Balme, piccolissimo comune di neanche cento abitanti, dice un no secco alla motorizzazione ad alta quota. Il consiglio comunale ha votato all’unanimità una delibera, proposta dall’amministrazione guidata dal sindaco Bruno Dematteis che ritiene inopportuna la pratica di qualsiasi tipologia di accesso e di fruizione motorizzata a scopo ludico del proprio territorio. Questo sia che avvenga in estate, con la percorrenza di sentieri e piste con motocicli, mezzi fuoristrada e quad, sia per periodo invernale con motoslitte ed elicotteri per trasporto turistico. Con questo provvedimento Balme è probabilmente il primo comune piemontese ad adottare un atto ufficiale che rigetta la pratica dell’eliski. Si tratta di una decisione significativa anche alla luce dei disegni di legge all’esame del Consiglio regionale del Piemonte che demandano proprio ai comuni la responsabilità di individuare sui propri territori aree per tale attività. E fa il paio con quella con cui il centro delle Valli di Lanzo, nella Città Metropolitana di Torino, qualche anno fa aveva deciso di introdurre la sosta a pagamento sul Piano della Mussa, per porre un argine al parcheggio selvaggio su un’area di elevatissimo pregio ambientale. La decisione suscitò non poche polemiche, ma il comune non tornò sui suoi passi e adesso ha rilanciato la “posta” per la difesa del territorio a seguito di una richiesta dell’Associazione Mountain Wilderness. Un esempio che sicuramente potrà essere seguito da altre realtà montane del Piemonte e non solo.
Massimo Iaretti