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A Buonissima sarà protagonista Rasmus Munk dell’Alchemist di Copenaghen

È  stata presentata oggi presso Gallerie d’Italia, nella centrale piazza San Carlo, la Buonissima Summer Edition,  edizione speciale dell’evento gastronomico di riferimento della città,  con più di 25 appuntamenti  e cinquanta chef provenienti dall’Italia e dal mondo e che prenderà  il via il 17 giugno, per concludersi il 20 giugno prossimo.

In occasione del taglio del nastro della Summer EdItion, è  stata annunciata in anteprima anche qualche novità riguardante l’edizione autunnale di Buonissima, quando da mercoledì 22 a domenica 26 ottobre si alzerà il sipario sulla quinta edizione di Buonissima, evento creato dai giornalisti enogastronomici Stefano Cavallito e Luca Iaccarino, insieme allo chef Matteo Baronetto, evento che unisce cibo, arte e bellezza.

Grande novità dell’edizione invernale sarà la presenza di Rasmus Munk, lo chef di Alchemist, a Copenaghen, ottavo miglior ristorante al mondo nella The World’s 50 Best Restaurants 2024, 2 stelle Michelin e Stella  Verde Michelin. A lui il compito di curare l’appuntamento più atteso di Buonissima 2025,  che si preannuncia anche come uno degli eventi gastronomici più importanti dell’anno in Italia. Sarà sua la firma di “A taste of Alchemist” di sabato 25 ottobre prossimo che, come da tradizione di Buonissima, non sarà una semplice serata gastronomica, ma un evento spettacolo ricco di contenuti interattivi, che trasformeranno il tutto in un’esperienza indimenticabile e irripetibile.

Il nome di Rasmus Munk si viene ad aggiungere a quello dei grandissimi nomi della ristorazione mondiale che hanno calcato il palco di Buonissima nelle precedenti edizioni, da Massimo Bottura a Ferran e Albert Adrià, da Alain Ducasse a Enrico Crippa, da Virgilio Martinez a René Redzepi, Massimiliano Alajmo.

Buonissima 2025 parlerà anche catalano, in occasione di Bistromania,  grazie alla nascita di un gemellaggio gastronomico con la Catalogna. Siamo nel Nord Est della Spagna, a Barcellona, ma anche a Gerona, Lleida e Terragona. Saranno queste zone a regalarci per una serata indimenticabile i loro migliori cuochi, ospiti  eccellenti di una serata in cui il bistrot all’italiana sarà chiamato a dialogare con i migliori interpreti iberici e, in particolare, cinque bistrot catalani.

Mara Martellotta

Torino capitale internazionale della gastronomia con Buonissima Summer Edition

Sono cinque le location protagoniste di Buonissima Summer Edition 2025, luoghi simbolo dell’arte, della cultura e della gastronomia, tutti accomunati da un progetto di riqualificazione.

Dall’ex brefotrofio provinciale oggi Ecosistema per le Culture Contemporanee,  alla sede museale di Intesa Sanpaolo nello storico palazzo Turinetti di Pertengo in piazza San Carlo. Dalle Grandi Officine Riparazioni Ferroviarie, in cui si riparavano i treni,  alla prima drogheria dove nacque l’azienda Lavazza. Fino ad approdare alla Fabbrica del Lingotto, simbolo e icona del modernismo italiano, che ospitava una pista di collaudo sul tetto, oggi trasformata nel più grande giardino pensile d’Europa. Luoghi della memoria industriale e protagonisti della rigenerazione urbana che accoglieranno eventi d’eccezione da lunedì 16 a sabato 21 giugno.

Torino, in questo inizio d’estate, diventa la capitale internazionale della gastronomia mondiale e celebra  la migliore cucina in tutte le sue forme, con una speciale edizione di Buonissima, la ‘Buonissima Summer Edition’, che va ad affiancarsi all’edizione invernale, in programma dal 22 al 26 ottobre prossimi.

