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Adottate, non comprate, ma soprattutto non abbandonate

C’è bisogno di un cambio di mentalità e di cultura, la vendita degli animali dovrebbe essere vietata.

Ogni volta che chiedo dove è stato preso un animale domestico e la risposta è “in un allevamento” o semplicemente “c’è un signore che li vende” mi si chiude lo stomaco e smetto persino di fare le coccole al povero animale che con questa manifestazione di ignoranza e insensibilità non c’entra niente. Ci sono poi altre questioni e situazioni che mi confermano che non ci siamo ancora, che la mentalità non è ancora cambiata e che si pensa che un essere vivente possa essere messo in vendita e conseguentemente acquistato, così come un oggetto.

“ I cani del canile hanno problemi”, “io voglio questa razza di cane”, “ho cercato nei rifugi e nei canili ma non ho trovato il cane che volevo”, in queste affermazioni ci sono false credenze, disinformazione e moltissime scuse. I trovatelli, i cani randagi e quelli che si trovano nei canili non sono altro che cani acquistati e poi abbandonati, esseri innocenti che hanno avuto la sfortuna di nascere in un contesto sbagliato, lo stesso vale per i gatti ovviamente.

Ci sono persone che “ordinano” il cane su internet perché oltre alla razza scelgono anche il colore mentre qualche altro cane,altrettanto bello e pieno di  qualità, muore nell’anonimato di un canile o in strada. Lo so che ognuno è libero di fare ciò che vuole, è legittimo, ma prendere un cane o un gatto dovrebbe voler dire, oltre alla sacrosanta volontà di crearsi una compagnia,  salvare un’anima, darle un riparo, regalargli una vita dignitosa. Prendere un animale domestico non può essere un desiderio a tempo determinato, una moda, un capriccio o un atto di egoismo. Gli animali vanno rispettati come esseri senzienti, vanno salvati e amati e, nel caso si avesse la consapevolezza di non essere in grado di occuparsene o di non avere tempo e voglia, sarebbe meglio non prenderli, tantomeno acquistarli!

Ci sono associazioni, volontari, pagine sui social che ci informano come adottare una animale domestico, ci consigliano e ci spiegano quali sono gli impegni da prendere, ovviamente per tutta la durata di vita del cane o del gatto. Bisogna pensare che ci sono le vacanze, gli impegni familiari o lavorativi e quindi se non si è nella condizione di prendersene cura meglio lasciarlo dove è.

Abbiamo assistito alla vergogna post Covid, ai molteplici abbandoni di quei cani che durante la pandemia fungevano da pass per uscire e che dopo l’emergenza sono stati mollati come spazzatura, ebbene questo è un indicatore di quanto si sia ancora lontani dall’avere una relazione sana con il mondo animale. Adottare consapevolmente è l’unica via, non ce ne sono altre, salvarli e non comprarli per aderire alla tendenza del momento e poi, infine, non abbandonarli, mai!

“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali” (M. Gandhi)

MARIA LA BARBERA

Il Piemonte regione sempre più amica degli animali

Il Piemonte si propone come regione sempre più amica degli animali, anche grazie al nuovo testo unico «Disposizioni coordinate in materia di tutela degli animali da affezione e prevenzione del randagismo» approvato dal Consiglio Regionale.

Tante le novità nei 42 articoli del provvedimento: via la catena, tranne in casi molto particolari e di forza maggiore, riconoscimento del contributo terapeutico offerto ai pazienti con la «pet therapy», possibilità, per i padroni, di essere tumulati con le ceneri del proprio amico a quattro zampe, lotta al randagismo, attraverso l’istituzione di una banca dati regionale, attuazione di un’importante opera di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza contro abbandoni, ma anche contro i maltrattamenti, nuove regole per rendere più sicuro il possesso di animali dal morso incontrollato, interventi contro le manipolazioni genetiche e riconoscimento, per la prima volta, dei cosiddetti «santuari», ovvero i luoghi di accoglienza per animali ex-da reddito in cerca di una casa.

