E’ stata un bella presentazione quella del 2 marzo scorso presso la Sala Biblioteca dei Circolo dei Lettori di Torino. L’atmosfera era contemplativa tra tutti i preziosi volumi che abitano gli scaffali delle antiche librerie, ma anche effervescente grazie alle parole, alle analisi, alle letture e alle considerazioni che si sono fatte sul nuovo libro di Pier Paolo Segneri, Diario delle 8, edito da Affiori.
Il libro, scritto con passione e trasporto percepibili pagina dopo pagina, vuole regalare uno sguardo nuovo e alternativo su alcuni argomenti, compagni della nostra quotidianità, tratta diversi temi con la penna privilegiata di chi ha una visione ampia sulla cose della vita grazie alla suo essere poliedrico; Pier Paolo Segneri, infatti, oltre ad essere uno scrittore, è un regista, un poeta, un autore e un docente, professione a lui molto cara e carica di significato.
La copertina da’ l’incipit a questa lettura creativa attraverso i simboli del numero preferito dall’autore, il numero 8, che è anche il numero infinito, l’ora in cui per tutti noi, e lo è ancora oggi, suonava la campanella per entrare a scuola, e infine, ricalcando le regole del biliardo, che prevedono che la pallina numero 8 possa andare solo nelle buche laterali, propone una strada alternativa del pensiero e una maniera di concepire diversi temi attraverso una modalità anticonformista, come appunto è il pensiero laterale.
La bellezza, la poesia, l’alterità, la saggezza, le emozioni, la scuola e la politica, grandi passioni dell’autore, sono raccontate, descritte e auspicate con uno spirito indipendente e libero attraverso frasi, aforismi e pensieri che non sono solo delle affermazioni, ma anche un invito, una chiamata al pensiero, alla parola e conseguentemente all’azione svincolate dal telaio delle omologazioni.
A presentare e celebrare la nascita di questa nuova opera erano con l’autore, Elena D’Ambrogio Navone per i saluti istituzionali, il giornalista Edmondo Bertaina, che ha condotto il dibattito, l’attrice Sara D’Amario che ha letto diversi brani del libro, e due relatori, Giampiero Leo e anche la sottoscritta, felicissima di essere stata invitata a partecipare.
Qualcuno ha detto che quando finiamo di leggere un libro perdiamo un amico e in un certo senso è così perchè lasciamo una storia, dei protagonisti, uno scenario che immaginiamo nella nostra mente mentre scorriamo le sue pagine; però è altrettanto vero che un libro ci dona la sua amicizia lasciando in noi tracce di sapere, nozioni, emozioni. Questo libro mi ha permesso di legittimare molti dei miei pensieri, di convalidare diverse idee che avevano bisogno di essere supportate da un “amico” e soprattutto mi ha fatto riconoscere quanto sia importante la capacita’ di pensare in maniera libera e indipendente.