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Salone Off 2022: online il programma della grande festa del libro che torna per la XVIII edizione

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Martedì 17 maggio la presentazione ufficiale

ore 10:30, Porto Urbano – Murazzi del Po

A partire dalla giornata di oggi, 12 maggio, è disponibile su salonelibro.it il programma completo del Salone Off 2022, la grande festa del libro diffusa nei quartieri delle otto Circoscrizioni della Città di Torino, in diversi Comuni della Città Metropolitana e in alcune città della Regione Piemonte.

Il palinsesto del Salone Off – che quest’anno raggiunge i 18 anni di età – sarà ufficialmente presentato nella sua totalità martedì 17 maggio alle ore 10.30 presso il Porto Urbano – Murazzi del Po a Torino.

 

Come ogni anno, gli appuntamenti in programma (dal 12 al 24 maggio) si distinguono tra loro sia a livello geografico che contenutistico, grazie soprattutto alla preziosa collaborazione di biblioteche, librerie, case del quartiere, Università, musei, teatri, cinema, centri di protagonismo giovanile, circoli, aziende, esercizi, centri commerciali e anche cimiteri. Per questa edizione inoltre Italgas, con il suo nuovo Heritage Lab, e Torino Outlet Village saranno partner del Salone Off 2022 e promotori di alcuni incontri.

Tra gli autori internazionali presenti: Jokha Alharthi al Mausoleo della Bela Rosin, Jennifer Egan ad Ivrea, Cal Flyn alla Libreria del Golem, Alain Friedman a Chieri, Amitav Ghosh a Settimo Torinese e a Novara, il regista Werner Herzog al Castello di Rivoli e al Museo Nazionale del Cinema, Anilda Ibrahimi al Polo del ‘900, Tom Kuka al Centro Interculturale, Jean-Claude Mourlevat all’Alliance Française, Andrés Neuman alla libreria Bodoni, il cardinale Dieudonné Nzapalainga sarà al Sermig Arsenale della Pace, Frank Rose alla Scuola Holden; mentre tra i tanti autori italiani: Carmine Abate, Viola Ardone, Francesca Barra e Silvia Galeazzi, Hervé Barmasse, Luca Bianchini, Ginevra Bompiani, Annalisa Camilli e Fabio Geda, Massimo Carlotto, Marco Cazzato, Cristina Chiabotto, Andrea Cortellessa, Erri De Luca, Luigi de Magistris, Viola di Grado, Simone Filippetti, Tiziano Fratus, Elio Germano e Folco Terzani, Oskar Giammarinaro (Statuto), Viola Graziosi, Gad Lerner, Antonio Manzini, Andrea Marcolongo, Lorenzo Marone, Fabio Marzano, Roberto Mercadini, Roberto Mussapi, Francesco Pacifico, Francesco Pannofino, Antonio Pascale, Marco Peano e Carlotta Vagnoli, Telmo Pievani, Veronica Pivetti, Domenico Quirico, Veronica Raimo, Sara Rattaro, Simone Regazzoni, Matteo Saudino, Daniele Scaglione, Antonio Scurati, Enrica Tesio, Davide Toffolo, Luca Trapanese, Paolo Verri.

Dopo il successo delle precedenti edizioni, torna Voltapagina, progetto di impegno civile e sociale che vedrà la presenza di Fabio Bacà, Jonathan Bazzi, Andrea Donaera, Giorgio Fontana, Vincenzo Latronico, Sasha Naspini e Manuela Valenti nelle carceri piemontesi; Il Ballatoio che riunirà attorno alla lettura di Una questione privata di Beppe Fenoglio gli abitanti di un condominio di periferia, con la serata finale in compagnia di Margherita Fenoglio; Pagine in corsia, iniziativa che prevede l’organizzazione di letture ad alta voce, quest’anno in due ospedali, a cura volontari del Servizio Civile Universale.

Tra i numerosi appuntamenti di quest’anno, tre grandi eventi avranno luogo venerdì 20 maggio: debutterà alle 20.45 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani ALESSANDRO – un canto per la vita e le opere di Alessandro Leogrande, uno spettacolo speciale nato dalla collaborazione tra il Teatro Koreja di Lecce, il Salone Internazionale del Libro di Torino e la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus, in ricordo dello scrittore e giornalista tarantino impegnato nella difesa dei diritti dei migranti e nelle battaglie a favore degli ultimi della Terra; nel giardino dello Spazio 211 si terrà a partire dalle 20.00 l’evento speciale Collezione di attimi… con Marco nel cuore, un incontro, una festa e un tributo a Marco Mathieu accompagnato dalle musiche e le immagini dei Negazione che presenteranno il loro ultimo libro; mentre la docu-fiction Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo, che esplora la vicenda umana e professionale di uno dei più importanti pionieri dell’industria editoriale italiana, verrà presentata in anteprima ore 20.30 nella Sala Uno del Cinema Massimo, grazie ad Anele e Rai Fiction, con il sostegno della Film Commission Torino Piemonte e del Museo Nazionale del Cinema.

