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Vèstiti. La psicologia dietro l’abbigliamento

Il libro di Daniela Prandi dedicato allo stile, alla personalità e all’autostima

I vestiti parlano. Raccontano di noi, della nostra personalità, dei nostri stati d’animo. Ogni giorno davanti ad un armadio decidiamo come presentarci al mondo, ma non è una semplice scelta, si entra, infatti, in una sfera che coinvolge diversi temi oggetto di ricerca e approfondimento nell’ambito umano. La psicologia dell’abbigliamento, nella fattispecie, è la disciplina che esplora il legame tra ciò che indossiamo e come ci sentiamo, ci percepiamo e veniamo identificati dagli altri.

Ce ne parla nel suo libro, Vèstiti. La psicologia dietro l’abbigliamento, molto interessante e concreto, Daniela Prandi che ha fatto della sua passione per la psicologia e per gli abiti un percorso lavorativo combinato, che mira a far lavorare in modo sinergico il dentro e il fuori, l’identità e l’immagine. Questo volume, organizzato tra teoria e pratica, vuole essere uno stimolo a vestirsi con la consapevolezza dei messaggi e dei poteri che l’abbigliamento possiede, ma anche una raccolta di riflessioni utili a conoscere e riconoscere la propria personalità.

La Prandi racconta “prima di avviare questa attività lavoravo nell’orientamento professionale e nella formazione e dopo 20 anni ho deciso di passare dai file ai fili, dai monitor agli specchi. Questo passaggio è avvenuto gradualmente inserendo il tema della vestemica all’interno di diversi corsi e attraverso la creazione di un progetto, portato avanti con Sabina Rosso, che si chiamava Habitus da leader, il cui focus era quello di vestire la propria leadership. In quel periodo, inoltre, mi occupavo anche di coaching e collaboravo con uno studio dove potevo coordinare le mie attività; desideravo, tuttavia, un posto tutto mio e quindi mi sono detta perché’ non aprire un negozio? Una soluzione dove prodotto e servizio si fondono per lavorare sullo stile? È nato così PersonAtelier la cui vision è quella di poter vedere più persone sempre piu’ soddisfatte ed orgogliose di chi sono e come sono, dentro e fuori”.

Vèstiti è il prodotto, tradotto in un manuale, di anni dedicati alla consulenza di stile, alla offerta di vestiti ed accessori, di gesti dedicati al potenziamento dell’autostima. Nello scritto troviamo i significati terminologici di moda e abbigliamento in relazione alla psicologia, ci si pone quesiti e si restituiscono le relative risposte sul linguaggio degli abiti, sull’identità, l’immagine e lo stile.

Il libro di Daniela Prandi, dunque, non è semplicemente un libro sulla moda, sugli outfit giusti o di tendenza è uno stimolo alla conoscenza di sé attraverso ciò che vestiamo e indossiamo, perché gli abiti e gli accessori sono la nostra seconda pelle, l’estensione del nostro se’, una maniera di comunicare a chi ci circonda la nostra identita’.

www.personatelier.com

Maria La Barbera

La triste e sfortunata vita di Emilio Salgari

L’incontro con Emilio Salgari, il papà di Sandokan, Yanez, Tremal-Naik e del Corsaro Nero avvenne tanto tempo fa. E fu un amore improvviso, intenso. I primo due libri furono “I misteri della Jungla Nera” e “Le Tigri di Mompracem”, nelle edizioni che la torinese Viglongo pubblicò negli anni ’60.

 

Vennero letteralmente divorati. Toccò poi all’intero ciclo dei pirati della Malesia e a quelli dei pirati delle Antille, dei Corsari delle Bermude e delle avventure nel Far West. Mi recavo in corriera da Baveno a Intra, da una sponda all’altra del golfo Borromeo del lago Maggiore, dove – alla fornitissima libreria “Alberti” – era possibile acquistare i romanzi usciti dalla sua inesauribile e fantasiosa penna. Salgari, nato a Verona nell’agosto del 1862, esordì come scrittore di racconti d’appendice che uscivano su giornali  a episodi di poche pagine, pubblicati in genere la domenica ma, nonostante un certo successo,visse un’inquieta e tribolata esistenza. A sedici anni si iscrisse all’Istituto nautico di Venezia, senza però terminare gli studi.

