di Pier Franco Quaglieni
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Nino Boeti presidente – D’Annunzio – Il Cardinale Ravasi –
Nino Boeti presidente
Il medico ortopedico Nino Boeti è stato eletto con voto bipartisan Presidente del Consiglio regionale del Piemonte. Una grande dimostrazione di stima personale,ma anche il riconoscimento della sua capacità di porsi, nell’esercizio delle sue funzioni ai vertici dell’Assemblea legislativa piemontese,super partes. Boeti è un uomo appassionato alle sue idee,ma sa anche andar oltre,senza mai tradire sè stesso. Come presidente del Comitato regionale sulla Resistenza e la Costituzione ha saputo valorizzare nei modi dovuti tutta la Resistenza,anche quella militare, cattolica,liberale,monarchica che era rimasta nell’ombra per troppi anni. Per dieci anni Sindaco di Rivoli,ha al suo attivo una solida esperienza. L’esatto contrario di chi oggi vorrebbe governare il Paese ,senza mai aver fatto nulla di positivo che ne dimostri il valore sia nel lavoro sia nella politica. Il Piemonte troverà in lui l’esponente in cui identificarsi, al di là delle divisioni politiche. C’è bisogno di uomo con Boeti. Lo conosco e l’ho sempre apprezzato,così come non ho mai avuto simpatia per il suo predecessore. Tra i due c’è una differenza palpabile immediata,tutta a vantaggio di Boeti anche sul piano della simpatia umana.
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D’Annunzio
Qualche giorno fa ho partecipato ad un curioso dibattito su Gabriele d’Annunzio,morto 80 anni fa al Vittoriale di Gardone Riviera, la casa-museo che si era costruito,essendo ancora lui in vita. Una vita” inimitabile”, la sua,come diceva lo stesso poeta.D’Annunzio rifiutò ogni schema tradizionale e, per capirlo, guai a cercare di ingabbiarlo in categorie etico-politiche. Avrei pensato che il critico amico che lo ha criticato con grande asprezza,usasse il logorato riferimento ai suoi rapporti con il fascismo che già Renzo De Felice nel 1978 aveva chiarito in modo conclusivo,libertino,di esibizionista,si direbbe oggi,di uomo “esagerato” sotto ogni punto di vista. Certo D’Annunzio amava le donne ed amava le belle donne. Amò lusso e la lussuria. Non era un monaco di clausura. Fu anche un eroico soldato nella Grande Guerra e protagonista di una pagina di storia con l’impresa di Fiume che non fu la prova generale della Marcia su Roma,come venne sostenuto da storici superficiali e indottrinati. Mi sono trovato,per dovere quasi d’ufficio,parlando dopo di lui,a prendere le difese del poeta,anche se non lo amo particolarmente e lo pospongo a Pascoli.Ma non potevo accettare una demolizione così totale che ci riportava indietro agli anni immediatamente dopo la fine della II Guerra Mondiale,quando il nome del poeta era impronunciabile perché identificato con il Ventennio. Com’è possibile criticare l’opera di d’Annunzio in base ad episodi della sua vita ? Sarebbe come giudicare un filosofo non in base alle sue idee,ma alla sua vita.Un buon medico è quello che salva le vite,non è quello che è necessariamente padre premuroso e merito fedele. Ridurre tutto ad etica è un grossolano errore. L’unica categoria di giudizio valida per giudicare l’arte è quella estetica. Diceva Croce :Poesia e non poesia. Il resto non conta nulla.E’ materia per chi voglia scrivere una biografia. Parte della poesia dannunziana si è rivelata caduca,magari anche illeggibile.Ma c’è una parte della sua opera che è espressione di una grande arte. Basterebbe la “Pioggia nel pineto” a dimostrare chi sia stato d’Annunzio.Che poi fosse anche un seduttore irresistibile è fatto assai poco importante. Al massimo, un motivo di invidia…
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Il Cardinale Ravasi
Ho incontrato mercoledì scorso a Torino il cardinale Gianfranco Ravasi, la figura intellettuale oggi più significativa del mondo cattolico.Non esito a dire che Ravasi è uno degli uomini di cultura più importanti a livello internazionale a cui la porpora cardinalizia non ha aggiunto nulla al prestigio acquisito sul campo con la sua opera di studioso. I suoi discorsi sono semplici e chiari come solo chi ha maturato una profonda cultura sa fare . Simile a lui ho conosciuto solo Norberto Bobbio e Karl Popper,ma le mie esperienze sono limitate. Ravasi è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. E’ stato bello trascorrere un’ora con lui in compagnia di pochi amici.Magari in altra occasione scriverò delle cose che ci siamo dette.In poche battute è impossibile farlo.
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Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com
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Caro Quaglieni,
vedo che lei dopo le elezioni del 4 marzo non ha più scritto di temi politici, dopo aver fatto una prima , e riconosco accurata, disamina dei risultati del voto. Tace in attesa di riposizionarsi anche lei ? Non sarebbe il solo. Cordiali saluti. Ennio Empoli
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Caro Empoli,
Ho scritto un commento dopo il 4 marzo e seguo il dibattito di questi giorni con attenzione,ma senza partecipazione. Per me la politica è fatta di idee,di principi,di valori. Le alleanze forzate non mi entusiasmano ,anche se i compromessi in politica sono all’ordine del giorno e non debbono scandalizzarci. Temo soprattutto la possibilità di un governo tecnico,il peggiore tra quelli possibili,come dimostra quello presieduto da Monti. Sono lontanissimo dai grillini e dai leghisti,non sono iscritto a nessun partito e non ho certo desiderio di “riposizionarmi”,come Lei,un po’ maliziosamente, insinua. Non l’ho fatto in passato,non lo farò neppure questa volta. Io rispetto il Presidente della Repubblica e il suo ruolo,attendo fiducioso,ma non tranquillo,in rispettoso silenzio. Mi sembra che ci sia troppa inesperienza,troppa arroganza in molti politici rampanti. Nessuno ha vinto e questo è il dato con cui confrontarsi. Attendiamo che si vada oltre le schermaglie e poi esprimeremo un giudizio. Non mi piacciono quei giornalisti che scrivono,basandosi sul nulla,articoli sul futuro governo,cercando di dettare legge. E’ un giornalismo che detesto,anzi un non giornalismo.I giornali devono dare informazioni,non essere usati per condizionare l’opinione pubblica.
