GUSTO- Pagina 5

Caffe storici Torino e non solo: locali dove fare colazione

Informazione promozionale

Un caffè, una cioccolata calda con panna, un buon Bicerin…Non importa quale bevanda si desideri gustare, i caffe storici Torino offrono una vasta scelta di proposte se si desidera trascorrere amabilmente il proprio tempo mentre si visita la città, sia che si tratti per piacere che per attività di team building aziendale anche legate a tematiche culinarie/culturali come Torino Golosa, un viaggio alla scoperta dei segreti delle prelibatezze tra storia ed enogastronomia, o per altre questioni.

La città sabauda è famosa per la sua tradizione di colazioni a Torino, un rito che viene celebrato in numerosi locali che vantano un’atmosfera unica e raffinata.

Una pasticceria storica di Torino o per meglio dire, le tante storiche pasticcerie moderne torinesi, offrono molte prelibatezze e dolci tipici che arricchiscono l’esperienza di una colazione elegante, proprio come si usava fare nei salotti borghesi di fine Ottocento e inizio Novecento, quando i caffè erano considerati luoghi di incontro per personalità illustri della letteratura.

Dei tanti Caffè storici Torino, oggi, ve ne segnaliamo alcuni, veri e propri vanti della città, non solo per gli amanti del caffè e dei cioccolatini tipici di Torino, ma per tutti gli amanti dell’architettura, della storia e dei viaggi. Senza indugi, ecco i nostri consigli.

Caffè San Carlo: Re dei bar storici Torino

Con i suoi capitelli corinzi, statue e dorature, il Caffè San Carlo è un’icona e sovrano dei bar storici Torino senza tempo e che racchiude il fascino del Risorgimento e delle floride correnti artistiche che hanno attraversato la città.

Questo caffè storico torinese, situato nell’omonima piazza – considerata dai torinesi una delle più belle della città – è stato il set di numerosi film e fiction grazie alla sua atmosfera unica e suggestiva.

Sedendosi ai suoi eleganti tavolini, si può ammirare la bellezza di Palazzo Solaro del Borgo, capolavoro del Rococò, e delle due chiese gemelle, Santa Cristina e San Carlo, esempi perfetti dell’architettura barocca. Con quasi 200 anni di storia, il Caffè San Carlo è il luogo ideale per una pausa raffinata, immersi nell’arte e nella cultura, gustando la migliore colazione della città, ad esempio.

Un punto di riferimento tra i bar storici di Torino, dove tradizione e contemporaneità si incontrano in un’esperienza indimenticabile.

Barney’s, caffè di Torino del Circolo dei Lettori

Il Barney’s, situato all’interno del suggestivo Circolo dei Lettori di Torino, è uno dei caffè storici più rinomati della città, un luogo dove tradizione e modernità si fondono alla perfezione.

Qui, è possibile vivere l’esperienza della migliore colazione torinese, immersi in un’atmosfera raffinata e accogliente. Con una selezione di dolci torinesi che spaziano dai classici gianduiotti alle delicate paste artigianali, il Barney’s offre una colazione elegante che soddisfa ogni palato. Un vero e proprio tempio per gli amanti del caffè e della buona lettura, dove ogni dettaglio racconta la storia e la cultura di una città che ha fatto del caffè e della letteratura un’arte.

Baratti&Milano: l’eccellenza della pasticceria torinese e della cioccolateria

In Piazza Castello, sorge uno dei caffè storici torinesi e pasticceria torinese più iconici: Baratti&Milano.

Nato nel 1858, è da oltre un secolo un elegante salotto sabaudo, punto di ritrovo per intellettuali, artisti e figure di spicco della politica e della scienza.

Il suo raffinato stile liberty evoca atmosfere d’altri tempi, rendendolo uno dei bar famosi di Torino, perfetto per chi ama i locali particolari con un fascino senza tempo.

Fiore all’occhiello di questa storica caffetteria è la sua pasticceria torinese e la cioccolateria d’eccellenza, con specialità imperdibili. Tra i piaceri da gustare spicca il Bicerin, l’iconica bevanda calda della tradizione torinese, preparata con cioccolato fondente, caffè e latte montato, perfetta per le giornate più fredde. Da provare anche il Caffè Baratti&Milano, un espresso arricchito con crema di nocciole, panna e granella di nocciole, una coccola raffinata adatta a qualsiasi momento della giornata.

La Farmacia del Cambio, caffè di Torino dalle brioches celebri e virali

Questo storico caffè di Torino è molto più di una semplice caffetteria: è un’esperienza sensoriale e culturale che unisce sapori pregiati, architettura d’epoca e un’atmosfera senza tempo.

Nella centralissima Piazza Carignano, la proprietà dello storico ristorante Del Cambio, vero e proprio caffè storico di Torino, ha rilevato un’antica farmacia trasformandola in una raffinata pasticceria. Questo locale, tra i Torino locali particolari più affascinanti, unisce arredi in legno, cristalleria e vetrine dall’atmosfera vintage a un’offerta di dolci ultra-contemporanei, diventando un punto di riferimento per le pasticcerie moderne della città. Tra le specialità spiccano i celebri Crubik e la Sfera, croissant a forma di cubo e sfera che hanno conquistato i social, insieme al pain suisse, alla girella con gocce di cioccolato e arancia, e alla brioche al cacao farcita di crema al gianduia. Non mancano torte moderne, monoporzioni eleganti e lievitati salati, ideali per chi cerca una colazione alternativa senza rinunciare al gusto e alla raffinatezza. Un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano, regalando un’esperienza indimenticabile.

Locali storici di Torino: Pfatisch

Uno dei locali storici di Torino che ancora oggi conserva il fascino di un’epoca dorata è senza dubbio la Pasticceria Pfatisch, fondata nel 1915 dal maestro cioccolatiere Gustavo Pfatisch.

Questa pasticceria storica Torino ha visto passare tra i suoi tavoli figure illustri come i principi di Savoia, Cesare Pavese, Primo Levi, Indro Montanelli, Mario Soldati e Norberto Bobbio. Situata in un meraviglioso edificio Liberty di via Sacchi, progettato dall’architetto Pietro Fenoglio, la pasticceria ha mantenuto intatti i suoi interni Art Déco, diventando un autentico gioiello inserito nell’Associazione Locali Storici d’Italia.

Ma la vera sorpresa si trova nel seminterrato: un laboratorio di produzione completo, dedicato alla lavorazione artigianale del cioccolato torinese. Oggi questa perla fa parte del Choco-Story Torino, il museo del cioccolato che accompagna i visitatori in un viaggio dalle civiltà precolombiane fino all’evoluzione della cioccolateria torinese, con un focus sui cioccolatini tipici di Torino. Un’esperienza imperdibile per golosi di tutte le età, perfetta anche per le famiglie con bambini.

Caffè Platti: bellissimo e ottocentesco caffè storico Torino

Fondato nel 1870, il Caffè Platti è uno dei caffè storici di Torino più eleganti e raffinati.

Situato in Corso Vittorio Emanuele II, questo caffè storico Torino da oltre un secolo riesce a mantenere intatta un’atmosfera d’altri tempi, con sontuosi lampadari e un banco bar in stile anni Venti. I colori caldi e i magnifici stucchi rendono l’ambiente ancora più fiabesco, trasformando ogni visita in un’esperienza unica.

In passato, il Caffè Platti è stato frequentato da intellettuali e personalità di spicco come Luigi Einaudi, Giulio Einaudi, Cesare Pavese, Luigi Lavazza e il Senator Agnelli.

Ma il Platti è anche un luogo simbolico della storia sportiva: proprio di fronte al locale, nel 1897, un gruppo di studenti del Liceo Massimo D’Azeglio fondò quello che sarebbe diventato uno dei club calcistici più importanti d’Italia, la Juventus.

Tra le prelibatezze che offre, non può mancare di citare la sua pasticceria torinese, con la sua iconica Torta Platti, un dolce dal cuore morbido e una vellutata copertura al gianduja, la cui ricetta è gelosamente custodita.

Oltre alla pasticceria storica di Torino, il Caffè Platti propone anche un’ampia selezione di tramezzini ideali per un pranzo veloce.

Cosa dovresti assolutamente ordinare? Senza dubbio i deliziosi dolci torinesi e la pasticceria mignon. Per una merenda sostanziosa, non perdere la Plattina, la leggendaria torta del caffè in dimensioni ridotte.

Caffe storici Torino, come non citare Caffè Al Bicerin

Nel cuore del Quadrilatero Romano, il Caffè Al Bicerin è uno dei più celebri caffe storici Torino, nonché uno dei bar famosi Torino, grazie alla sua lunga tradizione e all’invenzione della storica bevanda piemontese che porta il suo nome. .

Nato a fine Settecento, questo caffè storico di Torino è il luogo in cui è stato creato il Bicerin, un raffinato mix di caffè, cioccolato e crema di latte, oggi riconosciuto come bevanda tradizionale piemontese e divenuto un autentico simbolo cittadino.

