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“Scarabocchiando – un percorso nell’arte”

Il 24 marzo prossimo, alle ore 17:30, presso la casa editrice di Paola Caramella, verrà presentato il libro “Scarabocchiando – un percorso nell’arte” (Paola Caramella Editrice) insieme alle autrici Cristina Costantini, Raffaella Galli e Katia Massafra. L’incontro sarà moderato dalla giornalista Mara Martellotta, protagonista inoltre della rubrica radiofonica “Una finestra sul mondo dell’arte” di Radio Sognare si può e Radio Moncalieri.

Questo libro è una raccolta di appunti, una sintesi narrativa e di rappresentazioni che nasce da contributi diversi riguardanti il mondo dell’arte, e il suo utilizzo nella didattica per i bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

Si tratta di un progetto dalle grandi potenzialità didattiche ed è finalizzato alla preparazione alla scrittura per sviluppare una sempre maggiore coordinazione oculo-manuale e sicurezza nel tratto, offrendo l’opportunità di percepire a tutto tondo la forma grafica sperimentando con il corpo, comprendendola ed elaborandola interiormente, ricreandola con la fantasia.

L’arte si rivela, ipotizzando un percorso verso la scrittura, una via privilegiata nel momento in cui, in modo giocoso, si avvicina ai segni non convenzionali utilizzati dai grandi pittori presi in considerazione, tra cui ricordiamo Capogrossi, Yayoi Kusama, Mondrian, Matisse, Paul Klee, Kandinsky, Giacomo Balla, Joan Miró, Picasso e Karla Gerard.

 

Gian Giacomo Della Porta

L’isola del libro

RUBRICA A CURA DI LAURA GORIA

Judith Hermann “A casa” -Fazi Editore- euro 18,00

 

E’ splendido il romanzo della scrittrice tedesca nata nel 1970 a Berlino, cresciuta nel settore occidentale della città tedesca, poi trasferitasi negli anni Novanta nell’ex parte orientale. Una delle più importanti autrici di lingua tedesca.

A casa” è la storia della protagonista quasi 50enne (della quale il nome non compare mai) che decide di cambiare vita. Via da tutto e tutti, in una nuova casa priva di ricordi, vicina al mare sulla costa nordorientale della Germania. Andarsene altrove per riappropriarsi della sua esistenza, trovare una nuova dimensione, nuovi incontri e maturare una maggiore consapevolezza di se stessa.

Non è uno strappo radicale, più semplicemente decide di mettere parecchi chilometri di distanza dalla sua esistenza di prima. Chiude una porta e ne apre un’altra. Via dal ripetitivo e vuoto lavoro in una fabbrica di sigarette, dal marito Otis col quale l’amore è finito da tempo, ma col quale continua a comunicare via lettera. A distanza c’è anche la figlia Ann, che se n’è andata in giro per il mondo allo scoccare dei 18 anni.

La protagonista, nella casa scalcinata e isolata sul polder (che però sente solo sua), è vicina al paesino in cui il fratello Sascha, 60enne scapolo, un po’ sfaticato e indolente, gestisce un pub, ed è proprio da lui che lavorerà.

Poi un po’ di cose accadono: Sascha si innamora di una ragazzina, Nike, che ha la metà dei suoi anni ed un passato di dolore profondissimo.

Nella vita della protagonista arriva anche un’artista che vive poco lontano; quasi coetanea, si chiama Mimi ed è un’ex fiamma di Sascha. Anche lei sta tessendo una nuova trama della sua vita. E’ tornata dopo anni di lontananza dalla fattoria di famiglia e si sta riavvicinando al fratello Arild che ha preso in mano le redini dell’allevamento di maiali e vive isolato dopo essere stato lasciato dalla moglie che l’aveva allontanato da tutti.

Solitudini diverse che si intersecano per nuovi inizi; dalle nuotate della protagonista e Mimi nelle acque del mare gelido ai giri in bicicletta. Arild e Nike fanno parte del nuovo quadro, in cui centrale è il tema della casa, intesa come guscio di relazioni, affetti, sentimenti, radici e tantissimo altro. Un romanzo scritto divinamente che ci porta nelle possibili traiettorie di nuovi inizi, nuovi legami, nuove ripartenze dopo gli errori del passato.

 

 

Dido Michielsen “L’isola della memoria” -Editrice Nord- euro 19,00

Dido Michielsen (nata nei Paesi Bassi nel 1957, ma di origini giavanesi) è autrice di svariate biografie e saggi, mentre questo suo romanzo –ispirato alla vita della sua trisavola- è il primo tradotto in Italia. Per scriverlo è andata alla scoperta di Yogyakarta sull’isola di Giava, si è fatta guidare nei luoghi dei suoi antenati, ha cercato e ricostruito le atmosfere che aleggiano nel libro.

Protagonista è un personaggio femminile che colpisce il cuore con la sua difficilissima esistenza a Giava in epoca coloniale. E’ Isah, nasce nel 1850 a Yogyakarta ed ha il privilegio di crescere nella città-palazzo fortificata del sultano dove la madre lavora come tintora di batik e sarta per le signore della famiglia del sovrano. Isah gioca con le nipoti del sultano e ne subisce anche le angherie, imparando presto che c’è un reticolo inscalfibile di ranghi diversi.

