Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Fernando Aramburu “I rondoni” -Guanda- euro 22,00
Lo scrittore spagnolo, autore di “Patria”, in questo suo ultimo corposo romanzo il travaglio interiore di un uomo arrabbiato che decide di farla finita con la vita. Ma prima ripercorre la sua avventura terrena in oltre 700 pagine, tra affetti naufragati, delusioni e stati d’animo altalenanti e infiniti.
Voce narrante è quella di Toni, professore di filosofia di 55 che milita nel «PPSS, Partito di chi preferisce stare da solo». Conosce perfettamente il giorno della sua morte dal momento che è stato lui ad averla stabilita, e questo è il monumentale diario di un aspirante suicida. Ha deciso di farla finita di lì a un anno
-precisamente il 31 luglio 2019- e stila questa sorta di conto alla rovescia; un diario di 365 giorni di cui leggiamo l’intima cronaca. Pagine stilate senza farne un eccessivo dramma, anzi scritte con una sorta di disincanto e senza retorica, con una serenità quasi divertita nel constatare l’irragionevolezza del mondo e della vita.
In attesa dell’evento scrive ogni giorno nel suo appartamento che condivide con l’affetto più fedele, la cagnolina Pepa. Possiede una nutrita biblioteca e progressivamente tende a separarsi dai suoi amati libri, ma soprattutto analizza la sua vita e i legami con le persone che hanno incrociato la sua strada.
Lo fa con un misto di cinismo, ironia, spietata messa a ferro e fuoco dei rapporti umani, ma anche della situazione politica della Spagna.
Con l’implacabile bisturi della sua analisi viviseziona tutto e tutti.
Una variegata mappa umana in cui compaiono l’ex moglie Amalia dalla quale fatica a prendere le distanze; i genitori disfunzionali, il padre manesco e la madre che gli sputava nel piatto. Un fratello che mal sopporta, e il deludente e assai problematico figlio Nikita.
Ma c’è anche l’amicizia con Bellagamba che ha perso un piede in un attentato, e poi il contorno di una nutrita messe di episodi familiari, amorosi, di gioventù, di aspettative mancate, emozioni.
Tony si sfoga con la vita, coinvolge una costellazione umana deludente, anche se non se la prende con nessuno. La sua è una sorta di preghiera laica che svela mistificazioni e inganni che fanno parte dell’esistenza.
I rondoni del titolo sono emblematici perché incarnano il suo ideale. Sono uccelli laboriosi che sogna spesso e che volano senza mai posarsi; privi di tormenti esistenziali, non obbligati a interagire con qualcuno, senza i patemi della fede, con la sicurezza che moriranno quando sarà il loro momento. Liberi eternamente e sempre librati nell’aria.
Simona Vinci “L’altra casa” -Einaudi- euro 20,00
Il romanzo è ambiento in un’antica villa di Budrio dove s’incrociano le vite di due donne, assai diverse fra loro, accomunate dall’attesa di un grande evento musicale.
Sono la cantante lirica Maura, reduce da un importante intervento chirurgico alla tiroide, che teme di aver perso il controllo della voce. L’altra donna è Ursula, una pianista di origine russa che deve preparare Maura per un concerto. A metterle insieme sono stati i rispettivi compagni, Fred e Marco.
Ma forse la vera protagonista è la casa, detta anche Villa Giacomelli, della quale era stata proprietaria la famosa mezzosoprano Giuseppina Pasqua, vissuta tra 1851 e 1930, e della quale Maura dovrà interpretare i cavalli di battaglia.
Giuseppina Pasqua era stata amica intima del Maestro Giuseppe Verdi, musa e interprete di molte sue opere, prima in assoluto ad aver cantato l’ultima opera Verdiana, “ Falstaff”, nel ruolo di Madame Quickly.
E sembra che non se ne sia mai andata dalla villa, nella quale c’era in passato il pianoforte sul quale si diceva che Verdi avesse suonato, forse anche composto; poi era stato regalato.