di Pier Franco Quaglieni
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Ivrea, i Casaleggio e i grillini – Scalfari, il Papa, Odifreddi – Il giornalista Mauro Pianta
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Ivrea, i Casaleggio e i grillini














di Pier Franco Quaglieni
Maggioranze artificiali - Sepolcri - Chiampa segretario? - (Im)presentabili
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Maggioranze artificiali
Dopo l’esito elettorale che non consente una maggioranza, c’è chi invoca responsabilità da parte di tutti i partiti al fine di creare una maggioranza in Parlamento comunque . Se una maggioranza e’ necessaria per avviare la legislatura eleggendo i Presidenti delle due Camere,non credo che maggioranze artificiali possano portare ad un buon governo.Grillini, Pd,centro-destra maggioritario sono alternativi e può essere solo possibile il ricorso al trasformismo parlamentare o alle ammucchiate consociative che sono l’esatto opposto della democrazia. La maggioranza governa,la minoranza controlla. Questa e’ la regola della democrazia . Fuori da questo ambito una democrazia seria,ma l’Italia non lo è ,sceglie il ritorno alle urne. Diede risultati disastrosi il compromesso tra Pci e Dc degli anni di piombo anche se fu una necessità . In ogni caso era un’altra epoca storica. Pensare ad un governo grillino ,immaginando di essere in Germania e non in Italia,appare un vero e proprio abbaglio.Le grandi coalizioni impongono grandi partiti,non gli agglomerati della protesta demagogica e velleitaria .
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Sepolcri
Il capitano della Fiorentina, morto trentenne nel sonno, merita rimpianto e suscita commozione,ma stupisce il suo funerale nel tempio di Santa Croce a Firenze ,il sacrario dei grandi italiani,immortalati dal Foscolo nei Sepolcri.Tra quei marmi dormono eterni Machiavelli e Michelangelo,ad esempio ,e lo stesso Alfieri che andava ad ispirarsi per trarre dalle ceneri di quei grandi italiani gli auspici del riscatto nazionale. D’accordo che il calcio è la nuova droga che agita le menti delle masse deliranti ,ma risulta molto difficile assimilarlo alla storia italiana.Per altri versi,a Firenze non si fa nulla per valorizzare e far conoscere quella chiesa come centro morale della storia italiana. Non c’è una sola targa illustrativa delle figure che vi sono sepolte. Neppure Foscolo, i cui resti vennero traslati in quella chiesa , ha un ricordo. E’ anche questo lo specchio di un'Italia misera e superficiale.
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Chiampa segretario?
Sergio Chiamparino aspira anche alla segreteria del Pd. E’ incredibile che un politico che non è mai andato oltre i confini della regione che presiede,ambisca ad un ruolo in cui neppure Renzi che ha ben diversa caratura ,si è rivelato all’altezza. Passi per il magistrato Emiliano che avrebbe fatto meglio ad uscire dal PD, annullandosi per andare con Liberi ed eguali,ma Sergio è persona seria. Sembra quasi incredibile che anche lui auspichi un Governo con i grillini come Emiliano. Ma dopo il 4 marzo la febbre non è ancora sbollita.
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(Im)presentabili
La campagna elettorale e’ stata dominata dal tema degli impresentabili ,una semplificazione stupida nata da certi giornalisti che confondono l’informazione con il killeraggio mediatico. Tutti i cittadini,lo dice la Costituzione ,hanno diritto a candidarsi .E a decidere con il voto chi sono gli ineleggibili devono essere i soli cittadini nella cabina elettorale.Certi giornalisti presuntuosi che imperversano come grilli parlanti in televisione dovrebbero tacere. Hanno diritto di criticare,ma non di demolire. Molti hanno fatto propaganda sfacciata per la grande Bonino e un’esigua minoranza li ha seguiti.Molti hanno demonizzato per vent’anni Berlusconi ,ma la gente ha continuato a votarlo. Pensino a scrivere giornali decenti che ritrovino lettori e smettano di sostituirsi al popolo sovrano.
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LETTERE
L’utopia di fare un governoHo letto con interesse il tuo articolo sulle elezioni del 4 marzo su iltorinese.it Penso che la situazione europea per quanto riguarda le elezioni dei singoli Stati sia stata inquadrata. Per il resto non sono d’accordo soprattutto sulla parte relativa a Berlusconi e la destra in genere. Per non parlare di Salvini…promettere un flat tax al 15% è solo propaganda nè più né meno del reddito di cittadinanza…per non parlare dell’immigrazione...propaganda a raffica. I 5s sono frutto della disfatta dei partiti e della loro incapacità di guardare ai problemi reali delle persone. Penso che abbiano fatto molta presa sull’elettorato arrabbiato, arrabbiato con la sinistra o pseudo-tale, magari in alcuni casi anche immaturo, ma ricordiamoci il risultato al Senato…parla chiaro. Mi astengo dal giudicarli così nel breve periodo, nonostante gli evidenti problemi, ma faccio una piccola considerazione: quelli che erano tanto “capaci” ci hanno portato, solo qualche anno fa, sull’orlo del baratro…e le cose, penso, non vadano mai dimenticate. Per quanto riguarda il PD attualmente è solo lo specchio del suo arrogante segretario pseudo-dimissionario, che non fa mai uno straccio di autocritica e no si rivolge mai alle piazze ma ai bei salotti dei teatri italiani in cui sono presenti solo i suoi adepti. Resta il fatto, non rassicurante, che la costruzione di un governo al momento sia quasi utopia…se, per una volta, terranno fede a ciò che tutti dicono continuamente in tv, sui social/internet e sui giornali…
Lucia Irene

di Pier Franco Quaglieni
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Andare a votare, malgrado neve e freddo – Un’operazione poco felice e assai poco Gentile – Un libro molto discutibile sul ‘68 – Carlo Ripa di Meana intellettuale controcorrente
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Andare a votare, malgrado neve e freddo
E’ stato un grave errore indire elezioni politiche in inverno. Non c’era ,tra il resto, nessuna ragione per farlo perché, bene o male, c’è il governo Gentiloni che governa il Paese senza infamia con un ministro dell’interno degno di questo nome. Sarebbe bastato scaricare il ministro degli esteri fantasma Alfano che neppure di fronte alla prepotenza di Erdogan nei confronti dell’ENI a Cipro è stato capace di proferire parola. Ma non c’era ragione di votare il 4 marzo. La neve ha impedito una degna chiusura della campagna elettorale,il freddo può ostacolare la partecipazione al voto,già in pericolo per altri motivi di disaffezione,per non dire di chi vuole astenersi o annullare la scheda. Un invito soltanto:Andiamo a votare, qualunque sia il tempo. Votiamo per chi riteniamo il meno peggio, perché il meglio non c’è. Forse il meglio non c’è mai stato.Votiamo i simboli perché gli uomini e le donne candidate sono spesso deludenti.Le candidature blindate sono troppe e di basso profilo. Ma non dobbiamo privarci di un diritto costituzionale. Il voto sarebbe anche un dovere civico,ma oggi è soprattutto un diritto. Per far sentire,malgrado tutto,la nostra voce di cittadini delusi,
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Carlo Ripa di Meana intellettuale controcorrente
E’ mancato a Roma Carlo Ripa di Meana, politico e intellettuale controcorrente. Molti giornali lo hanno ricordato come marito di Marina, lo stravagante personaggio mancato due mesi fa ,di cui Carlo fu profondamente innamorato per tutta la vita. Aveva avuto esperienze politiche diverse. Fu ministro e deputato al Parlamento europeo. Fu socialista a fianco di Craxi, salvo poi abbandonarlo e riconoscerne, dopo la morte, il rilievo storico. Di lui si potrebbe dire e scrivere molto, ma va ricordato soprattutto come presidente della Biennale veneziana del dissenso che squarciò il velo dell’ipocrisia sul mondo comunista che calpestava i diritti umani più elementari. Gli intellettuali italiani allora erano quasi tutti comunisti o compagni di strada del Pci e fingevano di non sapere e di non vedere cosa fosse l’URSS .In quegli anni la tessera del Pci era il passaporto per il successo nei giornali, nell’università , nel mondo editoriale. Ripa di Meana steccò nel coro ed aiuto ‘ altri a farlo. Per questo suo coraggio va ricordato con gratitudine.