Perfetto per chi desidera una colazione elegante, il locale accoglie i suoi ospiti in un’atmosfera senza tempo, tra boiserie in legno, un bancone storico e piccoli tavolini in marmo che raccontano la storia e il fascino di una Torino d’altri tempi.

Colazioni a Torino: non solo caffè storici

Diamo uno sguardo anche ad altri locali particolari Torino

Nel panorama delle colazioni a Torino, il Bar Tiratisù si distingue come uno dei locali particolari Torino, perfetto per gli amanti dei dolci e delle esperienze gourmet. Situato nel cuore della città, questo locale è un vero paradiso per chi desidera iniziare la giornata con una colazione ricercata e golosa.

La sua specialità? Le brioches proposte in diverse varianti e preparato con ingredienti freschi e di alta qualità, accanto a un’ampia selezione di dolci torinesi. Con il suo ambiente accogliente e moderno, il Bar Tiratisù è la scelta ideale per chi vuole concedersi un momento di dolcezza in un contesto elegante e innovativo.

La Torteria Berlicabarbis è uno dei locali particolari Torino, un angolo di dolcezza che combina il fascino delle pasticcerie moderne con il calore di una tradizionale sala da tè.

Nata nel 2012, ha conquistato i torinesi con la sua straordinaria selezione di dolci torinesi, tra cui una ventina di torte preparate ogni giorno, con le cheesecake come protagoniste indiscusse. Impossibile resistere ai croissant al pistacchio, grandi e golosi, il cui nome richiama proprio l’espressione dialettale “Berlicabarbis”, che significa “da leccarsi i baffi”.

Oltre alle prelibatezze di pasticceria, il locale vanta un’incredibile selezione di 130 tipi di tè e tisane e ben 15 caffè alla piemontese, in cui il caffè si fonde con cioccolato, gianduia e granella di pistacchio, regalando un’esperienza unica per ogni amante del dolce e del buon vivere.

In via Cavour 10, Perino Vesco è molto più di un semplice panificio: unisce l’arte della panificazione a un’ampia offerta di dolci, rendendolo un indirizzo imperdibile tra i migliori caffè di Torino e un esempio di pasticcerie moderne in città.

Dal salato al lato dolce, le torte da forno – con la langarola alla nocciola in testa – le crostate, i plumcake, gli strudel e le tartellette soddisfano ogni palato.

Camera di commercio ed eccellenze torinesi: un ultimo ma non meno importante aspetto

Il Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina, ha sottolineato l’importanza e la responsabilità di essere nominati Maestri del Gusto, chiedendo ai 218 premiati di essere ambasciatori del gusto torinese e di partecipare attivamente agli eventi nazionali e internazionali. L’iniziativa della Camera di commercio mira a promuovere l’eccellenza dell’enogastronomia torinese, rendendola un punto di forza per aumentare l’attrattività del territorio sia per i residenti che per i visitatori stranieri.

Questi sono solo alcuni tra i caffe storici Torino e bar colazione dove fermarsi in caso di una visita in città, una semplice passeggiata o per occasioni più importanti come meeting aziendali a Torino, compleanni, incontri e quant’altro.

Tuttavia, siamo certi che resterete soddisfatti da una di queste proposte.

Tra le pasticcerie moderne di Torino, Dolce Pasticceria si distingue per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, offrendo una selezione di dolci torinesi e creazioni contemporanee che conquistano al primo assaggio.

Un vero paradiso per gli amanti della qualità, con una produzione artigianale che esalta i migliori prodotti pasticceria a Torino. Ogni giorno, dalle vetrine, spiccano eleganti monoporzioni, crostate, torte classiche e innovative, accanto ai grandi protagonisti della tradizione. L’attenzione per la qualità delle materie prime e la cura nella preparazione rendono ogni creazione un’esperienza unica, perfetta per una colazione golosa, una pausa dolce o per festeggiare un’occasione speciale.

Questi sono solo alcuni tra i caffe storici Torino e bar colazione dove fermarsi in caso di una visita in città, una semplice passeggiata o per occasioni più importanti come meeting aziendali a Torino, compleanni, incontri e quant’altro.

Tuttavia, siamo certi che resterete soddisfatti da una di queste proposte.

Vermouth. la storia, i personaggi, e i tanti marchi

Dal 17 al 23 febbraio 2025 il Salone darà modo di conoscere tutto sul vermouth, la storia, i personaggi, e i tanti marchi che hanno contribuito a costruirne il mito.
Un fitto palinsesto di appuntamenti, suddivisi tra Salone (presso il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Piazza Carlo Alberto) e Fuori Salone (diffuso in tutta la città), per sottolineare non solo le tante qualità del prodotto, ma anche l’importanza culturale e sociale che il Vermouth ha sempre avuto per Torino in oltre 235 anni di storia, servito in caffetterie, pasticcerie, cocktail bar e ristoranti. Le stesse che saranno protagoniste nella settimana del FuoriSalone.
 

FARE CULTURA

È questo il grande obiettivo del Salone del Vermouth ( con il Patrocinio
della Regione Piemonte e della Città di Torino , progetto in ambito mixology MT Magazine di Laura Carello con Eat Bin e Eventi To Be. Incontri tematici dedicati al mondo del
Vermouth, appuntamenti con produttori e approfondimenti sulla storia, alla presenza di giornalisti ed esperti del settore, bartender e chef.
Nel programma del Salone saranno trattati
temi come la nascita del rito dell’aperitivo, le tante declinazioni del Vermouth, il suo utilizzo
in miscelazione, l’abbinamento con il cibo, le storie dei protagonisti che ancora oggi lo producono.
Il pubblico avrà l’opportunità di partecipare a laboratori interattivi, di miscelazione e degustazione, in cui si potranno toccare con mano le mille sfumature di questo prodotto, che ancora oggi ha tanto da raccontare.
Spin-off sarà il Fuori Salone, una settimana di appuntamenti organizzati in tutta la città dal 17 al 21 febbraio.
Durante i cinque giorni di Fuori Salone, in alcuni selezionati ristoranti di Torino saranno serviti menu a tema con il vermouth protagonista sia nei piatti che negli abbinamenti proposti, mentre nei migliori cocktail bar torinesi il vermouth sarà sia la base di twist on classic – rivisitazioni di icone della miscelazione internazionale – che di novità firmate dell’estro dei bartender.
Talk tra chef e bartender, cocktail bar con professionisti internazionali , masterclass B2B sul Vermouth durante le serate.
Il Fuori Salone coinvolgerà i luoghi culto del vermouth: il Museo Carpano presso Eataly Lingotto e il Museo Lavazza presso la Nuvola Lavazza ( dove Vermouth si confronterà con caffè. Altri due luoghi del Fuori Salone saranno l’Officina della Scrittura, museo tematico torinese in cui il vermouth verrà affrontato sotto l’aspetto grafico e pubblicitario, e Casa Martini, che aprirà le porte del proprio museo ai visitatori del Salone del Vermouth, a un prezzo agevolato.

COS’È IL VERMOUTH

Se non può essere definito tale senza la presenza di assenzio nelle varietà Pontico e Romano, un’erba che in tedesco viene comunemente denominata wermut, il vermouth è frutto di una lunghissima tradizione, quella del vino aromatizzato, risalente addirittura ai tempi dell’Antica Roma con i vini all’assenzio e consacrata nel 1786 a Torino, grazie ad Antonio Benedetto Carpano,riconosciuto come l’inventore del vermouth così come lo conosciamo oggi e che ne ha ampliato l’utilizzo oltre la medicina. Da Torino il vermouth ha imboccato poi le rotte commerciali francesi, europee e mondiali, dove tuttora registra importanti numeri. La riscoperta dei classici nella miscelazione contemporanea l’ha riportato come aperitivo, oppure nel dopocena servito liscio o con ghiaccio, modalità che permette di apprezzare tutta l’aromaticità delle piante selvatiche e spezie utilizzate, come cannella, zedoaria, galanga, cascarilla e noce moscata, delle quali vengono utilizzati foglie, fiori, frutti, radici, scorze, legno e succo per aromatizzare il vino.