Diventato nel corso delle passate cinque edizioni un punto di riferimento del settore, Buonissima, evento creato dai giornalisti enogastronomici Stefano Cavallito e Luca Iaccarino e dallo chef Matteo Baronetto, Buonissima ha permesso a decine di migliaia di partecipanti di approfondire la conoscenza dei protagonisti della scena gastronomica internazionale,  da Massimo Bottura a Ferran Adrià, da Alain Ducasse a Enrico Crippa, da Virgilio Martinez a René Redzepi e nel corso degli ultimi anni sono stati tantissimi i nomi importanti della ristorazione mondiale ad aver partecipato alla kermesse torinese.

Il programma prevede oltre 25 eventi, con il coinvolgimento di più cinquanta cuochi e chef provenienti dall’Italia e dal mondo per celebrare la buona cucina.

Cinque saranno in particolare i format proposti da questa Special Edition estiva di Buonissima che coinvolgerà la città nell’atmosfera di una festa enogastronomica portata dall’occasione unica della cerimonia di premiazione dei The World’s 50 Best Restaurants, che ha scelto per la prima edizione italiana della sua storia proprio Torino.

La prima grande novità della Buonissima Summer Edition è la speciale ‘Vertical Dinner’, che si terrà martedì 17 giugno a partire dalle ore 18 presso Flashback Habitat, centro artistico indipendente situato nella scenografica e panoramica collina torinese, ricavato da un edificio riqualificato, che un tempo ospitava un brefotrofio. Qui sei chef si avvicenderanno in una cena verticale pensata per raccontare  la migliore cucina regionale italiana lungo il tema “Trattoria Italia”. Tra i partecipanti alla Vertical Dinner spiccano i nomi di Giuseppe Iannotti, in rappresentanza della Campania, Ugo Alciati ( Ristorante da Guido) per il Piemonte,  Paolo Gori (Trattoria da Burde) per raccontare la cucina toscana e Luciano Monosilio ( Luciano Cucina Italiana) per il Lazio.

Apriranno la serata, nel giardino della villa, Giuseppe Rambaldi e Massimiliano Prete.

Prezzo  a partire da 80 euro a persona.

Il 18 giugno sarà  in programma “ Degustando Melting Pot. “Tutti i Saperi del mondo”, una grande festa della cucina internazionale che si terrà sulla pista 500 sul tetto del Lingotto, con una particolarissima e unica edizione del popolare formato “Degustando”. Protagonisti saranno undici chef internazionali  che hanno portato la loro interpretazione gastronomica, culturale e territoriale in Italia, contribuendo a costruire un panorama sempre più lungimirante e di ampio profilo. Tra i protagonisti della serata figurano Matias Perdomo, nativo dell’Uruguay, attivo a Contraste Milano, Roy Caceres della Colombia, attivo a Roma presso Orma, Giulia Liu di Gong Oriental Attitude e del progetto Mr Dumping a Milano ( Cina), Charles Pearce del Regno Unito, Jose Alfredo Villa Lopez di El Beso a Torino, proveniente dal Messico, Antonella Ricci & Vinod Sookar dalle Mauritius, Max Chiesa di Kensho a Torino (in Giappone), Alessandro Scardina de La Pista a Torino, che proporrà una cucina con influenze internazionali, per chiudere con Jessica Rosval e Caroline Caporossi che porteranno a Torino il progetto Roots di Modena, un esempio che coinvolge l’imprenditoria femminile e le donne provenienti da Congo, Repubblica Dominicana, Guinea, Marocco e Nigeria.

Dal 17 al 20 giugno si terranno anche le Cene Pop Up, appuntamenti che uniscono l’anima pop con l’anima top della ristorazione.

Ecco l’elenco: martedì 17 giugno, l’ Osteria Antiche Sere della famiglia Rota ospiterà le Calandre dei fratelli Alajmo, tre stelle Michelin a Rubano, nel Padovano. Sempre martedì 17 il ristorante SanTommaso 10, guidato dallo chef Gabriele Eusebi, ospiterà  lo chef Enrico Recanati, maestro della brace nel Ristorante Andreina, una stella Michelin a Loreto, in provincia di Ancona.

