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Alla scoperta del Friulano

Attraverso le espressioni dei Colli Orientali del Friuli

Lunedì 20 gennaio 2025 presso la sede del AIS Piemonte in via Modena 23 a Torino c’è stato un appuntamento dedicato al Friulano.
Un viaggio vero e proprio alla scoperta della profondità e bellezza del Friulano (ex Tocai) in 6 espressioni diverse dei Colli Orientali del Friuli, con il supporto dei dati e di un sistema di mappature di oltre 5000 vigne, costruito dal Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo ( circa 200 soci con 16 referenze a testa ) .
Una degustazione immersiva capace di far capire come questo grande vitigno sia il più fedele traduttore del terroir.
Un percorso intenso che ci ha fatto comprendere la storia e le espressioni enologiche specifiche dei Colli Orientali del Friuli condotto con competenza e simpatia dal brand ambassador sommelier AIS Matteo Bellotto.
In abbinamento alla degustazione sono stati serviti prosciutto San Daniele e formaggio Montasio.
Alcune note tecniche :
Oggi in tutto il Friuli ci sono circa 30.000 ettari piantati di 66 varietà vitivinicole.
Nel 1820 erano 305 . L’Età media degli impianti è per il 68% superiore ai 50 anni .
Il Friulano è il Vino dell’intimità tra amici.
Vino bandiera della regione, è un vitigno autoctono del Friuli di origini antichissime, con documenti scritti che risalgono a oltre due secoli fa. (Vino completamente diverso dal Tokay ungherese, ottenuto dall’assemblaggio di uve Furmint, Hàrzevelu e Muscat lunelu , il cui nome sta ad indicare una precisa area geografica.)
A causa di una sentenza della Corte Europea, il nome Tocai Friulano è stato perso ed è stato sostituito con il sinonimo “Friulano”.
Colore: paglierino dall’intensità variabile, presenta sfumature verdognole.
Profumo: delicato, gradevole che ricorda i fiori di campo e di mela verde.
Gusto: al gusto asciutto, intenso, vellutato, generalmente con acidità moderata. Caratteristico finale di mandorla amara.
Abbinamenti: eccellente come aperitivo, ottimo con antipasti magri come il prosciutto crudo, minestre in brodo, sul pesce e sulle carni bianche.
Temperatura di servizio: 10-12 °C. (Per Matteo Bellotto una regola da applicare per la giusta temperatura di servizio sarebbe
Per il Bianco Grado Alcolico -3
Per il Rosso Grado Alcolico +3
Colli Orientali hanno più di 2000 ettari vitati con 23 varietà e 6 sottozone.
I territorio della DOC “Friuli Colli Orientali” è costituito da tre macrotipologie di terreno con diversa origine:
  • Depositi alluvionali: trattasi di terreni autoctoni derivati da alterazione chimica (ferrettizzazione) della parte superficiale dei terreni  prevalentemente ghiaiosi, trasportati e deposti dalle correnti fluvio-glaciali durante l’ultima glaciazione wurmiana. Il substrato litologico che ha dato origine alle terre ferrettizzate è costituito per lo più da materiali calcarei e calcareo-dolomitici provenienti dagli alti bacini dei fiumi che operarono il trasporto, il deposito e il rimaneggiamento del materiale clastico.
  • Depositi detritici (eluvio-colluviali): derivano essenzialmente dai processi di disgregazione ed alterazione della facies marnoso-arenacea del flysch (variamente limoso-argillosi e sabbiosi). La composizione fisica e chimica varia in funzione delle percentuali degli elementi marnosi e arenacei costituenti la roccia d’origine. Il contenuto in calcare è compreso tra il 5 % ed il 15 % della terra fina; il calcare attivo è pressochè assente, come pure è da considerarsi nullo il potere clorosante.
  • Flysh marnoso-arenaceo: questa tipologia di terreno di origine eocenica contraddistingue tutti i profili collinari della denominazione ed è costituita da un alternanza di marne (argille) ed arenarie (sabbie). Localmente questo terreno viene chiamato “Ponca”.
In degustazione
 
