“Nato sotto il segno del gusto” è questo il claim che accompagna l’edizione 2025 di Taste, la manifestazione che racconta il meglio della produzione gastronomica nazionale e che si tiene dall’inizio al 10 febbraio prossimi a Firenze.
Un sottotitolo che Emporio Vegetale, la realtà di prodotti di cucina realizzati dallo chef Antonio Chiodi Latini, sente molto vicino al suo modo di pensare e lavorare, non solo perché per questa azienda torinese il gusto è sempre stato centrale, ma anche perché il rimando ad astri, alla rivoluzione celeste, ai cicli stagionali è quanto di più vicino alla filosofia che ha portato alla creazione dei prodotti Prèt a manger di Emporio.
Per questo, per il secondo anno consecutivo, Emporio Vegetale porta a Taste la sua rivoluzione del gusto, di significato e di pensiero, che riporta al centro il Vegetale e lo racconta in maniera nuova, colorata, divertente e soprattutto buona.
Il rispetto assoluto della terra e della Terra come parte di un universo, naturale e gastronomico, molto più ampio è alla base della nascita del movimento Underground che ispira ogni giorno Antonio Chiodi Latini, lo chef che con il suo know how ha permesso la creazione di una linea di prodotti he permettono di portare a casa del consumatore finale o nelle cucine le materie prime vegetali nella maniera più accessibile, naturale, quotidiana, fresca e creativa.
Emporio Vegetale è una novità pensata per una vasta gamma di prodotti e di consumatori, che ricercano sempre più soluzioni sane, buone e veloci per i loro pasti.
Non solo B2C, i prodotti di Emporio Vegetale sono anche la soluzione perfetta per tutti quei modelli di business che Slow Food, individuando una nuova tendenza, ha definito nell’ultima Guida Osterie d’Italia la ristorazione alternativa. Locali che ricercano la qualità della materia prima e che propongono un’offerta smart gastronomica di eccellenza.
Dopo aver presentato a Taste, giusto un anno fa, le sue ‘zolle’ ( piccoli bocconi che racchiudono l’essenza Vegetale, menzionati da Forbes tra gli assaggi più interessanti dell’edizione 2024) quest’anno Emporio Vegetale presenterà al pubblico la possibilità di realizzare un banco frigo totalmente Vegetale. Un proposta costruita dal team sul posto, con l’esperienza della vivace e frequentatissima sede della gastronomia di Emporio Vegetale presso lo store iperbiobottega a Torino e basata su una gamma versatile e colorata, dalle polpette al burger, fino alle creazioni dedicate agli abbinamenti più gourmet, come il cavolo viola, preparato utilizzando Smoking Blu, lo speciale vino da uve affumicate dalla Masseria La Cattiva.
A proposito di combinazioni vincenti fa il suo debutto a Taste 2025 anche un nuovo formato pensato per abbinare in un unico packaging due diversi prodotti ( crema di broccoli e polpette di pomodori, salsa di pomodoro e polpette di spinaci, fonduta di Verza e polpette di barbabietola, crema di zucca e polpette di zucca), un prodotto pensato per il mercato B2B che rende più veloci e semplici gli abbinamenti naturali di gusto che si creano tra i prodotti di Emporio Vegetale.
Come sempre Emporio Vegetale porterà a Taste tutti i suoi prodotti di dispensa di maggior successo, la maionese vegetale, l’antipasto piemontese, l’insalata russa, la caponata di verdura e molto altro.
Per informazioni
https://www.emporiovegetale.it
Mara Martellotta
Rubrica a cura de La Cuoca Insolita
Per chi volesse fare una torta ma non ha il forno (e questo succede spesso in vacanza) o semplicemente non ha voglia di accenderlo per via del caldo, la buona notizia è che se ne può fare benissimo a meno! Basta una padella. Con questa torta di pancake si risolve ogni problema: è una soluzione fresca e leggera per l’estate, è buonissima, bella da vedere specialmente quando si taglia per l’alternarsi degli strati e ha pochissime calorie. Serviranno meno di due cucchiai di zucchero per tutta la torta. Qui la propongo anche in una versione con crema chantilly alla lavanda: insieme ai mirtilli l’accoppiata è strepitosa!