Mercoledì 18 giugno Matteo Baronetto, già chef del ristorante del Cambio e co-ideatore di Buonissima, sarà ospite di Lao, il ristorante che ha saputo raccontare la miglior cucina di Shangai a Torino.

Mercoledì 18 giugno, al ristorante La Pista, lo chef Alessandro Scardina ospiterà  nella sua cucina con vista sulla città  lo chef Salvatore Elefante, che giunge dal ristorante più iconico dell’isola di Capri, l’Olivo, e Marco Sforza di Firenze.

Venerdì 20 giugno la cena sarà  al ristorante l’Opera-Ingegno e Creatività  dove lo chef Stefano Sforza ospiterà il collega Paolo Griffa, una stella Michelin al caffè nazionale di Aosta.

Venerdì 20, presso il ristorante delle Gallerie d’Italia, da Scatto, guidato da Costardi Broa, verrà ospitato lo chef Daniele Panzeri de la Piola di Piazza Duomo ad Alba, che grazie all’attenzione al territorio e all’inventiva della famiglia Ceretto, ha saputo innovare la proposta di cucina piemontese tradizionale.

Sempre dal 17 al 21 giugno hanno aderito alla Summer Edition di Buonissima molte piole, che sono state  inserite in Piolissima, evento che celebra la più grande tradizione gastronomica piemontese. Piola è  un termine dialettale, intraducibile nella sua completezza, che definisce  quelle osterie tipicamente torinesi, con un menu fatto di cose buone e semplici, di bicchieri di Barbera in mescita e di piattini di antipasti, di accoglienza famigliare e di serate che finiscono tardi.

Tre la piole protagoniste di Buonissima  Summer Edition Barbagusto, Cantinone San Paolo, Ristorantino la Fucina, le Ramine, Trattoria Amicizia, Magazzini Oz, Ballatoio Bistrot di Ringhiera, Du’ Cesari, il Pastis, le Putrelle, Podiciotto, Pescheria Gallina, San Giors, La Piola di via Piol, Uliveto, Osteria Calabrese, Muro, Madama Piola Vini & Piattini.

Prezzo delle cene di Piolissima 30 euro a persona

L’ultima sezione di Buonissima Summer Edition è  Bistromania, che celebra uno dei modelli più contemporanei della ristorazione cittadina e nazionale,  i bistrot, luoghi fatti di cucina buona e curata, che trae le sue origini dalla tradizione, ma tenta di trasformarla in una chiave più moderna, accompagnandola con una selezione enologica interessante. Tra i bistrot che vi parteciperanno figurano Buatta Cucina Popolare, Contesto Alimentare,  Gaudenzio Vino e Cucina, Locanda del Falco, Luogo divino, Bistrot del Nazionale del Vernante, Osteria Andirivieni, Osteria Contemporanea la Bottega d’ Mentin, Paltò, Razzo, Salto dell’Acciuga, Scannabue, Silos, Smoking Wine Bar.

Prezzo di ingresso comprensivo di un calice di vino 10 euro.

La Summer Edition di Bistromania sarà ospitata venerdì 20 giugno  a partire dalle ore 19 da Snodo, il ristorante delle OGR,  con una grande festa di chiusura per chiunque abbia voglia di festeggiare questa manifestazione che inneggia alla bellezza gastronomica di Torino e internazionale.