Quando ha 16 anni si ribella al matrimonio combinato dalla madre, se ne va di casa e imbocca una strada perigliosa. Diventa la “Nyai” giovane fanciulla giavanese al servizio di un colono e sua amante; lui è Gey, un ufficiale dell’esercito coloniale olandese di stanza a Giava.

Vive nella sua casa dove gestisce la servitù e sogna di mettere su famiglia con lui. Lo compiace in tutto e nascono due bambine, Pauline e Louisa. Isah si illude che Gey le riconosca e la sposi. Invece lui si dimostra l’omuncolo che è, indifferente alla sorte della giovane e delle figlie, parte per l’Olanda dove l’attende la giovane destinata a diventare sua moglie.

E’ la discesa di Isah agli inferi. Sola, disonorata, senza mezzi, sa di non poter offrire un futuro alle figlie mezzosangue. E’ costretta a darle in adozione a una coppia di coloni olandesi amici di Gey che le crescerà come europee.

Pur di restare accanto alle bambine accetta di diventare la loro “babu”, la bambinaia che le cresce ma non può svelare di esserne la madre. E’ l’inizio di una vita piena di sacrifici, ingiustizia e sofferenze. Vittima impotente delle angherie e della cattiveria della padrona di casa, che la considera feccia, e si vendica delle attenzioni che il marito ha per la giovane madre

L’autrice segue l’amaro destino di Isah che verrà separata dalle figlie, le cercherà inutilmente e infine morirà in miseria e solitudine a 67 anni.

Questa è la sua storia, ma anche quella di migliaia di donne giavanesi che nei 150 anni di dominazione olandese hanno vissuto nell’ombra, senza voce né diritti, concubine, serve e madri dimenticate.

 

 

Barbara Kingsolver “Demon Copperhead” -Neri Pozza- euro 22,00

Il riferimento al “David Copperfield” scritto dal grande Charles Dickens è voluto e per niente casuale; anzi sembra sia stato in un certo senso lo spirito del grande scrittore inglese ad aver suggerito l’idea a Barbara Kingsolver. L’autrice 68enne nata nel Maryland, durante un tour in Gran Bretagna ha trascorso un week end a Bleak House, l’antica dimora di Dickens oggi trasformata in hotel; ed è tra quelle mura cariche di atmosfera, nello studio in cui lui scrisse David Copperfield, che qualcosa le ha ispirato il romanzo.

L’idea è quella di narrare la storia di uno dei tanti ragazzi che la vita mette a durissima prova ancor prima di venire al mondo. Ed ecco la genesi del grande romanzo degli Appalacchi, nel sud della Virginia, in una zona rurale e povera degli Stati Uniti, dove la Kingsolver fa nascere Demon.

Partorito in una misera mobil house da una 18enne in preda ad alcool e droghe, Demon Copperhead, ovvero “testina di rame” (chiamato così per i capelli rossi) parte già dal lato sbagliato della sorte. Il resto è un imponente romanzo di formazione che segue il ragazzo nell’affrontare le prove più dure; dalla miseria alla mancanza di un padre, dagli scontri col patrigno alla morte della madre.

Una vita complicata e in affanno, tra fughe, assistenti sociali, sogni di successo come stella del football, pillole di oppioidi e tantissimo altro. Un romanzo che trasuda humour, passione e voglia di emergere dei “Deplorables”, ovvero gli infelici e invisibili d’America alle prese con povertà ed esclusione infantile. Uno spaccato di realtà che la Kingsolver in parte conosce bene e altrettanto bene ha raccontato, tanto da vincere il Premio Pulitzer 2023…e non fatevi spaventare dalla mole di lettura.

 

 

Will Ferguson “Felicità” -Accento Edizioni- euro 18,00

Cosa succederebbe se scoprissimo il segreto della felicità? Forse sarebbe la fine del mondo che conosciamo. Niente di apocalittico, ma un’ipotesi comunque accattivante che ci prospetta Will Ferguson in questo scoppiettante romanzo.

Al centro di tutto c’è un libro di self-help (auto-aiuto) pubblicato quasi per caso. Edwin Vincent de Valu, alias Eddy, è un editor mediocre che lavora alla Panderic Books Incorporated, sempre alla ricerca del best seller da dare alle stampe. Gli viene affidato il compito di rendere pubblicabile un pesantissimo tomo di 1000 pagine destinate al macero. Si intitola “Quello che ho imparato sulla montagna” inviato alla casa editrice da uno sconosciuto Tupak Soiree.

Eddy convince l’editore di avere per le mani un capolavoro di marketing e futuro campione di vendite; così si ritrova a dover rimaneggiare e rendere più appetibile il testo.

Il manuale insegna ai lettori ad aver maggior cura di se stessi, a orientarsi verso una vita più spirituale che materiale. E’ un successo planetario che conduce le persone ad essere buone, a cambiare completamente la loro scala di valori. Ed è l’inizio della fine della società consumistica che conosciamo. Le conseguenze però sono travolgenti: la gente impara a fare a meno di un’infinità di cose e l’intera economia vacilla.

Un romanzo ironico e irriverente in cui scompaiono le aziende del tabacco, i fast-food, i negozi di alcolici e la vendita di stupefacenti…perché grazie al manuale l’umanità individua i pochi elementi semplici della felicità, incamminandosi su una vita priva di vizi e piaceri superflui….ma non finirà qui. Rinunciare a tutto per trovare pace interiore e felicità è davvero la formula vincente?

 

 

“Senti chi parla”. All’Associazione Culturale “OFF TOPIC”

La presentazione del nuovo libro del giornalista e blogger padovano Leonardo Bianchi

Giovedì 14 marzo, ore 18,30

“Miti, armi e terrore dell’estrema destra globale”: tema di altissima attualità e indubbio interesse sulla scia di “nuove” paure che, purtroppo, sembrano farci sempre più spesso compagnia da alcuni mesi a questa parte. E su cui da congetturare e scrivere, non manca di certo il materiale. Lo ha fatto con intensità e acute interpretazioni il giovane (classe ’86) giornalista e blogger padovano Leonardo Bianchi, nel suo ultimo libro “Le prime gocce della tempesta” (Solferino Libri) che verrà presentato, all’interno del format “Senti chi parla” (interamente dedicato a libri e podcast), dalle Associazioni Culturali “OFF TOPIC” e “The Goodness Factory”, sul palco di via Giorgio Pallavicino 35, a Torino, giovedì 14 marzo, alle ore 18,30.

A moderare l’evento saranno Fabio Malagnino(giornalista e docente all’“Università di Torino”) e Chiara Foglietta (“Assessora alla Transizione Digitale” della Città di Torino).

Leonardo Bianchi, pur giovanissimo, si porta dietro una lunga esperienza di scrittura e, soprattutto, la capacità di leggere  e interpretare gli eventi della quotidianità (sociale e politica) con sottile acutezza e il coraggio delle idee. E’ editor di “Facta”, ha lavorato a lungo per “VICE Italia” e collabora con “Valigia Blu”, “Internazionale” e altre testate. Cura anche una newsletter sulle teorie del complotto chiamata “Complotti!” e seguita da migliaia di iscritti ed è autore di altri due libri: “La Gente (2017) e “Complotti!”(2021).

Per meglio avvicinarci ai contenuti e alle tematiche del nuovo libro presentato a Torino, può servire lo stesso incipit del volume.

È il maggio del 2012. Un uomo è solo in una stanza e sta scrivendo a una scrivania. Quella, però, non è una normale scrivania: è un tavolo imbullonato al muro bianco. Quella stanza è la cella di una prigione. E quell’uomo non è come gli altri. Otto mesi prima ha colpito a Oslo e sull’isola di Utøya, uccidendo settantasette persone in nome di una sola fede: il nazismo. L’uomo verga veloce le ultime righe di una lettera: “Siamo le prime gocce della tempesta purificatrice che sta per abbattersi sull’Europa”, scrive Anders Behring Breivik.

Ecco, comincia proprio da qui, dal carcere di Ila, un’immersione in apnea nell’incubo diventato realtà, un reportage narrativo – sconvolgente e documentatissimo – che racconta la “galassia del neonazismo” contemporaneo e del “terrorismo suprematista bianco”. “Nelle pagine di questo libro – racconta Bianchi – occhi spiritati compulsano manuali dello stragismo fai-da-te; armi sparano come in un videogame contro i “diversi”, neri, immigrati, musulmani e militanti socialisti; una scia di sangue si allunga da Macerata alla Nuova Zelanda, dagli Stati Uniti alla Norvegia; parole pesanti come piombo inneggiano alla guerra razziale”.Leonardo Bianchi indaga così sulle “reti liquide” della nuova “Internazionale Nera”, perlustra le pieghe più oscure del web inseguendo l’eco della “propaganda incendiaria, analizza l’avvento della destra americana di ultima generazione, svela i processi di normalizzazione delle “teorie di morte” in voga dall’Ungheria di Orbán all’Italia del nazional-sovranismo, indica la minaccia letale che grava sull’Occidente. “Perché la tempesta – continua Bianchi – infuria già …”. E ancora: “Sarebbe rincuorante pensare che si tratti di pochi individui squilibrati e totalmente al di fuori della società, come il ritratto che ne viene fatto dai ‘media’ e dalla politica. In realtà sono molto più integrati di quanto si voglia pensare; e molte delle cose che dicono e scrivono fanno ormai parte della propaganda politica dei principali partiti conservatori (e non solo), a partire dalla teoria della ‘sostituzione etnica’”.

Per info: “OFF TOPIC”, via Giorgio Pallavicino 35, Torino; tel. 011/0601768 o www.offtopictorino.it

g.m.

Nelle foto:

–       Leonardo Bianchi

–       Cover “Le prime gocce della tempesta”

Lorenzo Matta presenta “La salvezza alla fine del mondo”

Mercoledì 13 marzo, alle ore 18:30, presso il Caramella ChocoBistrot, si terrà la presentazione del libro di Lorenzo Matta “La salvezza alla fine del mondo”, la vicenda dei rifugiati ebrei di Shangai durante la seconda guerra mondiale. L’incontro avverrà alla presenza dell’autore e dell’editore Paola Caramella. Moderare l’incontro Alessandro Valabrega, giornalista e scrittore.

 

Mara Martellotta

A Baldissero “Sotto le stelle di Fred”

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

Una storia tra intuito giornalistico e puro amore per la narrazione, il ritratto inedito e appassionante del mitico cantante-musicista, ma anche di una Torino lontana e di una sua indimenticabile stagione…

Appuntamento il 15marzo alle ore 21 a Baldissero Torinese con Marina Rota e la presentazione del libro “Sotto le stelle di Fred”!

Un evento a cura di Albacherium Associazione Culturale, in collaborazione con Borello Supermercati

👉 I dettagli: https://www.facebook.com/events/411299464753446

“Mare violato”, il nuovo romanzo di Rosanna De Amicis

Nell’ultimo libro “Mare violato” Rosanna De Amicis , come già nel precedente, si avvale di due storie parallele per poi ricomporle indissolubilmente riannodandole in occasione di una indagine svolta da Camilla Di Francesco, l’affascinante e intuitiva Capitano di Corvetta incaricata di occuparsi della misteriosa scomparsa di un ragazzo siciliano stabilitosi da poco in Liguria.

Protagonista dell’altra storia è proprio Vito che, al contrario di Camilla , gratificata dalla felice esistenza a Genova , dal prestigioso lavoro, dall’amore del marito Diego, Capitano di Guardia Costiera, dall’affetto dei suoi famigliari e del piccolo Mattia, è scontento e triste nell’aver dovuto necessariamente lasciare l’amata Catania al seguito del padre che ha trovato lavoro nel porto di Genova.

Le pagine, in cui la scrittrice descrive la malinconia e il rimpianto del giovane nel ricordare la sua terra natale, lo splendore di Aci Trezza, Aci Castello e Giardini Naxos, sono trattate con particolare sensibilità e ammirazione svelando un sentore autobiografico.

Anche lei non può dimenticare quei ricordi nostalgici scolpiti nel suo cuore dei luoghi in cui ha vissuto in gioventu’ col marito siciliano che glieli ha fatti conoscere.

Intorno a Camilla e Vito ruotano tanti personaggi, anche i minori, tutti colti con una attenta indagine psicologica.

Soprattutto viene messo in rilievo Rosario, il ristoratore che ha assistito alla nascita dell’amore tra i due ufficiali ma la sorpresa è data dal ritorno di un personaggio , che conoscevamo già dal libro precedente.

Sono le ultime pagine, quando il lettore pensa che il romanzo si concluda, ad essere le più sorprendenti ed intriganti nel coinvolgere in prima persona la stessa Camilla in una situazione impensabile e inquietante che rende il tutto sempre più avvincente.

Giuliana Romano Bussola

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Julian Barnes “Elizabeth Finch” -Einaudi-

Euro 18,00

In questo romanzo lo scrittore inglese tratteggia un personaggio femminile intrigante, complesso, affascinante, indimenticabile, al di là del tempo e delle mode.

E’ Elizabeth Finch, enigmatica docente che negli anni Ottanta tiene un corso di “Cultura e Civiltà” per adulti. A parlarci di lei è uno dei suoi studenti, Neil, che a quelle lezioni si è iscritto nel tentativo di decifrare meglio la sua vita che ancora non ha una direzione. Ha fatto più lavori, collezionato due matrimoni falliti e tre figli.

Elizabeth è un’insegnante fuori da ogni schema, di lei e della sua vita non trapela nulla; la sua mente è geniale, le sue analisi taglienti, la sua visione delle cose inusuale. Neil ne è come stregato, attratto in un modo che sembra oscillare tra amore platonico e cerebrale, sicuramente è incapsulato in una potente fascinazione. Sentimento che condivide con gli altri studenti abituati a ritrovarsi in un pub dopo le lezioni e l’argomento di conversazione è proprio Elizabeth, chiamata E.F.

Lei apre questioni complesse, sviscera problemi, ma non porge mai soluzioni o risposte, scatena pensieri, propone temi e lascia libertà di pensiero e analisi molteplici ai suoi allievi. Il suo appeal transita per il cervello, la sua arma di seduzione è l’intelligenza.

Neil le resta legato anche negli anni successivi al corso. I loro incontri seguono un copione preciso ed immutabile. Si trovano saltuariamente sempre nello stesso locale scelto da E.F, sempre alla stessa ora per il pranzo: dura sempre 75 minuti, ordinano sempre gli stessi piatti, paga sempre lei. Parlano di tutto e E.F. rimane sempre indecifrabile, ammantata di mistero.

Poi un avvocato contatta Neil per comunicargli che E.F. è morta e gli ha lasciato tutte le sue carte, i diari e alcuni lavori in embrione. E l’enigma prende un’altra piega. Neil intraprende una sorta di indagine sempre più ossessionato; parla con il fratello della donna, risale a elementi del suo passato, cerca di ricostruirne la vita.

 

 

Elizabeth Jane Howard “Amarsi” -Fazi Editore- euro 20,00

Lautrice -diventata un mito con la fortunata serie de “La saga dei Cazalet”- in questo “Amarsi” ambienta la storia a Melton in Inghilterra, a fine anni 60 del 900 e costruisce un romanzo corale in cui narra relazioni, intrecci amorosi e dolorose perdite. Lo fa incrociando le vite di più personaggi, fornendoci una notevole carrellata di destini, caratteri, emozioni, pensieri e scelte.

Al centro di tutto c’è la difficoltà di amare: quella di chi ama troppo e di chi troppo poco o ne è del tutto incapace, quella di chi si sacrifica e chi invece pretende tutto, quella di chi perde la persona amata….insomma forse la cosa più difficile della vita.

Tra i tanti personaggi spicca Persephone (Percy) Plover, 20enne poco amata dai genitori che l’avevano sballottata da un posto all’altro. La giovane ha una relazione piena di aspettative con un uomo sposato (e con figli), che invece la vive come un’avventura e niente di più. A lenire il dolore, la delusione e il senso di abbandono di Percy è sua zia Florence (Floy), curatrice e amante di giardini.

Il cammino delle due donne incrocia quello del ricco (di origini modeste si è fatto da solo e ne va fiero) Jack Curtis che ha acquistato la grande magione di Melton House e incarica Floy di rendere splendido il parco. Jack a sua volta è reduce da un doloroso divorzio ed è attratto da Percy.

A Melton House sono legate anche le vite di altri personaggi, Mary e Thomas, e le loro vicende corrono in parallelo nelle pagine di “Amarsi”. Su tutto campeggia la bravura di Elizabeth Jane Howard nel raccontare pensieri e stati d’animo dei suoi protagonisti alle prese con le capriole della vita.

 

 

Naomi Alderman “Il futuro” -Feltrinelli- euro 22,00

Non è sempre facile seguire questo romanzo distopico, eppure gli spunti in qualche modo inchiodano alla sua lettura. Un futuro estremo, neanche tanto lontano, in cui il mondo sarebbe sull’orlo del disastro climatico ed è governato da grandi compagnie tecnologiche prive di etica.

Naomi Alderman, la scrittrice cresciuta nella comunità ebraica ortodossa di Hendon, a Londra, e autrice di “Ragazze elettriche” torna a terrorizzarci con lo spettro del baratro di un domani i cui pericoli sono molteplici. Ha iniziato a scrivere “Il futuro” prima della pandemia e di ChatGpt, ma ha dimostrato un sesto senso notevole.

Nel romanzo le insidie in agguato hanno molteplici aspetti: i disastri causati dal cambiamento climatico, i rischi dell’intelligenza artificiale, un’epidemia globale, uno strapotere concentrato nelle mani di pochissimi uomini che pensano solo a fare business e a salvarsi, anche a scapito della sopravvivenza dell’umanità.

C’è di che far tremare le vene dei polsi. Seguiamo le vicende dei fondatori delle tre Big Tech più potenti del pianeta (i nomi fittizi rimandano a personaggi come Musk) che hanno già pronti bunker super accessoriati, tute di sopravvivenza, aerei e altre diavolerie per mettersi in salvo.

La Alderman immagina l’esistenza di un algoritmo capace di prevedere 10 giorni prima l’arrivo di un virus letale. La vita sulla terra come la conosciamo potrebbe stravolgersi in una manciata di disastri.

In campo scende un pool di donne che cercano di contrastare la fine. Dall’esperta di tecniche di sopravvivenza Lai Zhen alla sua amante Martha, che è il braccio destro di uno dei grandi magnati, ed è cresciuta in una setta religiosa. Senza tralasciare Badger, giovane figlia della Ceo dell’azienda di computer più redditizia del mondo.

 

John Grisham “Lo scambio” -Mondadori- euro 22,50

Se avete amato “Il socio” uscito nel 1991 (dal quale è stato anche tratto il famoso film interpretato da Tom Cruise), questo è il suo seguito e l’ultimo romanzo dello scrittore di legal thriller tra i più famosi al mondo. Grisham, 68 anni, al suo attivo 28 best seller e oltre 300 milioni di copie, non ha bisogno di presentazione.

Protagonisti de “Lo scambio” sono Mitch Mc Deere e sua moglie Abby, che ritroviamo 15 anni dopo gli avvenimenti del best seller “Il socio”; storia intrigante degli inghippi di uno studio legale di Memphis gestito dalla mafia per riciclare denaro sporco ed evadere le tasse.

Ora Mitch è cresciuto parecchio professionalmente, tanto da essere diventato un avvocato di fama internazionale in un prestigiosissimo studio legale di New York. Abby è editor di libri di cucina ed hanno due figli piccoli.

Ma un’altra avventura è in agguato, e Mitch finisce dritto nelle spire un complotto internazionale; costretto ad affrontare una banda di terroristi, di quelli che non si fanno problemi a mozzare le teste delle loro vittime. Galeotto è un incarico che un collega romano gli affida riguardo un importante cliente turco in Libia.

Siamo nell’era in cui Geddafi era ancora al potere, ed è lì che Mitch si reca per portare avanti la causa. Tutto precipita quando la giovane collega Giovanna, figlia di un suo amico di vecchia data, viene rapita e i sequestratori chiedono un riscatto colossale. E’ così che Mitch si ritrova al centro di un complotto internazionale……

L’eternità per ritrovarsi: il nuovo romanzo di Arianna Frappini

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L’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa

 

L’AUTRICE    Arianna Frappini nasce nella cittadina umbra di Gualdo Tadino nel 1997. Già da piccola dimostra il suo talento  per la scrittura e,alla domanda quando nasce questa passione,  lei ama rispondere che è nata con lei, che c’è  dal primo istante e che poi l’ha certamente coltivata e potenziata.

Senza impegno e studio non si va da nessuna parte, sostiene, però neppure senza la dote di fondo, quella particolare connessione che la collega al suo mondo interiore e alla dimensione in cui esistono i suoi personaggi ed esiste pienamente anche lei stessa. Ha pubblicato diverse poesie con altri autori in iniziative dell’Aletti editore e una raccolta personale, “Di una vita”, nel 2013. Ha anche scritto e condiviso tre  romanzi: L’ultimo dono prima di morire (Albatros, 2020), Il soldato che amava l’alba (Zona, 2022) e L’eternità per ritrovarsi (Albatros, 2023). Si dedica a tempo pieno alla scrittura e gestisce il blog personale Oltre con due rubriche: Libri senza pregiudizi, di riflessioni e di recensioni di libri di letterature poco conosciute (soprattutto araba) e tutti quelli capaci di essere ponti tra culture e di andare al di là delle apparenze, e Emozioni da lupi sulla musica di Ermal Meta.

IL LIBRO Il suo nuovo romanzo è L’eternità per ritrovarsi ed è una sorpresa e un regalo bellissimo e inatteso anzitutto per lei. Riprende le vicende del suo primo libro, L’ultimo dono prima di morire (che non è imprescindibile aver letto prima, ma è utile), vent’anni dopo e abbiamo il piacere di ritrovare i personaggi molto maturati con i loro figli, i loro nipoti, le loro responsabilità e la loro capacità unica di essere una famiglia sui generis, una famiglia tra Spagna e Impero turco,che  deve accogliere nuove persone, abbracciare altri dolori, contemplare altre perdite e ricordarsi che una sola cosa può essere più forte dell’odio e della vendetta: l’amore, oltre qualsiasi pregiudizio. E, in una famiglia tanto accogliente e stupenda, c’è posto per tutti. C’è posto per Mita, una ragazza fiorentina che si trova  prigioniera dei corsari e che crede di aver perso tutto sul ponte della nave dove vede  il padre assassinato dai suoi amici e che trova l’amore e una nuova casa, per scoprirsi più forte di quello che credeva. C’è posto per Alejandra, la divertente domestica di Mita, che non ha mai perso la fede ed è riuscita a reagire  e a farsi amare con la sua forza, il suo coraggio e il suo sorriso. C’è posto per tutti quelli che vogliono restare, tornare, arrivare. E, soprattutto, ancora una volta, c’è posto per loro, per coloro che hanno creato tutto questo e che tengono in piedi il loro amore, insegnandolo agli eredi: Pedro, Maria, Masuud, Aisha e Ali ci insegnano che l’unico modo per essere fratelli non è possedere lo stesso cognome e/o lo stesso sangue o vivere insieme, ma esserci nei momenti di dolore per cercare di guarirlo e in quelli di felicità per renderla più completa.

 

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Per visitare il blog dell’autrice:

https://oltreblogdiariannafrappini.wordpress.com/

 

Diario delle 8. Aforismi, frasi e pensieri nel nuovo libro di Pier Paolo Segneri

E’ stata un bella presentazione quella del 2 marzo scorso presso la Sala Biblioteca dei Circolo dei Lettori di Torino. L’atmosfera era contemplativa tra tutti i preziosi volumi che abitano gli scaffali delle antiche librerie, ma anche effervescente grazie alle parole, alle analisi, alle letture e alle considerazioni che si sono fatte sul nuovo libro di Pier Paolo Segneri, Diario delle 8, edito da Affiori.

Il libro, scritto con passione e trasporto percepibili pagina dopo pagina, vuole regalare uno sguardo nuovo e alternativo su alcuni argomenti, compagni della nostra quotidianità, tratta diversi temi con la penna privilegiata di chi ha una visione ampia sulla cose della vita grazie alla suo essere poliedrico; Pier Paolo Segneri, infatti, oltre ad essere uno scrittore, è  un regista, un poeta, un autore e un docente, professione a lui molto cara e carica di significato.

La copertina da’ l’incipit a questa lettura creativa attraverso i simboli del numero preferito dall’autore, il numero 8, che è  anche il numero infinito, l’ora in cui per tutti noi, e lo è ancora oggi, suonava la campanella per entrare a scuola, e infine, ricalcando le regole del biliardo, che prevedono che la pallina numero 8 possa andare solo nelle buche laterali, propone una strada alternativa del pensiero e una maniera di concepire diversi temi attraverso una modalità anticonformista, come appunto è  il pensiero laterale.

La bellezza, la poesia, l’alterità, la saggezza, le emozioni, la scuola e la politica, grandi passioni dell’autore, sono raccontate, descritte e auspicate con uno spirito indipendente e libero attraverso frasi, aforismi e pensieri che non sono solo delle affermazioni, ma anche un invito, una chiamata al pensiero, alla parola e conseguentemente all’azione svincolate dal telaio delle omologazioni.

A presentare e celebrare la nascita di questa nuova opera erano con l’autore, Elena D’Ambrogio Navone per i saluti istituzionali, il giornalista Edmondo Bertaina, che ha condotto il dibattito, l’attrice Sara D’Amario che ha letto diversi brani del libro, e due relatori, Giampiero Leo e anche la sottoscritta, felicissima di essere stata invitata a partecipare.

Qualcuno ha detto che quando finiamo di leggere un libro perdiamo un amico e in un certo senso è così perchè lasciamo una storia, dei protagonisti, uno scenario che immaginiamo nella nostra mente mentre scorriamo le sue pagine; però  è altrettanto vero che un libro ci dona la sua amicizia lasciando in noi tracce di sapere, nozioni, emozioni. Questo libro mi ha permesso di legittimare molti dei miei pensieri, di convalidare diverse idee che avevano bisogno di essere supportate da un “amico” e soprattutto mi ha fatto riconoscere quanto sia importante la capacita’ di pensare in maniera libera e indipendente.

MARIA LA BARBERA

L’isola del libro. Speciale Marguerite Yourcenar

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

La Yourcenar (nata Cleenewerck de Crayencour a Bruxelles l’8 giugno 1903, morta a Mount Desert il 17 dicembre 1987) è un monumento della cultura francese. Scrittrice e poetessa è stata la prima donna eletta alla prestigiosissima Académie Française, candidata al Premio Nobel per la letteratura con il suo capolavoro “Memorie di Adriano”.

E’ nata in una facoltosa e blasonata famiglia franco-belga; il padre era un ricco proprietario terriero, la madre una nobile belga che morì, stroncata da una setticemia, 10 giorni dopo aver dato alla luce Marguerite. E l’inizio della vita è già in salita quando al tuo primo vagito fa eco l’urlo di dolore di tua madre, al quale segue poi il suo silenzio nell’eternità.

La piccola cresce nella villa della nonna Noemi a Mont Noir nel nord della Francia e dimostra precocemente un’intelligenza e una sete di conoscenza fuori dal comune. Educata privatamente da tutori, a 12 anni padroneggia già latino e greco, legge avidamente i classici e a soli 17 anni pubblica il suo primo libro di poesie sotto lo pseudonimo di Marguerite Yourcenar.

Tra le tappe decisive della sua vita c’è l’incontro nel 1937 a Parigi con Grace Frick, insegnante di letteratura inglese, che diventa l’inseparabile compagna fino alla fine dei suoi giorni. Le due donne si trasferiscono a vivere in America nel 1939, quando scoppia la seconda Guerra Mondiale. Marguerite prende la cittadinanza americana nel 1947 e si dedica alla scrittura, all’insegnamento di storia della letteratura francese e storia dell’arte. Con il successo letterario gira il mondo in lungo e in largo; si ferma solo quando la salute di Grace declina fino alla sua morte nel 1979.

Dopo di lei c’è la passione per Jerry Wilson, anche lui destinato a precederla nella tomba. Sopravvivere ai suoi amori è un altro marchio preciso nel destino della Yourcenaur.

Lei la vita l’abbandona nell’ospedale di Bar Harbor sull’isola di Mount Desert nel Maine, il 17 dicembre 1987.

 

 

Eugenio Murrali “Marguerite è stata qui” -Neri Pozza- euro 17,00

E’ il primo romanzo del giornalista e scrittore Eugenio Murrali che in queste pagine adotta una soluzione coinvolgente per trasportarci nel mondo della grande scrittrice. Racconta la vita della Yourcenar attraverso le parole di chi ne ha accompagnato il percorso, dando voce a pensieri ed emozioni altrui che delineano magnificamente il personaggio.

Murrali ha svolto approfondite ricerche e viaggiato seguendo le tracce della Yourcenar attraverso Europa e America; è sulla scorta di questo indagare a fondo che è riuscito ad assemblare una pluralità di voci, testimonianze, percezioni, pensieri e sensazioni di chi è stato accanto alla Yourcenar.

Una spettacolare ed emozionante alchimia che gli ha consentito di scrivere questo romanzo a più voci, grazie alle quali entriamo nell’avventura umana ed intellettuale di una donna unica. E ci sembra quasi di vederla a pochi passi da noi, sentirla, conoscerla come se fossimo nella stessa stanza con lei.

Dunque la parola passa a chi l’ha conosciuta, a partire dal dottor Dubois che nel 1903 seguì il complicato parto della madre della scrittrice, Fernande. Per le complicanze di quel travaglio perde la vita una manciata di giorni dopo il primo vagito di Marguerite. E veniamo catapultati in quella stanza, in quei tempi in cui il parto era spesso questione di vita o morte.

Toccante è anche il capitolo in cui l’autore riprende i pensieri di Fernande che immagina di scrivere una lettera al marito poco prima di morire. Poi la cameriera Aldegonde che osserva il fotografo chiamato ad immortalare per sempre il volto della giovane donna appena morta a soli 31 anni.

Le pagine che seguono miscelano i pensieri della nonna della scrittrice, Noemi, che ripercorre le tragedie della sua vita; quelli della bambinaia Barbe che la crebbe come se fosse stata figlia sua; e ancora quelli del padre Michel René.

Per arrivare alla compagna Grace Frick che riannoda le fila del suo amore per Marguerite. Il loro sarà un sodalizio unico e la condivisione di giorni, interessi comuni e pensieri nella loro “Petite Plaisance”; la casa “la nostra gioia leggera” in cui trascorreranno la convivenza 40ennale nell’amato Maine.

Ogni capitolo è un pezzo ricostruito dell’esistenza di questa immensa donna e non vi resta che assaporare ogni immagine con infinita emozione.