Non mancherà inoltre un’apertura verso il mondo dei versi con Poeti raccontano poeti, una breve rassegna di incontri a tema, ospitata dalla Scuola Holden, e costituita da tre appuntamenti che avranno luogo nelle giornate di giovedì 19, venerdì 20 e domenica 22 (tra gli ospiti Valerio Magrelli e Maurizio Cucchi).

La programmazione del Salone Off spazia tra passeggiate – come quelle artistiche con tre illustratori di Bao Publishing Il cielo su Torino è pieno di nuvolette o quella matematica con Silvia Benvenuti – ed esposizioni allestite nella cornice dell’evento, tra le quali Più moderno di ogni moderno. Le geografie di Pier Paolo Pasolini di Bruno Zanzottera, che verrà inaugurata mercoledì 18 presso il Polo del ‘900, e momenti omaggio a scrittori o artisti, come Vasilij Grossman, Luis Sepúlveda, Sergio Atzeni e Macario.

Il programma completo del Salone Off 2022 è consultabile sul sito, selezionando “eventi Salone Off” – link diretto

A Quaglieni il premio “Murazzi” per la saggistica

La passione per la libertà. Ricordi e riflessioni di Pier Franco Quaglieni ha vinto il 1° Premio del concorso “I Murazzi” per la sezione “Saggistica”. Il Premio, giunto alla sua 10^ edizione e presieduto dal prof . Sandro Gros Pietro,verrà consegnato al Circolo dei Lettori di Torino 

Il libro del prof. Quaglieni, storico, giornalista e saggista, fondatore a Torino nel 1968 con Arrigo Olivetti e Mario Soldati del Centro “Pannunzio” di cui è Direttore, offre numerosi ritratti di protagonisti italiani dell’Ottocento e del Novecento e della contemporaneità più recente, ma affronta anche temi controversi della storia italiana superando le semplificazioni ideologiche manichee ed i sempre più frequenti e pericolosi “revisionismi” che soffocano la ricerca storica.

“L’abbraccio”, racconto a due voci di Ernesto Masina

L’abbraccio prolunga e sostanzia l’epilogo di una storia d’amore, attraverso un racconto a due voci in cui i protagonisti – in maniera parallela e quasi speculare – aprono diverse finestre sulla propria intimità, assecondando le direzioni di pensieri, ricordi e suggestioni.

E così che la trama, nel succedersi degli eventi, getta luce su dinamiche di coppia – e ancor prima familiari e socio-culturali – improntate su un maschilismo anacronistico che rivela, pagina dopo pagina, tutta la propria inadeguatezza.

In tale contesto, Masina riesce a dar voce alle istanze del personaggio femminile in maniera non solo realistica, ma anche profondamente empatica. Il risultato è un quadro di vita che racchiude molteplici sfumature, in cui Lui e Lei – le voci narranti senza volto e nome – diventano progressivamente parte del sentire autentico di ciascun lettore.

(da Altervista di Armando Lazzarano)

L’isola del libro

Rubrica settinamale a cura di Laura Goria

Delphine De Vigan “Tutto per i bambini” -Einaudi- euro 19,00
Possiamo leggerlo anche come romanzo-denuncia l’ultimo riuscitissimo libro della scrittrice francese Delphine De Vigan, che mette a nudo il dorato, ma difficile, mondo dei baby influencer. Giovani stelle del web, sommerse da popolarità, soldi e giocattoli, e la cui vita viene costantemente ripresa e data in pasto ai fans.
“Tutto per i bambini” è una sorta di indagine investigativa e sociologica; analizza la deriva odierna che corre veloce sui social e su vite sfalsate da filtri. La parola d’ordine è “condividere”. Si vive per essere visti, altrimenti non si esiste.

La trama è quella di un thriller assai realistico.
Scompare Kimmy Diore, influencer di 6 anni, star del canale YouTube “Happy Récré”, in cui sono caricati continuamente video della quotidianità della bimba e del fratello maggiore Sammy.
Dietro a questo business c’è la madre dei piccoli, Mélanie, che in passato aveva cercato, ma senza successo, la notorietà nel mondo dei reality.
Poi con l’avvento dei social ha trasformato completamente la vita dei suoi rampolli. Li ha collocati al centro di un mondo virtuale, e trasformato soprattutto Kim in una baby star.
Mélanie ha aperto un canale You Tube che ha conquistato 5 milioni di iscritti e obbliga i figli a dire e fare cose precise. Li riprende in continuazione negli infiniti banali e comuni momenti della giornata, oppure li incita ad eseguire precisi format; come l’”unboxing” che implica scartare pacchi pieni di giochi, fiera del consumismo dedicato ai più piccoli.

L’autrice è abilissima nel condurre i lettori all’interno di una realtà intrisa di ostentazione ed esibizionismo, e lo fa mettendo in campo un personaggio femminile totalmente diverso da Mélanie.
E’ l’investigatrice dell’anticrimine Clara, single che si accontenta di poche cose per viaggiare più leggera nella vita, decisamente refrattaria alla pseudo- realtà di Mèlanie.
Per Clara, quello dei Dore è un mondo in cui tutto è merce e governato dal culto dell’ego, dove conta soprattutto essere visti da una pletora di follower che vivono di riflesso e per procura.