 

Tornato a  Verona intraprese l’attività di giornalista, dimostrando una notevole capacità d’immaginazione. Infatti, più che viaggiare per mari e terre lontane, fece viaggiare al sua sconfinata fantasia, documentandosi puntigliosamente su paesi, usi e costumi. Scrisse moltissimo, più di 80 romanzi e circa 150 racconti, spesso pubblicati prima a puntate su riviste e poi in volume. I suoi personaggi sono diventati leggendari: Sandokan, Lady Marianna Guillon ovvero la Perla di Labuan, Yanez de Gomera, Tremal-Naik, il Corsaro Nero e sua figlia Jolanda, Testa di Pietra e molti altri. Nel 1900, dopo aver soggiornato alcuni anni nel Canavese ( tra Ivrea, Cuorgnè e Alpette) e poi a Genova, si trasferì definitivamente a Torino dove cambiò spesso alloggio, abitando nelle vie Morosini e  Superga, in piazza San Martino ( l’attuale piazza XVIII Dicembre, davanti a Porta Susa, nello stesso palazzo all’angolo nord dove De Amicis scrisse il libro “Cuore“), in via Guastalla e infine in Corso Casale dove, al civico 205 una targa commemorativa ricorda quella che è stata l’ultima dimora del più grande scrittore italiano di romanzi d’avventura. Schiacciato dai debiti contratti per pagare le cure della moglie, affetta da una terribile malattia mentale, con quattro figli a carico, si tolse la vita con un rasoio nei boschi della collina torinese.

 

Era il 25 aprile 1911. Ai suoi editori dell’epoca, che stentavano a pagargli i diritti, lasciò questo biglietto: “A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna“. Ai quattro figli scrisse: “Sono ormai un vinto. La malattia di vostra madre mi ha spezzato il cuore e tutte le energie. Io spero che i milioni di miei ammiratori che per tanti anni ho divertito e istruito provvederanno a voi. Non vi lascio che 150 lire, più un credito di lire 600… Mantenetevi buoni e onesti e pensate, appena potrete, ad aiutare vostra madre. Vi bacia tutti col cuore sanguinante il vostro disgraziato padre“. I suoi funerali passarono quasi inosservati perché in quei giorni Torino era impegnata con l’imminente festa del 50° Anniversario dell’Unità d’Italia. La sua salma fu successivamente traslata nel famedio del cimitero monumentale di Verona. Un tragico e amaro epilogo per l’uomo che, grazie alle sue avventure, fece sognare tante generazioni di ragazzi.

Marco Travaglini

Oltre lo sguardo: l’Italia di Pierre Adrian

Incontro con l’autore di Hotel Roma

15 maggio 2025 | ore 18.30 | Gymnasium di CAMERA

Via delle Rosine 18, Torino

Giovedì 15 maggio CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia ospita nel suo programma di appuntamenti aperti al pubblico lo scrittore francese Pierre Adrian, in un incontro realizzato in collaborazione con l’Alliance Française di Torino, per presentare il suo nuovo libro Hotel Roma (2025, Edizioni di Atlantide). Un’occasione per esplorare il legame tra scrittura e immagine, tra viaggio e identità, attraverso il racconto di un autore che – come il famoso fotografo francese Henri Cartier-Bresson, in mostra a CAMERA – ha fatto dell’Italia e dell’italianità un elemento chiave nella sua ricerca artistica.

Il libro di Adrian prende il titolo dal luogo in cui Cesare Pavese si tolse la vita il 27 agosto 1950, l’Hotel Roma di Torino, e ripercorre tra le pagine l’ultima estate dello scrittore, donandoci un’istantanea dell’Italia del dopoguerra. Un’Italia tra passato e futuro che ritroviamo anche nei numerosi fotoreportage realizzati da Henri Cartier-Bresson per le più importanti riviste dell’epoca in mostra a CAMERA. L’esposizione propone, fino al 2 giugno, un percorso immersivo che ripercorre i viaggi del maestro francese nel nostro Paese dagli anni Trenta agli anni Settanta. Un itinerario in 160 scatti e documenti originali che mettono in luce le tappe dell’evoluzione artistica del grande fotografo e il suo profondo rapporto con l’Italia.

