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Confagricoltura: eccellenze torinesi alle Nitto ATP Finals 2022

Confagricoltura Torino con il contributo della Camera di commercio di Torino, presenta “La merenda di una volta” con carni, formaggi, e vini del nostro territorio ai giornalisti a Palazzo Madama.

Le ATP Finals 2022 (ufficialmente Nitto ATP Finals 2022 ) sono un torneo di tennis disputato a Torino, dal 13 al 20 novembre 2022, per il secondo anno consecutivo, sul campo di cemento indoor del PalaAlpitur. È l’evento conclusivo dell’ATP Tour 2022 a cui hanno partecipato i primi otto giocatori della classifica ATP di singolare e le prime otto coppie della classifica di doppio. È stata la 53ª edizione del torneo di singolare e la 48ª del doppio.

Come per ogni evento nazionale e internazionale che coinvolge la capitale sabauda, l’occasione è propizia per promuovere il nostro territorio e le sue eccellenze produttive, ma non solo. Ai giornalisti e a coloro che frequentano Palazzo Madama nei giorni delle Nitto ATP Finals, Confagricoltura Torino, con il contributo della Camera di commercio di Torino e nell’ambito delle attività organizzate dall’Ente Camerale con le Associazioni di Categoria del Piemonte, presenta le “Eccellenze torinesi: carni, formaggi e vini del nostro territorio”.

La presentazione si è svolta lunedì 14 novembre e ha coinvolto alcune aziende agricole di Confagricoltura Torino e i vertici dell’Associazione per presentare prodotti e produttori nonché le attività della medesima, insieme al giornalista e critico enogastronomico Alessandro Felis. Il numeroso pubblico di comunicatori convenuto a Palazzo Madama e presente a Torino per l’evento sportivo ha così potuto assaggiare i formaggi dell’azienda Le Corbusier di Novalesa rappresentata da Camilla Bar, la salsiccia bovina dell’azienda Alessandro Moschietto di Coazze, il cui titolare è anche presidente ANGA Confagricoltura Torino, e il Freisa di Chieri Doc dell’azienda Emanuele Miglioretti di Pino Torinese, rappresentata dal titolare. Completavano la proposta enogastronomica i grissini alle nocciole e il pane con farina del territorio torinese di tipo 1 di Marcello Vidotto di Torino e i nocciolini della pasticceria Bonfante di Chivasso.

Dare visibilità al settore agricolo e al comparto agroalimentare nel contesto economico attuale è fondamentale per la sopravvivenza di alcune realtà produttive. Il settore carne, zootecnico in generale è particolarmente in sofferenza e la preoccupazione è grande dato l’aumento dei costi energetici per le imprese che a fronte dei rincari dei mangimi e dei foraggi e di un modesto aumento del valore delle produzioni di carne e latte non riescono più a far quadrare i conti. Il Piemonte vanta una solida tradizione casearia. Il latte raccolto nelle aziende agricole piemontesi, destinato alla caseificazione di prodotti freschi e stagionati, concorre alla produzione di 7 formaggi a DOP – denominazione d’origine protetta –  e più di 30 tipi di formaggi meno conosciuti.

Il vino, nel 2022, con la siccità eccezionale perdurante, ha sofferto meno di quanto si potesse temere; le quantità di uve vendemmiate, salvo eccezioni regionali sono calate ma mai sprofondate. In alcune zone del Piemonte, seppur con minor produzione, la produzione si attesta su livelli qualitativi elevatissimi.

L’evento sportivo torinese vede gli occhi del mondo puntati sulla nostra città ed è fondamentale cogliere questo momento per promuovere il nostro territorio e le sue innumerevoli produzioni di alta qualità, cibo e vino in primis.

