GUSTO- Pagina 3

“La Piadineria” apre all’Outlet Village di Torino

La Piadineria, il format di ristorazione che dal 1994 ha conquistato milioni di clienti con uno dei prodotti più schietti, e al contempo sfiziosi, della tradizione gastronomica italiana, la piadina, apre un nuovo punto vendita al Torino Outlet Village, famoso per il suo obelisco alto ben 84 metri che lo rende visibile anche a grande distanza. I cittadini torinesi e dei paesi limitrofi, nonché i sempre più numerosi turisti che visitano la città, collegata all’Outlet Village da servizio navetta, potranno gustare una delle oltre 30 ricette di piadine salate e dolci proposte da La Piadineria per ristorarsi e prendersi una pausa dallo shopping natalizio. Con l’apertura all’Outlet Village, saranno 24 i ristoranti de La Piadineria presenti, e ben distribuiti, tra Torino e provincia, e 430 i locali attivi in tutta la penisola.
Nei ristoranti de La Piadineria, tutto ruota intorno alla celebre piadina dall’impasto semplice, classico, integrale o di farina di grano Khorasan, sempre stesa, cotta e farcita al momento, con un processo ad alto tasso di trasparenza, che si intravede spesso in diretta nella cucina retrostante al banco.
Il menu è ampio e molto vario: dalle ricette più classiche, tra cui la mitica “Leggenda” con prosciutto crudo, squacquerone e rucola, a proposte più ricche e gustose, come “Pollorollo”, piadina arrotolata e farcita con pollo abbinato a diversi ingredienti in quattro versioni, fino alle proposte vegetariane e plant based: c’è una piadina per tutti i gusti, esigenze e scelte alimentari.             
Per stupire anche i clienti più frequenti, il menu propone le piadine limited edition. Novità di questo autunno è La Gran Polpetta, una nuova ricetta disponibile in quattro gustose varianti, con polpette di manzo o di zucca immerse nel sugo di pomodoro e da abbinare a provola o Parmigiano Reggiano.

Per i bimbi è previsto l’Enjoy menu, composto da una piccola piadina dolce o salata, una bibita e un gadget dedicato alla scuola. Ideale anche per una merenda golosa e semplice. Non mancheranno le patatine e, per una pausa ancor più leggera, una varietà di insalate accompagnate da spicchi di piadina.

 

Mara Martellotta

La Banca del Vino a Pollenzo

Evento a Pollenzo – Banca del Vino
Cascina Val Del Prete:
il Roero attraverso il tempo
Data: 04/12/2024 • Ora: 19:00 – 20:45

Cascina Val del Prete

Ad oggi Giovanni Roagna la dirige trasmettendo attraverso il processo produttivo tutto il sapere contadino acquisito dalla sua famiglia,
frutto degli studi e il suo impegno nella tutela dell’ambiente e della diversificazione della natura che circonda la cantina.
Proprio insieme a Giovanni, moderato da Fabrizio Gallino, collaboratore di Slow Wine e della Banca del Vino, si è svolta una degustazione incentrata sul Roero: si è andato indietro nel tempo attigendo direttamente alle bottiglie fino ad oggi conservate nel caveau delle cantine pollentine.
Alcune notizie introduttive:
Azienda nasce nel 1977 con i vitigni di Barbera poi nel 1985 il Nebbiolo e nel 1995 il papà Mario inizia ad aiutare il nonno nelle vigne ed avvia l’imbottigliamento del vino .
Subito s’inizia con un chiaro intendimento Bio in vigna per evitare l’impoverimento del terreno e poi si prosegue in cantina . Da poco tempo per motivi burocratici si è abbandonato la certificazione Bio per mantenendo
le “good pratices” di sempre .
Nel 2010 Giovanni ( leva 1994) entra in azienda a tutti gli effetti.

 


I terreni di Priocca sono caratterizzati da un incontro tra sabbie del Roero , marne delle Langhe e terre bianche di San Damiano.
Nella parte alte delle vigne ci sono sabbie astiane.
Nella parte intermedia marne blu e bianche .
In alcune parti terra rossa ( vedi Arneis Bizzarro ).
Le marne sono compatte ,dure e poco nutrienti ; sono quindi da lavorare bene soprattutto i primi anni di vigneto.


Abbiamo assaggiato :

Roero Bricco Medica delle seguenti annate:
• 2020
• 2019
• 2018
• 2017
• 2013
Roero Vigna di Lino 2013

Bricco Medica è un CRU composto da un versante ovest ed un versante est , fa parte della MGA Madonna delle Grazie . Vigna del 2003.
Terreno composto in alto da sabbia ,nella parte mediana da marna e ha un dislivello di circa 70 mt.
Macerazione sulle bucce per 30/35 giorni; uso di lieviti indigeni ,filtrazione leggera, poco solforosa.
Fermentazione in cemento dove rimane 18 mesi ; (15% della massa a grappolo intero solo annate 2020 e 2021 ) .
Poi 6 mesi di Barrique molto usata
Poi 12 mesi di bottiglia.

Annata 2020
Temperature di 28°, una buona idratazione Nebbiolo morbido e tannino pronto

Al naso: frutto verso la maturazione ,non croccante, ricco e terroso
In bocca: tannico medio tosto, sapido abbastanza lungo ,bella incedere, polpa ben integrata. Un vino pensato per il lungo periodo.