Le pagine scorrono tra fasi dell’inchiesta, dramma familiare, e con una domanda in prima linea: fin dove è lecito che un genitore possa spingersi nel gestire la vita dei figli? Che parte di colpa ha l’attuale sistema consumistico frenetico, dominato dai brand e dalle piattaforme prive di regolamentazione? Quanto c’è di sbagliato nel messaggio di cui sono portatori i baby influencer, che sembra dicano ai loro coetanei «più oggetti possiedi, più sei felice»?

Un libro magnifico che si chiude con un balzo in avanti, nel 2031: Kim e Sammy ormai sono maggiorenni che hanno tagliato il cordone ombelicale con Melanie, e cercato con immensa fatica di costruirsi una vita a loro misura…..
Pagine che inducono a riflettere più a fondo sulla deriva odierna che fa degli influencer i nuovi miti e modelli da imitare.

 

Ginevra Bompiani “La penultima illusione” -Feltrinelli- euro 19,00
L’autrice è figlia di uno dei più importanti editori italiani, Valentino Bompiani che, dopo essere stato segretario generale di Arnoldo Mondadori, ha fondato una sua casa editrice nel 1929, con una scuderia di scrittori italiani e stranieri di altissimo livello.
Ginevra in questo diario intimo racconta stralci della sua formazione: l’infanzia solitaria, la fuga dalla casa editrice paterna, l’esperienza del femminismo e gli incontri con il Gotha degli scrittori di mezzo mondo.
Il tono delle sue pagine è all’insegna dell’aplomb e dell’ironia con cui guarda al suo lontano passato, narrandoci le ferite peggiori, che però l’hanno forgiata.
Ripercorre gli anni infantili e il legame fortissimo con la sua istitutrice Stella, l’esperienza traumatica ad alto tasso di infelicità dei due anni di collegio, seguiti da una brutta depressione.
A salvarle la vita sono stati gli studi di psicologia, gli amori, la vita a Parigi per un periodo, il matrimonio a Londra con il filosofo Giorgio Agamben e il lavoro nella casa editrice paterna.

Fin da giovane si muove ai massimi livelli del mondo intellettuale internazionale, non solo a contatto di Umberto Eco (approdato quasi insieme a lei nella casa editrice Bompiani come autore e funzionario), ma anche insieme alla vedova di George Orwell, Sonia, regina incontrastata della società letteraria londinese.
Quella di Ginevra è una vita al cospetto di grandi incontri e ardue sfide, come la creazione di nuove collane Bompiani; fino alla creazione di una sua casa editrice, “nottetempo” (con la lettera iniziale rigorosamente minuscola).

Nelle pagine di questo libro la vita dell’autrice incrocia quella di N, profuga somala che le viene data in affido da quando aveva 17 anni. “La penultima illusione” vede correre in parallelo i ricordi della Bompiani e quelli di N; promessa sposa di un guerrigliero del gruppo estremista Al-Shabaab, fuggita a 13 anni a bordo di un camion per arrivare a Mogadiscio. La sua è una vita tragica che passa anche attraverso l’inferno della Libia; e mentre lei riesce a sbarcare in Sicilia, gli uomini dell’Islam si vendicano sulla madre alla quale spaccano i denti a suon di bastonate e poi le sparano alle gambe.

Il lettore viene condotto tra pagine che narrano l’impegno di Ginevra a volere il bene per chi ne ha bisogno, «per il suo bene e non per il proprio»; in questo caso quello di N, che però non trova pace neanche a casa della donna che l’ha accolta e che si è avvicinata con empatia al difficilissimo mondo dell’emigrazione.

 

Benedetta Craveri “La contessa” -Adelphi- euro 24,00
Virginia era solo il primo di ben 7 nomi della Contessa di Castiglione, nata a Firenze il 22 marzo 1837, figlia del marchese Filippo Oldoini e della marchesa Isabella Lamporecchi. Con il matrimonio diventò Virginia Verasis di Castiglione, l’italiana che nell’800 fu una celebrità a Parigi e conosciuta in tutta Europa.
Personaggio di spicco e parecchio controverso, ritenuta «La più bella donna del secolo».

Benedetta Craveri ci conduce nei meandri della vita di questa donna, sulla scorta di approfondite ricerche d’archivio e delle 2000 lettere che segnarono la corrispondenza tra la Castiglione e uno dei suoi alleati principali, il principe Giuseppe Poniatowski, nipote dell’ultimo re di Polonia. Musicista e già amante della madre di Virginia. Il principe fu forse il solo a contare davvero per la nobildonna, certamente l’unico con cui poteva essere pienamente se stessa.

Ed ecco la biografia romanzata della vita di Virginia.
A 15 anni è già consapevole della sua bellezza e dell’uso strategico che può farne. Sa anche cosa vuole: andare a Parigi dove la vita è più interessante e le conoscenze altolocate sono a portata di mano di tanta beltà e fascino.
La sua è una personalità da narcisista estrema: cinica, scaltra, enigmatica e sfuggente, stravagante e imprevedibile.
Dimostrò un notevole fiuto politico che le permise un’innegabile ascesa. Seppe usare la seduzione, collezionò una pletora di amanti e, su istruzioni del cugino, il conte Camillo Benso di Cavour, conquistò in un attimo Napoleone III, e si fece strada presso la corte del Secondo Impero.
Le nozze erano state il trampolino di lancio e, oltre agli intrighi politici, sfruttò gli amanti anche per concludere affari lucrosi.