I LUOGHI

Museo Nazionale del Risorgimento Italiano (sede del Salone) Il Salone del Vermouth si svolgerà nelle sale del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, all’interno di Palazzo Carignano. Un edificio altamente simbolico per Torino, in quanto fu sede del Primo Parlamento del Regno d’Italia dal 1861 al 1864.
Insieme a Palazzo Reale e a Palazzo Madama, Palazzo Carignano è parte del sito UNESCO Residenza Sabaude. Il museo fu fondato nel 1878 per celebrare la morte del primo re dell’Italia unita – Vittorio Emanuele II – ed è il più antico e importante museo dedicato al Risorgimento Italiano. Per via del fascino, degli ampi spazi e della posizione strategica rispetto a Piazza San Carlo, al Museo Egizio e a Piazza Castello, è uno degli spazi più ambiti per gli eventi e le manifestazioni.
Museo Lavazza (il Vermouth incontra il caffè)
Situato all’interno di Nuvola Lavazza, headquarters del Gruppo, il Museo Lavazza, è un innovativo museo d’impresa, che permette di intraprendere un viaggio sensoriale nella cultura globale delvcaffè, intrecciando il racconto dell’azienda, con il racconto della famiglia Lavazza, con la storia di Torino, e quella industriale italiana del XX secolo, fino ad allargare lo sguardo al mondo. Una tazzina
di caffè interattiva, un ricco impianto multimediale e testi evocativi accompagnano i visitatori e permettono una fruizione personalizzata e immersiva. Il Museo è organizzato in cinque Sale: Casa Lavazza riassume 130 anni di storia, La Fabbrica si concentra sulla produzione del caffè, La Piazza ne celebra il rito, L’Atelier racconta le collaborazioni creative dell’azienda e l’Universo invita a trovare il proprio posto nell’esperienza Lavazza.
Eataly Lingotto – Museo Carpano (il Vermouth incontra la storia) Negli attuali spazi di Eataly Lingotto un tempo vi era la produzione del vermouth Carpano,brevettato a Torino nel 1786 dall’omonimo Antonio Benedetto. Per rievocare il passato che fu, al primo piano del polo enogastronomico, dove venivano estratti e conservati gli aromi delle botaniche, è allestito il Museo Carpano, uno spazio espositivo che permette di fare un viaggio nel passato, alla scoperta della storia aziendale e dei segreti della sua produzione. Durante la visita si ha la possibilità di sperimentare con tutti i sensi le cinque materie prime con cui viene prodotto il
vermouth: vino, alcool, zucchero, caramello e botaniche. Nel museo è presente anche una sala
omaggio al logo Punt e Mes disegnato da Armando Testa nel 1960, che rappresentava
simbolicamente e in maniera geniale il gusto del vermouth: un punto di dolce e mezzo di amaro.
Officina della Scrittura (il Vermouth incontra la comunicazione) è il primo museo al mondo dedicato al segno, in cui viene raccontato e
valorizzato tutto ciò che è legato alla cultura della scrittura e, più in generale, al segno dell’uomo. Un museo unico nel suo genere, con una storia millenaria alle spalle nell’area dell’antica Abbadia di Stura, che presenta un perfetto mix di tecnologia e tradizione, attraverso un percorso multisensoriale in grado di raccontare, emozionare ed educare il pubblico di ogni età.
Casa Martini (il Vermouth incontra la tradizione)
Situata a Pessione (TO), Casa Martini racconta una tradizione di oltre 150 anni: la storia di due
uomini visionari, di bottiglie che racchiudono esperienza e artigianalità e di una terra fertile, dove l’arte della viticoltura incontra le erbe aromatiche. Casa Martini offre la possibilità di vivere un’esperienza immersiva, tra il Martini Privilege Tour, il Martini Discovery Tour, la Martini Cocktail Experience, la Vermouth Class e la Martini Ultimate Experience.
Qui è presente tutto il programma aggiornato:
https://salonedelvermouth.com

Alcune note tecniche

Il Vermouth di Torino è un vino aromatizzato di origine piemontese, la cui produzione è regolamentata da un disciplinare specifico emanato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali il 22 marzo 2017. Questo disciplinare definisce le caratteristiche e i requisiti necessari affinché un prodotto possa fregiarsi dell’indicazione geografica “Vermut di Torino” o “Vermouth di Torino”.
Caratteristiche principali del disciplinare:
• Zona di produzione: L’intero processo produttivo, dalla preparazione all’imbottigliamento, deve avvenire all’interno della Regione Piemonte.
• Vino base: Deve essere utilizzato vino italiano, con una percentuale minima del 75% nel prodotto finale.
• Aromatizzazione: È obbligatorio l’impiego di Artemisia (assenzio) coltivata o raccolta in Piemonte, insieme ad altre erbe e spezie ammesse dalla normativa vigente.
• Titolo alcolometrico volumico: Il Vermouth di Torino deve avere un contenuto alcolico compreso tra il 16% e il 22% in volume.
• Denominazione “Superiore”: Per utilizzare la dicitura “Vermouth di Torino Superiore”, il prodotto deve avere un titolo alcolometrico minimo del 17% e contenere almeno il 50% di vino prodotto in Piemonte. Inoltre, l’aromatizzazione deve prevedere l’uso prevalente di erbe aromatiche locali.
L’Associazione Italiana Sommelier (AIS) riconosce l’importanza storica e culturale del Vermouth di Torino e ne promuove la conoscenza attraverso pubblicazioni e iniziative dedicate. Ad esempio, il libro “Saperebere” di Fulvio Piccinino, edito da Graphot nel 2021, approfondisce la storia, le materie prime e i processi produttivi di fermentati, distillati, liquori, amari e vini aromatizzati, con particolare attenzione ai disciplinari in vigore.
Per ulteriori dettagli sul disciplinare e sulle attività di tutela e promozione del Vermouth di Torino, è possibile consultare il sito ufficiale del Consorzio del Vermouth di Torino.
Qui sul link Consorzio del Vermouth di Torino
Alla prossima !
LUCA GANDIN

Salone del Vino terza edizione: “la cantina è aperta”

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E’ stato presentata a Palazzo Civico la terza edizione del Salone del Vino Torino, che si terrà da sabato 1 a lunedì 3 marzo alle OGR Torino. Ad anticiparlo, una settimana di eventi diffusi in tutta la città all’interno del ricco palinsesto OFF del Salone, che, da quest’anno, ruota attorno a 4 sedi principali: OFF TOPIC, Combo Torino, Mercato Centrale e Eataly Torino Lingotto. Sono infatti oltre 50 gli appuntamenti in programma da lunedì 24 febbraio che accompagnano il pubblico fino al lungo week end del Salone del Vino di Torino. Una manifestazione dedicata a tutti gli amanti del vino, in una grande “cantina aperta per tutte le cantine piemontesi”, fra tradizione e innovazione, cultura e letteratura.

Mission del Salone del Vino Torino 2025 è raccontare il patrimonio vitivinicolo del Piemonte in tutte le sue sfaccettature, coinvolgendo tutti i territori del vino della nostra regione, approfondendone tipicità e unicità, analizzando i nuovi trend e le sfide del futuro.

Il Salone del Vino di Torino 2025 è organizzato da KLUG APS con il patrocinio e il sostegno di Città di Torino, Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Turismo Torino e Provincia; con il patrocinio e il sostegno di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Amiat Gruppo Iren, con il contributo di Fondazione CRT e Fondazione Compagnia di San Paolo.

TORINO CLICK

Rebarba, la Barbera d’Asti affinata in musica dal Maestro Peppe Vessicchio

È nata Rebarba, la Barbera d’Asti affinata in musica dal Maestro Peppe Vessicchio. Una Barbera astigiana affinata in musica da un grande Maestro d’orchestra e compositore. Accade a Rocchetta Tanaro, borgo di poco più di 1500 abitanti, immerso tra vigne e boschi nel cuore del Monferrato. Un luogo che il cantautore Bruno Lauzi definiva “Terra di quieta follia”, e che oggi incontra il genio di un napoletano d’eccezione, Peppe Vessicchio, noto al grande pubblico come il Maestro del Festival di Sanremo, e proprio nei giorni del festival Vessicchio firma un nuovo progetto, una Barbera d’Asti Superiore vendemmia 2021. L’idea nasce nel 2016 dall’amicizia tra Vessicchio, il cuoco Beppe Sardi e Giulio Porzio, Presidente della Cantina “Post dal Vin”, un progetto innovativo e affascinante che ha portato alla creazione della Rebarba, un vino affinato con la tecnica dell’armonizzazione musicale.

“Il Maestro Vessicchio – racconta Porzio – ha prima fatto una prova su una nostra bottiglia di Barbera, e abbiamo visto che il vino armonizzato con la sua musica era più morbido e piacevole. Così abbiamo sposato questo stravagante, innovativo e divertente progetto. Da alcuni anni il Maestro viene regolarmente ad armonizzare le botti colme di Barbera”.

Nella vendemmia 2021 si è aggiunto un altro tassello al progetto Rebarba, con l’uscita di una Barbera d’Asti vinificata con uve provenienti da soci che coltivano in biologico. In tutto, la produzione annuale, è intorno alle 10 mila bottiglie, di cui 8 mila di Rebarba , 2 mila la versione biologica e 2 mila la superiore.

Il Maestro Vessicchio ha messo alla prova la sua teoria sulla bottiglia di Barbera, e il risultato è stato sorprendente: il vino armonizzato con la sua musica risultava essere più morbido ed equilibrato al palato. Da qui la decisione di sperimentare su scala più ampia, con il Maestro che da allora visita regolarmente le cantine per armonizzare le botti di Barbera. Il trattamento viene spiegato da Vessicchio: “Dopo tre anni di risultati affermativi forniti da palati eccellenti, in seguito a test dimostrativi, la tecnica di armonizzazione del vino, promossa e attuata da me in collaborazione con Michele Carone e Andrea Vezzoli, arriva nelle terre della Barbera d’Asti. Le nuove aggregazioni supermolecolari, indotte da questo affinamento chiamato Freman, FREquenze e Musica Armonico Naturale, sono riscontrate come migliorative del prodotto anche sotto vari aspetti, tra cui quello della digeribilità. Questa nuova condizione è anche testimoniata da strumentazioni utilizzate in ambito fisico”.

