ECONOMIA- Pagina 96

In arrivo dalla Regione i “voucher digitalizzazione” per le imprese

 10 MILIONI DI EURO

 

Tronzano e Marnati “una misura per essere competitivi”

Promuovere la transizione digitale del sistema imprenditoriale: dopo il bando da 80 milioni di euro dei fondi FESR 21-27 per la digitalizzazione e l’efficientamento produttivo delle imprese, dalla Giunta via libera ad un’altra misura, che poggia su una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro, sempre sulla programmazione 21-27 dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale, denominata “voucher digitalizzazione”.

La misura è dedicata principalmente alle micro e piccole imprese e ai liberi professionisti per supportarne gli investimenti nel campo della digitalizzazione, anche quelli di minor portata economica, ma allo stesso tempo necessari e strategici. Nella sostanza vengono concesse agevolazioni per la realizzazione di progetti che includano in particolare spese per acquisto di beni e servizi, nonché attività di consulenza e formazione.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, per un massimo di una quota variabile tra il 50 e il 70% in base alle dimensioni dell’impresa, delle spese ammissibili sostenute. Si tratta della quarta misura a valere sui fondi europei per la programmazione 21-27 messa a disposizione dalla Regione per le imprese piemontesi, e la seconda dedicata specificatamente alla digitalizzazione del sistema imprenditoriale su cui ovviamente si gioca una partita importante nel futuro sviluppo del nostro sistema.

Con queste risorse sia i professionisti che le micro e piccole imprese potranno, tra le altre cose, dotarsi di nuove dotazioni digitali di ultima generazione, sviluppare e-commerce e provvedere a sistemi di archiviazione in cloud. Il bando sarà attuato dal sistema camerale piemontese e sarà pubblicato nella seconda metà di settembre.

“Oggigiorno per essere competitivi imprese e liberi professionisti devono essere in grado di disporre di strumentazione adeguata che consenta loro di affrontare le sfide del mercato – afferma l’assessore alle attività produttive Andrea Tronzano. Una misura di questo genere sarà pertanto un sostegno utile e necessario per competere ad alti livelli e fare in modo che la qualità e la specificità dell’inventiva piemontese possa ancora di più emergere”.

“Con questa ulteriore misura – commenta l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati – prosegue la nostra strategia per supportare tutte le imprese del territorio ed accompagnarle nel percorso della trasformazione digitale che, insieme alla transizione ecologica, rappresenta una delle grandi sfide. Un’opportunità anche per le realtà imprenditoriali più piccole e per i liberi professionisti che così potranno avere un supporto concreto per aumentare la propria competitività sul mercato e migliorare il livello dei servizi forniti”

Residenze fittizie in montagna, Uncem: “grave danno”

“Le residenze fittizie per non pagare imposte, come l’Imu sulla seconda casa in località turistiche montane e marine, sono un grave danno per tutti, per il sistema montagna e per il sistema Italia. Risiedo dove non vivo, e così pago meno. Marito in città, moglie o figlio residente in montagna. Una pratica diffusa e dannosa. Sono un danno di milioni di euro per i Comuni, che stanno rafforzando, intensificando i controlli. È un gettito altissimo che andrebbe nelle casse comunali e che invece sfugge per mistificazioni e truffe sulla reale residenza. Nella delega fiscale si dovevano trovare soluzioni contro questa pratica. Il Governo e il Parlamento mettano ora regole più dure per evitare che le residenze fittizie danneggino fisco ed Enti locali”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Oltre il danno, la beffa: qualcuno apre ai cinghiali i varchi

CANAVESE. CHI HA SQUARCIATO LE RETI DI PROTEZIONE?