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Un’operazione poco felice e assai poco Gentile
Ho comprato il primo libro dedicato ai protagonisti della Grande Guerra messo in edicola dal Corriere della Sera. La collana veniva presentata come una nuova iniziativa editoriale, invece è la ristampa di libri già pubblicati nel 2015 per il centenario dell’ingresso in guerra. Un inganno. Ho sfogliato il volumetto dedicato a Vittorio Emanuele III ed ho subito notato che si tratta della mera riproposizione dell’infelicissimo libretto di Pierangelo Gentile, un giovane che non va confuso con il famoso storico Emilio Gentile.E’ un giovane di belle speranze,ma soprattutto con molti appoggi autorevoli che gli hanno consentito di emergere. Scrive anche bene,ma la ricerca storica è ben altra cosa.Sporcarsi le mani negli archivi è il duro mestiere che il divulgatore Gentile non conosce abbastanza. Ha ripubblicato il medesimo libretto del 2015,senza neppure una variazione. Un’operazione da piccola casa editrice che cambia la copertina e ricicla libri vecchi ,facendoli passare per nuovi. Gentile non ha neppure avuto il buon gusto di eliminare la pagina 79 nella quale cita una diceria infame e falsa :la regina Elena,donna di elette virtù,riconosciute da tutti,avrebbe avuto tradito il marito con il precettore del principe Umberto,l’ammiraglio Bonaldi. Una cosa del genere ad altri che non si chiamino Gentile non sarebbe stata permessa senza la sanzione della comunità scientifica. Con i pettegolezzi e con le falsità non si fa la storia. Si può,al massimo, scrivere un articolo per “Novella 2000”.Ma il “Corriere della Sera” è il maggior quotidiano italiano!
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Un libro molto discutibile sul ‘68
Gian Vittorio Avondo ha pubblicato un libro per le edizioni del Capricorno dedicato al ’68 a Torino. Dopo cinquant’anni, ci sarebbero le distanze per tentare un discorso storico,ma il libro è di fatto un’apologia delle ragioni dei sessantottini. Un libro mal congegnato che parte da troppo lontano (i tafferugli di piazza Statuto del 1962) e non giunge ad analizzare il nesso che lega il ’68 al terrorismo attraverso i movimenti estremisti che nacquero dalla contestazione ,a partire da Lotta Continua. Che ci sia un rapporto tra le lotte operaie novecentesche con gli estremismi sessantottini e post sessantottini lo afferma Avondo ,ma è tutto da dimostrare. I ragazzi di buona famiglia che decisero di diventare contestatori non avevano nessun rapporto con la classe operaia torinese della prima metà del secolo scorso. Quelle che Avondo chiama le <<avvisaglie degli anni anni di piombo>> sono un qualcosa di molto più pesante ed evidente. Le grandi battaglia civili sono state certo anche il frutto del ’68,ma soprattutto dell’impegno di uomini come Marco Pannella che costrinse la sinistra ad impegnarsi,ad esempio, sul terreno del divorzio,mentre il Pci era molto tiepido per non turbare i rapporti con i cattolici. C’è un’osservazione nel libro di Avondo che merita di essere evidenziata:egli riconosce onestamente che i contestatori di cinquant’anni fa ebbero una certa cultura perché <<ultimi figli della scuola gentiliana>>. Di lì in poi la cultura e la scuola di massa,voluta dal ’68, provocarono il degrado. Infatti i ragazzi del ‘68 avevano una buona cultura perché formati nella scuola che vollero combattere e contribuire a distruggere. Quella generazione fu l’ultima a frequentare una scuola piena zeppa di esami e superò un esame di maturità che restava un incubo per molti anni. Se lo si superava, si era davvero maturi.
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Il castello di Moncalieri
Finalmente il castello di Moncalieri e’ di nuovo visitabile dopo troppi anni di chiusura.Perche ‘ abbia subito l’incendio ancora oggi resta un mistero. Sarebbe importante sapere il perché di tanti ritardi. Ma dobbiamo essere contenti della buona notizia . Barbara Giuliani
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E’ uno dei tanti misteri italiani e piemontesi. Ricordo che accusarono anche i Carabinieri di stanza nel castello in modo davvero fantasioso per l’incendio .Andrebbero anche ricordati i ritardi paurosi nei lavori di restauro. Anche in questo campo poco impegno e insufficienti risorse. L’importante è che oggi sia visitabile .Voglio evidenziare il ruolo positivo del Comune di Moncalieri e del suo assessore alla Cultura Laura Pompeo che adesso sta anche cercando di recuperare l’arredo disperso un po’ al Quirinale,un po’ a Stupinigi ,un po’ in altre sedi. E’ una reggia sabauda importante, per troppi anni trascurata .Laura Pompeo e’ persona colta e sensibile. Simile a lei vedo l’assessore alla cultura di Venaria Reale Antonella Bentivoglio d’Aflitto .Settimo torinese che rappresentava un ‘eccellenza e’ invece decaduta . Troppa politica ideologica uccide .
