piante nella Palm House dell’Orto Botanico di Londra a una forma quasi astratta. Christiane Löhr crea le sue sculture leggere e impalpabili a partire da materiali naturali, come semi, baccelli, steli erbacei, crini di cavallo raccolti spesso in spazi periferici, punto d’incontro tra l’ambiente naturale e quello urbanizzato. Erbe, bacche e fiori, ma anche argilla e ceneri determinano le tonalità naturali distintive dei lavori di Chiara Camoni, che richiamano la terra e la vegetazione che l’artista raccoglie e inserisce nelle sculture.

Nelle opere di Pier Paolo Calzolari elementi provenienti dal mondo naturale, spesso soggetti a rapido deterioramento (sale, piombo, foglie di tabacco, muschio, petali di trifoglio) sono accostati a prodotti tecnologici. Dalla metà degli anni Sessanta, i tappeti – natura sono un segno di riconoscimento del lavoro di Piero Gilardi, la cui idea generatrice scaturisce da una riflessione sulla morte della natura, intesa come metafora delle pulsioni umane. Una lettera rarissima, esposta in mostra con inediti disegni, racconta proprio la genesi delle sue opere.

Le trentatré erbe di Giuseppe Penone del 1989 sono il risultato di un’azione di frottage, calchi di erbe reali sulle quali ha agito la mano dell’artista, che raccontano in ogni tavola, una riflessione profonda del rapporto uomo-natura, dove l’impressione delle erbe dialoga autenticamente con la parola che diventa poesia, tracciata sulla struttura vegetale. Dello stesso anno le 14 tavole che compongono il ciclo “Da un erbario raccolto nel 1979 in Woga Woga, in Australia” di Mario Merz, che accosta a diversi esemplari di foglie di piante fermate sul cartoncino con adesivi a vista, la numerazione tipica della successione di Fibonacci.

Per quanto riguarda gli Erbari Storici, ricordiamo l’Erbario di Pierre Edoard Rostand, custodito nel museo Valdese di Torre Pellice, che racconta una natura in movimento fortemente legata al territorio, con le piante che emigrano, si spostano con l’uomo o spariscono. Oltre 2 mila fogli, di cui 5 esposti in mostra raccolgono gli studi botanici del medico condotto e della sua vasta corrispondenza con scambi di piante con il mondo botanico ottocentesco.

Dal farmacista e botanico tedesco Basilius Besler è esposta un’incisione originale eseguita all’acqueforte su rame e successivamente acquarellata di una tavola tratta dal suo monumentale erbario Hortus Heystettensis, una delle prime e rare raffigurazioni di fiori, dal nome del più importante orto Botanico europeo seicentesco, al di fuori dell’Italia, che aveva contribuito a realizzare come giardino di Johann Konrad Von Gemminem, principe vescovo bavarese.

Carlo Ludovico Allioni, considerato uno dei massimi esperti di scienza botanica e medica del Settecento che ha intrecciato rapporti con Carlo Linneo, per primo ha attuato una ridenominazione della flora piemontese in senso moderno, pubblicando i risultati nel trattato Flora Pedemontana del 1785, dopo ben 25 anni di elaborazione, che documenta il censimento della flora spontanea di un ’area geografica estesa per tutto l’arco alpino occidentale.

La mostra, accanto all’Erbario di Carlo Lupo, di Ada Sella e Camillo Sbarbaro, come una ideale wunderkammer, indaga le corrispondenze formali tra le opere e, soprattutto, percorre l’apparente iato che, spesso, sembra esistere tra ragione e immaginazione, tra realtà e utopia, tra ricordo e memoria, tra quotidianità e sogno. Al di fuori delle sale il parco del castello di Miradolo, con le sue essenze, specie, architetture vegetali, dialoga con l’esposizione interna. Con l’apertura della mostra sarà possibile scoprire l’ampio progetto di rinnovamento e manutenzione straordinaria con cui la Fondazione Cosso ha ottenuto i fondi del PNRR del bando del Ministero della Cultura, finanziato dall’Unione Europea, attraverso i fondi Next Generation Eu.

