A Torino è nata la ‘’Commissione per il dubbio e la precauzione sul covid-19’’ composta da Giorgio Agamben (filosofo), Gianni Vattimo (filosofo), Carlo Freccero (massmediologo),Ugo Mattei (giurista). Mancava Diego Fusaro che con la sua più recente opera filosofica ( ”Golpe Globale”, capitalismo terapeutico e grande reset, Piemme, 2021, 267 pagg. €17,90) dovrebbe farvi parte ‘de facto’.
Non penso che i no vax abbiano ragione gli uni o torto gli altri e premetto di essere vaccinato. Penso però che abbiamo tutti diritto ad avere una opinione o delle perplessità anche se tutti vaccinati. Perché un conto è il dovere della responsabilità, che va osservato vaccinandosi, un altro e il diritto alla libera espressione dell’opinione critica , che va comunque preservato, fosse anche posto per legge l’obbligo vaccinale. L’ opera del filosofo torinese va in questa direzione e spiega anche il suo rifiuto alla distinzione manichea tra ” si vax ” e ” no vax ”. Diego Fusaro pone molti interrogativi e molti spunti di riflessione al lettore: ”Se non siamo in lockdown cognitivo, dobbiamo chiederci: è lo stato di emergenza ad avere bisogno delle misure di emergenza o le misure di emergenza ad avere bisogno dello stato di emergenza? ”Lo stato di emergenza diventa stato di eccezione, che comprime via via tutti i diritti di libertà (lockdown, dad, smart working ecc) . Se c’è l’emergenza allora diventa legittimo ciò che non lo sarebbe, se non ci fosse lo stato di emergenza. Il tutto in un alternarsi sempre aggiornato di nuova emergenza terroristica e nuova imposizione di legittimità, contro la incosciente e sconsiderata liceità della massa decerebrata. ”L’ inaccettabile della normalità, diventa l’inevitabile dell’emergenza” diceva l’economista liberale Milton Friedman in tempi non sospetti. Quali diritti e quali libertà, possono essere negoziati all’ infinito senza calpestare i diritti costituzionalmente garantiti? In nome del diritto alla salute tutti gli altri diritti possono all’occorrenza essere silenziati ? Il diritto al lavoro viene silenziato in nome del diritto alla salute. Il diritto alla libertà di culto, è stato silenziato nuovamente in nome del diritto alla salute. L’ articolo 32 della carta costituzionale a tutela del diritto alla salute, può essere stravolto in nome di gerarchie dei diritti che la carta non prevede? L’emergenza sanitaria pone una nuova razionalità politica che è quella dell’ emergenza perpetua, utilizzata in modo strumentale. La monocultura kafkiano-esecutiva, pone la legittimità distopica come profilo di necessità sine tempore.
Si depotenzia in tal modo la democrazia parlamentare, in nome di un minculpop-comintern divenuto nel frattempo un principato democratico, tutto a favore del business di Big Pharma.
” Nella vita non ridere, non piangere, non maledire ma capire” (Baruch Spinoza). Chi ha una opinione su questa catastrofe, se la tenga. È tutto quello che possiede.
Aldo Colonna
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
E’ il terzo capitolo della saga della famiglia siciliana dei Sorci (dopo “Caffè amaro” e “Piano nobile”); abbraccia il periodo tra secondo dopoguerra
Larry Watson è nato nel North Dakota nel 1947, ora vive nel Wisconsin a
Galeotta fu una panchina di marmo a Central Park dedicata a un grande uomo
La giornalista Sabina Minardi è responsabile delle pagine culturali dell’Espresso
Al Centro Pannunzio, in via Maria Vittoria 35/h, a Torino, verrà presentato lunedì 31 gennaio prossimo, alle 17.30, il libro dal titolo “Il tempo sospeso”, scritto dalla giornalista torinese Mara Martellotta insieme all’artista fiorentino Andrea Granchi.
La contemporaneità dei temi trattati, quali il cambiamento della società e dei rapporti interpersonali, la comparsa di nuove angosce e dubbi, hanno trovato un perfetto parallelismo sia nella scrittura dell’autrice, sia nella pittura di Andrea Granchi, indicando e tracciando una possibile via di ancoraggio e salvezza, in questo “tempo sospeso”, nell’arte.