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Democrazia e rigurgiti di violenza
Cosa pensa del militante di CasaPound massacrato a Livorno mentre attacca un manifesto? E’ un fatto gravissimo. Tiziana Faci
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Si’ , e ‘ un fatto gravissimo e su questi fatti ho scritto durante la campagna elettorale. La Legge Scelba che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista ,va applicata dalla Magistratura e non è pensabile che per vie brevi si voglia lo scioglimento di Casa Pound ricorrendo alla violenza e alla intimidazione . La democrazia ha regole ferree soprattutto in campagna elettorale. Se poi CasaPound avesse anche un solo eletto al Parlamento , il discorso si complicherebbe. La nostalgia del fascismo e’ causata anche dal malgoverno,dalla corruzione,dalla crisi economica e dal non governo in materia di immigrazione incontrollata . Affidare l’antifascismo ai teppisti incappucciati livornesi appare davvero una follia, come una follia e’ non equiparare ad ogni effetto l’estremismo dei centri sociali con l’estremismo opposto .La democrazia si difende con la legalità repubblicana e la fermezza dello Stato. Carlo Casalegno docet.
di Pier Franco Quaglieni
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Guttuso alla Gam – Un motivo in più per non votare Di Maio – La Fondazione Cavour di Santena – Il questore di Fiume Palatucci – Il ritorno di Ghigo
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Guttuso alla Gam
La mostra retrospettiva di Renato Guttuso alla Gam in occasione del cinquantenario del ’68 rivela il fiato corto delle iniziative proposte della Galleria torinese che non riesce a tenere il passo dei tempi di Patrizia Asproni che realizzò mostre di livello internazionale che posero Torino al centro dell’interesse artistico. La scelta di Guttuso lo dimostra in maniera evidente. Guttuso è stato un pittore di strettissima osservanza marxista , un vero e proprio militante del Pci al cui servizio pose la sua arte. Il realismo socialista fu in larga misura il suo vangelo, pur con qualche strappo che rappresenta la parte migliore della mostra torinese. In tutte le feste dell’”Unità” c’erano riproduzioni in vendita di sue opere. Ogni buon militante aveva in casa almeno una stampa del pittore. I funerali di Togliatti sono stati eternati ,si fa per dire, da una sua opera gigante in cui sono rappresentati tutti i capi comunisti, a partire a Lenin. Basterebbe l’esaltazione acritica di Togliatti a dimostrare che Guttuso sia stato, in primis, un gregario comunista. Mario Soldati lo disprezzava proprio per queste sue chiusure e mi raccontò anche episodi che non gli fanno onore. Lui visse una vita alto borghese in contrasto con la sua militanza. Ovviamente, se fossimo in presenza di un grande artista, queste cose sarebbero delle inezie trascurabili. Ma Guttuso non fu un grande artista e neppure oggi può essere rivalutato come tale. Ebbe qualche simpatia per il ’68,manifestandola in una lettera a Giorgio Amendola. Rimase però saldamente legato al partito in cui venne eletto in Parlamento in tempi successivi. Quindi la mostra per il cinquantenario del ’68 appare immotivata. Ebbe anche un amore chiacchierato con la “contessa” Marzotto che ritrasse nuda. La Marzotto senza veli era sinceramente molto meglio di Togliatti. La Marzotto era una popolana che aveva sposato il conte Marzotto, ma che non disdegnava di distrarsi con altri uomini, specie se intellettuali, un po’ come la “marchesa” Ripa di Meana. Non credo che ci saranno le code per vedere Guttuso. E mi spiace per Torino e per la Gam, oggi in mano a persone che certo non brillano per capacità ed inventiva.
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Un motivo in più per non votare Di Maio
Il movimento grillino e’ una minaccia alla democrazia. E’ composto da gente improvvisata che non sa neppure scegliere i propri candidati come dimostrano, ad esempio, le numerose infiltrazioni massoniche malgrado il divieto di essere iscritti alla massoneria. I mancati rimborsi rivelano fatti e persone davvero indecenti. Il mito dell’onestà e’ stato infranto e la incompetenza ad amministrare le grandi e le piccole città da parte grillina rivela un dato preoccupante. Nel migliore dei casi i grillini sono degli improvvisatori ignoranti. C’è un motivo in più per non votarli, che si è aggiunto : la gaffe istituzionale di farsi ricevere al Quirinale per ottenere prima del voto un avallo presidenziale a possibili ministri. Una gaffe che rivela ignoranza delle regole ed anche arroganza perché Di Maio, un ragazzo impreparato e incolto, pensa di aver già vinto la partita. Il passo falso con Mattarella e’ rivelatore di un disprezzo più o meno inconsapevole per le Istituzioni repubblicane che rendono il grillino incompatibile con il ruolo di premier, che egli si illude di poter ricoprire. Un episodio rivelatore dei pericoli gravissimi di un voto ai 5 stelle.
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La Fondazione Cavour di Santena
La Fondazione Cavour di Santena, accusata di aver restaurato in modo maldestro degli scritti del Gran Conte, è una delle istituzioni più serie ed accreditate. Presieduta prima dal magistrato Mario Garavelli e poi dall’ex ministro Nerio Nesi rappresenta un’eccellenza italiana. Con Nesi, che si è dedicato con grande passione a valorizzare la Fondazone, essa ha raggiunto obiettivi impensabili. Attaccarla appare un atto strumentale che non si capisce da dove parta e chi intenda avvantaggiare.
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Il questore di Fiume Palatucci
Ho partecipato al Polo del ‘900 ad un dibattito promosso dalla Associazione Venezia Giulia-Dalmazia su Giovanni Palatucci questore di Fiume della RSI. E’ stato insignito dei maggiori riconoscimenti da parte della Comunità ebraica e dallo Stato di Israele per aver salvato moltissimi ebrei dallo sterminio. Il presidente Scalfaro gli conferì alla memoria la Medaglia d’oro al valor civile, la Chiesa cattolica l’ha proclamato Servo di Dio. Palatucci agì con coraggio ed abnegazione. Si preoccupò anche del fatto che Fiume dovesse restare italiana rispetto alle mire dei comunisti di Tito. Fu deportato dai tedeschi al campo di Dachau con l’accusa di cospirazione con il nemico e vi morì a pochi giorni dall’agognata liberazione. Adesso il centro americano intitolato a Primo Levi rimette tutto in discussione e sostiene che Palatucci non meritò i riconoscimenti, parlando addirittura di agiografia nei suoi confronti. La storia è sempre fatta di confronti e di riscontri, ma l’idea di trovare documenti attestanti quanto fece il questore di Fiume è un’idea piuttosto bislacca perché essi o non ci furono o vennero distrutti proprio per la delicatissima azione che egli svolse sotto gli occhi dei tedeschi. Esistono invece tante testimonianze di ebrei salvati da Palatucci e queste testimonianze non possono essere ignorate. In ogni caso egli fu un grande italiano che visse momenti tragici e convulsi con dignità. Merita tutto il nostro rispetto. L’idea di infangare tutto e tutti appartiene ad un revisionismo storico all’incontrario che non appare accettabile.