Il compositore non è nuovo a questo genere di sperimentazioni, e già in passato aveva utilizzato Mozart per tenere lontani Oidio e Peronospora tra le viti di Nebbiolo del Roero. Ora si spinge oltre con complici d’esperienza nel Monferrato, confermando un’altra convinzione di Lauzi: i piemontesi sono brasiliani con la nebbia dentro.

Il nome Rebarba è stato scelto dallo stesso Vessicchio, un anagramma di Barbera che richiama anche il suo celebre aspetto con folta barba. Anche l’etichetta riporta un disegno stilizzato che ricorda il volto del Maestro.

La cantina “Post dal Vin”, fondata nel 1959, è un punto di riferimento per la produzione della Barbera d’Asti e altri vini piemontesi di qualità. Con 35 soci conferitori e circa 120 ettari di vigneti, produce all’anno circa 90 mila bottiglie, selezionando le migliori uve per garantire standard qualitativi elevati. Situata a Rocchetta Tanaro, la cantina ha una forte vocazione per la tradizione e l’innovazione. Il progetto Rebarba rappresenta un ulteriore passo avanti nella ricerca di metodi di produzione che esaltino le peculiarità della Barbera, portando il vino a un livello superiore di espressione e piacevolezza.

Mara Martellotta

Canone Occidentale, Vermouth di Torino Superiore piemontese

Quest’anno alla seconda edizione del Salone del Vermouth di Torino, in programma dal 22 al 23 febbraio al Museo Nazionale del Risorgimento, approderà anche Canone Occidentale, Vermouth di Torino Superiore, piemontese, realizzato con il 100% di vino prodotto sul territorio e con erbe coltivate e raccolte localmente, lanciato da poco sul mercato dal team di Rodia, azienda familiare torinese di spirits.

Canone Occidentale farà il suo debutto alla più importante fiera di settore, raccontando il suo prodotto e partecipando attivamente al calendario del Fuori Salone del Vermouth, la programmazione di eventi Off dedicata alla diffusione della cultura di questa eccellenza italiana.

Da lunedì 17 a venerdì 21 febbraio in tutta la città di Torino ci saranno cene con menù degustazione, masterclass, guest e visite tematiche per la città per raccontare lo spirito del miglior vermouth. In questo contesto si inserisce perfettamente Canone Occidentale, approfittando dell’occasione anche per raccontarsi come prodotto perfetto per una mixology di qualità.

Oltre alla presenza tra gli stand del Museo del Risorgimento, Canone Occidentale introdurrà uno speciale Negroni Mezcal per valorizzare l’associazione di Canone Occidentale con gli Spirit Sudamericani e presenterà i suoi prodotti di punta grazie a tre momenti di condivisione con altre realtà di eccellenza gastronomica del territorio.

Gli eventi principali saranno tre :

  • Il 20 febbraio dalle 18 da Kiné Cocktail ( via Reggio 14) ci sarà un bar pairing cocktail food con ospite speciale Michele Marzella, bartender che, dopo anni di specializzazione nel settore della miscelazione, ha avviato l’attività di liquorista e ha guidato la realizzazione della ricetta di Canone Occidentale.

  • Il 19, 20, 21 febbraio dalle 18 sarà la volta dell’appuntamento con il Vermouth di Canone Occidentale da ‘Paltò. Vini e cucine’ in via della Rocca 17.

  • Tre serate speciali dove la cucina di Paltò incontra l’arte della miscelazione di Canone Occidentale, in un esclusivo menù in pairing tra piatti ricercati (tapas) e cocktail d’autore. Un’esperienza gastronomica unica dove ogni abbinamento è studiato per esaltare sapori e contrasti, creando un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.

  • Il 21 febbraio dalle 19 Pout Pourri Vintage Café ospiterà una serata esperienziale guidata da Michele Marzella ( corso Tazzoli 88).

Mara Martellotta

Vette di eleganza: Chardonnay e Pinot Nero dell’Alto Adige

Venerdì 7 febbraio in via Modena 23 alle ore 21,00 abbiamo degustato Chardonnay e Pinot Nero dell’Alto Adige attraverso un percorso tra le varie zone più vocate della regione.
La serata, promossa da AIS Piemonte delegazione di Torino in collaborazione con il Consorzio Vini Alto Adige, è stata guidata da André Senoner, attualmente Wine & Beverage Consultant, con alle spalle un palmares ricco di vittorie nei principali concorsi della sommellerie italiana tra cui il titolo di Master Pinot Noir 2021 e Professionista dell’ anno 2022.
Le sue origini, le Dolomiti, gli consentono di raccontarci la vera natura del vino altoatesino.
Alcune notizie tecniche:
Il Pinot nero è forse considerato il più regale fra i rossi dell’Alto Adige. Il suo profumo intenso di bacche rosse e scure, le note olfattive di chiodi di garofano e violetta, l’eleganza piena con cui avvolge il palato, ne fanno un vino di grande classe e presenza. Assai apprezzato è quello prodotto a Mazon vicino a Egna come anche a Gleno e Pinzano vicino a Montagna, ma anche il Pinot nero della Val Venosta sta ottenendo ottimi apprezzamenti grazie ai suoi risvolti particolari.
Pinot Noir deriva dall’incrocio tra una forma selvatica di vitis vinifera (sottospecie sylvestris) e una vite coltivata che potrebbe essere arrivata in Borgogna importata dagli antichi Greci o Romani.
Gli Allobrogi (ceppo celtico )si stabilirono fra i fiumi Rodano e Isere. In Borgogna il vitigno era chiamato Noirien (“nero”), ma nel 884 vite sembra che fosse sul Lago di Costanza col nome di “Clävner” poi XIV secolo fosse coltivata sulla sponda destra del Reno con la
denominazione di “Klebroth”.
Diversi territori diversi nomi :
1894 in Francia diventò “Pinot noir”, mentre in Germania dal Novecento diventò “Blauer Spätburgunder” (“Pinot tardivo nero”).
In Alto Adige, come pure in Austria, si è imposta la denominazione “Blauburgunder” dove le prime coltivazioni risalgono al 1835 . La
coltivazione si concentra nell’Oltradige, e più precisamente nei comuni di Appiano e
Caldaro, ma è presente anche sui versanti
occidentali della Bassa Atesina, soprattutto a Montagna, Egna, Saloerno e Val Venosta .
I grappoli, di colore blu scuro o viola, sono da piccoli a medi, di forma cilindrica e a maturazione piuttosto precoce. Essendo serrati e con acini a buccia sottile, sono sensibili al marciume, e proprio per ovviare a questo problema si cerca di impiantare il Pinot nero in zone ventilate, utilizzando cloni con grappoli spargoli. In Germania e in Francia ci sono cloni più resistenti. Questa varietà si presta per le zone collinari oltre 400 mt fino a 800 mt
Quindi le numerose attenzioni, Il tipo di terreno incidono molto sul Pinot Noir (temperature alte – terreno pesante mentre con temperature fresche meglio una struttura pedologica più leggera con scheletro e pietra calcarea – che rendono i vini più espressivi.
Pinot nero non deve essere troppo esposto al sole per conservare gli aromi freschi .
frazione di Mazzon, sopra Egna, a circa 400 metri di quota e’ una zona interessante.
Il Pinot nero è un vino che affascina per la sua eleganza, i suoi aromi complessi di piccoli frutti (lampone, mora e marmellata di ciliegie) e frutti di bosco (mirtillo rosso e nero), con note di prugna, violetta e chiodi di garofano. Il rosso rubino intenso può assumere leggere tonalità di marrone, soprattutto se il vino è prodotto con uve molto mature o invecchiato a lungo, e per le selezioni di maggiore qualità è ormai generalizzato l’affinamento in legno. I Pinot neri prodotti in Alto Adige sono imbottigliati con un tenore zuccherino residuo non superiore a tre grammi.
CHARDONNAY
Questo vitigno si sviluppò da un incrocio fortuito tra un Pinot e un Heunisch bianco, e siccome anche un villaggio nel distretto di Màcon (Borgogna) porta il nome di Chardonnay, si presume che quella sia la culla di questa varietà, menzionata per la prima volta in un documento del 1685. Soltanto nel 1872 a Lione ottenne la differenziazione ufficiale Chardonnay . La fama dei bianchi di Borgogna, compresi i gran cru della Côte de Beaune (Montrachet) e di Chablis, è dovuta proprio a questo vitigno.
In Alto Adige arrivo in incognito come“Pinot bianco giallo”.
Nella Stiria (A) lo Chardonnay si chiama Morillon dove l’arciduca Giovanni portò le prime piante per i suoi vigneti distribuiti nell’odierno Alto Adige.
In Alto Adige il vitigno è presente ufficialmente dal 1985 coltivata a fondovalle, soprattutto nei comuni di Salorno, Magre, Termeno, Cortacci, Cortina s.S.d.V. ed Egna.
Un’altra zona è l’Oltradige ad Appiano e Andriano e a Caldaro ed a Terlano .
Lo Chardonnay può prosperare in condizioni pedoclimatiche dalle zone più calde a quelle più fresche (come in Champagne). La struttura a grappolo spargolo di alcuni cloni riduce il rischio del marciume. I grappoli, di dimensione media o grande e di colorazione che oscilla tra il giallo e il giallo oro, hanno una maturazione abbastanza precoce. Quando l’uva è perfettamente matura, sugli acini compaiono dei puntini rosso ruggine, ma da quel momento occorre vendemmiarli in fretta, altrimenti i grappoli si disgregano. Alle quote più elevate questo vitigno ha maggiori rischi di acinellatura , per questo si cerca di coltivarlo sui versanti più bassi o a fondovalle, mentre alle quote più alte gli si preferisce il Pinot bianco.
Tanti cloni diversi stili di Chardonnay. Si va dagli aromi che ricordano il Pinot bianco (mela e pera) fino a quelli più intensi tipici del Moscato.
Spesso note di ananas, banana e melone. Se coltivate in alta quota, si ricavano spesso dei vini dal bouquet di erbe (camomilla e citronella). La colorazione va dal giallo limone al giallo oro. Se affinato in piccoli fusti di legno, emergono anche aromi di fumo e note di vaniglia.
In questo territorio prevale un profilo caratterizzato da aromi poliedrici, pienezza al palato e persistenza nel retrogusto.
In degustazione
 