Atp, il dolce a tema di Fabrizio Racca

BATTUTA FINALE TRA BELLEZZA E GOLOSITÀ: REALIZZATO IN OCCASIONE DELLE ATP FINALS,  DAL PASTRY CHEF 

Il dessert rappresenta il tocco finale di un ottimo pasto, a completamento di ciò che si è mangiato in precedenza. È la sublimazione ( dolce)  del pensiero dello chef ( o del pastry chef) a esaltazione dell’idea del menù.
Quello progettato, perché si tratta di fine filosofia architettonica nella pasticceria, dal pastry chef Fabrizio Racca, rende omaggio per il secondo anno alle Atp Finals di tennis in corso a Torino.
È stato presentato in occasione della cena inaugurale per la manifestazione il 13 novembre, col nome di ” Match point”  a riecheggiare il colpo che nel gioco del tennis porta alla vittoria della partita.
La monoporzione, in vendita nell’omonimo negozio di Corso Vittorio Emanuele II 78, fino a domenica 20 novembre, è una bavarese al caffè realizzata con infusione in panna di chicchi di caffè Lavazza biologico La Reserva de Tierra Alteco ,cremoso di zabaione d’amaretto, cake di amaretto di Mombaruzzo, cialda di nocciola IGP Piemonte e cialda di cioccolato bianco. La sfera, che va invece a ricreare la forma di una pallina da tennis, è composta da un guscio di cioccolato bianco, che al suo interno racchiude un cremoso di zabaione d’amaretto.
Come lo stesso Racca afferma – “Poiché l’amaretto è uno dei prodotti dolciari più usati in Piemonte – come dimostrano il bònet e pesche ripiene – mi è sembrato naturale inserirlo, in un dolce dai sapori territoriali”. La versione utilizzata è quella tradizionale di Mombaruzzo, un prodotto dell’Arca del Gusto Slow Food, realizzato con mandorle, albume, zucchero e armelline, la parte tenera e amara del nocciolo dell’albicocca; il produttore scelto è invece quello più antico ancora all’attivo, Moriondo Virginio, parente del Giacinto che secondo la leggenda ereditò la ricetta da una fanciulla originaria della Sicilia di cui era innamorato. Se l’amaretto è molto conosciuto nella versione biscotto, si può dire altrettanto del liquore, che viene impiegato sotto forma di zabaione all’interno della pallina. Il dolce si consuma in due set, in un crescendo di sapori: prima il dessert, dove lo zabaione di amaretto è presente sotto forma di cremoso, poi la sfera, dove lo zabaione è presente in purezza”. La dolce composizione è stata impiattata su un piatto serigrafato con le linee del campo da tennis, dal caratteristico color blu delle Nitto ATP Finals.
Il dolce ” Match point” , proposto in negozio racchiuso in una box, viene abbinato al Cold Brew Caffè Calima 1895 infuso a freddo, anch’esso realizzato nel laboratorio di Fabrizio Racca e da degustare a conclusione degli assaggi. “Per custodire questi tre preziosi momenti ho realizzato una scatola che sapesse raccontare il progetto e l’importanza dell’evento che Torino, per il secondo anno consecutivo, e così sarà ancora per altri tre, si prepara ad ospitare”.
 
 
Chiara Vannini

Atp Tennis, da Gerla un cioccolatino speciale

Torino è in fermento per il ritorno del grande tennis delle Nitto ATP Finals, l’evento che anima la città accogliendo turisti e appassionati da tutto il mondo.

Gerla 1927, storica pasticceria di Torino, si unisce ai festeggiamenti con un dolce tributo in limited edition: una box di cioccolatini gourmet creati dall’Executive Pastry Chef Evi Polliotto.

Due diverse tipologie di cioccolatini dai sapori avvolgenti e i colori che richiamano quelli delle ATP:  cioccolato al latte con cuore di caramello a base di frutto della passione e cioccolato bianco con cuore di caramello a base di cassis (una varietà di ribes nero selvatico), due varianti originali e golose caratterizzate da una punta di acidità che le rende uniche e stuzzicanti.

Un dolce regalo o una coccola da concedersi che celebra lo sport e la tradizione dolciaria sabauda, i cioccolatini ATP Finals Limited Edition sono realizzati artigianalmente nei laboratori torinesi di Gerla 1927 e acquistabili in tutti i locali del gruppo.

www.gerla1927.com

 

E’ di scena il tartufo. Tutte le fiere di un autunno goloso

Autunno goloso nelle provincie di Alessandria e di Asti: tutte le Fiere e le Tavole del Tartufo 2022

Torna come ogni anno in Piemonte uno dei graditissimi protagonisti dell’autunno alessandrino, il tartufo. Un prodotto tra i più preziosi e apprezzati del mondo, che porta con sé una tradizione antichissima legata al territorio piemontese e che, insieme al vino, rappresenta un motore importantissimo di promozione turistica ed enogastronomica internazionale.

La Camera di Commercio di Alessandria-Asti ha deciso di promuovere le Fiere del Tartufo che si svolgono in provincia di Alessandria e Asti nel periodo ottobre-dicembre 2022. Nello stesso periodo, inoltre, promuoverà i ristoranti e gli agriturismo certificati con il Marchio Q Ospitalità Italiana che propongono pasti con il tartufo presso i rispettivi esercizi. “Intorno a questo prodotto si esprime un territorio dalle grandi potenzialità turistiche e culturali, esaltate dalleccellenza della gastronomia e dai suoi straordinari vini, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo“, commenta la Camera di Commercio di Alessandria-Asti. “Per queste ragioni e per diffondere sempre più la conoscenza e le eccellenze delle due province, abbiamo ideato da alcuni anni l’iniziativa “Le tavole del tartufo” (tutte le informazioni su http://www.asperia.it)”.