E poi l’istituzione della figura del «pet sitter» e tanto altro ancora, in primis l’istituzione dei 13 Ambulatori veterinari sociali sparsi in tutto il Piemonte, che presto diventeranno 15 e che si prendono cura, gratuitamente, degli amici pelosi delle persone in carico dei servizi sociali: un primo passo verso quella «mutua animale» che un giorno si spera si possa realizzare.

E’ molto soddisfatta l’assessore al Benessere animale Chiara Caucino, che ha lavorato per mesi riuscendo a fare sintesi con un testo che è stato condiviso anche con l’opposizione.

Con questo testo – commenta l’assessore – si fa chiarezza sugli obblighi che competono ad un possessore di animali d’affezione, ma anche sui diritti e sui doveri che ne conseguono, confermando la nostra lotta per il contrasto al randagismo, in piena linea con le recenti normative nazionali, sul Sistema Nazionale Anagrafe Animali d’affezione, dando piena tutela ai servizi oggi esistenti».

«Inoltre – prosegue Caucino – il testo prevede un riconoscimento degli enti del terzo settore che operano a sostegno degli animali d’affezione e del sistema di presìdi già oggi esistenti nella nostra regione, quali i canili, i gattili, i rifugi e i santuari per animali e forme di sostegno, anche economiche, per gli enti locali che, in base alle disposizioni nazionali oggi vigenti, si trovano in prima linea nel contrasto al randagismo e nel soccorso ai detentori di animali d’affezione, senza dimenticare l’aiuto concreto alle fasce deboli che detengono animali d’affezione che svolgono un ruolo di supporto e di aiuto per alleviare momenti difficili nell’esistenza. Con il passo, importantissimo, fatto oggi in Consiglio possiamo dire con orgoglio che il Piemonte è una Regione anche a misura di animali». (Il Torinese.it)

 

Intestino pigro? Risponde il nutrizionista

Mi chiamo Antonella, sono una donna di 46 anni e praticamente da una vita soffro di una forte stitichezza. Ho provato diverse diete ma con scarsi risultati. La cosa che ho notato è che anche se provo a mettermi “a stecchetto” e mangio più verdure le cose vanno meglio per qualche giorno e poi torno al punto di partenza. Lei cosa consiglia per risolvere il problema di stitichezza? La ringrazio per l’attenzione

 

Salve Antonella, grazie per avermi scritto. Comprendo pienamente il suo disagio e cercherò di darle qualche consiglio utile per migliorare la sua condizione. Il termine più adatto per definire il disturbo che mi ha descritto è stipsi. Per stipsi si intende quella patologia a livello intestinale che non permette al paziente di poter evacuare in maniera efficace le feci. Tale malattia è meglio conosciuta con il nome di stitichezza o, in linguaggio più colloquiale, come costipazione. Sono piuttosto numerosi i casi in cui si può parlare di stitichezza e i sintomi relativi a questa problematica tendono ad essere rilevanti per una persona piuttosto impegnata o costretta a rigidi orari di lavoro.

Molte ricerche sono state utili per collegare la stipsi a motivi piuttosto evidenti come errori nell’eseguire un certo tipo di dieta programmata, problematiche relative all’alterazione del ciclo di elettrolisi oppure un inadeguato apporto di fibre. Tra i motivi che possono portare a problematiche di stitichezza possiamo anche ritrovare disagi di carattere organico come affezioni al tratto del colon, oppure a difficoltà che possono essere presentarsi nel tratto anale.

Si parla sempre di due diverse tipologie di stipsi: cronica e acuta.La stipsi di carattere cronico è quella che più richiede interventi di carattere farmacologico, mentre per la stipsi acuta di solito è sufficiente fornire una dieta adeguata ad un paziente che incontra tali difficoltà.