Chardonnay Kreuth Alto Adige Terlano DOC 2023

Cantina Terlano

Vitigno: Chardonnay
Zona di produzione: Alto Adige, Terlano
Altitudine: 260-350 m
Terreno: porfido quarzifero
Vinificazione: Vendemmia e selezione delle uve manuali.
Pigiatura delicata e sfecciatura per sedimentazione naturale.
Fermentazione lenta a temperatura controllata in botti di rovere grandi (30 hl). Fermentazione malolattica parziale e affinamento per 10 mesi sui lieviti, in parte in fusti d’acciaio inox (50%) e in parte in botti di legno grandi (50%).
Alcool: 13,5% vol.
Acidità totale: 6,0 g/
Zuccheri residui: 0,6 g/l
Bottiglie prodotte: 65.000
Website: www.cantina-terlano.com
Al naso: acidità frutto maturo tropicale, mango, papaya e note di erbe aromatiche.
In bocca: secco ,fresco con una buona sapidità e acidità che sicompensano in morbidezza, corpo medio.

Chardonnay Goldegg Alto Adige DOC 2022

Cantina Merano

Vitigno: Chardonnay
Zona di produzione: Scena
Altitudine: 400-550 m
Terreno: leggeri, permeabili e di origine morenica
Vinificazione: La fermentazione alcolica avviene in serbatoi d’acciaio inox, grandi botti di rovere e tonneaux; segue la maturazione sui lieviti per circa 8 mesi con una fermentazione malolattica parziale.
Alcool: 14,0% vol.
Acidità totale: 5,5 g/
Zuccheri residui: 2,6 g/l
Bottiglie prodotte: 6.000
Website: www.cantinamerano.it
Al naso: frutta esotica matura, spezie appassite, aromi sciroppati, legno, vaniglia
In bocca: ananas, frutti tropicali intensi, avvolgente e fresco con note di legno e una minore persistenza in bocca nel finale.

Chardonnay Lafòa Alto Adige DOC 2022

Cantina Colterenzio

Vitigno: Chardonnay
Zona di produzione: Alto Adige
Altitudine: 400-550 m
Terreno: Zona secca, terreni morenici, sabbiosi, ghiaiosi, di media struttura; microclima fresco con forti escursioni termiche giornaliere.
Vinificazione: Pigiatura soffice del grappolo intero. Fermentazione del mosto in barriques nuove ed usate e parzialmente fermentazione maiolattica in legno; segue un periodo di 1o mesi di affinamento sui lieviti fini, accompagnato da regolare batonage.
Alcool: 14,0% vol.
Acidità totale: 5,54 g/l
Zuccheri residui: 1,0 g/
Bottiglie prodotte: 57.000
Website: www.colterenzio.it
Al naso: fresco, dolce e note di vaniglia.
In bocca: cremoso, burro, un vino che esprime calore dato dall’alcol armonico dove però l’acidità fa fatica a uscire.

Chardonnay Vigna Crivelli Alto Adige DOC 2022

Cantina Peter Zemmer

Vitigno: Chardonnay
Zona di produzione: Questo vino cresce nella Vigna Crivelli in zona Punggl a Magrè s.S.d.V. nella piana della Bassa Atesina.
Altitudine: 260 m
Terreno: alluvionale di sabbie fini con sedimenti di limo e argille
Vinificazione: I grappoli vengono riversati nel torchio pneumatico già schiacciati e diraspati. Le uve vengono fatte brevemente macerare a freddo prima della spremitura al fine di favorire un’accentuazione del profumo fruttato del vino. Le uve vengono poi spremute con cura, mentre i depositi vengono lasciati decantare naturalmente.
La fermentazione alcolica avviene in piccole botti di rovere francese (12 mesi) e in botti d’acciaio (6 mesi) che conferiscono a questa riserva armonia e longevità. Prima di emettere sul mercato questo vino unico nel suo genere e presentato in bottiglie modernissime, è necessario un periodo di altri mesi di affinatura in bottiglia.
Alcool: 14,0% vol.
Acidità totale: 6,13 g/l
Zuccheri residui: 0,8 g/l
Bottiglie prodotte: 5.000
Website: www.peterzemmer.com
Al naso: floreale, fragranza fresca, note di vaniglia, frutto della pressione, pietra focaia
In bocca: caldo, sapidità vibrante, elegante e nel finale sentori di frutti nel retro nasale .

Pinot Nero Alto Adige DOC 2022

Franz Haas

Vitigno: Pinot Nero
Zona di produzione: Egna – Montagna – Aldino
Altitudine: 350-900 m
Terreno: sabbioso, calcareo e ghiaioso
Vinificazione: La vinificazione delle uve avviene in vasche aperte nelle quali il mosto in fermentazione entra in contatto con le bucce tramite frequenti rimontaggi e follature. Grazie a queste tecniche le sostanze coloranti e gli aromi contenuti nella buccia vengono estratti e passano al vino. In seguito il vino matura per un anno in barrique e dopo l’imbottigliamento affina ulteriormente per qualche mese in bottiglia.
Alcool: 14,0% vol.
Acidità totale: 6,14 g/l
Zuccheri residui: 1,0 g/
Bottiglie prodotte: 90.000
Website: www.franz-haas.it
Al naso: frutti rossi, lampone, viola sentori floreali, erbe officinali e mediterranee
In bocca: secco, alcol e acidità pronunciata con un tannino giovane ,sentori di candies, easy wine.

Pinot Nero Glen Alto Adige DOC 2022

Castelfeder

Vitigno: Pinot Nero
Zona di produzione: Glen, Bassa Atesina
Altitudine: 450-790 m
Terreno: argilloso con calce e porfido
Vinificazione: Raccolta manuale, diraspatura, 10-14 giorni di macerazione in acciaio, 12 mesi di maturazione in piccole botti usate, min. 3 mesi di affinamento in bottiglia.
Alcool: 13,5% vol.
Acidità totale: 5,1 g/
Zuccheri residui: 0,8 g/l
Bottiglie prodotte: 35.000
Website: www.castelfeder.it
Al naso: mirtillo, rosa, fragolina, garofano
In bocca: fragoline, mirtillo, secco, caldo, morbido, sapidità media, tannini setosi un’eleganza e corpo medio

Pinot Nero Mazzon Alto Adige DOC 2021

Cantina Kurtatsch

Vitigno: Pinot Nero
Zona di produzione: Mazon (Comune di Egna);
sud-ovest, in pendenza
Altitudine: 350-450 m
Terreno: sabbia e argilla rosso-marroncina con minerali argillosi e ossidi
Vinificazione: macerazione a freddo per 5 giorni, prima fermentazione in vasche di rovere francese, affinamento in barrique francesi per 12 mesi, almeno 1 anno di affinamento in bottiglia.
Alcool: 14,0% vol.
Acidità totale: 5,7 g/
Zuccheri residui: 2,0 g/
Bottiglie prodotte: 6.900
Website: www.cantina-kurtatsch.it
Al naso: un frutto croccante, alcool , more , Wild Noise
In bocca: frutto , floreale intenso , caldo, morbidezza media e tannino che asciuga