La Sclusa 12 viti di Zorzettig Gino e Figli s.s.a.
Spessa di Cividale ( UD) 2023
Vigna del 2010 , 12 biotipi con dna di vigne di 100 anni . 6 mesi sui lieviti. Solo acciaio.
Al naso: fiori bianchi
In bocca: elegante, fresco sentore di sambuco sottile, finale sapido.
Zorzenone Leorino Cividale del Friuli (UD) 2022
Vigne di 85 anni, 4 ettari, situati in una conca fredda , 15% della raccolta appassita in cassette ( una sfida eroica per la buccia fine del Friulano ), Tocai giallo di collina .
Al naso: sentore di muffa, caldo
In bocca: fresco acidità laterale, mentolato elegante e sappi nel finale
Antico Broilo di Duri’ Giovanni Battista Prepotto (UD) 2023
Vigne di 70 anni , fermentazione spontanea,
1 settimana macerazione sulle bucce poi fermentazione In tini troncoconici , pressatura soft , tutto biologico .
Al naso: sentori di viola e rosa, erbe Mentolate, liquirizia
In bocca: bocca piena, data da pH basso, mentolato molto largo con un bellissimo finale
Castello Santanna di Cumini Loreta Spessa di Cividale ( UD) 2021
Vigna di oltre 100 anni , 32 giorni di macerazione in anfora, tre anni in anfora, fermentazione spontanea, zero filtrazione .
E’una zona molto fresca e ventilata.
Al naso: macerato, balsamico complesso, sentori di erbe alpine, sentori di tisana di acacia, miele, fiori gialli .
In bocca: bocca complessa, piena, alcol e sentori di mentolato nel finale .
È quello che si abbina meglio col prosciutto San Daniele.
Visintini di Visintini Oliviero Como di Rosazzo ( UD )Italia 2020
Vigne di 80 anni ,Vino biologico, zona calda, macerazione sulle bucce in anfora . Tocai giallo.
Tappo Diam 30 molto chiuso, quindi necessita di pazienza per poterlo degustare bene .
Al naso: elegante e sottile
In bocca: sentori di sambuco, alcol pronunciato, ma un fantastico equilibrio nel finale.
Stroppolatini Ante Bellum Riserva 2018 Gagliano Cividale del Friuli (UD)
Presenti dal 1868 , 2 ettari Vigna del 1899 , terrazzamenti lavorati a mano, Tocai giallo
Zona calda , ottima maturazione ha consentito di fare la Riserva
6gg macerazione sulle bucce poi solo acciaio
Alla vista : dorato quasi passito
Al naso : fiori bianchi ( acacia e tiglio ) , spezie dolci, sentori di tostato e nocciola, erbe alpine
In bocca: bella freschezza, mentolato complesso, sentori di sambuco
MONVIERT Vermouth
Vermuth da uva Verduzzo, dalla buccia durissima, vendemmia tardiva vicino al Ramandolo, terreno molto calcare.
Al naso: fantastico arancio, Assenzio dolce sentori di cacao e spezie dolci
In bocca: lineare, preciso, sentori dolci dati dall’Assenzio e nel finale amaricante. Tannico perché deriva da vino poco filtrato e mantenuto grezzo per dare un’incidenza maggiore.
Alla prossima !
LUCA GANDIN

A Torino torna l’iconico Gelato di Latte Biraghi

L’attesa è finita. Dopo aver chiuso il 2024 con oltre 250 mila vendite, venerdì 31 gennaio il Gelato di Latte Biraghi fa il suo ritorno nella storica boutique in Piazza San Carlo a Torino

A partire da venerdì 31 gennaio, il celebre Gelato di Latte Biraghi sarà nuovamente a disposizione di torinesi e turisti nel negozio di Piazza San Carlo 188.

Anche se, per le sue caratteristiche, il Gelato di Latte Biraghi viene tipicamente associato all’estate e ai mesi caldi, sono sempre di più i consumatori che negli ultimi anni hanno dimostrato di amarlo tutto l’anno, anche durante la stagione autunnale e invernale.