L’esposizione sarà accompagnata da un’inedita installazione sonora a cura del progetto artistico Avant-Dernière pensée, dedicata al brano ‘In A Landscape’ di John Cage.

L’artista e teorico statunitense è anche stato un conoscitore di fughi, una passione, quella per la micologia, che ho ha portato a partecipare in qualità di micologo al quiz televisivo Lascia o raddoppia? e associata alla sua ricerca sonora. Nello spazio espositivo una lenta sequenza al pianoforte di note omoritmiche, separate tra loro dallo stesso intervallo, sembra sottolineare la possibilità di ascoltare e insieme di essere dentro l’ascolto in un paesaggio sonoro da osservare con attenzione, a vicino, come un quadro o le pagine un erbario. Il sistema di diffusione del suono progettato per le sale espositive costruisce lo spazio, ne muta i confini percettivi e dialoga con la dimensione visiva, in un continuo controcanto in cui la cadenza dei suoni sembra confondersi con l’incedere dei passi di chi osserva.

Parallelamente alla mostra si articolerà il progetto “Da un metro in giù “, un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circorda. In programma anche una serie sulle tematiche e sulle opere esposte in mostra “Mezz’Ora con” con Enrica Melossi.

Castello di Miradolo, via Cordonata 2, San Secondo di Pinerolo

Di erbe e di fiori

Orari sabato, domenica, lunedì dalle 10 alle 18.30.

Info 0121502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

Mara Martellotta

“All’ombra dei ciliegi in fiore” ai giardini della Reggia di Venaria

I giardini della Reggia di Venaria si tingono di rosa con la fioritura dei ciliegi. Si tratta di uno scenario mozzafiato con un ricco programma di iniziative legate alla musica, allo sport, al divertimento e alla convivialità. La stagione della rinascita torna ad animare i giardini della Reggia, generando un’esplosione di colori e profumi nei giardini con l’avvio delle fioriture dei ciliegi, dei peri e dei meli, uno spettacolo da non perdere per gli amanti della natura. La Reggia celebra il rigoglioso ritorno della primavera con un ricco programma di iniziative nei mesi di marzo, aprile e maggio che verranno ospitate nei suoi giardini.

Sabato 22 e sabato 29 marzo le attività inizieranno con sedute di pilates e yoga flow; domenica 23 e 30 marzo si inizierà invece con la musica la mattina alle 11, e il pomeriggio alle 15.30 con il concerto tra i ciliegi dell’Ensemble di ottoni e percussioni del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Alle 15.30 attività per adulti e bambini con pilates e yoga flow e yoga bimbi. Sia al sabato che alla domenica sono previsti spettacoli di danza alle 14 e alle 16, oppure dalle ore 14 alle ore 18 è possibile dedicarsi alla pittura con “Dipingere la natura en plein air”: gli artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dipingono en plein air e i visitatori potranno cimentarsi con i cavalletti a disposizione nei giardini. Questa attività è disponibile per tutta la settimana. Dalle 15 alle 18 per i bambini si propone il laboratorio di origami “Ciliegi di carta”, il sabato si può concludere la giornata con un aperitivo, mentre il pranzo è previsto per domenica 23 marzo (in caso di maltempo rimandato a domenica 30 marzo. In caso di maltempo tutte le attività verranno svolte all’interno del piano nobile della Reggia). Durante il weekend del 22 e 23 marzo, inoltre, il Centro di Conservazione e Restauro della Venaria Reale aprirà le proprie porte al pubblico gratuitamente per celebrare i suoi vent’anni di vita. Dalle 10 alle 18 i professionisti del Centro accoglieranno i visitatori per condividere la propria passione e il proprio impegno nella conservazione del patrimonio culturale.

