IL BILANCIO DI SAITTA

Un anno di Sanità in Regione

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Rete ospedaliera, assistenza territoriale, strutture private. Il piano prevenzione.Sblocco del turnover del personale. I nuovi direttori generali

 

Con l’approvazione delle linee guida che i Direttori delle aziende sanitarie regionali devono osservare nella stesura degli atti aziendali, si completa l’intenso lavoro iniziato un anno fa con l’insediamento della Giunta Chiamparino. Un lavoro che l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, riassume così.

 

  • La revisione della rete ospedaliera pubblica e privata

A novembre 2014, la Giunta ha approvato la delibera di revisione della rete ospedaliera pubblica e privata del Piemonte, con l’obiettivo di riqualificare la spesa sanitaria e tornare ad investire sul territorio, sulle tecnologie più avanzate e sulla prevenzione.La sanità del Piemonte negli ultimi anni è molto cambiata: la produzione è calata del 3%- senza una contestuale riduzione dei costi- ed è aumentata la mobilità passiva verso altre Regioni, il cui saldo è diventato negativo di 30 milioni nel 2013. La delibera prevede un aumento di posti letto di continuità assistenziale sull’intero territorio:1330 in più, una prima risposta alla richiesta di tante famiglie che, dopo il ricovero ospedaliero chiedono soluzioni per gli ammalati, spesso anziani, prima del rientro in famiglia.

 

  • Piano regionale della prevenzione

Il 3 giugno è stato approvato il Piano regionale della prevenzione 2015-2018: un documento complesso, frutto dell’impegno di gruppi di studio che hanno lavorato su dieci programmi per integrare funzioni e competenze presenti nei Dipartimenti di prevenzione delle ASL e nel servizio sanitario regionale. Il documento è preceduto dall’aggiornamento del profilo di salute della popolazione piemontese ed è accompagnato da strumenti di monitoraggio e di indicatori di risultato. Il Piano ed il rispetto dei contenuti certificati rappresentano un Livello essenziale di assistenza (LEA) per la Regione ed un obiettivo di mandato per i direttori generali delle ASL

 

  • La rete di assistenza territoriale

Un atto di programmazione che procederà di pari passo con la revisione della rete ospedaliera, a partire dal 2016: un tassello indispensabile a garantire l’offerta sanitaria adatta ai nuovi bisogni di salute della popolazione del Piemonte. La delibera è del 29 giugno.Il Piemonte, dove vivono il 7 % degli italiani, è una delle regioni più vecchie: nel 2011 gli over 65 erano 1.023.195 e l’indice di invecchiamento (che rapporta gli ultra 65enni al totale della popolazione) era del 23.4%, mentre alla stessa data, in Italia gli over 65 anni erano 12.301.537 pari al 20.3 % del totale della popolazione. Una popolazione che invecchia in condizioni di salute migliori, perché negli ultimi decenni è profondamente mutato lo scenario epidemiologico caratterizzato da un aumento della prevalenza di patologie croniche, di cui in Italia (dati Istat 2011) soffre almeno il 38.6% della popolazione.La cura dei pazienti cronici richiede non tanto un aumento di risorse, quanto piuttosto un’inversione di tendenza culturale perché i pazienti cronici necessitano di risposte integrate e multidisciplinari.Le strutture ospedaliere restano la sede più adatta per la diagnosi e la cura degli episodi acuti, ma le altre prestazioni (visite ed esami specialistici, consumo di farmaci, riabilitazione) hanno sul territorio il luogo più appropriato di erogazione, spesso anche al domicilio stesso dei pazienti: per la diffusione di patologie croniche a rilevante impatto sociale, vogliamo conciliare esigenze di equità e di solidarietà con il quadro delle risorse disponibili. L’assistenza socio sanitaria territoriale rappresenta uno dei tre macro livelli di assistenza in cui si vuole declinare l’offerta del servizio sanitario in Piemonte – insieme alla prevenzione e all’assistenza ospedaliera – attraverso assistenza primaria (medicina generale, pediatria di libera scelta e continuità assistenziale); assistenza specialistica territoriale; attività erogate dalle strutture distrettuali delle Asl (assistenza domiciliare e residenziale socio-sanitaria ad anziani non autosufficienti, disabili, minori, salute mentale). La delibera individua, tra le linee di azione, la valorizzazione del ruolo dei Distretto come articolazione operativa fondamentale delle ASL per il governo della rete territoriale.

 

  • Strutture private, programmazione dei fabbisogni di prestazioni ospedaliere

A luglio, la Giunta ha approvato la delibera di programmazione dei fabbisogni di prestazioni ospedaliere che la Regione pagherà alle strutture sanitarie accreditate private per il prossimo triennio: un quadro che si completa a partire dal Patto della Salute e dal Regolamento attuativo nazionale. Siamo partiti dal budget 2014 di fabbisogni ospedalieri che fornivano i privati, pari a 570 milioni di euro, ed abbiamo operato una contrazione, ma senza mai applicare tagli lineari. Abbiamo recuperato circa 40 milioni, 20 dei quali li abbiamo già destinati a prestazioni di letti di continuità assistenziale ed assistenza domiciliare, la vera grande esigenza che abbiamo registrato.

 

  • Le assunzioni di personale: 772 persone entro fine 2015

Il 23 luglio i dirigenti dell’assessorato, incontrando i sindacati di categoria, hanno consegnato la previsione di ingressi a tempo indeterminato di 772 unità di personale, entro il prossimo 31 dicembre. 213 medici, 360 infermieri ostetrici, 129 operatori socio sanitari e 21 medici per il servizio del 118 sono solo alcuni dei numeri del quadro generale che si sta attivando nelle varie aziende sanitarie.

 

  • I nuovi direttori generali

La Giunta regionale ha nominato, a fine aprile 2015, i nuovi direttori generali della sanità piemontese. Sedici nomi, fra cui tre donne: quattro i direttori confermati, ma in sedi diverse da quelle attuali, secondo il principio della turnazione. Scelti in base alla professionalità e alla capacità manageriale, sono chiamati, con i direttori sanitari ed amministrativi, a dare concreta attuazione agli indirizzi che la Regione formula in materia sanitaria. L’ultima delibera approvata a fine luglio, le linee guida per gli atti aziendali, stabilisce che, per quanto riguarda le strutture organizzative aziendali, il loro numero deve essere conforme ai parametri fissati dal Patto per la Salute (17,5 posti letto per struttura complessa, 1,31 strutture semplici per struttura complessa). In questo modo in Piemonte i primariati si ridurranno di circa il 30%, il che consentirà non solo nel lungo periodo di risparmiare, ma soprattutto di superare l’eccesso di frammentazione del nostro sistema garantendo ai cittadini reparti più forti e più sicuri.

 

(Foto: il Torinese)

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