Come nelle scorse edizioni, verrà data diffusione del calendario fieristico delle province di Alessandria e di Asti con protagonista il tartufo attraverso una apposita campagna di comunicazione. La Camera di Commercio di Alessandria-Asti sostiene il presidente Gian Paolo Coscia ben conosce il valore economico di questo gioiello del territorio e da anni è impegnata a sostenere un progetto di promozione delle terre e delle fiere del tartufo. Protagonisti fondamentali di questazione sono già oggi e sempre più devono diventare i ristoratori della provincia, perché è sulle loro tavole che il visitatore può godere con calma il piacere del profumo del prodotto autunnale per eccellenza. Questo progetto si rivolge direttamente al turista che si reca in provincia di Alessandria e di Asti affascinato dalle bellezze della campagna e dai dolci profili delle colline, dai vigneti che si estendono per chilometri, dalle sfumature dei colori autunnali, dai piccoli borghi e dagli antichi castelli, dove veramente il tempo sembra essersi fermato. È a questo visitatore che si vuole proporre il magico incontro con il profumo del tartufo, con lobiettivo di accoglierlo e di accompagnarlo alla scoperta di sapori unici ed irripetibili.

Appuntamenti fieristici 2022 da metà novembre

nell’Alessandrino e nell’Astigiano

Alessandria – 36° Fiera San Baudolino, 13 novembre

La Fiera si San Baudolino è l’evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche e alle specialità locali. Su tutti, tartufi e vini saranno i protagonisti,ma non mancheranno pane, biscotti, focacce, salumi, bagna cauda e molto altro.

Per maggiori informazioni: www.asperia.it

Murisengo (AL) – Fiera Nazionale del Tartufo Trifola dOr, 13 novembre

Una tradizione antica, quella della Fiera del tartufo di Murisengo, nata nel 1967 ma con radici nellantica tradizione agricola e commerciale risalente al 1530 con la Fiera di S. Martino. La Fiera di Murisengo (quest’anno alla 55° edizione)rappresenta una speciale occasione per gustare i sapori contadini, con un centinaio di stand enogastronomici e di artigianato piemontese che si snodano attraverso lantico borgo.

Per maggiori informazioni:https://www.fieradeltartufo.net

Asti – Fiera Nazionale del Tartufo, 19-20 novembre

Una grande e storica fiera, con la mostra mercato, show cooking, momenti di approfondimento e Wine tasting organizzati dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato e dal Consorzio dell’Asti DOCG.

Per maggiori informazioni: www.comune.asti.it

Canelli (AT) – Fiera Reginale del Tartufo, 20 novembre

Uno dei più importanti appuntamenti enogastronomici della zona con bancarelle di prodotti enogastronomici particolarmente rappresentativi. Allinterno del cortile dellEnoteca, contemporaneamente alla mostra mercato tartufo, verrà ricreato un momento di promozione eno-gastronomica comprendente piatti del territorio a base di tartufo bianco abbinati a vini dei produttori dellEnoteca Di Canelli, e allestimenti vari stand dedicati ai Consorzi del territorio. 

Per maggiori informazioni: www.comune.canelli.at.it

San Sebastiano Curone (AL) – Fiera Nazionale del Tartufo bianco e nero, 20 e 27 novembre

L’intento perseguito ormai da 39 anni è quello di una manifestazione volta a far conoscere la produzione di tartufi bianchi e neri delle Terre del Giarolo, tartufi di qualità sicuramente pari se non migliore di quelli di altre zone più “titolate”. In occasione di questa 39° edizione, inoltre, dal 20 al 27 novembre verrà inaugurata nei locali dellArchivio Pittor Giani la mostra Felice Giani 200 Anteprimache desidera proporre unanticipazione delle importanti manifestazioni che nel 2023 celebreranno lanniversario dei 200 anni dalla morte del pittore neoclassico nativo di San Sebastiano che fu protagonista assoluto della cultura di fine 700 ed inizi 800. Si potranno ammirare documenti ed opere originali di Giani, Appiani, Batoni, Camuccini, Dellera, Duranti, Galliari,  Migliara, Palagi,  Sabatelli ed altri ed un video che permetterà la visione in anteprima del prezioso Album da Faenza a Marradiin mostra nel 2023.

Per maggiori informazioni: https://www.comune.sansebastianocurone.al.it

Montegrosso d’Asti (AT) – Fiera Nazionale del Tartufo, 26-27 novembre  

Degustazioni guidate di vini locali, esposizione e premiazione dei migliori tartufi del territorio e il mercato dei prodotti tipici, con l’accompagnamento musicale.

Per maggiori informazioni:http://www.comune.montegrossodasti.at.it

Castelnuovo Don Bosco (AT) – Fiera Regionaledel Tartufo, 27 novembre

Insieme alla Fiera di Sant’Andrea, Castelnuovo Don Bosco festeggia il tartufo e i suoi cercatori, i trifulau, con la trentaduesima edizione della sua Fiera del Tartufo, con stand enogastronomici e spettacoli.