Aveva capito in fretta che mettere le sue capacità di seduzione e la sua intelligenza al servizio della politica e del Paese, le avrebbe consentito l’affrancamento dalle rigide convenzioni sociali.
Quando i conti di Castiglione giungono a Parigi nel 1856, Virginia -18enne al massimo del suo splendore- irrompe con successo nella società e nelle feste spettacolari del Secondo Impero.
In un mese avrà ai suoi piedi l’imperatore, la corte e la stampa. Cavour dietro le quinte l’aveva arruolata nelle fila della diplomazia e indicato le conquiste che avrebbero aiutato il suo paese.
Tra le trovate geniali della Contessa c’è l’uso sapiente della fotografia; intuì subito la portata delle immagini come mezzo ideale per valorizzare la propria persona e diffonderne il prestigio e l’importanza.
Affidandosi a Pierre –Louis Pierson, diede una svolta al genere fotografico del ritratto, inventando l’autobiografia fotografica come mezzo accattivante per narrare la sua vita incentrata sulla sua bellezza.

 

Eduard von Keyserling “La sera sulle case” -L’orma editore- euro 18,00

Torna ora in libreria questo romanzo pubblicato per la prima volta nel 1914, racconto raffinato della decadenza delle famiglie di sangue blu e proprietarie terriere. Stirpe alla quale apparteneva l’autore, il tedesco Eduard von Keyserling, nato nel 1855 e morto nel 1918, uno dei maestri del primo Novecento.
In questo romanzo il tema centrale è lo scontro generazionale; da un lato gli anziani che perpetuano regole e riti obsoleti, dall’altro lo spirito di ribellione dei giovani.
La trama gira intorno ad un fidanzamento e a un adulterio, usati per rappresentare il dramma di una generazione che cerca di sfuggire all’aria opprimente dei castelli di famiglia.
La baronessa Fastrade von der Wharte torna al castello di Paduren, e rientra nella schiera della generazioni dei figli dell’aristocrazia terriera della Curlandia (l’antica regione baltica dei cavalieri teutonici che corrisponde all’attuale Lettonia).
Keiserling descrive l’esistenza opaca e lenta degli anziani possidenti, che trascorrono le giornate tra scambi di visite, passeggiate, gite e battute di caccia. Dall’altro lato i giovani vorrebbero ribellarsi e anelano alla libertà.
Di fatto entrambi falliscono. I giovani protagonisti del romanzo detestano il passato e le tradizioni, ma nessuno di loro riesce davvero ad allontanarsi. Oppure tenta di prendere le distanze, ma poi viene massacrato dalla vita.

Un esempio è il destino della figlia del barone Port, Gertrud, che si trasferisce a Dresda con il sogno di diventare cantante, salvo poi rinunciare alle ambizioni artistiche e tornare sotto l’ala paterna.
Un altro casso è quello di Dietz che, anelando la ribellione, riesce solo a dilapidare al gioco il patrimonio di famiglia. Oppure Fastrade che se ne va per fare l’infermiera, poi rientra per prendersi cura del padre sul viale
del tramonto. Ma nessuno di questi giovani è capace di opporre una valida alternativa ai valori a cui vivono ancorati gli avi. Ed ogni personaggio sembra prigioniero di un preciso copione dal quale non riesce a fuggire.

Gianni Alasia e la storia dei lavoratori delle Officine Savigliano

Nell’area che un tempo ospitava a Torino la SNOS, la Società Nazionale Officine di Savigliano, una delle più antiche realtà dell’industria metallurgica piemontese ora c’è un centro commerciale, ci sono palestre e ampi spazi.

 

