LA CITTA' CHE CAMBIA

Il Palatino si trasforma in Mercato Centrale

Il Centro Palatino cambia volto e il 13 aprile rinasce con 26 botteghe tra artigiani del gusto, un mulino, l’area didattica, la scuola di cucina, una piccola torrefazione e molto altro, per rilanciare il quartiere di Porta Palazzo

  Fervono i preparativi per l’apertura del Mercato Centrale Torino che inaugurerà sabato 13 aprile alle 18:30 con una grande festa tra musica, colori e le bontà degli artigiani.

 

Dopo soli dieci mesi di lavori e 6 milioni di euro di investimento, il progetto – che reinterpreta in chiave contemporanea la funzione storica del mercato quale luogo di scambio e incontro – arriva dunque all’ombra della Mole all’interno del Centro Palatino, inserendosi nel piano di riqualificazione di Porta Palazzo per restituire a torinesi e turisti un luogo da vivere e condividere nel segno della bontà elementare.

 

Nato da un’idea di Umberto Montano, imprenditore della ristorazione, e dall’esperienza imprenditoriale del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, co-fondatore e leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta, il progetto Mercato Centrale è partito nel 2014 a Firenze nello storico mercato di San Lorenzo ed è stato replicato nel 2016 a Roma, in Stazione Termini.

 

Artigianalitàlegame con il territorio e vocazione culturale: questa è la ricetta vincente che ha fatto del format il nuovo punto di riferimento di chi sceglie, vive e ama il cibo.  Molto più di un luogo dove mangiare e fare la spesa, Mercato Centrale è una destinazione in cui cibo e cultura s’incontrano in un connubio perfetto, in grado di generare forte aggregazione sociale, e realizzando veri e propri progetti di rigenerazione nel tessuto urbano all’interno del quale si inserisce.

 

È quello che è successo a Firenze e a Roma, e dal 13 aprile accadrà a Torino. Un’apertura che lascerà tutti a bocca aperta e con il naso all’insù: perché Mercato Centrale Torino occuperà 4.500 mq distribuiti su tre livelli e 26 botteghe tra artigiani del gusto, ristorante, scuola di cucina, birreria, bar e caffetteria e … molte novità. 

 

La prima è subito all’ingresso: Raffaele D’Errico sfornerà il “Pane di Porta Palazzo”, primo atto d’amore verso la città di Torino. Il mulino, affidato a Mattia Giardini e Alberto Iossetti diViVa La Farina, macinerà il grano destinato a questo pane speciale, e offrirà a tutti la possibilità di creare il proprio blend di farine personalizzato. Nuovo anche l’approccio alla macelleria: alla carne toscana – quella dell’hamburger di Chianina di Enrico Lagorio e quella della bistecca fiorentina cotta nei forni a carbone della famiglia Savigni – storicamente legata al Mercato Centrale, sarà affiancata la carne piemontese di Marco Martini. Tra le novità, anche lo Spazio Temporary, a disposizione di piccoli produttori che, a turno, avranno l’occasione di farsi conoscere.

 

Fiori (stellati) all’occhiello del Mercato Centrale Torino saranno i suoi chef: Davide Scabin,Marcello Trentini (Magorabin) e la Farmacia del Cambio. I primi due proporranno due format inediti: Carbone Bianco per Scabin, con cotture esclusivamente a carbone, ma proposte per zuppe, uova, verdure, e Trentini, con la Fata Verde e una linea di cucina vegetariana. In entrambi i casi, a prezzo pop. Così come sarà per la Farmacia del Cambio, il ristorante del Mercato per il quale sarà possibile riservare il tavolo.

Sempre al piano terra ci sarà poi la pizza di Marco Fierro, per i formaggi i protagonisti saranno Beppino Occelli e Beppe Giovale. E ancora il tartufo di Luciano Savini con Aurelio Barbero, il Trapizzino di Stefano Callegari, la pasta fresca di Egidio Michelis, il fritto diMartino Bellincampi, le specialità siciliane di Carmelo Pannocchietti, il pesce di Valerio Lo Russo, il girarrosto di Alessandro Baronti e il vino di Luca BoccoliInfine, aprirà il suo primo negozio fisico “sperimentale” Cortilia, il mercato agricolo online, che per la prima volta farà conoscere i suoi prodotti freschi da comprare direttamente al Mercato.