Si tratta di un disturbo piuttosto frequente soprattutto nella donna, in quanto legata da molti fattori (dieta, stress, inadeguata attività motoria, fattori psicologici) ma assai spesso correlata alla fluttuazione ormonale.

Il trattamento della stipsi non complicata da altri fattori è di per sé abbastanza semplice: ecco un esempio degli errori più comuni che vanno evitati.

1. alimentazione disordinata – il primo passo è sicuramente quello di migliorare il proprio stile alimentare, mangiando in maniera sana ed equilibrata
2. mangiare in orari sempre diversi – cercare di mangiare in orari fissi, questo facilita la regolarità intestinale
3. poca acqua – bere più acqua facilita il miglioramento dei sintomi legati alla stitichezza
4. poche fibre – aumentare l’apporto di fibre, solubili e insolubili può fare la differenza
5. troppe fibre – attenzione agli eccessi, per non rischiare di intasare il tratto finale dell’intestino
6. non fare controlli periodici – la stipsi può essere un campanello d’allarme del colon irritabile
7. eccesso di farmaci – non bisogna prendere farmaci o integratori in maniera casuale, altrimenti rischiamo di peggiorare la situazione
8. approfondire eventuali problematiche psico-sociali – valutate se è il caso di avere un consulto con uno specialista per risolvere eventuali situazioni che riguardano la sfera psicologica

Spero di esserle stato d’aiuto. Le auguro vivamente di risolvere il suo problema.

 

Dott. Christian Lenzi – Biologo Nutrizionista

https://www.nutrizionistasumisura.it/

Caccia al Tesoro nel Parco del Castello di Miradolo

 

Lunedì 1 aprile, ore 14

 

La Caccia al Tesoro di Pasquetta è un’esperienza immersiva nel Camelieto del Parco del Castello di Miradolo per tutta la famiglia. Tappa dopo tappa e petalo dopo petalo si scoprono, con l’aiuto di una guida naturalistica, i segreti dei fiori e della rinascita primaverile della natura. Un pomeriggio tra colori, profumi e divertimento.

 

IL CAMELIETO

Nell’ambiente protetto del Parco del Castello di Miradolo si trovano oltre 130 giovani esemplari di camelie, moltissime delle quali uniche in Italia, propagate da piante vetuste appartenenti a due tra le collezioni di camelie più antiche e pregevoli d’Italia, provenienti dal giardino dell’ex Albergo Eden di Verbania Pallanza e dal Parco di Villa Durazzo Pallavicini di Genova Pegli.

Alle 30 camelie ottocentesche introdotte dalla Contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, ultima discendente della famiglia e proprietaria della dimora fino al 1950, si affiancano così le 130 nuove cultivar, recuperate e salvate dall’abbandono. La collezione di Miradolo offre fioriture a scalare con colorazioni dal bianco puro sino al rosso intenso, passando per le diverse sfumature di rosa.

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

Lunedì 1 aprile, ore 14

Caccia al tesoro nel parco di Grandi Giardini Italiani

Età: 3-12 anni

L’attività è realizzata in collaborazione con Cooperativa Arnica

Costo: 6 euro a partecipante (compreso ingresso al Parco)

La prenotazione è obbligatoria.

Per chi lo desidera dalle 12 pic-nic nel parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. Su prenotazione.

0121 502761 www.fondazionecosso.com

“Cucciole” di Cheerleader alla conquista di Praga

 

Le allieve di Federica Rossi del Dynamite Club di via Sant’Anselmo 25 a Torino hanno conquistato la medaglia di bronzo al Praga Cheer Open.

Federica Rossi, vulcanica ballerina, allenatrice e anche foodblogger (la trovate su Instagram come @foodfede), ha portato a Praga le sue allieve che hanno conquistato il terzo posto nella categoria double freestyle.

Le giovani allieve hanno lavorato duramente e il successo cecoslovacco le ha ripagate di tanta fatica. Non lasciatevi ingannare dall’età (la più piccola ha 9 anni e la più grande 20 anni). Queste giovani atlete hanno grinta da vendere e sono già proiettate verso il prossimo traguardo.