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Il ritorno di Ghigo
Lunedì 26 febbraio, il senatore Enzo Ghigo ritorna,pur non candidato, all’impegno politico,presentando i candidati di Forza Italia. Ghigo è stato Presidente della Regione Piemonte per dieci anni e parlamentare per due legislature. Ha dimostrato di saper governare il Piemonte con competenza,equilibrio,lungimiranza. E’ un fatto positivo che un uomo come lui,sia pure indirettamente,ritorni alla politica. Di lui può giovarsi molto la politica,elevando il suo tono,in verità mai così basso come in queste elezioni.
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Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com
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Se il Salone non paga
Ho fatto dei lavori per il Salone del libro per due anni consecutivi senza mai essere stato pagato. Adesso mi dicono che con la liquidazione della Fondazione per il salone perderò i miei soldi. Non le sembra un’operazione ingiusta ?
Lettera firmata
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E’ sicuramente ingiusta, ma voglio approfondire e in via privata le scriverò quanto sarò riuscito a sapere. Ho fortissimi dubbi sulla gestione del Salone nel corso degli anni e temo che molte spese non fossero di per sé necessarie. Spero che i diritti di chi lavora vengano salvaguardati. Io nel 1994/96 scrissi molti articoli per un quotidiano romano che dichiarò fallimento. Presi un ottavo di quanto mi spettava. Liquidare la Fondazione non deve significare calpestare i diritti di chi ha lavorato. E spero che accadrà così.
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Antisemitismo all’Università
Ho notato che un documento di oltre cento professori e intellettuali, tra cui lei, che si rivolge al Rettore per chiedere provvedimenti atti ad impedire episodi gravi di antisemitismo nelle aule del campus Einaudi, non è stato pubblicato dal quotidiano “La Stampa”, ma solo dal “Corriere di Torino “ che ha dato ampio spazio anche al rettore Ajani. Due modi di intendere il giornalismo molto difformi. I giornali hanno il dovere di informare, non di scegliere le notizie a loro discrezione.
Giuditta Bajero
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Condivido le sue osservazioni, il lettore ha il diritto, comprando il giornale, di essere informato. I giornalisti non hanno obbligo di pubblicare tutto e devono necessariamente scegliere, specie quelli della carta stampata. Ma il silenzio su certe notizie non è giustificabile. Il fatto che ci siano più giornali a Torino è una garanzia di pluralismo che altrimenti sarebbe violata. La crisi di vendite è anche legata al fatto che i lettori non accettano più di subire le scelte discrezionali e i silenzi dei giornali. I giornali on line che sono molto più aperti e documentati hanno contribuito a metterli in crisi.
di Pier Franco Quaglieni
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Il 4 marzo – Assurdità torinesi – Le Regie Patenti del 1848 – ZTL prolungata, un abuso e un danno – Se un genitore picchia il vicepreside – Tra sciocchezze e stile
Il 4 marzo Le schede elettorali per il 4 marzo appaiono pasticciate e c’è il rischio di annullamenti di schede. I partiti ,invece di polemizzare aspramente tra loro, dovrebbero contribuire a spiegare il meccanismo di voto e l’uso delle schede. Che il sistema elettorale sia pasticciato è fuori di dubbio. Dimentichiamoci di votare ,pensando ai candidati imposti questa volta come non mai. Troppi candidati blindati che, tra il resto, non danno nessun prestigio alla liste, ma sono messi lì per succhiare voti ed avere da qualche parte la certezza di essere eletti. Dimentichiamo i loro nomi, anche se pochissimi sono candidati di pregio, confusi con omuncoli e donnette non degne di rappresentarci in Parlamento. Bisognerà votare il simbolo dei partiti e delle coalizioni per evitare annullamenti. Torniamo indietro di decine d’anni quando gli elettori comunisti votavano solo il partito. E’ una democrazia dimezzata, ma è sempre meglio che non votare. Diffidiamo solo degli improvvisatori grillini che hanno dato pessimi risultati dove hanno governato. Essi sono una minaccia alla democrazia. A Torino c’è capolista al Senato un tal senatore Castelli che in cinque anni è rimasto silente e non ha versato tutte le quote di stipendio stabilite dal suo stesso partito. Non dimentichiamo questo nome.
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Le Regie Patenti del 1848
Il 17 febbraio ricorda le Regie Patenti del 1848 – anno dello Statuto- con le quali il re Carlo Alberto riconosceva i diritti civili e politici ai Valdesi. Con la proclamazione del Regno d ‘Italia tali diritti vennero estesi a tutti i cittadini valdesi del Regno. I Valdesi ricordano quella data con feste solenni.La libertà religiosa veniva sancita e il regime liberale riconosceva uno dei principi basilari su cui si fonda. La libertà religiosa-diceva Francesco Ruffini- è alla base di tutte le libertà. I tempi delle discriminazioni religiose erano finiti insieme alle intolleranze che avevano caratterizzato anche la storia sabauda. Sempre nel 1848 vennero emancipati di gli ebrei pochi mesi dopo i valdesi. Anche a Torino esisteva un ghetto. In epoca in cui gli ebrei in Europa sono minacciati dalla presenza sempre più arrogante delle comunità islamiche antisemite, è utile anche il ricordare questo episodio storico . Le Legge razziali del 1938 cancellarono i diritti degli ebrei che pure si erano distinti nel Risorgimento e nella Grande Guerra. Il regime fascista dimenticò anche che molti ebrei avevano aderito al fascismo.
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ZTL prolungata, un abuso e un danno
Una petizione che sta raccogliendo molte adesioni ,sottoscritta ai sensi dell’art.12 dello Statuto della Città di Torino,esprime la protesta dei cittadini per la modifica e prolungamento dell’orario della ZTL. Si prevedono infatti molti disagi che provocherebbe ai residenti , ai cittadini, alle attività economiche presenti sul territorio interessato con la conseguente ridotta fruibilità del centro della Città, cuore pulsante della medesima. L’orario prolungato fino alle 19,30 della ZTL provocherebbe congestione nelle strade limitrofe con aumento dei gas di scarico delle auto,c reando grave danno alle attività non necessariamente solo commerciali del centro della città. Il balzello previsto per entrare in auto nel centro pari a 5 euro appare un vero e proprio abuso. In mancanza di una adeguata rete di trasporto pubblico urbano l’operazione significherebbe uno smaccato favoreggiamento dei centri commerciali con grave danno per i commercianti della zona a traffico più che limitato , bloccato. Ciò provocherebbe un’ulteriore crisi di molti esercizi che sarebbero condannati alla chiusura. Io firmerò la petizione ed invito a firmarla. Sabato 24 ci sarà una grande manifestazione di protesta contro le politiche velleitarie ed arroganti della gestione grillina della Città .