Per maggiori informazioni:www.comune.castelnuovodonbosco.at.it

Acqui Terme (AL) – Acqui e Sapori, 26 e 27 novembre

Ritorna ad Acqui Terme la Mostra Regionale del Tartufo, Acqui & Sapori, che quest’anno si svolgerà presso il Centro Congressi. La città termale si trasformerà in unimportante vetrina del gusto, dando il via alla storica manifestazione dedicata al tartufo e ai prodotti enogastronomici locali. Due giorni allinsegna dei sapori, in cui degustare un territorio unico e straordinario. Ingresso gratuito e tante attività che culmineranno domenica sera con la premiazione del tartufo più bello.

Per maggiori informazioni: https://comune.acquiterme.al.it

Cortazzone (AT) – Fiera del Tartufo Bianco del Monferrato, 4 dicembre

Una bella fiera che si svolge in questo piccolissimo borgo collinare dell’Alto Astigiano e che celebra con una mostra mercato i prodotti enogastronomici locali.

Per maggiori informazioni:https://www.comune.cortazzone.at.it/it

Show cooking di Confagricoltura a Tuttomele

Confagricoltura Torino partecipa con

“MELE…CUCINO!” a TUTTOMELE 2022

 

 

TUTTOMELE è la grande manifestazione autunnale che giunge oggi alla sua 43^ edizione e che si svolge a Cavour dal 5 al 13 novembre. Richiama l’attenzione di oltre 300.000 visitatori offrendo una straordinaria mostra mercato regionale di frutticoltura, gastronomia ed artigianato. Una scommessa del territorio, per il suo sviluppo al fine di coinvolgere l’intero tessuto produttivo locale. Scommessa vinta e certificata da un successo crescente negli anni, che è culminato nel 2019 con il riconoscimento di Fiera Nazionale e la triplicazione delle aree allestite.

Puntare su Cavour, delizioso borgo in provincia di Torino, celeberrimo grazie al padre nobile dell’unificazione italiana, il conte Camillo Benso, nonché uno dei più fiorenti centri di coltivazione del frutto, è certamente la giusta occasione per stuzzicare il palato con menu golosi. Innumerevoli sono le qualità e le quantità di mele provenienti da tutto il mondo che vengono esposte durante la festa.

TUTTOMELE è dunque diventata una tradizione irrinunciabile, meta turistica, appuntamento enogastronomico e importante punto di riferimento per la frutticoltura, sviluppando radici solide e ben ancorate al territorio.

Come ormai da tradizione, Confagricoltura Torino sarà presente alla manifestazione nell’Area Fiere, organizzando sabato 12 novembre, due show cooking con cuochi del territorio che, pur essendo legati alle loro radici culinarie piemontesi, non disdegnano un po’ di fantasia nei loro piatti. Il primo appuntamento sarà alle ore 12.00 e verrà preparato un risotto alle mele dallo chef Mauro Agù de “‘L Ciabot” di Roletto. Alle ore 16 verrà invece proposta una gustosa merenda, sempre con protagoniste le mele della società agricola Terra della Rocca di Mattalia, dallo chef Franco Turaglio de “La Nicchia”. Accompagneranno le degustazioni i succhi di frutta dell’azienda agricola Bruno Steve.

Le degustazioni saranno condotte da Alessandro Felis, giornalista e critico enogastronomico e interverranno Tommaso Visca, Presidente di Confagricoltura Torino, Maria Luisa Cerale, direttore di Confagricoltura Torino, Roberto Ballario, responsabile zonale di Confagricoltura Torino con Elisa Bocco, tecnico frutticolo dell’Associazione e consigliere del comune di Cavour.  

Calamari ripieni in padella

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Un secondo di pesce facile e ricco di gusto.

Ripieno realizzato con pochi ingredienti, ma ugualmente goloso. I calamari ripieni si possono preparare con largo anticipo e incontreranno il consenso di tutti i commensali.

Ingredienti

2 calamari di medie dimensioni
2 spicchi d’aglio
1 uovo intero
50gr di parmigiano grattugiato
100ml di vino bianco secco
1 ciuffetto di prezzemolo
6 filetti di acciuga sott’olio
4-5 grissini
Olio, sale, peperoncino

Lavare e pulire bene i calamari. Tritare finemente i tentacoli. Tritare il prezzemolo ed i grissini. Scaldare l’olio in una padella, aggiungere uno spicchio d’aglio leggermente schiacciato ed i filetti di acciuga. Lasciar sciogliere le acciughe,  aggiungere i tentacoli tritati, lasciare cuocere per qualche minuto, togliere l’aglio ed unire i grissini tritati, sfumare con 50ml di vino bianco e cuocere qualche minuto. Lasciar raffreddare, aggiungere al ripieno il parmigiano, metà prezzemolo, l’uovo leggermente sbattuto ed un pizzico di peperoncino. Riempire i calamari con il composto lasciando almeno 2 cm dal bordo, chiudere con uno stuzzicadenti.
Scaldare l’olio in padella, unire lo spicchio d’aglio rimasto, lasciar rosolare i calamari, aggiustare di sale e sfumare con il vino bianco. Cuocere coperto per 15/20 minuti. A cottura ultimata spolverizzare con il prezzemolo e servire.