Cia Agricoltori delle Alpi denuncia gli episodi di “vandalismo” e invoca giustizia

 

Gli agricoltori mostrano indignati e arrabbiati i numerosi squarci aperti a colpi di tronchese nelle reti elettrosaldate poste a protezione delle loro coltivazioni lungo la Dora, tra Ivrea, Montalto Dora e Borgofranco. Non c’è dubbio che si tratta di atti praticati con l’intento di fare danno, in modo da consentire ai cinghiali nella boscaglia attigua al fiume di raggiungere i campi di mais al di là della rete e banchettare a spese dei coltivatori.

Tanti sospetti, ma nessuna certezza sui responsabili di queste azioni “vandaliche”.

Cia Agricoltori delle Alpi è stata sul posto con il suo presidente Stefano Rossotto e il responsabile dell’Area di Ivrea-Caluso Fabio Bottino per denunciare quanto è accaduto: «Episodi di questo genere sono inqualificabili – accusa il presidente Rossotto -, confidiamo che le autorità possano quanto prima rendere giustizia agli agricoltori, che non solo devono difendersi dai cinghiali, ma anche dai vandali. E’ una situazione assurda e intollerabile, bisogna unire le forze e pretendere che il lavoro e la dignità degli agricoltori vengano rispettati».

L’iniziativa di recintare i campi con la rete elettrosaldata è stata assunta dai proprietari dei fondi coltivati, i quali hanno tirato fuori di tasca propria oltre dodicimila euro solo per l’acquisto del materiale, senza contare il lavoro di posa in opera della recinzione, lunga più di tre chilometri. Un lavoro fatto bene, con palinature robuste, fissaggio a terra della rete e cancelli in corrispondenza degli attraversamenti di campagna.

«Tutto inutile – commentano rassegnati gli agricoltori, mentre mostrano le devastazioni provocate dai cinghiali nei campi di mais -, gli “strappi” nella rete sono una manna per gli ungulati, che così possono introdursi facilmente nei campi, facendo man bassa delle pannocchie migliori e rivoltando il terreno da cima a fondo. Possiamo escludere con certezza che si tratti di “dispetti” tra agricoltori. Qui siamo tutti uniti e tutti abbiamo contribuito a pagare e montare la rete. Nessuno di noi ha interesse a favorire la proliferazione dei cinghiali, bisogna farsi delle domande e darsi delle risposte, non è difficile, ma non tocca a noi condurre indagini e punire i colpevoli».

Sul piano economico, oltre al danno alle coltivazioni, per gli agricoltori si aggiunge la beffa delle spese per la recinzione divelta.

Il nuovo polo dell’economia circolare di Stellantis sorgerà a Mirafiori

Mirafiori avrà un nuovo futuro all’insegna del riciclo che permetterà il recupero di componenti auto destinati alla discarica: Stellantis ha infatti avviato il progetto di circular economy guidato da Adriano Fabrizi che sarà inaugurato in autunno. L’intento è creare spazi e processi per estendere la durata dei componenti delle auto e offrire una nuova linea di ricambi ecologici, con la ridi del consumo di materie prime e lo spreco di risorse”. Inoltre è da sottolineare che l’hub in collaborazione tra Stellantis, Regione Piemonte e Comune di Torino nell’area di Mirafiori Sud si estenderà su uno spazio inutilizzato di migliaia di metri quadrati. In una apposita area i componenti delle auto provenienti dalla rete di assistenza saranno rigenerati, partendo in una prima fase da motori e cambi. Le batterie a fine vita verranno smantellate per recuperare i componenti da riutilizzare nel settore dei ricambi usati per contribuire ad eliminare le emissioni nette di Co2 entro il 2038.

Stellantis ha coinvolto già  200 persone interne tra operai e impiegati in Italia sul fronte produttivo e gestionale. In totale  i dipendenti coinvolti dovrebbero essere più di 500.