A CAMERA, Pierre Adrian dialogherà con Simone Caltabellota, direttore editoriale di Edizioni di Atlantide, insieme a Geoffrey Félix, direttore dell’Alliance Française di Torino, e Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA.

Biografia

Pierre Adrian (Francia, 1991), è uno scrittore. Nel 2015, ha pubblicato il suo primo libro, La Piste Pasolini, un racconto di viaggio iniziatico sulle tracce del poeta e regista italiano, per il quale ha ricevuto il Prix des Deux-Magots e il Prix François-Mauriac dell’Académie française. Pierre Adrian ha poi pubblicato Des Âmes simples (Prix Roger-Nimier), Le Tour de la France par deux enfants d’aujourd’hui (con Philibert Humm) e Les Bons garçons, anch’essi pubblicati dalla casa editrice Éditions des Équateurs. I suoi ultimi due romanzi, I giorni del mare e Hotel Roma, sono stati pubblicati in Francia dalle edizioni Gallimard e in Italia da Edizioni di Atlantide. Formatosi come giornalista, appassionato di calcio e di ciclismo, Pierre Adrian è cronista al giornale L’Équipe dal 2016.

Ilenia Zodiaco: “La lettura non è sacra, è vitale” 

Il racconto dell’incontro alla Fondazione Circolo dei lettori

Foto: Circolo lettori

Torino si prepara ad accogliere il Salone del Libro 2025, uno degli appuntamenti culturali più attesi dell’anno. Tra incontri, presentazioni e dibattiti diffusi in tutta la città, il clima è già carico di energia e curiosità. A dare il via un evento che fonde perfettamente classico e contemporaneo: la Fondazione Circolo dei Lettori di Via Bogino 9 ha ospitato Ilenia Zodiaco, tra le booktuber più seguite e autorevoli del panorama digitale italiano. Siciliana d’origine e milanese d’adozione, Ilenia è da oltre un decennio una guida per migliaia di lettori che cercano orientamento nel vasto mondo della narrativa italiana e internazionale. Con uno stile diretto e una preparazione solida, ha saputo distinguersi ben prima dell’ascesa del fenomeno dei booktuber, conquistando il pubblico grazie alla profondità delle sue analisi e alla spontaneità del suo linguaggio. Nel 2020, con il suo canale  Con Amore e Squallore su YouTube, ha lanciato la fortunata iniziativa dei “mattoni”: letture condivise di grandi classici spesso temuti per la loro mole, ma riscoperti con entusiasmo grazie a una comunità appassionata e attiva. Proprio sabato, nella prestigiosa cornice della Fondazione, è andato in scena “Mattoni italiani – bonus track”, un incontro dedicato alle grandi autrici del Novecento italiano, spesso dimenticate dai programmi scolastici ma vivissime nella memoria di chi legge. Tra ironia, competenza e passione, la Zodiaco ha tenuto il pubblico incollato per oltre un’ora, confermandosi voce autorevole e autentica del nuovo modo di parlare di libri.

 

Un’ode ai classici in un’epoca di velocità e di contenuti rapidi e spesso superficiali.

Sentivo che nella mia community cresceva un bisogno di stabilità, di ancoraggio. I classici, in fondo, sono proprio questo: una costante a cui tornare. La pandemia del 2020 ha fatto il resto, offrendo a molti il tempo per affrontare finalmente quelle letture che spesso incutono timore.

Com’è stato il feedback del pubblico?

Variegata, ma entusiasta. Soprattutto con gli autori russi le reazioni sono state polarizzanti. Ma ciò che mi rende più orgogliosa è che in tanti hanno sospeso il giudizio, si sono lasciati attraversare dal testo. Per molti, il gruppo di lettura è stato l’elemento decisivo per iniziare libri che da soli non avrebbero mai affrontato.