“Ogni anno le ragazze migliorano sempre di più, sia a livello mentale che a livello tecnico. Si allenano tre volte alla settimana per un totale di 7 ore, un grande impegno considerando anche gli studi in cui tutte quante ottengono ottimi risultati. Campionesse nello sport e nella vita” ha dichiarato orgogliosa Federica Rossi.

Adesso si torna in palestra per altri mesi di duro allenamento sognando di gareggiare ad Atene. Congratulazioni e in bocca al lupo per la prossima sfida.

LORI BAROZZINO

Da Pralormo a Chieri, 4.500 tulipani di “Messer Tulipano”

… e Chieri si sdebita facendo arrivare alla Città dei Conti di Beraudo due opere della chierese Norma Carpignano per la mostra dei “vestiti di carta”

Chieri (Torino)

La fioritura è in atto. Ed è davvero un bel vedere. A Chieri la primavera si annuncia con i colori e le stupende composizioni dei preziosissimi tulipani (dal “rosa” simbolo di tenerezza e di amore delicato, al “giallo” simboleggiante l’amore –ahinoi!- impossibile, fino ai “bianchi” segno di perdono) donati dalla contessa Consolata Pralormo, ideatrice della manifestazione floreale di rilevanza internazionale “Messer Tulipano”, giunta alla XXIV edizione ed in programma dal prossimo 30 marzo al 1° maggio. Si rinnova in questo modo, per il quinto anno consecutivo, la collaborazione tra il “Comune di Chieri” e il “Castello di Pralormo” per valorizzare e “donare bellezza”, un privilegio di cui godono solo altre tre città in Piemonte: Torino, Cuneo e Alba.

E così fra pochi giorni, ben 4.500 tulipani della Collezione di “Messer Tulipano” creeranno un meraviglioso effetto scenico in tre particolari siti della città collinare: nel giardino “Cardinal Martini” in piazza Cavour e nell’aiuola antistante la “Biblioteca civica”, mentre circa duecento bulbi sono stati piantati anche negli spazi verdi del “condominio di edilizia sociale” di via Monti, nell’ambito di un progetto di riqualificazione gestito dalla “Cooperativa Valdocco” e dall’“Associazione Gionchetto”.

I chieresi dunque potranno passeggiare e apprezzare i tulipani fioriti, per poi, a distanza di pochi giorni, poterli ammirare anche al Castello di Pralormo dove ne vengono piantati più di 100mila, rinnovati ogni anno sia nelle varietà, sia nei colori. “Siamo davvero grati alla Contessa Consolata di Pralormo – dichiara l’assessora alla Cultura di Chieri, Antonella Giordano –  per aver voluto coinvolgere la nostra città in quel meraviglioso evento che è ‘Messer Tulipano’”.

Una collaborazione preziosa che vede insieme due località che sono di certo fra le più prestigiose e ricche di storia (oltreché di indubitabile bellezza) della collina torinese. Una collaborazione “che, da parte nostra – prosegue l’assessora Giordano – ci ha permesso di far sì che quest’anno sarà possibile ammirare un po’ di Chieri anche a Pralormo, attraverso la mostra tematica dedicata alla ‘CARTA’ che sarà allestita nell’‘Orangerie del Castello’”. Dove, infatti, nella sezione moda saranno esposti due originalissimi abiti di carta dell’artista chierese Norma Carpignano: uno realizzato con le pagine pieghettate del giornale “Il Sole 24 Ore’’ e uno, un tutù da ballerina, fatto con le bustine di tisane di malva. Una bella occasione per valorizzare Chieri e gli artisti del territorio.

Tutte le info su www.castellodipralormo.com

g. m.

