Aveva proprio ragione il Divo Giulio Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha. Alias chi arriva al potere fa di tutto per non mollarlo. A questa legge della natura non sfuggono i pentastellati torinesi che proprio non ne vogliono sapere di mollare il posto conquistato quasi tre anni fa. Per alcuni di loro (sicuramente la maggioranza) c’ è una radicale differenza tra l’ indigenza ed un certo attuale benessere economico. Assessori che prima dichiaravano 10mila euro all’anno ed oggi superano i 70mila. La legislatura dovrà durare. Viceversa torneranno ad essere quasi disoccupati se non disoccupati del tutto. Ai pentastellati la vicenda dell’eventuale rinvio a giudizio della sindaca Appendino e assessore competente non fa dormire sonni tranquilli. Qualcosa di simile a ciò che è successo agli amministratori di Alessandria. Le similitudini non si fermano qui. Successivamente la Corte dei conti potrebbe chiedere i danni erariali. In questo caso il trucchetto di dire è colpa del PD non funziona. Soprattutto una vicenda che si svilupperà per anni. Soluzioni? Dire ciò che è. Dunque dichiarare lo stato di dissesto. Commissario, nuove elezioni e non più prebende. Tanto in forma nell’affrontare questa nuova tornata elettorale tra Venaria e Torino i pentastellati non lo sono. Un grido di dolore, intanto, arriva da Forza Italia. Mi raccomando: Matteo Salvini non ci mollare, sarebbe un disastro per tutto il centro destra. Vincerebbero i pentastellati. Su questo si sbagliano. Ma urlare al Lupo ancorché non sia arrivato è saggio. Personalmente escludo un accordo tra i gialloverdi. Sarebbe più realistico se la Lega corresse da sola per incassare il massimo dell’ incassabile. A Matteo Salvini piace il gioco d’ azzardo. Sicuramente è tentato ma non stupido. Rimetterebbe in pista Sergio Chiamparino per il primo posto . Cosa impensabile solo tre mesi fa. La partita Tav sta facendo la differenza. Ed ampi settori dell’ elettorato sono infastiditi dal niente condito dai soliti no dei pentastellati. Il nostro Chiampa fiuto ne ha. Con il Ragazzo di Biella Paolo Furia che sicuramente comincia bene. La nostra linea Maginot è la vittoria di Sergio. Anche lui (magari) si gioca tutto cogliendo appieno l’occasione di un quasi immediato recupero di un Pd decisamente ammaccato. Alcuni suoi compagni o compagne o per meglio dire alcuni suoi amici o amiche non ce la possono proprio fare. E la sparano proprio grossa. Postano un’ immagine che dovrebbe essere un invito a votare Giachetti segretario del PD. Perché? Semplice, gli altri candidati sono peggio di Giachetti. Zingaretti amico politico di Massimo D’Alema. Ovviamente per questi sostenitori di Giachetti un grave peccato e sbaglio dello stesso Zingaretti. Con un insignificante dettaglio: secondo i più una notizia priva di fondamento. Insomma una notizia falsa. Così le notizie false irrompono nel dibattito interno del PD. Il masochismo continua incurante. Inquietante la ricerca del falso per demonizzare l’avversario. Come è avvilente sostenere di votare qualcuno perché è il meno peggio. Mio Dio, come (alcuni del PD) sono caduti in basso. Di fatto fanno il palo su una mediocrità diffusa. Non a caso il Chiampa si tiene distante dalle beghe dei piddini che loro chiamano congresso. Educatamente augura buon lavoro al nuovo segretario ma non perde occasione nel rimarcare che il suo orizzonte sono le liste civiche. Lista Monviso in primis. Non avrebbe altro modo per conquistare l’elettorato moderato che volendo la Tav non capisce più il Salvini. Poco valgono le esternazioni del capogruppo della Lega in consiglio comunale, Ricca, che lo accusa di tardivo risveglio ( pro Tav ) elettorale. Il problema (almeno in questo caso) non è Lui ma il Ministro dell’Interno. Persino Feltri esorta Salvini nel rinsavire. Dopo “prima di tutto il Nord” e dopo “prima di tutti gli Italiani si affaccia”…”prima di tutto i piemontesi”. Molto è cambiato in questi ultimi dieci mesi. Cambiato in Italia ma anche nella nostra regione. Sono cambiate anche le previsioni di ciò che potrà accadere. Soprattutto sono mancate le pur minime aspettative di chi votando 5 Stelle desiderava un punto di rottura con il passato giudicato troppo immobile. Ora constata il nulla di questa amministrazione. Piero Fassino ha un caratteraccio. Ma qualche investimento dall’estero l’ha portato. Qualche edificio (come la Cavallerizza) è stato venduto per fare cassa. Ora il buco di bilancio del Comune di Torino è un pozzo senza fondo. E la traballante credibilità di Chiara Appendino ha avuto un colpo di grazia con la vicenda delle Olimpiadi e della crociata No Tav . Non bisogna essere sociologi per dedurre che l’80% di chi era in piazza pro Tav l’ ha votata. Ora sono gli stessi che chiedono a Salvini di darsi una mossa. Unico elemento comune negli anni la totale confusione. Forze politiche o uomini politici che mi sembrano delle boccette di carambola impazzite perché nel bigliardino sono state tolte le buche. Ogni tanto qualcuno fa un tiro e tutte si spostano ma rimangono sempre all interno del rettangolo. Per ora hanno l’unica alternativa di fuoruscire dal gioco carambolando. E Difficilmente avranno un’ altra occasione per rientrare.
Patrizio Tosetto