Come funziona la “sfida dei mattoni”?

Ogni anno, il 1° gennaio, Iancio su YouTube la “sfida”: sei libri impegnativi, uno ogni due mesi. Ogni volume viene poi discusso in una diretta domenicale e in incontri dal vivo presso la libreria EPI di Milano( due al mese ora sono diventati quattro). Tutto è coordinato via social e in un gruppo Telegram dedicato, dove si commenta liberamente.

Quello che colpisce del tuo stile comunicativo è la naturalezza con cui ti approcci alla letteratura e la tua capacità di semplificare anche delle tematiche molto complesse. Da dove nasce questa dote?

Ho sempre trattato la lettura come qualcosa di normale, quotidiano. Niente idealizzazioni: leggere è un atto di libertà.  Sono cresciuta tra i classici e ammetto di avere una “visione alta” della scrittura, pur apprezzando molti autori contemporanei. Per me, il lettore ha lo stesso peso dell’autore. È lui a dare vita al testo, a renderlo vivo nel presente.

 


Spiegaci meglio questo rapporto tra lettore ed autore.

La lettura si trasforma quando incontra il pubblico. E’ un atto attivo di interpretazione in cui non bisogna sacralizzare le intenzioni dell’autore ma al contrario vivere e interpretare il testo. Penso che vi sia una creatività anche nell’atto di leggere, che aiuta le persone a definire il proprio carattere. Bisogna farsi attraversare dalle letture e far sì che esso ti cambino.

Alla Fondazione Circolo dei lettori presenti una “bouns track” dei mattoni dedicata alle grandi autrici italiane del ‘900. Da cosa è stata motivata questa scelta?

Natalia Ginzburg, Alba de Céspedes, Grazia Deledda: sono state importantissime, eppure marginalizzate dalla critica e dai programmi scolastici. La “bonus track” non è solo un omaggio, ma un gesto di memoria e rilettura, per far emergere nuovi punti di vista. Non è un’operazione di salvataggio – sottolinea – ma un recupero attivo, uno sguardo alternativo su storie che meritano di essere ascoltate.

Torino e Natalia Ginzburg: un legame profondo.

Si, molto. Tra le scrittrici omaggiate, Natalia Ginzburg occupa un posto speciale. La sua scrittura era minimale, ma aveva una forza straordinaria. Era timida, sì, ma ha avuto un enorme impatto nel panorama editoriale, soprattutto con il suo lavoro in Einaudi. La sua lezione è stata quella di imparare dalle “piccole virtù”.

Valeria Rombolà

La Festa del Libro e della Lettura di Nichelino

 

Fino al 29 maggio la 12° edizione della Festa del Libro e della Lettura di Nichelino anima spazi diffusi in città. Tantissimi appuntamenti, alcuni dei quali rientrano anche nel programma del Salone Internazionale del Libro OFF.

Ad ospitare presentazioni di libri, serate dedicate alla poesia, autori esordienti e nomi illustri saranno, oltre alla Biblioteca G. Arpino, la Libreria Il Cammello, il palazzo comunale, l’Informagiovani, le associazioni, i circoli e i comitati di quartiere.

I prossimi appuntamenti:

Mercoledì 14 maggio ore 18:30 – Centro “Nicola Grosa” – via Galimberti 3
Premio Letterario Angelino Riggio “Scrivo per la mia Città” – 1ª edizione. A cura di Amici del Cammello
Dedicato alla memoria di Angelino Riggio, ex Sindaco di Nichelino, scrittore e fondatore dell’Ass. “Amici del Cammello”. Rivolto alle Scuole Secondarie di Primo Grado di Nichelino.