Artigiani: fondi regionali per le fiere

ARTIGIANI: 675.000 EURO PER PARTECIPARE

Tronzano “Il marchio Piemonte, anche e soprattutto in ambito artigianale, è sinonimo di particolarità ed eccellenza, sostenerlo è nostro compito”

Un sostegno agli artigiani per partecipare a eventi fieristici nazionali e internazionali che si svolgono in Italia, questo l’oggetto della delibera approvata nel corso dell’ultima giunta regionale a firma dell’assessore all’artigianato Andrea Tronzano

La misura è sperimentale in quanto innova rispetto a quanto fatto negli anni precedenti,  prevedendo un ampliamento sia rispetto alle risorse regionali messe a disposizione dalla Regione (da euro 285.000 a euro 675.000,00), sia in considerazione alla quantità di manifestazioni fieristiche per cui  viene previsto il sostegno regionale (tutte le fiere previste nel Calendario fieristico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome) sia nell’ammontare del contributo concesso (da 1.550 euro a 5.000 euro) .

“Abbiamo eccellenze che meritano di essere valorizzate per qualità e innovazione – commenta l’Assessore all’Artigianato Andrea Tronzano – e quale migliore opportunità di eventi con grande partecipazione di pubblico che può così apprezzare e acquistare i prodotti della nostra terra. Il marchio Piemonte, anche e soprattutto in ambito artigianale, è sinonimo di particolarità ed eccellenza, sostenerlo è nostro compito”

            I contributi previsti sono: tra 2.000 e 5.000 euro (al netto di IVA, imposte e tasse); concessi come espositore diretto, titolare dell’area espositiva per una fiera in presenza in Italia tra quelle nel calendario fieristico di cui sopra; per le  fiere che hanno luogo tra sessantesimo giorno successivo alla presentazione della domanda di contributo ed il 31 dicembre 2023; per le spese di iscrizione, area espositiva, allestimento dello stand sostenute con l’Ente fiera e con eventuale allestitore esterno autorizzato dall’Ente fiera ad operare presso la fiera stessa; attenzione: tutte le fatture e le quietanze devono riportare il codice CUP rilasciato dall’Artigianato alla presentazione dell’istanza; correlati all’obbligo di dare evidenza della concessione dello stesso da parte della Regione Piemonte esponendo nello stand fieristico adeguata comunicazione; concessi nel rispetto del vigente Regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione del 18/12/2013, artt. 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti “de minimis”, in scadenza al 31 dicembre 2023.

            Le modalità di presentazione della domanda e del rendiconto sono, per la prima volta, digitali: tutto su piattaforma FINDOM e Gestionali Finanziamenti (CSI), proseguendo nella digitalizzazione di tutti i procedimenti dell’Artigianato. Lo sportello per presentare domanda entrerà in funzione a breve, presumibilmente entro la fine del mese di agosto.

I rincari Gtt preoccupano i commercianti

AUTUNNO AMARO PER IL COMMERCIO TORINESE

 

Maria Luisa Coppa, presidente Ascom: ‘Non siamo stati avvisati in anticipo dei rincari. Anche i commercianti devono far quadrare i conti come GTT, ma non possono aumentare indiscriminatamente i prezzi». Acquisti in centro disincentivati: «un altro regalo alla grande distribuzione». La richiesta di misure compensative per i cantieri di via Po: rinviare l’aumento delle tariffe in tutte le aree già interessate dai cantieri.

 

 

Torino 4 agosto 2023 – I rincari annunciati da GTT arrivano come brutta, bruttissima, sorpresa alla vigilia delle ferie estive e preoccupano i commercianti torinesi. «Non siamo stati avvisati in anticipo di questi rincari – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – e non abbiamo potuto avanzare alcuna proposta prima della decisione della Città».

«Gli operatori delle aree centrali vedono l’aumento della sosta in zona blu come un ulteriore freno ai consumi e un altro regalo alla grande distribuzione – prosegue la presidente Coppa -. Ci sono, inoltre, dettagli fatti passare in silenzio, che comportano un ulteriore danno: il prolungamento alle ore 23 della fascia diurna (più cara) dei parcheggi sotterranei penalizza infatti le attività di intrattenimento, dalle sale cinematografiche ai ristoranti e ai locali serali.