Annata 2019
Annata Calda con una buona escursione termica durante la vendemmia, caratterizzato da tannini tesi e dinamici.
Al naso: vegetale, frutto leggero, leggermente chiuso, ciliegia leggera e amarena leggera
In bocca: sapido, tannino più deciso che porta verso una piacevolezza, frutto leggermente verde ,sentore di mandorlato medio nel finale
un bel vino long time.

Annata 2018
Annata calda, con una buona percentuale di pioggia, una primavera ed estate equilibrata con un tannino equilibrato.

Al naso: terroso ,sentori di sottobosco, old style
In bocca: scontroso, un leggero squilibrio , sentore di cioccolato fine, una bella beva ma con ancora molto sprint.

Annata 2017
Annata calda e secca direi quasi torrida mancanza d’acqua in molti punti del vigneto ed è arrivato soprattutto dopo tre anni di siccità piante Forte difficoltà.

Al naso: frutta matura, vino oscuro ma allo stesso tempo elegante
In bocca: una dinamicità ed eleganza simile al 19, sapido , salato nel finale ,bello tosto .anche questo è un vino Long time .

Annata 2013
Annate equilibrata, primavera piovosa e poi zero acqua fino alla fine, un’annata comunque elegante.

Al naso: oscuro, elegante, sentori agrumati e terrosi
In bocca: una bella beva simile all’annata 18 ,agrumi anche in bocca ,complessità ed eleganza si uniscono a una bella polpa ed a una lunghezza di vino ancora maggiore agli altri.

Roero Vigna di Lino 2013

Vigna di 50 anni ( 1977 ) con più strati di suolo, composto da un versante sud e da un versante sud-est ; È la vigna del nonno.
Il terreno nella fascia mediana è caratterizzato da marna compatta .
Macerazione sulle bucce per 35 giorni, poi cemento poi affinamento per 24 mesi in Barrique usate e poi bottiglia per almeno 12 mesi.

Al naso: elegante, old style over, leggerissima su maturazione.
In bocca: elegante, bocca ricca .
veramente un bel vino.

Ed infine, due vini non presenti in degustazione ma di cui vale la pena parlare :

ARNEIS Bizzarro 2023
Vigna del 1997 , mt 250, versante nord
Terreno : marna bianca per il 50% e argilla rossa per l’altro 50%.
Macerazione sulle bucce per tre giorni, poi acciaio.Fermentazione in Barrique per 4 mesi max 8 mesi . produzione di solo 1982 bottiglie.
Al naso: sentori di legno e agrumato, colore intenso giallo
In bocca: complesso, sapido ,mandorlato medio e sentore di legno anche nel finale.
interessante.

Barbera Serra de’ Gatti 2023
MGA Cascinotto
Vigna del 2018 ,Mt 250 , versante sud est
Terreno è caratterizzato da marna compatta con circa 20% di sabbia in superficie per 40 cm.
sabbioso-argilloso con riaffioramenti di marne grigio-bluastre, pH alcalino
Macerazione sulle bucce per 25/ 30 giorni vinificazione solo in acciaio per almeno 6 mesi no cemento.

Al naso: fantasticamente elegante ed oscuro sentori di frutta e ciliegia matura .
In bocca: frutto ben amalgamato e di spessore ,una bella beva con un finale complesso e lungo .

Alla prossima

LUCA GANDIN

Il Caffè Baratti & Milano compie 150 anni

martedì 10 dicembre dalle: 18:30 alle 22:00
Galleria dell’Industria Subalpina (piazza Castello, 29)

Una festa che continua tutto l’anno
Un compleanno che apre una nuova stagione

Era il 31 dicembre 1874 quando i fondatori Ferdinando Baratti e Edoardo Milano aprirono “i banchi di spaccio della lunga bottega” per accogliere gli illustri invitati della Banca Industriale Subalpina, il passage vetrato e monumentale che avrebbe preso poi il nome di Galleria dell’Industria SubalpinaQuest’anno ricorre un importante anniversario e per rendere omaggio all’apertura dello storico caffèmartedì 10 dicembre presso la Galleria Subalpina (piazza Castello, 29) si terrà una festa istituzionale  per celebrare uno dei compleanni più iconici di Torino: i 150 anni del Caffè storico che è diventato il Salotto Sabaudo e della Galleria Subalpina. Per celebrare la città e il gusto torinese, che interpreta magistralmente dal 1858, Baratti & Milano si apre a un anno di eventi e appuntamenti saranno dedicati a raccontare una realtà che rappresenta non solo un’icona culturale della città, ma anche un punto di incontro e dialogo, dove l’impresa si intreccia con la cultura e la cultura si traduce in impresa.

