Il sindaco de Ruggiero: «non si scherza con la salute dei bambini»

Rivalta: a scuola solo con le vaccinazioni in regola

«Da medico infettivologo e igienista prima ancora che come sindaco e padre». Con queste premesse Nicola de Ruggiero, Sindaco di Rivalta di Torino, ha firmato la petizione che un gruppo di mamme con bimbi affetti da malattie rare ha lanciato sul noto sito di petizioni on line change.org per chiedere ai parlamentari di non approvare, su un tema delicato come quello delle vaccinazioni ai bambini, le modifiche alla Legge Lorenzin contenute nel decreto Milleproroghe. «Se non interverranno modifiche alle nuove normative utilizzerò tutti gli strumenti a mia disposizione per fare in modo che nelle scuole rivaltesi entrino solo i bambini in regola con le vaccinazioni. Farò con forza e determinazione la mia parte e chiedo anche alla scuola e all’ASL di fare altrettanto». «Lo dicono molto bene queste mamme, a cui va tutto la mia stima e il sostegno per la battaglia che stanno combattendo: una società che si rispetti non può permettere di mettere in difficoltà la sua parte più fragile. I loro figli, piccoli giganti guerrieri che combattono con forza immensa, aggrappati alla vita, meritano la massima attenzione». «Ho fatto in tempo ad avere compagni di scuola resi zoppi per la poliomielite degli Anni 50 e ho iniziato la mia professione da medico nel 1980 in Campania in piena emergenza terremoto. Una situazione di grave rischio di proliferazione di malattie infettive. Ho visto e ho contribuito a far sì che da quella catastrofe non ne scaturissero altre. Da allora molto è stato fatto e mai avrei pensato quasi 40 anni dopo che l’Italia volesse tornare indietro sul tema dei vaccini. Troppi sapientoni in giro per le aule parlamentari che parlano, scrivono e votano di temi che non conoscono e che possono causare danni irreversibili». «Nella mia vita ho fatto due giuramenti importanti: il primo il giuramento di Ippocrate, quello che tutti i medici prestano prima di iniziare la professione e che ci impegna ad esercitare la professione in scienza e coscienza, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l’esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione. Il secondo giuramento l’ho fatto sulla Costituzione Italiana quando sono diventato Sindaco che all’articolo 32 recita “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Questi due fari mi guidano giorno per giorno nel mio impegno professionale e civile».