L’auditorium comunale ‘Arpino’ ospita venerdì 7 ottobre, a partire dalle ore 21, ‘Cultura in Comune’, ovvero la presentazione artistica dell’ultima fatica (in ordine cronologico) di Luciano Sartori ‘Collegno oltre il muro – La cultura in Comune’.
Il libro, edito per i tipi di Echos Edizioni e realizzato in collaborazione con Sergio Bertolotto, racconta 40 anni di attività culturali in città. Oltre all’autore sono previsti gli interventi di Francesco Casciano, sindaco di Collegno, Matteo Cavallone, assessore alla pianificazione territoriale ed alla qualità della vita, Gianluca Treccarichi, assessore alla qualità della Città e alla mobilità sostenibile, nonché i contributi teatrali e musicali di Assemblea Teatro, Alfatre Gruppo Teatro, Giampaolo Petrini, Diego Borotti, Luca Zanetti. A condurre sarà Renzo Sicco.
“In questo lavoro – spiega Luciano Sartori – sono stati raccolti tutte le iniziative, le attività che sono nate, cresciute e hanno messo radice in quello che sino al 1977 era un luogo di segregazione e di dolore ed oggi è diventato invece un luogo di gioia e di inclusione che guarda davvero oltre, con i suoi progetti per il futuro perché ci sono l’università, il liceo, un Centro europeo della danza”.
Tutto, dunque, ha preso le mosse nell’ormai lontano 1977 quando venne abbattuto il muro del grande manicomio e la città seguì l’allora sindaco Luciano Manzi nel riprendersi un pezzo della sua storia. Da allora è stata una vera e propria tempesta di luci, suoni e colori che ha invaso il palcoscenico del Parco della Certosa, la Lavanderia a Vapore, la Sala delle Arti, la Stireria. Ad ‘aprire le danze’ fu un concerto di Severino Gazzelloni seguito dal mitico Astor Piazzolla e da allora sono stati oltre mille gli artisti ed i gruppi che sono passati da Collegno, il che vuole dire – compresi i vari componenti di compagnie, gruppi, orchestre e quant’altro – la presenza di diverse migliaia di persone non soltanto da tutta Italia ma anche da tutto il mondo.
Citarli tutti, ma Luciano Sartori con Sergio Bertolotto l’ha fatto, è impresa ardua in queste righe. Piace ricordare, però, due stelle di primissima grandezza della musica: Bob Dylan il 9 luglio del 1008 e Joan Baez che scelse proprio Collegno (e non fu un caso) come unica data italiana della sua tournee italiana il 19 luglio del 2019. Sartori nel suo libro ricorda poi come Collegno abbia avuto come radice di questa intensa attività culturale, anche prima di andare ‘oltre il muro’ nella necessità di recuperare il vuoto culturale indotto dalla guerra e dal fascismo, dando così vita ‘ad una magia durata quarant’anni, il tempo per dare forma e coerenza a duna storia diventata un lungo inno alla vita’.
Luciano Sartori è un collega di lungo corso, autore di pubblicazioni e documentari su tradizioni e antichi mestieri del Piemonte. Ha collaborato con importanti quotidiani nazionali ed è stato, per alcuni decenni, responsabile di una delle principali emittenti televisive regionali. Nei suoi romanzi – Casa di ringhiera, Isabella Doria il gioco e la seduzione, Lo Smemorato di Collegno un caso oltre il tempo per citarne alcuni – ha raccontato una donna protagonista e sicura nei suoi sentimenti.
Massimo Iaretti
In attesa che i royal watcher diano alle stampe libri aggiornatissimi in cui analizzano la situazione dopo la triste dipartita della regina Elisabetta II, possiamo intanto leggere alcuni testi che hanno ben individuato le dinamiche in atto da tempo all’interno della casa reale britannica. Libri in cui esperti di alto livello disegnano le personalità dei principali protagonisti presenti e futuri, tutti importanti, anche se in modi diversi, per il delinearsi del nuovo corso.
Harry. E’ l’ultima entrata nella famiglia reale ed è stata accolta con grande favore; eppure ha deciso di andarsene a vivere con il suo principe e i loro figli lontano dalla brumosa Inghilterra, per planare nella calda e soleggiata California e condurre una dorata vita da super vip.
Il giornalista, scrittore ed ex corrispondente Rai da Londra, Antonio Caprarica, in questo libro ci racconta i come e i perché della frattura avvenuta tra i fratelli William ed Harry, l’eredità più preziosa lasciata da Lady D. che li amava sopra ogni altra cosa. In parte la tenuta della monarchia britannica si basava anche sulla prospettiva di William sul trono e al suo fianco il fratello Harry; amatissimi dagli inglesi che non dimenticano il loro contegnoso sfilare a capo chino dietro la bara della madre. Una prova titanica per un 15enne e un 13enne rimasti improvvisamente orfani di colei che maggiormente li copriva di affetto.
Qui la giornalista ed esperta di reali ci conduce all’interno delle stanze e delle sale di Buckingham Palace che dal 1837 è il cuore della monarchia britannica e teatro di tantissime vite, vicende , segreti e retroscena dei Windsor.
La futura regina d’Inghilterra Kate Middleton ha compiuto 40 anni (splendidamente portati e all’apice della sua bellezza) il 9 gennaio 1922, Poco dopo è uscito in Italia questo libro della scrittrice, giornalista di Repubblica e Royal watcher Eva Grippa, dal sottotitolo “Luci e ombre della futura regina”.