LA FESTA: BUON COMPLEANNO BARATTI!
Il Caffè Baratti & Milano è parte integrante della memoria collettiva di Torino, e il 10 dicembre ospiterà un evento speciale che vedrà la partecipazione delle principali cariche istituzionali e culturali della città e della regione. La serata sarà accompagnata dall’esibizione di una piccola orchestra torinese e da una cena fuori dal comune. Infatti, sotto la guida del Direttore Renzo Papa, saranno proposti agli ospiti piatti firmati da chef rinomati come Ugo Alciati e il team del Ristorante delle Scuderie del Castello di Govone (Davide Sproviero e Fabio Poppa). A completare l’esperienza gastronomica, il maestro pasticcere Marco Raimondo e il suo team di pasticceria, interamente al femminile, proporranno una selezione dei pasticcini e bignè classici. Questo compleanno istituzionale segnerà l’inizio di un anno di celebrazioni. A partire dal 1° febbraio 2025, Baratti & Milano aprirà le porte a tutta la città con un evento speciale che darà il via a un anno di sorprese.

ALCUNI DEGLI EVENTI PREVISTI E LE NOVITÀ DURANTE L’ANNO

LA CENA CON ALCIATI: IL NUOVO SPAZIO NEL CAFFÈ STORICO. Tra le tante novità del prossimo anno, il 28 gennaio 2025 sarà disponibile un nuovo spazio ristorante serale nello storico Caffè Baratti di piazza Castello. Il Caffè si rinnova grazie alla collaborazione con lo chef stellato Ugo Alciati, con l’obiettivo di raccontare la tradizione con un’esperienza unica che unisca storia e contemporaneità.

VETRINISTA SARÀ LEI: IL NUOVO PROGETTO ARTISTICO DEL 2025. A partire da gennaio 2025, Baratti & Milano lancerà un innovativo progetto artistico di Helga Faletti e a cura di Luca Beatrice, dal titolo “Vetrinista sarà lei“. L’idea sarà quella di coinvolgere artisti contemporanei per trasformare le vetrine di Baratti & Milano in un’esposizione d’arte contemporanea che celebrerà l’identità storica e culturale del marchio. Il progetto parte dal voler comunicare la storia di Baratti & Milano e la sua evoluzione nel tempo attraverso le vetrine, che diventano l’identità di questa trasformazione. L’esposizione partirà in contemporanea al lancio del nuovo ristorante serale del Caffè Baratti & Milano il 28 Gennaio 2025, ogni artista sarà associato un prodotto di Baratti & Milano ed esporrà per circa 40 giorni. Gli artisti coinvolti saranno: Marco LodolaElena SalmistraroMassimo GiaconNicola Bolla e Maurizio Vetrugno.

LE NUOVE LINEE. San Valentino 2025 sarà la data di lancio della nuova linea di praline di cioccolato firmata Baratti & Milano. La nuova collezione sarà disponibile esclusivamente presso il Caffè storico in piazza Castello. La linea comprenderà circa cinque modelli di praline realizzate a mano che si portano dietro l’esperienza di 166 anni di laboratorio creativo, declinate in una varietà di gusti tra cui le classiche alternative al cioccolato fondente e al latte. In occasione della Pasqua, invece, Baratti & Milano non produrrà solo le uova di cioccolato artigianali, simbolo della delicata arte dolciaria che ha reso celebre il Caffè, ma inaugura anche una nuova collezione di confezioni esclusive prêt-à-porter.

IL CHIOSCO DEI GELATI DA PASSEGGIO. Novità del 2025 sarà la trasformazione del chiosco del Caffè Baratti di piazza Castello in un chiosco dei gelati da passeggio. Il gelato artigianale è a base panna e seguirà due linee: una aromatizzata con gianduiotto, cacao, nocciola o pistacchio, e una alla frutta. Il gelato sarà sempre fresco e fatto al momento.

LA MOSTRA: IL MATERIALE D’ARCHIVIO, LA GRANDE STORIA DELLA PUBBLICITÀ DI BARATTI & MILANO. A partire da maggio 2025 prenderà il via un palinsesto con l’intento di rendere pubblico il materiale d’archivio di Baratti & Milano. Un viaggio  nella storia dell’azienda con una mostra dedicata: saranno infatti esposti in vetrina documenti storici, stampe e locandine d’epoca. Il progetto è in collaborazione con il Museo Egizio di Torino.

NATALE CON BARATTI & MILANO. Per il Natale 2024, Baratti & Milano esporrà in vetrina la sua linea storica, rilanciata appositamente per le festività natalizie. Ma lo sguardo è già rivolto a Natale 2025, che prevederà il lancio di una nuova linea di confezionamento in collaborazione con l‘artista torinese Elisa Seitzger.

Banca del vino a Pollenzo. Terra, ricerca ed estro: la storia di Cascina Castlet

Data: 27/11/2024 • Ora: 19:00 – 20:45

L’azienda appartiene da generazioni alla famiglia Borio e oggi è nelle mani di Mariuccia che l’ha ereditata dal padre nel 1970.

Produttrice dotata di grande passione e lungimiranza, ha da sempre la priorità per la salvaguardia della natura e della storia della sua terra d’origine.

Per costruire l’identità di queste colline votate alla viticoltura e promuovere la cultura del vino ha collaborato attivamente con studenti e ricercatori universitari. All’enologo Giorgio Gozzellino spetta il compito di tradurre nei vini di Cascina Castlet questa energia e questa visione del territorio. Ogni etichetta esprime tutta la creatività e la vena artistica di Mariuccia Borio e nasconde un racconto, tutto da scoprire.
Con Giorgio e Fabrizio Gallino, collaboratore della Slow Wine e della Banca del Vino, abbiamo ascoltato alcune parti di questo racconto, soprattutto attraverso la degustazione di vini differenti, declinati in annate a confronto.

