Il primo degli spettacoli della stagione dedicati in modo particolare ad un pubblico di bambini e famiglie
 Prosegue Camaleontika , la rassegna al Teatro Magnetto di via Avigliana 17, ad Almese, a cura della compagnia Fabula Rasa, con il sostegno dell’amministrazione comunale e della Fondazione Live Piemonte Dal Vivo. Il 13 dicembre è in cartellone il primo degli spettacoli della stagione dedicati in modo particolare ad un pubblico di bambini e famiglie, anche se adatti a spettatori di tutte le età, e programmati alle ore 17 della domenica pomeriggio.  Si tratta di The ClownLoveShow”, spettacolo comico senza parole in cui il tema dell’amore, affrontato da diversi punti di vista, è un pre/testo per raccontare il clown. Lo spettacolo è un susseguirsi di stati emotivi, che il clown Wally attraversa fisicamente ed emotivamente insieme al pubblico. Adulti e bambini si trovano con sorpresa a dialogare con il clown in scena attraverso il suo stesso linguaggio: il gioco e la relazione. Il lavoro fisico, l’attenzione all’attimo presente e agli accadimenti fortuiti del momento sono la base della ricerca, che riassume tre forti visioni del clown apprese negli anni da Jango Edwards, Philippe Hottier e dalla compagnia di danza-clown Tardito/Rendina.
Prosegue Camaleontika , la rassegna al Teatro Magnetto di via Avigliana 17, ad Almese, a cura della compagnia Fabula Rasa, con il sostegno dell’amministrazione comunale e della Fondazione Live Piemonte Dal Vivo. Il 13 dicembre è in cartellone il primo degli spettacoli della stagione dedicati in modo particolare ad un pubblico di bambini e famiglie, anche se adatti a spettatori di tutte le età, e programmati alle ore 17 della domenica pomeriggio.  Si tratta di The ClownLoveShow”, spettacolo comico senza parole in cui il tema dell’amore, affrontato da diversi punti di vista, è un pre/testo per raccontare il clown. Lo spettacolo è un susseguirsi di stati emotivi, che il clown Wally attraversa fisicamente ed emotivamente insieme al pubblico. Adulti e bambini si trovano con sorpresa a dialogare con il clown in scena attraverso il suo stesso linguaggio: il gioco e la relazione. Il lavoro fisico, l’attenzione all’attimo presente e agli accadimenti fortuiti del momento sono la base della ricerca, che riassume tre forti visioni del clown apprese negli anni da Jango Edwards, Philippe Hottier e dalla compagnia di danza-clown Tardito/Rendina.
Massimo Iaretti
 
                    

 Antonietta Bahar, 39 anni, nata in Venezuela da genitori siriani, vive e lavora ad Aleppo come bibliotecaria, da oltre 30 anni. Ogni giorno rischia la vita per andare al lavoro ma ci racconta che dalla sua città non se ne vuole proprio andare
Antonietta Bahar, 39 anni, nata in Venezuela da genitori siriani, vive e lavora ad Aleppo come bibliotecaria, da oltre 30 anni. Ogni giorno rischia la vita per andare al lavoro ma ci racconta che dalla sua città non se ne vuole proprio andare