Per questo motivo, sarà possibile gustare di nuovo tutta la sua freschezza – e scattare l’immancabile foto che lo immortala con lo sfondo della piazza, usanza social che sta diventando ormai virale – già a partire dalla fine di gennaio.

“È tutto pronto per il ritorno del nostro storico Gelato di Latte in Piazza San Carlo” dichiara Fabio Benvenuti, Responsabile del Negozio Biraghi di Torino. Andare incontro alle richieste dei nostri consumatori, che ce lo chiedono tutti i giorni, è del resto uno dei nostri obiettivi principali. Se nel 2024 abbiamo servito più di 250 mila gelati, raggiungendo così un vero e proprio record, nel 2025 ci auguriamo di ottenere risultati ancora più sorprendenti”.

IL GELATO DI LATTE BIRAGHI

Con una storia che inizia negli anni Cinquanta presso lo storico Negozio dell’azienda a Cavallermaggiore, di fianco allo stabilimento produttivo, il Gelato di Latte Biraghi è realizzato con soli tre ingredienti – latte, panna e zucchero – e prodotto fresco ogni ora, con latte proveniente esclusivamente dalle province di Cuneo e Torino, senza emulsionanti, aromi né stabilizzanti.

Venduto presso il punto vendita nel cuore di Piazza San Carlo, vero e proprio punto di riferimento per l’acquisto di eccellenze enogastronomiche piemontesi, ormai il Gelato di Latte Biraghi è uno dei simboli del capoluogo piemontese.

IL NEGOZIO DI PIAZZA SAN CARLO

All’interno della boutique torinese, oltre all’intera gamma di prodotti Biraghi, vi sono più di 1.200 prodotti enogastronomici del territorio. Dai vini ai formaggi, passando per cioccolato e altre ghiottonerie, il Negozio Biraghi presenta una vasta gamma di opportunità per chiunque ami il buon cibo.

Sfoglia caramellata alla crema, trionfo di dolcezza

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Una croccante sfoglia caramellata che racchiude una deliziosa crema pasticcera aromatizzata al limone.

Un perfetto connubio di morbidezza e friabilita’, semplice e irresistibile.

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Ingredienti

 

1 confezione di pasta sfoglia pronta quadrata

500ml. di latte fresco intero

4tuorli

100gr. di zucchero

40gr. di maizena

1 bustina di vanillina

1 limone

Zucchero a velo

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Preparare la crema pasticcera. Portare ad ebollizione il latte aromatizzato con la buccia di limone grattugiata, lasciar intiepidire e filtrare. Lavorare i tuorli con lo zucchero, unire la vanillina, versare il latte a filo sempre mescolando. Cuocere la crema a bagnomaria per circa 10 minuti. Lasciar raffreddare, aggiungere il succo di  ½ limone senza mai smettere di mescolare. Disporre una base di sfoglia su un piatto da portata, coprire con la crema pasticcera, mettere la seconda sfoglia, ricoprire con la crema. Disporre l’ultima sfoglia, spolverizzare di zucchero a velo, guarnire a piacere. Servire fresca.

 

Paperita Patty

Sformatini di cavolfiore viola con salsa al parmigiano

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Un’idea deliziosa per gustare il cavolfiore. Ideale come antipasto o contorno, sono facilissimi da preparare e raffinati da presentare.

Ingredienti per 8 sformatini

1 cavolfiore viola
3 uova intere
30gr.di parmigiano grattugiato
100ml di panna liquida fresca
Sale, pepe, burro

per guarnire
Parmigiano grattugiato
Latte
Nocciole tostate

Cuocere a vapore il cavolfiore. Quando cotto, lasciar raffreddare poi frullare in mixer con le uova, il parmigiano, il sale ed il pepe.
Imburrare 8 stampini da creme caramel, versare il composto e cuocere a bagnomaria coperto con un foglio di alluminio per circa 30/40 minuti. Preparare la salsa facendo fondere il parmigiano con poco latte o panna liquida e tritare le nocciole. Servire lo sformatino capovolto nel piatto nappato con la salsa e spolverizzato con il trito di nocciole. Servire tiepido.