Perché vi consiglio questa ricetta?
- Valori nutrizionali: a confronto con una classica torta alla crema che si può trovare in commercio, la torta di pancake de La Cuoca Insolita ha il 41% Kcal in meno, il 66% in meno di carboidrati e il 90% in meno di zuccheri semplici. La quantità di grassi non è di molto inferiore (-14% in meno) perché usiamo la panna.
- Non è necessario avere il forno.
- Via libera a chi è a dieta! Ha il 40% di calorie in meno rispetto ad una classica torta alla crema che si può trovare in commercio.
- Via libera anche per chi ha qualche guaio con la glicemia (diabete compreso): grazie al dolcificante alla stevia (si trova anche nei supermercati), abbiamo dimezzato lo zucchero necessario. In alternativa a questo dolcificante alla stevia, potete usare anche l’eritritolo, che però in periodo di vacanza potrebbe essere difficilmente reperibile. Se avete a disposizione solo lo zucchero regolatevi così: 1 cucchiaino di dolcificante alla stevia = 3 cucchiaini di zucchero.
- Via libera per chi soffre di allergia o intolleranza ai latticini: usiamo latte di soia e la panna fresca si può sostituire con un analogo a base vegetale (attenti però a controllare che non siano presenti i grassi vegetali idrogenati tra gli ingredienti).
Tempi: Preparazione (30 min); Cottura (1 h);
Attrezzatura necessaria: minipimer o forchetta, sbattitore elettrico, frusta, 1 ciotola piccola, 2 ciotole grandi, setaccio, colino, casseruola, padella antiaderente diam. 18, paletta, spatola in silicone o cucchiaio.
Difficoltà (da 1 a 3): 2
Costo totale: 3,80 €/kg
Ingredienti per la torta di pancake
(per una torta da 18 cm diam – 6 porzioni da 150 g a testa):):
Per i pancakes:
- Farina di farro integrale – 60 g
- Farina di grano 00 – 60 g
- Uova intere – 2
- Latte di soia (o altro a piacere) – 200 ml
- Olio di oliva – 3 cucchiai
- Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino raso
- Zucchero – 1 cucchiaino colmo
- Lievito – 1 cucchiaino colmo
Per la crema chantilly “vantaggiosa”:
- Latte di soia (o altro a piacere) – 250 ml
- Mezzo uovo intero
- Farina di tipo 2 (grano o farro) – 25 g
- Dolcificante alla stevia – 1 cucchiaino colmo
- Zucchero – 15 g
- Vanillina – ½ bustina
- Panna fresca – 50 g
- Succo di barbabietola – 1 cucchiaio
Per decorare l’ultimo strato:
- Fiori di lavanda – 1 o 2 spighe
- Mirtilli – 50 g
- Panna fresca – 25 g
Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link.
In caso di allergie…
Allergeni presenti: Cereali contenenti glutine, uova, soia, latte. In caso di allergia alla soia, si può utilizzare un altro tipo di latte; in caso di allergia al latte, si può impiegare la panna vegetale (attenzione a sceglierne una che non contenga grassi idrogenati).
Preparazione della torta di pancake
Fase 1: LA CREMA CHANTILLY VANTAGGIOSA
Se vi piace il profumo della lavanda, potete aggiungere una spiga al latte, portare quasi a bollore in una casseruola, quindi spegnere e lasciare in infusione per circa 20 minuti, coperto. Eliminate quindi la spiga, filtrando con un colino.
Nel frattempo, frullate insieme il bianco e il rosso dell’uovo in una ciotola, con il minipimer o una forchetta. Aggiungete dolcificante alla stevia e zucchero e sbattete il composto con una frusta o con lo sbattitore elettrico. Quando il colore sarà diventato giallo chiaro potete aggiungere la farina e sbattere ancora. In una casseruola, scaldate il latte aromatizzato alla lavanda con la vanillina.