Dove oggi i clienti e i curiosi passeggiano, affollano negozi, guidano i carrelli della spesa e s’incolonnano davanti alle casse generazioni di operai si affannarono davanti ai macchinari per la costruzione di materiale rotabile, la realizzazione di macchinari elettrici, costruzioni impiantistiche e carpenteria metallica. Nel 1881, un solo anno dopo la fondazione, l’azienda assorbì la torinese Società Anonima Italiana Ausiliare di strade ferrate, tramvie e lavori pubblici, ereditandone sia gli immobili che le maestranze. Da quel momento in poi la SNOS affiancò alla tradizionale produzione di materiale rotabile quella di macchinari elettrici e altre attività che le consentirono una rapida crescita e a un incremento della manodopera che trent’anni dopo sfiorava le mille unità. Durante la prima guerra mondiale l’azienda modificò le proprie strategie produttive dedicandosi alla costruzione di materiale bellico. Terminato il conflitto il Regio governo affidò alle Officine di Savigliano la costruzione di locomotori e, negli anni successivi, la realizzazione di opere infrastrutturali e impianti idroelettrici. All’alba del secondo conflitto mondiale, la SNOS fu nuovamente chiamata a sostenere lo sforzo bellico con le produzioni di guerra ma vide anche una parte importante dei suoi lavoratori, composti da 300 impiegati e 1300 operai, attivi nella resistenza antifascista. Come ricordano le memorie raccolte all’Istituto storico della Resistenza torinese le mine tedesche e gli scontri insurrezionali danneggiarono i reparti, che ripresero comunque l’attività già nel maggio 1945. Tra molte difficoltà e vicissitudini,  controllata negli anni dalla Fiat e della Cogne, la SNOS ripartì all’insegna delle radio Savigliano, del trattore Ciclope e della locomotiva E444. A partire dagli anni ‘60 l’azienda cedette alla Fiat il comparto ferroviario, abbandonando le lavorazioni edilizie e quelle dei grandi complessi meccanici. A metà degli anni ’70 venne acquisita dalla General Electric e trent’anni dopo, nel 2005, con una manodopera ormai ridotta ad una ottantina di dipendenti, chiuse definitivamente i battenti. Resta solo la storia, la memoria di una classe operaia capace di pensare e produrre, di fare “i barbis alle musche”, i baffi alle mosche. Una storia che Gianni Alasia, indimenticato sindacalista e dirigente politico della sinistra subalpina, scomparso a Torino il primo luglio del 2015 a 88 anni, raccontò in più lavori e in un libro importante dedicato all’esperienza del Consiglio di gestione di quella storica azienda, intitolato “Chi e cos’erano i Consigli di gestione? La SNOS di Torino e Savigliano: una concreta esperienza di fabbrica (1949-1952)”. Era una realtà che conosceva bene perché Alasia, dopo aver partecipato giovanissimo alla Resistenza nelle formazioni partigiane Matteotti, prendendo parte alla liberazione di Torino con il nome di battaglia “Astro”, venne assunto nel dopoguerra presso le Officine Savigliano come impiegato, entrando a far parte del Consiglio di gestione, partecipando a lotte importanti per migliorare le condizioni di lavoro che si conclusero con una sconfitta. Nel 1951 Gianni Alasia fu tra i licenziati. Con lui c’era Bruno Fernex, anch’esso ex partigiano e quadro sindacale, in seguito con Bruno Trentin nella segreteria nazionale della FIOM. Questo testo di Alasia non solo rappresenta una testimonianza  importante ma è uno strumento di grande utilità per ricostruire una interessante vicenda che vide misurarsi i lavoratori di quella realtà con le politiche partecipative e di controllo sul ciclo produttivo. Ovviamente, a oltre settant’anni di distanza quella formula non è ovviamente riproponibile (lo rimarcava lo stesso autore commentando il suo libro, edito nel 2006) ma è interessante l’approccio ormai storicizzato di quell’esperienza che vide i lavoratori misurarsi sul tema del governo della produzione, dello sforzo di intervenire sui temi delle politiche legate all’economia anticipando argomenti che nei decenni successivi sono entrati a far parte a pieno diritto dell’orizzonte dell’iniziativa contrattuale del sindacato. In quelle pagine si ritrovato una parte della storia di una classe operaia matura, capace di offrire un punto di vista proprio sull’organizzazione del lavoro e della produzione. La battaglia della SNOS fu su quel versante piuttosto emblematica, nonostante l’esito infausto e doloroso. La frase di Gramsci con cui chiude il suo diario il segretario  del Consiglio dì gestione della SNOS ne riassume la consapevolezza e l’orgoglio: “Non c’è vergogna nella sconfitta degli operai”. Quelle di Alasia sono pagine che restituiscono lo spirito del tempo, il tratto di forte solidarismo e coscienza di classe, rammentando senza enfasi ma con forte dignità la grande nobiltà dei valori che animarono quell’esperienza. Un filo d’acciaio che non si può spezzare e che aiuta, sotto il profilo storico e sociale, a tener conto di cosa abbia significato per l’economia, la società e la politica di Torino e del Piemonte quell’esperienza e tante altre che furono per molti versi simili.

Marco Travaglini

L’opera di Peter Russell al Circolo dei Lettori

Venerdì 6 maggio alle ore 17,00 la Sala Musica del Circolo dei Lettori di via Bogino a Torino ospiterà un incontro dedicato a Peter Russell, tra i maggiori letterati inglesi della seconda metà del  ventesimo secolo, grande esperto e conoscitore di Dante, candidato al Premio Nobel per la Letteratura alla fine degli anni ’90, riconosciuto dalla critica letteraria ufficiale come “ultimo dei grandi poeti moderni”.