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Dove potevano alloggiare giovani di buona famiglia che dalla provincia planavano nella Big Apple sognando di costruirsi un futuro professionale nel mondo del cinema, dell’editoria, della letteratura e dell’arte? O semplicemente volevano intraprendere carriere alternative al ruolo di mogli, madri o al massimo insegnanti?
primo piano con un palcoscenico e 300 posti a sedere per le attività di intrattenimento e culturali che l’hotel organizzava. L’unica area consentita agli uomini; le uniche eccezioni erano medici e manutentori ai quali era concesso superare quel confine.
semi-autobiografico “La campana di vetro” -Mondadori- euro 12,00
La letteratura mondiale ha perso una delle sue voci migliori con la recente scomparsa della scrittrice, giornalista e sceneggiatrice Joan Didion, a 87 anni il 23 dicembre 2021.
“Run River” -Il Saggiatore- euro 20,00.
Terry Newman “Legendary authors and the clothes they wore” -Harper Design- USA & 29,99
L’atmosfera è quella di un universo lontano – seppure geograficamente vicino – e il ritmo è incalzante, come quello della giovinezza – per qualcuno reale, per altri riacquistata nella maturità.
Sabrina Tonin nasce nel 1957 in un paesino da sempre dedito a commerci con i Paesi dell’Est, che diventano una sua seconda Patria. Lavora e vive infatti tra il Veneto e Budapest. Dopo il liceo si diploma alla Scuola Politecnica di Milano sotto la guida di Bruno Munari. Appassionata di letteratura, pittura, architettura e musica lirica, ama la scrittura che pratica per diletto personale fino al 2020, quando decide di partecipare a numerosi Concorsi letterari, ottenendo riconoscimenti anche internazionali. Nell’anno trascorso dal suo debutto vengono pubblicati quattro romanzi, Dalla Keleti all’Astoria è il suo primo lavoro, che lega la sua Patria natia a quella adottiva.
Interviste. Racconti. Documenti. Titolo: “Il fascino dell’imperfezione. Dialoghi con Domenico Quirico”. Al centro dell’intervista-narrazione quel grande professionista della cronaca giornalistica che tutti conosciamo: Domenico Quirico, astigiano, classe ’51, narratore acuto per “La Stampa” della “Primavera araba”, di guerre, rivoluzioni, migrazioni, rapito in Libia (per due giorni) nell’agosto del 2011 e il 9 aprile del 2013 in Siria per cinque terribili lunghi mesi, fino all’8 settembre. Cinque capitoli (“La lettura”, “L’accoglienza”, “L’Europa”, La vita”, “La fede”) “spalmati” con profonda sensibilità e il calore di una vivida tenuta emozionale in 280 pagine – e oltre settanta immagini – edite da “Jaca Book”, il primo libro di Tiziana Bonomo (torinese, alle spalle un lavoro nel campo del marketing e nella comunicazione di grandi aziende internazionali, nonché nel 2016 vulcanica ideatrice e fondatrice di “ArtPhotò”, con cui promuove e sperimenta progetti legati alla fotografia di documentazione e di impegno sociale) “cerca di svelare – si legge nella prefazione – la percezione originale di un narratore del nostro tempo, restituendo la sua testimonianza vissuta in drammatica presa diretta sugli avvenimenti storici più rilevanti degli ultimi trent’anni”. Presentato nei giorni scorsi alla Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” di Chieri, l’opera prima (ne auspichiamo davvero altre) della Bonomo sarà presentata sabato 22 gennaio (ore 17,30) presso la “Casa della Cultura – FuoriLuogo” di via Govone 15 ad Asti. A moderare l’incontro, Davide Ruffinengo. Folgorata sulla via di Damasco dalla lettura di “Esodo. Storia del nuovo millennio”, in cui Quirico racconta dei viaggi fatti in compagnia dei migranti nei principali luoghi del Pianeta da cui essi partono e “in cui sostano e si riversano”, Tiziana Bonomo inizia un’opera di positivo stalkeraggio nei confronti del giornalista le cui parole “mi avevano fortemente commossa”. “Pazientemente – racconta – ho letto tutti i suoi libri, raccolto tutti i suoi articoli, le interviste televisive, gli incontri e le lezioni magistrali”. Il tutto per tre anni. Letture intervallate da numerosi incontri. Domande e domande. Riflessioni. Interrogativi. La voglia di capire, per bocca di chi li aveva vissuti e ne aveva scritto con coraggio e limpida verità i grandi fatti della Storia. “Così ben presto – ancora Tiziana – la qualità delle nostre conversazioni ha fatto nascere in me l’ambizione di farlo conoscere a fondo attraverso un libro”. Idea accettata da Quirico, il cui consenso “mi ha spinto a proporre le interviste in maniera diretta, con il fascino della sua parola e con le imperfezioni (di qui il titolo del libro) che la generano”.