Prima che prenda il bollore, spegnetelo e versatevi dentro il composto di uova sbattute e farina. Mescolate con la frusta continuamente mentre fate cuocere per 2-3 minuti a fuoco medio alto. Lasciate raffreddare completamente mantenendola coperta.
Montate tutta la panna prevista nella ricetta e unite mezzo cucchiaino di dolcificante alla stevia. Unite alla crema pasticcera vantaggiosa ormai raffreddata il succo di barbabietola e per ultima la panna, mescolando delicatamente.
Mettete la panna che vi è avanzata in una tasca da pasticcere con la bocchetta a stella (vi servirà per decorare la torta).
FASE 2: I PANCAKES
Prendete le uova, montate a neve i bianchi con un pizzico di sale e tenete da parte. Unite l’olio di oliva ai rossi d’uovo e mescolate con una frusta. Aggiungete quindi il latte a filo e mescolate ancora con la frusta, fino a quando il composto risulterà chiaro. È il momento di unire anche il dolcificante alla stevia e lo zucchero. Con un setaccio (un colino a maglie larghe va anche bene), lasciate cadere ora le due farine e il lievito nella ciotola e amalgamate bene sempre con la frusta. Mescolando delicatamente dall’alto verso il basso con un cucchiaio (non con la frusta), amalgamate i bianchi che avevate montato a neve.
FASE 3: LA COTTURA DEI PANCAKES
Ungete con un filo d’olio una padellina antiaderente e scaldate bene. Ora abbassate il calore, versate un mestolo di pastella per pancakes e distribuite uniformemente ad uno spessore di circa 0,5 cm. Lasciate cuocere a fuoco medio per qualche minuto (se vedrete formarsi delle bollicine nel pancake, significa che state facendo tutto bene!) e poi girate il pancake con una paletta. Lasciate cuocere ancora un paio di minuti. I due lati del pancake dovranno essere leggermente bruniti. Proseguite così con tutta la pastella (dovreste ottenere 5 o 6 pancakes).
FASE 4: IL MONTAGGIO DELLA TORTA
Direttamente nel piatto di portata, disponete il primo pancake e distribuite su di esso 3 cucchiai di crema chantilly vantaggiosa. Procedete così con tutti i pancakes, ma sull’ultimo non mettete la crema chantilly: decoratelo invece con la panna montata che avevate tenuto da parte nella tasca da pasticcere. Fate dei piccoli ciuffetti, intervallati da una fila di mirtilli. Decorate con qualche fiore di lavanda e una fragola al centro. Lasciate riposare in frigorifero per circa 2 ore in modo che la torta si compatti bene.
Consiglio: Se per caso la vostra crema chantilly era troppo liquida e gli strati della torta tendono a scivolare uno sull’altro, piantate due stuzzicadenti nella torta, che lascerete per tutto il tempo di riposo. Ricordatevi di toglierli prima di servire!
CONSERVAZIONE
In frigorifero: 2-3 giorni.
Chi è La Cuoca Insolita
La Cuoca Insolita (Elsa Panini) è nata e vive a Torino. E’ biologa, esperta in Igiene e Sicurezza Alimentare per la ristorazione, in cucina da sempre per passione. Qualche anno fa ha scoperto di avere il diabete insulino-dipendente e ha dovuto cambiare il suo modo di mangiare. Sentendo il desiderio di aiutare chi, come lei, vuole modificare qualche abitudine a tavola, ha creato un blog e organizza corsi di cucina. Il punto fermo è sempre questo: regalare la gioia di mangiare con gusto, anche quando si cerca qualcosa di più sano, si vuole perdere peso, tenere a bada glicemia e colesterolo alto o in caso di intolleranze o allergie alimentari.
Tante ricette sono pensate anche per i bambini (perché non sono buone solo le merende succulente delle pubblicità). Restando lontano dalle mode del momento e dagli estremismi, sceglie prodotti di stagione e ingredienti poco lavorati (a volte un po’ “insoliti”) che abbiano meno controindicazioni rispetto a quelli impiegati nella cucina tradizionale. Usa solo attrezzature normalmente a disposizione in tutte le case, per essere alla portata di tutti.