È comprensibile la necessità di raggiungere il pareggio di bilancio GTT: far quadrare i conti aumentando le tariffe è soluzione troppo semplicistica per una città che deve affrontare le sfide tenendo fermi gli obiettivi che si è data, come le politiche del Distretto Urbano del Commercio. Far quadrare i conti è una preoccupazione anche delle imprese, che però non possono permettersi di imporre aumenti indiscriminati proprio in un periodo di forte contrazione dei consumi».

«Siamo fortemente contrari ai rincari GTT e, come abbiamo rappresentato agli Assessori del commercio della viabilità e del bilancio nell’ultima riunione sui cantieri di via Po, chiediamo misure compensative: sospendere la zona blu nei momenti in cui è più importante incoraggiare i consumi, come nelle domeniche di dicembre, e rinviare l’aumento delle tariffe in tutte le aree già interessate dai cantieri».

«Da tempo – conclude la presidente Coppa – chiediamo al nostro Assessore di riferimento di porre un’attenzione particolare al commercio di prossimità, che sta soffrendo in maniera importante. Mentre il turismo in senso lato sta vivendo un periodo positivo, i negozi di prossimità versano in una situazione di disagio e di crisi.

Il commercio non può essere dimenticato così.

È indispensabile una ‘politica del commercio’: Ascom è disponibile a fare la propria parte, chiediamo di intensificare il dialogo e il confronto, in nome della sopravvivenza di tanti bravi e coraggiosi imprenditori che ogni giorno alzano la serranda del negozio nonostante tutte le difficoltà».

In arrivo 175 milioni di fondi per la sanità del Piemonte

È stata approvata  dal Cipess – il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile – la ripartizione dei fondi Fsc 2021/2027 (Fondo sviluppo coesione) che assegna al Piemonte quasi 820 milioni di euro per progetti di investimento sul territorio.
In particolare, in questo pacchetto, sono compresi i 175 milioni destinati alla sanità, che consentiranno di liberare risorse nei bilanci delle aziende sanitarie da utilizzare per finanziare il Piano straordinario di assunzioni approvato dalla Regione in sinergia con i sindacati. Altri fondi sono destinati a interventi per il miglioramento della qualità dell’aria, per l’attrattività dei territori montani, per progetti di sviluppo locale sostenibile e per la valorizzazione turistica.
«Con la decisione di oggi, il Piemonte può contare su 820 milioni che permettono investimenti strategici per la nostra regione e completano la programmazione finanziaria dei prossimi anni con una grande attenzione a tutto il territorio in particolare nei settori della sanità, del turismo, per il miglioramento della qualità dell’aria e per lo sviluppo sostenibile. Il ministro Fitto ha confermato che il Piemonte è una regione virtuosa: ora si procede con la fase attuativa e siamo tra le prime regioni a poter spendere le risorse» spiega il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Peste suina, Cia agricoltori: “Più risorse”

Un confronto pragmatico per fronteggiare l’emergenza della peste suina africana (PSA) e mettere al sicuro la zootecnia Made in Italy, a partire dalle regioni più colpite dalla malattia.

Questo il tema dell’incontro a Roma fra Cia-Agricoltori Italiani e il commissario straordinario per la PSA, Vincenzo Caputo, tenutosi nella sede nazionale di via Fortuny e presieduto dal presidente nazionale, Cristiano Fini, insieme al referente Cia per i temi sulla fauna selvatica, Gabriele Carenini.

Durante l’incontro, Cia ha confermato la sua volontà di collaborare con le istituzioni con l’obiettivo di eradicare il virus e ha illustrato le diverse criticità che affrontano gli agricoltori ogni giorno sul territorio. Di primaria importanza, le misure di protezione e di prevenzione rigorose negli allevamenti.

A tal fine, per Cia sono indispensabili maggiori risorse economiche per implementare negli allevamenti i requisiti di biosicurezza.