Mara  Martellotta

Chabiant Winery

Vale il viaggio ! A circa  3,15 ore da Baku in Azerbaigian
ecco Chabiant Winery , un’azienda vinicola isolata nel villaggio di Hacıhətəmli,a circa 750 mt con 250 ettari di vigneti di vitigni caucasici
e europei , dove l’elevato sbalzo termico tra notte e giorno è ideale per l’uva .
La neve sciolta dalle magnifiche montagne Niyaldag (2063 m) è l’unica fonte d’acqua che nutre il suolo tutto l’anno . Fondata nel 1982 , nel 2017 ha modernizzato la struttura di produzione e ha iniziato ad esportare in Russia ed in China .
Offre vari blend di vini, ma quando si tratta di autentici vitigni locali, la produzione è 100% in monovitigno per mantenere la purezza
del vigneto.
Le uve vengono raccolte a mano e imbottigliate nella tenuta mantenendo la massima qualità nella produzione di vini bianchi, rossi e giovani.
Chabiant winery è riuscita a tenere viva la lunga tradizione vinicola del Caucaso, nonostante la campagna contro l’alcol del 1985 di Mikhail Gorbaciov, che portò alla distruzione dell’80% dei vigneti azeri.
Tour del vino (₼ ), con cui potete degustare
le varietà indigene come il Madrasa e il Bayan Shira, sono presenti ogni giorno .
Sotto la sapiente ed attenta supervisione del enologo italiano Marco Catelani , la cantina ha fatto passi da gigante in campo tecnologico e nella attenta analisi dei vigneti.
Ecco i vini che mi sono piaciuti:
CHABIANT MADRASA 2022
Uve: 100% Madrasa
Vendemmia: manuale, metà ottobre
Affinamento: 70% affinato per mesi in serbatoi di acciaio inox,30% in barrique usati per 6 mesi
Almeno 12 mesi in bottiglia.
Colore: rubino medio
Naso :ciliegia e mora e prugna con leggere note di vaniglia
Bocca: ciliegia e frutti rossi maturi, bilanciati da
tannini morbidi e bella beva
CHABIANT BAYAN SHIRA 2020
Uve: 100% Bayan Shira
Vendemmia: manuale, fine agosto
Affinamento: 6 mesi in serbatoi di acciaio inox, battonage settimanale sulle lieviti indigeni
Colore: paglierino medio con riflessi verdognoli
Sapori: aromi floreali bianchi e agrumati
Sapore: fresco e minerale con acidità equilibrata, note di erbe aromatiche
e lime persistente nel finale .
Chiamate in anticipo per prenotare un posto. È anche possibile pernottare nella guesthouse di Chabiant, circondata dai pendii rigogliosi del Caucaso maggiore, con grandi panorami che arrivano fino a Qəbələ.
Grazie all’entusiasmo di Sasha che ci ha accompagnato in cantina ed alla competenza e passione dell’enologo Marco Catelani.
Attenzione alle prossime uscite che sono ancora in sperimentazione….
Alla prossima!
LUCA GANDIN
PER INFO
Ismayilli Wine-2″ OJSC, Hajihatamli village,
Ismayilli region, Azerbaijan
+ 9 9 4 5 1 7 0 0 3 2 22
i n f o @ c h a b i a n t . a z
@ www.chabiant.az
© chabiantwinery

Succulenti cannelloni al gorgonzola in crosticina dorata

Una ricetta gustosa adatta ad ogni occasione. Crosticina dorata, ripieno morbido e vellutato, un primo piatto delicato, facile da realizzare e super veloce.

Ingredienti

Pasta fresca per lasagne (tipo Rana) 12 sfoglie
300gr.di ricotta morbida
300gr.di gorgonzola dolce e cremoso
1 uovo intero
Latte fresco q.b.
50gr. di grana grattugiato
Sale, pepe, noce moscata q.b.
Granella pistacchi  (facoltativo)

Mescolare la ricotta con il gorgonzola, 30gr.di formaggio grana grattugiato, sale, pepe e noce moscata, aggiungere l’uovo intero e diluire con poco latte sino ad ottenere una crema densa.
Ungere una pirofila da forno.
Stendere l’impasto su ogni sfoglia di pasta e arrotolare a ” cannellone”, sistemare nella teglia, versare sulla superficie la crema rimasta, diluita con altro latte, cospargere con il rimanente grana e infornare a 200 gradi per 20 minuti coperto con un foglio di alluminio poi, 5 minuti sotto il grill. Servire a piacere con granella di pistacchi