 

Al primo piano, accanto ad alcune delle storiche attività del Centro Palatino, troviamo lo spazio che Mercato Centrale ha dedicato alla formazione: Scuola di cucina Lorenzo de’ Medici guidata da Carla e Fabrizio Guarducci, laboratorio didattico di formaggi di Beppino Occelli, la torrefazione didattica di Franco Mondi e l’aula didattica del Mercato Centrale. Inoltre, al primo piano troviamo anche la distilleria di Simone Mari che rimarrà aperta fino a tardi, alla quale si potrà accedere direttamente dalla piazza.

 

Il secondo piano e le due storiche ghiacciaie risalenti al XVIII secolo, magistralmente recuperate, saranno palcoscenico d’eccezione per ospitare un fitto calendario di eventi culturali e installazioni site-specific per diventare un luogo di destinazione della città.  Primo fra tutti il progetto Plotting the Central Body, una ricerca artistica interdisciplinare che ha accompagnato gli ultimi mesi del cantiere. Realizzata dall’artista Maria Pecchioli durante la residenza a Viadellafucina16 Condominio-Museo, il progetto ha letto lo spazio urbano come corpo e indagato le energie della città utilizzando la cosmogonia taoista dei 5 elementi e il libro dei mutamenti I chingIl risultato è una mappa non convenzionale che verrà consegnata al pubblico e che inviterà a scoprire la città attraverso le sue spinte energetiche.

 

Non solo cibo quindi, ma anche progetti artistici, incontri a tema scientifico, presentazioni di libri, laboratori culturali per adulti e bambini, spettacoli, rassegne di film e lezioni di storia dell’arte. Immancabili le collaborazioni con gli enti e le principali istituzioni della città. La musica al Mercato non manca mai, con band esordienti, dj set, lezioni di ballo e concerti.

 

Al Mercato Centrale le occasioni per divertirsi e stare insieme saranno tantissime: una vera piazza nella piazza, un punto di riferimento per chi ama, vive e sceglie il cibo, in un dialogo constante con la comunità per nutrire tutti i giorni anima e corpo.

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SCOPRIRE TORINO CON IL DESIGN E LA CREATIVITÀ

Da gennaio a febbraio nuovi percorsi per scoprire Torino tra creatività e design nella città in trasformazione con Gran Tour

Il primo appuntamento è si è tenuto sabato 28 gennaio nel quartiere San Paolo. Il percorso riguarda gli edifici simbolo della storia industriale dell’automobile e del trasporto, che hanno avuto rilievo nazionale e internazionale da fine ‘800 agli ’80 del ‘900 proprio nella zona di San Paolo. Sono state illustrate un trentennio di trasformazioni post-industriali, verso la città della conoscenza e della creatività, con la visita a siti già riqualificati e altri in corso di intervento. Luoghi: Politecnico di Torino e cantieri OGR, zona ovest “polo nord”, Ex Lanciavia Caraglio e Fondazione Merz.

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Gli altri tour sono previsti al Politecnico di Torino (laboratori dei Dipartimenti di energia meccanica e aereospaziale) venerdì 3 e venerdì 10 febbraio, a Nizza Millefonti-Lingotto domenica 12 febbraio, a San Salvario (le origini della fabbrica dell’auto) venerdì 17 febbraio e a Mirafiori (i luoghi della trasformazione) venerdì 24 febbraio.

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La creatività e il design, come strumenti di reale cambiamento della città, sono i temi di questo programma di visite di Gran Tour. Ha sottolineato l’assessora alla Cultura della Città di Torino, Francesca Leon.  A partire dal riconoscimento di Torino come “Città creativa Unesco per il Design”, fondato sul patrimonio collegato con la storia di città dell’Automobile, del Car design e dell’innovazione tecnologica, i percorsi di Gran Tour offrono l’opportunità di lasciarsi accompagnare in un viaggio nel territorio cittadino in trasformazione. Queste visite sono anche i primi appuntamenti di avvicinamento alla convention della World Design Organization. Torino, infatti, ospiterà il 14 e 15 ottobre l’incontro del WDO. Si tratta della più importante Associazione internazionale dei designer professionisti, con sede in Canada e nella nostra città arriveranno oltre 100 fra i migliori designer da oltre 60 Paesi di tutto il mondo”.