Nelle foto:

–       Tulipani in piazza Cavour a Chieri

–       Tulipani in via Monti a Chieri

–       Presentazione “Messer Tulipano”

Suggestioni luci & musica al palazzo della Luce

Dal 21 marzo a 26 maggio  al Palazzo della Luce di via Bertola
Un esperienza unica, immersiva sulle note di Vivaldi “Le Quattro stagioni ” e lo spettacolo di luci Enlinghtment. Omaggio al ciclo della vita sui e emblematico brani di Vivaldi adattati per l’occasione.


Si parte dalla Primavera, poi Estate, Autunno ed Inverno adattati e arrangiamenti a cura di Silvio Buchmeier.Seguono due composizioni rispettivamente dal titolo Sansara che descrive il ciclo infinito di rinascite e sofferenza in cui le anime sono intrappolate concetto che proviene dalla cultura induista e terminare con Nirvana uno stato di pace, libertà e illuminazione dell’anima dei suoi legami con il mondo, rappresenta la liberazione finale del dolore e della sofferenza.
Circa 40 minuti di immersione totale in sensazioni uniche, bellezza  per occhi, udito ed anima.
Uno spettacolo di luce immersiva che avvolge lo spettatore con musica suggestiva e animazioni straordinarie.
Biglietti solo on line.

Gabriella Daghero

Il turismo minerario. Avventure sotterranee all’interno di parchi e musei

Visitare ex miniere, oggi riconvertite e trasformate, e’ nel nostro paese una forma di turismo relativamente nuova e in continua crescita. Molto sviluppato in altri paesi europei come Spagna, Polonia e Slovenia, in Italia ha destato l’interesse di molte persone di tutte le eta’, compresi i bambini, gia’ da qualche anno.

Secondo il progetto ReMi, promosso dall’Ispra – Istituto per la Protezione e Ricerca Ambientale – i siti minerari dismessi in attesa di essere trasformati sono circa 3.000, 375 solo in Piemonte. Nel 2015 e’ stata istituita, dalla Rete Nazionale dei Parchi e dei Musei Minerari Italiani, la Giornata Nazionale delle Miniere che mira a promuovere gli ex luoghi estrattivi, non piu’ in uso, attraverso visite ed eventi cosi’ da tramutare luoghi abbandonati in veri e proprie aree di interesse.

In uno scenario silenzioso popolato dalla biodiversita’ si possono ripercorrere le storie di minatori e di imprenditori che hanno passato gran parte della loro vita in queste cave buie, dotati di attrezzature, strumenti e spirito di sacrificio, e che hanno contribuito all’economia di un tempo mettendo spesso a repentaglio la loro vita.

Nella nostra regione sono diverse le ex miniere da visitare, vediamo quelle piu’ conosciute.

Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca nel comune di Prali (Torino), e’ un sito di eccellenza, dove una volta si estraeva il talco, che ospita due cave Paola e Gianna che, con oltre 4 km di gallerie, sono considerate tra le piu’ belle e interessanti a livello internazionale. Negli edifici adiacenti e’ possibile visitare l’esposizione museale permanente, la sala video e l’Archivio Storico.

Miniera di Garida

Chiusa nel 1968, oggi questo complesso minerario e’ considerato patrimonio storico e geologico, uno sito litologico (che riguarda la roccia) di grande interesse. Situato in zona Forno di Coazze la temperatura interna, di circa 10 gradi, permette la creazione di un habitat perfetto per diverse specie animali. L’esterno e’ caratterizzato da una copertura di legno e sono presenti i vecchi carrelli e argani che trasportavano i materiali estratti.

Miniera della Guia

Aperta fino al 1961, era una cava di oro situata nella Valle Anzasca e precisamente in localita’ Fornarelli di Mucugnaga che oggi e’ diventata parte del museo delle Alpi. Il suo massimo picco di produzione fu durante le due guerre mondiali in particolar modo nel 1942 durante cui furono estratti 40.000 tonnellate di materiale grezzo, questa enorme attivita’ diede lavoro a circa 300 operai. Durante la visita, che si snoda su un percorso di 1,5 chilometri circa, si possono ancora ammirare frammenti di pirite aurifera (oro grezzo).

