"I TORINESI SONO STATI PRESI IN GIRO."

OFTALMICO, RUFFINO (FI) “COMUNE E REGIONE DECRETANO LA MORTE DELL’OSPEDALE”

oftalmico-ruffino“Ricordiamo molto bene le accorate parole dell’allora candidata Appendino a difesa dell’Oftalmico. Poi, una volta eletta, ha fatto retromarcia e la sua assessora ha risposto con una burocratica non risposta all’interrogazione di Forza Italia sull’ospedale torinese, trincerandosi dietro un totale disimpegno. Lo stesso sindaco Fassino, per non inimicarsi i cittadini, si dichiarò favorevole alla salvezza della struttura sanitaria, ma evidentemente il Pd aveva già deciso. E oggi la Regione guidata dai democratici, parla di un progetto fortemente innovativo, di un polo sanitario territoriale e di nuove soluzioni di offerta sanitaria quando, in realtà, intende solo decretare la fine dell’oftalmico”.

Sono le parole di Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, che ha preso parte al sit-in promosso oggi davanti a Palazzo Civico dall’associazione “Salviamo l’Oftalmico insieme” del dottor Savino D’Amelio, in concomitanza con la riunione della Commissione Sanità del Comune.

“Anche durante il dibattito delle scorse settimane in sala Rossa, alle richieste di chiarimenti del capogruppo di Forza Italia Osvaldo Napoli, il vicesindaco Montanari – osserva Ruffino – ha sostanzialmente detto con un giro di parole che l’amministrazione pentastellata sarebbe a favore dell’Oftalmico, ma la decisione non dipende dal Comune. Una risposta assurda! E’ totalmente arrendevole ad una decisone sbagliata della Regione? Non era certamente questo che gli elettori torinesi si aspettavano”.

“L’efficienza dell’ospedale, le sue indiscutibili professionalità, le attività di riabilitazione all’avanguardia, – conclude Ruffino – sono un patrimonio della Città, che i torinesi hanno conosciuto e apprezzato negli anni. Chiediamo che le amministrazioni regionale e comunale facciano il loro dovere, quello di andare incontro alle esigenze dei cittadini che le hanno elette. L’Oftalmico può e deve restare in vita. Questo è ciò che chiedono i torinesi”.