Paperita Patty

Tarte Tatin a modo mio

PENSIERI SPARSI

Ecco la ricetta per una Tarte Tatin un po’ insolita; siamo abituati, quando si parla del famoso dolce francese, alla classica torta di mele rovesciata, in questo caso prepariamo una torta salata.
Ci occorreranno circa 400 gr di pomodorini ciliegini, un rotolo di pasta sfoglia, olive, capperi, origano e timo, zucchero, olio evo, sale.
Laviamo e asciughiamo i pomodorini, tagliamoli a metà e mettiamoli su una teglia rivestita con un foglio di carta forno con la parte del taglio verso l’alto; cospargiamo con un po’ di olio, zucchero, sale, timo, origano e inforniamo a 160/170 gradi in modalità ventilato per 30/35 minuti.
A questo punto possiamo tirarli fuori dal forno, aggiungere le olive e i capperi ed adagiare la pasta sfoglia bucherellata con una forchetta a ricoprire i pomodorini  e via in forno a 180 gradi per 35 minuti.
Appena sfornata rovesciatela e guarnite con foglie di basilico , volendo potete aggiungere al centro della Tarte Tatin della stracciatella, sarà ancora più golosa.
Didia Bargnani

Ceci speziati con verdure, piatto unico di ispirazione indiana

Un perfetto piatto unico ispirato alla cucina indiana.

Un piatto salutare e sfizioso che unisce le proprietà delle verdure a quella dei legumi. Un piatto davvero invitante, profumato e gustoso.

Ingredienti (per 4 persone)

250gr.di ceci secchi
2 Peperoni di media grandezza (giallo e       rosso)
3 Carote
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
3 zucchine
Pochi spinaci
200ml di latte di cocco
1 pezzo di zenzero fresco
2 peperoncini secchi
1 cucchiaino di cumino
1/2 cucchiaino di canella in polvere
1 cucchiaino di curcuma
Brodo vegetale
Prezzemolo, sale, olio q.b.
250gr. di riso Basmati

Mettere i ceci a bagno in acqua fredda per 12 ore.
Preparare le verdure tagliate a tocchetti.
Scolare e sciacquare i ceci e cuocerli in pentola a pressione per 15 minuti con una carota, un pezzo di sedano, mezza cipolla, una foglia di alloro (brodo vegetale).
In una larga padella rosolare la cipolla affettata e l’aglio tritato con poco olio, aggiungere i ceci e le verdure, insaporire e coprire con il brodo dei ceci. Insaporire con lo zenzero grattugiato e le spezie. Cuocere per 30 minuti, aggiungere il latte di cocco e lasciar consumare un poco, regolare di sale e cospargere con prezzemolo tritato. Servire subito con riso basmati bollito.

Paperita Patty

 I riflettori sul mondo vegetale, arriva “Gerla Green”  

In corso Vittorio Emanuele II 78 nasce “Gerla Green”, il primo locale a prevalenza vegetale, con un  nuovo indirizzo gastronomico che unisce salute, gusto e tradizione agricola.

Gerla 1927 lancia, così,  una nuova sfida nel cuore di  Torino e a partire da giovedì 5 giugno apre al pubblico ‘Gerla Green’, primo locale pensato con un’impronta prevalentemente vegetale.

Il nuovo spazio, in corso Vittorio Emanuele  78, offrirà un’esperienza gastronomica  capace di unire cucina salutare all’attenzione estetica  e al rispetto per la terra, in un format contemporaneo ma fedele alla storia del marchio.

“Focalizzarci sulla cucina vegetale – spiega il direttore generale Stefano Chiodi Latini – significa non soltanto seguire l’evoluzione del gusto e del benessere alimentare, ma anche ampliare l’identità del gruppo, offrendo una proposta attenta ai prodotti della terra in tutti i nostri locali”.

Con Gerla Green il gruppo rafforza una visione imprenditoriale  che, nel corso degli anni, ha rilanciato alcune delle insegne più iconiche della città, dal caffè Platti a Norman, da Dezzutto a La Pista, affiancando alla tradizione storica un percorso costante di aggiornamento e formazione, anche attraverso la Gerla Academy.