 

COMPLETATO IL PASSANTE FERROVIARIO, OGGI APRE IL SOTTOPASSO DI PIAZZA STATUTO

Nel pomeriggio di mercoledì 15 giugno verrà aperto ai veicoli il nuovo Sottopasso di piazza Statuto, in entrambe le direzioni

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 Con l’apertura del tunnel sotto la piazza si aggiunge un nuovo e fondamentale tassello per completare il Passante Ferroviario. Infatti, il nuovo Viale della Spina costituisce una delle più grandi e “rivoluzionarie” opere di viabilità infrastrutturale di Torino, prevista dal PRG, con una lunghezza di circa 2,6 km da corso Vittorio Emanuele II fino a piazza Baldissera attraversando la Dora sul nuovo ponte, per poi sfociare nei primi mesi del prossimo anno in corrispondenza della rotonda di via Breglio, grazie all’utilizzo delle economie di gara.

Si è creato quindi l’asse di attraversamento di Torino più interno alla città, un’opera assolutamente strategica per la mobilità e la viabilità di Torino che permette di ricucire due parti del territorio cittadino divise da sempre dalla ferrovia e che una volta ultimato avrà una lunghezza complessiva, da largo Orbassano a corso Grosseto, di circa 6,5 Km. Il sottopasso Statuto, che è stato realizzato sopra le gallerie dove transitano i treni del nuovo Passante Ferroviario, ha unalunghezza di 220 metri, con la rampa nord di 155 metri e quella sud di 230.

Il tunnel è illuminato da un sistema a LED, in grado di garantire condizioni di sicurezza sia nelle ore notturne, sia in quelle diurne, fornendo agli automobilisti condizioni di comfort visivo in linea con quelle che si hanno nei tratti di strada a cielo aperto precedenti e successivi agli imbocchi. Il sistema di controllo ad onde convogliate degli apparecchi a LED permette infatti di adattare l’illuminazione artificiale alle condizioni di luminosità esterne, tenendo conto del progressivo adattamento dell’occhio umano ad un ambiente chiuso. Gli apparecchi a tecnologia LED garantiscono, oltre ad una elevata efficienza energetica, luce bianca di qualità, elevata uniformità e assenza di abbagliamento, che contribuiscono ad aumentare significativamente la sicurezza all’interno del tratto coperto. L’impianto di illuminazione, il primo di questo tipo in città, è stato realizzato da IRENServizi e Innovazione.

Sull’incrocio-rotonda di corso Regina Margherita proseguiranno i lavori di riqualificazione dell’area, che prevedono, anche, la realizzazione del nuovo impianto semaforico.

www.comune.torino.it

Viale della Spina, si circola in corso Inghilterra

passante1Finalmente si può transitare  in Corso Inghilterra in direzione sud sulla nuova carreggiata del Viale della Spina, compresa tra Via Cavalli e Corso Vittorio Emanuele II. Inoltre è stato attivato il nuovo semaforo che gestirà in maniera completamente rinnovata la viabilità nell’incrocio fra Corso Vittorio, Corso Inghilterra e Corso Castelfidardo. Le opere di riqualificazione dell’incrocio, compiute nell’ambito della sistemazione superficiale del Passante, sono state realizzate garantendo la viabilità. Il nuovo tratto rappresenta, con l’attivazione del sottopasso di Piazza Statuto, una fase del prossimo completamento del nuovo assetto del Viale della Spina. Nelle prossime settimane  si procederà anche al rifacimento della pavimentazione stradale di Corso Vittorio nel tratto interessato dall’intersezione.

(Foto: il Torinese)

Il parco più grande, pedonale e ciclabile sarà al Gerbido

bikesharinginceneritoreLe opere verranno realizzate grazie all’accordo di programma per la compensazione ambientale legati al termovalorizzatore

Nuovi interventi per una Torino sempre più ecologica e a due ruote. In arrivo una pista ciclabile, una passerella ciclopedonale e la riqualificazione di un’area che diventerà uno dei più grandi parchi urbani della città. Sono queste le opere che verranno realizzate grazie all’accordo di programma per la compensazione ambientale legati al termovalorizzatore del Gerbido. Il “patto” è stato firmato da Trm e dai Comuni interessati. Verrà completata la ciclopista di via Anselmetti (1,7 mln) e costruita una passerella ciclopedonale fra Torino e Beinasco (1,8 mln) entro un anno. Altri 2,3 mln sono invece dedicati al rifacimento del Parco del Sangone, ora in fase di progettazione.

 
(foto: il Torinese)