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Assurdità torinesi
Due ristoranti in piazza Solferino hanno dovuto eliminare i loro dehors che non davano fastidio a nessuno perché erano in una rientranza dei marciapiedi ed erano anche belli esteticamente. Quello del ristorante “Solferino” in particolare, un grande ristorante erede di una bella tradizione toscana. Era piacevole cenarci, con vista sul giardino della piazza e la splendida fontana Angelica . Mi sembra inspiegabile la loro chiusura, mentre imperversano dehors in tutte le vie del centro e delle diverse movide che tolgono spazio al parcheggio delle auto . Stranezze che accadono forse solo a Torino dove interi pezzi di via sono riservate al parcheggio delle auto private di appartenenti a categorie privilegiate. Chi va in ufficio con la propria auto non dovrebbe fruire del privilegio del parcheggio gratis e sicuro.
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Se un genitore picchia il vicepreside
Un genitore ha picchiato il vice preside della scuola del figlio per un rimprovero: 30giorni di prognosi. Un diciassettenne sfigura con un coltello una professoressa che lo perdona, viene di ricevuta da Gentiloni e il ministro Fedeli la propone per il cavalierato. Episodi che esprimono un gravissimo disagio che è esattamente agli antipodi della “buona scuola”. Il permissivismo combinato al bullismo ha distrutto la scuola che era già stata massacrata dall’eterno ‘68 italiano durato trent’anni . Per far funzionare le scuole ci vorranno i carabinieri ?Non e ‘ una domanda provocatoria .La scuola e’ per “i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi “,come dice la Costituzione . I fancazzisti e i violenti devono cercarsi un lavoro o almeno un lavoretto o limitarsi a farsi mantenere dai genitori. Vada per i bamboccioni, ma chi fa anche danni, va fermato. Se guardassimo agli arredi scolastici, ci accorgeremmo che essi sono oggetto costante di vandalismo. I presidi che cercano di fare ordine, finiscono come il capo istituto del ”Regina Margherita”, un invito esplicito a starsene tranquilli, senza cercarsi grane: le scuole devono governarle i sindacalisti…
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Tra sciocchezze e stile
Giletti nella sua trasmissione “Non e’ l’arena“ fatica per tenere ascolti accettabili e scade spesso nello scandalismo plebeo come gli e’ capitato domenica scorsa, parlando di fascismo, dove Alessandra Mussolini e’ apparsa una signora ( l che è tutto dire) di fronte alle banali volgarità sull’antifascismo ascoltate di fronte ai drammi di Macerata che non possono essere affrontati con slogan stupidi come quello relativo al Tricolore che sarebbe nato nella Resistenza, una vera idiozia. Poi c’era Catherine Deneuve, sicuramente un’attrazione , ma Giletti si è dimostrato un pessimo intervistatore e ha buttato sul personale il discorso, sollecitando la Deneuve a parlare dei suoi amori. L’attrice si è rifiutata, dicendo che certe cose appartengono al privato e non si portano in tv. Grande lezione di stile e di vita per una televisione all’italiana fatta di pettegolezzi e di banalità .
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Viva l’operetta!
Ho letto che al teatro “Alfieri” anche quest’anno c’è il festival dell’Operetta,un genere ormai in via di estinzione che la televisione ha cancellato da tempo. Forse sono solo un nostalgico dei tempi andati perché io amo l’Operetta.
Filippo Usai
L’Operetta è una forma di spettacolo che ci fa sognare tempi migliori. Io l’apprezzo. Ricordo le grandi compagnia di operetta con Nuto Navarrini e Carlo Rizzo e cantanti famosi. Ci faceva rivivere i fasti della Belle Epoque. E anche le ingenuità di un’epoca andata. La musica era bella. Quando posso, vado ad assistere all’Operetta. Tra il festival di Sanremo che non ho seguito in televisione e una serata a teatro con l’operetta, scelgo quest’ultima. Le americanate che ci affliggono in televisione, i dibattiti urlati con le tante sciocchezze che ci obbligano a sentire, l’enormità di una pubblicità invasiva e fastidiosa turbano le nostre serate televisive. Meglio ,una volta tanto, l’operetta o, decisamente , l’opera, se ci garantiscono che le quinte del “Regio” sono sicure…
.La città che non cambia
Sono quasi due anni che Appendino governa la città, ma non vedo cambiamenti in meglio, ma solo in peggio. Quando ci sarà uno spiraglio di luce ?Io ho votato Cinque Stelle, ma sono delusissima. Delia Camisa
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non vedo spiragli di luce con Appendino sindaco. Mi sembra incapace di governare e mi stupisco che i grandi giornali torinesi la sostengano in modo piuttosto sfacciato. Evidentemente ci sono interessi che travalicano quelli della città. Le donne e gli uomini del Sindaco appaiono scialbi, per non dire di certi uomini di fiducia inquisiti e che davvero davano l’idea di essere un po’ penosi. Manca una squadra di governo e manca un sindaco capace di fare il sindaco. Raggi lentamente si sta un po’ riprendendo dopo un inizio burrascoso. Appendino sta procedendo in senso contrario. Voglio ricordare che troppi imbecilli che con i grillini non avevano nulla da spartire consigliarono di votarla e troppi torinesi altrettanto superficiali e creduloni al ballottaggio la votarono stanchi del sistema Torino. Detto sistema è invece stato rinvigorito dal Sindaco grillino che, mentre dimentica le periferie, non esita a coltivare i salotti e i tinelli buoni.
di Pier Franco Quaglieni
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Laicità dello Stato, Mussolini meglio di Cavour ? – “Italo” americano – Giuliano Ferrara e le elezioni del 4 marzo – La preside Rossi
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Laicità dello Stato, Mussolini meglio di Cavour ?