Info: lavenaria.it

Mara Martellotta

Follia in Fiore nel chiostro della Certosa Reale di Collegno

Nel chiostro della Certosa Reale di Collegno approda la XVI edizione della mostra mercato, a cura di Orticola del Piemonte, per festeggiare l’inizio della primavera con prodotti agroalimentari, artigianato e fiori. A fare da cornice all’evento saranno diverse iniziative solidali, culturali, folkloristiche e didattiche organizzate dalla Città di Collegno in collaborazione con le associazioni del territorio. Con il ritorno della primavera, torna anche “Follia in fiore” sabato 22 e domenica 23 marzo, dalle 9.30 alle 18.30 presso l’affascinate chiostro della Certosa Reale di Collegno. Promossa dalla Città di Collegno, in collaborazione con Orticola Piemonte, è rivolta a un pubblico di famiglie, appassionati e curiosi, oltre agli amanti della natura in tutte le sue forme. Una vera e propria festa della primavera cui partecipano 70 espositori, tra artigiani e produttori agricoli, a cui si aggiungono alcuni florovivaisti, che animeranno il chiostro della Certosa Reale di Collegno, dove un tempo i padri certosini coltivavano le erbe officinali, e che fu trasformata nel corso dell’Ottocento in una delle strutture psichiatriche più grandi d’Italia. Importante sarà la presenza dei produttori agricoli del territorio con le loro eccellenze agroalimentari, un’offerta ricca e variegata di sapori che andrà dalle proposte salate come taralli e formaggi, prodotti da forno, prodotti di agricoltura organica fino allo zafferano e all’aglio di Caraglio, a quelle dolci come miele e nocciole, ma anche biscotti, zenzero, frutti disidratati e delizie alle rose. Non mancheranno vini, liquori e diverse tipologie di infusi, tisane e succhi di frutta.

Piccole realtà artigiane metteranno in luce la bellezza degli appartamenti e dei giardini della Certosa Reale con ceramiche, terrarium, vasi realizzati con le pietre, quadri e borse in tessuto, ma anche bijoux, gioielli artigianali, prodotti di cosmetica naturali come olio, saponi e creme per il benessere del corpo. Non mancherà una rappresentanza di florovivaisti piemontesi che esporranno proposte floreali finalizzate a evidenziare la bellezza dei balconi e dei giardini che le ospiteranno.

Ricco, come da tradizione, il programma di “Follia all’orto”, un insieme di iniziative ludico didattiche e solidali pensate per i più piccoli, grazie alla collaborazione con l’Orto che cura, laboratorio di agricoltura sociale didattica ambientale, gestito dalla cooperativa sociale Il Margine di Collegno, e che si terranno nel piazzale della cooperativa in piazzale Avis 3.

Dall’esposizione dei manufatti realizzati nei centri diurni della cooperativa, allo scambio di giochi per bambini in modalità swap party, fino ai numerosi laboratori artistici ed esperienziali dedicati ai più piccoli e finalizzati a far conoscere meglio il mondo della natura e a interagire con lei.

Esporranno le loro opere, realizzate nei laboratori di creatività, all’interno del chiostro, durante entrambe le giornate, la cooperativa Chronos di Rivoli e la Raf di Collegno, due associazioni del territorio che si occupano di servizi assistenziali finalizzati a persone con disabilità psicofisica. Nella giornata di domenica spazio al laboratorio musicale inclusivo “D’altrocanto”, all’esibizione di sbandieratori e musici dell’associazione Cigno Nero e al laboratorio di serigrafia.

L’ingresso è di 2 euro, entrata libera per minori di anni 14 e accompagnatori di disabili. L’accesso alla manifestazione è da via Martiri XXX Aprile 30. Maggiori informazioni sul sito www.orticolapiemonte.it o sui canali social di “Follia in fiore”.

Mara Martellotta

A To Dream tornano i mercatini di primavera e di Pasqua

Dal 22 marzo al 27 aprile sboccia l’artigianato tra i porti dell’Urban District  

 A grande richiesta, a To Dream, il più grande Urban District del Piemonte e punto di riferimento per shopping, ristorazione, intrattenimento e green life, tornano i mercatini dell’artigianato.