Negli anni 70 l’enologo è stato Armando Cordero .L’azienda si è sempre occupata di Barbera nelle sue varie tipologie.
E’ passata da 6 ettari ai 30 attuali tutti a Costigliole d’Asti, divisi in tre parti: intorno all’azienda , a circa 1km (12 ettari) dedicati al Policalpo , ultimo terzo in frazione Santa Margherita vicino al fiume Tanaro.
Terreni sono limo argillosi mixati.
Dal 1995 si cura l’inerbimento, perché limita la penetrazione forte dell’acqua e non consente alla radice di ricevere troppa idratazione.
Quest’anno si festeggiano i 40 anni dell’etichetta serigrafata : un esempio di successo comunicativo.

In Degustazione abbiamo assaggiato :

Barbera Litina 2020
Vigneto Litina dedicato a zia Litina
Macerazione sulle buccie per 10 gg
Vinificato in acciaio ed affinamento in Botti di Rovere per 9 mesi
Annata 2020 ha avuto andamento regolare , con piovosità giusta e soprattutto zero pioggia in vendemmia. Quindi un’annata con giusto equilibrio. Di questo prodotto se ne fa circa il 10% della produzione totale dell’azienda.
Al naso: frutto e leggero sentore di legno
In bocca: frutto, amarena, sentore mandorlato e una bella sapidità leggermente chiusa nel finale. Poco tannico ,equilibrato e fresco. Una bella beva.

Barbera Passum 2018
Etichetta ricorda la P maiuscola greca dove nell’Antica Grecia “alle donne non era consentito bere vino” .
Raccolto in cassette e lasciato in appassimento per circa un mese, l’enologo Armando Cordero aveva preso spunto dallo Sfursat valtellinese per abbassare l’acidità e fare zuccheri. Nel tempo è cambiato il clima e la vigna ma si mantiene una composizione di 60% di vendemmia normale e 40% di appassimento con un governo all’uso toscano.
Appassimento evita lo sviluppo delle muffe e viene fatto per due o tre giorni a temperatura di 22°, in questo modo l’uva respira abbassando l’acidità e aumentando l’equilibrio.
Macerazione carbonica degli acini piccoli per 21 giorni a temperature basse.
Malolattica in acciaio.
Affinamento 50% in Barrique e tonneaux e 50% in Botti grandi.
Annata 2018 è stata un’annata calda ma non troppo ,tardiva e composta da un buon equilibrio e da acidità alta .
Al naso: sentori di burro, spezie, garofano e legno e si nota di più l’appassimento.
In bocca: frutto dolce, meno maturo, appassimento e meno salato il finale.

Barbera Passum 2012
Annata 2012 : piovosa con agosto e settembre che hanno però consentito di recuperare la corposità delle piante e finale equilibrato.
Al naso: frutta matura, sentori di prugna,terroso
In bocca: Bella vena sapida ,una gran bella beva.

Monferrato Rosso Uceline 2017
Da vitigno uvalino poco diffuso nell’astigiano.
Il nome ha origini antiche. Nell’Astesana fin dal Seicento così si chiamavano uve rosse di un vitigno a maturazione molto tardiva .Erano le ultime ad essere vendemmiate e venivano largamente mangiate dagli uccelli provenienti dall’Africa ( ricordati in etichetta) .

Uvalino era un regalo importante, un secondo vino che si raccoglieva a metà novembre ( grappoli di San Martino ). Era un vino ad uso famigliare di alto lignaggio , pieno d’ antiossidanti come il resveratrolo ( 40 volte più degli altri vini Rossi piemontesi ) quindi resistente alle muffe e con una forte protezione ai batteri e ai funghi patogeni. In più con una buona carica tannica ( simile al Barolo) .
Prima vendemmia nel 2006 commercializzata nel 2009 .

Vendemmia a fine di ottobre quando l’uva raggiunge una perfetta maturazione. Grappoli raccolti a mano vengono adagiati in piccole
cassette traforate e successivamente collocate in un “fruttaio” ben ventilato e a
temperatura controllata per oltre un mese per
Un leggero appassimento ( perdita di circa 20% del peso ).
Macerazione sulle bucce per 20 gg temperatura tra 22-25 gradi con frequenti rimontaggi .
Malolattica in acciaio e vinificato in tonneaux per 18 mesi.
Annata 2017 : estate calda e l’uvalino non ama il caldo . 45gg di appassimento. Pochi zuccheri.
Al naso: erbaceo e terroso
In bocca: polveroso ,ancora chiuso e frutta in fase di definizione .

Monferrato Rosso Uceline 2012
Annata 2012: caldo finale, estate fredda e poco luminosa ha prodotto un vino elegante.
Al naso: bel terziario non dolce e note balsamiche
In bocca: tannico, bella struttura, frutta ed un bellissimo sprint finale.