A confrontarsi sull’opera del grande poeta saranno Wilma Minotti Cerini, curatrice della monumentale opera Peter Russell. Vita e poesia; Enzo Cacioli, sindaco di Castelfranco Piandiscò, ultima residenza del poeta britannico; Natale Luzzagni e Stefano Valentini del periodico La Nuova Tribuna Letteraria; Adam Vaccaro, Presidente  dell’ associazione culturale Milanocosa; Roberto Salbitani, scrittore e fotografo, amico personale di Peter Russell; Giampiero Tonon, del sito www.Literary.it;Mons. prof. Franco Buzzi, ex Prefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano; Prof. Francesco Diciaccia, scrittore e critico. L’incontro sarà coordinato dal poeta e saggista torinese Sandro Gros-Pietro. Peter Russell, influenzato dalla poetica di Yeats e grande amico di Thomas Stearns Eliot e Ezra Pound, fu tra i primi a curare le traduzioni in inglese di Mandel’štam, Pasternak e Jorge Luis Borges. Una vita intensa e prolifica, riassunta puntualmente  l’imponente  volume di oltre ottocento pagine, curato dalla poetessa e scrittrice Wilma Minotti Cerini, nata a Milano e oggi residente sul lago Maggiore. Un libro fondamentale per conoscere uno dei principali protagonisti della scena culturale inglese degli anni ’50 che frequentò a Firenze il Caffè Letterario Le Giubbe Rosse dove conobbe Montale, Quasimodo, Landolfi e Ungaretti. Dopo una serie di vicissitudini personali e un breve soggiorno a Berlino, nel 1964 si trasferì a Venezia per restare accanto a Pound fino alla morte di quest’ultimo avvenuta nella città della Serenissima il 1 novembre 1972. Nei primi anni ’80 Russell 1983 si trasferì definitivamente in Toscana, al confine tra il Valdarno fiorentino e quello aretino. A Pian di Scò trasformò un vecchio mulino nella sua casa-biblioteca dove visse e lavorò fino al gennaio del 2002 quando, poco prima di morire, donò tutto il suo patrimonio librario e documentaristico al comune toscano. La serata torinese, a poco più di cent’anni dalla nascita (Russel era originario di Bristol, nell’Inghilterra sud-occidentale, dove nacque il 16 settembre del 1921) offrirà l’occasione di ripensare a questo intellettuale irregolare, innamorato  delle sue idee su poesia, bellezza e libertà.

Marco Travaglini

Libri: “Caleidoteratoscopio. Torto e ragione del frammento”

Nella meravigliosa Sala Biblioteca del Circolo dei Lettori  di Torino, venerdì  6 maggio prossimo la Società  Dante Alighieri presenterà il libro di Mario Marchisio “Caleidoteratoscopio. Torto e ragione del frammento”

 

Venerdì  6 maggio prossimo, alle 18, nella suggestiva Bibliotecadel Circolo dei Lettori la Società Dante Alighieri presenterà  il libro Caleidoteratoscopio. Torto e ragione di un frammento “, di Mario Marchisio, accompagnato da un saggio di Daniele Caroppo e edito da Puntoacapo Editrice.

Il volume sarà  presentato dal Presidente della Società DanteAlighieri torinese, Giovanni Saccani, e rappresenta una raccolta di aforismi che, egli stesso,  definisce  un “laborioso coacervo di frammenti “.

“Siamo in presenza –  specifica  Daniele  Caroppo nel suo saggio – di una sorta di dilagante summa, di un singolare oggetto di parole, che sarà  anche un acervatio caotica di pensieri e immagini come piace all’autore, ma fatta anche di frammenti che, come appunto accade nel caleidoscopio, il gioco delle speculari simmetrie aggrega subito nel disegno di una discorde armonia”.

Mario Marchisio è  poeta e saggista e, fra i suoi libri, ha presentato “I dialoghi  di Incmaro”, “Il viandante. Poesie d’amore “, “La falena sulla palpebra. Poesie gotiche”, “Mimesis”, “Elogio della pittura” e altri.

L’incontro è organizzato nel rispetto delle normative anticovid e fino a esaurimento dei posti disponibili.

Mara Martellotta

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Annie Ernaux “Guarda le luci, amore mio” -L’Orma- euro 13,00
Solo lei poteva trasformare un’esperienza banale e quasi quotidiana – fare la spesa al supermercato- in opera letteraria, scoprendo mille significati reconditi e altrettante sfaccettature che appartengono alla vita di ognuno di noi, sui quali però non ci soffermiamo più di tanto.
La scrittrice francese che ha messo per iscritto ogni anfratto della sua vita e delle sue esperienze (compreso l’aborto all’epoca in cui era illegale) per un anno ha annotato in un diario le sue spedizioni all’ipermercato Auchan di Cergy, vicino a Parigi. E le corsie tra gli scaffali sono diventate terreno fertile che rivela la realtà sociale, con i suoi riti, le aspettative, le ansie e i costi.
Lei ha osservato tutto e tutto trasformato in pagine e pagine che ci inducono persino a interrogarci sullo spirito con cui noi stessi varchiamo le entrate dei centri commerciali.
Così scopriamo che dietro l’usuale atto di fare la spesa si nascondono molteplici stati d’animo: l’attesa in coda ai banchi o alle casse, piccole attenzioni e gentilezze che i commessi riservano ai clienti, la voglia di passare inosservati oppure di fare conversazione con gli altri, i consigli in merito ai prodotti da scegliere o scartare. E ancora, l’aria allegra delle feste, e una volta passato il Natale, i cestoni pieni di balocchi scontati del 50%, che però pochi pensano di acquistare in anticipo su futuri compleanni o ricorrenze. Semplicemente le Barbie e gli altri giocattoli perdono il loro valore festivo, perché, secondo la Ernaux, «E’ la grande distribuzione che detta legge sulle nostre voglie».