“Il vegetale non è solo una moda – spiega il presidente Roberto Munnia – ma un’opportunità gastronomica e culturale.  Torino e il Piemonte vantano una grande tradizione agricola, che già nella cucina storica dei Savoia vedeva valorizzata la biodiversità. Con questo nuovo progetto  vogliamo aprire uno spazio che parli il linguaggio della terra con eleganza e sostanza”.

Gerla Green sarà  aperto dal lunedì  al sabato dalle 7 alle 21 con una proposta continua dalla colazione all’aperitivo.  Si tratta di un nuovo tassello nella mappa gastronomica della città che ha lo scopo di rendere il vegetale protagonista, senza estremismi, ma con gusto e identità per rafforzare la sinergia tra i locali del gruppo. Verrà proposta una innovativa colazione proteica, con suggestioni scandinave)  e genuina che si distinguerà dalle tradizionali caffetterie, con selezioni di caffè Lavazza. Grazie alla collaborazione con i due locali Suki acquisiti dal gruppo Gerla in via Rodi e in via Amendola, un sushi man preparerà pranzi e aperitivi a vista, a base di poke e sushi, sia tradizionali sia vegetariani.

Mara  Martellotta

Strozzapreti con granella di pistacchi

Un frutto prezioso dall’aroma e dal gusto unico, “l’oro verde di Sicilia”, cosi’ e’ denominato il pistacchio di Bronte protagonista della ricetta di questa settimana. Un primo piatto invitante e saporito dal giusto bilanciamento tra dolce e salato. Un risultato eccellente che saprà deliziare il vostro palato.

***

Ingredienti

 

320gr. di pasta tipo strozzapreti

150gr. di pancetta a fiammifero

1 piccola cipolla bianca

½ spicchio di aglio

3 foglie di basilico

50gr. di grana grattugiato

100gr. di granella di pistacchio di Bronte

Olio evo q.b.

 ***

Portare ad ebollizione l’acqua per la pasta con poco sale, nel frattempo soffriggere in poco olio la cipolla e l’aglio tritati, aggiungere la pancetta tagliata a fiammifero, lasciar rosolare bene poi, aggiungere meta’ granella di pistacchio, le foglie di basilico, il grana grattugiato ed un mestolino di acqua di cottura della pasta. Scolare la pasta al dente, saltare brevemente in padella e servire cosparsa con la rimanente granella di pistacchio.

 

Paperita Patty

“Macellaio gourmet, artigiano del gusto”. Intervista a Ermanno Melatti

Informazione promozionale

In un mondo in cui spesso la velocità prevale sulla qualità, Ermanno Melatti rappresenta un esempio raro di passione, competenza e visione.

Macellaio per scelta e per vocazione, dal 2022 ha dato vita a una macelleria che è diventata un punto di riferimento per chi cerca carne di qualità e piatti pronti all’altezza della ristorazione gourmet. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare la sua storia, i suoi valori e il suo modo di intendere un mestiere antico ma sempre più moderno.

 


 

1. Partiamo dalle origini: come nasce la sua passione per la carne e per il mestiere di macellaio?

Tutto è iniziato dalla mia passione per il barbecue americano. È stato un amore travolgente che mi ha portato a voler capire la carne in profondità: la sua origine, il suo taglio, la sua preparazione. Nel 2022 ho deciso di aprire una macelleria partendo da zero. È stata una sfida, ma anche un’avventura bellissima.

 


2. Oggi si definisce “macellaio gourmet”. Cosa significa per lei questa definizione?

Significa evolversi. Non sono solo un venditore di carne, ma un selezionatore e un creatore di sapori. Ho sviluppato una linea di 15 piatti pronti, pensata per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare al gusto e alla qualità. Gourmet per me è sinonimo di attenzione, innovazione e rispetto per il cliente.