Policalpo Monferrato Rosso 2016
un incontro tra Barbera 60% e Cabernet Sauvignon 40% (piantato già nel 1800).
Vendemmia a metà ottobre, macerazione sulle bucce per 21 giorni insieme con i due vini .
Poi vinificato in Barrique per 12 mesi 1/3 nuove 2/3 di secondo passaggio.
3000 bottiglie
Al naso: sentori di vaniglia, liquirizia e spezie ; frutta armonica e sentori balsamici da Cabernet
In bocca: frutta e beva con sentore di Cabernet e tannino più fitto. Finale lungo ed aromatico.

Alla prossima.

LUCA GANDIN

Una Masterclass dedicata al Chianti Classico

Martedì 26 novembre 2024
AIS Piemonte a Torino in via Modena 23 ha ospitato una Masterclass dedicata al Chianti Classico, in particolare alle Unità Geografiche Aggiuntive istituite nel 2003.
Massimo Castellani, delegato AIS di Firenze, ha illustrato in modo entusiasta ed appassionato la storia, le peculiarità del territorio e gli stili produttivi dei vini del Gallo Nero.
Attraverso la degustazione guidata di 8 etichette, fra Riserva e Gran Selezione, ci siamo concentrati poi sulle singole U.G.A.
Le 11 Unità Geografiche Aggiuntive individuate dal Consorzio Chianti Classico – pubblicate nella Gazzetta Ufficiale il 1° luglio del 2023 – sono San Casciano, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Castellina, Vagliagli, Greve, Lamole, Radda, Gaiole e Castelnuovo Berardenga. Rappresentano un traguardo storico importante per la denominazione; una suddivisione che conferisce ulteriore profondità alle sfumature identitarie del territorio.

Alcuni dati essenziali :
Disciplinare 1996
Chianti Classico DOCG e Chianti Classico Riserva DOCG
Sangiovese dall’80 al 100%.
Sono ammesse altre uve a bacca rossa per un ammontare complessivo che può arrivare al massimo al 20%: Canaiolo, Colorino,
Cabernet Sauvignon e Merlot.
Invecchiamento : min 12 mesi Chianti Classico annata , min 24 mesi ( di cui 3 in bottiglia) Chianti Classico Riserva

UGA e Chianti Classico Gran Selezione
• Riservate solo a Gran Selezione
• Chianti Classico Gran Selezione: Sangiovese min 90%(finora è stata dell’80%) e ammettendo per la differenza del 10% solo i vitigni autoctoni a bacca rossa e non più gli internazionali.
• Inizialmente solo 8 (escluse Lamole, Montefioralle e Vagliagli per 3 anni)
• Invecchiamento min 30 mesi ( di cui 3 in bottiglia)

Alcune definizioni sui terreni:
Alberese : suolo argilloso- scheletrico , calcareo , povero di sostanza organica . Usato come materiale da costruzione nel medioevo.
Galestro : suolo scisto argilloso di scaglia toscana . Difficile da lavorare, di colore grigio nocciola.

In degustazione in ordine d’assaggio :

• Castellinuzza di Cinuzzi Riserva 2020 Sangiovese 95%, Canaiolo e Malvasia Nera 5% , 400 mt s.l.m.
Terreno : Scisti e arenarie di galestro
Cordone speronato e archetto chiantigiano
4000 piante per ettaro
Vinificato in vasche di Acciaio
Affinato 2 anni in Botti di rovere da 2200
Al naso: Floreale, frutto maturo e di confettura, sentori di prugna, terroso, sentori di corteccia e finale arancia amara Rossa, crema e burro .
In bocca: tannino zero ,fresco , salino nel finale .

• Villa Calcinaia Gran Selezione Vigna Bastignano 2020
Vigna a terrazzamento a 280 mt
alberelli (2004) versante est e sud-est
Terreno: calcare 29%, argilla 25%,
sabbie 32%
Sangiovese 100 % , Vigna 1996
Fermentazione in tonneau aperto
 Macerazione 18 gg
 Affinato 20 mesi in Botti Slavonia da 10 h
uovo in cemento da 7 hl
Al naso: Amarena scura, viola ,spezie dolci , ematico, Candies .
In bocca: tannino leggero direi gengivale, sentore laterale, frutto scuro gelatinoso e nel finale sempre una nota salina fantastica.
Bella beva.

• Fontodi Gran Selezione Panzano Vigna del Sorbo 2020
Vitigno: Sangiovese 100%
Vigna di 40 anni versante SudOvest
Fermentazione spontanea ( interpr. Bio )
con lieviti indigeni e macerazione in vasche
acciaio inox con follatori e controllo termico
per oltre 21 gg
Affinato In barrique di Troncais e Allier per
metà nuove per 24 mesi
Al naso: pieno frutto scuro, ribes nero, mirtillo, sottobosco scuro, balsamico. Sentore pieno.
In bocca: tannino modulato, sentore pieno , mandorla, arancia sanguinella e melograno .

• Monsanto Gran Selezione vigneto Il Poggio 2020
Vigna il Poggio 5,5 ettari , mt 310,
Vigna del 1962
Primo Chianti Classico cru
Vitigni: 95% Sangiovese e 5% Canaiolo
e Colorino
 Vinificato in tini di acciaio troncoconici a
temperatura controllata con sistema di
svuotamento (délestage) e rimontaggi per
circa 20/22 giorni
Affinato in botti di rovere da 3800 per circa
20 mesi poi 24 mesi in bottiglia
Al naso: arancia scura, tabacco , sentori ematici
In bocca: tannino progressivo, palato in tensione, salivare senza appesantimenti nel finale . Nel finale arancia scura in gran equilibrio .