Giovedì 15 maggio ore 21:00 – Biblioteca civica G. Arpino – via A. Azzolina 4
Rosario Esposito La Rossa presenta “Il 25 aprile è divisivo solo se sei fascista”
Un racconto della Resistenza rivolto ai giovani attraverso dieci storie di semplici uomini e donne che ci porta nei boschi, sui monti, tra le barricate nella battaglia contro i nazifascisti.
Con i saluti del Sindaco e dell’Assessore alle Politiche Giovanili.
Modera Diego Sarno

Venerdì 16 maggio ore 15:00 – Circolo Polesani nel Mondo – via Vespucci 27
La stella sulla Mole. A cura di Uni3 e di Amici dell’Arpino ODV
Daniela Rissone racconta la storia della stella posta in cima alla Mole Antonelliana. Per l’occasione sarà proiettato il raro filmato “La stella verso il cielo”.

Sabato 17 maggio ore 11:00 – Biblioteca civica G. Arpino – via A. Azzolina 4
Cristina Cassar Scalia presenta “Delitto di benvenuto”
Sta per arrivare il nuovo attesissimo romanzo. Un altro caso intricato tra segreti e tensioni. Un delitto carico di mistero.
Con i saluti del Sindaco.
Modera Michele Pansini

Sabato 17 maggio ore 17:00 – Libreria Il Cammello – via Stupinigi 4
Giulia Provera presenta la “Testardaggine dell’acqua”. A cura di Circolo della Poesia “Nando Lentini” e Amici del Cammello
Un viaggio poetico che esplora la solitudine e l’incomunicabilità, temi centrali nell’opera dell’autrice. Con uno stile intimista, la raccolta riflette sulla difficoltà di comprendere l’essenza dell’essere umano e il ruolo della poesia in questo processo di ricerca.

Domenica 18 maggio ore 17:00 – Informagiovani – via Galimberti 3
Roberto Colombo presenta “Riquelme. Román e la casa del padre”. In collaborazione con Garrincha Edizioni
Un talento solo parzialmente sbocciato in Europa, un campione in Sudamerica ma soprattutto un idolo, un’icona, una leggenda per il popolo del Boca Juniors: parliamo di Juan Román Riquelme. E lo facciamo grazie al romanzo del giornalista e scrittore torinese Roberto Colombo, uno dei massimi esperti di calcio argentino in Italia.
Saluti istituzionali.
Modera Darwin Pastorin, giornalista, scrittore e cittadino onorario di Nichelino.
Con la presenza di Giovanni Salomone, direttore editoriale Garrincha edizioni.
Introduce Michele Pansini

Lunedì 19 maggio ore 18:00 – Open Factory – via del Castello 15
Piero Marrazzo presenta “Storia senza eroi”. In collaborazione con Uni3
Il racconto di come la vicenda privata di un uomo si trasforma in politica e diventa vicenda al servizio di un’intera comunità.
Con i saluti del Sindaco.
Modera Michele Pansini

Il programma dettagliato è consultabile qui https://comune.nichelino.to.it/2025/04/18/12-festa-del-libro-e-della-lettura-di-nichelino/

Città di Nichelino online:

Web www.comune.nichelino.to.it

Facebook https://www.facebook.com/Cittanichelino

Cristò Chiapparino alla Libreria Belgravia con “Penultime parole”

Nell’ambito del Salone del Libro OFF, domenica 18 maggio alle ore 17  il suo ultimo romanzo edito da Mondadori

Il libro “Penultime parole”(Mondadori, 2025) di Cristò Chiapparino verrà presentato in unica sede domenica 18 maggio alle ore 17 presso la Libreria Belgravia di via Vicoforte 14, a Torino, nell’ambito degli eventi del Salone del Libro OFF. L’incontro sarà moderato dal poeta Gian Giacomo Della Porta.

A margine del libro, abbiamo incontrato il suo autore, che ci ha svelato alcuni aspetti della sua esperienza professionale e umana.

“Ho fatto il libraio per più di vent’anni ma, da circa un anno, ho deciso di concentrarmi maggiormente su tutto ciò che riguarda più direttamente la scrittura – ha dichiarato Cristò- Quindi, principalmente, leggo, scrivo e cerco di portare l’esperienza maturata in questi anni di pubblicazioni in corsi di lettura e scrittura, due attività per me indivisibili, per ragazzi e per adulti”.