0ggi 11 febbraio e’ l’anniversario della Concilazione tra Stato e Chiesa firmata tra lo Stato italiano e la S. Sede nelle persone di Mussolini e del cardinal Gasparri. Per decenni fu festività civile con la conseguente vacanza nelle scuole che venne poi abolita. La conciliazione consentì di superare lo scontro tra Stato e Chiesa che determinò la questione romana dopo la breccia di Porta Pia , che solo in parte la legge delle Guarentigie ( che affermava il principio liberale e cavouriano del libera Chiesa in libero Stato) aveva superato. Fu la Destra storica a portare a Roma la capitale del nuovo Regno d’Italia ,mantenendo contemporaneamente il Papa nella città eterna. Fu un merito della Monarchia sabauda essere riuscita nell’intento senza determinare una nuova fuga del Pontefice come avvenne durante la
Repubblica romana del 1849. insieme alla Conciliazione venne firmato il Concordato a cui si era opposto in Senato Benedetto Croce in un celebre discorso e che portò Ernesto Rossi a parlare dell’ alleanza del manganello e dell’aspersorio. Mussolini disse di essere stato migliore di Cavour nella trattativa con la Chiesa. I Patti Lateranensi compreso il Concordato vennero inseriti nella Costituzione all’art. 7 che fu votato anche dai comunisti. Quell’inserimento venne considerato lesivo della laicità dello Stato e fu merito di Bettino Craxi di aver emendato, d’intesa con il Vaticano, il Concordato del 1929 considerato in conflitto con la Costituzione. Fino a qualche anno fa molti laici ne chiedevano la revoca unilaterale da parte dello Stato italiano, forse considerando il vincolo dell’art. 7 non
facilmente aggirabile se non con la riforma costituzionale. Oggi i laici furiosi tacciono, anche Emma Bonino pensa ad altro. Il Papa attuale ha sepolto i conflitti tra Stato e Chiesa con la benedizione laicissima di Eugenio Scalfari. Così la laicità non sembra più un tema importante. Quel tema, al massimo, attraversa i partiti senza dividerli. Forse significa che la laicità ha fatto qualche passo avanti o forse i valori ideali nella società attuale non interessano più.Il pragmatismo ha preso il sopravvento. Per altri versi, le leggi sulle unioni civili e sul testamento biologico, approvate in questi anni, sono leggi laiche passate senza gli attriti suscitati dal divorzio ,anche se in effetti sarebbero dovute essere per la Chiesa e i cattolici assai più traumatiche della legge Fortuna- Baslini che sancì lo scioglimento del matrimonio.
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“Italo” americano
La compagnia privata di trasporto su rotaia “Italo” è diventata americana . Un’ennesima impresa italiana acquisita da stranieri, neppure da europei. C’ è chi dice che si tratti di un investimento in Italia che dimostra la solidità dell’economia italiana, e c’è chi si rammarica che Montezemolo abbia salvato se’ stesso vendendo agli Americani. Il nome di Montezemolo, così celebrato ai tempi dell’ avvocato Agnelli, si è come appassito e appare all’ultima stazione sul piano imprenditoriale dopo essere stato Presidente ,senza risultati positivi, anche di Alitalia. Ha sperimentato di tutto : auto, treni, velivoli, auto da corsa. Ma i risultati appaiono piuttosto nel loro complesso deludenti . La vendita agli Americani e’ stata autorizzata dal ministro Calenda che fu stretto collaboratore di Montezemolo presidente di Confindustria.
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Giuliano Ferrara e le elezioni del 4 marzo
Giuliano Ferrara ha scritto sul “Corriere Torino” un ampio articolo in cui ricorda gli anni torinesi nel Pci. Ricorda come, attraverso un rigido controllo dell’apparato, il partito comunista riuscisse a controllare fino all’ultimo voto gli eletti. Oggi nessuno è più in grado di emulare il Pci che già negli anni Ottanta del Novecento si rivelò incapace di decidere in modo significativo i suoi eletti. A pensare a blindare i candidati è oggi la nuova legge elettorale . I partiti, nominando i candidati nell’ordine di lista della loro elezione o mettendoli in collegi considerati sicuri, decidono in larghissima misura gli eletti, senza di fatto offrire spazi di scelta all’elettore che non può neppure disgiungere il voto. Nessuno si domanda perché si può dare la preferenza per il quartiere, per i consigli comunali e regionali ,per il Parlamento europeo, ma non si può scegliere per Camera e Senato. Nel Pci era il partito a scegliere, non mi sembra che le cose siano molto cambiate. Lo stesso Pd non ha organizzato primarie che avrebbero un po’ attutito le scelte dall’alto. Sarebbe interessante il pensiero di Ferrara .
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La preside Rossi
La preside del liceo “Regina Margherita” Marianeve Rossi non è stata sospesa, come si legge sui giornali, ma si è messa in congedo per due mesi , sostituita dalla preside del liceo “d’Azeglio” in quanto nel liceo di via Bidone c’è l’anomalia della mancanza di un preside vicario o vice preside che la possa sostituire .La confusione regna sovrana e c’è chi ha fatto una ragione di vita disinformare sulla preside del “Regina Margherita” ,emulando la giornalista Maria Valabrega , nota per le sue simpatie ed antipatie .Il comunicato ufficiale della Direzione Regionale Scolastica, che smentisce che si sia trattato del provvedimento disciplinare della sospensione , la dice lunga su come sia stato trattato il tema a livello informativo, riportando le sole fonti sindacali , naturalmente confederali. La stagione di caccia alla preside Rossi è iniziata già a settembre. Sarebbe facile ricordare altre vittime del passato che vennero distrutte dai giornali. Con una diversità di fondo: allora si viveva nel clima infuocato del ‘68.Sono passati cinquant’anni, ma c’è chi non è cambiato.
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Commemorazioni
Caro professore, Cosa pensa delle celebrazioni, promosse a Torino dall’ associazione ex consiglieri comunali ,del giornalista Giancarlo Carcano che fu consigliere per appena tre anni ? Aristide Di Carlo
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Ciascuno deve poter celebrare chi ritiene in assoluta libertà . E’ giusto che tutti i trapassati, in un modo o nell’altro, siano oggetto di ricordo. E’ la pietas verso i morti. Non vedo però grandi meriti in Carcano , giornalista e persona molto faziosa. Senza essere mai stato iscritto al Pci ,fu un compagno di strada molto fedele ,anzi del tutto acritico, del partito comunista . Anche in Rai fu un giornalista di parte. Vide solo la dittatura fascista ,senza neppure considerare quella comunista . Il fatto poi di definirlo anche uno storico pare davvero eccessivo. Qualche operina politica che di storico aveva poco. Ho letto che gli hanno attribuito di aver collaborato all’Unità ai tempi di Pavese e di Raf Vallone, invecchiandolo di vent’anni, non potendo per ragioni anagrafiche scrivere articoli in quegli anni.
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Due anni di vita in meno con lo smog?