Una ricetta che sprigiona tutto il profumo dell’orto, dedicata a chi ama la pasta corta. Le penne sono tra i formati di pasta preferita dagli italiani e non solo, un formato di pasta classico che si accompagna bene a molti condimenti che si raccolgono sia sulla superficie che all’interno. Un formato perfetto per primi piatti golosi.
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Ingredienti
1 zucchina
1 piccola melanzana lunga
1 pomodoro maturo
1 piccola cipolla
1 spicchio di aglio
4 foglie i basilico
Olio evo, sale, peperoncino
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Lavare le verdure e tagliarle a tocchetti. Soffriggere in olio la cipolla e l’aglio affettato, aggiungere le verdure e il pomodoro ridotto a polpa, salare, unire il peperoncino frantumato e lasciar cuocere a fuoco lento. Cuocere la pasta al dente, scolare e saltare in padella per un minuto. Servire la pasta all’ortolana cosparsa con il basilico fresco tritato.
Paperita Patty
Una ricetta veloce, leggera e salutare per un delizioso piatto di pesce.
La cottura al cartoccio conserva intatto il profumo ed il sapore del pesce mantenendolo morbido e succoso senza l’aggiunta di molti condimenti. Un secondo gustoso di sicuro successo.
Ingredienti
2 Tranci di salmone fresco
Miele q.b.
Salsa di soia q.b.
Sale e pepe q.b.
Verdure a piacere saltate in padella
Mettere i tranci di salmone sulla carta forno, irrorarli con un filo di salsa di soia, poco sale e pepe. Completare con qualche goccia di miele, chiudere bene il cartoccio e cuocere in forno a 200 gradi per 15/20 minuti. Saltare velocemente in padella le verdure a piacere, servire con i tranci di salmone e poco sugo di cottura.
Paperita Patty
LUNEDÌ 3 FEBBRAIO ALLE ORE 17.30
al Centro Pannunzio in via Maria Vittoria 35h a Torino Attilio ROMERO, Roberto PIRINO (Accademia Italiana della Cucina) e Pier Franco QUAGLIENI intervisteranno il cav. Daniele SACCO che ha lasciato dopo 42 anni la direzione del “Cambio”
La nuova guida dei vini edita da Il Monferrato
“Andar per vini in Monferrato “ è la nuova guida, fresca di stampa, delle cantine Monferrato, edita dal bisettimanale di informazione Il Monferrato e curata dai giornalisti Ugo Bertana, anche cultore del Grignolino e vigneron e Chiara Cane, giornalista e sommelier, ufficio stampa del Consorzio di tutela edita Enosis.
Si tratta di duecento pagine arricchite di immagini professionali di Agricola Multimedia e dalle prestigiose prefazioni di Donato Lanati, enologo, Alessandro Masnaghetti, mappatore, cartografo e divulgatore scientifico, Alfredo Frixa, geologo e sedimentologo, Daniele Guaschino, sommelier Ais, Corrado Calvo, presidente della Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni, Andrea Desana, Centro di Documentazione delle Doc e Pierluigi Buscaiolo, direttore de Il Monferrato.
Una guida che, in evoluzione all’esperienza del giornalista Carlo Beltrame, autore, nel 1992, della prima edizione di ‘Andar per vini in Monferrato’, contiene la storia e la filosofia/visione dei vigneron soci del Consorzio di tutela vini del Monferrato casalese, con una scheda dedicata alle produzioni di eccellenza, agli awards, all’offerte e alla geologia, per concludersi con una sezione aperta ai Consorzi di tutela, vini di Acqui, Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Colli Tortonesi, Gavi e Ovada docg, unitamente all’elencazione dei rispettivi soci.