“In me è presente anche l’amore per la musica, che nasce contemporaneamente a quello per la scrittura – continua Cristò – La composizione musicale e la letteratura sono due linguaggi diversi che sicuramente possono influenzarsi a vicenda, persino compenetrarsi, ma che tengo in qualche modo separati. Non è un caso, forse, se tendo a scrivere musica senza parole, non canzoni, ma brani strumentali. Sin da bambino ho amato molto la lettura e iniziato i miei primi esperimenti di scrittura con brevi racconti. Poi, crescendo, è arrivata la consapevolezza che per scrivere cose belle come quelle che amavo leggere, sarebbero stati necessari studio e metodo. È stato, quindi, nel periodo degli ultimi anni di liceo che ho iniziato a fare sul serio”.

“Penso che ogni scrittore abbia due temi principali, gli stessi per tutti: l’amore e la morte – sostiene Cristò – Credo sinceramente che qualsiasi romanzo, poesia, pagina di diario o lista della spesa, in fondo, sia un tentativo di risolvere questi due temi. Non ho ancora trovato un testo che smentisca questa mia convinzione”.

“La mia ultima fatica letteraria, ‘Penultime parole’, edito da Mondadori, parte principalmente da una riflessione personale sul cosiddetto rapporto tra uomo e natura. Credo che in realtà questo rapporto non esista se non sottoforma di rapporto di appartenenza: l’essere umano è una delle specie animali che popolano il pianeta e pertanto fa parte della natura. Parlare di un rapporto, invece, implicherebbe una supposta superiorità dataci dall’uso che facciamo del linguaggio. In ‘Penultime parole’ ho provato a smontare l’illusione di questa di differenza”.

“Quest’anno vengo al Salone del Libro OFF, presso la Libreria Belgravia di Torino, a presentare il libro in un’unica data – conclude l’autore – Frequento il Salone del Libro regolarmente da più di vent’anni. Ne ho visto tutte le trasformazioni e ho imparato a conoscerne i riti. Ormai per me è un appuntamento imperdibile anche solo per il fatto che mi consente di incontrare molti amici sparsi per l’Italia e che amano le stesse cose che amo io”.

Mara Martellotta

Nsango ya Africa. Messaggi dall’Africa

Presentazione del libro edito da Il Pennino, di Alberto Scafella 21 maggio 2025 Ore 21,00 Libreria Comunardi Via San Francesco da Paola 6, Torino

Mercoledì 21 maggio preso la libreria Comunardi a Torino sarà presentato il libro di Alberto Scafella da Salvatore Attanasio padre dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio di quattro anni fa, Rocco Curcio legale di Salvatore Attanasio e Dino Aloi editore. Attraverso queste pagine, l’autore ci guida in un viaggio profondo e crudo, dove la morte e la vita si sfiorano, dove la sofferenza si mescola alla felicità più pura. È un racconto di contrasti, di atrocità spietate che si scontranocon la bontà più disarmante delle
persone, di corruzione e crudeltà che trovano il loro opposto nella sincerità e nell’amicizia autentica. Alberto Scafella, con incarico diplomatico di addetto militare in Angola con accreditamenti per il Gabon, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica del Congo, ha collaborato direttamente per alcuni anni con l’Ambasciatore Luca Attanasio. Da questo incontro è nata una profonda amicizia durata sino all’omicidio di Luca nel 2021. Da anni, insieme a Salvatore Attanasio, Scafella è alla ricerca della verità per trovare le responsabilità di quanto accaduto. Nel libro un capitolo è dedicato all’ambasciatore. Nel volume l’autore rievoca la sua esperienza di addetto militare a cavallo tra ricordi personali e accadimenti di cronaca con un ragionamento geopolitico importante relativo a una zona del mondo poco osservata anche dalla stampa internazionale. A seguire un brano dall’intoduzione dell’autore.
Questo racconto vuole testimoniare un periodo di vita eccezionale e irripetibile. Un’esperienza che tocca argomenti di ogni genere ma soprattutto che cerca di descrivere le sensazioni uniche di una esistenza reale dove la morte, la vita, la sofferenza, la felicità, le atrocità più crude e la bontà delle persone, si intrecciano e creano  delle contraddizioni continue che rivelano la reale verità dell’essenza della vita in luoghi dove la vita è vissuta giorno per giorno e dove non ci si preoccupa di quello che succederà domani perchè “bisogna sopravvivere
oggi”. Una grande storia Africana dove ogni minuto del giorno ha un significato, dove le piccole cose, che possono sembrare per noi insignificanti, acquistano un valore immenso. Dove l’amicizia, la sincerità e il rispetto per gli altri si contrappone alla crudeltà, all’invidia, alla corruzione e alla morte.