Paperita Patty

Zucca al Castelmagno con Franco Gray

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LE CENE DI BEATRICE

Era il 2007 quando la casa editrice Rizzoli pubblica “Scusa ma ti chiamo amore” di Federico Moccia, con tutta l’annessa tematica sulle differenze generazionali.

Un concetto da me ampiamente sottovalutato, finora.

Ebbene, sottovalutando si impara.

Ma cominciamo dall’inizio.

Dalla solita ricerca dell’amore, dalla passione per la cucina, dall’invito a cena da parte di Franco al Carlo e Camillo bistrot.

Anna la mia visionaria amica tenta sin da subito didissuadermi indicando più volte la mia data di nascita sul documento.

Una consueta stretta di mano con Franco e tutti quei gingilli appesi alla cravatta rendono chiaro ciò che Anna intendesse.

“Escludendo Raoul Bova, vent’anni sono eccessivi.”

Appare cosi. Un levriero dipinto a olio, ricoperto da stemmi e polvere.

Rigato da anni di sigari.  

Chissà, mi domando, se la versione giovane di Franco Gray è a far festa con Lord Henry Wotton nella bellaParigi.

Chissà.

Superato il trauma iniziale ci conducono all’interno del Bistrot, prolungamento scintillante del Grand Hotel Sitea di  via Carlo Alberto.

In pochissimi istanti vengo rapita dall’aria aristocratica dell’arredamento.

Boiserie, inserti dorati, drappeggi rosso carminio lungo le pareti e mise en place minimal. L’assenza di tovaglie rimarca il concetto “Pop” voluto per questo formatDall’amore per la cucina e la capacità di mediazione di Camillo Benso nasce uno stellato dove l’eleganza sabauda è accessibile e intima.

Così intima che tutto induce ad allungare un tacco dodici sotto il tavolo.

Freno subito la fervida fantasia dei lettori: Fossi matta.

Ci accomodiamo accanto al caminetto sotto il dipinto di Vittorio Emanuele II, il quale ispira Franco a favellare su D’Annunzio, unità d’Italia e successioni reali.

Tipici discorsi da primo appuntamento.

La proposta gastronomica coordinata dallo chef stellato Davide Scabin veste di concretezza e di sapori conosciuti stupendoci tuttavia con paradossi fra gli elementi come solo un’ artista sa fare.  Un lavoro di meticolosa sottrazione che conduce alla frase: “La semplicità è un punto di arrivo non di partenza”.

Franco e i suoi ridondanti gingilli d’oro sembrano non aver appreso nulla dalle parole sopra citate.

Si presentano una serie di piccoli entrèe accompagnati da due calici di Franciacorta e Franco ordina un nebbiolo 2020 di Giacomo Fenocchio, vino che preannuncia in modo eccelso le portate che seguono.

Il vitello tonnato pop art con salsa tonnata e capperi, la zucca al castelmagno e tartufo nero, rivelano una scelta di materie prime di qualità, ma è la Faraona alla Marengo cotta a bassa temperatura a dare il vero twist al mio palato.

Accompagnata da funghi porcini e tuorlo d’uovo gioca sulle consistenze e sui colori caldi della stagione, rendendo i discorsi lenti e leziosi del mio commensale più sopportabili.

Terminato il suo caponet di trota salmonata e aceto rosso, Franco cerca nel mio sguardo una sorta di grafico dati sull’andamento della cena. Limito il feedback ad un sorriso circostanziale generando un’ involontaria speranza.

Franco Gray avanza così, all’atto finale.  

“Sali su in hotel per un drink?”

Meidei Meidei.

Si può dire del ristorante miei cari lettori, che questomeriti la fama che ha.

Una coccola, un piacere, un’ esperienza dai sapori piemontesi immersi in quello che è stato alloggio di famosi artisti, scrittori e musicisti del passato.

Ma che di certo, non sarà il mio per questa notte.

Addio mio caro, noioso, ritratto di Franco Gray.

In fondo era storia già scritta, finale già visto.

Soltanto io non avevo

un pugnale

nascosto nei collant.

Elena Varaldo

Ristoranti, le stelle del Piemonte brillano ancora

Come in ogni premiazione, c’è chi rimane contento, deluso, arrabbiato, chi contento a metà.