Paperita Patty

Lasagne ai sapori dell’orto

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Una lasagna vegetariana “light”, priva di besciamella. Un piatto leggero e delicato composto da pochi e semplici ingredienti

 

Vi propongo un primo piatto dal gusto solare, una lasagna vegetariana “light”, priva di besciamella. Un piatto leggero e delicato composto da pochi e semplici ingredienti dal sapore gustoso. Una versione piu’ leggera della classica lasagna. Verdure sfiziose che creano un gusto ricco senza l’utilizzo di carne in un morbido incontro di sapori. Perfetta per la primavera e l’estate, elegante delicata, squisita per tutti.

 

Ingredienti:

 

1 confezione di pasta fresca per lasagna (pronta in forno)

2 melanzane

4 zucchine

2 confezioni di sottilette “fila e fondi”

Sugo di pomodoro q.b.

Basilico q.b.

Olio evo q.b.

 

Preparare un sughetto di pomodoro (fresco o pronto) con aglio, cipolla, basilico e sale. Cuocere lasciandolo abbastanza liquido. Grigliare le melanzane e le zucchine precedentemente lavate ed affettate. Ungere una teglia da forno, versare sul fondo tre cucchiai di salsa di pomodoro e stendere bene. Sistemare le sfoglie di pasta sino a coprire il fondo, fare uno strato di melanzane, sale, sottilette a pezzi, salsa e un filo di olio. Proseguire con le altre sfoglie alternando melanzane e zucchine sino ad esaurimento degli ingredienti. Infornare a 200 gradi per circa 30 minuti.

 

Paperita Patty

Fattoria Sociale Paideia a Eataly Torino Lingotto

La bontà solidale dei prodotti alimentari

Le delizie prodotte in Fattoria, nel contesto del progetto di agricoltura sociale ideato e realizzato da Fondazione Paideia, saranno disponibili a Eataly Torino Lingotto, dal 24 al 27 gennaio, in occasione del Mercato Solidale di Eataly.

Fattoria Sociale Paideia avrà infatti uno spazio all’interno del progetto che Eataly, in occasione del suo 18esimo compleanno, vuole dedicare alle realtà del terzo settore che favoriscono l’inclusione sociale, offrendo loro uno spazio di vendita gratuito.

Presso il banco di Fattoria Paideia i visitatori potranno trovare il miele da filiera a ciclo chiuso, cioè dalla nascita dell’ape regina e fino all’invasettamento, e tanti altri prodotti alimentari artigianali: dal sugo di pomodoro alla vellutata di zucca e patate, dallo sciroppo di fiori di sambuco al nettare di more. Tutti prodotti realizzati a Baldissero Torinese dallo staff di Fattoria Paideia con l’aiuto di giovani con disabilità che beneficiano di progetti socio-occupazionali, di avvicinamento al contesto e alle mansioni della fattoria e di inserimento lavorativo.

Il Mercato Solidale prevede inoltre momenti didattici gratuiti. Il 26 gennaio alle 10.30 l’operatore della didattica di Fattoria Sociale Paideia proporrà ai piccoli visitatori e alle loro famiglie un laboratorio manuale durante il quale i partecipanti impareranno a creare una candela profumata naturale e biologica con la vera cera d’api.

Per informazioni e prenotazioni Dal miele alla candela! Sala 200 26/1/2025 | Eataly

Penne integrali in crema di zucchine: salutari e nutrienti

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Eccovi un primo piatto ricco di sapore, sfizioso ed invitante, perfetto per ogni occasione.

Ingredienti :

380gr. di penne integrali
400gr. di zucchine
80gr. di grana grattugiato
120gr. di dadini di Speck
1/2 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di prezzemolo grattugiato
3 foglie di basilico
Olio evo, sale, pepe.

Dorare i dadini di Speck in padella, tenere da parte.
Lavare e tagliare a metà le zucchine, scavare un poco la polpa e lessare al dente in acqua salata. Raffreddare e conservare l’acqua di cottura nella quale cuocerete poi la pasta.
Frullare grossolanamente le zucchine con olio, aglio, prezzemolo, basilico, grana, sale e pepe. Cuocere la pasta, unire lo speck alla crema di zucchine e servire subito. Se risultasse poco cremosa, aggiungere un mestolino d’acqua di cottura.
Buon appetito.