Alberto Scafella
Nsango ya Africa- Messaggi dall’Africa
Edizioni Il Pennino
Pagine 120

Alberto Scafella
Alberto Scafella nasce a Civitavecchia nel giugno 1965. Dopo il Liceo, Alberto ha abbracciato la carriera militare, frequentando i principali Istituti di formazione (Accademia militare, Scuola di Applicazione, Scuola di Guerra, Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze). Laureato sia in Scienze Politiche che in Scienze Strategiche ed ha conseguito i Masters di II livello sia in Politica Internazionale Diplomatica, che in Scienze Strategiche. È pilota di elicotteri con le pregiatissime abilitazioni al volo in montagna, volo notturno e volo tattico. Entrato nei ruoli dirigenziali ed impiegato presso le Ambasciate nazionali nell’Africa centrale, ha ricoperto l’incarico diplomatico di Addetto Militare per la Difesa in Angola con accreditamenti per il Gabon, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica del Congo, nazione, quest’ultima, che gli ha tributato la prestigiosa Medaglia di Ufficiale al merito della Repubblica. Parla fluentemente la lingua portoghese, inglese e francese, nonché la lingua “lingala” dell’antico regno del Congo, che viene parlata negli attuali due stati del Congo e nell’Angola. Collabora da oltre venti anni, come grafico vignettista, con la rivista online “Analisi Difesa” sulla quale ha anche pubblicato svariati articoli di valenza tecnica e storica.

Informazioni
Il Pennino
3356869241
info@ilpenninodinoaloi.it

Il seggio del peccato, l’ultimo libro di Travaglini, il 6 maggio alla Feltrinelli di piazza CLN a Torino

Martedì 6 maggio, alle 18.00, presso la libreria Feltrinelli di piazza CLN a Torino verrà presentato Il seggio del peccato, l’ultimo libro di Marco Travaglini. Con l’autore dialogherà l’archeologa e consigliera regionale del Piemonte, Laura Pompeo. “Non erano anni facili da nessuna parte e il Canavese non faceva differenza”, scrive Travaglini in uno dei racconti che compongono il  libro. “Erano persino aumentate, e di molto, le rivalità tra gli abitanti dei vari paesi. Per uno di Foglizzo, paese dei mangia rane (ij cagaverd) era dura andar d’accordo con quelli di San Giusto Canavese, che chiamavano, poco amichevolmente, ij singher, gli zingari. E ij biàuta-gambe, i dondola-gambe, cioe i fannulloni di Rivarolo, ironizzavano – ricambiati con gli interessi – sui gavasson di Ozegna, simulando i colli ingrossati dalla tiroide. Un certo rispetto se l’erano guadagnati quelli di Rivara, ij strassapapé, gli straccia carte. Parevano, agli occhi di molti, persone ben fornite degli attributi giusti grazie a una lontana leggenda secondo la quale nel ‘500, durante la stesura di un atto notarile, un cittadino strappò un documento dalle mani del notaio e lo distrusse davanti a una piccola folla. L’avido notaio aveva la pessima, e per lui redditizia, abitudine di riportare cifre maggiorate in favore dei suoi conti, ingannando i poveri contadini, spesso analfabeti e incapaci a far di conto. Una storia, come tante altre, che veniva raccontata e tramandata da quelli di Favria, ij tajastrass, quelli che ti tagliavano i vestiti addosso, facendosi allegramente i fatti altrui”. Il seggio del peccato. Vite e dicerie di strapaese tra laghi, monti e vigne  è un viaggio in lungo e in largo per il Piemonte, dalle valli al confine con la Svizzera ai laghi, dal Canavese fino a Torino, un caleidoscopio di mondi, tradizioni, ricette e rivalità tra paesi, come ad esempio abbiamo letto nel brano sopra riportato. Un volume al tempo stesso delicato e profondo che ci rimanda a quel mondo piccolo ma non minore col quale l’autore ha sempre voluto convivere, assimilandone i problemi, le speranze, le gioie e i dolori, con particolare attenzione alla storia passata, a tempi meno facili ma più ricchi di semplicità, di saggezza antica, di umanità.