Da sabato 22 marzo a domenica 27 aprile, gli iconici portici del centro commerciale faranno da scenografia alle otto casette degli artigiani locali, in cui sarà possibile acquistare gioielli fatti a mano, accessori moda, magliette, borse, sciarpe dai colori vivaci e incensi profumati. Non mancheranno tante irrinunciabili delizie per il palato, come dolci e pasticceria, inclusa quella siciliana, brezel croccanti e liquori artigianali, oltre a quadri e tanto altro.

I visitatori avranno un’occasione speciale per i loro acquisti e le idee regalo in vista della Pasqua e potranno  immergersi in un’atmosfera unica, dove l’arte e la creatività saranno protagoniste.

Con questa iniziativa, To Dream – Urban District torinese conferma il suo impegno nel valorizzare gli artigiani locali e nel sostenere le realtà del territorio piemontese, con l’aggiunta di un’esperienza autentica e coinvolgente per tutti i suoi visitatori e una forma di ulteriore arricchimento commerciale, capace di dare valore alla passione e al talento di tanti professionisti.

Alle OGR di Torino, fra gioco e scienza: ‘’un’esplorazione del cosmo a bordo della luce”

Tutti a bordo… Si viaggia nell’Universo!

Fino al 2 giugno

Venerdì 21 marzo incontro con il “Premio Nobel” Michel Mayor

“Un viaggio interattivo alla scoperta di stelle, galassie, pianeti extrasolari, asteroidi e buchi neri”: ce n’è quanto basta nel programma di “esperienza immersiva” dal titolo “Macchine del Tempo. Il viaggio nell’Universo inizia da te”, proposto fino a lunedì 2 giugno (dopo il successo della prima edizione al “Palazzo Esposizioni Roma”) negli spazi del “Binario 1” alle “OGR – Officine Grandi Riparazioni”, in corso Castelfidardo, a Torino.

Ideata dall’“Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), realizzata dalle “OGR Torino” e progettata da “Pleiadi Srl” ( nata nel 2010, per la progettazione di eventi e percorsi museali), con il contributo di “Infini.toPlanetario”, di Torino-Museo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari” e di “MU-CH – Museo della Chimica”, la mostra si traduce in un “percorso espositivo” in cui si combinano, per la gioia di tutti (dagli adulti e anche più, ai giovani, ai ragazzi e ai bambini) installazioni immersive, ambientazioni interattive e videogiochi ispirati agli anni Ottanta, offrendo al pubblico un’esperienza innovativa tra passato, presente e futuro della ricerca astrofisica. Di particolare interesse anche l’integrazione di “macchine del tempo”futuristiche progettate dall’“INAF”, che consentono di esplorare la storia dell’Universo attraverso le più recenti scoperte scientifiche.

Proprio per questa ragione, l’evento non si rivolge solo agli appassionati di scienza, ma “coinvolge chiunque desideri lasciarsi affascinare dalla storia e dai misteri dell’Universo”, confermando, ancora una volta, l’impegno delle “OGR Torino” nella “promozione della ricerca e della divulgazione scientifica, consolidando il proprio ruolo di polo d’eccellenza per l’innovazione e la cultura contemporanea”.

Dichiara in proposito Davide Canavesio, Presidente “OGR Torino”: “Con questa mostraoffriamo al pubblico un’esperienza che unisce arte, scienza e tecnologia in un viaggio affascinante attraverso l’Universo e, in questo, le ‘OGR’ si confermano un laboratorio di sperimentazione e innovazione, un luogo in cui il sapere si traduce in esperienze immersive e coinvolgenti. Ospitare ‘Macchine del Tempo’ significa non solo dare spazio alla divulgazione scientifica, ma anche contribuire a rendere la conoscenza accessibile e stimolante per un pubblico sempre più ampio e diversificato”. Parole che trovano concreta conferma nell’adesione al progetto di oltre cento scuole, un vero e proprio segnale di risposta alla necessità urgente di insegnare “attraverso esperienze immersive e di qualità”. “Il nostro obiettivo – conclude Canavesio – è ispirare con questa mostra curiosità e meraviglia, offrendo nuove prospettive sul cosmo e sul nostro ruolo al suo interno”.

