Torna nel 2023 BookLab OFF, il book club dedicato alla letteratura europeaorganizzato dall’APS Dynamis – Il luogo del pensiero sotto il patrocinio di Fondazione Bellonci e in collaborazione con Biblioteche civiche torinesi e Polo Culturale Lombroso16.
Quattro gli incontri in programma da gennaio a marzo, presso la Biblioteca Civica Natalia Ginzburg di Torino,dedicati a due opere finaliste del Premio Strega Europeo 2022: Un amore di Sara Mesa (La Nuova Frontiera) e Punto di fuga di Mikhail Shishkin (21Lettere). Gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti.
Giovedì 19 gennaio e giovedì 2 febbraio dalle 18 alle 19 il gruppo di lettura di BookLab OFF si riunirà per parlare di Un amore, tradotto da Elisa Tramontin. Il romanzo racconta la storia di Nat, giovane traduttrice che si trasferisce in un paesino della Spagna rurale, e affronta tra le altre cose il tema del linguaggio come forma di esclusione.Giovedì 2 marzo e giovedì 16 marzo, sempre dalle 18 alle 19, il libro protagonista del gruppo di lettura sarà invece Punto di fuga, tradotto da Emanuela Bonacorsi: un romanzo sui misteri della vita e sull’accettazione della morte, vincitore ex aequo del Premio Strega Europeo 2022.
BookLab OFF fa parte del progetto BookLab, giunto quest’anno alla seconda edizione: una rassegna di incontri dedicati ai libri del Premio Strega Europeo che ospita autori, traduttori ededitori, sempre organizzata da Dynamis – Il luogo del pensiero sotto il patrocinio di Fondazione Bellonci e in collaborazione con Biblioteche civiche torinesi e Polo Culturale Lombroso16. I prossimi appuntamenti di BookLab in via Lombroso 16 si terranno giovedì 16 febbraio alle 19 e giovedì 30 marzo alle 19: maggiori informazioni e ulteriori aggiornamenti sono sempre disponibili sulla pagina Facebook (Dynamis – Il luogo del pensiero), Instagram (@dynamis.luogodelpensiero) e Twitter (@dynamis2016) dell’associazione. Tra gli impegni di Dynamis per il 2023 c’è anche Come si fa un romanzo – Corso di scrittura europea tenuto dallo scrittore Demetrio Paolin, già docente di scrittura creativa alla Scuola Holden e finalista al Premio Strega 2016.
CHI SIAMO E CHE COSA FACCIAMO
Dynamis – Il luogo del pensiero(www.luogodelpensiero.it) è un’Associazione di Promozione Sociale che opera in ambito culturale, fondata nel 2018 da un gruppo di studenti universitari di Torino. Negli anni precedenti alla pandemia, Dynamis ha organizzato la serie di incontri L’arca di Noè e il concorso per giovani artisti e ciclo di conferenze Forme del Desiderio. Dal 2020 l’attività dell’Associazione si è concentrata sugli incontri online di Casa del pensiero e i progetti dedicati alla letteratura contemporanea, italiana e straniera, come il BookLab e i podcast di DynamisInternazionale. Studenti universitari, dottorandi, ma anche artisti, professionisti, appassionati di cultura: Dynamis è uno spazio aperto per il confronto e per la formazione collettiva, un vero e proprio “luogo del pensiero” in dialogo costante con i luoghi della nostra vita di tutti i giorni.
Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Si tratta di episodi
E’ il primo di 4 romanzi che lo scrittore francese vincitore del Premio
Questa è la secon
Questo romanzo storico prende il via quando la grande sovrana inglese Elisabetta I è anziana e
In questo limbo si trova la protagonista, Sofia, italiana planata a Oxford che diventa un’abile restauratrice tessile, la prediletta di un collezionista appassionato di mongolfiere, Edmund.
E’ la storia delle tribolazioni dei Padilla, nel New Messico, e le 5 ferite corrispondono ad altrettante generazioni diverse di questa famiglia, che si trovano a convivere per una serie di parti precoci e adolescenti incinte. Un mix di personaggi tormentati, falliti e sconfitti; a partire dall’anziano zio Tio Tive, memoria storica della famiglia e della tradizione, per arrivare a Connor, che è l’ultimo appena nato dalla 15enne Angel.
Questo romanzo di esordio di Avni Doshi ha il potere di scandagliare i mille risvolti di un rapporto conflittuale tra madre e figlia: con tutti i nervi scoperti, le incomprensioni, la miscela di amore e odio che un legame così fondante può racchiudere e alimentare.
Aurora Venturini è una scrittrice sudamericana particolarmente interessante. Nata a La Plata in Argentina nel 1921, in una famiglia di immigrati italiani (una lontana parentela con Giuseppe Tomasi di Lampedusa), morta a Buenos Aires nel 2015, è stata di fatto scoperta quando aveva 85 anni, proprio con “Le cugine”.