• Monteraponi Riserva Il Campitello 2021
Vigna di oltre 40 anni , mt 420,
Terreno: argilla e galestro ; Biologico
Sangiovese 90%, 10% di Canaiolo e
Colorino.
Fermentazione spontanee con le bucce per
30/35 giorni in vasche di cemento
vetrificato con l’utilizzo esclusivo dei lieviti
indigeni e sz controllo della temperatura.
Affinato 26 mesi in Botti Rovere grandi e
poi 3 mesi in vasche di cemento vetrificato.
Al naso: ciliegia, floreale, ferro e sentori ematici.
In bocca: è un vino spettinato in leggero squilibrio, sentori di arancio pieno e pompelmo , salino pieno nel finale. Bella beva ma è un vino da aspettare.

• Ricasoli Colledilà Gran Selezione Gaiole 2021
Produzione di vino dal 1141
Vigna (7 ettari) è situata nella parte centrale
di Brolio a 390 mt s.l.m. terreno argilloso ,
calcareo, molto pietroso, ricco in carbonato
di calcio e povero in sostanza organica.
La formazione geologica di Colledilà è
quella del Monte Morello, conosciuto come
alberese.
Sangiovese 100%.
Fermentazione e macerazione su bucce di
circa 14-16 giorni è svolta in tini troncoconici
di acciaio.
Affinato 18 mesi in tonneau 30% nuovi e
70% di secondo passaggio.
La prima vendemmia è stata 2007.
Al naso: crema, burro, note oscure
In bocca: potenza, alcol e tannino medi, sentori di frutta e finale salino . Succoso.

• Bibbiano Gran Selezione Vigna del Capannino 2020
Vigna di 7 ettari , versante sud-ovest , 270 /
300 mt , pratiche BIO
Terreno : Argilla pliocenica celeste,
profondo Alberese scistoso
100% Sangiovese Grosso clone monopolio
Macerazione bucce 33 giorni in vasche di
cemento, délestage
Affinato 24 mesi, parte in cemento e parte
in tonneaux di Rovere francese e in Botti di
Rovere di Slavonia; poi 6 mesi in bottiglia
Al naso: sentori di arancio e amarena
In bocca: potenza, acidità e tannicita’ morbida, sentori di pompelmo rosa .

• Felsina Riserva Rancia 2019
Vigna parte alta di Rancia a 400/420 mt ,
versante sud ovest . Prima annata 1983 .
Terreno : calcareo caratterizzato da
alberese ed in alcuni punti da galestro .
Vitigno Sangiovese 100%
Fermentazione a 28-30°C e macerazione in
vasche di acciaio per 16-20 giorni
Affinato per 18/20 mesi in barrique di primo
e secondo utilizzo poi almeno 6/8 mesi di
affinamento in bottiglia.
Al naso: balsamico, sentore di tabacco, fumé, arancia candita
In bocca: freschezza, chiusura salina, un bel finale molto lungo.

Alla prossima.

LUCA GANDIN

Jacopo Chieppa presenta il suo primo panettone stellato

 Per festeggiare la stella Michelin assegnatagli il 5 novembre scorso

 

Non può mancare neanche quest’anno il panettone firmato da Jacopo Chieppa, chef e lievitista fresco di stella Michelin, arrivata il 5 novembre scorso per il suo ristorante Equilibrio, a Dolcedo, in provincia di Imperia. Lo chef Jacopo Chieppa presenta anche quest’anno, come ogni Natale, la sua linea di panettoni stellata in edizione limitata. Proprio per festeggiare questo importantissimo traguardo, raggiunto dopo soli due anni, lo chef ha preparato la gamma di panettoni più ricca di sempre, con tre gusti “special”, che quest’anno si vanno ad aggiungere alle solite tipologie, tutti confezionati in una elegante scatola regalo dedicata allo straordinario anno appena passato dal team di lavoro di Chieppa. Diventano così 7 i panettoni realizzati per il 2024, un dolce speciale a cui lo chef è particolarmente legato, vista la sua passione per i lievitati e gli impasti. Accanto al panettone classico alla ligure, che segue la ricetta tradizionale con l’arancia candita e uvetta sultanina, lasciata a bagno per circa due giorni nel vino Pigato, un’altra rivisitazione del panettone che omaggia ulteriormente la Liguria è la nota “Coccola”, realizzata con una ricetta a base di Olio EVO, olive candite, cioccolato bianco e limone candito; è poi presente il panettone al gianduja, con l’aggiunta appunto del cioccolato gianduja, e ritorna la novità 2023 del panettone al cioccolato 70%, marmorizzato con caramello salato. A questi si aggiungono quest’anno tre gusti speciali: il primo è pere, cioccolato fondente e caffè, il secondo frutti rossi e cioccolato fondente, il terzo albicocche e dulce de leche. I panettoni dello chef Jacopo Chieppa sono disponibili a 30 euro, e per chi non si trovasse in Liguria a passare dalla sua pizzeria sul lungomare d’Imperia Kilo, o presso il suo ristorante Equilibrio, a Dolcedo, può ordinarli online sui rispettivi siti web.