Ho letto sul “Corriere Torino” che l’inquinamento atmosferico ci toglie due anni di vita . Se è vero ha ragione la sindaca Appendino. Barbara Mondino
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Se così fosse- il discorso è sicuramente allarmante ed andrebbe debitamente approfondito- avrebbe ragione il sindaco Appendino, ma avrebbe torto marcio la Regione che non interviene .Sinceramente, dopo parecchi anni, io non saprei dire chi sia l’Assessore regionale preposto .In ogni occasione c’ è solo un nome che circola , quello del Presidente. E non mi sembra che la Regione abbia una politica per l’ ambiente o , se c’è , non appare. Soprattutto non appaiono i suoi effetti. Lasciare un problema tanto grave nelle mani di Appendino appare piuttosto scellerato.
di Pier Franco Quaglieni
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Usato sicuro elettorale – I Caduti di Russia – Ciampi e l’orgoglio nazionale – Il centenario di Pareyson – La fedeltà dei fidanzati gay
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Usato sicuro elettorale
Si sono chiuse le liste elettorali per Camera e Senato. Sembra prevalere l’”usato sicuro” un po’ dappertutto dopo una legislatura di cambiamenti di casacca davvero impressionante , al punto di aver fatto pensare di imporre ai parlamentari una sorta di vincolo di mandato che sarebbe incostituzionale. I candidati di tutti gli schieramenti non sono entusiasmanti ,in alcuni casi diventa imbarazzante pensarli a Palazzo Madama o a Montecitorio. Nessuno spicca per qualità particolari. Il grigiore prevale su tutto. E’ la fine ingloriosa della II repubblicana dopo Tangentopoli. Renzi e Berlusconi hanno fatto bene a non riproporre in lista certi personaggi, ma forse la quarta gamba dei voltagabbana non andava riproposta in alleanza. Il sistema elettorale appare pessimo e senza il voto disgiunto impedisce di non votare candidati sgraditi: l’esempio di Boschi a Bolzano è evidente. Seguirò con interesse la contesa del collegio in cui sono candidati Di Maio e Sgarbi. La più totale incultura, forse anche ignoranza, e la cultura superiore a confronto. Le competizioni torinesi appaiono piuttosto banali con persone che non possono entusiasmare.
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I Caduti di Russia
Oggi alle 10,30 alla Chiesa di San Lorenzo di Torino verrà celebrata una Messa in ricordo e in suffragio dei caduti e dei prigionieri (non ritornati in Italia ) della spedizione italiana in Russia . Ci fu chi ritenne questi soldati non meritevoli di nulla in quanto invasori della patria del socialismo sovietico. Essi furono invece degli eroi mandati allo sbaraglio da Mussolini.
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Ciampi e l’orgoglio nazionale
A Carlo Azeglio Ciampi la sua città, Livorno, ha negato l’intitolazione di una via con il voto dei consiglieri grillini e del sindaco Nogarin. Ciampi e’ stato un grande italiano e un grande Presidente della Repubblica, assolutamente non divisivo, capace di aver fatto riscoprire la propria storia e l’orgoglio di essere italiani. In lui vibrava l’idea e la passione del migliore Risorgimento . Perché non proporne anche a Torino un ricordo? Si sentì molto legato a questa città e alla sua storia. Andò a rendere omaggio ai luoghi storici della città tra cui il monumento a Vittorio Emanuele II. Ebbe il coraggio di conferire la medaglia d’oro a Fabrizio Quattrocchi e a Norma Cossetto, stuprata e infoibata. Recuperò il valore del Tricolore e dell’Inno nazionale dopo anni di oblìo. Tutti motivi che porterebbero i grillini torinesi a bocciarne la candidatura . Per questo eviterò di lanciare la proposta .
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Il centenario di Pareyson
E’ il centenario della nascita di uno dei pensatori dell’Università torinese più significativi : Luigi Pareyson. Lui fu molto più importante di Nicola Abbagnano, mero ed abile divulgatore che finì di scrivere su “Gente “ e di Augusto Guzzo tanto celebrato e venerato maestro, ma dal pensiero assolutamente non originale . Gianni Vattimo lo ha ricordato in un articolo in cui ha dimenticato di scrivere che il suo pensiero era squisitamente liberale .Nel caos del ‘68 la sua voce si alzò, pur sommessa com’era nello stile dell’uomo, ed insieme autorevole rispetto alle urla della contestazione giovanile di 50 anni fa. Io lo ricordo come mio professore sempre modesto, equilibrato, persino umile, mentre in effetti era un personaggio di livello internazionale ,uno dei pochi, insieme a Venturi e Gullini, in quella Facoltà di Lettere e Filosofia che uscì sconvolta dalla contestazione . C’erano anche tanti professori non particolarmente autorevoli come, ad esempio, Italo Lana ed altri che forse meritavano ,almeno in parte ,di essere contestati. Di loro nessuno parla più.
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La fedeltà dei fidanzati gay
I corsi di fedeltà per i fidanzati gay in un convento, per iniziativa della diocesi torinese, appaiono davvero incredibili. Stando alle posizioni della Chiesa dovrebbero essere al massimo corsi di castità assoluta, anzi già la stessa idea di fidanzati gay dovrebbe far inorridire le gerarchie. La legge sulle unioni civili non contempla l’obbligo della fedeltà reciproca proprio per non assimilare le unioni ai matrimoni. Oggi appare davvero curiosa una iniziativa di cui non si riesce a cogliere la ragione. Sarebbe utile sapere l’ opinione di Pezzana, fondatore del Fuori, in materia di questi curiosi corsi.
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Le liste berlusconiane
Cosa pensa delle liste di “Forza Italia” a Torino? A me non convincono eppure vorrei votare per Berlusconi .
Bruno Esposito
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Sono liste che presentano i fedelissimi. D’altra parte, Berlusconi perse nella scorsa legislatura tantissimi parlamentari che lasciarono “Forza Italia” per la poltrona di ministro o sottosegretario o per rimanere comunque nell’area di governo. Pensiamo all’esempio vergognoso di un ministro degli Interni inetto che ci ha fatto invadere dai barconi. Chiunque avrebbe blindato le liste al suo posto. A me infastidisce molto solo l’ex ministro di Renzi Costa che, come se niente fosse, si ripresenta a Mondovì, il collegio di famiglia. Ci tengo a dire che i liberali piemontesi erano tutt’altra cosa dalla famiglia Costa .I Giolitti ,gli Einaudi, i Soleri, i Villabruna, i Brosio appartenevano ad un mondo a sé fatto di gente coerente e disinteressata che vedeva nella politica un serio e appassionato impegno civile che oggi appare del tutto scomparso.
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Salvini tra protesta e proposta
Salvini la iniziato la sua campagna elettorale a Torino al campo zingari , promettendo di eliminarlo. Quel campo e’ un monumento al degrado della città .Cosa ne pensa?
Rag.Luigi Cagliero
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Non ritengo giusto far campagna elettorale in questo modo. La protesta e la proposta dovrebbero manifestarsi in altri modi, ma Salvini ha avuto il merito di far portare in televisione il degrado davvero intollerabile di quei campi rom in cui si vive in maniera davvero incredibile, immersi nella sporcizia ,nell’abuso, nella illegalità più totale che gli stessi rom hanno provocato. Quei campi sono incompatibili con una Torino civile. Ma il problema va risolto, oltre che denunciato con le iniziative elettorali, ma stento a vedere soluzioni praticabili immediate . Non ha fatto quasi nulla Fassino, nulla Appendino. Riconosco che il problema è complesso perché l’ accusa di razzismo e’ sempre in agguato