 

“Con ‘Macchine del Tempo’, l’‘Istituto Nazionale di Astrofisica’ mostra al pubblico– sottolinea da parte sua Roberto Ragazzoni, presidente dell’‘INAF’ – gli strumenti che scrutando il cielo esplorano l’Universo in epoche lontane dalla nostra, dagli 8 minuti che la luce del Sole impiega a raggiungerci, ai miliardi di anni percorsi dai messaggeri che provengono dalle galassie più lontane. Il nostro Istituto è leader nell’esplorazione dell’Universo e nella progettazione delle ‘macchine’ che ci permettono di svelarne i segreti, ma anche nella sperimentazione di nuovi linguaggi per appassionare il pubblico e guidarlo in questo straordinario viaggio di scoperta. Dalle meraviglie del Sole e delle stelle, agli ‘innumerabili mondi’ vicini e lontani, passando per la nostra Galassia e quelle più remote, dalle stelle compatte ai buchi neri, dalle onde gravitazionali alla ricerca della vita nell’Universo. Tutto questo e molto altro potrete scoprire visitando ‘Macchine del Tempo’, un viaggio che speriamo accenda la curiosità di tutte e tutti e magari ispiri le menti più giovani a intraprendere la strada della ricerca scientifica, perché un giorno siano loro a scrivere i prossimi capitoli delle scoperte nel cosmo”.

 

A corollario della mostra, sono inoltre numerosi gli appuntamenti organizzati e proposti al grande pubblico: dall’osservazione astronomica ai giochi interattivi, dalla musica alla poesia, passando per la più ampia ed accessibile divulgazione.

Si inizia venerdì 21 marzo, quando le “OGR” ospiteranno il “Premio Nobel per la Fisica”, l’astronomo svizzero Michel Mayor.

 

Per info: “OGR Torino”, corso Castelfidardo 22, Torino; tel. 011/0247108 o www.ogrtorino.it

 

g.m.

 

Nelle foto: “Macchine del tempo” immagini allestimento (Ph. Luigi De Palma per “OGR Torino”)

A Chivasso arriva la Hope Color: una grande festa a cielo aperto

Sabato 24 maggio ASD Hope Running APS e ASD Volley Fortitudo porteranno in città un tripudio di colori, sport, divertimento, inclusione e solidarietà

Per la prima volta la Hope Color approda a Chivasso questa primavera con un nuovo appuntamento della divertentissima corsa-camminata non competitiva di 5 chilometri. L’evento, in programma sabato 24 maggio 2025, unisce sport, musica, allegria, inclusione e solidarietà sotto la regia della ASD Hope Running APS e della ASD Volley Fortitudo, le due associazioni cittadine che daranno vita a questa giornata imperdibile per tutti i chivassesi e non solo che cercano un’occasione di puro divertimento all’aria aperta. La Hope Color, realizzata in partnership con il celebre XXL Café e con Ascom Confcommercio Chivasso, godrà del patrocinio della Città di Chivasso e si prefigura l’obiettivo di coinvolgere tutta la comunità chivassese in un evento ricco di sorrisi e adatto a persone di tutte le età.