 

Mara Martellotta

Le proposte di Antonio Chiodi Latini per un Natale “vegetale”

Grazie alle sorprese pensate dallo chef Antonio Chiodi Latini che dal 2016 porta avanti il suo ristorante di cucina totalmente vegetale a Torino, quello proposto per il 2024 sarà un Natale verde, buono e sostenibile. Una rivoluzione alimentare che pone le materie prime vegetali e la sostenibilità al centro di una proposta gustosa, sana e leggera, ma mai semplice e banale. Per il periodo delle Feste, Antonio Chiodi Latini ha pensato a diverse possibilità regalo, compresa una card per un viaggio nella cucina vegetale in tre percorsi di degustazione più un corso di cucina pensato per 4 persone, che comprende anche pranzo, perfetti per un regalo di Natale originale, oppure per passare del tempo in famiglia condividendo valori sani. I percorsi di degustazione al ristorante prevedono sette interpretazioni, vini esclusi, a 140 euro; 9 interpretazioni, vini esclusi, a 180 euro; 7 interpretazioni, vini inclusi, a 220 euro. Il corso di cucina con Chiodi, per 4 persone, pranzo incluso, è di 400 euro. Interessante anche la proposta realizzata per Emporio Vegetale, il brand di prodotti vegetali pret à manger, realizzato sui ricettati di Chiodi Latini, che vede delle gift box regalo, in diversi formati, e il panettone classico o al cioccolato da condividere durante le Feste. L’Emporio Vegetale offre, nella gastronomia presso IperBiobottega di corso Regina 440, anche un’ampia proposta per pranzi e cene delle Feste, realizzate con prodotti che rispondono ai valori etici e qualitativi di Emporio Vegetale Chiodi Latini, valorizzando le materie prime in abbinamenti insoliti e appaganti che rendono la tavola gustosa e colorata.

Per tutti i dettagli, consultare il sito emporiovegetale.it

Mara Martellotta

Dissapore presenta la classifica del panettone e pandoro artigianale migliore

Sabato 30 novembre allo Spazio Fare del Mercato Centrale

 

Anche quest’anno Dissapore presenta la nuova edizione della prestigiosa classifica del panettone e pandoro artigianale, l’appuntamento editoriale più atteso dell’anno, che coinvolge non soltanto centinaia di migliaia di lettori, ma anche tutti gli addetti ai lavori che ruotano intorno al mondo dei lievitati.

La classifica nasce da un rigoroso processo di valutazione sensoriale a cura di redattori ed esperti del settore. Quest’anno il panel di degustazione, che si tiene a porte chiuse a partire dal 22 novembre, è caratterizzato come sempre dall’assaggio alla cieca, per garantire imparzialità e rigore nella selezione dei migliori lievitati natalizi. Il gruppo dei lievitati partecipanti alla classifica è formato da panettoni classificati negli anni precedenti con l’aggiunta di nuove realtà gastronomiche scelte tra i panificatori ed i pasticceri i cui lievitati sono stati assaggiati e valutati positivamente durante tutto l’anno.

Oltre 150 lievitati, già fruttosdi una lunga e accurata selezione in tutta Italia, verranno giudicati da un esclusivi panel, composto dai redattori di Dissapore.com con più competenti in materia. Il gruppo verrà guidato da Stefania Pompele, analista sensoriale, e da Chiara Cavalleris, direttore della testata. Insieme a loro parteciperanno i redattori Elena Bellusci, Massimo De Marco, Dario De Marco e Rossella Neri.

L’evento di premiazione si terrà sabato 30 novembre presso lo Spazio Fare del Mercato Centrale di Torino, al secondo piano, dalle 10 in poi e sarà aperto anche al pubblico. È un’occasione imperdibile per appassionati e professionisti, che avranno la possibilità di vivere un’esperienza immersiva e conoscere le eccellenze italiane dei lievitati artigianali.

Per la prima volta i risultati della classifica verranno svelati simultaneamente online e in diretta durante l’evento, offrendo a tutti i presenti e al pubblico online di scoprire in tempo reale i pasticceri e le creazioni premiate. Il programma si estenderà dalle 11 alle 17 e sarà ricco di workshop, tasting e interventi di esperti del settore.

Mara Martellotta

Assaggiate le linguine che sanno di mare

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Un primo dal sapore tipicamente mediterraneo, saporito, economico e pronto in pochi minuti. Le acciughe, fonte di preziosissime sostanze nutritive, sono le protagoniste di questo piatto, abbinate alla croccantezza dei pinoli e dei pistacchi non deluderanno i palati piu’ esigenti.
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Ingredienti
160gr. di pasta Linguine
4 filetti di acciughe sott’olio
½ spicchio di aglio
1 cucchiaio di pinoli
1 cucchiaio di pistacchi di Bronte
1 piccolo peperoncino
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 mazzetto di prezzemolo
Olio evo q.b.
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Lavare il prezzemolo, asciugarlo, tritarlo grossolanamente con la mezzaluna insieme all’aglio, al peperoncino, due filetti di acciuga, i pinoli ed i pistacchi. Cuocere la pasta in acqua poco salata. In una larga padella scaldare due cucchiai di olio con i rimanenti filetti di acciuga, lasciarli sciogliere e poi, aggiungere il concentrato di pomodoro, mescolare bene. Scolare la pasta nella padella, aggiungere il pesto di acciughe diluito con mezzo mestolino di acqua di cottura, amalgamare il tutto e servire subito.