Nel corso della riunione, il commissario ha dichiarato l’impegno del governo a eradicare la peste suina attraverso l’abbattimento dei cinghiali dalla zona infetta entro 36 mesi, con l’attività di bioregolatori che interverranno nelle operazioni.

Caputo, inoltre, ha chiesto la collaborazione delle aziende agricole sul fronte della gestione delle carcasse, per superare il problema anche economico dello smaltimento.

Per Cia, il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica di prossima emanazione deve avere come obiettivo l’eradicazione degli ungulati nelle aree agricole ed è fondamentale che le azioni di de-popolamento siano tempestive, concentrandosi nelle zone confinanti con quelle in restrizione, allo scopo di limitare la diffusione della malattia e l’ampliamento delle zone infette.

«Come ribadito in diverse circostanze, con l’estate inoltrata – già noto elemento di criticità sul fronte della PSA – chiediamo che vengano messi in campo tutti gli strumenti per eradicare la malattia – è intervenuto Gabriele Carenini -; bisogna ridurre drasticamente il numero dei cinghiali in circolazione e occorre far ripartire al più presto le aziende che sono ferme».

«La situazione è gravissima – ha dichiarato il presidente Cia, Cristiano Fini – occorre agire in maniera concreta prima che si arrivi al blocco della circolazione dei prodotti di salumeria nazionali. Dobbiamo ridurre la pressione dei selvatici, sono indispensabili abbattimenti organizzati e sistematici su tutto il territorio nazionale. Servono risorse economiche e messa in opera delle disposizioni, adesso, prima che le conseguenze siano devastanti per l’intero settore suinicolo da cui dipendono 11 miliardi di fatturato e 70 mila addetti nella filiera delle carni suine, e che i danni superino l’intero valore della suinicoltura nazionale».

Cresce la banda ultra larga del Piemonte, fondi in arrivo

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio hanno firmato a Roma il secondo addendum all’Accordo di programma per il piano di diffusione della banda ultralarga nelle cosiddette “aree bianche” del Piemonte (ovvero le zone dove nessun operatore investe o investirà in connettività e in cui sarà richiesto l’intervento economico dello Stato) per un importo di 138,3 milioni di euro.

Il documento siglato è parte del processo di aggiornamento dell’Accordo quadro tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per lo sviluppo della banda ultralarga sul territorio nazionale dell’11 febbraio 2016 e approvato dalla Conferenza Stato Regioni e Province Autonome nella seduta dell’8 marzo 2023.

“L’ammodernamento delle infrastrutture per la digitalizzazione è un passaggio fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese. La firma è un atto di grande rilevanza regionale e un nuovo importante tassello in vista del completamento di un intervento infrastrutturale di rilevanza strategica qual è il piano aree bianche – ha dichiarato il ministro Urso – Gli eventi degli ultimi anni hanno reso necessaria una rimodulazione tecnica e finanziaria degli accordi a cui è stato possibile pervenire grazie all’impegno congiunto degli uffici tecnici di questa Amministrazione, di quelli regionali, del Ministero della Sovranità alimentare e delle foreste, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e di Infratel Italia. Un servizio, quello della connettività performante ed a prova di futuro, sempre più essenziale per imprese e cittadini”.

“Con questo accordo riparte il piano per la banda ultralarga che era regolato da un accordo del 2016 e che abbiamo ereditato in ritardo e con molti problemi – ha affermato il presidente Cirio – L’aggiornamento e l’iniezione di risorse, oltre 138 milioni di euro, consente ora di procedere nella realizzazione degli interventi di digitalizzazione delle aree del nostro Piemonte che ancora sono scoperte. Le infrastrutture digitali sono infatti fondamentali per lo sviluppo della nostro territorio e per la crescita della sua efficienza, della capacità produttiva e della possibilità di attirare e far crescere investimenti”.