 


 

3. Quali sono i criteri fondamentali che guidano la sua scelta delle carni?

Il primo criterio è l’origine: prediligo carni provenienti da allevamenti italiani, possibilmente a filiera corta e sostenibile. Evito l’allevamento intensivo e scelgo solo animali allevati secondo ritmi naturali, come i polli di razze a lenta crescita.

 


 

4. Da quali allevamenti o territori provengono le sue carni? C’è una filiera selezionata che predilige?

Sì, lavoro solo con allevamenti italiani che rispettano determinati standard di benessere animale. Mi affido a realtà che condividono la mia filosofia: sostenibilità, qualità e trasparenza.

 


 

5. In un mercato spesso dominato dalla quantità, lei punta sulla qualità. Come si riconosce una carne di eccellenza?

La carne di qualità si riconosce dall’aspetto, dalla morbidezza e, ovviamente, dal gusto. È una questione di esperienza, ma anche di educazione del palato: chi prova una carne ben selezionata difficilmente torna indietro.

 


 

6. Parliamo di razze: ci sono razze bovine, suine o ovine che considera “nobili” e che valorizza maggiormente?

Assolutamente. La fassona piemontese, gli angus spagnoli… sono razze che danno una carne straordinaria, soprattutto se allevate secondo criteri naturali e sostenibili. La qualità parte dalla genetica, ma si costruisce con la cura dell’allevamento e dell’alimentazione.

 


7. Il gusto è al centro del suo lavoro. In che modo accompagna il cliente nella scoperta di sapori autentici e ricercati?

Con i consigli. Suggerisco come cucinare al meglio ogni taglio, quale tecnica usare e con quali tempi. Ogni carne ha una storia e un potenziale che merita di essere esaltato.

 


 

8. Oltre alla carne, c’è un’attenzione anche al taglio e alla preparazione. Quanto conta la manualità e l’esperienza nella sua bottega?

È fondamentale. Un buon taglio valorizza la carne, riduce gli scarti e rende la preparazione in cucina più semplice. Ogni pezzo è trattato con cura, anche per rispettare chi lo porterà in tavola.

 


 

9. Oggi si parla molto di sostenibilità anche nel settore alimentare. Come si inserisce il suo lavoro in questa prospettiva?

Credo in un modello alimentare che privilegi il “meno ma meglio”. Non serve consumare molta carne, basta scegliere carne buona, sostenibile, etica. La sostenibilità non è uno slogan, è una responsabilità concreta.

 


 

10. Ha collaborazioni con chef o ristoranti gourmet? Come si crea un dialogo tra il banco del macellaio e la cucina d’autore?

Sì, collaboro con diversi ristoratori professionisti. Il dialogo nasce dalla fiducia: loro sanno che ogni taglio è pensato per esaltare il piatto. Io, da parte mia, ascolto le esigenze della cucina per proporre soluzioni su misura.


 

11. Cosa sogna per il futuro? Quali sono i prossimi passi per entrare a pieno titolo nel mondo del gusto di qualità?

Il mio sogno è dare continuità alla macelleria, mantenendo un alto livello di servizio. Sto lavorando a nuovi progetti legati alla gastronomia di qualità, in particolare allo sviluppo di piatti pronti a cuocere e alla frollatura delle carni. È un percorso che unisce tradizione e innovazione.

 


 

12. Un ultimo consiglio per chi vuole riscoprire il piacere della carne di alta qualità: da dove iniziare?

Bisogna provare. Scegliere con consapevolezza, avvicinarsi alla carne come a un prodotto che merita rispetto. La qualità non è solo una scelta di gusto, ma anche di salute e di etica. Meno carne, ma carne vera: questo è il mio consiglio.

 


 

La macelleria di Ermanno Melatti non è solo un negozio, ma un luogo dove la carne diventa cultura, rispetto e piacere per il palato. Un esempio di come anche il banco del macellaio possa trasformarsi in un laboratorio di alta gastronomia.

Corso Filippo Turati 18/b, Turin, Italy

342 716 0270