La cerimonia più attesa dell’anno, l’assegnazione del premio rivolto alla ristorazione italiana – la stella michelin – ha visto brillare in totale 385 stelle: segnale importante per questo comparto che ancora fatica a uscire dal periodo post pandemia ma che dimostra comunque di mantenersi solido e determinato nella proposte gastronomiche, con un trend costante di valorizzazione delle materie prime della regione, soprattutto nell’utilizzo e nella lavorazione della componente vegetale.
A Torino e in Piemonte, 44 in totale i ristoranti confermati o premiati con l’aggiunta di una nuova stella, rossa o verde : per quest’ultima, quella rivolta al riconoscimento dei ristoranti all’avanguardia nel campo della sostenibilità – sotto gli aspetti etici, ambientali e gastronomici –  i riflettori sono stati particolarmente accesi.
Interessante e anche  inaspettata, una new entry valsusina che saprà dire la sua molto presto.
Ecco, quindi, le ” stelle ” piemontesi :
 
TORINO
 
 Conferma 1 stella michelin: 
 
Cannavacciuolo Bistrot 
Carignano 
Casa Vicina 
Condividere ( oltre il premio Michelin per il miglior sommelier 2023 assegnato a Stefano Quero) 
Del Cambio 
Magorabin 
Piano 35 
Spazio 7 
Unforgettable 
Vintage 1997
Andrea Larossa 

Provincia di TORINO
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Dolce Stil Novo ( Venaria Reale) 
Gardenia ( Caluso) 
Zappatori ( Pinerolo) 
La Credenza ( San Maurizio Canavese) 
 
Assegnazione  1 stella michelin
 
RistoranTino ( Sauze di Cesana) 
Provincia di CUNEO
Conferma 1 stella michelin
 
Locanda del Pilone ( Alba) 
All’Enoteca ( Canale) 
La Madernassa ( Guarene)  
Damiano Nigro ( La Morra) 
Massimo Camia ( La Morra) 
Borgo Sant’Anna ( Monforte d’Alba) 
Fre ( Monforte d’Alba) 
21.9 ( Piobesi d’Alba) 
Il Centro ( Priocca) 
Il Ristorante di Guido da Costigliole ( Santo Stefano Belbo) 
Guidoristorante ( Serralunga d’Alba – Fontanafredda) 
La Ciau del Tornavento ( Treiso) 
Il Nazionale ( Vernante) 
 
Conferma 2 stelle michelin 
 
Antica Corona Reale ( Cervere) 
 
Conferma 3 stelle michelin + assegnazione stella verde: 
 
Piazza Duomo ( Alba) 
 
 
 
Provincia di ALESSANDRIA: 
 
 
Conferma 1 stella michelin: 
 
I Caffi ( Acqui Terme) 
La Fermata ( Alessandria/ Spinetta Marengo) 
 
 
Provincia di ASTI: 
 
 
Conferma 1 stella michelin : 
Il Cascinale Nuovo ( Isola d’Asti) 
Ca’ Vittoria ( Tigliole) 
 
Assegnazione 2 stelle michelin : 
Locanda del Sant’Uffizio- Enrico Bartolini ( Penango / Cioccaro) 
 
 
NOVARA 
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Tantris 
Cannavacciuolo Cafè&Bistrot
 
Provincia di NOVARA
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Locanda di Orta – Andrea Monesi ( Orta San Giulio) 
Al Sorriso ( Soriso) 
 
 Assegnazione 3 stelle michelin:
 
Villa Crespi ( Orta San Giulio) 
 
                                                                                             PROVINCIA DI VERBANIA: 
 
Conferma 1 stella michelin 
 
Atelier ( Domodossola) 
Conferma 2 stelle michelin: 
 
Il Piccolo Lago ( Verbania/Fondotoce)
 
Buon appetito, dunque e che la stella della buona cucina vi accompagni nella scelta dei nostri ristoranti
Chiara Vannini
 
 
 
 
 
 
 
 
 

In “missione gastronomica” con la cena spaziale

Torino, oltre che a essere soprannominata la  ” piccola Parigi” è anche famosa come la ” piccola Houston” dove sono attive realtà come la Thales Alenia Space e Altec:

esse pongono la città di Torino in una posizione di livello sia negli studi di ricerca sulle caratteristiche dello spazio in continua evoluzione – alla luce anche degli attuali ambiamenti climatici – sia nella possibilità di narrarare i connotati che legano il modo di alimentarsi all’interno di una navicella spaziale e le modalità di cucinare i cibi direttamente nello spazio,  senza disperdere le loro qualità nutrizionali , essenziali agli astronauti durante i lunghi mesi di permanenza   in assenza di gravità.