Paperitapatty

Dolci piemontesi. Sapori e colori di una terra magica

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Non si può non parlare dei dolci piemontesi, non si può non raccontare delle prelibatezze che deliziano il palato di chi vive in questa splendida regione, ma anche di chi la visita e la conosce

Quando ti siedi al ristorante e vedi che nella lista dei dolci c’è il Bonèt sei sicuro che sarà una deliziosa esperienza culinaria, quando entri nelle pasticcerie che dilettano questa terra e trovi le Bignole e gli altri dolci tipici sai che la felicità è lì, ad un passo, e ti cambierà la giornata.
 Vediamo quali sono i più conosciuti, i più amati, i più graditi, i dolci che conferiscono al Piemonte l’etichetta di dolce regione di meravigliose prelibatezze.

Il Bonèt, dolce al cioccolato tipico delle Langhe e del Monferrato, è molto simile ad una crème caramel. Un tempo fatto col fernet, oggi sostituito spesso dal rhum, è arricchito da nocciole e caffè. Il nome bonet è in realtà un cappello un po’ tondeggiante che si indossa ovviamente a fine pasto, dopo aver mangiato il dolce, prima di andare via. Dulcis in fundo.

Cri CriIl Cri Cri, un cioccolatino avvolto da carta colorata e da piccole sfere di zucchero, prendendo così la forma di una caramella, ha una storia davvero romantica, quella di Cristina una ragazza appassionata di moda a cui il fidanzato portava questi dolcetti. La commessa della pasticceria chiedeva se i cioccolatini fossero per Cri e il suo moroso rispondeva: “sì per Cri”. La storia d’amore per questa squisitezza appassionata continua!

Le buonissime Bignole in passato non si glassavano ma si spennellavano semplicemente con lo zucchero. Si deve la loro apparizione in Piemonte ad un frate, Pasquale de Baylon,
che le preparava per rallegrare le merende Torinesi. Al cioccolato, al caffè, allo zabaglione, alla nocciola sono riconoscibili per la loro glassa colorata che le rende bellissime alla vista. Graziose e ghiotte.

I Bicciolani sono dei semplicissimi biscotti di pasta frolla resi speciali dall’aggiunta di varie spezie: il coriandolo, la cannella, i chiodi di garofano, la noce moscata. Tipici di Vercelli, questi buonissimi frollini, hanno anch’essi una antica tradizione e la loro comparsa risale ai primi anni del 1800 quando il proprietario di una bottega, Vittorio Rosso, con una ricetta che pare essere ancora segreta, diede loro vita. Sembra che grazie alla loro compattezza arrivino, in caso di spedizione, comunque e sempre integri. «Patrimonio unico e irrinunciabile della tradizione cultural-gastronomica piemontese».
Krumiri
Ricordano i baffi di Vittorio Emanuele II i Krumiri, i gustosi dolcetti di Casale Monferrato nati nel 1878, anno della sua morte. Appartengono ai P.A.T. – prodotti agroalimentari tradizionali – e furono paragonati, per la loro forma curva, secondo le voci dell’epoca, a coloro che a schiena bassa disertavano gli scioperi operai, divenendo così per i colleghi, vicini, in maniera servile, alla borghesia industriale. Ovviamente questa connotazione negativa, legata agli eventi storici dell’epoca, non ne ha alterato la percezione positiva e gradevole. “Ai dolci gustosi Krumiri eleganti dei bimbi golosi s’allietan i canti”, scriveva Ottavio Ottavi.

Maria La Barbera

 

La tipica Fugassa dell’Epifania

Che l ‘Epifabnia tutte le feste si porta via è detto è fatto. Ma non può passare il giorno della Befana senza dolcetti e la tipica Fugassa.
In Piemonte la Fugassa dla Befana è come il Panettone a Natale. La focaccia lievitata con canditi e uvetta che si preparava soprattutto nella zona di Cuneo ma ha contaminato tutta la regione ha forma di una bella margherita, con tanti “petali” disposti a cerchio. Prodotto di pasticceria artigiana ,per farla servono farina, latte, zucchero e vaniglia, ma anche una fave che verrà mischiata al composto: chi la troverà  dovrà pagare da bere a tutti, in segno di buon auspicio.

Gabriella Daghero

A Torino una Befana eccezionale, al Caffè Al Bicerin il taglio del gianduiotto gigante

Lo storico locale torinese prosegue una vecchia tradizione, a chiusura delle festività, con il taglio di un gianduiotto gigante offerto alla cittadinanza, con le maschere Gianduja e Giacometta della Famija Turinèisa.


L’appuntamento è previsto per lunedì 6 gennaio (giorno dell’Epifania), alle 15.00,
in Piazza della Consolata 5 a Torino.

Un’ Epifania d’eccezione al Caffè Al Bicerin di Torino che, proseguendo una vecchia tradizione a chiusura delle festività natalizie, offrirà alla cittadinanza un gianduiotto gigante da 10 chili. Saranno anche presenti le maschere Gianduja e Giacometta della Famija Turinèisa.
L’iniziativa intende celebrare i 262 anni di attività dello storico locale.
Un traguardo straordinario per il Caffè Al Bicerin, affacciato su Piazza della Consolata, di fronte al Santuario, che conserva intatto il suo fascino con un’atmosfera ed un’accoglienza tipica delle cioccolaterie ottocentesche.

Il bicerin, la storica bevanda torinese composta da cioccolata, caffè e crema di latte, è nata proprio in questo caffè che ne porta il nome e ne conserva gelosamente la ricetta originale, tramandata di generazione in generazione in grande riservatezza.
Al Bicerin, nella sua lunga storia, è stato punto di riferimento di grandi personalità: da Cavour a Soldati, da Pina Bausch a Susan Sarandon, da Merz alla Famiglia Agnelli, senza dimenticare la regina Maria Josè e Umberto II, solo per citarne alcuni.
Ha fatto inoltre da set cinematografico per molte produzioni nazionali e internazionali, ed è stato protagonista di un’importante pagina della storia piemontese e  della narrativa italiana.
Il grande semiologo e scrittore Umberto Eco ha ambientato alcune pagine del famoso romanzo “Il Cimitero di Praga” proprio al Bicerin.
Un mondo intatto, preservato con grande cura grazie a Maritè Costa, prematuramente scomparsa nel 2015, che ha sviluppato un minuzioso lavoro di archeologia del cioccolato e dell’accoglienza Sabauda avviando anche un’importante opera di restauro delle strutture e degli arredi originali.
Da sempre in mani femminili, oggi il Caffè Al Bicerin è gestito, nel segno della continuità, dalla famiglia di Maritè Costa che, in quasi mezzo secolo di gestione, si è impegnata perché il suo valore venisse riconosciuto a livello nazionale e internazionale.

Anche per il 2025 la Guida dei Bar d’Italia del Gambero Rosso ha attribuito al Caffè il prestigioso punteggio di “3 tazzine e 2 chicchi”.
Questo prestigioso riconoscimento è l’ultimo di una lunga serie di premi come il Diploma d’onore dei Caffè Storici Europei del 2004, il premio del Gambero Rosso. Che nella prima edizione della Guida ai Bar, nominò nel 2001 il Caffè Al Bicerin come Miglior bar d’Italia del 2000.
Più di recente Maritè Costa, nel 2013, ha vinto il Premio Bogianen, il riconoscimento con cui il centro congressi della Camera di Commercio “Torino incontra” premia i piemontesi che più si sono distinti nella vita o nella carriera.
Il Caffè Al Bicerin è infine membro di prestigiose Associazioni nazionali e internazionali come l’Associazione dei Locali Storici d’Italia e Association des Cafés Historiques et Patrimoniaux d’Europe ed è presente nelle guide più autorevoli, rimanendo per la Città di Torino un punto di riferimento irrinunciabile per cittadini e turisti.

 

Mara Martellotta