Pinot Nero Riserva Alto Adige DOC 2020

Stroblhof

Vitigno: Appiano
Zona di produzione: Appiano
Altitudine: 500-550 m
Terreno: argilloso a contenuto calcareo e porfirico (pietra vulcanica) con strati rocciosi nel sottosuolo
Vinificazione: Vendemmia dal 16 al 19 settembre. Macerazione e fermentazione in tini di rovere per 23 giorni con tre rimontaggi al giorno nella prima settimana. Dodici mesi di invecchiamento in barrique francesi, in parte nuove e in parte di primo e secondo passaggio. Poi stagionamento per 8 mesi in botti di rovere da 30 e 40 hl prima dell’imbottigliamento. Oltre un anno di affinamento in bottiglia. Messa in vendita a giugno 2024.
Alcool: 13,5% vol.
Acidità totale: 5,6 g/l
Zuccheri residui: 1,3 g/l
Bottiglie prodotte: 4.000
Website: www.stroblhof-weingut.com
Al naso: deciso, frutti rossi, frutta sciroppata sottospirito, rosa, balsamico
In bocca: Rosa vegetale, spezie, balsamico rotondo, tannino elegante , sapido e ben amalgamato.
Alla prossima.
LUCA GANDIN

Il FIATCafè 500 presenta il panino “Contrasto”

In doppia versione, ispirato ai sapori della terra siciliana di Salvo, artista in mostra alla Pinacoteca Agnelli

Il FIATCafè 500, bar panoramico della Pinacoteca Agnelli, in occasione della mostra “Arrivare in tempo”, la più grande personale mai dedicata al celebre pittore Salvo, presenta “Contrasto”, una pausa di gusto in doppia versione. L’esposizione è stata l’occasione per Flavio Sindel, lo chef del FIATCafè 500, nonché esecutive chef di tutte le proposte gestite dal gruppo POP UP Location Wow, di lasciarsi ispirare nel creare una proposta in limited edition. “Contrasto” sarà disponibile fino al 25 maggio prossimo per i visitatori della Pinacoteca Agnelli, ma non solo, perché il FIATCafè 500 è sempre liberamente accessibile dall’ingresso del Museo al piano del centro commerciale del Lingotto, salendo con l’ascensore fino alla Pista 500, la leggendaria pista di prova delle automobili FIAT sul tetto del Lingotto.

Nell’interpretare l’eclettismo artistico di Salvo, Flavio Sindel ha deciso di ispirarsi alle sue origini. L’artista, trasferitosi a Torino nel 1956, era nato a Leonforte, in Sicilia, nel 1947. Ne è nato così un panino di ispirazione fortemente siciliana: Contrasto. Ispirato al pane conzato, tradizionale siciliano, Contrasto è realizzato con pane cotto a legna con fichi e mandorle. Dal gusto delicatamente dolce, accompagnato da prodotti isolani molto sapidi, come pomodoro secco, acciuga, cappero e provolone del monaco.

Contrasto non è solo un panino perfetto per una pausa pranzo gustosa o per uno spuntino sostanzioso da concedersi in ogni momento della giornata, ma viene realizzato anche in un’altra versione, la bruschetta, pensata per il momento aperitivo da accompagnare a uno dei drink in carta al FIATCafè 500.

Contrasto sarà disponibile al prezzo di 8 euro, e 5 euro per la bruschetta per tutto il periodo della mostra alla Pinacoteca Agnelli, affiancato dalla consueta proposta della caffetteria panoramica, che si trova all’interno di Casa FIAT e che gode di una spettacolare vista sulla Pista 500 e sulla città di Torino.

Mara Martellotta

SNODO, serata romantica per San Valentino e  Carnival Party 

Per lo SNODO OGR di Torino sarà un febbraio ricco di eventi, da San Valentino al Carnival Party. Appuntamento con l’amore con SNODO alle OGR di Torino in un febbraio all’insegna degli eventi che culmineranno con il Carnival Parti in Fucine. Per la serata più romantica dell’anno, SNODO dà vita a un’esperienza gastronomica esclusiva per San Valentino. Il ristorante MamMà Isola di Capri, all’interno di SNODO, propone un menù esclusivo ispirato ai profumi e ai sapori della tradizione napoletana, firmato dall’executive chef Raffaele Amitrano. Il percorso gastronomico è un omaggio alla passione, con piatti a base di pesce fresco, come il dentice ai profumi di rosa e agrumi, che fa pensare al golfo di Napoli. Sono presenti anche elementi afrodisiaci come caviale, mandorle e ostriche proposti per un’esperienza sensoriale da non dimenticare. Completerà la cena una selezione di vini pregiati curata dal sommelier di SNODO per un brindisi all’amore, immersi nell’atmosfera delle OGR di Torino. Il 22 febbraio, nella suggestiva sala Fucine, alle OGR, è in programma una serata all’insegna della libertà e della creatività, dove ogni ospite potrà esprimere la propria personalità attraverso costumi e maschere originali, dando sfogo alla creatività e alla fantasia. La corposa line-up dell’evento si concluderà con il djset dell’ospite speciale della serata, l’intramontabile Giorgio Prezioso, icona della musica dance italiana. Il pubblico potrà ballare fino a tarda notte. SNODO è il cuore pulsante delle OGR e propone un programma di eventi che vanno dalla musica dal vivo, al djset fino al cocktail d’autore, in cui convivialità e intrattenimento si fondono al piacere del buon cibo e delle occasioni di festa.

Consigliata la prenotazione per partecipare alle serate di San Valentino e del Carnival Party.

Dettagli presenti sul sito delle OGR.