A raccontare i vari aspetti della vita nello spazio, attraverso narrazioni gastronomiche espresse sotto forma di piatti presentati e pensati com un immaginario viaggio verso l’orbita terrestre, ci pensa la cena spaziale : format di successo già nelle passate edizioni, realizzata in storici ristoranti torinesi , ideata e condotta da Maurizio Maschio, giornalista e gastronauta che, giovedì 10 novembre , presenterà la nuova edizione presso i locali del Ristorante Spazio 7 ,all’interno della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in V. Modane 20. Un luogo, un tema, dunque.
La cena, ideata dall’ingegno del ” neo acquisto ”  chef Antonio Romano, giovane talento, allievo del tre stelle michelin Heinz Beck de ” La Pergola” a Roma, sarà improntata verso la proposta di ricette dove gli ingredienti tipici del territorio piemontese vengono abbinati, in maniera studiata ma divertente,  a una cucina dai caratteri  squisitamente internazionali. Accostamenti mai banali e che vengono proposti attraverso l’uso di moderne tecniche di approccio declinate, proprio per il tema della serata,  alla sperimentazione attraverso l’uso di apposite tecnologie, allo stesso modo con cui ,sulle navicelle spaziali, si lavora per la ricerca. Ecco che , fra le varie tecniche, fa capolino l’utilizzo della stampante 3D, metodologia moderna largamente usata nelle missioni spaziali, con la quale il fantasioso re stellato dei fornelli di Spazio 7 disegna direttamente gli stampi da utilizzare per la realizzazione dei piatti nei quali è espresso chiaramente l’approccio a una cucina aperta alla novitá, alla sperimentazione e in linea con le esigenze del suo pubblico, che é quello di divertirsi a partire da ciò che si mangia e sotto quale forma.
Ogni piatto sarà fatto precedere da un breve incipit di descrizione,  con chiari riferimenti ai pianeti e alla luna.  Uno dei piatti che meglio esprime il senso della serata spaziale e la magia nella sua composizione di cui è capace chef Romano in tutte le sue espressioni culinarie è sicuramente l’antipasto,  la seppia in tre consistenze, alias ” Il paradosso della stella”: cottura alla brace, in padella e marinata in un unico composto e condito con pomodoro a crudo: un piatto da mandare letteralmente in orbita! Per proseguire con ” Marte in terra arida” , un irresistibile risotto con funghi porcini e topinambur; un secondo d’autore come il Filetto di Vitello e nocciole su ” Polvere di Luna” e, dulcis in fundo, ” Saturno contro ” , squisito dessert di semi di carrube, combava e fava tonka.
Al convivio gastronomico si aggiungeranno degli interesssanti talk, moderati da Maurizio Maschio insieme a importanti ospiti del settore spaziale, fra i quali Walter Cugno, vicepresidente di Thales Alenia Space Italia, e Giuseppe Scellato, presidente dell’incubatore I3P del Politecnico di Torino e direttore di ESA: la divulgazione e la descrizione  delle attuali missioni spaziali, a cosa servono e in  che modo le start up innovative nel mondo della ricerca nello spazio stanno trovando riscontro nella divulgazione di importanti tematiche quali, ad esempio, quelle relative allo sviluppo e all’applicazione di tecnologie di origine” spaziale” in campo agricolo per la cosiddetta ” agricoltura di precisione” ; o alla mappatura dei terreni per la riduzione degli sprechi e l’ottimizzazione dei raccolti stagionali.
Rappresenteranno motivo di orgoglio tutto torinese per prendere coscienza di vivere in una delle città europee con un potenziale enorme e ancora poco divulgato nel campo della ricerca e delle missioni nello spazio.  Attività – come si sta scoprendo – sempre più utili alle nostre capacità di adattamento su un pianeta terra che ha bisogno di essere ripensato e rinvigorito attraverso, soprattutto, l’uso ragionato di tutte le risorse naturali adatte al soddisfacimento del bisogno primordiale dell’uomo, nutrirsi. Sulla terra ma ancora di più in luoghi ostili alla sopravvivenza dell’uomo, proprio come nello spazio.
Il costo della cena è di 110 euro vini inclusi,  bevande e visita alla mostra in corso. Prenotazioni e informazioni allo 011. 37 97 626 o scrivere a info@ristorantespazio7.it oppure acquistando l’esperienza on line su www.nehexperience.com 
 
 
Chiara Vannini

Green Pea, alla scoperta del primo centro commerciale dedicato ai temi della Sostenibilità

“Ozio. Intervalli di lucidità nei disordini della vita”.

Per godere di questo momento di “lucidità” nel bel mezzo della città, potete andare alla scoperta di Green Pea- il primo primo centro commerciale dedicato ai temi della Sostenibilità situato nel quartiere Lingotto di Torino. L’ edificio è unico nel suo genere per forme e architettura e i servizi spaziano dal benessere, al desing offrendo ai consumatori un’esperienza wellness a 360° gradi.