Un autentico tripudio di colori che unisce simbolicamente lo sport con la speranza e la gioia, ma non solo: una vera e propria festa a cielo aperto, il cui cuore pulsante sarà piazza del Castello. Qui verranno allestiti un palco, stand e gazebo di sponsor e partner, l’arco di partenza e arrivo della corsa-camminata non competitiva e saranno organizzate attività collaterali all’insegna della musica e dell’energia che solo un evento di questo genere sa regalare. Le attesissime esplosioni di colori caratterizzeranno lo svolgimento della Hope Color nel tardo pomeriggio, ma al calar del sole la festa

proseguirà alla grande con una serata da urlo organizzata dallo staff dell’XXL Café per
festeggiare i 18 anni di attività.
Una giornata e una serata imperdibili per tutti gli amanti dello sport all’aria aperta e del divertimento, che potranno immergersi in un’atmosfera unica nel cuore della città dei Nocciolini, con un percorso che porterà i partecipanti ad ammirare le bellezze del centro storico e dei parchi cittadini, con tantissime sorprese che verranno svelate da qui al 24 maggio!
Giovanni Mirabella, presidente della ASD Hope Running Onlus, è al settimo cielo: “Chivasso è la nostra casa, dove tutto è iniziato. Dopo aver proposto con successo negli anni scorsi la Hope Color a Castiglione Torinese e Rivarolo Canavese, finalmente porteremo questo evento nella nostra città insieme agli amici della ASD Volley Fortitudo.
Vogliamo ringraziare in primis l’Amministrazione Comunale di Chivasso, Luca Magone e Fabrizio Vai dell’XXL Café che hanno da subito sposato questa iniziativa e il presidente di Ascom Confcommercio Chivasso, Carlo Nicosia, per il supporto. Vogliamo dare vita ad un evento di sport, inclusione e divertimento che non lasci indietro nessuno: dal 2018 siamo impegnati quotidianamente a rendere la pratica sportiva accessibile a tutti e ad organizzare eventi ed attività per le persone più fragili. A Chivasso tutti ci conoscono come gli organizzatori del Trail delle Colline, ma siamo certi che anche la Hope Color farà breccia nel cuore dei chivassesi. Vi aspettiamo tutti per divertirci insieme immersi in una pioggia colorata!”.


Ciro Perrucci, presidente della ASD Volley Fortitudo, sottolinea l’importanza dello sport all’interno di una comunità: “Lo sport è molto più di una competizione: è una scuola di vita, capace di trasmettere valori fondamentali come il rispetto, la disciplina e la solidarietà. Alla Volley Fortitudo crediamo che, sia a livello amatoriale che agonistico, ogni atleta possa trovare nello sport un’opportunità di crescita personale, imparando il valore del sacrificio, del lavoro di squadra e dell’inclusione. Supportare Hope Running nello sviluppo a Chivasso del progetto Hope Color rappresenta un’occasione preziosa per rafforzare il tessuto culturale cittadino, creando un ponte tra sport, associazionismo e partecipazione attiva della comunità. Allo stesso tempo, siamo lieti di promuovere un evento all’insegna del divertimento e della condivisione, un momento di festa in cui la passione per lo sport si unisce all’entusiasmo di stare insieme. Insieme, possiamo promuovere una cultura sportiva che formi non solo atleti, ma anche persone migliori,
celebrando lo sport nella sua dimensione più autentica e appassionante”. Questi i costi di iscrizione e le relative scadenze delle tariffe promozionali:
– Adulti
 € 13 → Prenotazione entro il 31 marzo 2025
 € 15 → Prenotazione dal 1 aprile al 11 maggio 2025
 € 20 → Prenotazione dal 12 maggio al 24 maggio 2025
– Bambini (sotto i 12 anni) → 10 (valido sempre) – Pacchetti Famiglia (validi sempre)
 1 adulto + 1 bambino → € 21 (invece di € 23)
 1 adulto + 2 bambini → € 30 (invece di € 33)
 2 adulti + 1 bambino → € 32 (invece di € 36)
 2 adulti + 2 bambini → € 41 (invece di € 46)
 3 adulti + 2 bambini → € 52 (invece di € 59)