SNODO – Corso Castefidardo 22, Torino

Mara Martellotta

DOCG e DOC di Langhe e Roero alle Ogr

Oltre 490 cantine hanno presentato le nuove annate delle DOCG e DOC di Langhe, Roero e (novità ) di tutte le denominazioni del Piemonte negli spazi delle OGR Torino.n Grandi Langhe 2025 ha accolto professionisti del mondo del vino a Torino lunedì 27 e martedì 28 gennaio 2024 dalle 10:00 alle 17:00 alle OGR Torino.
Le OGR Torino al quarto anno si riconfermano luogo strategico per rimarcare la crescita nazionale e internazionale della manifestazione e consolidare il rapporto con la Città di Torino.
Con l’edizione 2025 si è inaugurata la collaborazione con Piemonte Land Of Wine, ampliando la rappresentatività all’interno della manifestazione – che storicamente coinvolge la quasi totalità delle aziende associate al Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani e al Consorzio di Tutela Roero – ai diversi territori vitivinicoli piemontesi ed alle principali cantine associate e produttrici delle denominazioni tutelate dagli altri 12 Consorzi di Tutela piemontesi.
Sempre più forte la presenza internazionale : più di 200 buyer selezionati da oltre 30 paesi tra cui USA, Canada, Australia, Brasile, Giappone, India.
Ulteriore novità dell’edizione 2025 è la Sala dedicata alla stampa di settore dove i giornalisti hanno degustato oltre 1000 vini delle ultime annate entrate in commercio delle DOC e
DOCG piemontesi, grazie al servizio di AIS Piemonte .
Consolidata la collaborazione con le OGR Torino
e l’area food&drink delle Ex Officine Snodo, con cui lavorerano i nostri partner Coalvi- Consorzio di Tutela della Razza Piemontese, Consorzio Tutela Nocciola Piemonte e il Consorzio per La Tutela del Formaggio Castelmagno.
“Da quando immaginavamo Grandi Langhe 11 anni fa ad oggi, ne abbiamo fatta di strada. Quasi la totalità delle nostre cantine associate partecipa e questo per noi è il primo
e fondamentale successo. Ciò è un importante riconoscimento perché significa che la
manifestazione è vista come una reale opportunità promozionale e commerciale.
Inauguriamo con questa edizione anche una Sala dedicata alla stampa di settore in cui si
potranno degustare quasi 1000 vini delle ultime annate entrate in commercio delle DOC e
DOCG piemontesi”. Spiega Sergio Germano, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo
Barbaresco.
“La crescita esponenziale che la manifestazione ha avuto, il forte interesse delle cantine –
quest’anno 490 per la prima volta da tutta la Regione – che aderiscono alla manifestazione
confermano il lavoro fatto in questi anni dai Consorzi di Tutela e avvalorano la strategia di
investire sul territorio e portare operatori – nazionali ed internazionali – ad incontrare i
produttori in Piemonte” aggiunge Massimo Damonte, Presidente del Consorzio Tutela Roero.
“L’incoming, organizzato in collaborazione con Piemonte Land of Wine, che vede 200
buyer e opinion leader provenienti da 30 Paesi, va in questa direzione e diventa un’ulteriore
occasione per estendere rapporti commerciali e per sviluppare le nostre denominazioni”.
“Siamo felici e orgogliosi della neonata collaborazione con i Consorzi di Tutela del Barolo e del Roero, Grandi Langhe 2025 si prospetta essere un’edizione speciale, che ci auguriamo consoliderà la strada intrapresa con successo dai due consorzi fondatori” afferma
Francesco Monchiero, Presidente di Piemonte Land of Wine “apporteremo la presenza di
numerose e prestigiose aziende delle diverse aree viticole piemontesi, afferenti ai 12 Consorzi di Tutela finora non coinvolti in questo importante appuntamento. Tutto il Piemonte
del vino sarà rappresentato nel caratteristico e affascinante spazio delle OGR Torino grazie
all’azione corale dei diversi Consorzi piemontesi.”
Ecco alcuni vini che mi sono sembrati particolarmente interessanti:
SANDRONE GIORGIO – Nebbiolo 2021
La Morra (CN)
Vigna Serra , vigna di 7 anni , terreno argilloso, versante N/O, 6 ettari ; 20 gg sulle buccie,
1 mese di cemento poi vinificato in acciaio .
Al naso: Viola, frutta fresca ed un sottile mentolato.
In bocca: armonico ,fresco, però con una polpa e una caratteristica old style dei migliori Nebbioli di Langa . Pulito sia in bocca che al naso .
Grazie a Giorgio per la sua genuina spontaneità.
MICHELE MASCARELLO – Barolo Riserva 2018
La Morra (CN)
Blend di vigne di La Morra (conferitori Oberto Franco,Borgogno Ferdinando, Vassone Daniele) vigne di circa 20 anni ,terreni tendenzialmente argillosi; 25 gg sulle buccie, vinificato in acciaio ed affinamento 36 mesi tonneaux a tostatura media.
Al naso: complesso, pulito con sentori old style
In bocca: elegante, morbido, sentori di cuoio, tartufo e sottobosco. Bella persistenza e finale pulito.
Grazie a Fabio per la generosità e genuina passione.
ROCCHEVIBERTI – Dolcetto 2023
Castiglione Falletto ( CN)
Vigne di ottant’anni, Bricco Boschis, terreno tendenzialmente argilloso , 7 giorni sulle bucce e poi acciaio
Al naso: fresco e frutto ben definito
In bocca: fresco ed armonico con sentore di viola e di sottobosco . Bella persistenza nel finale.
Grazie a Claudio per la sua passione in vigna .
PODERI EINAUDI – Pelaverga (Verduno) 2023
Dogliani ( CN)
Vigne di 35 anni, versanti sud est e sud ovest, da conferitori , 6 giorni sulle bucce. 6 mesi in cemento vetrificato.
Al naso: fresco e da ottimo aperitivo .
In bocca: lampone, pepe, mandorla, una bella eleganza nel finale . Ottimo vino gastronomico.
Grazie a Vittoria per la professionale ed attenta presentazione.
PIETRO RINALDI – Barbaresco San Cristoforo 2020 – Neive ( CN)
Terreno argilloso, vigne di 30 anni, 9 giorni sulle bucce , vinificato in acciaio poi 24 mesi di botte grande di Slavonia e poi di nuovo 12 mesi di acciaio .
Al naso: pulito e preciso , descrittori ben definiti
In bocca: elegante, ma anche allo stesso tempo potente e pieno nel finale. Una perfetta corrispondenza tra naso e bocca.
Grazie a Paolo per aver reato un bel team aziendale.
PIRA – Barolo Vignarionda 2021
Serralunga ( CN)
Terreno calcareo e in parte argilloso.Vigna del 1995 di un ettaro, prima vendemmia nel 1997,
18 giorni sulle bucce , vinificato in acciaio poi
12 mesi di Barrique di tostatura media e 12 mesi di botte di rovere di Slavonia da 2500 .
Al naso: presenta già tutta la complessità del vitigno
In bocca : mantiene una complessità, un equilibrio davvero interessanti. le premesse sono eccellenti.
Grazie ad Annalisa per la precisa ed attenta presentazione.
PODERI COLLA – Barolo Bussia 2020
Barolo ( CN)
Vigne di sessant’anni, versanti sud sud ovest, 350 m, No rotomaceratori ,
14 giorni sulle bucce ,vinificato in cemento,
24 mesi in botte di Slavonia da 6000 e da 9000 e poi di nuovo cemento.
Al naso: mandorlato medio ed equilibrato
In bocca: presenta già una bella complessità e una bella polpa, compresenza di alcol e buon equilibrio tra potenza ed eleganza.
Grazie a Federica per sua passione e la pazienza .
PECCHENINO – Barolo San Giuseppe 2020
Barolo CN)
Blend Cru Ravera 70% le coste 20 % Bussia 10%, 48 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio, 24 mesi in botti di rovere di Slovenia da 2500 poi di nuovo 12 mesi in cemento .
Al naso: elegante, preciso con sentori old style ben definiti di violetta , lampone ed erbe aromatiche.
In bocca: elegante, mandorlato medio e sentori balsamici nel finale .
Grazie a Gaia per la preziosa presentazione. Un saluto ad Orlando.
PAOLO SCAVINO – Barolo Prapo’ 2021
Serralunga (CN)
Vigna del 2010, è una super selezione, 8 giorni sulle bucce poi vinificato in acciaio e 22 mesi di botte di rovere francese e Stockinger da 5000 e poi almeno due mesi di acciaio.
Al naso: pulito e preciso come tutti i descrittori
In bocca: fantastico, dinamico ed elegante con tutti i sentori tipici di Serralunga .
Grazie ad Elisa per la appassionata e precisa presentazione.
PARIDE IARETTI – Gattinara Pietro 2019
Gattinara ( Vc)
Vigna di 50 anni, terreno porfidico e vulcanico, 30 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio,
36 mesi in tonneaux .
Al naso: fantastico, con sentori di rosa e viola
In bocca: fantasticamente elegante, con bocca piena e sentori nel finale balsamici di Long time.
Grazie Paride per la presentazione e per la tua passione per la montagna.
DAMILANO – Barolo Liste 2019
Barolo ( CN)
Terreno calcareo con solo 15% di sabbia e 30% di argilla. versante sud sud-est, 25 giorni sulla bucce, 24 mesi di botti francesi austriache di dimensioni diverse
Al naso: fruttata elegante
In bocca: dinamico con sentori balsamici. all’inizio può sembrare un po’ chiuso ma ha dai bellissimi finali se si ha pazienza.
Grazie a Izabella per la precisa presentazione.
GIACOMO FENOCCHIO – Barolo Bussia 2021
Monforte (CN)
6 Ettari, vigne di 35 anni, versante sud ovest terreno calcareo con venatura ferrosa, 40 giorni sulle bucce , vinificato in acciaio poi 36 mesi di botte di rovere di Slavonia da 5000 4000 e 2500.
Al naso: complesso, elegante e pulito
In bocca: mantiene una perfetta corrispondenza tra i sentori Bocca /naso. Bell’armonia nel finale e sentori balsamici.
Grazie a Eleonora per la bella presentazione e contagioso entusiasmo . Due sorelle ( Eleonora e Letizia) alla conquista del mondo.
CANTINE GARRONE – Munaloss 2023
Domodossola (VB)
Vigne di 30 anni, terreno del ghiacciaio morenico, 80% Nebbiolo 20% Croatina , pochi giorni sulle bucce vinificato in acciaio
Al naso: esprime tutta la freschezza di vini di montagna .
In bocca: fresco, fantastico immediato la croatina da una bella spalla e il Nebbiolo i profumi. Un vino da pronta beva entusiasmante.
Grazie a Marco per la passione e pazienza.
CANTINA PRODUTTORI – Nebbiolo di Carema Riserva 2020
Carema ( To )
Vigne di circa 30 anni, lotto unico , terreno morenico composto da roccia , pietra ; 15 giorni sulle bucce e un 40% sulle bucce per 30 giorni ;
Vinificato in acciaio, poi 24 mesi di botti da 1400 austriaci e francesi .
Al naso: note di fiori secchi, spezie dolci, cannella a Roma di cacao, tutto molto elegante
In bocca: morbido e armonico con elevata dolcezza dei tannini ,vino da lungo invecchiamento. Avendo di rado il sole diretto, la pergola dona profumi mentre il Guyot dona colore ,sanità e corpo a questo vino .
Grazie a Manlio per l’attenta presentazione.
PRODUTTORI DEL BARBARESCO
– Barbaresco Ovello Riserva 2020
Barbaresco ( CN)
Bricco con due posizioni a est e ovest, 45 giorni sulle bucce , vinificato in acciaio e poi 36 mesi di botti da 2500 e 5000 (12 conferitori per 13 ettari ) .
Al naso : fresco e mentolato
In Bocca: complesso elegante con sentori molto dinamici e balsamici.
Grazie Luca per la fantastica presentazione e disponibilità.
SCHIAVENZA – Barolo Prapo’ 2021
Serralunga ( CN)
Terreno tufo, duro e compatto, vigne di 45 anni, 20 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio poi 18 mesi di botte grande di Slavonia da 4000.
Al naso: fantasticamente dinamico e pulito con già sentori di terziario .
In bocca : pulito, ma ancora duro , tosto ma con una bellissima prospettiva e già ben impostato.
Grazie Walter per la passione e l’attenta spiegazione.
BOASSO – Barolo Margaria Riserva 2019
Serralunga ( CN)
Vigna di 25 anni, versante ovest ,300 mt , terreno argilloso tufaceo e marna calcarea soprattutto, 45 giorni sulle bucce , vinificato in acciaio e poi 50 mesi botti grandi di Slavonia da 2000 poi nuovamente 1 mese in acciaio per la stabilizzazione.
Al naso: fresco con sentori di terziario interessantissimi
In bocca: freschezza ed eleganza con tutti i sentori terziari tipici di Serralunga, grandissimo equilibrio.
Grazie ad Ezio per la competenza e passione.
SILVANO BOLMIDA – Barolo Bussia 2021
Monforte ( CN )
Vigne dai 25 ai 35 anni, versante sud ovest,
420 mt , terreno di arenarie di Diano, sabbie sciolte, e poca argilla. 60 giorni sulle bucce , vinificato in acciaio poi 12 mesi di Barrique rigenerate poi 12 mesi di Tino da 3000 ed infine 14 mesi in acciaio per un favorire una lenta sedimentazione.
Al naso: pulitissimo e fresco
In bocca: pulito, fantasticamente dinamico e con un bellissimo equilibrio.
Grazie a Silvano come sempre un fantastico narratore delle vigne di Langa.
GIOVANNI ALMONDO – Arneis Bricco delle Ciliege 2023
Vigne di 35 anni, terreno argilloso, con forte componente di gesso , versante est sud e ovest, 400 m. Vinificato in acciaio e sei mesi sulle fecce fini.
Al naso: elegante e pulito , con sentori di fiori bianchi, salvia e erbe balsamiche.
In bocca: pulito, sapido, minerale, con note di pesca bianca, note di gelsomino e acacia e un finale sempre balsamico. Un Arneis minerale!
Grazie a Giovanni per la sempre precisa narrazione delle sue fantastiche vigne.
SOBRERO – Barolo Riserva vecchie viti 2019
Castiglione Falletto (CN)
Vigne di circa 75 anni ,Versante sud-est, metri 340, 0,5 ettaro, terreno in cima composto da sabbia poi sotto circa 70 cm roccia stratificata limosa, un terreno sostanzialmente povero.
Sta 60 giorni sulle bucce in Tino troncoconico, malolattica in cemento per sei mesi poi 36 mesi di botte grande di Slavonia da 2500 poi di nuovo tre mesi di cemento.
Al naso: fantasticamente elegante e sentori balsamici, note selvatiche e di cuoio .
In bocca: una perfetta corrispondenza tra naso e bocca con sentori terziari e balsamici e terrosi . una buona persistenza con note di cacao e cuoio.
Grazie Flavio per la tua gentilezza , disponibilità e competenza.
MASSOLINO – Barolo Margheria 2021
Serralunga (CN)
Vigne del 1978, metri 330, versantesud ovest, terreno argilloso marnoso con un vena di sabbia del 5% , sulle bucce per 25 giorni ,vinificato in cemento, poi 24 mesi di botte di rovere di Slovenia da 5000 e poi almeno 1 mese in acciaio prima dell’imbottigliamento.
Al naso: elegante e pulito con già sentori terziari di sottobosco
In bocca: pulito, pieno con un bellissimo finale armonico ed equilibrato. Corrispondenza naso e bocca .
Grazie a Roberto per la precisa presentazione e disponibilità.
Alla prossima !
LUCA GANDIN