Il progetto è opera di Oscar Farinetti, il creatore di Eataly, conosciuto in tutto il mondo per la tutela e la valorizzazione dei prodotti gastronomici Made in Italy. Questa volta la sua sfida era quella di creare un luogo in cui la tutela dell’ambiente incontrasse l’architettura e potesse rispondere in modo innovativo alle esigenze dei consumatori. Quello che ne è venuto fuori è un grande centro commerciale, totalmente eco- friendly, snodato su 5 piani che spaziano dal food and beverage, all’abbigliamento per finire con una terrazza dedicata all’ Optium completa di SPA. I primi 4 piani sono dedicati al neg-otium ovvero al lavoro: life-style, architettura e arredamento, abbigliamento sostenibile e beauty con annessa libreria.

Il terzo piano ospita il bistrot “100Vini&Affini” e il ristorante stellato “Casa Vicina”. L’ultimo piano è dedicato, invece, all’ Otium, un momento di pace che aiuti l’uomo allo sviluppo di nuove idee. Per rispondere a questa esigenza, la grande terrazza dell’ultimo piano, ospita una SPA, due piscine idromassaggio, una sauna, un bagno turco e la prima piscina a sbalzo su Torino. Tutto qui è creato in armonia con la natura con l’obiettivo di rispettare il pianeta. Se Eataly era nato per la tutela dei prodotti che mettiamo sulla tavola, questo posto ha l’intento di completare il percorso, garantendo servizi che soddisfino i consumatori in tutti gli aspetti della vita.

 

Il focus di Green Pea è il Rispetto dell’ambiente. Per questo l’edificio è interamente costruito con legno, acciaio e vetro. Anche la vernice Airlite è studiata in modo da eliminare l’80% dell’inquinamento e il 90% dei virus. All’esterno vi sono dei grossi smartflowers di Enel X che alimentano l’energia dell’edificio seguendo l’andamento della luce solare. Allo stesso modo funzionano le pensiline fotovoltaiche e le sfere eoliche esterne, entrambe in grado di creare energia in modo naturale. Non è solo quello che si vede ad essere studiato in modo eco- friendly, ma anche quello che sta nelle fondamenta di questo posto.

Sotto il centro commerciale c’è una serra idrica di capienza pari a 110 litri di acqua che recupera l’acqua piovana e viene riutilizzata per bagnare piante e fiori presenti nell’edificio e per dare acqua agli scarichi. E’ presente anche un sistema geotermico in grado di risparmiare all’ambiente ben 300 kg di Co2..
Il piano zero ospita tutti i servizi connessi ai beni essenziali: una lavanderia totalmente sostenibile che riduce la dispersione dell’acqua, Iren per la luce e il gas, TIM con tante offerte legate alla comunicazione sostenibile, fino ad arrivare alla mobilità con Stellantis &You Torino che,oltre alle auto elettriche e ibride, ha a disposizione scooter e monopattini. Il primo piano, invece, è dedicato all’architettura con tante soluzioni eco-solidali e materiali Made in Italy. Il secondo piano è totalmente incentrato sull’abbigliamento, con un interessante sezione iniziale focalizzata sui materiali. Solo per citarne alcuni è presente un campione di cotone biologico, uno di nylon rigenerato, un campione di lana vergine tinta in modo naturale (mediante l’utilizzo delle erbe), la lana grezza merino certificata a livello internazionale. Tra i materiali più insoliti, tramite un Partner Green Pea, c’è anche un pezzo di copertone di bicicletta riutilizzato per creare portachiavi e borse. Oltre all’abbigliamento, il piano offre una sezione di beauty con un ampliamento dei marchi presenti. La scelta dei brand si basa su due criteri differenti: alcuni vengono selezionati per i metodi di distribuzione, altri le tecniche di lavorazione totalmente sostenibili. Per quanto riguarda i primi sono aziende che riducono lo spreco derivante dall’eccessiva produzione dei capi, creando solo il pezzo richiesto ed evitando gli accumuli in magazzino.

 

I secondi, invece, utilizzano delle tecniche eco-solidali come il riciclo, le tinture o l’utilizzo del materiale sostenibile. Tra i capi in esposizione vi sono quelli di un’azienda che basa la produzione sul riciclo della plastica che viene pescata dai mari trattandola fino a diventare un tessuto. Vi è, poi, un marchio che produce solo in un certo giorno alla settimana e solo sulla base della richiesta del consumatore.
Il terzo piano ospita “100ViniAffini” e “Casa Vicina” e una zona dedicata alla libreria con un focus ambientale.Chiude il percorso il bellissimo terrazzo Otium Rooftop che, oltre ad un’esperienza di relax, regala una vista unica in modo da diventare un’oasi di pace e tranquillità nel bel mezzo della città. Così, Green Pea diventa un luogo unico nel suo genere, non solo per l’architettura ma anche per i servizi offerti, facendosi strada come il primo centro commerciale sostenibile e futuristico.

 

 Valeria Rombolà
Foto: Antonio Roseti