Paperita Patty

Per “LoST EU” è tempo di Svezia

Sarà una cinque giorni tutta svedese, quella che s’appresta a vivere il progetto, made in Italy, fiero promotore di alcune eccellenze casearie italiane

Dal 26 al 30 novembre

Terra di infiniti laghi (sono oltre 95mila), di fiordi pittoreschi e di una cultura gastronomica dalle secolari e pregevoli tradizioni – piatto leggendario, le mitiche polpette , le “köttbullar”, che magari qualcuno di voi avrà avuto modo di assaggiare, perché no?, all’“Ikea”, accompagnate da puré di patate o da una prelibata salsa di mirtilli rossi e cetrioli – sarà la Svezia ad ospitare, per la prima volta, dopo la Germania nel febbraio scorso, il Progetto “LoST EU”, progetto dell’“Associazione Alte Terre DOP” sostenuto dall’Unione Europea, che vede otto formaggi (tre piemontesi) di cinque nostre Regioni al centro di un mirabile piano di promozione e di eventi finalizzati alla valorizzazione di alcune nostre “eccellenze casearie”, esempi ben chiari di un ricco patrimonio gastronomico locale e di una preziosa opera sul piano della sostenibilità ambientale. Ciò che, in terra svedese (dove, per altro non mancano formaggi di buona fama, come il Västerbottensost”  prodotto solo nel piccolo villaggio di Burträsk – non troppo lontano dal Circolo Polare Artico – o l’erborinato  Sörmlands Ädel Igp” e il casalingo Hushållsost”) i nostri “magnifici otto” si troveranno al centro di un vero e proprio tour gastronomico, fitto di “eventi didattici” e “promozionali” che toccherà diverse città dal nord al sud del Paese, dando la possibilità ai “cheese lovers” svedesi di assaggiare e ricevere informazioni dalla viva voce dei produttori sugli otto formaggi del paniere, provenienti da cinque diverse regioni italiane.

Per una settimana, quasi, andranno dunque in scena in Svezia il “Murazzano”, il “Roccaverano” e l’“Ossolano” dal Piemonte, il “Puzzone di Moena” dal Trentino, lo “Strachitunt” dalla Lombardia, la “Vastedda della Valle del Belice”, il “Pecorino Siciliano”, e il “Provolone del Monaco” dalla Campania. E, a loro volta, i nostri produttori saranno ottimi maestri nel raccontare, grazie alla collaborazione con vere e proprie istituzioni svedesi, quali la “Cheese Room Sabis” e l’“Ica Food” di Stoccolma, oltre che la rete degli store di “Italianissimo” a Malmo, Lomma e Lund, a centinaia di consumatori appassionati di cucina italiana, gli infiniti pregi della cultura casearia italiana che, all’estero, è ancora un tesoro tutto da scoprire.

Il via, martedì 26 fino a sabato 30 novembre, con i “tasting days”, giornate di degustazione rivolte ai “consumer” in ben cinque diversi negozi della Svezia, da Nord a Sud, toccando le città di StoccolmaLundLomma e Malmo.

Ma non solo “degustazioni”. Gli eventi comprenderanno anche un’intera giornata “didattico-promozionale” inserita nel prestigioso palinsesto dell’“Italian Week” dell’“Ambasciata Italiana” a Stoccolma, una giornata di workshopmasterclass e degustazioni rivolta esclusivamente ai “professionisti” del settore: operatori, chef, importatori, distributori e giornalisti, con la partecipazione dei consorzi e dei produttori di “LoST” provenienti da tutta Italia.

Mercoledì 27 Novembrealle 14, presso il prestigioso “Wenner-Gren Centre” di Sabis, dalle cui finestre si può ammirare tutta la “Venezia del Nord” svedese, si svolgerà la “Masterclass” dedicata ai formaggi di “Lost”, che sarà guidata dal celebre giornalista svedese Karsten Thurfjell, membro dell’“Accademia Enogastronomica Reale”. A seguire, verso le 15,30, sempre nel “Palazzo” di Sabissi svolgerà il “Walkaround tasting”rivolto ad un pubblico più ampio di professionisti, giornalisti e “cheese lovers”, con la presenza dei produttori italiani che avranno modo di promuovere le loro realtà, raccontando le caratteristiche dei territori di provenienza, le tradizioni centenarie e i segreti che rendono questi formaggi unici al mondo. Secondo la consueta strategia adottata dal progetto “Lost”. “Quella di diffondere – dicono gli interessati – attraverso il passaparola, l’incontro diretto coi produttori, i piccoli eventi didattici e promozionali diffusi, la filosofia che non solo sta alla base del progetto ‘LoST’, ma del piano programmatico europeo in termini di salute e benessere dei consumatori,  ovvero il recupero di antichi valori perduti attraverso prodotti di eccellenza, che sono un esempio di sostenibilità e rispetto per l’ambiente e la natura.

g.m.

Nelle foto: “LoST EU”, immagini di repertorio