La casa è attraversata da scricchiolii sinistri, sibili, rumori indecifrabili; si inizia con piccoli orrori (come un’insalatiera piena di teste di piccione) e in un crescendo si arriva a spaventi e misteri di maggior intensità.
Aspettatevi una narrazione complessa e vorticosa, un misto tra romanzo dell’orrore e del mistero con pagine che virano sul fantastico. Qui la casa vive di vita propria e dirige in qualche modo anche stati d’animo, paure, ansie e azioni dei personaggi -in carne ed ossa- che per un po’ abiteranno tra quelle mura.
Amanda Sthers “Promesse” -Rizzoli- euro 17,00
Amanda Sthers è un caleidoscopio di creatività: autrice di romanzi, testi teatrali, canzoni, sceneggiatrice e regista. Oltra ad avere scritto questo romanzo ha anche diretto l’omonimo film “Promises” del 2021 interpretato da Pierfrancesco Savino, Kelly Reilly e Jan Reno. Ed effettivamente la sua scrittura scorre veloce con un ritmo cinematografico.
Il romanzo inizia con il protagonista Sandro che per caso viene a sapere che Laure, il grande amore mancato della sua vita è appena morta. Uno schiaffo in pieno viso che lo sprofonda nei ricordi e lo porta a rivivere alcune fasi della sua vita privilegiata.
Figlio di una francese e un italiano ricchissimo, è il discendente ed ultimo erede di una famiglia altolocata della borghesia laziale.
Fin da bambino ha sempre trascorso le estati nella splendida villa del nonno affacciata sul mare dell’Argentario. Lì aveva respirato un clima particolare; da un lato succube delle elevate aspettative del nonno Giuseppe Brastini d’Alba, patriarca donnaiolo e austero che puntava tutto sul nipote. Dall’altra l’astio del nonno verso la madre di Sandro, semplice infermiera naif che ai suoi occhi si era fatta mettere incinta e aveva accalappiato così il figlio buon partito. Fin dal primo momento la odia, convinto che «Non si incrociano i purosangue e i cavalli da tiro».
Sandro cresce in questa atmosfera, sballottato tra le idee del nonno e la madre che invece lo spinge a cercare se stesso, indipendentemente dalle aspettative della famiglia.
E’ allora che si innamora perdutamente di Laure, un amore potente, corrisposto, ma mai realizzato e vissuto.
Da quel lutto inaspettato scatta nel protagonista lo srotolarsi della sua vita: il suo matrimonio con Bianca, la nascita delle loro bambina, l’amore travolgente per Laure incontrata a una festa, ma mai entrata davvero nella sua esistenza. Sandro faticosamente deve fare i conti con la sua immobilità sentimentale, la malinconia di una vita diretta più che altro dagli altri, un fallimento esistenziale che brucia.
Amy Engel “La consuetudine del buio” -HarperCollins- euro 17,50
Questo thriller è stato scritto dall’americana Amy Engel che prima di dedicarsi alla letteratura è stata avvocato penalista. In questa pagine sciorina una sorta di noir ambientato nella provincia rurale americana e inizia con un colpo al cuore. La morte di due amiche dodicenni alle quali l’assassino ha tagliato la gola e poi le ha abbandonate, a soffocare negli ultimi gorgoglii di vita, in uno squallido parco giochi.
Siamo nella sperduta cittadina nei Monti Ozark, dove tutti si conoscono e le vite non sono per niente facili.
Le vittime sono Izzy e Junie, la seconda è figlia della cameriera e ragazza madre Eve Taggert, con alle spalle un passato difficile. Vissuta in una mobile home con una madre border line, dalle frequentazioni maschili discutibili, sempre sulla soglia dell’indigenza, poco attenta ai figli, ma pronta a sbranare chiunque provasse a toccarli. La vita di Eve è sempre stata in salita, l’unico appoggio è suo fratello Cal diventato poliziotto.