Quando la terra non sarà più ospitale noi “sapiens” ci estingueremo diventando i dinosauri del futuro, oppure dovremo cercarci un’altra terra su cui vivere, e in tal caso, dove andremo nello spazio? E’ la domanda di portata cosmica che si pone l’astrofisico Amedeo Balbi in questo libro che parla del futuro incerto dell’umanità e lo fa con un linguaggio accessibile a tutti.
In un certo senso mancava un libro pensato e scritto per i più giovani (a partire dagli 8 anni) in grado di incuriosire e stimolare la lettura su una delle più straordinarie storie industriali del nostro paese, quella dell’Olivetti e di Ivrea, la città dov’è nata nel 1908 la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. Tre ragazzini torinesi della prima media, in gita con i coetanei a Ivrea,la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento secondo l’Unesco, si trovano a vivere un avventurosa “caccia al tesoro” tra gli edifici e le vie che “parlano” e raccontano la fabbrica-città. Max, Pietro e Livia affrontano un percorso che si snoda tra la “fabbrica di mattoni rossi”, la vecchia ICO ( acronimo di Ingegner Camillo Olivetti) con il suo salone dei Duemila dove gli operai ascoltavano i discorsi del fondatore e di Adriano, il Centro Studi ed Esperienze e la chiesa di San Bernardino con il celebre affresco di Giacomo Spanzotti. Alcuni oggetti ( un wattmetro, uno stranissimo montacarichi, una MP1 rossa fiammante – la prima macchina da scrivere portatile della Olivetti -, un cronometro) e tre lettere di Camillo Olivetti ( risalenti rispettivamente al 1912, al ‘28 e alla metà di ottobre del ’43, a meno di due mesi dalla morte che lo colse a Biella dov’era stato costretto a riparare per sfuggire alle leggi razziali) li conducono a scoprire un segreto importante.

Lo scrittore austriaco
Quando aveva 8 mesi
Non ha bisogno di presentazione
E’ il primo volume della saga che l’autrice tedesca dedica alla famiglia
E’ il libro imperdibile per tutti gli amanti del colossal “Via col vento” ispirato al romanzo di Margareth Mitchell del 1936, perché il giornalista e scrittore francese
Mario Rigoni Stern racconta che “quel mattino divenne più silenzioso degli altri.. Mi alzai, accesi la stufa, scaldai l’acqua, con pazienza e con la lametta che non tagliava e con poca saponata mi tagliai la barba, e dopo, per quel giorno, mi passai sulle guance alcune gocce di acqua di colonia: pensando a quello che avrebbe dovuto essere il mio Natale, una settimana prima avevo scambiato con un marinaio di passaggio due lamette da barba nuove con un quarto di bottiglietta di acqua di colonia Prima di mezzogiorno la guardia venne a chiamarci per la zuppa; e fu allora che vidi scritto sulla neve lungo i reticolati, pestata con i piedi, questa frase.. Fröhliche Weihnachten (Buon Natale,ndr)”. E’ il secondo degli otto testi raccolti nel volumetto Quel Natale nella steppa, edito da Interlinea nella collana Nativitas. Scritti da Rigoni Stern tra il 1978 e il 2000, divisi in due parti ( Natali di guerra e Natali vecchi e nuovi) rappresentano una sintesi dei valori più autentici e genuini che il grande vecchio dell’altipiano di Asiago, il più grande scrittore di montagna del nostro secondo ‘900, attribuiva alla più importante delle festività di fine anno. Una sessantina di pagine dove la scrittura sobria, precisa e rigorosa di Rigoni Stern conduce il lettore alla scoperta o a un nuovo incontro con i valori di un mondo che sta irrimediabilmente scomparendo. L’intensità morale della sua narrazione trasforma la lucida testimonianza delle ultime disastrose guerre ( la ritirata di Russia, la prigionia nei lager) in una indimenticabile lezione civile, ricostruendo le ragioni profonde dell’essere uomini e dello stare insieme. Il Natale emerge come rappresentazione del mondo più autentico che l’autore porta con sé, custode di quei valori, delle tradizioni cerca di conservare e tramandare, e che rappresentano una formidabile e attualissima chiave di lettura con cui leggere e interpretare la realtà di ogni giorno. La stessa breve autobiografia che chiude il libro riassume la sua straordinarietà e l’attualità di uno dei protagonisti del nostro migliore panorama culturale. Ha ragione da vendere lo storico Gianni Cerutti quando commenta che “resta la forza straordinaria, per chi li ha vissuti, di quei Natali bambini, trascorsi intorno a un focolare sempre acceso di legna secca, quando due mandarini, quattro datteri e un pezzo di cioccolata regalavano emozioni in grado di sorreggere una vita intera. La forza che questi racconti ci restituiscono, per accompagnarci nel nostro cammino”.
Costante sarà
E’ il romanzo di esordio della scrittric
Cunningham è il famoso scrittore e sceneggiatore americano 69enne, vincitore del Premio Pulitzer per
Matteo Melchiorre è un 41
E’ il terzo appuntamento con la nuova eroina di Alessia Gazzola, Costanza