Cava di Marmo Verde di Cesana

Nell’area del Monte Crouzeau, di Bousson, di Roche Noire e Punta Rascià esiste una roccia di colore verde intervallata da un intreccio di venature bianche, la serpentinite, che ricorda molto il marmo. Questa cava esistente dagli anni 20 e’ stata attiva fino agli anni 70, ma ancora oggi al suo esterno si possono trovare vecchi macchinari e attrezzature che un tempo furono molto utili.

Sul percorso per arrivare alla cava ci si puo’ fermare alla Casa delle Lapidi che deve il suo nome alla presenza di numerose lastre che riportano diversi motti e incisioni.

Per effettuare le visite in sicurezza e’ importante seguire le indicazioni come adottare un abbigliamento consono alla temperatura che solitamente scendendo in profondita’ puo’ arrivare anche a 5/7 gradi, verificare che sia accessibile a tutti e indossare il casco con la luce che normalmente viene fornito presso il sito.

BUILDING HAPPINESS Dove sta di casa la felicità?

La Fondazione per l’Architettura di Torino intraprende per l’anno 2024 un affasciante viaggio alla scoperta della connessione tra architettura e felicità, in cui tutti siamo invitati a partecipare.

Cosa rende felice una città? Quali sono gli elementi urbani ma anche abitativi che rendono piacevole un luogo? Come si fa a rendere fruibili luoghi dismessi? A queste domande cercheranno di rispondere architetti, attivisti, artisti coordinati dalla Fondazione per l’Architettura di Torino che, con un programma fitto di eventi, vuole comprendere come migliorare i luoghi che viviamo.

Il progetto si chiama Building Happiness, è molto ambizioso e si prefigge di redigere un vero e proprio manuale con linee guida pubblicare e divulgare. L’argomento non è certo nuovo. La relazione tra Architettura e Felicità è già stata indagata in passato, soprattutto attraverso lo sguardo di filosofi e scrittori (come Alain De Botton, “Architettura e Felicità, 2006”) e da antropologi (come Mar Augè, “La felicità ha un luogo? 2011”). La Fondazione inoltre riconosce il recente emergere di un approccio quantitativo da parte degli architetti nello sviluppo di “edifici felici”, tutto ciò è stato di stimolo per proporre ed enfatizzare l’aspetto culturale della nuova indagine, che vuole sottolineare le dirette conseguenze dell’architettura sulla qualità della vita delle persone e sulla responsabilità sociale degli architetti.

“Mi preme sottolineare – afferma Gabriella Gedda, Presidente della Fondazione per l’Architettura di Torino – tutto l’orgoglio e l’impegno che la Fondazione ha profuso nei confronti del progetto Building Happiness, che vede nell’architettura un valore sociale al servizio della comunità, anche attraverso la promozione del benessere dei cittadini. Crediamo infatti fermamente che la felicità sia un indicatore fondamentale per misurare la salute psico – fisica delle persone e anche per conferire vigore all’attrattività territoriale. Con il progetto Building Happiness vogliamo sensibilizzare la comunità degli architetti e di tutti i professionisti del settore, al fine di contribuire in modo tangibile alla realizzazione di un ambiente urbano che, oltre a soddisfare le necessità pratiche e funzionali, alimenti il benessere emotivo e spirituale dei suoi abitanti”

Il percorso di Building Happiness si articolerà in una ventina di appuntamenti, il calendario completo lo trovate qui. Comprende incontri “Face to Face” con architetti, tour di luoghi felici, talk culturali con ospiti illustri, tra i quali uno in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, un Book Lab in collaborazione con il Circolo dei lettori di Torino e la realizzazione di una mostra fotografica in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia.