Junie era l’unico spicchio di sole nella vita stentata di Eve, frutto dell’incontro casuale e bollente con un giovane di passaggio nel bar dove lei lavorava a 17 anni.
L’altra ragazzina uccisa era la migliore amica di Junie, e i suoi genitori, Zach e Jenny, sono altrettanto devastati dal dolore. Ma Eve non si accontenta delle indagini ufficiali, scava a fondo nelle frequentazioni delle bambine cercando di capire il movente del delitto.
Il lettore si aspetti una serie di colpi di scena continui che porteranno alla luce il segreto legame tra le ragazzine, ambienti inquietanti, rapporti malati e complessi…..

Belle è intelligente, colta, gran lavoratrice ed ha una passione profonda per i libri, soprattutto quelli antichi, dei quali diventa esperta conoscitrice. Dopo uno stage alla biblioteca universitaria di Princeton finisce a lavorare per il potente banchiere J.P.Morgan, che all’acume per gli affari unisce una passione da bibliofilo.
Rachel Cohen è docente alla University of Chicago e in queste pagine ha ricostruito la biografia del controverso storico dell’arte ed esperto di Rinascimento italiano, Bernard Berenson.
L’autrice della “Saga dei Cazalet” questa volta si concentra su una storia che è commedia intrisa di ironia sullo sfondo della Londra di fine anni 70.
Queste pagine sono un piacevole e dotto viaggio letterario nel cuore di un’epoca eccezionale, raccontato attraverso le vite di chi l’ha vissuta e resa indimenticabile. E’ il frutto di anni di ricerche della giornalista francese Agnès Poirier attraverso diari, cronache e scritti dei diretti interessati; non un romanzo -anche se come tale può essere letto- in realtà tutto è rigorosamente documentato ed avvenuto davvero.
Ma fin qui i problemi sono tutto sommato gestibili. Il peggio invece avviene sullo scacchiere mondiale, dove il terrorismo è il nemico da stanare, e per questo agisce una variegata rete di spie. Tamara è una 30enne abile e affascinante che parla l’arabo; dal quartiere generale della Cia di Langley viene assegnata alla stazione di N’Djamena, sulle tracce dello spietato leader dello Stato Islamico del Grande Sahhara (Sigs), ovvero un califfato come l’Isis che nel deserto nasconde basi operative di jihadisti.
E’ l’esploratore Percy M. Clark che nel 1904 raggiunge le cascate Vittoria e ne è stregato. Si ferma all’Old Drift, piccolo insediamento coloniale alle prese con zanzare e malaria che falcidiano vittime a tutto spiano. Percy è di fatto un pioniere, e lì si stabilisce, convinto che essendo arrivato per primo troverà grandi opportunità. Però non è certo una vita facile e il tasso di mortalità è altissimo. Il posto viene ribattezzato Deadrock -la roccia della morte- e, tra un funerale e l’altro, il becchino è selezionato tra i sopravvissuti.
Ha fatto ancora una volta centro questo scrittore francese tra i più letti, tradotto in 42 lingue e col vanto di circa 35 milioni di copie vendute.
Alessandro Martini -docente di architettura- e Maurizio Francesconi -di semiotica della moda-hanno unito le forze e scritto questo saggio che è una guida storica del viaggio, circoscritta a un preciso periodo. Hanno ricostruito storie di villeggiatura tra Ottocento e Novecento, il significato delle vacanze nel passato, i luoghi prescelti, i mezzi per raggiungerli, le classi sociali che potevano permetterselo.