Ci si può iscrivere online al link https://www.endu.net/it/events/hope-color-chivasso/ oppure nei punti di iscrizione fisici presenti sul territorio, che verranno svelati nei prossimi giorni.
La Hope Color sta per arrivare a Chivasso, preparati a vivere una giornata speciale che lascerà il segno nel tuo cuore!
Tutte le info relative alla ASD Hope Running APS le potete trovare qui:
• Sito web ufficiale: www.hoperunning.com
• Facebook: www.facebook.com/hoperunningchivasso
• Facebook: www.facebook.com/hopecolorbyhoperunning • Instagram: www.instagram.com/hope_running
• Come donare: www.hoperunning.com/sostienici
• 5×1000: codice fiscale Hope Running n° 91032000019

Tornare in forma con la Ginnastica Dinamica Militare Italiana

Alla scoperta di un nuovo sistema di allenamento a corpo libero che mette in gioco seriamente la volontà dell’individuo e migliora la forma fisica

Il desiderio di tenersi in forma e di curare il proprio benessere psicofisico è in forte crescita.  Sono tante le attività sportive quotidianamente praticate in Italia, tra queste figura la Ginnastica Dinamica Militare Italiana. Abbiamo cercato di conoscere meglio questa disciplina sportiva intervistando Diego, il  referente di GDMI per Torino e provincia.

Cos’è la GDM? La GDMI si basa su una preparazione atletica specialistica adattiva, volta ad allenare tutte le strutture muscolari che compongono il nostro corpo per ottimizzare la prestazione fisica. Il protocollo di allenamento della GDMI prevede l’attività a corpo libero come perno centrale.

Quando nasce? Ginnastica Dinamica Militare Italiana nasce nel 2013 da un’idea di Matteo Sainaghi e Mara Uggeri e oggi, con più di 60.000 iscritti e circa 500 centri in tutto il Paese, è la società sportiva con più tesserati d’Italia e d’Europa. Il Coni, ha certificato e promosso Ginnastica Dinamica Militare Italiana come disciplina sportiva.

Perché si chiama così? Ginnastica come attività che tende, mediante una serie ordinata di esercizi, a sviluppare l’apparato muscolare e a dare robustezza e agilità al corpo umano; Dinamica come opposizione di statica, quindi veloce, forte ed efficiente; Militare perché sono presenti caratteristiche di ordine e comando per ottimizzare la classe allenante, togliere le barriere sociali tra i partecipanti e dare disciplina all’esecuzione. Italiana perché nasce in Italia.

Richiede particolari attrezzi per praticarla? La GDMI non richiede macchinari perché si fonda su un sistema di allenamento che ha alla base l’attività a corpo libero. In secondo luogo prevede una totale mancanza di comfort e le esercitazioni proposte vengono date in forma di comando, in modo da forzare le barriere psico-culturali che sono alla base dei processi di adattamento alla sedentarietà e alla disapplicazione fisico sportiva. Infine, prevede la totale assenza di competizione. L’impegno del gruppo a ripetere tutti insieme l’esercizio non fatto dal singolo, serve a creare coesione secondo una metodologia scientifica comprovata.

Siete una realtà in forte crescita, qual è la situazione in Piemonte? Al momento siamo presenti a Torino e in parecchi comuni della provincia nei comuni di Rivarolo Canavese, Venaria, Ciriè, Settimo Torinese, Ivrea, Rivoli. Più limitata la presenza nelle altre province ad eccezione di Novara, Borgo Vercelli, Asti, San Damiano D’Asti. Abbiamo però intenzione di aprire dei centri anche nelle altre province, al riguardo siamo alla ricerca di istruttori da inserire nell’organico.

A Torino dove siete? Al momento a Torino sono presenti due centri. Quello nel quartiere Santa Rita in via Castelgomberto 20 è aperto il lunedì e il mercoledì dalle 20 alle 21; quello in Pozzo Strada, in via Candido Viberti 33, il martedì e il giovedì sempre dalle 20 alle 21. Con la primavera sono previste altre due aperture nella città di Torino.

Chi fosse interessato o volesse maggiori informazioni come può contattarti?

Può chiamarmi al 3500387284 – Diego.

Alessandro Sartore