Mi è arrivato quasi un mese fa. Ho dovuto aspettare nel leggerlo perché mia moglie lo ha intercettato prima del sottoscritto. Dopo le prime 50 pagine mi ha detto: bello, debbo assolutamente finirlo.
Finito, il verdetto è stato perentorio: molto bello.
Mia moglie ha ragione ed io aggiungo una cosa: molto ma molto ben scritto. Come è che si dice? Il tempo vola via e non riesci nel smettere nel leggerlo. Ammetto, ero titubante per un motivo: Matteo Rossomando è, per me soprattutto un amico e fratello di una mia cara amica. Diciamolo pure, un amico di famiglia. Dunque avrei potuto non essere obbiettivo. Con quel ragionevole distacco che la lettura deve avere. Ma vi assicuro che la coppia Fabio Girelli e Matteo Rossomando sono una ottima coppia letteraria. Non solo un occasione di lettura ma anche una occasione per fare graditi doni natalizi. “Gioco a somma zero”, edito da Capricorno, è una cavalcata nella nostra città. In particolare la sua collina sempre affascinante, all’interno della professione avvocatizia. Del resto Matteo Rossomando è tra più stimati avvocati civilisti di Torino.
Il romanzo va oltre il classico poliziesco per essere e diventare una moderna rappresentazione del presente. Dove potere, corruzione, e sentimenti umani difatto si mischiano a tal punto e diventare un tutt’uno. Ultima cosa, ho sempre stimato l’autore, in questo caso gli autori maschi che riescono ad “interpretare” ruoli femminili. Vedere la realtà da un altro punto di vista. La famosa altra meta’ del cielo. Ripeto, da leggere e regalare agli amici ed amiche.
PATRIZIO TOSETTO
Certamente fra le firme più autorevoli del giornalismo italiano, Cazzullo, da oltre 35 anni racconta l’Italia e il mondo sulle colonne de “La Stampa” prima (dal 1888) e del “Corriere della Sera” poi, quotidiano di cui oggi è “vicedirettore ad personam” e responsabile della pagina delle “Lettere”. Con oltre trenta libri all’attivo e un palmarès di Premi veramente da “record”, oltre alla conduzione del programma “Una giornata particolare” su “La7”, Cazzullo (sua l’ultima intervista televisiva all’infinita Ornella Vanoni, andata in onda in esclusiva cinque giorni dopo il 21 novembre, giorno della sua scomparsa) è capace di trasformare la storia in “racconto vivo, avvicinandola a chi ascolta con chiarezza, rigore e passione civile”.