“La vite e il vino sono occasioni di lavoro e, in qualche misura, di ricchezza – scriveva ai tempi Beltrame “ fanno parte del paesaggio e della vita quotidiana, anche di coloro che operano in settori diversi da quelli dell’agricoltura”.
II 2024 e stato testimone di una particolare congiunzione astrale – aggiunge il direttore Buscaiolo, ovvero il Riconoscimento di Città Europea del Vino al Gran Monferrato e alto Piemonte, il centenario della morte di Federico Martinotti, originario di Villanova Monferrato, i dieci anni di paesaggio vitivinicolo Langhe-Roero- Monferrato e il Monferrato degli Infernot per il nostro territorio e il cinquantennale della doc Grignolino del Monferrato Casalese.
A parlare di una storia di straordinaria fertilità e di personalità fondamentali del Monferrato sarà lo stesso Desana, figlio di padre doc, Paolo Desana, ricordando, tra gli altri, i quattro moschettieri della doc, Federico Martinotti, Arturo Marescalchi, Giuseppe Antonio Ottavi e Paolo Desana stesso.
“Il merito di Martinotti non fu solo quello di progettare serbatoi capaci di mantenere la pressione – ricorda Lanati – “a lui andò il geniale intuito individuare un metodo fisico che, rispettoso della qualità del vino, arrestasse la fermentazione alcolica, ovvero il freddo”.
Un contributo trasversale lo fornisce invece Masnaghetti, riflettendo su un Monferrato articolato ma unico, mentre Frixa riporta il lettore alle milionarie origini marine del Monferrato. A soffermarsi su qualità, identità e consapevolezza è Guaschino, confidando in un futuro di energia, entusiasmo e conoscenza per un Monferrato di vini che siano sempre più di qualità e identitaria. Calvo pone in evidenza l’imprescindibile binomio tra vino e Pietra da Cantoni.
La guida, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria, è frutto di un lavoro complesso e articolato, didascalico, cesellato dal lavoro dei grafici per tradursi in uno strumento utile per tecnici, neofiti, appassionati o semplicemente amanti del Monferrato.
Mara Martellotta
Informazione promozionale
L’attesa è finita. Dopo aver chiuso il 2024 con oltre 250 mila vendite, venerdì 31 gennaio il Gelato di Latte Biraghi fa il suo ritorno nella storica boutique in Piazza San Carlo a Torino
A partire da venerdì 31 gennaio, il celebre Gelato di Latte Biraghi sarà nuovamente a disposizione di torinesi e turisti nel negozio di Piazza San Carlo 188. Anche se, per le sue caratteristiche, il Gelato di Latte Biraghi viene tipicamente associato all’estate e ai mesi caldi, sono sempre di più i consumatori che negli ultimi anni hanno dimostrato di amarlo tutto l’anno, anche durante la stagione autunnale e invernale.
Per questo motivo, sarà di nuovo possibile gustare tutta la freschezza del Gelato di Latte Biraghi – e scattare l’immancabile foto che lo immortala con lo sfondo della piazza, usanza
social che sta diventando ormai virale – già a partire dalla fine di gennaio. “È tutto pronto per il ritorno del nostro storico Gelato di Latte in Piazza San Carlo” dichiara Fabio Benvenuti, Responsabile del Negozio Biraghi di Torino. “Andare incontro alle richieste dei nostri consumatori, che ce lo chiedono tutti i giorni, è del resto uno dei nostri obiettivi principali. Se nel 2024 abbiamo servito più di 250 mila gelati, raggiungendo così un vero e proprio record, nel 2025 ci auguriamo di ottenere risultati ancora più sorprendenti”.
IL GELATO DI LATTE BIRAGHI
Con una storia che inizia negli anni Cinquanta presso lo storico Negozio dell’azienda a Cavallermaggiore, di fianco allo stabilimento produttivo, il Gelato di Latte Biraghi è realizzato con soli tre ingredienti – latte, panna e zucchero – e prodotto fresco ogni ora, con latte proveniente esclusivamente dalle province di Cuneo e Torino, senza emulsionanti, aromi né
stabilizzanti. Venduto presso il punto vendita nel cuore di Piazza San Carlo, vero e proprio punto di riferimento per l’acquisto di eccellenze enogastronomiche piemontesi, oggi il Gelato di Latte Biraghi è ormai uno dei simboli del capoluogo piemontese.