E’ un affascinante libro fotografico in cui la stilista di moda, sarta e modista britannica Angela Kelly ci conduce praticamente negli armadi della sovrana più iconica del mondo. La Kelly è stata assistente personale, consigliere e curatore della regina Elisabetta II dal 2002 fino alla sua recente morte. E’ lei che ogni giorno la vestiva e lo ha fatto anche il giorno della sua ultima apparizione, il 6 settembre quando nell’amato castello di Balmoral ha ricevuto la neo premier britannica Liz Truss.
Altra testimonianza per immagini della vita di Elisabetta II, che racconta la lunga vita della sovrana, nata nel 1926, sposatasi nel 1947 ed incoronata nel 1953. Il prezioso volume racchiude splendide fotografie che hanno immortalato tanti momenti della vita privata e pubblica della sovrana. In un mix di bellezza, storia, glamour e cultura.

Il romanzo è ambientato nella Torino degli anni Settanta, città che per cerri versi va considerata come la vera protagonista con tutte le sue luci e le ombre, descritta nei dettagli, resa reale in ogni sua piega, sintesi e rappresentazione della vita italiana di quegli anni. La trama è abbastanza nota. Nel suo pied-à-terre viene ucciso con un’arma del tutto originale l’architetto Garrone un personaggio sordido che vive di espedienti e fa parte di una sorta di “teatrino privato” nel quale Anna Carla Dosio, la moglie di un ricco industriale, e Massimo Campi, giovane omosessuale della buona borghesia, deplorano i vizi, le ostentazioni e la volgarità dei loro conoscenti. Il commissario Santamaria si trova così a indagare tra l’ipocrisia, le assurde velleità e i chiacchiericci che animano il mondo della borghesia piemontese, tra professionisti dalla doppia vita, dame dell’alta società dal fascino snob, e industriali con pochi scrupoli. Pagina dopo pagina si scopre che la vera indagine non è tanto quella tesa a scovare il colpevole quanto il desiderio di svelare vizi e difetti di una società dove regna la doppiezza. Si passa così dalla noia di ricchi imprenditori, alla stanca relazione omosessuale che trascina avanti Massimo Campi, al disprezzo di quell’ambiente di parvenu per i meridionali immigrati e per i ceti più popolari che vivono nei quartieri della città della Fiat. Si intuisce così che Torino, in apparenza ordinata e precisa fino ad essere noiosa, nasconde un cuore malefico e folle. E sono gli stessi autori a far riflettere nel libro il commissario Santamaria, sostenendo come “altre città regalavano al primo venuto splendori e incantamenti, esaltanti proiezioni verso il passato o l’avvenire, febbrili pulsazioni, squisiti stimoli e diversivi; altre ancora offrivano riparo, consolazione, convivialità immediate.
Ma per chi, come lui, preferiva vivere senza montarsi la testa, Torino, doveva riconoscerlo, era tagliata e squadrata su misura. A nessuno, qui, era consentito farsi illusioni: ci si ritrovava sempre, secondo la feroce immagine dei nativi, al pian dii babi, al livello di rospi”. Dal libro è stato tratto anche un celebre, omonimo film diretto da Luigi Comencini e sceneggiato da Age e Scarpelli nel 1975 con Marcello Mastroianni (Santamaria), Jacqueline Bisset (Anna Carla Dosio), Jean-Louis Trintignant (Massimo Campi), Lina Volonghi (Ines Tabusso), Claudio Gora (Garrone), Aldo Reggiani, Pino Caruso, Omero Antonutti.

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Antonio Caprarica “Elisabetta per sempre regina” -Sperling & Kupfer -euro 19,50
Il giornalista e scrittore Vittorio Sabadin è un altro esperto di reali e non per niente nei giorni successivi alla morte della regina è stato invitato a svariati programmi televisivi; per aiutarci a decodificare meglio Elisabetta II, la sua vita e il futuro su cui si affaccia suo figlio, ora re Carlo III.
semplici parole che contenevano tutto: «Your loving Lilibet».
Qui la prospettiva adottata dalla giornalista e royal watcher Eva Grippa è quella di ricostruire la figura della sovrana attraverso i suoi rapporti con 10 donne che hanno avuto un ruolo importante nella sua lunga vita.
Perché non chiudere questa carrellata con un libro fotografico di grande pregio, del grande Cecil Beaton (1904 – 1980); che fu molto più del fotografo di teste coronate, star hollywoodiane e personaggi illustri. Conquistò la fama anche come costumista, scenografo e arredatore.
Torinese, classe ’66, Paolo Verri è innanzitutto “uomo di libri”. E oggi uno dei manager culturali più importanti d’Italia, impegnato da oltre vent’anni nello studio e nella progettazione di spazi urbani. Una “specializzazione” che, domenica prossima 25 settembre (ore 17) lo porterà – nell’ambito della terza edizione di “Bellezza tra le righe” , organizzata da “Fondazione Casa Lajolo” e “Fondazione Cosso”– a Piossasco, nel giardino di “Casa Lajolo” (dimora storica del Piemonte) proprio per disquisire su “Le città e il loro futuro, per una libertà ‘costruttiva’”. Occasione: la recente uscita del suo nuovo libro “Il paradosso urbano” edito da “Egea”.