“Con questo accordo – ha aggiunto l’assessore regionale all’Innovazione Matteo Marnati – si darà un ulteriore sviluppo alla realizzazione delle più grande infrastruttura di telecomunicazione dal dopoguerra ad oggi. La mancanza di connettività in alcune aree del Piemonte é un fattore di discriminazione sociale, pertanto sarà nostro compito sostenere il piano nazionale e avere concluso le opere il prima possibile”.

La Regione Piemonte è la terza, dopo Emilia Romagna e Lazio, a procedere alle modifiche del piano regionale.
L’8 marzo 2023 è stato firmato un aggiornamento all’Accordo quadro del 2016 tra il Governo e la Conferenza delle Regioni per lo sviluppo della banda ultralarga su tutto il territorio nazionale. Ogni Regione ha poi redatto, insieme alle strutture del Ministero, il proprio piano tecnico che prevede un finanziamento congiunto con fondi nazionali e comunitari e piani regionali specifici. Nel corso dello sviluppo del piano è stato necessario rimodulare alcune risorse per venire incontro alle necessità di spesa da parte dei territori. Il Ministero sta rivedendo tutti gli accordi di programma con le Regioni attraverso la firma di addendum che aggiornino le disposizioni precedenti.

Le attività sono finanziate con 17.717.000 euro a valere sui fondi Fesr 2014-2020, 26.575.000 euro a valere sui fondi Fsc 2014-2020, 45.580.000 euro a valere sui fondi Feasr 2014-2022, 48.500.000 euro individuati per la Regione Piemonte a valere sui fondi Psc MIMIT infrastrutture BUL Aree Bianche.

Sulla base dell’Accordo quadro l’entità del fabbisogno della Regione Piemonte può essere periodicamente rideterminata in considerazione di elementi che, in fase di attuazione del piano tecnico, modifichino le risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi.

Casa, compravendite meglio nei piccoli centri

I dati dell’Agenzia delle Entrate restituiscono un mercato immobiliare in rallentamento nel primo trimestre del 2023 con compravendite in diminuzione a livello Italia dell’8,3%. Si chiude infatti con 166745 compravendite contro 181766 compravendite del primo trimestre del 2022.

Da segnalare che a livello di transazioni i comuni non capoluogo hanno registrato un trend migliore (-7,4%) rispetto ai capoluoghi che hanno avuto una contrazione dei volumi del 10,2%. A contribuire a questo risultato è stato in particolare il trend delle dieci città più grandi che, l’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, monitora e per le quali la riduzione dei volumi è stata più marcata (-12,5%). I comuni capoluogo più piccoli hanno registrato una contrazione del 7,4%.

In questo trimestre, quindi, le realtà più piccole e a misura d’uomo riescono a mettere a segno comunque un buon risultato. Molto probabilmente l’aumento dei tassi di interesse con relativa diminuzione di capacità di spesa dei potenziali acquirenti sta portando a una tenuta migliore alla luce dei prezzi più bassi.

Tra le grandi città il calo delle compravendite più importante lo ha messo a segno Bologna con
-23,9%, seguita da Milano con -22,9%, le città dove negli ultimi anni i prezzi si sono incrementati maggiormente. La Capitale mette a segno -10,3%. L’hinterland di Milano segna -10,5% un trend migliore del capoluogo, mentre va peggio l’hinterland di Roma che chiude con -12,2%. Tra le realtà dell’hinterland delle metropoli il risultato migliore spetta a quello di Palermo che chiude con +1,0% e Napoli con -6,1% a motivo anche delle località turistiche che vi appartengono.

 

COMPRAVENDITE
Città I trim 2023 I trim 2022 Variazione % 2023/2022
Milano 5920 7681 -22,9%
Roma 8274 9226 -10,3%
Milano provincia 9719 10861 -10,5%
Roma provincia 4340 4941 -12,2%
Grandi città 27666 31628 -12,5%
Hinterland grandi città 33070 36851 -10,3%
Capoluoghi di provincia

(escluse le grandi città)

25070 27082 -7,4%
Elaborazione Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa su dati Agenzia delle Entrate

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa