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L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Sigrid Nunez “Attraverso la vita” -Garzanti- euro 18,00

Questo romanzo profondo che parla di eutanasia ha ispirato il film di Pedro Almodovar “Nella stanza accanto” -vincitore del Leone d’oro alla mostra del cinema di Venezia- interpretato magistralmente dalle strepitose Tilda Swinton e Jiulianne Moore.

Il libro della scrittrice americana –già vincitrice del National Book Award- è stato pubblicato nel 2020; è un mosaico di incontri tra personaggi e mondi diversi, fitto di dialoghi che riflettono sulla natura dei rapporti umani. Emerge soprattutto il difficilissimo confronto con il dolore, la malattia, la prospettiva della morte subito dietro l’angolo.

Voce narrante è quella di Ingrid, scrittrice che ha appena pubblicato il suo ultimo libro, intenta al tour del firma copie. Viene così a sapere che la reporter di guerra Martha, amica negli anni Ottanta e di cui aveva perso le tracce, è ricoverata per un cancro che la sta uccidendo. Non si vedono da una vita, ma quando va a trovarla in ospedale il tempo si azzera e tutto torna come prima.

Ingrid ha un sacro terrore della morte ed è con sorpresa e sgomento che si trova a dover rispondere all’inusuale richiesta di Martha, ormai giunta allo stadio terminale. Cosciente di non avere più alcuna speranza vuole decidere lei come e quando morire. Una fine dignitosa e asciutta, senza strazio e dolore insopportabile, decisa a rivendicare il libero arbitrio nel momento più difficile, quando la morte sta per arrivare.

Mette a punto una precisa regia del suo fine vita e chiede all’amica di accompagnarla nell’ ultimo tratto di strada. Organizza una bella morte, in una casa nel bosco a Woodstock dove, quando sarà il momento, prenderà una pillola acquistata sul dark web, grazie alla quale andarsene decorosamente.

L’amica deve solo starle accanto, almeno fino a quando non vedrà che la porta della camera di Martha è chiusa; a quel punto saprà che è terminata anche la sua esistenza terrena.

Un libro e un film che viaggiano leggeri ma trattano un tema portante. Le vite delle due amiche scorrono tra aneddoti divertenti, riflessioni serissime, difficoltà nelle relazioni familiari. Emerge il pessimo rapporto della donna morente con la figlia che le serba un sordo rancore perché -secondo lei- la madre l’avrebbe trascurata privilegiando la carriera.

 

 

Tracy Chevalier “La maestra del vetro” -Neri Pozza- euro 20,00

Tracy Chevalier (nata in America 61 anni fa, naturalizzata inglese nel 1984) è la scrittrice che 25 anni fa raggiunse il successo planetario con “La ragazza con l’orecchino di perla”. Ora torna con un altro romanzo storico, in cui ricompaiono anche le perle che qui, però, sono di vetro. L’arco temporale si snoda attraverso i secoli; dalla Venezia rinascimentale a quella odierna, meta turistica gettonatissima.

La struttura del romanzo è particolare. E’ la storia di Orsola e della sua famiglia di vetrai. Inizia a Murano nel 1486, ambientata sull’Isola del Vetro che vive una sua dimensione, rallentata e laboriosa, in una sorta di bolla sganciata dai ritmi del tempo e del mondo che avanzano.

I personaggi sono ogni volta gli stessi e si muovono in tempi nuovi. Una magia che la Chevalier ha compiuto durante 4 laboriosi anni di ricerche e scrittura, compiendo una ricostruzione storica impeccabile.

Orsola Rosso, ambiziosa e caparbia, appartiene ad una famosa famiglia di vetrai, il cui laboratorio è tra i più affermati, organizzato sulla base di una rigida gerarchia. All’epoca alle donne non è permesso soffiare il vetro insieme agli uomini; tutt’al più potevano creare perline come passatempo.

Quando il padre muore e la famiglia si trova in serie difficoltà, Orsola decide di realizzare perle colorate e sfidare così le rigide convenzioni dell’epoca. Il suo colore prediletto è quello della laguna verde scuro miscelato con i riflessi azzurri del cielo; ma le sue perle avranno ogni forma e colore possibili. Lei è davvero brava e la vocazione è nel suo Dna.

Le sue opere viaggeranno a tutte le latitudini, dal suo atelier usciranno infinite meraviglie dalle fogge più disparate: specchi ornati di fiori, calici, figure di donne e tantissimo altro. Il romanzo racconta una bellissima storia di emancipazione femminile in una professione tradizionalmente maschile; ci vorranno 500 anni perché le donne vetraie riescano a farne parte a pieno titolo.

 

 

Lorenzo Bonini Paolo Valsecchi “ Una casa di ferro e di vento” -NORD- euro 19,00

E’ una saga familiare scritta a quattro mani e racconta ascesa, vicende e declino dell’importante famiglia Badoni, il cui palcoscenico è l’imponente villa, simbolo dei cambiamenti nel corso del 900. La dimora è il punto fisso e riferimento intorno al quale si muove questo potente romanzo in parte storico.

La famiglia che la abita rappresenta il microcosmo della società italiana nel secolo scorso. Al centro c’è l’imprenditore visionario che, tramite il ferro prodotto nei suoi stabilimenti di Lecco, è uno dei grandi protagonisti dell’industrializzazione italiana e della ricostruzione del paese nella seconda metà del 900.

E’ Giuseppe Riccardo Badoni, patriarca dal polso fermo negli affari di famiglia; ma è anche il padre schiantato dalla tragedia della morte dell’unico figlio maschio, designato erede dell’azienda. Gli restano ben 11 figlie, ognuna con un suo destino particolare; delle quali il romanzo narra a fondo i caratteri, le scelte, gli amori, le delusioni e le diverse traiettorie di vita.

Dalla ribelle Laura alla poetessa Piera che nelle parole trova rifugio dalle intemperie della vita; da Adriana devota all’impresa di famiglia a Sofia che con coraggio riesce ad affrontare il dolore…..e sullo sfondo c’è sempre la dimora avita.

 

 

Carola Barbero “Nuotare via” -Il Mulino-

euro 12,00

L’ autrice è filosofa del linguaggio all’Università di Torino, e in questo smilzo libro riflette sul nuoto che, come ogni altro sport, è molto più che semplice movimento. Di fatto queste scorrevolissime 128 pagine sono l’apologia dello sport acquatico.

Un pamphlet estremamente arguto che porta a galla la bellezza dell’immergersi nell’acqua, avanzare fluttuando senza peso in un mix dii movimenti dei muscoli, ritmo, respirazione e tecnica che sono autentica igiene mentale.

Nuotare con assiduità e rigore diventa piacevole momento di introspezione che, bracciata dopo bracciata, ha il potere straordinario di immergerci dentro noi stessi per arrivare al più profondo sé. Il piacere indescrivibile di essere accarezzati dall’acqua che scorre sulla pelle, la fatica gratificante del corpo che avanza e fende l’elemento liquido, i pensieri che accompagnano ogni pinnata.

Il testo è l’elogio di questo splendido sport solitario che viene scandagliato anche con riferimenti all’arte, letteratura, cinema…vita.

Vertical. Il romanzo di Gigi Riva

Gigi Riva, eroe e simbolo del leggendario Cagliari, “L’hombre vertical”, come definito da Gianni Mura, grande giornalista sportivo: uomo tutto di un pezzo, che ha trovato nella Sardegna una famiglia che lo ha accolto e ha lenito il suo dolore di un’infanzia difficile, trascorsa a Leggiuno in provincia di Varese dove era nato. Il libro ripercorre la vita bella ed eroica del campione e descrive con stile coinvolgente la forza e la rettitudine di “Rombo di Tuono”, ma anche il fiume nero di dolore che lo ha attraversato per tutta la vita.

Quarto di quattro figli, rimane presto orfano del padre vittima di un incidente sul lavoro e la amatissima mamma -che morirà pochi anni dopo- è costretta a mandarlo in Collegio, una vera e propria caserma per bambini in ristrettezze economiche. Non sopporta quella vita, si ribella e fugge ogni volta che può, corre a giocare e a scaricare la sua rabbia con il suo tiro potente e esplosivo.

Il libro ripercorre l’impresa eroica del Cagliari che,risalito dalla serie B, nel 1970 conquista lo scudetto, prima squadra del Sud, e ci fa comprendere l’attaccamento di Riva a quella squadra e alla terra che lo ha fatto sognare. I suoi goals con la maglia del Cagliari e della Nazionale sono spesso capolavori. Arrivati al termine del libro al lettore rimane un po’ di nostalgia per un calcio fatto di autentica passione e genuinità.

Gian Carlo Botta

PAOLO PIRAS: “VERTICAL. IL ROMANZO DI GIGI RIVA” (Collana Vite Inattese Editore 66thand2nd)

Muse ispiratrici, le colline piemontesi Patrimonio UNESCO

Ad Asti, il lancio della terza edizione del Premio di Narrativa “Parole in Collina- Gente del Monferrato”

Lunedì 13 gennaio, ore 18

Asti

Il paesaggio è di quelli che bloccano sguardo e fiato. Terre di nobili vini e di nobile umanità. Una lieve infinita teoria di colline – ricoperte di preziosi vigneti, borghi e casali, torri e castelli d’origine medievale –  dove nei secoli uomo e natura hanno fatto a dovere e fino in fondo il loro mestiere creando dal nulla o attraverso ingegno, passione e doti mai dimentiche di antiche tradizioni, patrimoni culturali tali da meritargli un posto d’onore (nel 2014) quale 50° sito italiano nella Lista dell’“UNESCO World Heritage”.

Sono le Colline e i Paesaggi di LangheRoero Monferrato (quella terra “che nessuno ha mai detto … Membra e parole antiche” scriveva Cesare Pavese o “donna che mi piace tanto, che sento mia e che nessuno può portarmi via”, secondo l’amico “partigiano Ulisse”, Davide Lajolo da Vinchio), paesaggi cui s’ispira il “Premio di Narrativa “Parole in Collina – Gente del Monferrato”, promossa dall’editrice torinese “Neos edizioni” (con il Patrocinio di Regione Piemonte, Comuni coinvolti ed Enti e Associazioni Culturali del territorio), la cui terza edizione verrà lanciata lunedì prossimo 13 gennaioalle 18, presso la Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”, in via Luigi Goltieri 3, ad Asti.

Nel corso dell’incontro sarà anche presentata l’antologia “Monferrato terra di borghi e città” (“Neos edizioni”) contenente 17 racconti selezionati in occasione della seconda edizione del “Premio”, nel 2024, tre dei quali ambientati ad Asti. Saranno presenti, fra gli altri, gli Autori e i Fotografi dell’antologia con la prefatrice Cinzia Montagna, lo scrittore di Montemagno Monferrato (oggi residente ad Asti) Gian Marco Griffi, l’assessore alla “Cultura” di Asti, Paride Candelaresi, i rappresentanti degli Enti patrocinatori e l’editore Silvia Ramasso. Che sottolinea: “Come ‘Neos edizioni’, da più di vent’anni ci occupiamo di manifestazioni ed eventi culturali legati al territorio, spesso utilizzando la scrittura narrativa per metterne in luce i valori o per dare voce a esperienze poco conosciute. All’interno di questo percorso è nato nel 2023 il Premio di narrativa ‘Parole in collina’, che nella prima edizione ha sviluppato il tema ‘Monferrato, paesaggio vivo’ e nella seconda ‘Monferrato terra di borghi e di città’. Il successo del ‘contest’ e la qualità dei racconti raccolti nelle due antologie ci hanno dimostrato come il Monferrato sia un territorio con un’ampia e forte potenzialità ispirativa, capace di stimolare una produzione letteraria variegata, suggerita dall’affascinante paesaggio naturale ma anche dalla sua importante storia e dalle vicende umane dei suoi abitanti. Il tema di questa edizione, ‘Gente del Monferrato’, lascia spazio sia al racconto di fatti realmente accaduti sia a narrazioni di fantasia, e si propone di valorizzare storie di personalità che abbiano avuto una rilevanza nella vita quotidiana o nelle vicende del paese di ambientazione. I dieci racconti selezionati dalla Giuria saranno premiati con la pubblicazione in un’antologia, che unirà il recupero della memoria con la rappresentazione letteraria del territorio e la riflessione sociale”.

Modalità di partecipazione.

Il racconto, composto da un minimo di 3400 caratteri a un massimo di 15mila (spazi inclusi) deve essere spedito entro il 15 aprile 2025, in 5 copie dattiloscritte anonime, a: “Neos edizioni srl” via Beaulard 31, 10139 Torino. La quota di partecipazione è di 20 Euro. Per visionare il “Bando” completo e i termini: www.neosedizioni.it

La premiazione avverrà nel mese di settembre a Casale Monferrato.

Il racconto vincitore riceverà un “Premio Speciale” di Mille Euro.

Il Comune in cui sarà ambientato il racconto vincitore verrà premiato con la targa di “Paese narrato 2025”; inoltre, gli autori dei primi cinque racconti classificati riceveranno la “Targa del Premio 2025”.

Gianni Milani

Nelle foto:

–       Vignale vista da Sala (ph. Eleonora Ceresa), per gentile concessione “Associazione Club per l’Unesco” di Vignale Monferrato

–       Cover antologia “Monferrato terra di borghi e città”

–       Silvia Ramasso

“Premonizioni” di Giulia Fagiolino: misteri e segreti di una Roma nascosta

Informazione promozionale

La storia di Claudia si intreccia con quella dell’investigatore Wintley, chiamato ad indagare sulla scomparsa di un amuleto con un giglio rosso, che poi scoprirà essere il simbolo della setta alchemica dei Sacri Custodi, protettori della pietra Archètipa. I due si troveranno ad affrontare un mistero sempre più complesso tra sette esoteriche e poteri alchemici

IL LIBRO

Claudia Meni riceve un messaggio con una filastrocca “Beato chi guarda ma non cerca, nell’oscurità non fa domande e la risposta avrà avanti a sè” e poi una scritta “Roma ha dei segreti che devi scoprire. Roma 1849 J.B.Mallory”. Claudia, che sta attraversando un periodo particolare della sua vita dopo la fine di una relazione di anni, parte per Roma per lavoro, ma, al tempo stesso, è incuriosita da questo messaggio. Chi è J.B.Mallory? E cosa vuol dire quella filastrocca? Senza volerlo si trova immersa nelle ricerche nel cuore di Roma. Presto il nome di Mallory verrà affiancato a quello di Nittley. Il mistero si infittisce, scopre dei simboli criptici nei sotterranei della città. La sua storia si intreccia con quella dell’investigatore Wintley, chiamato ad indagare sulla scomparsa di un amuleto con un giglio rosso, che poi scoprirà essere il simbolo della setta alchemica dei Sacri Custodi, protettori della pietra Archètipa. I due si troveranno ad affrontare un mistero sempre più complesso tra sette esoteriche e poteri alchemici, nel fascino di una Roma nascosta e piena di segreti.


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BIOGRAFIA

Giulia Fagiolino proviene da studi classici ed è avvocato. Ha pubblicato in precedenza due romanzi con case editrici ed ha ricevuto diversi riconoscimenti in premi letterari internazionali, tra cui i premi internazionali Michelangelo Buonarroti, Montefiore, Giglio Blu di Firenze. Da citare inoltre la “segnalazione particolare della Giuria” allo storico “Premio Casentino” fondato da Carlo Emilio Gadda negli anni ’40. Ha partecipato nel giugno 2018 al Caffeina festival di Viterbo in qualità di scrittrice.

 

“Premonizioni” di Giulia Fagiolino a cura di Alessandra Bazardi literary agency
Genere: mistero paranormale
ebook: 0,99 €
libro: 10,00 €

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LINK DI ACQUISTO

https://www.amazon.it/Premonizioni-Giulia-Fagiolino-ebook/dp/B0DN6TSY7H/ref=sr_1_1?

crid=3TA7BHJS6Y6ZZ&dib=eyJ2IjoiMSJ9.XUDX-7QTtUkmY-

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Antologia di 32 talenti poetici che sono o saranno famosi

“Trentadue talenti della Poesia che saranno famosi (o forse lo sono già)” è il titolo di una nuova antologia di poesia italiana, pubblicata la vigilia di Natale. Il volume raccoglie altrettante voci poetiche e oltre 70 liriche. Pietro Scullino è il curatore della raccolta, nonché l’autore della selezione dei poeti, avvenuta secondo la peculiare modalità dello scouting sui social. “Trentadue talenti della Poesia che saranno famosi (o forse lo sono già)” è un volumetto di 74 pagine. Particolarmente rappresentata la poesia torinese e piemontese, con diversi nomi più o meno noti agli appassionati di poesia, ciascuno con la propria nota biografica. Il curatore ha assicurato al “Torinese” che, visto il carattere non esaustivo della prima edizione, una seconda edizione, con nomi nuovi di poeti, potrà essere pubblicata in futuro, per continuare a rispondere alla domanda che sta alla base di questa interessante operazione culturale: “Avreste riconosciuto Leopardi, Baudelaire, Montale, Merini o Valduga prima che diventassero famosi?”
Il libro, dal costo di 12,38 euro, si può acquistare su Amazon al link che segue: https://www.amazon.it/dp/B0DRCCTFMB.

L’isola del libro

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RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Jane Smiley “Erediterai la terra” -La nuova frontiera- euro 22,00

Con questo romanzo, pubblicato in patria nel 1991, Jane Smiley (nata a Los Angeles nel 1949), autrice di una ventina di opere di narrativa e saggistica, ha vinto il Premio Pulitzer nel 1992;

il libro ha anche ispirato il film con Michelle Pfeiffer e Jessica Lange.

Dopo generazioni che hanno sudato fatica e duro lavoro, la famiglia Cook è riuscita nell’ardua impresa di trasformare una terra inospitale in una delle tenute più floride della contea di Zebulon, nell’Iowa.

Il romanzo racconta cosa accade dopo che l’anziano proprietario decide improvvisamente di dividere il terreno tra le figlie. E’ l’innesco perfetto che fa esplodere rivalità, segreti, tradimenti e violenze che tornano a galla.

Il corposo testo, ambientato in pieno Midwest, è il resoconto della battaglia ingaggiata da Ginny, Rose e Caroline nel momento in cui il padre Larry Cook, vedovo da decenni, divide tra loro tre i mille acri della sua fattoria. Le sorelle si amano e si odiano allo stesso tempo, ed hanno con il genitore rapporti grevi e conflittuali.

L’io narrante è quello della 36enne primogenita Ginny: la più remissiva, con la vita segnata dal padre-padrone e da 5 aborti spontanei, dei quali due taciuti a tutti, marito compreso.

Poi c’è Rose, che da sempre ha cercato di ribellarsi al genitore violento; è moglie di un uomo affascinante e madre di due figlie.

L’ultima, Caroline, è l’unica che, pur di non restare impigliata nella ragnatela familiare, è andata lontano, in città, dove fa l’avvocato ed ha sposato un collega senza neanche dirlo in famiglia.

Un romanzo strepitoso che corre nel solco di quelli di Faulkner, in cui la terra è il fulcro di tutto, con corollario di sentimenti contrastanti ed imperiosi.

 

 

Andrea De Carlo “La geografia del danno” -La nave di Teseo” euro 18,00

Siamo padroni del nostro destino? Quello che siamo, pensiamo, scegliamo, il nostro carattere, affondano radici profonde nella famiglia e alla latitudine del globo in cui nasciamo?

Il timone della nostra vita lo prendiamo a un certo punto, ma più che altro conta da dove arriviamo.

Sembra essere questa la risposta di Andrea De Carlo nel 23esimo libro della sua carriera di scrittore, lunga 43 anni. Il testo, più che un romanzo, è la biografia della sua famiglia, una vera e propria indagine che lo conduce a rivelazioni sorprendenti.

L’albero genealogico che ricompone è la mappa della geografia del danno, e descrive soprattutto la ricerca di sé.

Inizia dalla scoperta che la nonna paterna sarebbe vissuta due volte….e via a seguire altre ricerche sugli antenati. Un passato in cui si sono incrociati i destini di migranti siciliani in Tunisia e di migranti cilene a Genova; tra teatranti, ingegneri navali e un fattaccio che stravolge il destino delle persone. La scoperta è che la realtà supera l’immaginazione.

L’eredità più profonda è quella del sangue, di cosa ci è stato trasmesso; scopriamo che le nostre predisposizioni sono solo in parte il risultato dell’ambiente e dell’educazione ricevuta. La verità è che, se indaghiamo i tratti del nostro carattere o le nostre doti, scopriamo che appartenevano a qualche nostro antenato, magari saltando una o più generazioni.

E questo vale per ogni famiglia, tutte hanno molto da raccontare se si scava nella notte dei tempi. Ognuno di noi è figlio, nipote, pronipote di storie straordinarie….cercare per credere.

 

 

Angela Frenda “Una torta per dirti addio. Vita (e ricette) di Nora Ephron” -Guido Tommasi Editore- euro 18,00

A 13 anni dalla scomparsa (nel 2012) della brillante scrittrice e sceneggiatrice newyorkese Nora Ephron, stroncata da leucemia fulminante, questo libro è la prima biografia italiana che ne ripercorre la vita in modo anomalo, ovvero attraverso un ricettario. Scritta dalla responsabile editoriale di Cook, Angela Frenda, ci racconta l’esistenza, i tormenti e le delusioni, ma anche i piatti tanto apprezzati dalla scrittrice.

Nata a New York nel 1941 e lì morta nel 2012, Nora Ephron è stata regista, produttrice cinematografica, sceneggiatrice, commediografa, giornalista e scrittrice. Tra i fiori all’occhiello della sua poliedrica genialità ci sono le sceneggiature di film cult come “Harry ti presento Sally” e “Affari cuore”; ha diretto commedie romantiche tra le quali “Insonnia d’amore” e “C’è posta per te”.

Una vita entusiasmante, le parole erano il suo mestiere, la cucina la sua passione e il modo di condividere pensieri e vita con chi amava.

Tra egg salade, biscotti, polpettoni e timballi, il cibo per lei era anche il collante che teneva insieme il tutto.

Scrittura e piaceri della tavola hanno sempre accompagnato le fasi più salienti della sua vita; per esempio scrisse il suo primo romanzo “Affari di cuore” dopo ave scoperto che il secondo marito (lei si sposò tre volte), il giornalista investigativo Carl Bernstein (che contribuì a scoperchiare lo scandalo Watergate) la tradiva mentre lei era incinta.

Quando ebbe la nefasta diagnosi del male che l’avrebbe portata via nel pieno degli anni, decise di preparare il suo funerale fin nei minimi dettagli. Ideò un ricettario personalizzato da consegnare agli amici più intimi a fine funzione, con le istruzioni di tutti i piatti che aveva cucinato per ognuno di loro….e quale viatico potrebbe rappresentarla meglio…..?

 

 

Sveva Casati Modignani “Lui, lei e il Paradiso” -Sperling&Kupfer- euro 21,00

Non avremmo mai pensato che un testo come questo fosse nelle corde della scrittrice da 12 milioni di copie vendute, Sveva Casati Modignani; nom de plume di Bice Cairati, classe 1938 e da sempre in vetta alle classifiche con la sua narrativa spesso snobbata dalla critica.

Questo romanzo è ambientato in Paradiso dove avviene l’incontro tra Dino Solbiati, grande imprenditore geniale che ha costruito la sua fortuna dal nulla e la scrittrice Stella Recalcati.

Solbiati rimanda a Silvio Berlusconi e l’idea di ispirarsi a lui ha solleticato l’immaginazione di Sveva Casati Modignani quando ha assistito ai suoi fastosi funerali in tv. Allora ha pensato che le sarebbe piaciuto intervistare il magnate per scoprirne soprattutto il profilo psicologico.

Ed ecco l’escamotage di incontrarlo (nei panni di Stella, suo alter ego) tra nuvole e meraviglie di un Paradiso da spot pubblicitario Lavazza. Solbiati si ritrova sospeso nel nulla a raccontare di se, riannodando i fili della sua vita intensa e vissuta a mille. Balzano tra ricordi delle mogli, tradimenti, la genialità e la sete smoderata di vita, ma anche qualche segretuccio. Insomma le contraddizioni dell’esistenza terrena.

 

I libri più letti e commentati del mese

Finisce l’anno ma non finiscono i libri da leggere e consigliare. Nel nostro gruppo FB Un Libro Tira L’Altro Ovvero Il Passaparola Dei Libri i titoli più discussi del mese di dicembre sono stati: Il Canto Dei Cuori Ribelli di Thrity Umrigar che racconta la condizione femminile  in India; I Miei Giorni Alla Libreria Morisaki di Satoshi Yagisawa, un libro  che parla di libri e di librerie, sempre molto amato dai nostri lettori; Figlia Del temporale di Valentina D’Urbano, saga familiare di ambientazione albanese.

Incontri con gli autori

Sul nostro sito potete leggere le interviste a Domenico Barone, autore esordiente de  La Vita Ritrovata (Edizioni Clandestine, 2024) un giallo sullo sfondo della Roma degli anni Ottanta con molte sfumature introspettive.

 

Allegra Bonaccorsi anche lei esordiente autrice di  Pac-Man Non Puoi Scappare, un  romanzo sul nostro rapporto con il caso e le opportunità che ci offre.

Per questo mese è tutto: vi ricordiamo che se volete partecipare ai nostri confronti, potete venire a trovarci su FB e se volete rimanere aggiornati sulle novità in libreria e gli eventi legati al mondo dei libri e della lettura, visitate il nostro sito ufficiale all’indirizzo www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

 

Malammore, “Una chimera tra i vicoli di Napoli”

Ogni lunedì “in albis” i femminielli napoletani, vanno in processione al Santuario della Madonna dell’Arco. Questo rito pagano affiancato a quello religioso dell’ “ermafrodita sacro”, dell’ uomo che è anche donna, è considerato porta fortuna e viene celebrato in diverse pubbliche manifestazioni con finalità apotropaiche.
Uno di questi femminielli che ho descritto in senso etnologico, trasmigra letterariamente nelle belle pagine del romanzo giallo di Anna Vera Viva ( Malammore, “Una chimera tra i vicoli di Napoli”, Garzanti 2024, pagg.268, €.18 ).


Anna è una scrittrice che risiede da dieci anni a Napoli, ci abita da quaranta, ma è nata in Salento a Galatina. Nel testo che avvince fin dalle prime pagine, l’autrice vuole superare la barriera della narrazione monodimensionale all’inglese ( vedi Christie ) per dare profondità, corpo e maggiore introspezione psicologica e collocazione sociale ai personaggi. Il testo è ambientato nel rione napoletano della Sanità. Un basso fatto a imbuto, con una sola entrata e un fondaco cieco (antico lazzaretto risalente alla peste partenopea del 1656) che la scrittrice ha conosciuto dopo vent’anni su quaranta dal suo trasferirsi a Napoli, in occasione di una sua visita casuale, dovuta a motivi personali. Si è innamorata di questo quartiere, dove le guide turistiche non vi portano e vi consigliano di entrarvi, portando dietro poco denaro contante e ne ha fatto il fulcro geografico del suo racconto, che ruota attorno alla figura un po’ chestertoniana, un po’ dickensiana e un po’ manzoniana, di padre Raffaele. Prete detective. Ormai giunto al suo terzo caso. Un sacerdote con un forte senso di giustizia, col fratello camorrista. Entrambi nativi del basso.

Con una storia triste di solitudine ed emarginazione alle spalle. Indimenticabile la figura della perpetua Assuntina (unico personaggio di ispirazione reale come mi ha dichiarato Anna). Grande lettrice e soprattutto pettegola imbattibile, che fa da costante informatore, su ciò che succede nel basso, al prete investigatore. Ne viene fuori una narrazione limpida e ben scandita, dove la descrizione ambientale del quartiere, si intreccia con le vicende legate a due efferati omicidi, con i dialoghi a fare da ponte alla descrizione dei ceti sociali, colti nel loro tran tran quotidiano e professionale. Il lettore è spinto e risospinto, dall’ambivalenza morale e dal degrado umano delle situazioni, ma ne è coinvolto fino alla chiusa finale del ristabilimento della giustizia terrena, da parte di don Raffaele. Sempre lontano come uomo, da quella divina, troppo ardua per tutti. Per chi non è napoletano un occasione per essere introdotti al suo ambiente, al suo ritmo di vita, alla mentalità della sua gente. Per chi è napoletano forse per conoscersi meglio, per sapere di più sulla propria città e la sua magia.


« Sapete don Raffae’, che qua è come stare su un isola. La Sanità, pure se sta al centro della città, e’ come se c’avesse il mare intorno. Che dalla Sanità non ci passi, non ci capiti. Ci devi venire apposta. Quel ponte che ci hanno fatto passare da sopra sapete che significa? Significa che non ci volevano parte della città, significa. Significa che ci hanno detto: “Voi siete il cuore di Napoli? E noi vi passiamo da sopra e voi diventate un isola”.» Così si esprime un personaggio del romanzo, con il sacerdote detective. Così nascono i ghetti etnici, mentali, culturali, purtroppo.
Grazie quindi Anna Vera Viva, di averci “abbattuto” quel ponte per conto di noi lettori e recensori, un velo di ignoranza che andava sollevato, per coscienza civile, amore per la gente partenopea e soprattutto per la fiducia che ci hai trasmesso, nelle formidabili capacità rigeneratrici del genere umano.

Aldo Colonna

I giochi di parole da Gianni Rodari a Ersilia Zamponi

E’ passato più di mezzo secolo da quando, nel 1973, veniva pubblicata la Grammatica della fantasia di Gianni Rodari.

Un libro che rappresentava, come veniva precisato nel sottotitolo, una “introduzione all’arte di inventare storie“. È l’unico volume del più noto scrittore per l’infanzia, nato sul lago d’Orta a Omegna nel 1920, non dedicato alle storie, agli indovinelli e alle poesie, proponendo un contenuto teorico, dovuto alla paziente trascrizione a macchina da parte di una stagista di Reggio Emilia di appunti rimasti a lungo dimenticati. Le note in questione, scritte nelle seconda metà degli anni ’40, facevano parte della raccolta il Quaderno della fantasia. La Grammatica della fantasia è  una sorta di manuale utile a stimolare la creatività, dove Rodari offre spunti, suggerimenti e strumenti per chi crede in questa pedagogia , attribuendo il giusto valore educativo e didattico all’immaginazione. Partendo dalle parole o dalle lettere che le compongono, Gianni Rodari suggerisce 42 giochi attraverso immagini, nonsense, indovinelli e favole. Ogni gioco ha un forte valore simbolico che offre una infinità di possibilità creative, sia per il bambino che per l’insegnante, semplicemente mettendo in moto la propria fantasia. Attraverso questa Grammatica si apprende che le fiabe non sono intoccabili, che si può giocare con esse, smontandole e ricreandole, coinvolgendo i bambini  in prima persona nel loro processo formativo. La prova migliore della possibilità di imparare l’italiano in un modo divertente e creativo attraverso i giochi di parole, in piena continuità con il lavoro rodariano, è offerta da un altro libro molto bello, diventato ormai un classico: i Draghi locopei di Ersilia Zamponi, anch’essa omegnese. Pubblicato la prima volta nel 1986 da Einaudi, il libro dell’allora docente di lettere presso la Scuola media Gianni Rodari di Crusinallo esplicita bene l’uso intelligente fantasioso dei giochi di parole ( già il titolo dell’opera è l’anagramma dell’espressione “giochi di parole”).Il piacere dell’invenzione linguistica, l’emozione dell’intuire e dell’indovinare, la trasgressione del nonsense, l’intelligenza dell’ironia vengono stimolate magistralmente. Scriveva la Zamponi: “Giocando con le parole, i ragazzi arricchiscono il lessico; imparano ad apprezzare il vocabolario, che diventa potente alleato di gioco; colgono il valore della regola, la quale offre il principio di organizzazione e suggerisce la forma, in cui poi essi trovano la soddisfazione del risultato“. Un modo strepitoso di raccogliere l’eredità di Rodari, facendola vivere e respirare, rendendola più attuale che mai.

Marco Travaglini

Sull’orlo del “Precipizio”: politica e amore in tempo di guerra

Ultimo libro letto: Precipizio di Robert Harris (Mondadori)

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Siamo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale e a Londra il Primo Ministro Asquith intrattiene un fitto carteggio e una relazione clandestina con Venetia Stanley, un affascinante giovane donna dell’alta società. La storia d’amore verrà piano piano alla luce quando la polizia inizierà a indagare su documenti riservati ritrovati per strada che rischiano di minare la sicurezza nazionale dell’Inghilterra. Romanzo ricco di descrizioni della alta società del tempo e dei retroscena politici ad altissimo livello in una Europa in fermento attraversata dai brividi di una guerra mondiale incombente.
Asquith e Venetia sono realmente esistiti. Altri personaggi come il poliziotto Deemer sono frutto della fantasia dello scrittore ma i fatti sono veri e letti oggi ci interrogano sulla natura umana e sui limiti della passione amorosa nelle grandi vicende della Storia. Non la prima volta  e neppure l’ultima come ci mostrano le cronache più recenti anche italiane.
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Franco Maria Botta