Imperdibile, Sabato 23 Marzo, la Maratona Stand up for Architecture! Dalle ore 17.00 alle ore 23.00 al Capodoglio, Murazzi del Po Gipo Farassino 37. Qui sarà possibile dialogare con architetti, designer, attivisti e artisti. L’evento multidisciplinare e corale, una vera e propria maratona di sei ore, coinvolgerà attivisti, designer, architetti e artisti. Qui il programma completo.

“Vorrei sottolineare – conclude Eleonora Gerbotto – il nostro impegno nel rendere protagonisti i giovani. Attraverso la Maratona, uno dei momenti salienti della programmazione, i giovani (architetti ma non solo) sono stati coinvolti attivamente perché abbiano l’opportunità di esprimersi su un tema così rilevante come la felicità.  Ritengo infatti importante mettersi in loro ascolto, ma ancor di più coinvolgerli, perché i giovani sono a tutti gli effetti il motore creativo per il futuro della nostra città”.

E i torinesi? La Fondazione per l’Architettura di Torino ha bisogno anche dell’aiuto dei suoi concittadini e lo fa chiedendo di rispondere al questionario di Building Happiness. Alla costruzione della felicità nessuno resta solo spettatore.

Lori Barozzino

Il più grande “Tulips U-pick Park” in Piemonte

TULIPARTY

 

Dal 23 marzo a fine fioritura

Aperto tutti i giorni dalle h 9,30 alle h 18,30

In via Collegno 39 a Pianezza

 

Tuliparty giunge alla sesta edizione! Lo storico  “Tulips U-pick Park” piemontese riaprirà i battenti il 22 marzo e resterà aperto fino al termine della fioritura che dipenderà, come sempre, dalle condizioni meteorologiche. Tuliparty è uno spazio verde di oltre 5.000 mq in cui sarà possibile ammirare una fioritura straordinaria di oltre 120 varietà diverse di tulipani di tutti i colori e di tutte le famiglie: Pappagalli, Sfrangiati, Doppi, Fiore di Giglio. Oltre ai tulipani ci sarà una ampia scelta di Narcisi, Viole e Muscari, tutti da raccogliere in modalità u-pick.

“Quando ti piace un fiore semplicemente lo cogli. Quando AMI un fiore lo annaffi tutti i giorni”; in questa citazione, che abbiamo scelto come didascalia della sesta edizione, si racchiude l’unicità del Tuliparty.
Nel nostro Tulips U-pick Park sarà possibile non solo ammirare i tulipani e fotografarli, ma come dice il nome stesso, sceglierli e raccoglierli, volendo, con tutto il bulbo, pronti per essere ripiantati nel proprio giardino o terrazzo, in modo da portare a termine la fioritura a casa e prendersi cura della pianta per farla rinascere la stagione successiva. Per fare questo ai visitatori verrà fornita l’attrezzatura per raccogliere la pianta col bulbo in autonomia, oppure potranno essere assistiti dallo Staff del Tuliparty.

Attività didattica: Anche Quest’anno abbiamo coinvolto scuole materne ed elementari nell’attività didattica “Alla scoperta del mondo vegetale”, con spiegazioni teoriche e pratiche sulla coltivazione dei fiori; ogni bambino e bambina potrà diventare un piccolo floricoltore, piantando un bulbo di gladiolo in un vasetto da portare a casa insieme a un tulipano raccolto nel campo.  Sempre per gli Amici più piccoli, sono in programma attività ludiche quali la “caccia alle uova” in occasione del week end pasquale.  Non mancheranno poi, per gli adulti, Corsi di pittura e Corsi di fotografia in plein air, per imparare le tecniche specifiche del soggetto floreale.

INFORMAZIONI
feriali: € 2,50 comprensivo di 1 tulipano

festivi e prefestivi: € 5,00 comprensivo di 2 tulipani

Tulipani extra € 1 cad, col bulbo € 1,50 cad.

TULIPARTY TORINO

Via Collegno 39 – Pianezza (TO)

www.tuliparty.com