L’attrattiva degli sconti, la compulsione all’acquisto, il meccanismo di fidelizzazione del cliente tramite le carte personali che garantiscono l’accesso privilegiato alle promozioni.
Divertenti poi le pagine dedicate alle difficoltà delle casse automatiche per chi ha acquistato pochi articoli: «Di fatto un sistema che mette continuamente alla prova, terroristico..» con quella voce sintetica che, tra l’autoritario e lo spazientito, ripete le azioni da compiere; decisamene più facile per i giovani che per gli anziani meno tecnologici.
E ancora, pagine dedicate ai tipi di acquirenti scaglionati nei vari reparti e piani, in diverse fasce orarie; quasi uno studio sociologico che svela come persone e popolazioni non si incontreranno mai.
Tutto raccontato dalla prospettiva dell’infanzia da cui era partita la Ernaux, da una semplice, piccola drogheria…niente a che vedere con gli odierni supermercati.

 

Cara Wall “Amatissimi” -Fazi Editore- euro 18,50
E’ il primo romanzo di questa scrittrice americana -laureata in Storia a Stanford, Master in Scrittura creativa all’Iowa Writers’ Workshop- che, dopo aver pubblicato svariati racconti, ora imbastisce una riflessione su fede e ragione, matrimonio e figli, e su come vaghiamo alla costante ricerca di un senso da dare alla nostra vita.

La storia -divisa in tre parti, dal 1953 al 1970- racconta le vicende di due coppie, sullo sfondo dei mutamenti sociali che investono la società e la Chiesa. La struttura narrativa è circolare, inizia e finisce con la morte di Charles, ma intraprende un volo all’indietro di circa 20 anni.
Protagonisti sono i pastori Charles Barret e James McNally, chiamati dalla Terza Chiesa Presbiteriana di New York, tra 12° Strada e Fifth Avenue, con il compito di riconquistare le anime dei fedeli. Siamo nei rivoluzionari anni Sessanta e gli abitanti del quartiere hanno perso fiducia nella Chiesa. E’ allora che Charles e James si conoscono: due pastori per una chiesa che dovranno trovare il modo bilanciarsi.

Sono profondamente diversi per background ed hanno modi differenti anche di intendere il loro compito e di affrontare le contraddizioni della fede nel mondo moderno. James vuole predicare la giustizia sociale e ritiene che la parrocchia sia troppo ricca; Charles crede che anche i benestanti abbiano bisogno di aiuto spirituale.

Charles discende da due antiche famiglie bostoniane, e avrebbe la strada già spianata ad Harvard; invece sceglie di seguire la sua vocazione.
A sua volta James, il più giovane di 6 fratelli, vive a Chicago in una famiglia cattolica non praticante e la vita domestica è funestata dal padre alcolista. E’ grazie all’aiuto di uno zio ricco che può intraprendere gli studi universitari.

I loro destini si intrecciano a quelli delle future mogli, anche loro diverse quanto a carattere e formazione.
Lily, amata con tenacia da Charles, è rimasta orfana a 15 anni: intellettuale atea fatica a conformarsi alla vita dedita alla chiesa e trova oasi di pace soprattutto quando riesce ad isolarsi dal mondo.
Invece Nan è figlia di un pastore del Mississippi, addestrata fin da piccola alla pazienza e alla generosità, condivide la scelta di James ed è la moglie ideale per un pastore.
Poi c’è lo scorrere delle vite delle due coppie, alle prese con incomprensioni e difficoltà. James e Nan lottano contro l’infertilità; mentre Charles e Lily sono alle prese con due gemelli dei quali uno gravemente autistico. E Charles, che stenta ad accettare la condizione del figlio Will, non trova conforto neanche nella fede.

 

Enrica Tesio “Tutta la stanchezza del mondo” -Bompiani- euro 17,00
Si sorride spesso, ma si medita pure, su questo libro della blogger, scrittrice e copywriter torinese che aveva conquistato il successo con “La verità, vi spiego, sull’amore”; diventato anche un esilarante film nel 2017, interpretato da Ambra Angiolini, Carolina Crescentini e Massimo Poggio.
Il piglio di “Tutta la stanchezza del mondo” è lo stesso: una verve irresistibile che, a tratti, sembra anche un saggio perché, sul racconto esilarante di sprazzi di fatiche e impegni, si innestano parecchi spunti per meditare sulla frenesia della vita odierna.
Il libro è fortemente autobiografico e narra il quotidiano di Enrica Tesio che ora è alle prese con una famiglia lievitata di numero. I figli da due sono passati a tre, c’è un nuovo amore, e ne conseguono altre fatiche, responsabilità, ansie e salti mortali.
Nel libro di esordio l’avevamo scoperta mamma single di due cuccioli, con la ferita ancora aperta della separazione, ma che sapeva ridere delle difficoltà della sua vita e inneggiava alla speranza. Bene, ora le cose si sono evolute e le fatiche che elenca sono 12 come quelle di Ercole. Entriamo nella vita di questa donna che a 42 anni ha messo al mondo la terza figlia, e si destreggia come può in una famiglia allargata perché con il nuovo compagno ha conquistato anche i suoi due figli più grandi.
Un nucleo di personalità diverse -da quelle ancora in erba a quelle maggiormente strutturate- ed ecco servito sul piatto d’argento un bel lavoro di smistamento di esigenze, sensibilità, urgenze e altri mille infiniti capitoli di convivenza che può sembrare strampalata, eppure funziona benissimo.
Dietro a tutto questo gran da fare ovviamente c’è lei, la donna multitasking che veleggia nei marosi del quotidiano armandosi di dosi massicce di ironia con la quale tutto sembra bellissimo, vitale, irrinunciabile. E godiamoci i tanti aneddoti e siparietti della sua divertente fatica di vivere, che la Tesio racconta con il suo piglio inconfondibile.