 

 

Yosyane Savigneau “L’invenzione di una vita: Marguerite Yourcenar” -Einaudi- euro 15,00

Marguerite Yourcenar fu sempre molto attenta nel tramandare memoria della sua vita attraverso 3 volumi autobiografici in cui cura in modo particolare quello che vuole o meno rivelare di sé e del suo percorso. Ma se vogliamo avere un quadro d’insieme obiettivo questo è il libro che ci permette di farlo.

L’autrice è una giornalista francese che ha lavorato a fondo su tutto quello che riguarda la Yourcenar: carteggi, diari, lettere, taccuini, interviste, documenti sia pubblici che privati, ricordi di testimoni. Si è documentata meticolosamente e ha riletto anche tra le righe le sue opere. Il ritratto che ci offre è a tutto tondo, fin da quando Marguerite è piccola orfana di madre e vive al seguito del padre dandy e spendaccione, colto e legatissimo alla figlia, della quale coltiva l’ingegno brillante e precoce.

La Savigneau ripercorre tutte le fasi fondamentali della vita della Yourcenar, inclusi i viaggi, gli anni più difficili e quelli più sereni. Il suo grande amore per Grace con la quale vivrà in simbiosi nella loro piccola oasi di pace, in quel cottage in legno dipinto di bianco, pieno di amore e cultura, che avevano finalmente comprato nell’île des Monts-Desert. Quando Grace muore stroncata dal cancro nel 1979, Marguerite si trova col terreno che frana sotto i piedi. Riprende una vita errabonda e sul suo cammino finisce per incontrare l’altro amore della sua vita, il giovane omosessuale Jerry Wilson, anche lui destinato a una fine precoce. Lasciando sola questa immensa scrittrice nell’ultimo scorcio della sua irripetibile e densissima esistenza.

 

Alcune opere di Marguerite Yourcenar

 

Alexis o il trattato della lotta vana”

E’ il primo libro dell’autrice, scritto in anni giovanili, pubblicato nel 1929, ed è un breve romanzo epistolare. A scriverlo è il musicista Alexis che compone una lunga lettera in cui dichiara alla moglie la propria omosessualità, dunque l’impossibilità di amarla come lei vorrebbe. Il protagonista ha 24 anni, esattamente come la Yourcenar che in queste righe tratteggia un tormento intimo, scandagliando in profondità il sentire di Alexis che, dopo aver lottato strenuamente contro la sua omosessualità, dichiara fallita la lotta con se stesso e spiega alla moglie le ragioni che gli impediscono di essere un marito a tutti gli effetti.

 

 

Memorie di Adriano”

Romanzo storico pubblicato nel 1951, vinse il Prix de Critiques e mette a fuoco la figura dell’imperatore romano.

Publio Elio Traiano Adriano è l’imperatore 60enne che si trova a dover fare i conti con la malattia e il corpo che lo sta tradendo. La Yourcenar immagina che di fronte alla prospettiva della morte, lui scriva una lunghissima lettera al giovane amico 17enne Marco Aurelio che diventerà suo nipote adottivo.

L’imperatore apre il suo cuore e ripercorre le tappe più salienti della sua vita sia pubblica che privata. Riflette a lungo sul significato e le conseguenze della gloria conseguita in campo militare e politico; medita sul suo trasporto verso la poesia, l’arte, la musica, la filosofia, e mette anche a fuoco la sua passione verso il giovanissimo amante Antinoo.

Un libro indimenticabile corredato anche da un taccuino di appunti in cui la Yourcenar ha segnato le tappe fondamentali della genesi di quest’opera che iniziò a pensare tra il 1924-29. Tanti tasselli autobiografici che stanno dietro la gestazione dell’opera lunga 30 anni.

 

L’opera al nero”

Altro romanzo di argomento storico in cui la scrittrice narra la vita di un personaggio immaginario, il filosofo, scienziato e alchimista Zenone che lei immagina essere nato nel XVI secolo in Belgio.

Nato illegittimo agli albori del Cinquecento, Zenone avrebbe viaggiato a lungo in Europa, sempre svolgendo la sua professione di medico. Vissuto a cavallo tra un Rinascimento che sta per arrivare e l’alchimismo sovversivo del Medio Evo, tra scienza, tecnologia e religione, Zenone viene osservato nel corso della sua vita al capezzale dei malati.

Un percorso tra povertà e miseria da un lato e opulenza delle corti dall’altro, costellato da una miriade di comparse: mercanti, ecclesiastici, banchieri, donne di tutte le estrazioni sociali, …. Fino alla prigionia lunga 70 giorni e alla morte che lo aspetta perché condannato al rogo…. ma la scelta definitiva che Zenone si trova a decretare sarà tra esecuzione o una fine volontaria…..in cui l’anima e il sangue fuoriescono insieme dal suo corpo.

 

Care memorie” –

In queste pagine la Yourcenar ricostruisce tra storie e fantasia la storia della sua famiglia, riannodando le vicende di più generazioni. Inizia dal racconto della sua nascita drammatica e prosegue fissando un primo tassello della sua autobiografia che affonda le radici in un passato qui magistralmente ricostruito indietro fino al XVI secolo nelle Fiandre.

Trilogia che prosegue in “Archivi del nord” e in “Quoi? L’éternité”.