“LoST EU”, nuova “tournée” in Deutschland

Ritornano in Germania, con un ricco programma di eventi promozionali, gli otto formaggi, tre piemontesi, dell’Associazione “Alte Terre DOP”

Dal 14 al 24 febbraio

Alba (Cuneo)

Ancora bello pimpante dopo il successo ottenuto l’anno scorso (primo evento) a Berlino, ritorna per il secondo anno consecutivo in Germania e con una proposta di eventi particolarmente ricca, il progetto “LoST EU”, progetto dell’Associazione “Alte Terre DOP”, teso ad una nuova promozione (battere il ferro finché è caldo!) degli “8 Formaggi DOP” del suo “Paniere”: tre, quelli piemontesi, il Murazzano, il Roccaverano e l’Ossolano. Dalla Lombardia lo Strachitunt, dal Trentino il Puzzone di Moena, seguiti dal campano Provolone del Monaco e dai siciliani Vastedda della Valle del Belice e dal Pecorino di Sicilia.

Esattamente un anno fa, nel febbraio del 2024, il progetto approdava a Berlino, all’estremo nord del paese, dando inizio al suo percorso di “costruzioni di rete”, attraverso una capillare sensibilizzazione dei consumatori, dei ristoratori berlinesi e dei proprietari di “retail” ospiti alle “masterclass” e al “walk around tasting”. Un lavoro certosino e proficuo quello compiuto nel corso dell’anno da poco trascorso da parte degli “Ambassador”, il gruppo di lavoro composto da “professionisti tedeschi” e “produttori” che ha selezionato nella capitale tedesca quei ristoratori e proprietari di negozi maggiormente sensibili ai messaggi di filiera corta, “benessere umano ed animale e tutela dei piccoli produttori italiani di qualità intrinsechi al progetto LoST EU”.

Un reale dato di fatto che permetterà, nuovamente, nei giorni compresi fra venerdì 14 e lunedì 24 febbraio prossimi di rinnovare le “Restaurant Week”settimane dedicate ai formaggi “Dop” del Paniere, grazie alle quali i clienti di alcuni dei più rinomati ristoranti berlinesi potranno assaggiare questi prodotti unici, con banchi d’assaggio gratuiti e corner dedicati sia nei ristoranti che nei retail della capitale.

Tra i ristoranti di Berlino per ora confermati troviamo l’“Enoteca l’Angolino”, piccolo ma raffinato ristorante sulla Knesebeckstrasse di Charlotttenburg; il “Bertolini Feinkost”, una vera e propria istituzione tra gli amanti della cucina italiana, sempre a Charottenburg; la “Bocca di Bacco”, uno dei migliori ristoranti italiani a Berlino; il “Facciola’s”, rinomato “wine bar” frequentato specialmente dai giovani;  “‘A Muntagnola”, altro ristorante molto celebre nella capitale tedesca che ha accolto negli anni numerose “celebrities” e personaggi illustri.

Orbene, se da un lato, la nuova mission tedesca punterà , sempre più, a rafforzare il frutto del lavoro già compiuto nei mesi precedenti, dall’altro – e questa è la vera grande novità – mirerà con uguale fervore ed entusiasmo all’obiettivo “Sud del Paese”, ad ampliare cioè le potenzialità del “Made in Italy” verso la città dell’“Oktoberfest”, quella città di Monaco di Baviera, che è crocevia commerciale di tre mercati importanti quali l’Austria, la Svizzera e l’Italia, e da sempre “porta” della Germania attraverso la quale si estendono poi al resto del paese i gusti e le tradizioni enogastronomiche più varie. E, dunque, proprio a Monaco di Baviera si concentrerà, lunedì 24 febbraio, il momento culminante delle attività in Deutschland. Sarà infatti l’esclusiva enoteca di “Eataly Munich” ad ospitare una giornata perfetta per tutti gli appassionati di formaggio, in compagnia dei nostri produttori. In questa giornata, saranno organizzate una “Masterclass” e a seguire un “Walkaround Tasting” dedicati a professionisti e giornalisti per portare all’attenzione del pubblico del Sud della Germania questi “gioielli caseari italiani” ancora poco conosciuti all’estero e di difficile reperibilità, date le logiche concentrate sul prezzo a cui è improntata la grande distribuzione.

La “Masterclass” avrà inizio alle 14,30 con una breve presentazione dei produttori, per raccontare a un pubblico selezionato di giornalisti, grossisti, importatori e ristoratori tedeschi le tecniche di produzione, le tradizioni e la sapienza millenaria da cui hanno origine questi formaggi così unici che rappresentano l’identità di alcuni territori agricoli di eccellenza in Italia.

A seguire, intorno alle 15,30, avrà inizio il “Walk around tasting”, durante il quale i produttori saranno a disposizione per condividere gli antichi segreti e le caratteristiche intrinseche che rendono questi formaggi unici al mondo.

Inoltre, anche a Monaco di Baviera, così come a Berlino, sono previste “Restaurant Week” che coinvolgeranno i ristoranti “Ciccio’s Tavernetta”“Bar del Giorno”“L’Antipasto Nuovo”“Partenopeo”“Ristorante Al Pacino”“Casa Italiana Feikosten” per far conoscere le “DOP” del Paniere. Sono previste altresì attività di “tasting days in store” presso “Maybachufer”“Sudstern” e “Arkonplatz” di Berlino e presso i celebri negozi “Superissimo” e “Farnetani” di Monaco.

g.m.

Nelle foto: immagini di repertorio