Promotore il “Salone Internazionale del Libro” di Torino, in collaborazione con il “Ministero dell’Istruzione” (main partner “Intesa San Paolo” con il sostegno dell’“Associazione delle Fondazioni di origini bancaria del Piemonte” e la partecipazione di “Chora Media”), prende il via fra febbraio e marzo di quest’anno la seconda edizione di “Un libro tante scuole”, progetto nazionale di “lettura condivisa” che riunisce attorno ad un romanzo best seller studentesse e studenti da tutta Italia. Dopo il successo della prima edizione nel 2021, dedicata a “La Peste” di Albert Camus, la seconda edizione del progetto vedrà arrivare a marzo sui banchi di scuola un grande classico della narrativa italiana, con la collaborazione della casa editrice “Einaudi”: “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, vincitore del “Premio Strega” nel 1957 e sicuramente tra i romanzi più importanti del secondo Novecento. Il romanzo, che costruisce un fitto dialogo tra l’uomo e il paesaggio, “intreccia – dicono gli organizzatori – due poli insieme concettuali e narrativi, riuscendo a parlare a un pubblico di giovani e adulti: da una parte Arturo e il suo sguardo di ragazzino su ciò che lo circonda, dall’altra un’isola selvaggia in cui la natura detta i tempi delle esperienze di crescita, facendo diventare l’esplorazione uno strumento privilegiato di formazione”. E i numeri confermano l’asserzione. “L’isola di Arturo” in questa edizione speciale (ancora unavolta affidata, per cover ed impostazione grafica, a Riccardo Falcinelli, fra i più calebri art director italiani) raggiungerà infatti più di 6mila studentesse e studenti in tutta Italia, che riceveranno il libro gratuitamente. Il volume entra così a fare parte della “Biblioteca del Salone” e la sua scelta vuole essere anche un modo per celebrare “Procida Capitale Italiana della Cultura” nel 2022. Il progetto, inoltre, prevede l’“arruolamento” di autrici e autori d’eccezione che accompagneranno ragazze e ragazzi, ma anche il pubblico più adulto, alla lettura del libro della Morante, grazie a lezioni e interventi audio del podcast in sei puntate “Il Salone presenta Elsa Morante”, realizzato in collaborazione con “Chora Media”, scaricabile su SalTo+ e sulle principali piattaforme di streaming gratuite a partire da marzo. Interverranno: la giornalista e scrittrice Angela Bubba, la vincitrice “Premio Campiello 2021” ( con “L’Acqua del lago non è mai dolce”, per “Bompiani”) Giulia Caminito con Giuliana Zagra, responsabile dell’ “Archivio Elsa Morante” alla “Biblioteca Nazionale Centrale” di Roma, la scrittrice Antonella Lattanzi, lo psicoanalista attento alla poesia e alla letteratura Vittorio Lingiardi, la scrittrice Valeria Parrella ( che con “Almarina” è stata finalista al “Premio Strega 2020” e che oltre al podcast terrà anche una video lezione registrata, il filosofo e storico della biologia Telmo Pievani. Ogni ospite si concentrerà su un aspetto della poetica e delle tematiche di Elsa Morante, fornendo una propria chiave di lettura e un approccio specifico all’opera. E ancora. Dopo il viaggio virtuale alla scoperta della Morante, autrici e autori incontreranno dal vivo studentesse e studenti delle scuole nelle diverse sedi delle “Gallerie d’Italia”, i Musei di “Intesa Sanpaolo” a Milano, Napoli, Vicenza e Torino. Il programma con il dettaglio degli incontri sarà comunicato nel mese di marzo sul sito
Per rendere visibile il lavoro delle classi sul romanzo e permettere lo scambio e la condivisione, studenti e docenti pubblicheranno poi scritti e recensioni sul Bookblog del Salone, lo spazio di racconto condiviso che il Salone mette a disposizione dei ragazzi e delle scuole, nell’apposita area dedicata al progetto, dove sono già presenti i tanti contributi su “La peste” di Albert Camus. Il momento conclusivo del grande percorso di lettura de “L’isola di Arturo” sarà alla “XXXIV Edizione del Salone del Libro”, con un appuntamento corale aperto a tutte le ragazze e i ragazzi coinvolti nel progetto, in cui saranno chiamati a parlare ospiti da sempre legati alle opere di Elsa Morante.