Il libro:
Titolo: Il seggio del peccato. Vite e dicerie di strapaese tra laghi, monti e vigne

Autore: Marco Travaglini

(€ 15,00 – pag. 144)

L’autore

Marco Travaglini, classe 1957, originario di Baveno, sul lago Maggiore, vive a Torino, dove ha lavorato al Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte. Giornalista pubblicista dal 1982, ha scritto per i quotidiani L’UnitàLa Prealpina e Il Riformista. Collabora con il settimanale Eco Risveglio, la rivista Le Rive e numerosi periodici e pubblicazioni online di associazioni e testate giornalistiche. Autore di narrativa e saggistica, fa parte del GISM, il gruppo italiano scrittori di montagna. Dal 2005 al 2010 ha ricoperto la carica di consigliere regionale del Piemonte. Con Infinito edizioni ha pubblicato Bosnia, l’Europa di mezzo (2015). 

Per informazioni:
Infinito edizioni: 059/573079 – 
331/2182322

La rassegna dei libri del mese

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Maggio è il mese del Salone del Libro ma, in attesa dei resoconti da Torino, ecco alcuni suggerimenti che riguardano le novità in libreria del mese.

Il Libro del Mese – La Scelta dei Lettori

Il libro più discusso nel gruppo Un Libro Tira L’Altro Ovvero Il Passaparola Dei Libri nel mese di aprile è stato Se I Gatti Potessero Parlare l’atipico e divertente giallo di Piergiorgio Pulixi, definito scorrevole e avvincente.

 

La Piccola Bottega Delle Erbe di Francesca Costenaro (La Ragazza Dell’Altalena), edito da Giunti Editore, un romanzo sentimentale di ambientazione storica, alla ricerca di verità nascoste tra le pieghe del passato.

 

Torna in libreria Roberto Saviano che in L’Amore Mio Non Muore (Einaudi) racconta una drammatica e struggente storia vera, quella di Rossella Casini e della sua convinta e solitaria battaglia contro la criminalità organizzata.

 

Il Mio Nome E’ Emilia Del Valle (Feltrinelli) di Isabel Allende, una storia di amore e guerra, di scoperta e redenzione, raccontata da una giovane donna coraggiosa che affronta sfide monumentali, sopravvive e si dà un nuovo scopo nella vita.

 

 

Consigli per gli acquisti

 Questa è la rubrica nella quale diamo spazio agli scrittori emergenti, agli editori indipendenti e ai prodotti editoriali che rimangono fuori dal circuito della grande distribuzione.

Il Mondo Di Giulia di Maria Teresa Necchi (Sanmartino, 2024) un Fantasy Empatico che pone l’attenzione sui valori dell’animo umano e sulla società contemporanea; È disponibile in libreria e online Amore Negli Stati Vaticani di Diomede Milillo (Il Seme Bianco Editrice, 2025), un romanzo che immerge il lettore nel clima del primo Risorgimento e intreccia passioni personali con tensioni politiche.

 

 

Incontri con gli autori

Sul nostro sito potete leggere le interviste agli scrittori del momento: questo mese abbiamo scambiato due chiacchiere con Cristina CaboniAndrea Costa e Francesca Costenaro.

 

Per rimanere aggiornati su novità e curiosità dal mondo dei libri, venite a trovarci sul sito www.ilpassaparoladeilibri.it