Patricia Cornwell “Autopsia” -Mondadori- euro 22,50
Qui la Cornwell riporta in prima linea la sua creatura di maggior successo, l’anatomopatologa forense Kay Scarpetta, e sceglie anche la narrazione in prima persona, raccontando dalla prospettiva della famosa protagonista
Kay torna in Virginia dove era iniziata la sua carriera, ora è capo medico legale e si trova per le mani un caso di quelli da perderci la testa.
Lungo la ferrovia è stato rinvenuto il cadavere di una donna mutilata in modo orribile, e tutto fa pensare all’opera di un serial killer. Mentre indaga sul delitto e lotta perché non venga archiviato, eccola all’azione anche su un altro fronte.

In quanto membro della Doomsday Commission (specializzata in casi sensibili per la sicurezza nazionale) viene convocata alla Casa Bianca per occuparsi della catastrofe in un laboratorio spaziale segreto lanciato in orbita. A bordo c’erano due scienziati ed esperti astronauti, un americano e una russa che si sono avventurati in una passeggiata spaziale. Da allora se ne sono perse le tracce; mentre il terzo membro dell’equipaggio si è salvato, ma in un modo poco limpido.
Kay dalla Situation Room assiste alle operazioni di soccorso e guida il gruppo di salvataggio in una sorta di autopsia virtuale.

Meglio non raccontare di più, per non togliervi il gusto dei continui colpi di scena che la Cornwell mette a segno in queste pagine.
E ancora una volta, la regina di best seller internazionali, si dimostra abilissima nel trascinare i lettori in una vicenda che mescola le vicende personali di Kay, del marito psicologo forense Benton Wesley, e del collaboratore Marino alle complesse indagini del thriller.
I due uomini aiuteranno Kay Scarpetta nella doppia indagine e nei collegamenti tra i due casi, ma le complicazioni saranno sempre in agguato.

 

 

Rassegna mensile dei libri: Aprile

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Tre Consigli di lettura dagli iscritti al gruppo FB Un Libro Tira L’Altro, Ovvero il Passaparola dei Libri. Un romanzo storico Il Ponte Sulla Drina, del Premio Nobel Ivo Andric, per riflettere su come sia facile distruggere legami e creare barriere; il recente romanzo di formazione di Veronica Raimo Niente Di Vero, candidato al Premio Strega ma che ha convinto poco i lettori; Guns. Contro Le Armi, di Stephen King, un piccolo prezioso testo che affronta la delicata questione della diffusione delle armi da fuoco in America.

Andar per libri

“Cuori selvaggi” è il tema dell’edizione 2022 del Salone del Libro, un fil rouge che accompagnerà gli appuntamenti, le conversazioni, gli spettacoli, le letture, i concerti. Il Salone Internazionale del Libro 2022 di Torino si svolge dal 19 al 23 maggio 2022 al Lingotto Fiere. Il salone, dopo l’edizione straordinaria dello scorso autunno, ritorna sotto la Mole nel consueto periodo primaverile per la sua XXXIV edizione.

Incontri con gli autori

Se volete conoscere nuovi autori, magari indipendenti, non perdetevi le interviste della redazione del sito www.novitàinlibreria.it: questo mese conosciamo meglio la scrittrice esordiente Nancy Luppino che ha appena pubblicato L’Inaspettato (Extempora, 2022), un romanzo rosa che sta già riscuotendo grande successo tra gli appassionati; Giuseppe Bennardi, tarantino trapiantato a Livorno, da poco tornato in libreria con Cavallo di Tuono, toccante racconto auto-pubblicato “on the road” sulle tracce degli ultimi nativi americani; Maria Rosa Bellezza, esordiente napoletana che con Le Lesioni Dell’Anima (Homo Scrivens, 2022) fa conoscere ai lettori il mondo dell’esoterismo.

Per questo mese è tutto, vi invitiamo a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Il diario “adulto” di Enrico Vanzina: 11 anni di vita italiana

Fra i volumi più letti, nel corso dei secoli, i diari occupano un posto significativo.

Sono diari, tutto sommato, le “Confessioni” di Sant’Agostino ed i “Saggi” di Montaigne, due dei libri più studiati ed amati di sempre, i “ Memoires” di Giacomo Casanova, il Diario dei fratelli Goncourt, testo imprescindibile per comprendere la controversa Francia ottocentesca, la raffinata ed estetizzante “À la recherche du temps perdu” di Marcel Proust.

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Il diario “adulto” di Enrico Vanzina: 11 anni di vita italiana