Il patron di Slow Food e del Salone del Gusto, Carlin Petrini, piemontese doc, lancia una proposta originale (e che potrebbe rivelarsi moto utile alle popolazioni terremotate): pasta amatriciana per un anno intero nei menu di tutti i ristoranti del mondo, per poter effettuare una donazione duratura di 2 euro per ogni piatto che dia così un contributo alla ricostruzione del comune reatino di Amatrice, patria del celebre piatto, distrutto dal sisma. Slow Food ha rilanciato l’iniziativa partita ieri dall’idea di un blogger. il progetto ‘Futuro per amatrice’ intende essere “una iniziativa nel tempo, – dice Petrini – per il futuro e la ricostruzione di quel paese devastato. Vogliamo contribuire ad evitare il rischio che lo slancio di generosità e l’attenzione calino quando si attenua l’onda emotiva”. L’amatriciana, piatto umile simbolo della cultura contadina che si fonda sulla solidarietà, potrebbe essere dunque una delle ricette giuste per aiutare la ricostruzione. La donazione di 1 euro a carico del ristoratore e di 1 del cliente per ogni piatto di pasta all’amatriciana, sarà versata direttamente al Comune di Amatrice (coordinate bancarie IT 28 M 08327 73470 000000006000).