IL NEGOZIO DI PIAZZA SAN CARLO
All’interno della boutique torinese, oltre all’intera gamma di prodotti Biraghi, vi sono più di 1.200 prodotti enogastronomici del territorio. Dai vini ai formaggi, passando per cioccolato e altre ghiottonerie, il Negozio Biraghi presenta una vasta gamma di opportunità per chiunque ami il buon cibo.
ABOUT BIRAGHI
Biraghi Spa, fondata nel 1934, sostiene da sempre la filiera di produzione italiana: raccoglie e lavora circa 465.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. Negli stabilimenti di Cavallermaggiore avvengono tutti i processi di raccolta e lavorazione del latte, producendo formaggi e prodotti lattiero caseari senza conservanti: circa 320.000 forme di Gran Biraghi l’anno e circa 200.000 forme di Gorgonzola DOP, oltre a Ricotta e Burro. Dal 2023, è Official Partner delle Nazionali Italiane di Calcio.
E’ un dessert conosciuto soprattutto nella variante al cacao
Tipico dolce al cucchiaio della pasticceria piemontese, il “bonet” e’ un dessert conosciuto soprattutto nella variante al cacao, ricoperto di caramello goloso, delicato, particolarmente energetico. La versione piu’ antica dell’alta Langa, prevede l’utilizzo delle nocciole. Questa e’ la mia proposta. Delizioso!
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Ingredienti:
½ litro di latte fresco intero
100 gr. di nocciole tostate
180 gr. di zucchero
1 cucchiaio di caffe’ ristretto
2 cucchiai di rum
50gr. di amaretti
4 uova e 2 tuorli
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In uno stampo in alluminio caramellare 100gr. di zucchero con ½ bicchiere di acqua. Ridurre a farina le nocciole con lo zucchero rimanente. Ridurre in polvere gli amaretti, bollire il latte. Nel frullatore sbattere le uova e i tuorli, aggiungere il caffe’, il rum, le nocciole, gli amaretti, versare il latte caldo a filo. Trasferire il composto nello stampo, cuocere a bagnomaria sul gas a fuoco bassissimo (l’acqua non deve mai bollire) per circa 1 ora. In alternative cuocere in forno a 180 gradi per 50 minuti circa. Lasciar raffreddare e conservare in frigo sino al momento di servire.
Paperita Patty
Alla scoperta del Friulano
Attraverso le espressioni dei Colli Orientali del Friuli
- Depositi alluvionali: trattasi di terreni autoctoni derivati da alterazione chimica (ferrettizzazione) della parte superficiale dei terreni prevalentemente ghiaiosi, trasportati e deposti dalle correnti fluvio-glaciali durante l’ultima glaciazione wurmiana. Il substrato litologico che ha dato origine alle terre ferrettizzate è costituito per lo più da materiali calcarei e calcareo-dolomitici provenienti dagli alti bacini dei fiumi che operarono il trasporto, il deposito e il rimaneggiamento del materiale clastico.
- Depositi detritici (eluvio-colluviali): derivano essenzialmente dai processi di disgregazione ed alterazione della facies marnoso-arenacea del flysch (variamente limoso-argillosi e sabbiosi). La composizione fisica e chimica varia in funzione delle percentuali degli elementi marnosi e arenacei costituenti la roccia d’origine. Il contenuto in calcare è compreso tra il 5 % ed il 15 % della terra fina; il calcare attivo è pressochè assente, come pure è da considerarsi nullo il potere clorosante.
- Flysh marnoso-arenaceo: questa tipologia di terreno di origine eocenica contraddistingue tutti i profili collinari della denominazione ed è costituita da un alternanza di marne (argille) ed arenarie (sabbie). Localmente questo terreno viene chiamato “Ponca”.
